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  1. nic says:

    AAA CERCASI INGEGNERE MATEMATICO O QUALUNQUE GENIO IN MATEMATICA

    LUOGO: MILANO

    Ciao ragazzi/e sto cercando qualche buon’anima che mi aiuti a passare l’esame di matematica che ho il 4 ottobre…purtroppo sono una capra, anche se ho provato a studiare un sacco ma senza risultati…cerco il vostro aiuto.

    Fatemi sapere se c’è qualcuno che abbia voglia di fare una buona azione

    Una ragazza davvero in crisi..

    • Admin says:

      Ciao, se mi scrivi una mail a info@italiajudo.com ti do’ il numero di un professore che fa ripetizioni a Milano, davvero bravo e disponibile.
      Io mi sono trovato bene quando ho dovuto preparare analisi II 🙁

    • Ale says:

      Cmq mi sa che hai scritto nel posto sbagliato ahaha

  2. rocky416 says:

    grande italiajudo siete i miei preferiti!!

  3. Davidunz says:

    Lo hanno sempre fatto. Lo stesso Ilias Iliadis ha tre o 4 anni in meno, detto da lui stesso… Roba da matti!

    • JKJUDO says:

      Si puo’ tranquillamente parlare di sistema pilotato.

  4. Zanesco Claudio says:

    e quelli poi che mi vengono a dire che il judo è uno solo… palle ormai chi fa gare internazionali o frega o è fregato

  5. mimmo says:

    SVEGLIAAAAAAAA…….oltre gli atleti vanno condannati anche le singole federazioni che non hanno fatto attenzione….

  6. Jack says:

    Può darsi, gli azeni che conobbi all’alpe adria mi dissero che il loro titolare nei 90 kg cadetti ha 20 anni..male male

  7. BV says:

    Vorrei però sottolineare che la presunta falsificazione dell’anno di nascita dei gemelli Khalmurzaev è un’illazione del blog “100 percent judo”, basata sul fatto che il team russo non li abbia schierati durante il campionato europeo juniores di Sarajevo. Tuttavia, per ora, non ci sono prove concrete ad avvalorare questa tesi. Personalmente credo che potrebbero aver saltato il campionato europeo in vista del più importante campionato del mondo juniores. Ricordiamoci inoltre che i Khalmurzaev vengono tenuti sott’occhio dai DT della nazionale maggiore che li incoraggia a prender parte a tornei senior per rendere meno duro il passaggio tra le due categorie d’età, infatti questo week end disputeranno il grand prix di Almaty. Detto questo, la storia del passaporto falso potrebbe essere anche vera ma, per ora, è prima di fondamento. Tra l’altro lo stesso blog che ha diffuso la notizia l’ha poi parzialmente ritrattata, guardare per credere.
    C’è invece un altro judoka che ha innegabilmente falsificato la data di nascita è Magomed Magomedov (uno dei tanti con questo nome, ma NON è il campione europeo u23 in carica come riporta erroneamente il blog “100 percent judo”, quello è un altro judoka con lo stesso nome). Magomedov è stato un judoka juniores russo di altissimo livello negli ultimi anni (per esempio ha vinto a Lione l’anno passato) ma non è mai salito sul podio in occasione di un europeo o un mondiale juniores. Comunque, Magomedov da gennaio 2013 ha cambiato nazionalità (ora combatte per l’Azerbaijan), nome (ora si chiama Shekhmad Magomedov) e anche data di nascita (invece del 1993 ora il suo anno di nascita è il 1990). Ora mi chiedo, com’è possibile che questo judoka sia ancora libero di combattere? possibile che nessuno si sia accorto del cambio di età? é bastato un semplice cambio di nome per passare inosservato?

    • Jack says:

      Ho fatto una piccola ricerca, allora l’azeno che dici te c’è, però corrisponderebbe a Magomed Magomedov III (vincitore del torneo di Lione 2012).
      Confrontando le due foto non c’è nessuna somiglianza, inoltre dei tre M. Magomedov in 2 hanno vinto l’oro ai campionati europei u23 (il ’91 nel 2011 eil ’93 lo scorso anno).
      Quest’ultimo in effeti è l’unico che non è mai salito sul podio continentale o mondiale junior, ma è campione europeo u23 in carica, anche se in effetti l’ultima competizione a cui ha partecipato è questa, dopo sembra essersi ritirato.
      Qualcosa non torna di quello che hai scritto.

      • BV says:

        immmagino che tu abbia fatto la tua ricerca su judoinside, purtroppo quei dati non sono attendibili poichè chi ha compilato quel sito ha fatto molta confusione tra i due Magomedov! non sono giusto i risultati attribuiti ai due atleti e anche le foto sono sbagliate! d’altro canto è anche normale, tra i russi di Magomed Magomedov ce ne sono ben tre, uno un po’ più vecchiotto (dell’85 mi pare) che fa i 100 kg, gli altri due Magomed Magomedov fanno tutti e due i 90kg, quello che ha fatto il cambio di passaporto è quello che prima risultava un 93 sotto il nome di Magomed Magomedov e ora risulta un 90 sotto il nome di Shekhmad Magomedov, è lui NON ha vinto il campionato u23! Se hai voglia fai questa ricerca, per distinguere i Magomedov sono utili solo le foto, confronta le foto dei due campioni europei u23 90kg a Tyumen 2011 e Praga 2012 (la finale è sempre con Nhabali Quedjau) quello è il Magomed Magomedv “vero” che è del 91! Invece confronta le foto del campione 90KG del torneo juniores di Lione nel 2012 e la foto del campione della world cup di Tbilisi quest’anno, ti accorgerai anche tu che sono la stessa persona ma hanno due nomi diversi e combattono per due nazionalità diverse!!!!
        Lungi da me voler apparire “saputella”, il fatto è che ho questa (strana) passione per il judo russo, mi piace proprio e guardo tutte le loro competizioni. Inoltre parlo un po’ il russo e questo mi aiuta, inoltre Magomed Magomedov e Shekhmad Magomedov li seguo sul facebook russo (si chiama vkontakte) ed è anche quello che mi ha aiutato a scoprire l’inganno. Spero di essere stata chiara, il mio intento non è assolutamente quello di generare una polemica ma di mettere in luce una cosa a dir poco strana.

      • Jack says:

        In effetti ho controllato proprio lì, e non mi tornava molto.
        In effetti guardando le foto il Magomedov è lo stesso in entrambe le foto, ma penso sia solo un errore di confusione di judoinside.. di Magomedov ce ne son davvero tanti.
        Purtroppo del podio dei -90 kg di Lione non son riuscito a trovare una foto.

      • BV says:

        Come ho scritto nel commento sotto, se ti va confronta la foto del podio del torneo juniores di San Pietroburgo dell’aprile 2012, in quell’occasione (Magomed Magomedov è arrivato primo)con la foto della european open di Tbilisi del gennaio 2013,anche in quella gara Magomed Magomedov (sotto il nome di Shakhmad Magomedov) è arrivato primo. Si vede molto bene come sia la stessa persona sotto un nome diverso.

  8. Michele says:

    Formazione da novembre a maggio per diventare l’equivalente del nostro Aspirante allenatore?

    Noi invece in mezza giorata…

    Ho detto tutto!

  9. BV says:

    Mi sono resa conto che sul sito dell’eju non c’è la foto del podio dei 90 kg di Lione 2012 ma solo alcune azioni di gara, e da lì si capisce poco. Consiglio di confrontare la foto del podio del torneo juniores di San Pietroburgo dell’aprile 2012, in quell’occasione (Magomed Magomedov è arrivato primo)con la foto della european open di Tbilisi del gennaio 2013,anche in quella gara Magomed Magomedov (sotto il nome di Shakhmad Magomedov) è arrivato primo. Si vede molto bene come sia la stessa persona sotto un nome diverso.

  10. giuseppe says:

    il grosso problema che abbiamo in Italia è che il judo è un hobby. Dovremmo cominciare a pensare che se anche fare l’insegnante di judo non ci fa mangiare, lo dobbiamo fare cmq da professionisti. Hai corsi d’agg.to la maggior parte quando ha il tesserino scappa via… e non è corretto nei confronti dei bambini e dei ragazzi a cui insegnano.
    Poi è anche vero che i corsi d’aggiornamento sono spesso fatti male e non viene voglia di andarci. C sono regioni che x 4 o 5 anni hanno avuti sempre gli stessi tecnici che facevano sempre lo stesso repertorio o simile. Altri che x risparmiare chiamano un insegnate vicino che però non ha esperienza x insegnare ad altri tecnici. Forse per cominciare sarebbe meglio nn fare corsi obbligatori ma organizzare stage x insegnanti tecnici in tutta Italia e poi ognuno può partecipare a quello che preferisce in base al programma… c sono tante altre proposte ed idee che possono essere portate all’attenzione dei ns vertici, spero solo che le voci che ho sentito siano non vere… e cioè, il corso all.ri ridotto ad una sola settimana!!! Speriamo bene!!!

  11. pietro andreoli says:

    FORSE VOI NON SAPETE CHE ANNI FA, A SEGUITO DELL’INIZIATIVA DELL’ALLORA PRESIDENTE DEL SETTORE JUDO DELLA FEDERAZIONE, AUGUSTO CERACCHINI, PER DIVENTARE ASPIRANTE ISTRUTTORE DI JUDO SI DOVEVA FREQUENTARE L’ACCADEMIA NAZIONALE ITALIANA DI JUDO PER QUATTRO MESI CON QUATTRO ORE DI PRATICA LA MATTINA NELLA PALESTRA REALIZZATA SOTTO GLI SPALTI DEL VELODROMO OLIMPICO DELL’EUR E CINQUE ORE DI LEZIONI TEORICHE IL POMERIGGIO NELLA FORESTERIA DEL VELODROMO STESSO. PER ENTRARE IN ACCADEMIA SI DOVEVA SOSTENERE UN ESAME DI AMMISSIONE E DOPO UN MESE PER RESTARE SI DOVEVA POI SUPERARE UN ESAME DI CONFERMA. ALLA FINE DEL CORSO INFINE SI DOVEVA SOSTENERE UN ESAME FINALE SU TUTTE LE MATERIE STUDIATE E CON LA PRESENTAZIONE DI UNA TESI SU UN ARGOMENTO INERENTE IL JUDO.

    • Michele says:

      E’ chiaro che uno scenario come quello che era stato prospettato in passato con ben 4 mesi un’accademia, oggigiorno non è più attuabile. Tuttavia, la formazione dei nostri tecnici resta un tema centrale che non può essere tralasciato. Le cose devono cambiare perché è davvero troppo semplice raggiungere qualifiche importanti, e ciò si traduce inevitabilmente in una cattiva immagine e nel contempo in una decrescita del nostro sport.
      Le alternative possono essere molte, bisogna sceglierne una e attuarla. Non possiamo rimanere ancora a guardare.

  12. Claudio Zanesco says:

    La formazione è il cardine dell’evoluzione, l’Italia non ha una scuola di judo, perchè non forma gli atleti internazionali che ha, i quali volenterosi si mettono a disposizione e danno agli altri quello che sanno, ma non sanno abbastanza, nessuno che io sappia pratica Kata o Shinken Shobu ( provate a chiedere loro cos’è’) ma la colpa se in parte è dell’individuo, molto è della scuola che lo ha formato

  13. Jack says:

    Khasan in questo week-end ha vinto il grand prix di almaty..mmm

  14. Luca says:

    Ma Marta è rientrata dall’infortunio? Italiajudo o qualsiasi altro abbia info, mi fate sapere?

    E’ la mia preferita: bellissima e bravissima 🙂

  15. Bambi says:

    Guardero’ la tua gara a Ostia a Coppa Italia, sei il mio 73kg preferito, ti adoro!!!
    Mi noterai tra la folla, puoi starne certo!

  16. Marco Bottinelli says:

    E’ folle pensare sopratutto in uno sport di situazione come il ns. che un’unica gara sia il criterio di scelta(se Teddy Riner non fa i campionati di Francia per indigestione non fa le gare internazionali????). Congruo sarebbe stabilire una serie di gare e trofei nazionali e internazionali a libera partecipazione atti a fare una ranking per accedere alla Nazionale, considerando le prime 2 o 3 posizioni.Poi liberalizzare dove possibile l’accesso ai tornei di serie A (alla federazione non costa nulla) se non la perdita del CONTROLLO. Purtroppo la ns. federazione rispecchia fedelmente la gestione del Bel Paese,che nelle gravi difficoltà correnti risulta spesso incomprensibile al singolo atleta (o cittadino) che concentrato sui propri obbiettivi si sente spesso non aiutato se non ostacolato dalle Istituzioni. cordialmente Marco Bottinelli

  17. rocky416 says:

    Se il buongiorno si vede dal mattino ahimè…
    C’è un detto napoletano che dice scart frusc e pigl primmer, che in un gioco di carte vuol dire scarti una carta inutile e ne peschi un’altra..
    Spero di sbagliarmi…

  18. peppetitania says:

    Se tale circolare verrà rispettata allora spero che il detto “ogni gara ha la sua storia” viene applicato. Almeno il campione Italiano (forse) avrà la possibilità di essere scelto per fare gare all’estero, ma mi sembra poco credibile la cosa. Troppe volte si fanno scelte in base alla palestra di provenienza o altro. Riguardo il chiudere le porte all’attività internazionale io rimango shockato. Infatti sono solo gli atleti delle forze armate che potranno permettersi tale privilegio, per via del fatto che anche se non prendono fior di migliaia di euro possono permettersi tale esperienza. E per un atleta che non è in un gruppo sportivo che deve fare? E se vale come atleta che fa?? L’unica soluzione sarebbe che costui si cerchi degli sponsor che lo aiutano nel suo piccolo sogno, ma ci sono le aziende che sono disposte a sborsare cifre senza avere un certezza?? Se si arriva a tal punto vuol dire che non si chiama più judo. E visti gli ultimi avvenimenti di corruzione e di false date di nascita non mi stupisco se scoppia uno scandalo nel Judo.

  19. 8FJudo says:

    Bah…

  20. Claudio Zanesco says:

    e gli altri, ben venga la questione sui tornei internazionali ecc. ecc., ma come ci si arriva ad essere competitivi? che poi sia cosi non è una novità, hai mai visto qualcosa di diverso negli ultimi 25/30 anni?

  21. Bigsmith1963 says:

    Ma c’è un preciso disegno politico a monte o si tratta dell’ennesimo misunderstanding già sperimentato con la circolare di inizio anno?
    Perché le cose sono due, o c’è una precisa volontà di affossare il judo agonistico, lasciandolo ad appannaggio di un ristretto gruppo di atleti, per poi puntare decisamente su kata e master, oppure mancano semplicemente soldi e (soprattutto) idee.
    Quello che è certo è che si sta scegliendo una strada che è diametralmente opposta a quanto accade in europa e nel mondo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una classe senior sempre più scarna e demotivata, Campionati Italiani di livello sempre più basso….medaglie internazionali che arrivano con il lumicino.
    Bisogna avere il coraggio di riprendersi questo sport meraviglioso e dargli una dimensione più internazionale. Il cammino tracciato dalla IJF e dalla EUJ è netto e deciso, dobbiamo solo seguirlo.

    • masterjudo says:

      puntare sui master ?????

      Dubito che sia mai stato nelle idee della FIJLKAM

  22. Zecchimotosan says:

    Interessante articolo il vostro… ma mi pare che non ci sia nulla da meravigliarsi . Il Judo in Italia è da sempre una cenerentola e lo è sempre stato! troppi interessi di bottega , programmazione pari a zero , regole continuamente cambiate in base al pensiero o alla convenienza del giorno ! . Non credo poi che si voglia spostare tutto sui master e Kata perchè anche questi stanno soffrendo moltissimo (INFATTI SONO DELLE MUCCHE DA MUNGERE ), una timida organizzazione la si vede nella volonta FINALMENTE di mettere in piedi delle squadre come fanno le altre nazioni !! e su questi due settori si parla addirittura DI partecipazioni completamente a spese proprie anche per i convocati ufficiali nella nazionale di Kata alle manifestazioni importanti tipo mondiali ed europei dove altre nazioni si stanno strutturando per sorpassare alla grande l’ Italia ! Un esempio su tutti che fà molto arrabbiare; come si fà ad aumentare le tasse federali per l’ affiliazione ed il tesseramento atleti a palestre gia aperte da un pezzo !!!! cose da restare senza parole !! Una VERGOGNA !!

  23. d'agosto andrea says:

    Quanto giustamente evidenziato e denunciato nell’articolo in commento mostra la fragilità della nostra FEDERAZIONE; le linee direttive indicate evidenziano una volontà precisa: il movimento non deve crescere, altrimenti, come accaduto in altre federazioni, addio controllo. Il Judo è per sua natura uno sport INDIVIDUALE, chi ha i titoli deve poter partecipare, come ad es. nel tennis, a qualsiasi competezioni nazionale ed internazionale, impedirlo è assurdo, anacronistico e purtroppo, spiace dirlo, fatto in mala fede. Mi spiego meglio, con la liberalizzazione e si intende sempre secondo regole precise (es. medagliati ai campionati italiani di categoria) la federazione perderebbe il controllo sugli atleti, è evidente che nessuno potrebbe impedire all’atleta che ha raggiunto il punteggio necessario di partecipare a qualsiasi manifestazione continentale, mondiale e olimpica, ciò determinerebbe automaticamente l’impossibilità della Federazione e della direzione tecnica di decidere in merito. Quante volte abbiamo letto le liste di atleti convocati di tutte le categorie a competizioni internazionali e ci siamo stupiti di leggere alcuni nomi ad esclusione di altri? Purtroppo quanto denunciato è lo specchio di un paese oramai in costante declino, che produce solo polvere e burocrazia; un giovane atleta che si allena, si sacrifica, che accarezza un sogno con queste ridicole regole già capisce che è tutto inutile, se non ha avuto la fortuna di aver avuto oltre al talento anche i natali in un luogo preciso ed alle spalle gli amici degli amici. Cari Signori della Federazione siete fuori tempo e fuori luogo.

  24. ROSMARY says:

    Sono completamente d’accordo con quello che scrive Andrea. A me sembra (ma purtroppo ne ho da anni conferma) che siamo in presenza di una federazione che rema contro gli atleti e le società, sopratutto quelle provenienti dalle zone più svantaggiate dell’Italia. A loro non interessa se un atleta fa anni di sacrifici, studia, sta lontano dalla famiglia per mesi….
    Dopo anni di sacrifici di atleta, rispettiva palestra e famiglia, a quest’atleta può capitare di essere convocato ai ritiri della nazionale in vista di europei e mondiali e vivere in un continuo assillo dalla mattina alla sera che in qualunque momento potrebbe essere scartato o addirittura sostituito senza nessun motivo apparente(!?). Ma cosa sta rincorrendo? Alla fine diventa deleterio e controproducente. Alla fine quest’atleta arriva anche, forse, a disputare una gara dove si gioca tutto e crolla al primo incontro! Ma si è chiesto qualcuno come mai sta accadendo questo sempre più spesso. Agli ultimi Europei Junior, dopo un mese di ritiro gli atleti hanno conosciuto i nomi della squadra il giorno prima della gara. Vi sembra possibile? (vedi articoli a tale proposito di Italia Judo). Non ho parole e sono molto amareggiata. Il judo scuola di vita!!!

  25. Raffaella says:

    C’è qualche anima buona disposta ad aiutare un’ignorante come me che vuole aprire un blog ma sa poco e niente a riguardo? Ricompensa: tanti sorrisoni 🙂 🙂 🙂

    • Michele says:

      http://it.wordpress.com qui puoi trovare quello che cerchi, facile e veloce!

      🙂

      Ora come faccio a sapere chi sei per incassare la ricompensa?

    • Nando says:

      esistono ancora i blog? o_0

      • amministratore says:

        Scusami Mando,
        ma secondo te, quello dove hai appena postato il tuo commento, cosa è se non un blog? :))

  26. Dario says:

    ottimo

  27. Nando says:

    Ora si che faccio sogni tranquilli! 😉

  28. mimmo says:

    Ho appena letto l’articolo e voglio ringraziare a nome del maestro Gianni Maddaloni e di tutti i ragazzi della Star Judo Club tutti voi, tutti i tecnici che hanno richiesto e appoggiato la nostra candidatura, tutti coloro che contribuiranno con noi a far si che del judo se ne parli e che ne vengano, attraverso noi, divulgati i sani principi con le sue regole e valori. Lo sport valore aggiunto nella vita, il judo nella formazione sana dei giovani. Grazie.

  29. Ali says:

    GRANDISSIMI !!!

    Ho invitato anche tutti i miei amici di facebook a farlo….se lo meritano!

  30. Mirko says:

    Qui si dicono delle cose fondamentali: sapremo chi farà quali gare con mesi di anticipo e sapremo con largo anticipo anche le gare che sono aperte alla partecipazione di tutti. Speriamo sia vero, perché io faccio fatica a crederlo! Me lo auguro!

  31. Cristina says:

    E’ vero che abbiamo fatto tante medaglie sia a roma che in scozia, però c’era davvero poca gente, senza nulla togliere a chi ha ben figurato.

    Se fate informazione, dovete dire anche questo… altrimenti stiamo omettendo qualcosa di importante. Non trovate?

  32. mimmo says:

    ….spero che la meritocrazia faccia da sfondo a queste belle parole. ..gli atleti fanno troppi sacrifici per essere presi in giro. Ricordate…MERITROCAZIA…altrimenti il judo finirà. Fare gare in quanto libere e poi decidiamo noi sulla base delle condizioni complessive dell’atleta….questo non mi piace….

  33. William says:

    Che grande, bentornataaaaaaaaa!

  34. Lia C. says:

    Ti ho seguita su rai sport, sei troppo forte! Avevo la pelle d’oca e le lacrime agli occhi

  35. Antonio says:

    Che dire, sei davvero figa Rosalba

  36. Grazie says:

    Grazie, grazie, grazie, grazie e ancora grazie

  37. Bigsmith1963 says:

    Ben vengano le aperture e ben venga la liberalizzazione dei tornei, purché con regole chiare e soprattutto stabili nel tempo, perché con la stabilità è possibile una precisa programmazione tecnica ed economica.

  38. Giorgia says:

    In bocca al lupo Rosalba sei un esempio per tutti!

  39. Miki e Alessia Bologna says:

    Sono sempre più orgoglioso di avere una foto con te (Rimini)

  40. Luigi Guido says:

    Bellissimo ed emozionante articolo!!! Complimenti vivissimi a voi e a tutta la squadra che, con le parole di Odette e dei giovani che assistevano in tribuna, ma anche di tutti gli altri non riportati che ho avuto il piacere di sentire, si sono dimostrato ancora una volta TEAM. Anche questa è la nostra forza, e questi ragazzi faranno grandi cose. Grazie a tutti

  41. Emanuele Migliorati says:

    Siete fantastici 🙂

  42. Marina says:

    Mi conosce la classifica squadre del trofeo sankàku 2012?

  43. Francesco Ciro says:

    Bel sito

  44. Nicola says:

    Ciao Italiajudo

  45. Nicola says:

    Salve sono cintura marrone il mio sogno più grande e quello di salire sul podio in una gara importantissima, ci vuole tanto lavora ciao

  46. Bernarduzzi Marcello says:

    buonasera, sono interessato a ricevere le foto numero 268-269-270
    vi sarei grato se mi indicaste come riceverne una copia.
    Cordiali saluti, Marcello Bernarduzzi

  47. Mimmo says:

    Un plauso ai ragazzi ma sicuramente il più sentito va al TEAM di Italia Judo che riesce a dare emozioni a chi non riesce a seguire da vicino le innumerevoli manifestazioni di judo. Sempre precisi e professioni riescono a regalarci le prime emozioni dei ragazzi e a far si che i nostri atleti, almeno per un giorno diventano protagonisti…GRAZIE e continuate così…

  48. Zanesco Claudio says:

    una grande e impegnativa scelta, sarà dura ma se ne esce bene non si ferma più

  49. Lia says:

    Elio sei mitico, muaaasss

  50. Paolo says:

    Chi non si evolve, si estingue.
    IL FUTURO E’ QUI,COMINCIA ADESSO!
    GRANDE ELIO!!!

  51. Marco Bottinelli says:

    VAI ELIO, SOLO CON I TUOI ZORI COME UN SAMURAI CHE CAMMINA VERSO LA BATTAGLIA, E’ IN DUBBIO CHE TU SIA DIVERSO DAGLI ALTRI ATLETI E QUESTA SCELTA ATIPICA LO DIMOSTRA ANCORA .
    BUONA FORTUNA

  52. Mirko says:

    Alla ragazza bionda che al trofeo sankaku era vicino lo stand di Italiajudo, non ci crederai ma di solito non son così sfacciato. Quando hai rifiutato il mio invito per un caffè me ne sono andato come se non me ne fosse fregato niente, ma in realtà mi è dispiaciuto molto.
    Quel gesto, fatto così davanti a quei pochi presenti con cui eri ha richiesto molto coraggio da parte mia, almeno apprezza questo
    Ad ogni modo non demordo. Ci vediamo la prossima volta 🙂

  53. mimmo says:

    Come sono curioso di sapere …IL. PERCHÉ….. facciamola questa domanda.

  54. Zanesco Claudio says:

    ahahahahahahaha quale novità può essere questa, con il caos istituzionale generale siamo solo lo specchio di una porzione di società

  55. Vittorio Serenelli says:

    “E’ infatti di questa mattina la comunicazione federale ….” cita il pezzo. Comunicazione Federale? Vogliamo dare un nome agli autori? Sarebbe utile sempre sapere CHI ha voluto certe cose. Ricordo lo scompiglio della circolare del periodo natalizio dello scorso anno che sembrava non avere ne padre e ne madre. Poi qualcuno si è svegliato ed ha fatto cambiare buona parte di quanto dichiarato. Sarebbe carino ricordare che in queste occasioni i nomi ed i meriti dicendo i signori Tizio Caio e Sempronio da soli od assieme ad altri hanno stabilito che…. Così giusto per ricordarlo

  56. Diego Morelli says:

    …………….e gli altri che hanno vinto le altre tappe del trofeo italia????? Tipo LUGO, L’AQUILA SANKAKU????? E allora quelli che saranno a Bellizzi????? A questo punto l’ultima tappa del torneo salernitano non conta una “cippa”?Visto che si terrà dopo le qualificazioni. E non mi si venga a dire che c’era il PAF 2013 al 31 marzo quando lo stop era stato dato il 7 gennaio!!!!!E quando comunque un Programma di attività federale mi si deve presentare ad ottobre\novembre e non ad anno in corso.

  57. editore@italiajudo says:

    Caro Vittorio…ci fossero gli “autori”! Questa è la comunicazione inviata per e-mail, e come vedi non è firmata….”Con la presente comunichiamo ai Comitati Regionali -con preghiera di divulgare l’informazione alle Società Sportive Interessate- che, in occasione del prossimo Campionato Italiano Esordienti “B” di Judo, saranno ammessi in soprannumero alla Finale Nazionale gli Atleti primi classificati delle categorie maschili e femminili del Trofeo Internazionale Città di Taranto e del Trofeo Internazionale Vittorio Veneto.Cordiali saluti.FIJLKAM – Area Sportiva Settore Judo”
    E’ noto d’altronde che come avvenne lo scorso dicembre i signori Tizio, Caio e Sempronio -come tu li chiami- non si palesino taqnto facilmente—se non altro perché

  58. 8FJudo says:

    ma quindi gli esordienti al secondo anno potranno partecipare alle gare EJU cadetti in quanto “del 15esimo anno” ? Per me comunque il metodo di qualificazione migliore rimane quello della Ranking list basata su un tot di gare e in cui ogni atleta viene valutato per i suoi due migliori risultati. Invece che dare la possibiltà di qualificarsi con una gara sola..

  59. Gianluca Valeriani says:

    Il metodo deve essere misto. Per esempio i primi 8 del ranking e poi 1 su 4 alle qualifiche. Ovviamente punti fatti in categoria perché questa è un’età dove i valori espressi a gennaio non sono quelli di novembre

  60. lorenzo gabbi says:

    programmare con queste sicurezze ……….è molto difficile

  61. Ali says:

    Ciao,
    ma se si volesse contattare uno degli atleti nella lista come si fà?

    Grazie!

    • amministratore says:

      Ciao Ali,
      se un club volesse contattare l’atleta dovrà scriverci a info@italiajudo.com e provvederemo a mettere in contatto team e atleta.
      Ci sembra la soluzione migliore, onde evitare di riportare le mail e i numeri di telefono di tutti i candidati.

      Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

      Grazie,
      Ij Team

  62. Piero Comino says:

    Saint Exupery : abbattuto
    il piccolo Principe ; chiedere a Stefanel…..

  63. Sinergy Lodi says:

    Ciao,

    vi conviene evidenziare che se un atleta ha partecipato alle qualificazioni con un club non potrà partecipare alle finali con un altro anche se il club delle qualificazioni non si è qualificato.

    • Antonio F. says:

      All’art. 26 comma 8 dello Statuto Federale:
      b) I prestiti italiani devono essere tesserati per Società Sportive che non partecipano alla fase finale del Campionato Italiano a Squadre maschile

      non v’è menzione ai club non qualificati. Ci sono novità?

      • amministratore says:

        Corretto, nulla da aggiungere.

        Grazie,
        Ij Team

    • amministratore says:

      Non è così, se il club ha preso parte alle qualifiche ma non si è qualificato, i rispettivi atleti possono essere prestati per la fase finale ad un altro club. L’importante è che il club dell’atleta che viene prestato non partecipi al Campionati Italiano di Lignano.
      Grazie,
      Ij Team

  64. Bigsmith1963 says:

    Dopo le prime proteste sta seguendo un silenzio assordante…

  65. Manuela says:

    Vi inviamo di seguito un appello nostro e di altre società del Veneto inviato al consiglio di settore qualche settimana fa. Tutti i punti che abbiamo evidenziato sono perfettamente in linea con quanto da voi indicato.

    18/10/2013
    Alla C.A. Consiglio di Settore Judo
    Alla C.A. Responsabile Attività Nazionale

    OGGETTO: CONSIDERAZIONI sul prossimo programma attività federale 2014
    In considerazione di quanto avvenuto lo scorso anno, quando a dicembre è stato reso noto il nuovo regolamento con sostanziali modifiche delle norme su cui verte l’attività nazionale, con la presente desideriamo sottolineare alcuni aspetti prima che il regolamento 2014 venga divulgato, con la speranza che alcune regole, già applicate a livello mondiale, non vengano recepite per l’attività nazionale svolta in Italia.

    1- Recupero dai quarti.
    In particolare, chiediamo che non venga recepita la modifica relativa ai ripescaggi dai quarti, che già a livello mondiale sta provocando danni incommensurabili, in quanto come vediamo ormai troppo spesso, la sola ranking list non è sufficiente a garantire che i migliori atleti siano in poule differenti, e di conseguenza la classifica finale non rispecchia l’effettivo valore degli atleti. Avendo già visto di persona quanto male funzioni il sistema in campo internazionale, possiamo tranquillamente affermare che tale sistema non premi assolutamente i migliori, ma la gara diventa pura fortuna nel trovarsi in punto o in un altro del tabellone.
    Si pensi che danno potrebbe causare l’applicazione di tale sistema alle nostre competizioni nazionali, soprattutto a livello giovanile, dove le competizioni devono rappresentare non solo un test per identificare i migliori, ma hanno anche l’importantissimo compito di gratificare il maggior numero possibile di partecipanti, creando così un bacino di utenza il più ampio possibile. Gli atleti e i tecnici provenienti da tutta Italia investono tempo e denaro per partecipare alle competizioni, e non ha senso che un atleta dopo un incontro possa già essere escluso dalla gara senza poter sperare nel recupero.
    A partire dagli Esordienti A che si affacciano per la prima volta all’agonismo, infatti, la fortuna/sfortuna del sorteggio giocherebbe un ruolo fondamentale, creando in giovani atleti e genitori un’idea altamente diseducativa del nostro sport, dove verrebbero ad essere premiati solo i più fortunati in base al sorteggio, e non certo i più meritevoli. Inoltre la norma sarebbe assolutamente assurda anche a livello giovanile, dove esordienti B, cadetti
    e juniores cambiando categoria di peso o classe verrebbero a ritrovarsi privi dei punti guadagnati con la ranking list, e quindi totalmente in balia della dea bendata.
    In questi tempi di abbandono giovanile dello sport è necessario agire sulla base, che dev’essere il più ampia possibile, ed agire per limitare con tutte le nostre forze l’abbandono, che come evidenzia il CONI è una delle maggiori piaghe di tutti gli sport. L’attuale sistema di doppio recupero è talvolta lungo, ma è l’unico che garantisce che vengano premiati gli atleti migliori.

    2- Qualificazioni di diritto.
    Nell’ottica sovra descritta riterremmo molto utile anche ripristinare il fatto che vengano premiati gli atleti che raggiungono risultati nazionali di rilievo:
    – qualificazione di diritto per i primi e secondi classificati al Trofeo Italia o al Gran Prix Cadetti, anche se cambiano classe (tornando a dare un valore a questi circuiti, che ultimamente stanno perdendo completamente di significato)
    – qualificazione di diritto ai primi quattro classificati ai Campionati Italiani, anche se cambiano classe tutti aspetti che non danneggiano certo nessuno, e che danno un minimo di gratifica a quegli atleti che con fatica e costanza sono riusciti ad ottenere suddetti risultati.

    3– Criteri di qualificazione alle finali nazionali.
    Il sistema attuale è valido, garantisce una scrematura e premia gli atleti che partecipano alla finale. Proprio considerando le classi più giovani (Esordienti) o quelle a maggior rischio abbandono (Juniores), per i ragazzi spesso già partecipare alla finale è un traguardo. Non dimentichiamoci anche dell’importanza dei Seniores, che sono pochi, e che sono importantissimi veicoli nel trasmettere la loro esperienza ai giovani.
    E’ pur vero che lo scopo delle finali nazionali è quello di identificare gli atleti migliori, e su questo non c’è dubbio, ma anche chi non è un’eccellenza partecipando alle finali crea una base, e l’entusiasmo e la passione dei tanti permette anche ai migliori di allenarsi e di essere stimolati. Con una visione di lungo periodo, puntare solo alle eccellenze minerebbe la base, che, ribadiamo, dev’essere invece il più ampia possibile.
    Potrebbe invece essere valido un sistema di qualificazione misto, dove ad esempio i migliori 10 della ranking list sono qualificati di diritto (o meno, per categorie poco numerose), e gli altri si qualificano con il sistema attuale.

    4- Tecnici.
    Ribadiamo nuovamente che sarebbe auspicabile che ci fossero incontri a livello nazionale fra arbitri, tecnici ed addetti ai lavori, e con immediate comunicazioni da parte della Federazione quando vengono adottate modifiche arbitrali (spesso per modifiche minori gli arbitri stabiliscono nuove linee, ma i tecnici non ne vengono informati).

    5- Disposizione tabelloni di gara.
    Come già più volte segnalato ai preposti a livello nazionale, chiediamo che i tabelloni di gara che illustrano punteggi e tempi di combattimento siano disposti in modo tale da consentire ai tecnici e conseguentemente al pubblico di seguire l’incontro nel modo più consono. L’attuale disposizione dei tabelloni preclude ai tecnici di verificare tempo e punteggi, e impedisce al pubblico di capire qual è lo stato dell’incontro, visto che i punteggi non sono visibili. Nell’ottica di una maggiore fruibilità e diffusione del nostro sport, riteniamo fondamentale che i punteggi siano visibili.

    Confidenti che le nostre osservazioni saranno da voi analizzate e recepite nel prossimo regolamento federale 2014, attendiamo cortese riscontro

    Manuela e Michele Pasini AS Judo Mestre 2001

  66. 8FJudo says:

    non è che si potrebbe pubblicare tutti i qualificati esordienti ai campionati italiani? sarebbe ottimo

  67. Zanesco Claudio says:

    Tecnicamente potrebbe anche starci, se lo avessero detto chiaramente subito a Febbraio/ marzo , il dubbio è che non sia stato fatto per lasciare l’illusione che anche gli altri tornei fossero determinanti e quindi avere iscritti ecc. ecc. perchè altrimenti potevano perdere di valore,

  68. silvio says:

    approfitto dell’occasione per evidenziare un punto sul quale a mio parere non si è discusso abbastanza ( o forse niente ): la questione dei recuperi.
    dal 2014 praticamente sparisce il doppio recupero, per altro già tolto a certi livelli.
    ma le classi gioavnili, esordienti e direi anche cadetti, non lo si poteva lasciare ?
    già sono state introdotti diversi cambiamenti tecnici, sui quali il tempo dirà se sono giusti o no, ma passare al recupero semplice è, a mio avviso, fortemente disincentivante verso la partecipazione alle gare, che poi sono l’anima dell’agonismo.
    Con quale spirito un giovane, con famiglia ecc,affronta centinaia di km, col rischio di tornarsene subito a casa ?
    staremo a vedere…
    saluti a tutti

  69. Maorisankaku says:

    Nonostante il judo sia lo sport piu’ completo, si sta facendo di tutto per distruggerlo. In Italia facciamo di tutto per far scappare i giovani,i cervelli, le aziende e le regole che vengono “inventante” e imposte nel judo non fanno altro che far scazzare i nostri ragazzi che dopo aver fatto mille sacrifici ( scuola,allenamenti,dieta ecc.) si vedono penalizzati da regole assurde, arbitri incompetenti, organizzazioni incompetenti. Continuate cosi’ come il nostro governo, quando non avremo piu’ produzione, piu’ impiego, piu’ turismo, piu’ societa’ sportive, piu’ niente, non lamentatevi. Il fallimento del nostro paese e’ alle porte, e pensare che avevamo tutto!!

    • marta says:

      Assolutamente d’accordo.
      Invece di migliorare l’essere umano italiano ha la particolarità di peggiorare tutto quello che tocca.

  70. Giada Chioso says:

    Ma le società qualificate alla finale del Campionato Italiano a Squadre sanno dell’esistenza di questa iniziativa?

    • amministratore says:

      Ciao Giada,
      purtroppo non possiamo contattare i club uno ad uno. Ma considerati i nostri 35.000 visitatori diversi al mese, direi che il 90% del club è al corrente.

      Grazie,
      N.

  71. Lia says:

    Grandeeeeere

  72. Raffaele says:

    Ben detto! Condivido

  73. Zanesco Claudio says:

    Spett. sig. ENNEBI, sembra che Lei mi abbia letto nel pensiero o, forse si sia ricordato del mio intervento nell’ultima assemblea nazionale, dove il sottoscritto ha cercato di portare all’evidenza del mondo federale un’anomalia, ovvero quella che un terzo della federazione dirige gli altri 3 terzi, un intervento che sul posto aveva ricevuto i complimenti di molti addetti ai lavori, lo stesso Presidente Pellicone aveva risposto ufficialmente che ” cosa vuole Zanesco che in quattro anni non riesca a fare un punto con un esordiente?” , più o meno le parole erano state queste, ecco l’arcano, per la conservazione di un sistema di democrazia cosi esclusivo. Aggravato dal fatto che alcune gare sono inutili ” Coppa Italia” fa si che il risultato sia questo, non si cresce perchè non si vuole punto e basta e la colpa è solo dei diretti interessati. Dimenticavo il sottoscritto e Croceri erano soli a chiedere questa cosa, e l’invito al nuovo consiglio direttivo nazionale relativo ad affrontare questa situazione è rimasto un appello nel vuoto, Buona fortuna
    Zanesco Claudio

    • amministratore says:

      Gentile Sig. Zanesco,
      purtroppo l’anno scorso non ero presente all’assemblea della federazione, per cui non ho potuto ascoltare il suo intervento, né tantomeno la risposta “ufficiale” del presidente. Ne consegue che non mi sono limitato a copiare un suo concetto, piuttosto l’ho letta nel pensiero, come ha lei stesso sospettato 🙂

      Battute a parte, credo che la mia e la sua tesi (e quella di Croceri) si sovrappongano in parte, per poi divergere nella sostanza, mi spiego meglio: direi che c’è un insieme intersezione tra il suo e il mio insieme. Tuttavia, ognuno di esso, gode di autonomia propria.

      Ciò che ci tenevo a sottolineare nell’articolo è che a mio parere il diritto di voto va dato ad ogni club affiliato alla federazione, ma nello stesso tempo ritengo sia giusto premiare quelle associazioni che fanno attività sportiva agonistica (bene e seriamente).

      A mio parere, legare il diritto di voto esclusivamente all’attività sportiva agonistica può portare ad esasperazioni e ad anomalie che impediscono l’innovazione e il miglioramento di tutto il movimento, si veda per esempio quanto riportato sopra per le qualificazioni.
      Per quanto riguarda la coppa Italia, devo dissentire: è una gara che non porta punti, è vero, ma cela un significato importantissimo: è la gara di chi il judo lo fa per passione (non per professione) e lo fa mentre porta avanti gli studi oppure da lavoratore. In alcuni casi sussistono entrambe le cose.

      Il portare punti o meno – a mio parere -non ha nessuna relazione con l’importanza della gara. Proprio per questo nel mio articolo invito tutti ad un cambio di prospettiva. Siamo tutti noi a dover dare importanza alla coppa Italia, al di là del punticino, e devo dire che quest’anno si è fatto un passo avanti con una organizzazione che ha dato la giusta importanza all’evento.

      A cambiAre, o meglio, a migliorarci, dobbiamo essere disposti tutti, non dobbiamo aspettAre che chi decide prenda le decisioni giuste, o quelle che vorremmo attuare noi. Bisogna essere propositivi ed ottimisti, sempre secondo il mio modesto parere.

      Ne approfitto per ringraziarla pubblicamente per i suoi interventi su questo blog, sempre presenti: l’interazione e lo scambio di pensieri è uno dei motivo principali per cui è nata Italiajudo ed è alla base di ogni forma di democrazia.

      Grazie,
      Ennebi

  74. carmine says:

    Spett.le sig.Ennebi
    trovo molto strano il suo articolo..specialmente dopo la sua visita a Montebelluna. Si sa che ci sono regioni, che hanno più interesse di altre ad accorpamenti per le qualificazioni. E sono, guarda caso, le regioni che hanno maggior interesse a portare alle fasi finali il maggior numero di atleti, che in una fase a qualificazione regionale, vedrebbe parecchi suoi atleti non qualificati. Altro che punticini..Qualche anno fa, questo sistema di accorpamento di regioni, se non sbaglio, è stato recepito da ben poche regioni. (Una di queste fu il veneto/friuli/trentino. Dopo l’immediata uscita del trentino, è stata l’ultima a tornare indietro rispetto al resto d’Italia) E solo da chi aveva dietro un grosso movimento alle spalle..Strano che sia venuto a fare queste considerazioni alle qualifiche in Veneto..

    • Zanesco Claudio says:

      Scusate, mi riprometto di non parlarne più dopo questa mia, anche per non essere noioso e ripetitivo, vero la Coppa Italia e il vero campionato italiano per non professionisti, allora meglio chiamarlo campionato Italiano, rimettendo in moto l’assoluto per tutti; per quanto riguarda la democrazia interna, vero nocciolo della questione, ribadisco che non è possibile che circa un terzo delle società affiliate possano esprimersi democraticamente con il voto e gli altri tre terzi NO, come di l’editorialista, tutti devono poter dare il proprio contributo, magari chi si impegna di più nell’agonistica qualcosa di più potrebbe aver diritto di dire, ma per la Fed, è meglio una società con 25/30 affiliati di livello nazionale o 200 tesserati che pagano la quota?, non saprei dire, di sicuro 200 affiliati non agonisti alle tariffe attuali sono bei soldini, è inevitabile che se votano tutti, jujitsu aikido, sumo compresi la geografia del potere potrebbe cambiare e qui… fate voi

    • amministratore says:

      Gentile sig. Carmine,
      non sono venuto in Veneto con chissà quali intenzioni ‘malvagie’. Come ho già scritto nell’articolo, sono andato a Montebelluna per vedere dal vivo uno strumento eccezionale: kannon. Poi, avendo notato altre cose e ritenendole particolarmente importanti, ne ho parlato. Tuttavia, il ragionamento che ho fatto nell’articolo riguarda tutta Italia e non solo il veneto. Mi pare chiaro!

  75. Carmine says:

    Spett.le sig.Ennebi
    capisco che non sia venuto in Veneto con intenzioni malvage, però citando quello che ha detto nell’articolo “…Quest’accorpamento oltre ad avere indubbi vantaggi economici, che di questi tempi non si possono in alcun modo ignorare…” mi sarei aspettato che di questo accorpamento non si parlasse solo in termini di punticini ma anche allora di un accorpamento dei comitati regionali..! Ne sparirebbero ben due con relative poltrone. E allora adesso mi dica se è solo una questione di punticini?
    Rispondendo al sig.Zannesco credo che chi si impegna nell’agonismo spendendo soprattutto tempo e anche denaro, dico che sicuramente ha più voce in capitolo(o dovrebbe averlo) di chi beatamente se ne sta ai margini e pretende di decidere su tematiche ed aspetti che non hanno nessuna ricaduta sulla propria attività amatoriale.
    Saluti
    Carmine

    • amministratore says:

      Sospetto seriamente di essere stato frainteso. Forse non è chiaro che L’accorpamento fatto in occasione delle qualifiche di coppa Italia è stato visto (perlomeno dal sottoscritto) in una chiave molto positiva. Al contrario, il fatto di non aver perseverato in tale accorpamento mi ha fatto capire che il punticino vale prima di ogni altra cosa. E poi ho detto che il punticino è uno strumento importante perché consente di dire la propria, peccato che spesso viene utilizzato come merce di scambio. In queste affermazioni non c’entra nulla il comitato regionale del veneto in sè. Le sue ulteriori riflessioni sull’accorpamento dei comitati possono essere condivisibili…. Ma mi permetta di aggiungere che non ho alcuna pretesa di risolvere la discussione con il mio pensiero e basta. La possibilità di commentare (meglio se con nome e cognome reali) è stata proprio attivata perché tutti potessero contribuire alla discussione.

      Grazie,
      Ennebi

  76. Marco Bottinelli says:

    Auguri al dott. Pellicone in primo luogo per la sua salute.
    A Noi constatare che in questi 2 o 3 giorni abbiamo assistito alla caduta degli Dei. Cariche quasi a vita, carriere di lunghezza innaturali in un sistema democratico (e anche la federazione lo dovrebbe essere)arrestarsi senza preavviso, senza lo scricchiolio che precede i crolli. E’ forse il nuovo che avanza?? speriamo avanzi,lavori e dopo un po’ lascio spazio ad altro nuovo in un naturale e continuo avvicendamento che l’ITALIA raramente conosce.

    • Erminia Zonno says:

      Purtroppo, in questi 2 o 3 giorni, a me è toccato constatare quanto grande sia “la miseria umana”.Quanto sia facile per i “deboli” sentirsi “forti e democratici” solo quando ci si illude che il sistema “crolli”.
      Le domande che, in questi 2 o 3 giorni , mi sono posta sono:
      dove erano questi “democratici innovatori” negli ultimi quadrienni, visto che l’esito elettorale è stato sempre unanime e totalitario?
      dove erano i sostenitori del Maestro Crocieri lasciato solo ad “immolarsi per la causa democratica?
      Secondo il mio modesto parere,in questo momento, oltre che ha cercare fantomatici candidati, bisognerebbe prima fare una accurata ricerca per individuare “UOMINI” che abbiano la “RARA” capacità di capire quando sia il momento di un doveroso e rispettoso SILENZIO.
      ERMINIA

  77. Zanesco Claudio says:

    Ricordare Pellicone e ricordare quello che sono stato nella Federazione è un tutt’uno, dai miei primi passi come consigliere regionale, organizzatore di gare, delegato provinciale, ecc. ecc. fino a quell’ultimo intervento in assemblea nazionale di un anno fa e alla sua chiamata successiva per chiedere un tentativo di dialogo con Croceri con cui se ne erano dette di tutto un pò poco prima, lo definirei uno zio, deciso, severo, ma conciliante con chi gli diceva le cose come le pensava, certamente un grande dirigente sportivo, un augurio a Lui per i problemi personali che lo affliggono.

  78. Zanesco Claudio says:

    E ora spetta ai judoKA, ai lottatori, ai karateKA, ai jujutsuKA, ai sumoKA, agli aikidoKA della Federazione decidere se rieleggere un nuovo Presidente con questo sistema, dove come ribadito più volte un terzo delle società decide per tutti o chiedere una maggiore democrazia elettiva

  79. Fabio says:

    Alcuni aggiustamenti sono interessanti, altri troppo cervellotici. Si lascia troppa libertà interpretativa a mio parere.
    Ma la cosa che mi lascia veramente interdetto è la riduzione del tempo di combattimento per le classi femminili, ma cosa significa? La federazione internazionale ci sta dicendo che la tanto sbandierata parità dei sessi in realtà non esiste.

  80. Carlo Grava says:

    Democrazia! E’ una parola che circola dal 1947, in maniera più insistente,in uno dei Paesi meno democratici d’ Europa perché legato da secoli alle regole del vassallaggio. Regole che non riguardano solo la politica, ma tutte le attività sociali della Nazione Italia. Questa premessa è per dire che ci vorrà molto coraggio per poter diventare un Paese, primo passo indispensabile, quindi il secondo sarà quello di saper decidere le regole con cui giocare e avere il dovere di rispettarle come avviene in un principio democratico e sociale evoluto di un Paese come dovrebbe essere l’ Italia. Immagino che già a Roma oggi ci saranno tentativi di inciuci, e accordi per mantenere le situazioni dei vassalli che cercheranno di convincere i valvassori e valvassini di quanto sarà meglio eleggere un governante X che……Intanto i contadini e servi della gleba che creano realmente il fondo cassa potranno sperare in un mondo che li faccia pagare meglio e vivere meglio !!! Se invece si riuscirà a distaccarsi dal sistema medievale e si cercherà di individuare realmente un’ organizzazione professionale seria organizzata e dinamica, che abbia come obiettivo principale l’ aumento di praticanti che in questo modo possano determinare un maggior peso sociale e volendo politico, forse potremo dimostrare che gli sport minori possono determinare, come fece un certo Davide con Golia, un miglioramento di un Paese come l’ Italia palesemente alla deriva.

  81. alfio says:

    TANTISSIMI AUGURI PRESIDENTE

  82. silvio says:

    il cammino verso una piena democrazia e sopratutto per un judo veramente partecipato e guidato da persone effettivamente competenti(qualcosa si sta muovendo), a tutti i livelli, soprattutto quelli di base, è ancora molto lungo…

  83. aldo says:

    viva il judo

  84. Loretta says:

    il link ai tabelloni 55 kg apre il tabellone 50 Kg!!!!!!
    Please, sostituitelo!

  85. GAROFALO LUIGI says:

    POCHE PAROLE AD UN GRANDE PRESIDENTE. TANTISSIMI AUGURI PRESIDENTE LUIGI GAROFALO DA SALERNO

  86. Zanesco Claudio says:

    Dallo statuto delle federazione di Ginnastica, il diritto al voto si matura già nell’attività regionale, con le opportune modifiche questo basterebbe a stravolgere tutto nell’attuale FIJLKAm, e si parla della FederGinnastica non della luna

    Art. 11 – Assemblea Nazionale
    1. L’Assemblea Nazionale è il massimo organo della F.G.I., ed è
    composta dagli aventi diritto a voto. Come tale esamina e
    delibera su tutte le attività relative alla vita federale indicando, ove
    necessario, i mezzi e gli strumenti, anche normativi, per il
    raggiungimento dei fini statutari.
    2. Partecipano all’Assemblea senza diritto di voto:
    a) i Presidenti onorari della F.G.I.;
    b) il Presidente della F.G.I.;
    c) i componenti del C.D.F.;
    d) i componenti del Collegio dei revisori dei conti;
    e) componenti degli organi di giustizia;
    f) i tesserati che ricoprono cariche elettive negli organismi
    internazionali ai quali la F.G.I. risulta affiliata;
    g) i Presidenti dei Comitati regionali e provinciali, partecipanti
    nella loro specifica funzione, ed i Delegati regionali;
    h) i rappresentanti delle A.S. affiliate che non hanno maturato il
    diritto di voto.
    3. Partecipa all’Assemblea con diritto di voto, nella quantità riportata
    dalla tabella, la A.S. che al momento dello svolgimento sia
    affiliata da almeno dodici mesi e che abbia svolto attività sportiva
    ginnastica stabilita dai programmi federali e/o attività agonistica
    stabilita nel calendario federale in una o più discipline sportive di
    cui all’art. 1,comma 4 ed a condizione che alla data di
    convocazione dell’Assemblea partecipi all’attività sportiva ufficiale
    della FGI.
    Alla A.S. che ha svolto, con carattere continuativo, effettiva attività
    sportiva ginnastica stabilita dai programmi federali è riconosciuto
    il voto di base (1° livello della tabella).
    Alla A.S. che ha svolto, in una o più discipline sportive, attività
    agonistica stabilita nel calendario federale, approvato con
    deliberazione del C.D.F. ed emanato prima dell’inizio di ogni anno
    sportivo, sono attribuiti i voti plurimi ( 2° e 3° livello della tabella). FEDERAZIONE GINNASTICA D’ITALIA
    10

    1° livello Voto di base
    Voti 1 Attività sportiva Prevista nei programmi federali
    Discipline
    sportive
    ARTISTICA
    MASCHILE
    ARTISTICA
    FEMMINILE
    RITMICA GINNASTICA
    PER TUTTI
    AEROBICA TRAMPOLINO
    2° livello voti plurimi
    Voti 1 Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale
    Voti 2 Interregionale e
    Nazionale
    Interregionale e
    Nazionale
    Interregionale e
    Nazionale
    Interregionale,
    Nazionale e
    Internazionale
    Interregionale e
    Nazionale
    Interregionale e
    Nazionale
    3° livello voti plurimi
    Voti 4 Interregionale Interregionale Interregionale Assoluti ed
    Internazionale
    Assoluti ed
    Internazionale
    Voti 6 Nazionale
    Internazionale
    Universiadi
    Giochi del
    Mediterraneo
    Campionati
    Europei Junior
    Nazionale
    Internazionale
    Universiadi
    Giochi del
    Mediterraneo
    Campionati
    Europei Junior
    Nazionale
    Internazionale
    Universiadi
    Campionati
    Europei Junior
    Coppa del Mondo
    Camp.
    Mondiali
    Campionati Europei
    Junior e Senior
    Coppa del Mondo
    Camp. Mondiali
    Camp. Europei
    Junior e Senior
    Voti 8 Coppa del Mondo
    Camp. Mondiali
    Camp. Europei
    Senior

    Coppa del Mondo
    Camp. Mondiali
    Camp. Europei
    Senior
    Coppa del
    Mondo
    Camp. Mondiali
    Camp .Europei
    Senior

    Voti 9

    Giochi Olimpici Giochi Olimpici Giochi Olimpici Giochi Olimpici
    Il voto di base ed i voti plurimi sono cumulabili. Non sono
    cumulabili i voti acquisiti in una stessa disciplina ed alla A.S.
    spettano i voti del maggior livello raggiunto. I voti acquisiti in
    diverse discipline sono cumulabili, purché conseguiti con atleti
    diversi. Sono cumulabili i voti conseguiti nelle gare di squadra con
    atleti della stessa A.S. che abbiano gareggiato in altre discipline.
    Nel caso in cui una A.S. svolga esclusivamente attività agonistica
    di 2° e/o 3° livello, dei voti plurimi assegnati un voto viene
    considerato quale voto di base.
    Ai fini dell’assegnazione dei voti va considerata l’attività sportiva
    ed agonistica dell’ultimo anno solare precedente l’Assemblea.
    4. I voti acquisiti dall’atleta concesso in prestito nelle gare di squadra
    sono attribuiti alla A.S. che lo ha in prestito.
    Per tutta la rimanente attività agonistica i voti sono attribuiti alla
    società di appartenenza.
    5. Contro l’errata o omessa attribuzione dei voti è ammesso ricorso al
    C.D.F. entro cinque giorni dalla pubblicazione dell’elenco degli
    aventi diritto di voto. Il C.D.F. decide in via definitiva ed
    inoppugnabile.
    6. L’Assemblea Nazionale è composta dai legali rappresentanti
    delle A.S. aventi diritto di voto, o dai loro delegati purché dirigenti
    in carica.
    Ogni Presidente di società, o il suo delegato, può rappresentare
    oltre la propria, tramite delega anche un’altra società,
    appartenente alla medesima regione, se all’Assemblea hanno
    diritto di partecipare fino a 100 società votanti, due società fino a
    200 società votanti, tre società fino a 500 società votanti quattro
    società fino a 1000 società votanti e cinque società oltre le 1000
    società votanti.
    Le deleghe devono essere conferite per iscritto e contenere il

  87. Giuseppe says:

    Mi sembra tutto molto buono… mi la perplesso come fare ad assegnare shidi senza dare il matte. Nn si capirà un tubo e soprattutto l atleta potrebbe nn accorgersi di aver subito shido e perché. E poi se ad es da una presa incrociata l arbitro assegna shido semza interrompere gli atleti. E da lu nasce un aziobe valutabile. Boh! Sarebbe bello una raking degli arbitri anche in talua e pubblica. Così ognuno puo sapere com è stata valutato ad ogni gara e capire perché è stato convicato un altro.

  88. Mannini Mirio says:

    Dei grandi personaggi molti ne dicono bene, altri, sempre molti, ne dicono male… Dottor Pellicone, lei è stato il nostri Presidente per tanti anni (molti dicono per troppi), non sta a me discutere su questo, ma lei ci ha rappresentato, ci ha coeso e spinto in avanti, ci ha fatto sentire di essere “una forza”. Ora è il momento di cercare di dare a lei quello che lei ci ha dato: presenza assidua, rispetto delle regole… E’ il momento di esserle vicino, di farle sentira il calore della sua Federazione. Sono sicuro che tutti, come me, in questo momento stanno facendo questo. Con infinita stima…ASD I Samurai KGR Grosseto.

  89. Dario Busacca says:

    A che ora inizia la categoria femminile?

  90. Lalla says:

    Complimenti a tutte!!

  91. nanda says:

    bravissime

  92. Luigi says:

    Un caloroso augurio ad un grande Presidente da tutto il Ju Jitsu siciliano….

  93. Vascellari Gianpietro says:

    Complimenti a questo nostro ennesimo campione per le soddisfazioni che sta ricevendo. Peccato che ancora una volta ……arrivino dall’estero! Cos’è che rende questo paese così’ refrattario nel riconoscere i meriti dei nostri atleti ? E’ mai possibile che anche nello sport si ripeta il triste esodo verso l’estero dei nostri migliori talenti? Cosa rende difficile se non impossibile la valutazione meritocratica di ciò’ che nello sport e’ più’ che evidente visto che non si vince con le raccomandazioni ? Perché’ si continuano ad illudere atleti, famiglie, Società’ Sportive ed insegnanti sul grande futuro dei talenti che amano questo meraviglioso sport, quando vediamo che i nostri campioni ottengono riconoscimenti solo all’estero?

  94. Marco Bottinelli says:

    Sicuramente il momento é CRUCIALE il rinnovamento già espresso nella nuova dirigenza tecnica (Toniolo, Maddaloni,e i tanti nuovi collaboratori Tecnici) ora ha l’opportunità quasi inaspettata di espandersi nella componente Dirigenziale,rinnovandola ma sopratutto RINGIOVANENDOLA,perché a mio giudizio questo é il punto cruciale, non abbiamo più bisogno di PACATA SAGGEZZA ma di nuova PULSANTE ENERGIA, chi ha l’età pensionabile se la goda questa pensione, lasciando la Federazione a chi ha la forza e la voglia di guardare verso il FUTURO. La nuova dirigenza potrà essere tale solo e soltanto rivolgendosi alla base, che oggi é fatta di palestre medio piccole che lentamente ma inesorabilmente si stanno svuotando,forse perché non riusciamo a rendere appetibile ai giovani il ns. sport rispetto a quelli più diffusi quali calcio e basket ma anche rispetto a quelli emergenti quali rugby e volley. E qui sicuramente ci vogliono idee innovative e investimenti anche a livello di immagine usando i mezzi che la rete ci offre ma che finora sono stati sotto utilizzati. La speranza é nei giovani,lasciamoli provare anche a dirigerci magari ci faranno scorgere orizzonti che Noi (anche io sfioro i 50)non avevamo visto chiusi nei ns. pensieri

  95. andrea d'agosto says:

    Cari Amici di ItaliaJudo,
    colgo l’occasione che consentite meritoriamente per offrire il mio contributo sul delicatissimo argomento.
    In primo luogo è chiaro che si apre una fase di passaggio fondamentale, l’uscita di scena del protagonista principale, a cui consegniamo il miglior in bocca al lupo e il plauso per la straordinaria opera svolta, crea sgomento e confusione. Sino ad oggi la Federazione era retta dall’incarnazione moderna del macchiavellico principe rinascimentale, figura che sfugge a qualsiasi catalogazione per la sua singolarità ed irripetibilità.
    Purtroppo il destino di tutti gli uomini è fugace, fragile, però per fortuna resta il frutto del loro lavoro, che nel caso di specie è stato senza dubbio eccellente ed irripetibile.
    Ora, stante le norme che regolamentano la Federazione, la successione è scritta e d’altra parte con un pò di buon senso si comprende che non poteva andare diversamente; io credo e spero che il Successore avrà le qualità e la tempra per reggere il peso della responsabilità che si assume insieme al consiglio federale che lo dovrà sostenere, ma credo e spero, che la prassi li convincerà che è ormai necessario cambiare le regole del gioco; come pacatamente hanno scritto l’indimenticato Maestro Nicola Tempesta e il grande Claudio Pollio in una lettera aperta, le regole devono essere cambiate. E’ necessario però non pensare che la responsabilità in tale senso debba essere assunta solo dai vertici federali e dal coni, la responsabilità principale deve essere assunta dalla base, che deve chiedere per ottenere, deve crescere. Matteo Pelicone ha avuto lo straordinario merito di saper comprendere e conoscere il movimento ed i suoi uomini, il metodo evidentemente ha funzionato benissimo, ora è il movimento che deve dimostrare al nuovo Presidente che tale metodo non è più efficace, invocando una modifica dello statuto, che consente una vera diretta partecipazione di tutti i tesserati all’agone elettorale. E’ chiaro che con l’attuale sistema la candidatura da parte di un qualsiasi tesserato è impensabile, ma questo era in qualche modo frutto delle esigenze del movimento, che necessitava della guida sicura ed incontrastabile del Presidente, se questo oggi non è più vero, come da più parti si sente dire, è il movimento che deve dimostrarlo con i fatti e non con le vane chiacchiere, diversamente demonizzare il sistema è sterile ed anche, scusate, puerile. Infine, per riprendere l’intervento dell’amico Bottinelli, sicuramente sincero ed apprezzabile, credo che un primo passo possa essere quello di valutare già a livello locale il lavoro svolto dai comitati regionali partendo da una semplicissima constatazione rigurardo all’opera promozionale svolta sul territorio, che si può valutare in un solo modo: i numeri. Mi spiego meglio, i comitati regionali hanno il principale compito, oltre quello di governare il movimento locale ed imporre il rispetto delle regole federali, di promuovere, appunto, la pratica delle nostre discipline e per verificare il corretto svolgimento di tale compito basta considerare il numero di tesserati, se il comitato alla fine del suo mandato non ha incrementato tale numero evidentemente ha fallito e deve essere cambiato. Altro punto fondamentale da affrontare sarebbe quello di prevedere regole che impediscano il verificarsi di enormi conflitti di interesse in campo aribtrale, che sappiamo tutti essere una leva di potere formidabile; basterebbe, come d’altra parte succede in tutti gli altri sport olimpici, creare un organismo separato che governi gli arbitri, immaginate cosa succederebbe se gli arbitri di calcio, come avviene nella Fijlkam, fossero tesserati delle società calcistiche; non nascondiamoci dietro un dito, lo sappiamo tutti, gli arbitri sono tutti tesserati con le varie asd ed è comprensibile che cerchino di fare i loro interessi, siamo italiani! come d’altra parte ci sono tantissime persone obiettive ed oneste; allora per eliminare ogni sospetto cambiamo le regole e creiamo un percorso separato, si è mai visto un calciatore che poi diventa arbitro!
    Spero che il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio Federale siano pronti ad accogliere le istanze della base se ve ne saranno, diversamente ricordiamoci che “CHI SI FA PECORA IL LUPO SE LA MANGIA”.

  96. mimmo says:

    LIBERA-MENTE 2.0
    Come al solito Italia Judo si propone sempre con grandi tematiche che forse andrebbero da tutti noi più valorizzate e pubblicizzate. Comunque bando alle chiacchiere, ci siamo, si cambia il vertice. Prima di tutto onore a chi fino ad oggi ha cercato, con non poche difficoltà di portare in alto il judo e le discipline per le quali è stato chiamato a gestire. Voglio ricordare a Lor Signori che per fare grande una squadra serve il contributo di ogni singolo giocatore quindi se dobbiamo dare meriti o bacchettate diamole all’intera squadra e non usiamo un eventuale capo espiatorio. “RINNOVARE” questa è la parola giusta. RINNOVARE ma non RIVOLUZIONARE. Quindi rivedere ombre che fino ad oggi sono state sugli spalti del judo non vuol dire RINNOVARE. La storia è obbligatoria e indispensabile in questa nuova aria di RINNOVAMENTO ma affiancata da giovani idee, e sopratutto idee imprenditoriali. La nostra federazione ha bisogno di fare quel passo che fino ad oggi non ha fatto per paura di sbagliare e di essere additata. BASTA con quelle banali ipocrisie. Adesso servono i fatti.
    QUESTE alcune IDEE PER UN RINNOVAMENTO SANO, queste alcune idee indispensabile per non rendere VANO il lavoro e i SACRIFICI dei nostri atleti e tecnici, mettendo in primo piano gli INTERESSI DEI GIOVANI.
    -Primo punto: Un imprenditore con idee concrete e volontà di diventare grandi;
    -Secondo punto: Giovani PREPARATI DEL SETTORE con idee INNOVATIVE nel gruppo federale;
    -Terzo punto: ARBITRI indipendenti da TUTTI e da TUTTO con una commissione per la valutazione delle singole posizioni, con facoltà di ammonire e sospendere.
    – Quarto punto: Creare un ponte organizzativo, operativo e strutturale tra scuole e federazione con possibilità di seguire i giovani atleti sin dalle scuole elementari in sinergia con i professori di educazione fisica.
    – per il quinto punto e i restanti propongo un referendum tra i ragazzi per quello che più, secondo il loro punto di vista, ritengono indispensabile alle loro esigenze di sportivi.

    AMICI INSIEME POSSIAMO FARE TANTO PER IL NOSTRO AMATO JUDO, LE DIVISIONI, LA CATTIVA POLITICA E GLI INTERESSI PERSONALI NON FARANNO ALTRO CHE DISTRUGGERE IL NOSTRO SPORT.

    VOGLIO PRECISARE CHE SONO SOPRATUTTO UN GENITORE ALLE PRESE CON LE PROBLEMATICHE DI UN FIGLIO CHE HA DECISO DI FARE JUDO, E CHE SI E’ AFFACCIATO DA POCO NELLO SCENARIO TECNICO DI QUESTO SPORT. IL MIO CONTRIBUTO VA A QUELLE PERSONE CHE NEI PROSSIMI ANNI DOVRANNO FARE IL BELLO E CATTIVO TEMPO DELLE GIORNATE DI MIO FIGLIO E DI CENTINAI DI GIOVANI ATLETI.

    x gli amici di Italia Judo, ancora grazie per aver dato l’opportunità di dare voce a tutti.

  97. Marco Bottinelli says:

    complimenti ad AKYAMA SETTIMO erano decenni che non si vedeva una società civile vincere il titolo a squadre ma sopratutto 3 società civili su 4 sul podio. Anche i dopolavoristi menano !!!!!

  98. Zanesco Claudio says:

    QUESTE LE MIE PROPROSTE

    2.Modernizzazione e democraticità all’interno della Federazione attraverso i seguenti Step

    ampliare la base d’accesso al voto nel rispetto dei regolamenti del CONI, prendendo ad esempio lo statuto della Feder Ginnastica, quindi di una Federazione inserita nel CONI propongo il seguente schema:
    Un voto a tutte le associazioni Federali in regola, + 1 se queste associazioni partecipano alle fasi regionali di qualificazione ad un qualsiasi campionato nazionale (coppa Italia compresa) individuale, +1 se uno o più atleti si qualificano alle fasi successive Interregionali; +1 se uno o più atleti si qualificano alle fasi successive Nazionali; +2 se un atleta partecipa ad un torneo Internazionale fra quelli individuati di interesse Federale dalla D.T.; +5 se un atleta partecipa a campionati d’Europa, mondiali, olimpiadi, nel caso di atleti iscritti a gruppi sportivi militari il punteggio è sempre e comunque diviso a metà con la società sportiva non militare che ha tesserato per più anni l’atleta alla federazione;
    Si tratta di voti effettivi riguardanti il singolo atleta, cumulabili fra loro, ( esempio, la società “Judo nazionale” ha effettuato il regolare tesseramento 1 voto, porta 5 atleti alle regionali, 6 voti, due di questi passano alle interregionali, 8 voti, uno va in finale, 9 voti, l’atleta va con la nazionale al Torneo X 11 voti, partecipa al mondiale 16 voti), il sistema è sicuramente migliorabile ma dentro al principio enunciato.

    Le società dei settori che non partecipano all’attività sportiva hanno comunque un voto di base, intendendo l’affiliazione e il tesseramento il requisito minimo di partecipazione all’attività federale. –La stessa cosa vale per le discipline associate che non hanno attività sportiva, per il Sumo e il Jujitsu vale lo schema principale adattato ai loro sistemi di gara.

    3.Questo riordino permette l’organizzazione di qualificazioni per regione, primo filtro, ad una fase interregionale, secondo filtro, facendo giungere alle finali nazionali i più meritevoli, creando una gradazione che stabilisca i valori di partecipazione alle finali, vero evento storico dell’anno da realizzarsi con ampia possibilità di visibilità e comunicazione attraverso i mass media. Inoltre si realizza un risparmio notevole per le società che potranno spostarsi per regionale e interregionali con gare da effettuarsi in giornata.
    4.possibilità a chiunque di candidarsi alle cariche Federali senza nessun tipo di deleghe ma semplicemente proponendosi.

    5.Istruzione e formazione degli atleti delle nazionali, i quali nei periodo di ritiro saranno formati anche in tutto quello che potrà essere utile a loro e quindi alla massa dei praticanti, una volta finita la parentesi agonistica.

    6.Creazione di Intercentri (esperienza positiva degli anni passati) per la formazione di atleti e NOVITA’, anche dei tecnici. Potenziamento della struttura centrale di OSTIA per la super specializzazione

    7.Decentramento totale delle attività per bambini fanciulli e ragazzi dando alle Province massima possibilità organizzativa, sempre coordinata dai C. Regionali

    8.Abbassamento e riequilibrio delle quote di affiliazione ( obbiettivo massimo sarebbe tesserare i Pre Agonisti gratis o a cifre di 1 / 2 euro)

    9.Rientro a pieno titolo dei settori JuJitsu nel settore Judo con la eliminazione della doppia affiliazione e formazione degli insegnanti di judo nel settore jujitsu da effettuarsi con particolare serietà per gli anni futuri lasciando agli attuali insegnanti la facoltà di inserirsi nella formazione.

    10.Quanto sopra vale per i settori Lotta-Sumo

    11.MGA di 1° livello obbligatorio per tutti gli istruttori delle discipline FIJLKAM

    12.Elezioni da effettuarsi prima a livello regionale e poi nazionale

    13.Riunioni degli organi eletti, nazionali e regionali da effettuarsi attraverso le moderne tecnologie al fine di effettuare i massimi risparmi su indennità e trasferte.

  99. Carlo Grava says:

    Energia sì, ma anche maggior informazione e condivisione con una rete capillare del territorio, che non esiste secondo me……

  100. pragluiola says:

    ci sarà lo streaming?

    • editore@italiajudo says:

      No, l’organizzazione della gara ha garantito il servizio solo per ieri. Riporteremo noi i risultati incontro per incontro.

  101. pragluiola says:

    ok grazie ..

  102. pragluiola says:

    i maschi partiranno subito dopo la finale femminile?

  103. pragliola says:

    tra due squadre come posso vedere quali atleti hanno vinto? grazie

    • Alessandro Comi says:

      Purtroppo al momento non è possibile.

  104. pragliola says:

    sicuramente c’è un errore di scrittura… se il Valpolicella ha vinto sul Grosseto , come fa la nippon ad affrontare il Grosseto… semmai dovrà affrontare il valpolicella sbsglio?

    • Alessandro Comi says:

      C’era un errore ed è stato corretto. Ringrazio per la segnalazione AC

  105. pragliola says:

    di nulla..

  106. pragliola says:

    in seguito si saprà quale atleta ha vinto sull’altro allora?

  107. elena says:

    chi incontra adesso la besanese?

  108. pragliola says:

    la besanese incontra chi vince tra s. angelo e grosseto.

    • elena says:

      grazie

  109. pragliola says:

    la besanese farà la finale 3/5 contro il sant’Angelo

  110. pragliola says:

    besanese bronzpo

  111. francesca says:

    c’è un’errore il dojo equipe bologna vince 4- 1 contro il KDK Judo Vittorio Veneto

  112. Nazzareno Petrini says:

    Prondo Cordoglio e Sentite Condoglianze alla Famiglia e al Mondo del Judo Federale.

  113. Zanesco Claudio says:

    Sentite condoglianze alla famiglia

  114. 8FJudo says:

    Condoglianze

  115. 8FJudo says:

    Ma a proposito… quanto bisognerà attendere sto benedetto PAF2014?????? Il DT Toniolo in live streaming di Lignano avva detto che sarebbe dovuto uscirè domenica o in questi giorni…

  116. vincenzo de simone says:

    Un Grande Uomo ci ha lasciato, il Popolo FIJLKAM è in lutto.

    Condoglianze alla famiglia.

  117. Erminia Zonno says:

    In questo doloroso momento il mio pensiero và alla Signora Pellicone, alla quale vorrei rivolgere un affettuoso ringraziamento per aver permesso di condividere all’intero mondo sportivo un “GRANDE UOMO” come Matteo Pellicone.
    Grazie!

  118. Luigi Guido says:

    E’ encomiabile che in un momento così particolarmente doloroso si pensi a pianificare la propria attività ed in particolare al PAF 2014…comunque, nonostante tutto poichè pronto da qualche giorno, oggi è stato inviato ai Comitati Regionali il regolamento di partecipazione all’attività Internazionale 2014. Magari lasciamo passare ancora un paio di giorni, per rispetto ad un grande Uomo che purtroppo ci ha lasciato, cosicchè tutta la struttura Federale abbia modo di porgere al Dott. Pellicone il saluto che merita, e arriverà anche il PAF 2014…

    • Erminia Zonno says:

      Caro Luigi,
      molto spesso non è la dedizione al lavoro a spingere alcuni uomini ad andare di fretta!! Molto spesso è la consapevolezza che il fermarsi, anche solo un attimo, li costringerebbe a rendersi conto che nessuno si fermerebbe a spendere una sola lacrima per loro!

  119. Gennaro says:

    Un Doveroso Saluto ad un Grande uomo.
    Il cielo raccoglierà la tua vita.
    Sentite condoglianze alla famiglia.

  120. ASD JUDO OK AREZZO says:

    Sentite condoglianze dalla Palestra ASD JUDO OK AREZZO.
    Grazie Presidente.

  121. Diego Morelli says:

    SENTITE CONDOGLIANZE BUON VIAGGIO PRESIDENTE
    ASD POLISPORTIVA BESANESE

  122. Marco Bottinelli says:

    Come sempre la Signora Di Toma esprime in modo semplice, pacato, educato concetti corretti e precisi.
    CAMBIARLE RUOLO SAREBBE UNA PERDITA NOTEVOLISSIMA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E NON SO NEMMENO COSA NE PENSA LEI, MA A MIO PERSONALISSIMO GIUDIZIO SAREBBE IL PRESIDENTE FEDERALE IDEALE PER DARE NUOVO IMPULSO AL NS. SPORT.

  123. paola says:

    Sono perfettamente daccordo con Laura non capisco la motivazione del minuto in meno per le donne!!!!! Sarei inoltre molto felice se Laura si proponesse come Presidente il nostro sport ne trarrebbe giovamento in tutti i sensi.Comunque sempre grazie Laura per quel che hai fatto e che continui a fare!!!!!!

  124. alexis says:

    Per certi versi qualcosa di simile capita anche da noi voglio sperare per l’inerzia di volontà nel voler prendere decisioni drastiche. Cito ad esempio il caso evidenziato nel programma “Le iene” riguardo gli abusi sessuali perpetrati da un tecnico di Karate e che pur a conoscenza della Federazione non erano mai stati sanzionati. In ogni caso piccoli centri di potere e atti di dispotismo e mancanza di professionalità soprattutto a livello di piccoli club che utilizzano il paravento federale a scopi utilitaristici ed economici sono la causa del disamore e dell’abbandono di tanti atleti in erba che si allontanano loro malgrado dalla nostra disciplina

  125. Djudo91 says:

    Come sempre grande Laura!

    Solo una nota a chi ha scritto questo interessante articolo: “primo settimo dan italiano in rosa” Laura ha il judogi bianco, al massimo blu, in rosa non l’ho mai vista. Se volete fare un articolo a favore delle pari opportunità attenzione a quello che scrivete. E’ anche cambiando i luoghi comuni e i modi di dire che le cose piano piano si muoveranno verso un futuro privo di discriminazioni legate al genere.

  126. patrizia says:

    dopo molti anni che faccio parte di questo sport mi ritrovo a combattere come quando era ragazza per le stesse cose ,ritrovogli stessi portavoce e come allora i soliti portavoce ,che non hanno paura di parlare esprimendo in modo pacato il loro personale (ma altamente qualificato )parere
    Laura Di Toma presidende sarebbe l’unico vero cambiamnento X TUTTI ………………..ROSA O CELESTI che siano

  127. Fabio Fabbroni says:

    In un deserto di idee ben vengano questi interventi purché non rimangano squarci di luce nella nebbia.
    Chiunque prenda il comando della nostra federazione sappia trarre vantaggio da chi esprime le proprie opinioni e magari ha il coraggio di cantare fuori dal coro, nel rispetto e nella dialettica del confronto.

  128. Zanesco Claudio says:

    Brava Laura, come sempre, chiara lineare precisa.

  129. Giorda Gianluigi says:

    Mi ritrovo nelle parole della Maestra Di Toma vuoi perchè la mia cariera di insegnante ha visto molte mie atlete medagliate alle finali Nazionali , ma in particolare anche come marito di una ex atleta di massimo livello e padre di due brave agoniste.
    Per cui non devono svilire il judo femminile, ma se hanno ragioni valide per giustificare questi cambiamenti le portino a nostra conoscenza.

  130. Giorda Gianluigi says:

    Un semplice Grazie per il grande insegnamento che mi ha dato fuori dal tatami.
    Gian

  131. Alberto Di Francia says:

    ARRIVEDERCI MATTEO ?.
    Ogni volta che un parente o una persona amica ci lascia mi interrogo sul mistero della vita e della morte. Purtroppo non possedendo, io, il dono assoluto della Fede, la scomparsa delle persone che ho amato o stimato o comunque conosciute lascia dentro di me una incertezza un vuoto che si rinnova ogni volta.
    Matteo Pellicone è stato per me un punto di riferimento, un amico, un consigliere disinteressato. Egli mi ha onorato della sua amicizia. Quando nelle vicissitudini, non sempre positive, che la permanenza nella Federazione mi arrecava avevo una persona con la quale sfogarmi e che sempre, dico sempre, mi riconciliava con un mondo con il quale non sempre mi ritrovo e mi riconosco.
    Ora di Matteo posso ricordare la sua grande forza d’animo, il suo coraggio in un momento che per chiunque di noi è e rimarrà un momento difficile della nostra vita.
    In questo momento mi piace pensare che, forse, esiste un mondo dove le persone giuste come Matteo e come tanti altri con i quali ho passato gran parte della mia vita in un mondo difficile fatto, anche di meschinità e invidie, dove ritrovarsi con lo spirito giusto con il buonumore e l’ironia che erano la dote principale di Matteo Pellicone.
    Grazie Matteo ora so e mi accorgo di cosa sei stato per tutti noi, di quanto eri necessario e quanto hai dedicata in ogni istante alla crescita della Federazione.
    Forse per questo, che è comunque un momento triste, mi piace dire “ARRIVEDERCI MATTEO ARRIVEDERCI PRESIDENTE” ?.
    Alberto Di Francia

  132. Zanesco Claudio says:

    Delle persone che ho conosciuto e con cui ho avuto a che fare nel mondo del judo ricordo soprattutto, Urrata Gianni arbitro e maestro appassionato, Giorgio Sozzi e non mi dilungo oltre per spiegare quello che ha fatto, Maurizio Bignami, per me il più doloroso addio, Cesare Barioli un MAESTRO, Ubaldo Paschini, un secondo padre, ora il Presidente Pellicone, mi piace pensare che prima o poi quando toccherà a me, arriverò su un tatami e ricominceremo a discutere come quando eravamo qui.

  133. Chrisxwu653 says:

    E ‘un peccato che solo ora ho trovato questo sito prima ho avuto così tante domande e tante risposte qui . Grazie!

  134. Alberto Di Francia says:

    Di solito, di fronte a cambiamenti regolamentari che hanno come motivazione quella di favorire il ritorno ad un judo più bello e più conforme a quello delle origini (quello, per intenderci, che una volta si definiva Kodokan Judo) cerco di avere un pregiudizio genericamente favorevole, prima di esprimermi.
    E’ stato questo il caso della direttiva, emanata da WJF e UEJ, che sanzionando le tecniche con prese alle gambe, intendeva promuovere un Judo meno statico e favorire un ritorno a tecniche che potremmo definire più “classiche”.
    Pur nutrendo qualche diffidenza ho preferito aspettare l’applicazione delle nuove regole prima di pronunciarmi.
    Debbo constatare, purtroppo, che come tutte le regole astratte, la loro applicazione concreta –ovvero tradotta in gestione arbitrale – ha finito, paradossalmente, nel risolversi nell’esatto contrario.
    Capita così di assistere a decisioni che finiscono per sanzionare anche il minimo sfioramento della gamba e, dunque, ad un aumento di interventismo arbitrale a danno dei contenuti tecnici reali.
    Questo perché le nuove regole hanno omesso di suggerire una diversa considerazione della volontarietà dell’azione.
    Tori attacca; nello svolgimento dell’azione un braccio (o addirittura un gomito, è capitato anche questo) tocca la gamba di uke; l’arbitro interviene e sanziona.
    Il contrario di quanto avviene persino nel calcio, dove la volontarietà del fallo di mano conta e come! Questo nel Judo non esiste, basta un semplice contatto per instaurare una sorta di cortocircuito da punire con la massima severità.
    Tralascio lo sbigottimento di atleti costretti a subire sanzioni che appaiono prive di fondamento e che comunque non permette riparo e riparazione (come ci si allena a non cadere nella casualità di un contatto involontario?).
    Penso che i nostri dirigenti arbitrali potrebbero iniziare a premere sugli organismi internazionali per un ripensamento che non ci faccia pensare a quel vecchio proverbio per il quale le strade dell’inferno sono di solito lastricate di buone intenzioni.
    Alberto Di Francia

  135. Fausto says:

    MI associo al commento del Maestro Di Francia: secondo me il problema nasce prima ancora.
    Sembra che nel judo moderno il vero protagonista sia la sanzione.
    Da quando e stato inserito lo shido dopo una sola azione passiva abbiamo assistito ad un progredire di sanzioni sempre maggiori e diverse che hanno condizionato tutte le gare, dai regionali “esordienti” alle Olimpiadi.
    Naturalmente gli effetti sono diversi: dopo aver perso due o tre gare perche “fa ippon” e viene dichiarato perdente, il ragazzo smette di fare judo (e questo e l aspetto piu terribile), ma a livello mondiale e un problema politico.
    La possibilita dell arbitro di condizionare il combattimento diviene una cosa cosi palpabile che,anche in caso di assoluta buona fede, i dubbi non possono che crescere.
    Nel Sumo, per esempio, l arbitro da il via quando i lottatori sono gia partiti: decidono LORO il momento della partenza, che nel Sumo e importantissimo.
    Se nel Judo la massima importanza venisse data agli atleti, anziche a regolamenti o, peggio, ad arbitri, non assisteremmo a quello che ormai e riconosciuto come uno scempio del nostro sport.
    Questo sarebbe anche di aiuto agli arbitri: con un regolamento cosi “interpretabile” e discrezionale anche chi e in assoluta buona fede puo sentirsi accusato di parteggiare…
    Questo va tristemente a scapito di tutto il Judo: se notiamo ci sono corsi allentori, aspiranti tali, arbitri, presidenti di giuria ecc. pieni e sempre meno atleti!
    Troppo spesso ci sentiamo dire che senza regole ed arbitri non si puo gareggiare, e… senza atleti?
    Purtroppo i nuovi regolamenti (e anche i loro cambiamenti continui) fanno in modo che la gente si allontani dal nostro sport: forse in qualche altro Paese questo e lo scopo, allontanare tutti in modo da fare judo in 3 ed essere sempre campioni e membri della nazionale (con i conseguenti benefici econoimici e di “prestigio”).
    Mi auguro che il nostro peso politco a livello internazionale continui a crescere in modo da avere sempre piu voce in capitolo per mantenere il Judo qualcosa che tutti vogliono fare!
    Buon Judo!

  136. Marco Bottinelli says:

    Mi sembra che il M°Di Francia abbia assolutamente ragione e trovo che gli aspetti più penalizzanti siano 2 :
    La sanzione assolutamente eccessiva uno shido e l’annullamento della tecnica eseguita mi sembrerebbero più ragionevoli.
    Lo sterminio di quelle tecniche di contro lancio e contrattacco quali te guruma che la precedente versione del regolamento aveva salvato. Oltre a ciò mi sembra che la classe arbitrale avesse fatto fatica ma alla fine digerito la precedente versione del regolamento, e con l’aiuto delle riprese oggi in uso fosse comunque più facile valutare l’azione.
    Ciò premesso l’attuale situazione mi sembra estremamente frustrante per atleti che accidentalmente toccano una gamba e subito dopo tornano a casa, molto lontano dallo spirito del Judo e il tutto senza far diventare più belli i combattimenti e quindi appetibili da sponsor e televisioni che continuano ad ignorarci.
    La strada da seguire a mio avviso non passa dallo snaturamento del ns sport con l’eliminazione assoluta di alcune tecniche ma dal modo di proporsi al pubblico con punteggi semplici e se ci capita di andare in TV con sintesi registrate a base di IPPON che ne esaltino la spettacolarità.

  137. Emanuele Melis says:

    Hanno ragione sia il M° Di Francia che Marco Bottinelli. Io avrei dato shido a chi prendeva le gambe e non realizzava nessun punteggio. Facendo così hanno snaturato il judo. Il te guruma ed il kata guruma sono tecniche tradizionali del judo ed inoltre sono molto spettacolari…se proprio volevano renderlo spettacolare!!! Se andiamo a vedere i video delle competizioni internazionali dai primi anni ’90 fino a Pechino 2008 si vede un judo spettacolare. Inoltre, volevo aggiungere che i vari Koga, Nomura, Inoue, Uchishiba, Quellmanz, ecc. hanno vinto alla grande anche contro chi si buttava a prendere le gambe in continuazione cercando di non farli combattere…è questo la dice lunga!

  138. paolo says:

    spesso fatico a capire degli Ippon che sono degli Ikkomigaeshi.
    purtroppo sono rimasto a :
    ippon :caduta sul dorso con lancio e distacco dei corpi.
    wazari : quasi ippon
    juko : caduta sul fianco
    te guruma e kata guruma sono tecniche di judo : perche’ non devono essere ammesse
    non capisco perche’ tutto questo debba essere distorto e in funzione di cosa.
    forse sono troppo antico
    la conclusione e’ che al grande slem di tokyo si vede solo uchi mata e poco altro

  139. patty says:

    perchè non chiediamo ad una persona onesta la cui onesta è comprovata da anni di candidarsi e rappresentarci nelle prossimen elezioni? la famosa quota rosa è meglio che sia una persona speciale come solo LAURA DI TOMA PUO’ ESSERE

  140. zanesco claudio says:

    Offerte grandiose e sicuramente vi saranno altre iniziative, campioni di tutti i tipi, l’unica osservazione che mi permetto è che fra quelli elencati solo uno si rivolge allo studio del Judo senza finalità sportive, bisognerà colmare questa lacuna segnalando le eventuali iniziative o crearle se necessario

  141. zanesco claudio says:

    BRAVI, SEMPRE ALL’AVANGUARDIA

  142. zanesco claudio says:

    Gentile, editorialista, la sua analisi è decisamente onesta e corretta, ma secondo il mio inutile e modesto parere pongo alcune osservazioni che ho già pubblicamente espresso in più occasioni, chiaramente inutilmente nel senso che nessuno mi fila e quindi è probabile che sia io quello fuori posto, ma siccome la sua rubrica è pubblica basta firmarsi, ancora una volta voglio dire la mia.
    Se concordo con Lei nel dire che i programmi per Rio siano fondamentali per la tenuta della Fed., altrettanto non capisco perchè ci si debba occupare sempre e solo di quel 3/8 per cento della Federazione, ovvero gli atleti di alto livello, si discute nelle palestre, anche in quelle di periferia dove un agonista serio è un miracolo dei criteri di ammissione ai tornei internazionali, quando questo non riguarda nessuno, non si parla quasi mai di didattica e di come trattenere nel dojo gli adulti, erroneamente nominati Amatori,corsi su corsi su come allenare i cadetti ecc. ecc. poi in Italia con più di 50 milioni di abitanti siamo costretti ad ammettere di diritto alle finali tutte le “donne”, , e questi sono alcuni esempi, mi rifaccio ad un vostro articolo su un ( o una non ricordo bene) judoka italiana ad un corso francese, dove tutti sapevano fare kata, mi ricordo nel 1983 o 84 ad una gara in Marocco il padre del Petri attuale campione del mondo, allora fortissimo atleta 78 kg che dopo gli allenamenti praticava Koshiki no kata, ed eravamo negli anni 80. Detto questo concludo con il mio totale disappunto su un eventuale governo “tecnico”, l’esempio avuto in politica è emblematico, alla nostra Federazione non serve un bravissimo tecnico fattosi Presidente, ma una persona che abbia il riconoscimento vero ed autentico della base, solo cosi si scateneranno le forze positive. E questo con il massimo rispetto delle capacità dei singoli.
    Siccome immagino che Lei sia ad uno stage sulla neve la saluto e a rivederci alla prossima esaltante stagione sportiva

  143. Marco Bottinelli says:

    Lo sguardo io penso convenga sia proteso verso i fasti della prossima Olimpiade, verso la gara Top per definizione , anche perché se per caso lo sguardo ci cadesse sui ns. tatami di provincia sarebbe a mio avviso abbastanza desolante , sopratutto per numero di praticanti e situazione delle società sportive. Concordo abbastanza con le riflessioni dell’amico Zanesco riguardo la necessità di fare di più per i non agonisti (cosi non ci chiamiamo amatori)e per gli atleti di medio livello di ogni classe d’età.
    Un pò tanto ” Democristiano ” e sinceramente poco consono alla vs. bellissima testata giornalistica mi sembra il richiamo ad :” individuare un’evoluzione positiva ed una successione matura ad un periodo storico che va concludendosi”.
    Periodo storico di lunghezza e continuità ribadisco inusuali per qualsiasi organismo democratico, e a me personalmente invece fa un pò scandalo l’indicazione alla successione (prescindendo ovviamente dalla Persona e dalle Sue indubbie capacità). Senza voler essere in sintonia con nessun tipo di Robespierre, io penso che come già fatto nella parte tecnica la ns. beneamata federazione abbia bisogno per GUARDARE AVANTI di discontinuità, anche a costo di creare nuove difficoltà aggiuntiva, anche perché di continuità ne abbiamo avuta veramente tanta.

  144. Leonardo C. says:

    Trovo sbagliatissimo aver abolito i tornei regionali per l’acquisizione della cintura nera, limitandoli alle qualificazioni ed alle finali nazionali. Il PAF 2014 mi delude da questo punto di vista. Spero si consenta anche a chi non è un campione di poter raggiungere la cintura nera combattendo. A questo proposito non è stata ascoltata nessuna società sportiva. Basterebbe un sondaggio online al quale si accede con codice federale e password. Buon anno

  145. Vittorio Serenelli says:

    Mi piacciono sia le considerazioni di Claudio Zanesco che quelle di Marco Bottinelli, mi piace un po’ meno l’assordante silenzio di chi nei bar e corridoi di palazzetti spesso si è lamentato di un sistema cristallizzato, bloccato e che oggi potrebbe ricevere uno slancio nuovo per un reale rinnovamento. Sono d’accordo che Domenico Falcone abbia le capacità per poter traghettare la Federazione fino alla fine del quadriennio, ma sono ancora più d’accordo nel condannare prima la “forma” poi la “sostanza”. Per forma intendo l’indicazione alla successione come fossimo in una dinastia monarchica e nella sostanza perché non mi piace il concetto di “traghettare” che a mio avviso risulta solo perdere del tempo prezioso. Sono convinto che a questa epocale elezione dovrebbero presentarsi dei candidati con dei chiari ed espliciti programmi, sui cui contenuti confrontarsi. Però, mi ripeto, la cosa che mi sconcerta di più è il non sentire le opinioni dei tanti che ho sentito negli anni opporsi, proporsi, lamentarsi. Dite la vostra, se non ora quando? Buon Anno Vittorio Serenelli

  146. pierattilio maino says:

    Bom dia a todos,
    entro volentieri nell’ assunto, non fosse altro che, dopo 14 anni di emigrante in Brasile, mantengo in Italia il grado di 6º dan e la qualifica di maestro presso il mio J.C.Alghero. Noto come sempre una certa acredine nei confronti della Federazione nazionale, come se fosse la causa di tutti i societari insuccessi.
    Signori miei, ognuno gestisce i propri corsi con indirizzi e finalitá che sono totalmente avulsi alla Federazione.
    Chiamali come vuoi querido ex collega Claudio Zanesco i corsi amatoriali, sta di fatto che tocca a te promuoverli al meglio nell’ ambito sociale e territoriale nel quali ti devi per forza
    geograficamente muovere, la Federazione non entra per nulla, non hanno di certo obbiettivo Rio 2016…. Anni 80 e 90 in provincia di Bergamo, oltretutto con risultati a livello nazionale mai piú ripetibili, ai miei corsi sempre brulicanti di bambini e ragazzi non interessava piú di tanto che 2 giorni prima Fabrizio Francese avesse fatto medaglia agli assoluti, o che il Body Pak
    fosse promosso in serie “A” a squadre, erano solo estremamente vogliosi che gli presentassi una lezione diversa dalla precedente,
    con nuovi stimoli,finalitá,impegno e professionalitá. Nel nostro (Vostro!) ambiente, purtroppo (o per fortuna??) navigano i piú disparati personaggi, dalle piú disparate capacitá tecnico-didattiche e dalle piú disparate finalitá:il professionista vero, il dopo-lavorista, l’ improvvisato,l’avventuriero, e colui che nell’ offerta globale del grande centro polifunzionale ci butta anche il Judo, forse per antico amore o forse per trarne vantaggi propagandistici e fiscali…tutti con problemi e finalitá oggettivamente differenti,
    vogliamo farne carico e colpa alla Federazione?? Anno 2000, circoscizione di Cittá Alta (BG) ottengo l’uso della palestra comunale per 2 lezioni la settimana, me la proibiscono durante tutte le vacanze scolastiche (una manna per i dopo-lavoristi!) arrivo alla scrivania del Pres. di Circoscrizione con tanto di statuto federale richiestomi al momento della concessione e il calendario federale aggiornato: esami regionali per il 1º dan al 13 di ottobre,come posso mai preparare l’esaminando residente in Cittá Alta in 2 lezioni?? me ne andai “chiavi in mano” inizio 1º settembre uso a volontá…Credo che la Fed. nazionale abbia fatto molto per i cosidetti corsi amatoriali, gare di Master e Kata ufficializzate che possono dare ampia soddisfazione ad una parte non indifferente
    di praticanti attivi ed interessati. Altro discorso le squadre nazionali, stando in Brasile ho capito (dopo la presidenza di Paulo Wanderley Teixeira perché prima era medioevo puro..Aurelio Miguel docet…)che agli atleti é doveroso riconoscere un pur minimo incentivo economico (aqui borsa di studio per risultati provinciali, statuali e nazionali)gli atleti di interesse nazionale sono pur arruolati nei vari corpo militari (la campionessa olimpica Sarah Menezes nella Marinha do Brasil)ne percepiscono lo stipendio ma rimangono pur sempre tesserati al loro originale Club di appartenenza e sono a disposizione del c.t. nazionale in vista delle piú importanti occasioni.I risultati chiamano e lo sponsor risponde: Infoareo (gestore in toto degli areoporti brasiliani), Banco Bradesco (la seconda banca del Brasile)Sadia (prima industria agroalimentare del Brasile)e via via..spazi televisivi a non finire, poi ancora premi nazionali (Sarah Menezes eletta atleta brasiliana dell’ anno premiata dall’ ex Pres. Lula)innumerevoli iniziative locali a promozione del Judô promosse e sponsorizzate in ambito locale…e la materia prima non manca di certo,la neo campionessa mondiale Rafaela Silva creciuta in un progetto di recupero in una favela di Rio de Janeiro… volonterosi e numerosi da non credere, con loro il mio successo da allenatore della squadra giovanile del Ceará 2000-2004….ma questo é altro mondo, indipendentemente dalla FIJLKAM, dai suoi I.T. e dalle sue Societá…se potete copiare qualcosa ben venga per voi…di certo non vi mancano personaggi qualificati e responsabili…il materiale umano alla fine nemmeno, esce sempre una gradita sorpresa…
    abraços a todos
    pierattilio maino-brasil

  147. zanesco claudio says:

    Un salutone all’amico Maino do Brasil

  148. Gianluca Valeriani says:

    In realtà credo che siano tutti rivolti allo studio del judo, posto che non ci si ponga confini dettati da preconcetti.
    In effetti cosa può regalare a qualcuno che si interessa al judo uno come, che so, Zantaraia, oppure Laura di Toma, o uno come Swain……..
    Poi ci lamentiamo che il nostro judo non cresce, ma per favore facciamo un bagno di umiltà.

  149. zanesco claudio says:

    Belle cose, dette dall’amico DT della Nazionale Raffaele, non poteva che essere cosi da una persona capace e intelligente come lui, mi permetto solo di segnalare una cosa che è un mio pensiero, nessuno dei nostri grandi campioni di judo è poi diventato un vero esperto di Judo kodokan, ci sono filmati con Kosei Inoue che pratica un fantastico Nage No Kata, ecco ritengo sarebbe utile programmare per questi atleti anche lezioni di didattica, tecnica di base, kata, storia del judo, perchè questo farebbe aumentare il livello di conoscenza del Judo e di conseguenza il rispetto verso i nostri atleti, nonché una loro preparazione a 360 gradi nel momento in cui usciranno dal circuito delle gare, alla fine o smettono o diventano tecnici, sarebbe opportuno che diventassero tutti tecnici ma non solo del loro vissuto ma di tutto il judo

  150. luca c. says:

    Per la mia modesta opinione penso che le novità introdotte vadano a interessare solo la piccola cerchia dei grandi club e non tengano alcuna considerazione delle piccole realtà che vanno avanti facendo conti con la crisi e il sempre più esiguo numero di persone che si affacciano al judo.
    Spiegatemi che senso ha eliminare quasi del tutto l’attività regionale e abolire i grand prix 1 e 2 dan.
    Magari si vuole fare un salto in alto e alzare il livello “imponendo” a tutti di partecipare a gare internazionali ma penso che il risultato potrebbe essere quello di allontanare ancor di più i praticanti.

  151. AC says:

    Accolgo con piacere le critiche ed il dibattito generato da questo articolo: se fossimo capaci di dibattere sempre a viso aperto e non “tra pochi” nei bar dei palazzetti, sulle gradinate o nei parterre, probabilmente cresceremmo di più e più rapidamente…lo stesso – come saggiamente sottolinea Pierattilio Maino – accadrebbe se imparassimo a guardare con curiosità e voglia di imparare al di fuori dei nostri confini, siano essi l’orto di casa, la regione o l’Italia. Va anche detto che per crescere sarebbe fondamentale sostituire il piagnisteo “sempre e comunque” con una più utile – forse difficile – dialettica “construens” che alla critica faccia seguire in modo sistematico la proposta: siamo stati abituati male e purtroppo non è costume.

    In quest’ottica mi piacciono gli spunti di Claudio Zanesco, che ribadisce l’importanza di curare la base con la stessa attenzione che in questi primi mesi del quadriennio si sta riservando ad una meticolosa, utile e necessaria “restaurazione” dell’alto livello: è fondamentale che “chi di dovere” si adoperi per promuovere iniziative di crescita per il settore didattico, per quello “amatoriale”. Rispetto a quanto c’era prima non è “nulla” l’organizzazione del Circuito nazionale Senior e dell’attività Master e Kata, ma anche la revisione del sistema di acquisizione dei dan che a ben guardare allo stato attuale moltiplica le possibilità (campionato regionale, qualificazioni regionali, Grand Prix e finali nazionali anche a squadre se si considera l’attività agonistica junior-senior; trofeo Italia e Campionato Italiano per i Master; Campionato Regionale, Grand Prix e Campionato Italiano per i praticanti del kata) proponendo anche un lieve innalzamento del livello richiesto, rappresentano un passo in avanti. Fatico piuttosto a leggere in questa prospettiva l’ammissione di tutte le donne alle finali nazionali: un tentativo bislacco di apertura che non solo non rende giustizia al judo femminile in termini di parità, dignità e livello, ma che rischia di trasformare le domeniche di finale in odissee interminabili.
    Considero inoltre che il PAF non è dogma, ma è uno strumento di anno in anno migliorabile che è compito di tutto il judo italiano sperimentare e criticare in modo costruttivo laddove faccia acqua. Va riconosciuto che lo strumento di cui siamo stati dotati quest’anno, per quanto perfettibile, rappresenti un’evoluzione “storica” rispetto ai precedenti. Non basta, certo, ma è qualcosa: l’attenzione al settore didattico, alla formazione, alla promozione su larga scala del nostro sport, come anche una programmazione più sinergica e propositiva delle attività regionali DEVONO e POSSONO trasformarsi in progetti e scelte concrete che la prossima presidenza non potrà ignorare.

    A proposito di presidenza chiarisco infine che “individuare un’evoluzione positiva ed una successione matura ad un periodo storico che va concludendosi”, significhi a mio avviso non fermarsi al prossimo Febbraio ma guardare a chi e come potrà dare forma alla Federazione di domani dal 2016 e non in corsa a costo di “nuove difficoltà” e “tempo perso” come suggerito dai commenti precedenti. Una leadership, d’altronde non si costruisce in due mesi scarsi, come anche una “discontinuità” cercata per crescere.

    Punti di vista.

    AC

    • amministratore says:

      Ben detto, condivido in pieno.

      Ennebi

  152. nino vitanza says:

    Well Said !

  153. Marco says:

    Ho avuto la fortuna di allenarmi, per quasi un anno, sotto la guida Laura Di Toma e Paolo Di Natale. Raramente ho visto, insieme, tanto talento, professionalità, serietà, educazione, e rispetto.
    Ancor più grandi doti considerando il livello, immenso, dei risultati che Laura Di Toma può vantare.
    Sarebbe bello se, dopo un presidente senz’altro grandissimo, la nostra federazione avesse come presidente un’atleta ed insegnante così grande.
    Una persona in grado di capire, praticare ed insegnare realmente il judo. Quello vero.
    Potrebbe riportare i valori del judo in alto, liberando la federazione ed il judo da santoni e burocrati

  154. Tiziana says:

    Ciao Ennebi purtroppo hai ragione su tutti i punti elencati!!! Questo nuovo direttivo ha già scelto chi mandare avanti e chi eliminare a priori. Era stato fatto un “progetto rio 2016” DOVE ALCUNI GIOVANI TALENTI ERANO STATI SCELTI per effettuare gare internazionali e quindi poter fare esperienza ed eventualmente punteggi per le Olimpiadi. questo sistema toglie all’atleta la sua autostima con le conseguenze negative registrate….secondo te??

    • amministratore says:

      A mio parere c’e’ una frase che vorrei non leggere piu’ e che spesso e volentieri trovo nei regolamenti, cito testualmente:

      “In casi accezionali (quali?????) la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.

      Questa non e’ affatto trasparenza, questo va contro il principio di meritocrazia, in questo modo ognuno agisce come meglio crede. Tutto cio’ che viene prima questa frase non ha senso e non ha senso perdere energie al fine di individuare dei criteri.

      Le eccezioni ci possono essere ma devono essere normate chiaramente, a mio parere.

      Io mi sento un po’ preso per i fondelli 🙂

      Grazie per l’intervento.

      Ennebi

  155. Alessio LEO says:

    Articolo interessantissimo e centrato sul problema.
    Liberalizzare subito!!!!

  156. pat says:

    credo che ci debba essere un filtro da parte dei dirigenti della nazionale ,ma che si debba rendere pubblico tutti i criteri di ammissione alle varie competizioni non soltanto chi può andare e chi no
    come le altre nazioni si deve assolutamente avere una guida e in periodi come quelli che si vivono la federazione deve proteggere soprattutto le famiglie che spendono,dobbiamo renderci conto che sono le famiglie FAMIGLIE a dare alla federazione la forza di portare avanti TUTTI I PROGETTI RIO 2016 TOKYO ECC ECC perchè se le suddette si esauriscono non ci sarà più nulla x nessuno
    ne per i gruppi sportivi militari (xchè non troveranno più atleti e di conseguenza non avranno la possibilità al loro interno di chiedere e avere atleti di judo) ne la federazione avrà la forza di proseguire su quel progetto che il presidente Pellicone stava portando avanti
    Bisogna che tutti e dico TUTTI si rendano conto che la forza di una federazione sono gli atleti TUTTI E FARE QUALCOSA X TUTTI
    Quindi trasparenza deve essere la parola chiave con tutto quello che ci va dietro
    non ultimo approvo la tua richiesta di dare la borsa di studio a quegli atleti che hanno introiti minimi che con estrema fatica fanno l’attività agonistica xchè economicamente è sempre più pesante e naturalmente limita a pochi eletti la possibilità limitando anche poi la scelta su pochi atleti mentre è il numero che fa la differenza e lo dimostrano nazioni come la Francia la russia
    E’ estremamente inutile dire che in altri paesi lavorano bene senza prendere dagli stessi esempio
    direi che se la federazione non può direttamente sicuramente può con regole farsì che siano i comitati a farlo e non aspettare le regioni che cmq danno la borsa di studio ma è sempre x pochi

  157. Giorda Gianluigi says:

    Sono pienamente in accordo, occorre LIBERALIZZARE TUTTI I TORNEI INTERNAZIONALI.
    Aggiungo che i criteri di valutazione per la partecipazione ai camp. europei mondiali ecc.. vanno definiti sin da ora ma non solo per gli junior e senior, non dimentichiamo i cadetti.
    Gian

  158. Luca says:

    D’accordissimo con tutto quanto scritto nell’articolo.
    Quoto quanto scritto da pat per quanto riguarda le famiglie, che sono il motore dei nostri atleti ma non solo, aggiungo tutti quegli insegnanti e palestre che si privano dei rimborsi investendo sui ragazzi più meritevoli.
    In un momento storico come questo, dove non c’è più trippa per gatti” rischiamo di far migrare fior di atleti ad altre discipline che sanno meglio investire.
    Se neanche un AIN non potrà accedere a gare più importanti, chi sarà il prescelto? Da chi verrà scelto?, Con che criteri?
    Meritocrazia assolutamente e tabelle alla mano, chi è più bravo va avanti.
    Liberalizzazione assolutamente, che non vuol dire mandare un principiante ad un European Cup, ma significa dare la possibilità ad Atleti di Interesse Nazionale di potersi esprimere ad alti livelli, portando il bel Judo Italiano alla ribalta della scena internazionale. Credo che ne abbiamo dato prova nel tempo e ancora possiamo, anzi dobbiamo farlo per dare speranza anche a chi, pur crescendo in un piccolo club ha i numeri per potersi mettere in discussione e confrontarsi per migliorare.
    Non c’è peggior politica che spegnere i sogni dei nostri ragazzi… se smettono di sognare la nostra federazione cesserà di essere un punto di riferimento.

    Luca.

    • amministratore says:

      Grazie Luca per il tuo prezioso intervento.
      Ennebi

  159. Alessio LEO says:

    La tentazione del doping puo’ colpire uno sportivo: l’avessero trovata positiva a diuretici o gh c’avrei creduto, alla coca mi pare proprio insensato.
    Voto accidentale e spero possa essere scagionata in qualche maniera.

  160. rocky416 says:

    Pienamente d’accordo..con questi sistemi non si fa altro che dare ancora meno importanza ad un assoluto già in crisi negli ultimi anni..poca chiarezza e criteri che si sanno troppo tardi e che vengono modificati continuamente..

  161. zanesco claudio says:

    questione molto delicata, bisogna approfondire bene la questione

  162. zanesco claudio says:

    ah , un particolare, togliete la foto sopra l’articolo, non si capisce bene chi sia l’atleta, a me per prima impressione mi sembrava la Forciniti, sarebbe un accostamento quantomeno imprudente

  163. albe.case says:

    Se forse è vero che agli atleti di interesse nazionale potrebbero essere date più possibilità, a me pare che si stia guardando solo un lato della medaglia che è –come da copione secondo un ormai trapassato sistema tipico di questa Italia – quello negativo. Un grande problema del judo italiano è infatti che la lettura dei fatti sia sempre e solo negativa: non me ne si voglia, ma è davvero raro che qualcosa venga accolto con spirito di interesse, di partecipazione, in modo propositivo e che la critica sia quella “costruttiva”, proprio da voi “decantata” in un commento all’articolo “Si guarda Avanti”. Quali sono le pretese nei confronti di un civile (unico negli ultimi decenni) posto alla direzione tecnica circondato da militari? A me l’impresa di Toniolo alle volte pare funambolica tra pressioni ed equilibri, senza perdere di vista l’obiettivo di cambiare “qualcosa”. Non me ne si voglia ma la persona in questione col suo team, è l’unica fino ad ora ad aver pubblicato dei criteri per regolamentare la partecipazione all’attività internazionale (non eravate voi lo scorso anno ad applaudire il maestro Guido per aver definito i criteri di partecipazione all’universiade? Ed ora che i criteri ci sono non vanno bene?) Oggi tutti possono partecipare alle European Cup, compresi gli junior, purché abbiano tre punti in Ranking List: questo primo step internazionale non solo apre la strada ad un elevato numero di atleti ma può dare accesso a quelli successivi…cosa c’è di strano? Perché i primi cinque classificati degli assoluti dovrebbero saltare uno step e passare subito al Continetal Open? Se il loro livello è alto, di certo dopo una medaglia in Coppa Europa, il Continental open diventa un dato di fatto…a maggior ragione ad un Grand Prix: perché dovrebbe parteciparvi chi non ha mostrato di essere all’altezza nei livelli precedenti ? Perché non dovrebbero sussistere dei criteri minimi? Finirebbe chel’Italia non si presenterebbe davanti al mondo con i “migliori”. Un sistema meritocratico richiede degli sbarramenti e dei criteri per superarli.
    Della circolare 15, tra le varie, potremmo invece criticare le liste compilate con gli atleti di interesse internazionale ed olimpico che risultano lacunose…ma non l’adozione dei criteri di cui sopra. Il padre della liberalizzazione in Italia, a partire dai settori giovanili, è stato il signor Raffaele Toniolo: criticare questo a lui, significa non conoscere i fatti e la storia. Certo, quanto fatto fin’ora può non essere sufficiente: ma ancora non è trascorso un anno ed è noto a tutti che per cambiare sistemi calcificati da decenni ci vogliono tempo, determinazione e collaborazione che fino ad oggi si sono visti in minima parte. Di strada da fare ce n’è, è evidente: ma giudichiamo a tempo debito.

    • amministratore says:

      Grazie per il prezioso intervento Che mi dà l’opportunità di Essere più preciso ed esaustivo nello svelare questa enorme Truffa attuata dal regolamento Pubblicato nella circolare n. 15. Prima Di Tutto, ci tengo a precisare Che l’ossatura Attuale Della Nazionale maggiore basata Su atleti under 23 è il risultato di atleti di interesse Nazionale Che hanno avuto la possibilità di fare le world cup. La Maggior parte degli atleti scelti oggi dal dtn Toniolo ha avuto questa opportunità (sotto Mariani) e ora questa opportunita’ la stiamo togliendo ai futuri titolari Della Nazionale. Non mi pare proprio sensato.

      La Seconda cosa Che vorrei sottolineare è Che i criteri definiti riguardano il passato per il 95% in caso delle World Cup, ora denominate European open, mentre riguardano il passato il 100% dei criteri definiti per l’accesso ai Grand Prix. Cio’ significa due cose: la prima è Che le regole del gioco non Sono note a priori, per cui non tutti hanno le medesime opportunitá; per essere più chiaro è come definire dei criteri a giochi quasi finiti, tradotto significa una grande presa per i fondelli (so Gia’ chi voglio mandare a fare determinate Gare e definisco dei criteri basandomi sul passato in funzione dei risultati dei Miei prediletti). Il secondo aspetto riguarda Qualcosa di ancora piu’ grave: ovvero Che Nessun Atleta Che faccia risultati anche in European cup nel 2014 e Che non Aveva risultati negli anni precedenti possa prendere parte a un Grand Prix in quanto i criteri per parteciparvi fanno riferimento a gare svoltesi nel 2012 e nel 2013. Nulla di più. Ció è proprio il contrario di quello Che tu asserisci Quando dici Che un Atleta con i propri risultati puó ambire a fare tornei sempre piú importanti. La Tua osservazione la trovo giusta, peccato Che non possa essere attuata Alle condizioni attuali. Facevano prima a dirci i nomi degli atleti Che volevano portare a fare un Grand Prix, avremmo senz’altro apprezzato l’onesta’. Secondo te se si definiscono dei criteri oggi, ha senso Che tali criteri identifichino oggi stesso in maniera univoca ed immodificabile nel tempo Una cerchia ristrettissima di atleti? Il problema tuttavia non è la cerchia Ristretta Che per il Grand Prix Potrebbe pure starci, anche se a mio parere ci starebbe meglio per il grand slam, il problema è Che I criteri a questo punto non valgono nulla. Avrei preferito leggere: “scegliamo tizio e caio e non vogliamo Che nessun altro faccia tornei di Grand Prix”. Questo è quello Che hanno fatto, volendolo peró camuffare come un grande atto di trasparenza. GIAMMAI!
      Volevo precisare al nostro attento lettore Che più volte abbiamo chiesto dei criteri Su questo blog a condiZione Che non riguardino il passato. Quindi è ovvio Che ho criticato quelli definiti nella circolare 15. Ci tengo anche a precisare Che noi non abbiamo Mai criticato e Basta, siamo sempre stati propositivi, infatti se non è Chiaro in questo articolo si fa Una proposta: ovvero consentire agli AIN (e Quindi anche a un Campione italiano assoluto, non l’ultimo arrivato) di fare le European open. Gli attuali criteri definiti per le European open, con delle modifiche, vanno bene se parliamo di Grand Prix. Inoltre, bisogna identificare dei criteri Che non guardino solo al passato per l’accesso ai grand slam. Pertanto, mi vedo costretto a rispedire al mittente l’accusa di aver solamente criticato, nel miglior stile all’italiana. GIAMMAI! Infine, Sono d’accordo con te quando dici Che non vedi nulla Di male nel fatto Che vi siano diversi step per l’accesso Alle European open e ai Grand Prix. Giustissimo.
      Ultima precisazione riguarda il fatto Che consetire agli ain di fare le European open darebbe di nuovo dignitá al nostro assoluto, caduto ormai nel dimenticatoio e snobbato da molti big. Solo in questo modo saremmo tutti a crescere. Chiudo dicendo Che l’inizio del tuo intervento mette in dubbio Che si debba dare piú spazio agli ain (“se forse è vero…”). Io insieme A tantissimi altri, Che numerosi mi hanno scritto Dopo questo articolo, non abbiamo alcun dubbio in merito: diamo agli ain la possibilità di esprimersi all’estero nelle competizioni Che contano.

      Grazie,
      Ennebi

  164. Luigi Guido says:

    Buonasera a tutti, e scusate se intervengo. Mi ero ripromesso di non farlo, ma ciò che scriverò è per doverosa chiarificazione. Il resto delle critiche le lascio ai lettori.
    Forse c’è stato un malinteso, cioè una errata interpretazione di una parte del regolamento oppure è semplicemente stato espresso in maniera poco chiara: è OVVIO che chi otterrà una medaglia nelle Continental Open 2014 potrà essere preso in considerazione per le competizione di Grand Prix!!! Forse ci siamo espressi male, e di questo eventualmente chiedo scusa, ma le Squadre Nazionali per le gare di Grand Prix e campionati Europei OVVIAMENTE non sono ancora state stilate perché BISOGNA ATTENDERE I RISULTATI DELLE CONTINENTAL OPEN APERTE!! Credo che, poiché non “datate”, avranno anche un certo peso nelle scelte future rispetto a risultati del 2012/2013, ma sinceramente anche questa argomentazione mi pare talmente ovvia…
    L’idea della DTN nella compilazione di questi criteri è stata proprio quella di dare step progressivi di crescita per gli agonisti, evitando di mandare atleti inesperti o senza background di esperienza Internazionale a partecipare a competizioni particolarmente dispendiose rispetto alle European Cup e soprattutto senza la possibilità della formula con doppio recupero, quella che permette di accrescere il bagaglio di esperienza per numero di incontri effettuati. L’augurio nostro è che arrivino CARRETTATE di medaglie nelle future competizioni aperte, perché in questo modo la nostra competitività Internazionale crescerà in maniera esponenziale, così come la sicurezza individuale e la motivazione di ogni atleta e dei propri tecnici. La “cerchia” in questo modo diventerà un grande gruppo di judoka competitivi a livello Internazionale Senior; questa è la nostra mission.
    Chiedo ancora scusa se i criteri sono stati compilati in maniera poco chiara (a noi sinceramente non sembrava..), ma preciso ancora una volta che I RISULTATI IN CONTINENTAL OPEN 2014, A PARTIRE DAL PROSSIMO WEEKEND CON CASABLANCA, SARANNO ASSOLUTAMENTE CONSIDERATI, E CI MANCHEREBBE!!!
    Invito anche, per chi ne avrà la possibilità, di acquisire una importante esperienza Internazionale nel circuito delle gare European Cup Senior, perché molto formativo, impegnativo e assolutamente non banale; anche qui, nel passato nonostante questo circuito fosse aperto non è stato utilizzato più di tanto, ma una medaglia in European Cup “certifica” che si è pronti per confrontarsi con il livello superiore, ben più impegnativo. Un abbraccio a tutti e soprattutto BUON LAVORO, ci aspettiamo tantissimi risultati e saremo contentissimi di dover fare scelte future difficili, perché avrete portato a casa tante medaglie di livello!!

    Luigi Guido

    • amministratore says:

      Grazie Gigi per il tuo intervento chiarificatore.

      Tuttuavia, che vi sia stata una politica restrittiva rispetto al passato e’ un dato di fatto. Infatti, gli AIN non possano fare le European Open diversamente da come era in passato.
      E questo secondo me e’ di una gravita’ pazzesca. E cio’ e’ evidente dal fatto che gli atleti che oggi voi stessi (tu e la commissione tecnica) selezionate per europei e mondiali hanno avuto questa opportunita’ quando erano AIN negli anni precedenti. La stessa opportunita’ l’avete oggi tolta. Perche’? Boo, io questo non l’ho mica capito.

      La chiusura rispetto al passato certamente non ostacola, come hai giustamente precisato tu, che si crei un folto gruppo col tempo, ma certamente rallenta la creazione e lo sviluppo di questo gruppo.

      In ultimo, vorrei fare una ulteriore precisazione: quando dico che mi aspetto che tutto il movimento cresca e non solo pochi intimi amici, voglio intendere che tutti potendosi confrontare con chi e’ migliore puo’ migliorare, puo’ acquisire maggiore coscienza di se’, un miglioramento non per forza meramente judoistico, ma anche mentale, personale. Cio’ e’ del tutto indipendente dalle medaglie che la nazionale fara’ in campo internazionale, allenare la nazionale e’ un compito tuo e dei tuoi colleghi e le maggiori medaglie, sperando che arrivino, saranno un vostro merito e un merito degli allenatori di club. Ma questo e’ un discorso completamente diverso.

      Ti auguro un buon lavoro anche io, nella speranza che vogliate ripensarci il prima possibile in merito ai nostri AIN.

      Grazie,
      Ennebi

  165. Luigi Guido says:

    Grazie a te Nicandro per avermi dato la possibilità di intervenire.
    Abbiamo valutato bene prima di pubblicare dei criteri, come immaginerai, controllando anche le pregresse presenze italiane in European Cup ed ex World Cup ed i risultati conseguiti (chiaramente chiunque li può verificare online). Nonostante l’apertura fosse dedicata a tutti gli AIN pochi, molto pochi rispetto ai più di 70 atleti aventi diritto hanno partecipato alle World Cup, ma ancora meno alle European Cup, che ripeto costano meno e utilizzano il sistema del doppio recupero, quindi teoricamente con possibilità ben superiori di confronto ed acquisizione di esperienza come ben dicevi prima. Inoltre credo che il nostro Team sia chiamato ad un compito “educativo”, poichè è nostra volontà, sempre con l’aiuto di società e famiglie che mai finiremo di ringraziare, incrementare questi numeri finora inesorabilmente esigui, nonostante tutto. Come? Attraverso un percorso di crescita progressiva, senza dimenticare come primo step il circuito “Grand Prix Senior” istituito da quest’anno. Se ci fosse stata una liberalizzazione indiscriminata, si correva il pericolo di veder disertate le competizioni di carattere nazionale, e anche questa non sarebbe stata una buona cosa. A ben pensare, per un atleta che ambisce a mettersi seriamente in gioco a livello Internazionale, basterebbe un 7° posto al Trofeo di Vittorio Veneto per avere accesso alla partecipazione delle European Cup, potrebbe andare a Sarajevo il 30 marzo e fare una medaglia, e quindi avrebbe “certificato” il suo livello per partecipare alla prima Continental Open aperta. Arriverà un risultato anche lì? FANTASTICO, di sicuro ci sarà lo spazio per un Grand Prix minimo o quant’altro!! Ecco questo era il nostro semplice pensiero, in assoluta buona fede e con la volontà di incrementare movimento, numeri, livello e di conseguenza risultati.
    Un abbraccio

    Luigi Guido

    • amministratore says:

      Ti ripeto Gigi, e’ un dato di fatto che ci sia stata una chiusura rispetto al passato. Quando si inserisce una novita’ ci vuole tempo perche’ le persone ne approfittino appieno e ne comprendano l’importanza, di qui la partecipazione ridotta alle european Open rispetto ai 70 possibili partecipanti, che tuttavia ha dato a molti degli alteti che ora tu schieri come titolare delle opportunita’ di crescita che ora avete eliminato. La crescita in questa maniera viene rallentata notevolemente.

      Parlo con la sincerita’ piu’ assoluta: a mio modesto parere avete individuato dei criteri piu’ ristrettivi del passato perche’ in questo modo potete da un lato dire di essere stati bravi e fighi proprio perche’ avete individuato dei criteri, dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi. Sarebbe bello se anche questo conflitto di interessi fosse eliminato, ma e’ altro discorso.

      Per quanto riguarda incentivare l’attivita’ nazionale, di certo i criteri individuati non aiutano per niente l’attivita’ nazionale. Mentre negli ultimi anni chi si poteva permettere di snobbare un assoluto erano i big (e lo hanno fatto alla grande), ora lo possono fare tutti, a maggior ragione perche’ non vale nulla. L’importante e’ andare a fare la gara piu’ vicina a casa, in modo da spendere il meno possibile, e accumulare i tre punti per andare in Europa cup. I soldi piuttosto che investirli per attravesare l’italia e fare un assoluto, li investo per fare un european cup. Cio’ ha ripercussioni disastrose sulla crescita di tutto il movimento judoistico. Se un atleta generico medio va a fare gli assoluti e si confronta con i suoi pari come fa a crescere? E cosi’ via…

      Invece, avrei apprezzato se la sola partecipazione ai campionati italiani fosse un requisito necessario a cui sommare tutti gli altri. Magari in questo modo avremmo potuto vedere di nuovo medaglie olimpiche calpestare il tatami degli assoluti, cosa che accade nelle grandi potenze di questo sport (si pensi alla francia).

      Inoltre, nel commento precedente dici di dovre per forza e “ovviamente” aspettare i risultati dei tornei liberalizzati (e non) per poter definire la squadra degli europei. Ma perche’? Non si possono definire dei criteri adesso in modo che vi sia veramente e finalmente trasparenza?

      Nel 2005 il “tiranno” Mariani (probabilemtne in un momento di eccessiva bonta’) aveva stabilito che chi avesse vinto gli assoluti di Genova avrebbe fatto gli Europei. E cosi’ fu. Mi ricordo che all’indomani delle Olimpiadi di Atene, gente del calibro del bronzo mondiale Michele Monti fu costretto a fare gli Assoluti che non faceva piu’ non so da quanti anni. Potremmo mai pensare di avere ancora tanta trasparenza e chiarezza nel futuro?
      Con cio’ non voglio assolutamente difendere la “gestione Mariani”, che credo voi abbiate migliorato nel complesso. Ma ad ogni modo qualcosa di buono lo ha fatto e questo ne e’ un chiaro esempio. E dalle cose buone e giuste bisogna prendere spunto, almeno secondo il mio modesto parere.

      Poi ti chiedo ancora per quale assurdo motivo se in una categoria e’ iscritto un atleta della nazionale, perche’ in quella categoria di peso non puo’ parteciparvi un altro atleta a proprie spese? La partecipazione in questo modo diventa una questione di fortuna e non piu’ di criteri. Non solo, ma cio’ significa che atleti di categorie diverse hanno possibilita’ diverse. Non ha mica senso.

      Infine sarebbe bello ricevere una spiegazione del perche’ avete inserito una frase che vi consente di fare cio’ che volete, non perche’ sono io ad interpretare questa cosa, ma proprio perche’ lo scrivete voi stessi nero su bianco, e che sarebbe bello – a mio parere – che in un grande atto di autocritica eliminiate immediatamente. Cito testualmente: “In casi accezionali – (quali?????) – la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.

      Se vi sono dei casi, come potrebbe essere un ifnortunio, allora scrivete che gli atleti che hanno avuto determinati risultati in passato e che sono stati infortunati, hanno (e aggiungo GIUSTAMENTE) diritto di poter effettuare un certo numero di European Open. Le eccezzioni ci sono ed e’ giusto, come nel caso appena specificato, tuttavia devono essere normate in modo chiaro se vogliamo che ci sia meritocrazia e trasparenza.

      E’ tutto questo che viene contestato, non il fatto di avere criteri diversi in funzione del livello di gara. Come ho scritto in un commento precedente, questa cosa mi pare giusta, anche se bisogna capire, poi, come declinarla nella maniera piu’ corretta in modo che tutti abbiano le stesse opportunita’, senza favoritismi.

      Grazie,
      Ennebi

  166. Luigi Guido says:

    Caro Nicandro,
    ti rispondo cercando di andare per ordine solo ed esclusivamente per chiarezza dei lettori, poichè non condivido assolutamente il tuo punto di vista e mi pare che, nonostante cerchi di far capire quale è stata la nostra linea di condotta, comprendo che può non essere condivisibile ma comprendo anche che non c’è più sordo di chi non vuole capire.
    1)Gli atleti che oggi appartengono al gruppo trainante della Nazionale Senior hanno sviluppato il loro bagaglio di esperienza in particolare nel circuito di European Cup, e ti invito ad andare a controllare le partecipazioni:
    2) Nessuno ha mai pensato di regolamentare l’attività con dei criteri per farsi dire bravo, bensì perchè si crede ad una costruzione progressiva e con solide fondamenta; questo è l’obiettivo, gli applausi non ci interessano;
    3) Il Campionato italiano Assoluto è stato posizionato a fine anno proprio per permettere di incentivare la partecipazione degli atleti che svolgono per loro merito o per partecipazione “aperta” l’attività con la Nazionale, quindi, anche in questo caso, vedremo…l’idea è quella che gli Assoluti vadano a concludere il ciclo di competizioni dell’anno, per poter tirare le somme totali e formare i gruppi per gli impegni dell’anno successivo; va da sè che gli Assoluti avranno il loro peso nelle scelte future, e gli atleti lo comprenderanno.
    4) Nel 2005 la scelta di designare i Campioni Italiani Assoluti quali partecipanti al Campionato Europeo Senior fu condivisa in quanto lo Staff tecnico era appena stato designato e non c’era tempo di fare altro se non fare una selezione diretta agli Assoluti, riportando inoltre quella dignità alla gara “principe” Nazionale che nei quattro anni precedenti era stata completamente snobbata. Inoltre mi pare, ma forse tu me lo dirai meglio, che agli Assoluti 2013 fossero presenti Giuffrida, Moretti, Regis, Lo Giudice, Gwend, Pitzanti, Cantoni, galeone, Marchiò, Ferrera, Andreoli, basile, Di Loreto, Verde, Bruno, Meloni, Maddaloni, Parlati, Faraldo, Carollo Giovanni, Poeta, Facente, Lo Porchio, Miranda, D’Arco, Ardizio…oppure ho visto un’altra gara? Ti ricordo anche che Moscatt, Marconcini, Mascetti, Ciano, Forciniti erano assenti per infortunio…e come noterai, all’appello ne mancano be pochi…
    5) Io ti ho sempre riconosciuto una certa onestà intellettuale, ma offendere le persone, in questo caso me e tutto lo Staff oltre alle scelte operate da quel grand’uomo del Presidente Pellicone, dicendo che “dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi”. Di questo sono profondamente rammaricato, perchè io mi ritengo un professionista a 360° che svolge il suo lavoro con estrema oculatezza, e mi guardo bene dal “fare quello che mi pare” o favorire un atleta per un dovere “imposto dallo stipendio che prendo”; non ho parole per descrivere la gravità di queste parole, e non vado oltre.
    6) La DTN ritiene che possano accadere “casi eccezionali”; di solito sono un infortunio, ma potrebbe essere una sospensione medica cautelativa, un problema di natura personale o familiare, o chissà che altro…quindi, invece di elencare tutta la casistica di ciò che potrebbe capitare, si è scritto semplicemente “casi eccezionali”. Tranquillizzo i lettori oltre che te, nessun secondo fine…

    Spero di essere stato abbastanza esaustivo perchè, considerando i termini verso cui sono scadute le tue argomentazioni, diventando oltremodo offensive verso la mia persona, avendo ricevuto negli anni innumerevoli attestati di stima verso il mio operato e mai una offesa simile rivolta a me nonchè allo Staff Tecnico, alla Federazione e nel mio caso all’Arma dei Carabinieri, questo sarà l’ultimo mio intervento sul vostro sito.
    Sempre cordialmente (soprattutto ad AC)

    Luigi Guido

    • amministratore says:

      Mi spiace che tu l’abbia presa in questo modo, non era per nulla mia intenzione offendere né te, né nessun altro membro della commissione, né tantomeno Pellicone, che non ho nemmeno nominato. Ci mancherebbe altro. Se le mie parole ti hanno arrecato offesa, ne sono molto rammaricato e me ne dispiace molto. Ti faccio pertanto le mie scuse per questo.

      Tuttavia, ho solamente sollevato una questione di conflitto di interesse che è obiettiva e che a mio parere sarebbe bello eliminare in futuro.
      Quando dico che potete fare quello che volete, non ho detto che lo avete fatto, tuttavia, mia opinione, il regolamento attuale ve lo consente. E’ una mia opinione espressa senZa offendere chicchessia e non è un ragionamento campato per aria, bensì motivato.

      Mi spiace altresì che tu abbia preso la decisione di non scrivere più commenti su questo mezzo di comunicazione. Il confronto è qualcosa di assolutamente importante perché tutti possano crescere e magari capire le scelte e le decisioni altrui. Spero che tu possa ripensarci.

      Nel rinnovarti le mie scuse se le mie parole ti hanno offeso, ti saluto.

      Cordialmente,
      Ennebi

  167. amministratore says:

    Lo sport e in questo caso il judo ha l’abilita’ di abbattere le barriere, quelle che a volte noi stessi abbiamo ispiegabilmente costruito.

    Ennebi

  168. Marco da Napoli says:

    Secondo me non c’era bisogno. Comunque Italia Judo è grande anche per questo.

  169. Tiziana says:

    Tu non hai offeso nessuno..hai solo espresso il pensiero di tutti….grazie

  170. marco bottinelli says:

    Mi sono letto tutta la polemica in un noioso viaggio in treno e mi sembra che il tono sia un po trasceso a causa di un eccesivo trasporto emotivo, che abbia fatto perdere di vista i fatti passando poisu argomenti secondari come la doppia funzione di allenatori di club e di nazionale che a mio avviso non crea particolari problemi e comune ad altri sport.Il discorso fondamentale e ‘ che bisogna far coesistere una certa gradualita con la legittima possibilita di ogni atleta a partecipare a proprie spese alle gare internazionali dei vari livelli .Il nuovo regolamento pare in effetti perfettibile in vari punti e secondo me sarebbe utile fare una raccolta delle varie proposte da sottoporre alla DTN che liberamente potra trarne magari qualche utile spunto , potendo cosi avere chiarissima la visione della base. Altre polemiche divisioni e richiami al passato lasciamole ad altri sport che possono permetterselo. Forse sono stato troppo democristiano ma la polemica oggi necessariamente deve lasciare spazio alla costruzione di nuovi rapporti tra praticanti e federazione

  171. JIGORO says:

    Forse non ho capito… Ma la norma è stata modificata semplicemente togliendo una parentesi dal documento del 10 Gennaio 2014. Tuttavia non è scritto che le medagliate dell’anno precedente sono qualificate di diritto alle finali nazionali senza disputare le qualifiche regionali. Dov’è che sbaglio? C’è qualche altro documento che dopo il 10 Gennaio (mi riferisco sempre al PAAF 2014) smentisca quanto ho detto?

    Grazie.

    Jigoro Kano per conto dell’ASD CENTRO CIRIE’ (TORINO)

    • AC says:

      Di seguito il testo della comunicazione federale inviata ieri alle società sportive in merito alla rettifica di cui sopra.

      “La scrivente Federazione ha stabilito che le Atlete medagliate dell’anno precedente sono qualificate direttamente alle Finali Nazionali previa iscrizione tramite il Comitato Regionale di appartenenza e pagamento ad esso delle prescritte quote di iscrizione (Punto 3, Art.3 PAAF). Inoltre viene eliminato il Punto 11, Art.3 del PAAF (certificato medico). Cogliamo l’occasione per precisare che nell’anno in corso, i vincitori del Trofeo Italia e del Grand Prix 2013 non sono qualificati di diritto alle Finali Nazionali. Infine, comunichiamo che gli Organizzatori del Trofeo Internazionale Vittorio Veneto hanno anticipato a sabato 01 marzo lo svolgimento del Grand Prix Seniores/Juniores. Cordiali saluti. FIJLKAM – Segreteria Settore Judo”

  172. alessandro says:

    …abbiamo ricevuto anche noi la comunicazione, ora non si capisce se vale anche per le atlete che cambiano classe…..

  173. JIGORO says:

    Grazie.

  174. zanesco claudio says:

    Grande, Cinzia, come sempre

  175. zanesco claudio says:

    Non condivido nulla di questo elezione, nel sistema, praticamente guidato, incanalato e deciso a tavolino con una votazione che serve a ratificare decisioni prese altrove, ma se sono tutti d’accordo vuol dire che va bene cosi, AUGURO COMUNQUE UN BUON LAVORO AL NUOVO PRESIDENTE E MI AUGURO DI ESSERE SMENTITO E DI DOVERMI PENTIRE DI QUELLO CHE PENSO OGGI

  176. antonio says:

    la pool 81/90/+90 dove si possono trovare ?

  177. Marco Bottinelli says:

    Abemus Papa,(in puro latino maccheronico), per una volta registriamo che il Vaticano é più coraggioso nelle sue scelte della ns. federazione, e questo senza nulla togliere alla capacità del dott. Falcone che mi auguro sarà un ottimo e capace Presidente, speriamo magari con una temporalità al potere un pochino inferiore del suo Predecessore. Che dire tutto era scritto e tutto si é compiuto, ma spero che da ora fino a fine mandato in nessun bar di nessun palazzetto italiano nessun Maestro, Istruttore, Arbitro o altro si lamenti che a Ostia non cambia nulla e che le cose non funzionano. Senza un minimo di coraggio e di rischio nessun nuovo potrà mai avanzare, e nessun mutamento potrà avvenire. Speriamo solo che da oggi in poi anche da Noi si possa avere un po’ di sana alternanza dei vertici dirigenziali, tra chi e con chi sarà tutto da comprendere.
    Per il resto congratulazioni ed auguri al ns. nuovo Presidente che di lavoro ne ha veramente tanto sopratutto nel campo della diffusione e della visibilità mediatica degli sport che la ns federazione rappresenta.

  178. Zanesco Claudio says:

    bel film, bella interpretazione, bel finale con la contrapposizione della lotta fra la ragazzina e l’ipovedente per amore e la finale olimpica di Toni

  179. mimmo says:

    Grazie per la Vostra attenzione, grazie per l’attenzione del mondo judoistico e non, grazie per migliaia messaggi pervenuti sulla nostra pagina….questa è l’ennesima vittoria del judo. Continueremo a gridare fino a che Dio ci darà forza. VIVA LO SPORT…JUDO….JUDO….JUDO…PER SEMPRE (staff amministrazione)

  180. Mamma li cani!!! says:

    Quante donne fanno judo?

  181. zanesco claudio says:

    contando velocemente la categoria 57 kg femminile sono arrivato a 87 atlete e sicuramente avrò sbagliato perchè non so chi era qualificato di diritto, ora mi chiedo chi è il responsabile di questo scempio che ci costringerà a presenziare ad una gara di circa 90 atlete? possibile che nessuno abbia pensato a questo risultato?

    • alex says:

      kg 48= 43
      kg 52= 78
      Kg 57= 105
      kg 63= 90
      kg 70= 54
      anche se suppongo ci saranno alcune defezioni……. questa è pazzia!!!!

  182. antonio says:

    Ancora non hanno capito che devono ri inserire la classe speranze come negli anni 80… Tre classi di età 97\98\99 sono tropp, cosi come le classi juniores… Neanche ai mondiali ci sono cosi tante persone…

  183. antonio says:

    ciao claudio.. comunque ci sono troppi errori.. nel lazio mancano i qualificati di diritto… in umbria i 57 kg femminili non sono qualificate 5 ma 1… nel friuli Villatora è segnato negli 81 maschili invece dalla fijlkam friuli è qualificato nei 90… cmq la aggiorneranno man mano…

    • editore@italiajudo says:

      Confermiamo che la lista è in via d’aggiornamento. Mancano i qualificati di diritto del Lazio e Villatorta è stato spostato a 90 kg come correttamente ossservato. Per quanto riguarda i 57 kg femminili dell’Umbria, le nostre fonti confermano 5 atlete ammesse alla finale nazionale.
      IJ Team

  184. francesco says:

    INDECENTI

  185. Gaetano says:

    A parte i numeri spropositati nelle categorie femminili centrali, che senso ha tenere ancora una categoria 40 kg femminile con questi numeri ridottissimi? Non sarebbe meglio togliere questa ed aggiungere la 78 cosi come nella classe junior?

    • GB says:

      Vedendo questi numeri alcuni allenatori per il semplice gusto di poter dire:”ho creato una nuova cintura nera” faranno scendere di peso le atlete, visto che l’ acquisiscono la 1-2 e le due terze………
      Che soddisfazione………………

    • carmine says:

      Giusta osservazione. L’indecenza è che a differenza dei maschi, in cui la categoria minimo dei 40 per gli esB, sale a 46 nei cadetti, per compiere un salto a 55kg negli junior, per le femmine la categoria minima dei 40 kg rimane nei cadetti (riconosciuta anche a livello intrnazionale…)e anche credo nella categoria junior. I numeri sono ridicoli. Basta guardare la finale cadetti 2013.

  186. Leonardo says:

    Basta non portare le ragazze alla gara se si sono qualificate senza vincere almeno un match. Io con le mie faccio così.

    • alex says:

      Giusto, magari seguissero tutti il tuo esempio

      • GB says:

        Tu sei, allora, uno dei pochi allenatori veri e con la testa sulle spalle.

  187. Alessio LEO says:

    E non c’e’ mai nessuno contento!!! fino a qualche mese fa tutti volevano poter votare all’interno della FIJKAM, ma per far questo bisognava avere 1 punticino nel quadriennio. Difficile a farsi? evidentemente per qualcuno si. Adesso basta tesserare una donna under 19, presentarla a una qualificazione e il punto si ottiene.
    Il free-pass per le donne e’ stato fatto per questo, mica per altro! l’anno prossimo si torna ai vecchi regimi, state tranquilli. Per quest’anno, in bocca al lupo ad atleti e SOPRATUTTO ad accompagnatori….

  188. sara says:

    Per pesarle tutte entro le 9.00 devono tenere una media di una ogni 10 secondi… e mancano ancora gli atleti di 6 regioni

  189. alessandro says:

    quante polemiche però! aspettiamo di vedere prima. ormai le cose andranno così, magari la gara sarà ugualmente accettabile nei tempi e molto più competitiva

  190. antonio says:

    cortesemente a quando gli aggiornamenti? grazie

  191. XXX says:

    Scusate ma nei 60 kilogrammi del lazio dei 22 atleti partecipanti non dovrebbero passare anche i 7′ ? Qui sono segnati solo i 5′

    • amministratore says:

      Verifichiamo!

  192. pasquale says:

    Cortesemente quando ci sarà l’aggiornamento definitivo? grszie

  193. mimmo says:

    amici novità sugli ultimi aggiornamenti dei qualificati mancanti…

  194. Zanesco Claudio says:

    Caro ItaliaJudo.com, sarò sabato e domenica a Roma per le finali, e la vergogna delle qualificazioni femminili è chiara e palese, potrebbe anche funzionare tutto a meraviglia con il peso ogni 36 secondi di atlete perfette e ordinate, silenziosamente e ordinatamente in fila come i martelli di The Wall, ma sarò presente per chiedere al Presidente se ritiene giusto e consono ai regolamenti di cui come Presidente e Segretario generale garante del CONI deve essere, avere favorito palesemente le società sportive con atlete femmine a cui andrà comunque un punto per la partecipazione alle finali in contrasto a quelle che hanno solo atleti maschi, magari bravi, che non si sono qualificati rendendo i punti per le prossime votazioni inquinati da un vizio di forma che addirittura potrebbe essere solo casuale per un anno sui quattro del quadriennio olimpico.

    • amministratore says:

      Concordo pienamente con la Sua riflessione.

      Ennebi

  195. 8FJUDO says:

    Solo in İtalia succedono cose del genere

  196. GB says:

    Claudio hai perfettamente ragione.
    Ma questa scelta è dettata solo da interessi economici, pensa al giro di affari.
    Sportivamente parlando invece è assurdo che in certe categorie femminili basterà vincere un incontro oppure se si è fortunati neppure quello, per aggiudicarsi la cintura nera. Basti pensare che di diritto acquisiscono il 1° Dan il 1°-2 e i 2 terzi a parimerito. in categorie di 6 atlete il gioco è fatto.
    Tutto questo è assurdo specialmente per quelle società che non hanno categorie femminili.
    Molto meglio le gare degli amici del judo del maestro Vismara.

  197. Vittorio Serenelli says:

    “Sarebbe grave se in una gara a punteggio i rinunciatari fossero in gran parte determinati dalla geografia.”
    Non capisco l’uso del condizionale.
    Ho 5 ragazze tesserate nella classe cadette, ne ho portate due ai regionali, non ne porterò nessuna ad Ostia. Ma se la finale fosse nel raggio di un’ora dalla nostra sede avrei fatto in modo di portarle tutte cinque? Forse no.
    A mio parere sicuramente questo criterio favorisce chi geograficamente è vicino al Palafijlkam che potrà permettersi di portare atlete non completamente formate magari solo per far fare “esperienza” ma intando sfalsando tutte le classifiche.

  198. Sara says:

    Una “DENUNCIA”… per questa sperimentazione.
    Alle qualifiche ho visto alcune ragazze (anche molto forti) salire sul tatami e rinunciare all’incontro con il semplice gesto della mano. Io credo che onorare l’avversario con un combattimento dovrebbe essere il “minimo” dello spirito sportivo.
    “L’occasione fa l’uomo ladro” non diamo più queste occasioni

  199. Piero Comino says:

    non si fanno esperimenti ad un campionato Italiano, dove è finita la parità uomo/donna? ovviamente poi quanto a punteggi….. chi è il ” genio della lampada”?
    il problema è che andremo alla prossima…..

  200. Gi says:

    Poveri arbitri!!!!!

  201. ANTONIO says:

    GLI ARBITRI SONO PAGATI… POVERI RAGAZZI CHE HANNO IL PESO 13/14… E DOVRANNO ASPETTARE LE 20 PER GAREGGIARE SPECIE LE CATEGORIE 81/90/+90 …

  202. ANTONIO says:

    quando ci sarà l’aggiornamento per la BASILICATA e MOLISE e se ci sono i qualificati di diritto del LAZIO? GRAZIE

  203. nino says:

    spero che al peso i giudici rispettino ilpeso giusto e non come le finali degli esordienti 2013 dove sono stati accettati atleti che pesavano 1 o 2 etti di piu’ del peso dichiarato.

  204. Marco Bottinelli says:

    La domanda secondo me é: avevamo bisogno di questo esperimento? Non si vedeva a priori che stiamo andando a piè sospinto verso il caos ed il ridicolo? Chi partorisce queste idee geniali lavora in questo settore ? I danni sono già evidenti prima di iniziare, punticini per il voto distribuiti a pioggia,facilitazioni geografiche e sopratutto incertezza per la macchina organizzativa con disagi sicuri per gli atleti e per chi sul campo lavorerà per dirigere e coordinare la gara. Tutto per……….qualche migliaio di euro di iscrizioni in più, 300 atlete in più sono sonanti 3000 euro, ci mancavano veramente ?
    Non era più semplice alzare magari il numero delle qualificate (anche 1 su 2) e accorpare le qualifiche in gironi che dire nord-est, nord-ovest,centro,sud,isole o altro sui generis in modo da salvare la dignità delle qualifiche e fare una pur minima selezione portando a Roma ragazze che seppur meno dei colleghi maschi qualche sacrificio lo avevano fatto per arrivare li (alla faccia della parità tra i sessi).
    Forse queste mie sono banalità ma di fronte a questi ultimi interessanti esperimenti tutti possiamo davvero sentirci liberi di esprimere completamente le ns. osservazioni.

  205. Silvano says:

    grazie per gli aggiornamenti.
    se riuscita a mettere on line i risultati definitivi sareste grandissimi.
    Grazie

  206. Io says:

    Il secondo dei 90 kg è Lorenzo Lucci 🙂

  207. Zanesco Claudio says:

    Come non condividere l’attenta analisi, dirò anche che se qualcuno a Roma vociferava che il tutto è nato da una riunione in uno stage invernale due capodanni fa, devo smentire, la maestra Alessandra Di Francia non aveva chiesto l’ammissione alle finali di tutte le donne, ma una rivalutazione del criterio di selezione per gli assoluti e la conquista della cintura nera in campo femminile. Se invece la scelta è dovuta ad altre ragioni allora chiedo scusa per l’intervento

  208. gianluigi giorda says:

    Sicuramente la scelta di qualificare tutte le ragazze di diritto alla finale non é stata delle più felici.
    Ma guardando i numeri iniziali delle qualificate mi domando : ma in Italia sono così poche le nostre atlete praticanti ed agoniste, se così è quali possibilità abbiamo di crescere effettivamente in futuro.
    Tornando a al problema iniziale , non mi preoccuperei troppo di quante ragazze abbiano partecipato alla finale , ma bensì come mai abbiamo così poche ragazze che praticano judo.
    Colpa nostra di noi tecnici? della Federazione? dei Midia? COSA SI PUO FARE IN MERITO?

  209. GB says:

    Pienamente d’accordo con quanto espresso nell’articolo.
    Non può esistere una finale se prima non si fanno le qualificazioni. In tutti gli sport succede questo.
    Andrebbero poi riviste anche le categorie di peso assurdo avere dei pesi con 100 atlete e altre con 5.

    • andrea says:

      daccordo i pesi vanno rivisti
      i 57 e i 63 raccolgono gran parte dell’atlete ci vorrebbe una fascia intermedia

  210. Alessio LEO says:

    Quello francese e’ un gran movimento. Sono un gradino sopra.

  211. alessandro says:

    cari amici io sono una voce fuori dal coro… questa finale mi è piaciuta tantissimo e vi dico il perchè…. è innegabile che le competizioni femminili siano di livello inferiore rispetto a quelle maschili, ovvero prima di questa gara, io assistevo a competizioni che entravano nel vivo solo nelle fasi finali. questa volta oltre alle capacita tecniche, oltre alla preparazione atletica, dato il numero ingente di partecipanti è stata rilevante la capacità di tenuta mentale delle atlete, la gara è entrata nel vivo già a partire dagli ottavi mettendo alla fine in risalto davvero l’atleta più forte in tutti i sensi e offrendo in tante categorie incontri davvero belli e combattuti…ovviamente ci sono degli aggiustamenti da fare (ad esempio c’è disparita tra chi si ritrova con 90 evversarie e chi ne ha solo 4), però nel complesso a me è davvero piaciuta, tra l’altro tutto è filato liscio…se tutte le sedi, anche quelle che ospiteranno assoluti e juniores potranno organizzarsi con sei tatami, io approvo…ciaooo

  212. 8FJUDO says:

    Ma se questa scelta è stata fatta per mettere in risalto le atlete femmine che hanno tenuta psicologica e fisica per sette o otto incontri , o per evitare che le più forti rimanessero fuori per colpa di qualificazioni in regioni molto competitive ( solo questi possono essere i motivi per cui è stata fatta questa scelta) Allora si dovrebbe fare anche con i maschi.
    Poi questa decisione, come quella dei 4 minuti per le donne senior , sono discriminative!

  213. pat says:

    penso che non è una conquista ciò che ti viene regalato quindi le qualifiche devono esistere
    che il judo femminile sia in discesa lo abbiamo sotto gli occhi e bisogna fare qualcosa xchè ciò si inverta
    Nello stesso tempo è logico che una finale dove x arrivare sul primo gradino si debba fare 6 o 7 incontri i fattori che si mettono in gioco non sono pochi e concordo con chi dice che resistenza psicologica e fisica hanno fatto da padroni per arrivare alla fine
    ma trovo che tutto questo non debba essere fatto in una finale,belle erano le finali degl’anni 80 quando si arrivava in 24 ed erano sicuramente la crema del judo e non erano solo x donne (che è descriminante ) ma x tutti allo stesso livello
    si sono visti poi i risultati che hanno prodotto ,un judo di livello internazionale con grandi risultati

  214. Zanesco Claudio says:

    Vorrei aggiungere a questa bella discussione che sono veramente sconcertato dal potere dell’arbitraggio, soprattutto la mancanza di dialogo fra arbitri, cosa che prima avveniva, e la decisione unilaterale dell’uomo al video, è veramente una cosa che non trovo giusta, anche perchè le analisi al video non sempre comportano una valutazione sulle dinamiche

    • amministratore says:

      Ritengo che l’analisi al video sia uno strumento importante di SUPPORTO agli arbitri. Non e’ lo strumento principale su cui prendere le decisioni. Ogni strumento deve essere utilizzato nella maniera corretta e non si puo’ nemmeno pretendere – a mio parere – che senza un minimo di formazione gli arbitri siano in grado si utilizzarlo al meglio.

  215. Zanesco Claudio says:

    ma c’erano Italiani a Parigi?

    • amministratore says:

      C’erano 15 italiani in rappresentanza della FIJLKAM a Parigi in quel week end, ma erano lottatori, li’ per un grand prix molto importante di lotta!

      Nessun italiano ha preso parte al grande slam di judo, purtroppo.

  216. carmine says:

    Sabato 1 Marzo trofeo juniores-seniores. Ovviamente si parte dai 60 kg..Una settimana fa eravamo qui che si discuteva sull’inutilità (in quanto i numeri sono infimi ed irrisori) di certe categorie (40-44) femminili con numeri, ai campionati italiani, ridicoli. Però per gli uomini, per questo torneo che sarebbe anche per junior, si parte dai 60kg.. Boh..Comincio a credere che ci siano pesi e misure diverse per i maschi e le femmine…

  217. SONIA says:

    Credo che bisogna cambiare qualcosa anche nella gestione dei “talenti” che fanno sacrifici e spendono migliaia di euro x raggiungere i risultati di cui poi si fregia l’intera nazione
    la spesa media di una famiglia che porta il proprio figliolo fino alla laurea e di circa 100000 mila euro x una famiglia che ha anche un atleta ci vanno circa il doppio senza contare gli spiccioli
    e il ns sistema ( era l’unica alternativa negli anni passati)è ormai opsoleto
    in paesi dove lo sport non è considerato un benefit x pochi ma un bene sociale si lavora in modo diverso
    es. lasciando i ragazzi nei propri club di origine ai quali viene passato uno stipendio x il mantenimento che gli permette di continuare ad allenarsi e naturalmente far crescere i compagni,(ci sono raduni più numerosi durante l’anno della nazionale e gli allenatori vanno nelle società di appartenenza) ,con la propria esperienza
    non credo che paesi come la Francia non siano da emulare magari si può variare qualcosa ma sicuramente i loro risultati in tutti gli sport ci dovrebbero far pensare
    Quel’è la parte più importante del gruppo sportivo ?avere la possibilità di allenarsi ma anche di avere poi un posto di lavoro
    Quindi xchè non pensare invece a lasciare gli atleti nelle loro società e poi utilizzare il grande bagaglio che sono riusciti ad ottenere con anni di lavoro,magari nelle scuole ecc.ecc?
    Mi auguro che l’avvento del presidente Malagò che già ha utilizzato alcune varianti quando era presidente del nuoto aiuti a far cambiare le cose come lui e solito dire “lo sport può aiutare la ns nazione ad uscire fuori dalla crisi” io la penso nello stesso modo
    sarebbero risolti i problemi sollevati dai vari sindacati dei gruppi militari, che mi vedono moralmente vicino ed hanno sicuramente ragione
    certo che fino a che non si risolve la questione i gruppi sportivi militari sono l’unica scappatoia ,anche se forse bisognerebbe gestirli in modo diverso
    Si potrebbe creare un unico gruppo……….e si dimezzerebbero i costi
    insomma sicuramente ha ragione ASAPS dobbiamo anche cambiare in funzione dei tempi e delle situazioni REALI
    QUINDI ……………….

  218. Susy says:

    E’ una proposta interessante… poi va considerato che in questo modo non ci sarebbero costi di struttura, quali vitto, alloggio, il costo per tanti tecnici, eccetera, e lo Stato risparmierebbe tanti tanti soldi per poter fare la stessa cosa, forse anche per poterla fare meglio di ora. Per rispondere alla domanda posta: si, secondo me esistono tanti altri modi. E sopratutto grazie Italia Judo per averci invitato tutti a parlare e a scambiarci idee su questo aspetto 🙂
    numeri uno!

  219. silvio says:

    discussione interessantissima e il tema va affrontato. a mio avviso ci sta la sperimentazione, anche perché ha sollevato una questione importante com’è quella del sistema di qualificazione, che comunque va rivisto tenendo conto di tanti fattori: per esempio in quelle regioni che già qualificano pochi atleti ed atlete un sistema interregionale darebbe possibilità di un maggior numero di partecipanti e quindi di qualificati/e e la qualità sarebbe senz’altro più alta.
    Assolutamente d’accordo infine sul rivedere alcune categorie di peso, soprattutto quelle più basse, per le quali spesso ci si trova con troppi pochi atleti a contendersi il titolo: in certi casi troppo facile…
    ciao

  220. rocky4 says:

    buonasera..volevo dare la mia personale opinione su questo argomento…
    La realtà dei gruppi sportivi la si puo’ immaginare ma viverla è un po diverso..io credo che non sia adatta a tutti, sopratutto per i gruppi sportivi che obbligano a cambiar posto, cambiar allenatori, cambiar abitudini… cose che fino ad allora ti hanno permesso di vincere, cose importanti per far si che arrivasse una richiesta da parte dei gruppi militari… per tanti ragazzi è la svolta, mentre per altri solo una brutta parentesi (e potrei farne mille di esempi)..
    io credo ci debba essere una giusta via di mezzo, cioè se un atleta non è pronto a fare un cambiamento radicale ed i risultati lo dimostrano, se ha bisogno di avere al suo fianco la sua famiglia o il suo primo allenatore o chi per esso è giusto metterlo in condizione di avere un alternativa.
    chiusa questa parentesi, per non andare troppo fuori tema, la mia opinione è che nei gruppi sportivi ci sono troppi sprechi, atleti che si barcamenano facendo una o 2 gare all’anno, senza più voglia di allenarsi ma solo di parassitare altri 3,4 0 5 anni finche’ non li prendono a calci nel sedere. Dico atleti ma potrei dire allenatori, dirigenti ed altro, chi vuol capir capisca.
    ecco questo marcio che purtroppo credo ci sia in qualsiasi altro ambiente di lavoro danneggia gli atleti che vogliono davvero emergere,g li agonisti “quelli veri”

    • alex says:

      Sono pienamente d’accordo con il tuo commento. Ho avuto esperienza nella vicina Francia in altro ambito sportivo e ti posso assicurare che non esistono per nulla gruppi sportivi militari e nonostante ciò i risultati sportivi sono di molto superiori ai nostri e con minor dispendio di risorse economiche grazie ad una organizzazione che permette di investire sul territorio e direttamente verso gli atleti e le società di appartenenza con il vantaggio di contribuire maggiormente al proselitismo ed alla promozione dello proprio sport di appartenenza

  221. Carlo Grava says:

    Il judo insegna, nel suo complesso, che con il miglioramento del corpo e della mente si migliora la societa’ .L’attivita’agonistico sportiva crea le condizioni di stimolo al miglioramento della societa’ e quindi il rifiutare o limitare tale possibilita’ significa limitare lo sviluppo social, come del resto vale per lo sviluppo culturale attraverso un sistema scolastico contorto e malgestito in Italia quanto il sistema sportivo……..MANCANO I SOLDI?….. se il sindacato non solo di polizia, ma anche di altri organi pubblici e privati reagisse in maniera diversa dai dipendenti pubblici in questo video, forse sarebbe meglio per tutti…http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/condonati_98_miliardi_per_le_slot_machine_i_nostri_politici_non_ne_sanno_nulla/index.html

  222. lorenzo borselli says:

    Io sono l’autore dell’articolo e mi fa piacere, da sportivo e da autore, che il tono con cui si discute della questione sia così pacato e costruttivo.
    Sono in polizia da venti anni e nonostante mi faccia un immenso piacere vedere che ci sono molti atleti che primeggiano in campo mondiale che appartengono alla mia amministrazione, mi sono sempre chiesto: che ci incastra?
    Perché un dipartimento che si occupa di sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità deve investire milioni di euro in strutture sportive, allenatori, trasferte e atleti?
    La risposta sarebbe scontata se avessimo soldi da buttare, ma qui non ci sono più giustificazioni. Siamo senza auto, senza benzina, senza carta (anche quella igienica).
    Io credo che le federazioni dovrebbero occuparsi degli atleti, non gruppi sportivi ai quali vanno finanziamenti a pioggia dello Stato con tutte le ipocrisie che ne conseguono.
    Grazie del contributo e perdonate la mia intrusione.

  223. Gabriele says:

    Buonasera, i Gruppi Militari sono il retaggio di un mondo che non esiste più. In una nazione in cui le città non sono pattugliate, in cui le indagini sono svolte da sempre meno persone con sempre meno tecnologie, in cui i tagli sono continui e indiscriminati, viene da sorridere ( forse sarebbe meglio dire da piangere ) di fronte ad un bando di concorso per l’assunzione di ben 37 atleti nel Gruppo Fiamme Oro. E’ evidente che lo Sport dilettantistico in Italia non ha trovato altri modi per supportare gli atleti degli sport minori ( anche se non posso dimenticare l’Alberto Tomba carabiniere con sponsorizzazioni , allora, miliardarie in lire ), ma è necessario che il Sistema cambi sulla falsariga di quello che è stato fatto in altre nazioni. Preferisco, nonostante la mia enorme passione per lo sport in generale e per il judo in particolare, 37 agenti di Pubblica Sicurezza a tutela dell’ordine pubblico che 37 atleti delle Fiamme Oro. Non me ne vogliano gli amici judoka dei vari Gruppi.

  224. SONIA says:

    che bellezza e scusate che SOGNO ……….quando in Italia si potrà parlare anche solo di un piccolo stipendio ?

    • Gabriele says:

      si un SOGNO che difficilmente potrà avverarsi in Italia….anche se la speranza è l’ultima a morire

  225. nino says:

    ho seguito la trasferta a zagabria e non riesco a spiegarmi una cosa, non so se voi di italia judo potete darmi questa risposta…
    a mio sapere per partecipare alle competizioni dell’european cup ci vogliono almeno 5 punti nella ranking nazionale, come ha fatto a partecipare il judocka Jacopo Mencarelli che ha soltano 3 punti in ranking?… grazie

    • Alessandro Comi says:

      Sono sufficienti TRE punti in Ranking e non cinque.

  226. maks says:

    Prendi esempio cara Italia..ormai siamo diventati uno dei paesi in degrado..

  227. sonia says:

    vorrei aggiungere al mio commento ancora un pensiero ,è di questi giorni che la federazione Americana ha assegnato degli stipendi ad atleti di judo xchè possano mantenersi negli allenamenti e competizioni,allora mi chiedo xchè le federazioni di tutto il mondo stanno cambiando e la ns no?perchè continuiamo a bendarci gli occhi per non vedere quello che è davanti a tutti ,le cose cambiano cambiano i tempi le esigenze e i ruoli quindi chiediamo tutti che un cambiamento avvenga anche in Italia
    importante in questo momento non è che spariscano i gruppi sportivi militari ma che si cominci a dare una deversa opportunità anche a chi non vuole andare o non può andare in un gruppo magari con borse di studio date meritocraticamente ad atleti che non percepiscono stipendi e che così possono continuare a gareggiare e studiare
    E’ utopia che anche in Italia si creino delle scuole (tipo college )dove si studia e si fa sport
    insomma è ora che tutti insieme cominciamo a chiedere che questi cambiamenti siano attivati e deve partire da noi, dagli sportivi cioè quelli che lo sposrt lo vivono tutti i giorni
    E’ la voce di tutti che potrà in qualche modo smuovere il colosso come sempre un movimento può diventare forte se tutti lo mantengono vivo

  228. Vittorio Serenelli says:

    Per pura curiosità ho provato a fare un conteggio.
    Prendendo le classifiche degli Assoluti 2012 e 2013 ho contato 59 militari di 6 gruppi sportivi militari che percepiscono uno stipendio lordo di 1397 euro. Teniamo presente che non tutti i militari arruolati hanno preso parte agli assoluti tuttavia questa cifra da un totale di oltre un milione di euro. Se a questi 6 gruppi attribuiamo 2 tecnici, 1 persona d’ufficio e il 50% di un “quadro” dirigente, viene fuori un altro mezzo milione di euro. Metti qualche trasferta la gestione dei “Centri Sportivi” il totale supera i 2 Milioni di euro l’anno per far fare Judo con le stellette. Se dicessi al DT di turno ti do 8 Milioni nel quadriennio per preparare la prossima olimpiade senza l’aiuto dei militari cosa mi risponderebbe? Sarebbe in grado di fare quello che si auspica Sonia?

  229. Claudio Zanesco says:

    E’ tutto il mondo sportivo nazionale che gira sugli arruolamenti militari, non solo il judo, quindi deve cambiare dal vertice il sistema, anni fa ad uno stage un allenatore inglese disse che i suoi atleti vivevano con il sussidio di disoccupazione qualche sterlina giusto per pagarsi le spese, ora i conti di Serenelli dimostrano che volendo si possono recuperare dei soldi ma finchè i vertici non cambiano non cambia nulla, provate a dirlo ai ragazzi del sud che ancora vedono nell’arruolamento una delle poche strade per uscire da situazione gravose, forse la risposta non sarebbe cosi contrari alla situazione attuale.

  230. sonia says:

    vorrei ricordare a tutti che i gruppi sportivi sono nati x aiutare gli atleti a sovenzionarsi x arrivare alle olimpiadi (vi ricordo proprio x parlare del sud dei fratelli abbagnale) non sono nati x dare un posto di lavoro quindi fare assistenzialismo ,e sarebbe opportuno che anche questo non finisse come tutto quello che si fa in Italia …..dai voti in poi
    per cui ribadisco che non ho nulla contro i gruppi sportivi ma credo che dovrebbero essere regolati e super visionati dal Coni (che magari dovrebbe dire la sua sulle scelte degli atleti)e poi è ora che anche la federazione dia una strada nuova a chi non è dentro oppure non vuole entrare o non se la sente e x le altre cento ragioni

    Malagò ha già affrontato (quando era presidente del nuoto) questa problemetica e ha trovato la scappatoia quindi xchè non applicare anche a tutto il resto dello sport la stessa via?

  231. Vittorio Serenelli says:

    Il mio conteggio non voleva dire che sono contro i Gruppi Sportivi Militari. Voleva solo dimostrare che ci sono delle risorse economiche “pubbliche” investite nel Judo ad alto livello. Se idealmente fossero tutte disponibili su un tavolo chi decide potrebbe re-investirle nella stessa logica attuale o pensare a soluzioni alternative

  232. sonia says:

    no ,Vittorio non ho frainteso anzi……..certo il tuo conteggio non fa altro che pensare a come un buon amministratore potrebbe gestire quella cifra facendo molto forse MOLTISSSSSIMO

  233. Claudio Zanesco says:

    bene questo è molto bene, brava

  234. Claudio Zanesco says:

    ahahaha bello, divertente, ironico, condivisibile, bravo all’autore di questo spaccato di realtà

  235. GB says:

    Un bell’articolo che dovrebbe far riflettere i vertici del judo nazionale. Spesso le “guerre” fra piccole società non fanno altro incrementare il fenomeno dell’abbandono. L’autore dell’articolo dimentica però una cosa, una delle cause principali dell’abbandono giovanile del judo è da ricercarsi nella carenza di risultati agonistici ( a nessuno piace perdere sempre ) e finchè si continuerà a far gareggiare dei professionisti con gli amatori nulla si potrà fare. Pensate al confronto fra una squadra di calcio di terza categoria e una di serie A oppure ad una corsa ciclistica fra amatori e i prof. del giro d’Italia. Anche nel judo andrebbero introdotte le gare di serie A – B ecc e solo dopo aver vinto nella categoria inferiore si potrebbe passare a quella superiore. Sicuramente tanta gente sarebbe più motivate a gareggiare sapendo di confrontarsi con dei pari livello e piano piano i migliori emergerebbero.

  236. Chiorbaciov says:

    Grazie Claudio.

    GB, non mi sono dimenticato. Però tieni conto che l’emoraggia grossa è nella fase adolescenziale, quella cioè in cui ancora non c’è distinzione fra professionisti e dilettanti (e in cui si scopre la figa).
    Detto questo, sono favorevole ad una divisione a fasce. Anzi direi che sarebbe una cosa assolutamente logica e di buon senso.

  237. Lory says:

    Condivido il pensiero di GB.

    A mio parere ci vuole un circuito locale (che in alcuni casi puo’ accorpare piu’ regioni, se pensiamo a regioni come basilicata, valle d’aosta o molise) in altri casi puo’ sussistere all’interno di una provincia, si pensi a milano e ai territori limitrofi, oppure a torino o roma. Questo circuito locale si esaurirebbe all’interno della propria zona, senza avere ripercussioni di qualificazione a livello nazionale. Con quale vantaggio? Bassi costi di spostamento, bassissimi direi, torneo accessibile a tutti, anche gli alteti non da campionato italiano, accessibile perfino a quegli ex atleti di medio o alto livello che vogliono solo divertirsi senza per forza confrontarsi con gente che si allena due volte al giorno, praticabile ogni week end all’interno della propria palestra nel 90% dei casi ( se pensiamo ad una formula andata e ritorno, e tanti tanti altri…

    Diciamo che potrebbe essere una serie c. La serie b la farei solo in secondo momento, quando dover fare la gara di judo nel week end verra’ considerata una cosa normale, essendosi diffusa questa pratica. Un progetto che dura qualche anno, con risultati sul lungo periodo. Insomma, quella che nelle aziende si chiama STRATEGIA.

    • Zecchimotosan says:

      In italia il judo è la fotocopia della politica italiana quindi è difficile intravvedere un cambiamento . Pochi eletti hanno in mano le sorti e il futuro del nostro sport in italia .

  238. berny says:

    complimenti all’articolista,
    si ragiona solo in termini agonistici, e dice una SACROSANTA VERITA’ siamo noi i detrattori della nostra amata disciplina, ci nascondiamo dietro la cintura nera o addirittura rossa e bianca e non andiamo oltre per nascondere la personale ignoranza. Ricercare la colpa di questo smacco sarebbe troppo lungo e ognuno di noi troverebbe argomentazioni in merito, quindi non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare, lavorare e ancora lavorare.Come lavorare, in primis modificare lo statuto, poi ricercare visibilità e il nostro sport ha una sola possibilità di visibilità quella dei campionati a squadre ( ma con andata e ritorno e dislocate nell’arco dell’anno e non la solita ammucchiata che scoccia anche a noi interessati) dando la possibilità agli atleti di tesserarsi con chi vogliono in accordo con la società di appartenenza , e arrivare a fare le finali dando il punteggio solo ai primi otto quindi trovare la soluzione che potrebbe essere punteggio a livello REGIONALE in maniera che chi sa che non passerà neanche ai 16 non va. by

  239. mimmo says:

    Un articolo simpatico. Ribadisce ciò che viene scritto e gridato da molti. Il paragone con il “ZUMBA” forse è inopportuno. Non credo che il ZUMBA debba definirsi uno sport, così come a mio avviso il calcio…che non me ne vogliano ma credo che il ZUMBA è solo un ballo ben ritmato per sudare e il calcio è un lavoro (milionario). Il JUDO si può definire sport in quanto completo, competitivo, formativo e con caratteristiche sociali uniche. Sono vicino a tutte le ipotesi proposte come tutte le nuove idee proponibili per avvicinare i ragazzi a questa nobile arte, ma se non guardiamo il futuro con occhi imprenditoriali non credo che i nostri ragazzi andranno molto avanti, se non per formazione e/o soddisfazione personale. Quante…forse troppe belle parole…ma voglio evidenziare che l’invidia…la figa…la gelosia…fare gruppo…perdere e vincere fa parte del gioco e della crescita dell’atleta e dell’uomo sportivo che si mette in gioco e vuole crescere. Tutti e tutto in questo gioco sono importanti ma nessuno o tutto è indispensabile…un atleta di JUDO può diventare campione o comunque imparare a crescere dalle sconfitte…il ZUMBA e il CALCIO non credo abbiano questa caratteristica quindi non possono essere da paragonare. A noi serve una federazione che abbia funzioni imprenditoriali e che faccia dei suoi operai (atleti) i leader…la visibilità arriverà di conseguenza.
    Passiamo alla fiction su Maddaloni…. non credo che 7 milioni di telespettatori la pensino come te anche se Padre Pio con un’altro vestito abbia fatto ciò che il maestro Gianni Maddaloni e tanti altri bravi maestri fanno giornalmente nelle loro palestre. La fiction era solo, almeno credo, un pezzo di storia sportiva e sociale italiana, dove sono stati raccontati pezzi di vittorie e sconfitte…sociali e agonistiche. Sicuramente è stato un modo di gridare al mondo che il JUDO esiste e serve a qualcosa, infatti il solo motivo di paragone e una dato che del JUDO se ne parla.
    Che buffo, nell’articolo la foto di Elio Verde, un ragazzo della periferia napoletana, un ragazzo nato dal nulla, un ragazzo che oggi è un leader del JUDO italiano e nel mondo, un ragazzo che non ha mai fatto ZUMBA, un ragazzo che timidamente ha solo dato quattro calci ad un pallone…io alla luce di questo sono fiero che mio figlio faccia JUDO anche per questo motivo…..
    In conclusione…lasciamo che i nostri amici facciano ZUMBA…lasciamo pure che facciano CALCIO… NOI siamo superiori…noi siamo judoka…noi facciamo JUDO…con o senza sudare…con o senza soldi…noi lo facciamo per il gusto di sacrificarci e crescere sani.
    ciao…..

  240. Chiorbaciov says:

    Ciao Mimmo!

    “ZUMBA è solo un ballo ben ritmato per sudare e il calcio è un lavoro milionario”. Si, lo zumba è qualcosa che non ha niente a che vedere con lo sport, ma ha più successo di noi nonostante lo scopo sia tenersi in forma. E NO. Il calcio è uno sport, con I suoi valori. Lascia perdere la serie A e gli ultras: solo il numero di tesserati UISP toscani supererà quello della Fijlkam. Non semplifichiamo le cose.

    “Passiamo alla fiction su Maddaloni…. non credo che 7 milioni di telespettatori la pensino come te”. E menomale! L’articolo è ovviamente un’opinione personale.

    “Sicuramente è stato un modo di gridare al mondo che il JUDO esiste e serve a qualcosa”. Verissimo. Infatti non nego questo, anzi. Solo che vorrei ci muovessimo un po’ tutti senza elemosinare attenzione mediatica (che solitamente vuol dire un basso prodotto, al di là della fiction)

    “In conclusione…lasciamo che i nostri amici facciano ZUMBA…lasciamo pure che facciano CALCIO… NOI siamo superiori…noi siamo judoka…noi facciamo JUDO…con o senza sudare…con o senza soldi…noi lo facciamo per il gusto di sacrificarci e crescere sani”.
    Certo. E poi magari ci verranno le stimmate. Noi siamo sportivi e artisti marziali come altri migliaia in altre discipline. Facciamo vedere la bellezza della nostra senza snobbare le altre 🙂

  241. 8FJUDO says:

    Lo sport è l’attività fisica , perciò il calcio è senza dubbio lo sport per eccellenza , che il judo sia migliore per completezza è scontato. Il “zumba” può considerarsi un pseudo-sport, principalmente perchè gli mancano molti aspetti dello sport come quello competitivo. L’articolo è davvero divertente da leggere, e sono molto d’accordo soprattutto sul fatto che la maggior parte di chi lascia il judo lo fa per divergenze all’interno della sua palestra. Verissimo

  242. SONIA says:

    credo che la cosi detta emorragia non sia da imputarsi a molti fattori se non a quello principale La ns federazione deve cambiare le regole
    deve cambiare i sistemi di gareggiare e soprattutto deve dare ai suoi giovani il modo di mettere a frutto gli anni che passano nelle palestre
    se si facesse qualcosa x aiutare i giovani a guadagnarsi dei soldini credo che molti ,in questo momento resterebbero.
    quando in una società ci sono i senior la stessa riesce ad avere anche più junior xchè sono trainanti e da esempio
    sono d’accordo che debbano (come era in passato e come è ancora all’estero vedi la francia) esistere le divisioni dentro le quali tutti gareggiano prima a livello regionale (e magari sono i comitati che devono trovare il modo di premiare questi atleti ) che poi potranno se lo vogliono e hanno le prerogative passare nelle divisioni successive
    ricordo a tutti che da quest’anno i campionati Italiani a squadre cambieranno introducendo proprio le divisioni A/B e vediamo come finirà

  243. SONIA says:

    aggiungo solo un pensiero
    in Italia deve soprattutto cambiare l’idea dello sport
    non è un optional ma qualcosa di istruttivo e utile alla comunità
    oltre che alla prevenzione
    si dovrebbe dividere le società (come nel nominato calcio) x serie e che ognuna faccia la propria parte
    chi si specializzerà nelle categorie più basse (es. la serie D del calcio la promozione ecc.ecc )e chi farà la serie A
    anche perchè così facendo si potrà regolamentare meglio i vari passaggi da una società all’altra magari senza che la prima ci perda e ci guadagni solo la seconda non crede?

  244. Bonfy says:

    Ottimo articolo, la colpa dell’emorragia nelle palestre è assolutamente tutta nostra, mi ritrovo spessissimo a dire: “si faccio judo” e il mio amico/conoscente di turno mi risponde: “anche io facevo judo da piccolo, sono arrivato fino a cintura verde” se va bene, altre volte si fermano prima !
    Ma scusate di chi è la colpa se un bambino di circa 8/10 anni smette a cintura verde…no di certo colpa della figa (almeno spero!).
    Colleghi tecnici e società prendiamoci le nostre responsabilità, se non sappiamo trasmettere il judo ai nostri piccoli judoka è solo colpa nostra, dire diversamente è come se un agonista dice che ha perso per colpa dell’arbitro…
    Certo il calcio non aiuta a diffondere il nostro sport, ma siamo judoka dobbiamo essere capaci di affrontare le situazioni ostiche!
    Anche il rugby 10 anni fa non l’ho conosceva nessuno e non possiamo dire che l’Italia eccella in questa disciplina, ma è comunque molto seguita!
    In conclusione, diamoci da fare e buon lavoro a tutti quanti !!!

  245. Mirko says:

    Vi lamentate di fare meno notizia dello Zumba !! Per non citare sempre il calcio! Ma poi che fa la federazione??? Posso anche capire i poveri giornalisti che non possono seguire tutti gli sport…… Ma dove le possono prendere le notizie sul nostro judo … Che ancora oggi il sito della regione lombardia non ha pubblicato i qualificati juniores!! Sito non aggiornato con i risultati dei ragazzi da oltre un anno!! Non ci sono nemmeno i risultati dei grand prix !!!! Tantomeno i qualificati cadetti di pochi mesi fa!!! Mentre se si vuole conoscere il risultato della partita della nostra squadra oratoriale che gioca in terza categoria cj si mette due secondi!!!! Quindi invece di lamentarsi che lo Zumba è poi conosciuto che comincino le federazioni regionali a fare più risalto almeno con i propri siti….. Aggiornandoli!!!

    • Gabriele says:

      Il sito del comitato della Lombardia é quanto di piú penoso esista. Peró aggiornano continuamente i calendari delle attività regionali ( per forza sono sempre sbagliati e da rettificare ).

  246. GB says:

    Come giustamente sostiene qualcuno, la perdita di ragazzi in palestra è anche colpa di noi insegnanti che non sappiamo stimolare l’interesse e la passione per uno sport.
    E’ impensabile continuare a creare aspiranti allenatori,, maestri ecc che molte volte acquisiscono questi titoli senza la necessaria preparazione. Ovvio questo porta soldi attraverso i corsi di “aggiornamento” obbligatori. Che dire poi dei tanti dan regalati grazie alle conoscenze è scandaloso. Un ottimo esempio viene dagli Amici del judo, ma ovviamente i vertici federali non li riconoscono e sapete il perchè? Semplicemente per la paura del confronto.
    Lo sport si è evoluto ma in tante società gli allenamenti sono nelle mani di persone rimaste all’età della pietra che nulla sanno e neppure vogliono sapere cosa sono le nuove metodologie di allenamento, questo annoia i praticanti che così si rivolgono ad altri sport.

  247. Gennaro says:

    Non ci sono solo otto tipi, di cui stare attenti.
    Noi siamo così.
    ASCOLTA QUESTA…..
    Metafora.
    Del giorno.
    Non esiste una regola assoluta.
    C’era una famosa storiella su un leone che s’imbatte in un gregge e con sua sorpresa trova un leone tra le pecore. Si trattava di un leone cresciuto nel greggio da quando era cucciolo. Belava come una pecora e si muoveva come una pecora. Il leone si diresse dritto verso di lui, e quando il leone- pecora si trovò di fronte il leone vero, si mise a tremare come un fuscello.
    Il leone gli disse: >> Cosa fai in mezzo a queste pecore?>>.
    Il leone-pecora gli rispose: >> Sono una pecora>>.
    E l’altro; >>Oh, no che non lo sei. Adesso vieni con me>>.
    Portò il leone-pecora fino a uno specchio d’acqua e disse: >>Guarda!>>.
    Quando il leone-pecora vide il proprio riflesso nell’acqua emise un potente ruggito. In quel momento si trasformò, e non fu mai più lo stesso.
    Noi siamo, cosi fin quando non scopriamo noi stessi.
    Al mattino quando ci svegliamo, dobbimo guardarci allo specchio.
    E porci la doamanda?
    Chi sono io… cosa voglio io.
    Quanti di noi si pongono questa doamanda?
    Lascio a voi la risposta.
    Felice giornata.

  248. Cristina says:

    Con i miei compagni di judo abbiamo individuato un’altra simpatica categoria:
    Il “vorrei, ma non posso” : colui che dopo un mese di allenamenti ne passa subito dopo 3 per fare riabilitazione.
    Questo per chi, nonostante l’età, gli infortuni e gli acciacchi vari, è innamorato del judo e non perde occasione di tornare sul tatami, costi quel che costi.

    • Chiorbaciov says:

      O il fragile, quello che fa le stesse cose del “vorrei ma non posso…” perchè ha la soglia del dolore di una bambina di due anni 😀

  249. Gennaro says:

    Complimenti.

  250. Gennaro says:

    Ottimo da poter fare formazione. Oggi quello che manca e la formazione. E come dice un detto: senza formazione non crei l’azione. Felice Giornata.

  251. SONIA says:

    manca cmq la categoria “chi si fa il cul……” sono quegli atleti che non mancano mai ,dopo ogni competizione cmq sia andata sono in palestra a ricominciare o a migliorarsi a seconda dei risultati
    che non sentono oppure hanno obbiettivi così forti da bay-passare il dolore e continuano in nome di una passione che non conosce dolore,fatica,delusioni,gioie
    solo un AMORE x questo ns pazzo pazzo sport

  252. Najda says:

    Grande Gennaro, bellissimo spunto per riflettere sul judo, sulla vita, un po’ su tutto…

  253. alessio bonechi says:

    I Predestinati:sono coloro i quali,fin da piccoli,nelle movenze e nei colpi sono judoka nati per questo sport,poi magari nel crescere,li perdi per strada..non tutti fortunatamente.

  254. GB says:

    Aggiungerei una nuova categoria: ” I lecchini” sono solitamente cinture nere con tanti dan arrivati non per merito, ma per grazia ricevuta ( senza esami oppure con esami farsa ) avendo utilizzato bene la lingua.

    Sul tatami girano guardando dall’alto al basso ma se qualche cintura gialla chiede delle informazioni non rispondono perchè sono troppo importanti.

    Con la lingua sanno spiegare in qualche modo tutte le tecniche ma non sanno metterne in pratica neppure una.

    • Chiorbaciov says:

      Giusto GB.

      E’ quella categoria che fa le cadute rialzandosi su un ginocchio. E ne ho visti parecchi.

  255. Antonio says:

    Il “millantatore” mi ha fatto tornare alla mente un personaggio che ebbi modo di scovare qualche anno fa negli Stati Uniti. Per lavoro mi ero trasferito in Colorado e qui iscritto ad un club. Gli amici locali mi parlarono da subito di un grande campione italiano che dopo aver rappresentato l’Italia alle Olimpiadi di Seoul si era trasferito li e aperto una palestra. Vi lascio immaginare la mia perplessità nel cercare di ricordarlo tra i nostri titolari di allora (Cattedra, Gamba, Fazi, Venturelli). Cercai di rimediare alla mia ignoranza consultando gli archivi FILPJ dell’epoca ma ahimè manco nelle classifiche degli assoluti lo trovai.
    Purtroppo non mi concesse mai l’occasione di chiedergli un autografo…

  256. brhddebsbs says:

    …se definisci timide le ragzze di fakeagent….

  257. giuseppe says:

    Vorrei riflettere sullo streaming.
    Sabato verso le 12,30 durante le finali c’erano solo circa 180 connessioni. Mi sembrano poche. Se si riuscisse ad incentivare di più forse la federazione potrebbe giovare di piccoli spot e trovare nuovi sponsor.
    Belli i commenti di Marchetti e Bruyere in evidente difficolta con la regia proprio per il sovrapporsi di alcune finali.
    esisteranno statistiche più precisire per studiare il fenomeno e creare spazi commerciali anche in qst senso?

    • Carmine says:

      Certo le connessioni erano 180 perchè non si può riprendere solo, salvo sporadici cambi, solo una categoria di peso.

  258. judoka says:

    l’altro giorno ero presente e ho combattuto soli 2 incontri…..bella gara, ma francamente ho visto gente perdere 2 shido vs 1 shido……bah nuove regole altro sport…..facciamo sumo se nn si può uscire….

  259. Vascellari Gianpietro says:

    Tanti i commenti dopo questa finale nazionale, ma su alcuni punti penso sia utile fare alcune riflessioni. Per prima cosa e’ ormai evidente l’ inarrestabile flessione qualitativa e soprattutto quantitativa del Judo nazionale. Se i Senior sono ormai scomparsi nella più’ totale indifferenza, la stessa cosa sta gradualmente avvenendo anche per gli Junior e continuando su questa strada è’ solo questi e di tempo ma cominceranno a calare anche i Cadetti. Vi sembrano tanti i quasi 500 Juniores che hanno rappresentato il meglio d’ Italia a Fidenza? Ma ci rendiamo conto che in campo internazionale riusciamo ormai ad essere competitivi solo con i Cadetti? Insomma vogliamo porre dei correttivi ad un sistema che non produce numeri ne’ risultati , o preferiamo far finta di niente continuando a nasconderci dietro ad un fatalismo che non seve a nessuno? Se le grandi riforme proposte consistono nel concedere agli insegnanti in gara il “diritto di parola” attraverso un loro rappresentante che per quanto possa essere bravo non è materialmente in grado di seguire contemporaneamente tutti gli incontri su cinque tatami, dove pensiamo di andare? Pur ringraziando la buona volontà’ e disponibilità di chi cerca di farsi nostro interprete in gara, penso proprio che la direzione non sia quella giusta. Invece di snellire e rendere più’ efficiente l’ organizzazione delle gare, le stiamo al contrario appesantendo con una serie incredibile di “responsabili” e “commissari” di tatami, di gara e quant’ altro possa staccare sempre di più’ le competizioni dalla realtà di un Judo agonistico sempre più’ difficile oneroso e poco gratificante per atleti e società. Invece di motivare e meglio organizzare la”linfa vitale” di quei pochi atleti e Società’ che ancora se la sentono di affrontare il sempre più’ difficile percorso agonistico, si fa esattamente il contrario. Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare. Qui mi fermo, perché sono talmente tante le cose che andrebbero affrontate e discusse con la massima urgenza pe togliersi dalla palude nella quale stiamo sprofondando ogni giorno di più, che queste mie poche osservazioni sono ben poca cosa.

  260. berny says:

    scusate, ma dove erano i rappresentanti Federali la domenica a già impegnati con comunioni cresime o per la gita fuori porta, ,vergogna non c’era nessuno anzi vi erano i due non rieletti che hanno incarichi di lustro ma di certo non rappresentano la Federazione. Partendo da questo cosa dire al M° vascellari che ha pienamente ragione,ma scusate, con tutto il massimo rispetto per la commissione, ma la riunione fatta è solo per i pochi e certo questo ormai consueto e ridicolo indire riunioni il venerdi sera sul luogo di gara è semplicemente ridicolo e mi meraviglia che tecnici, allenatori e dirigenti vi prendano parte facendosi prender per il CULO e quando c’è vo ‘c’è vò. questo basta per dire come siamo ridicoli noi e chi vul il suo male pianga se stesso.

    • nicla says:

      Caro Berny,
      non solo condivido il tuo disappunto,
      ma aggiungo anche che questa é la evidenza che i nostri consiglieri non solo sono lontano dalla gente e quindi dai judoka, ma si sentono lontani da tutti noi.

      E’ un dato importante affinché ognuno rifletta, la prossima volta…

  261. Carmine says:

    ….”Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare….”Questo dice il Maestro Vascellari. E riassume in questo tutto il problema che c’è alla base del problema. Regole assurde che sono l’esatto contrario delle regole di solo un anno prima. Regole che i tecnici in palestra si affrettano, con notevole spirito di sacrificio(usi obbedir tacendo e tacendo morir..chiedo scusa all’Arma per l’accostamento)a far capire ed applicare. Con il risultato che il giorno della gara, la maggior parte delle novità partorite dalle fervide menti della federazione, rimangono al 90% inapplicate. Dispiace per quel 10% rimanente che ha subito senza potersi ribellare decisioni arbitrali nettamente in contrasto con decisioni(sullo stesso tatami)avvenute in precedenza. Quando si vogliono complicare le regole ad uno sport di una semplicità estrema, le conseguenze sono quelle esplicitate dal Maestro Vascellari.

  262. Marco Bottinelli says:

    LE FINALI DEL DENTRO TUTTE, LE FINALI DI TANTI CADETTI A MEDAGLIA O MOLTO COMPETITIVI (MA DOVE ERANO GLI JUNIOR NEI 55 KG MASCHILI),LE FINALI DELLE 180 CONNESSIONI VIA WEB, LE FINALI SENZA PUBBLICO (FATTA ECCEZIONE DI QUALCHE PARENTE STRETTO, MA MOLTO STRETTO ) SONO STATE A MIO AVVISO UN ALTRO PASSO SUL VIALE DEL TRAMONTO DI QUESTO SPORT ALMENO IN ITALIA.
    UN VIALE CHE PARTE DALLE PALESTRE SEMPRE PIU’ VUOTE ,ATTRAVERSA GLI ABBANDONI PRECOCI (TANTI) TRA CADETTI E JUNIOR E ARRIVA A FINALI DI CUI NESSUN ORGANO DI STAMPA SI E’ ACCORTO DELLO SVOLGIMENTO. SARA’ L’ABBRACCIO MORTALE DEL CALCIO E DI ALTRI SPORT PIU’ DI MODA, SARA’ LA NS. IN CAPACITA’ DI RINNOVARCI (30 E ROTTI ANNI DI CONTINUITA’ NON SONO POCHI) MA TRA POCO DA NOI IL JUDO…… SARA’ UNO SPORT PER VECCHI (E VAI CON I CAMPIONATI MASTER)

  263. lol says:

    Ahahahahah…bellissime questa idee..meglio queste delle ultime che hanno messo..non è più judo è diventato davvero un gioco di abilità..vince chi riesce a far prendere più shido all altro,in 2 minuti riescono a dare 4shido e a buttare nel …. tutti i sacrifici che un atleta fa..ma fatemi il favore Altro che premiare la tecnica..

  264. alexis says:

    il cerchio di fuoco, belve feroci che scorazzano fra i tatami, e considerato che è vietata la presa alle gambe, far combattere le ragazze in slip con relativa sponsorizzazione sul fondo schiena

  265. sardus says:

    Come non condividere molte delle osservazioni riportate nel forum. Aggiungo solo una cosa: si diceva, perlomeno hanno cercato di convincerci, che con il nuovo regolamento sarebbero aumentati gli ippon, la spettacolarità del judo per renderlo maggiormente fruibile ai “non addetti”. A Fidenza quello che si è osservato sono stati numerosi incontri terminati, vinti, con uno shido di vantaggio. Ma chi le stila le statistiche che dicono che gli ippon sono veramente aumentati? Io ho osservato solamente un esasperato tatticismo mirato a far prendere la sanzione all’avversario. Poveri arbitri, che devono ogni giorno assumersi responsabilità a volte su valutazioni poco chiare anche a loro!!

  266. Alessio LEO says:

    In tempi non sospetti avevo proposto l’ingresso di uno spettatore sorteggiato a caso in un punto altrettanto casuale del tabellone.

    Ma la federazione non mi ascolto’.

  267. Vascellari Gianpietro says:

    Di proposte per vivacizzare lo sport che qualche coraggioso ha definito il più’ bello del mondo se ne possono far tante, ma non è’ di certo mettendo i combattenti in gabbia o con i petardi in gara che possiamo invertire lil lento ma continuo abbandono del Judo agonistico. Tutti i cosiddetti “rimedi” fino ad ora non hanno fatto altro che accelerare l’ allontanamento di atleti e pubblico dalle gare di Judo. I motivi sono tanti e per sentirli basta andare in una qualsiasi gara ed ascoltare i commenti (a microfono spento)dei pochi insegnanti rimasti in trincea a lottare per far sopravvivere il nostro sport. Il problema vero e’ però’ un altro, perché basta chiedere a chi brontola e si lamenta di farsi avanti che l’agitarsi delle mani si spegne ed ogni bocca si chiude improvvisamente. In altre parole l’ italico male del ” ci pensino gli altri” o del ” tanto non cambia nulla” per non parlare del ” meglio non esporsi con opinioni che potrebbero non piacere a qualcuno” e pienamente presente anche nel Judo come in qualsiasi altro ambiente del nostro paese. Un banale esempio su mille, che chiunque potrebbe citare nel normale vivere quotidiano, l’ ho avuto proprio nella recente finale Junior, dove al mattino è’ stata ufficializzata in una riunione con i rappresentanti di Società, la presenza di un rappresentante degli insegnanti tecnici quale tramite col settore arbitrale. Dopo aver raccolto al mattino le più’ disparate lamentele non tanto per la buona volontà’ di chi si prestava all’ennesimo volontariato federale non retribuito, ma per la concreta impossibilità’ di seguire contemporaneamente quanto accadeva su ben cinque tatami, mi aspettavo che almeno uno di quelli che si erano lamentati alzasse la mano per dir la sua. Alla classica domanda finale ” c’ e’ qualcuno che desidere chieder qualcosa? ” nessuno però (come in ogni altra occasione) ha però alzato la mano o aperto bocca. Che ci sia bisogno di qualcuno che si esprime l’ho però’ visto subito dopo, quando ho stimolato i presenti che stavano per andarsene con alcune personali osservazioni in merito. Le osservazioni sono state infatti subito condivise da più’ d’ uno, con un assenso riassumibile nella proposta alternativa di un “rappresentante di collegamento” per ogni tatami. E’ solo un piccolo ma significativo episodio della rassegnazione trasversale che dilaga nel settore agonistico, ma che potrebbe trovare sponda solo a livello di vertice, con la nomina o meglio l’elezione di ” Pietro Micca” votato al sacrificio personale pur di arrestare il lento ma fino ad ora inarrestabile declino del Judo agonistico.

    • GB says:

      Hai pienamente ragione. Mentre i “vertici” continuano a pontificare dicendo: il nostro è lo sport migliore,siamo i più bravi ecc ecc” Gli altri ridono e ci soffiano tutti i tesserati. Il judo agonistico così com’è non è più attraemte per la maggior parte dei ragazzi del giorno d’oggi. E la federazione, i delgati provinciali ecc ecc cosa fanno? Pensano alle gare Master come se questo fosse il futuro.

  268. pietro andreoli says:

    Io credo che l’argomento vada invece affrontato in maniera seria se vogliamo che il Judo non abbia i problemi che ha avuto la Lotta. Tempo fà ho mandato un articolo che è stato pubblicato con alcune mie proposte per renderlo più spettacolare aumentandone le proiezioni durante gli incontri. Forse sarebbe il caso di pubblicarlo di nuovo per averne il parere dai tecnici e dei praticanti.

    • pietro mellone says:

      concordo pienamente su quanto l’amico Andreoli ha pubblicato tempo indietro. Vorrei sicuramente regole meno penalizzanti per gli atleti,mi riferisco per es. alla squalifica per aver toccato sotto la cintura,e meno contorte per il sempre assente pubblico, ma anche vorrei che in palestra si insegnassero tecniche e comportamenti di judo,non solo il modo per vincere subito il torneo del quartiere.Trovo poi assurdo che si possano ancora fare gare dove un genitore,magari neanche appassionato di judo, porti il proprio figlio ad una gara alle otto di mattina, vederlo prendere un ippon al primo incontro alle due del pomeriggio , salire in macchina e tornare a casa alla sera….tutto cio’ poi nel caos della gara.E’spettacolo questo?

  269. gb says:

    I propongo questo:
    1) Valide tutte le tecniche codificate nel gokyo
    2) Valide tutte le prese senza le inutili complicazioni del regolamento di oggi.
    3) dividere in combattimento in due riprese da 2 minuti e 1 minuto di recupero.
    4) abolire la partecipazione di atleti alle finali nazionali senza la fase di qualificazione ( per evitare che tanti “super” si vantino di nulla ) che fanno sembrare le finali gare da oratorio.
    cosa ne dite?

    • Gianlu says:

      Apparte per i tempi di ripresa va bene 🙂

  270. GB says:

    Sempre molto interessanti i tuoi articoli. Si nota molta ironia ma condita ogni volta da un fondo di verità. Fantastici comunque sono quegli allenatori che si lasciano traviare dai genitori dei loro atleti i quali spesso non hanno mai messo un piedi sul tatami.
    Sfortunati quei ragazzi che si alleano in queste società dove continueranno ad illuderli dicendo frasi del tip: ” Sei trai favoriti della categoria” peccato però che vengano eliminati al primo combattimento.

    • Chiorbaciov says:

      Grazie GB.

      L’ironia ha sempre una base di verità.

  271. Marco Montanari says:

    Sono da circa trent’anno un judoka discreto..da qualche anno insegnate tecnico…e da solo qualche mese padre!!! Tutto vero quello che c’è scritto nell’articolo ma è anche vero che io mio figlio nelle mani di CERTI insegnanti tecnici non lo metterei nemmeno morto…meglio che cambi sport allora!!! E’ facile prendersela sempre con i genitori ma qualche volta bisognerebbe buttare un occhio anche dentro le palestre!!

    • Chiorbaciov says:

      Ciao Marco!

      Discreto? Non fare il modesto 🙂

      Hai ragione da vendere. Dammi il tempo. Scriverò un post anche sugli insegnanti. Ma forse ne servirebbero anche due o tre…

      • Marco Montanari says:

        😀

    • Prai8Team says:

      Già… Anni fa vidi un genitore (un padre) cacciato dall’allenatore perchè stava non solo cazziando ma stracazziando il figlioletto di 6/7 anni perchè aveva perso contro una bimba.
      Ma ho anche visto più di una volta un “tecnico” (vorrei evidenziare le virgolette) stracazziare un suo piccolo atleta perche’ non ha vinto l’incontro. E stracazziare vuol dire che lo stava insultando. E in quel caso certo che io (genitore) mi metto in mezzo, mandando io affanculo tecnico e (forse) judo, a meno che, giustamente, non sia mio figlio a farlo prima di me.

  272. sonia says:

    sicuramente in molti casi le tue parole sono veritiere,e spesso i genitori si vestono da allenatori ,cercano il riscatto personale e riversano sui figli le loro carenze eccecc.
    E’ anche vero però che senza di loro noi allenatori non avremmo atleti quindi credo che anche in questo caso debbano essere educati così come educhiamo i ns atleti
    Naturalmente dipende tutto dall’onestà di chi sta dall’altra parte della barricata
    Spesso proprio gli allenatori non sono preparati quindi l’ ORCO GENITORE riesce ad avere la meglio
    Quindi signori Maestri siate professionalmente preparati e forse il risultato potrebbe cambiare e non illudete nessuno xchè la verità e l’onesta nella distanza pagano

  273. DMJudo says:

    Esistono pessime persone che sono inevitabilmente pessimi genitori. Ma non dimentichiamo che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, non esiste scuola che ti prepari adeguatamente! Le parole d’ordine, secondo la mia modesta opinione, sono pazienza e dialogo. Ricordiamo che un buon maestro è anche un buon educatore non solo per il bambino ma anche per il genitore. Ultima cosa ma non meno importante: esistono ottimi genitori che portano i figli in palestra e li seguono con passione e amore.. Non dimentichiamoci che i successi che un bambino-ragazzo-atleta-agonista sono anche merito loro!

  274. Ciccio says:

    Ciao, è la prima volta che commento, e cercherò di farlo con cognizione di causa…seguo da sempre italiaJudo, e ultimamente mi sto davvero divertendo con i tuoi articoli, ironici (tanto da poter sembrare appena fuori le righe), quanto veritieri…purtroppo la “piaga” dei genitori credo che sia una questione comunque un po’ in tutti gli sport, calcio su tutti, basti pensare ai genitori che la domenica mattina urlano ai figli di spaccare gambe a destra e a manca. Comunque il mio post è soprattutto per complimentarmi per questo articolo, che centra perfettamente il tutto, te lo dico per esperienza personale (di insegnate, non di figlio, ho la fortuna di avere dei genitori eccezionali sotto questo punto di vista) e non senza un pizzico di polemica…COMPLIMENTI

    • chiorbaciov says:

      Grazie Ciccio! Per il tema del confronto non c’è che da ringraziare ItaliaJudo per questa possibilità. Per quanto riguarda il “fuori le righe”, diciamo che ho dei confini linguistici ampi 🙂

  275. pietro mellone says:

    tante volte mi sono sentito come il genitore rompiballe dell’articolo. Mentre lo leggevo mi sono sentito in colpa per certi miei atteggiamenti,ma poi vedendo i commenti di Montanari e altri, mi sono risollevato il morale. Il Maestro deve sapersi guadagnare la fiducia ed il rispetto per poter lavorare senza intromissioni. GRAZIE per l’occasione di confrontarci che questa rubrica ci da’.

  276. Mirko says:

    Una domanda: il kata otoshi cosa sarebbe? Mai sentita

  277. giuseppe polillo says:

    scrivo da persona che ( per i miei figli ) è stato costretto a cambiare feudo. inizio col dire che il nuovo feudatario non voleva accollarsi i miei figli in nessun modo, per il rispetto che portava per il vecchio feudatario, ho dovuto sudare sette camicie, nonostante tutto mi ha fatto redigere domanda agli organi superiori e solo dopo la richiesta di approvazione ha accolto i miei figli.
    non ha promesso niente di quello che dite sopra anzi l’unica cosa promessa è stata ” la mia palestra è aperta tutti i giorni per chi si vuole allenare ” non è facile per ragazzi di 10 anni sobbarcarsi ogni giorno 90 km. se lo fanno è per l’amore di questa disciplina e non certo per rancori su altre persone, la federazione ha accolto il tutto perchè non ha voluto magari perdere tesserati.la stessa federazione conosce i vecchi feudatari ed i loro comportamenti, ciò nonostante non ha mai preso provvedimenti.
    P.S. dopo i miei figli dal vecchio feudo sono andati via almeno altri 15 atleti.

    • Chiorbaciov says:

      Mi chiedo come faccia un Maestro così bravo da perdere 15 atleti ad avere l’abilitazione 😀

  278. pat says:

    caro amico con questo articolo hai superato te stesso centrando appieno il vero problema del judo
    chi dice che le palestre si svuotano x colpa degli allenatori coglie in parte la problematica che và ben oltre xchè se il sistema non si evolve, andando magari a prendere quello che in altri sport da anni viene praticato e che non reputo così sbagliato quale la capacità di ogniuno di specializzarsi in una fascia di età dando poi allo stesso cavaliere la possibilità di crescere cambiando kodokan ma rimanendo fedele con il cuore al proprio, come hai saputo esprimere molto concretamente assisteremo alla fine di un movimento che x anni è cresciuto ma che da decenni è fermo .il tutto però deve assolutamente essere regolamentato da regole che solo la federazione può stabilire
    Facendo un esempio concreto vi siete mai chiesti xchè una società di calcio che gioca in promozione non tenta di arrivare alla serie A xchè non è nei suoi obbiettivi,xchè ha come primario dare foraggio alle società che fanno il campionato maggiore
    stesso sistema viene usato in quella che ormai è la nazione dalla quale bisognerebbe prendere spunto la Francia

    • Chiorbaciov says:

      Grazie.

      Quello che dici te sarebbe fattibile all’interno dello stesso Kodokan, con corsi separati ed insegnanti adatti per le fasce d’età alle quali insegnano.

  279. GB says:

    Su questo articolo si potrebbe scrivere una tesi.
    Purtroppo queste guerra stanno distruggendo il judo, ma finchè ci saranno allenatori che intralciano la carierà dei ragazzi solo per non lasciarli andare in un altro feudo non si potrà fare nulla. Contro l’ignoranza non vale ragione.
    Vivo in una provincia dove ci sono molte piccole palestre di judo ognuna con 8 – 10 atleti ma piuttosto che unire le forze per crescere continuano sulla loro strada rovinando i ragazzi e promettendo loro risultati ma mai nell’anno corrente ma nel prossimo che però non arriverà mai.

  280. micu u pulici says:

    Signor polillo, non la penso affatto come lei, Una palestra, una società ma più che altro una famiglia, possiamo anche dire che siano stati loro a inserire la propria citta nel mondo del judo, e anche con notevoli risultati, i ragazzi di cui lei parla Come d’altronde i vostri figli stessi hanno deciso di cambiare ‘feudo’ perché non si sentivano seguiti, o meglio, perché il maestro aveva fatto una scelta, la scelta tra ragazzi seri con voglia di allenarsi e ragazzi svogliati, senza chiamare nessun altro in causa, ma facendogli comunque riferimento gli altri ragazzi hanno seguito ‘la massa’ per questione di amicizia, e per non sentirsi soli. Il gesto da voi compiuto é stato di una ingratitudine grandissima, un maestro che butta l’anima per i ragazzi, che sacrifica pure la famiglia per andare a fare svariate ore al giorno in palestra, viene ripagato così? Anche da persone che non pagavano il mese? E questo vi sembra giusto… 7 ragazzi per colpa dell’ignoranza e dell’ingratitudine sono andati via, e hanno cambiato ‘feudo’ proprio per una palestra di cui il ‘maestro’ se così si può chiamare era allievo della stessa palestra, no comment proprio, la vostra ignoranza non ha limiti. Cordiali saluti, un vostro ex amico

  281. pat says:

    no quello che ho scritto è qualcosa che forse x il judo è ancora fantascienza perchè se le società si mettessero in testa che non è possibile seguire dei ragazzi in tutte le fascie di età capirebbero che si può lavorare meglio e soprattutto x il judo e i ragazzi
    nella ns palestra adottiamo da tempo questo metodo senza creare nulla di particolarmente difficile ma i ns ragazzi sono cmq seguiti da noi anche quando cambiano feudo xchè seguirli vuol dire mantenere quei rapporti che domani tornano ,e ti garantisco che è già avvenuto portando aria nuova quando si riaprono le porte di un castello che non ha mai alzato il ponte levatoio

  282. giuseppe polillo says:

    inizio col dire di essere onorato ad appartenere alla schiera degli ex amici anche se amici COMICI come lei si definisce “micu u pulice”non ricordo di averne mai avuti o meglio erroneamente di non considerarli tali, mi fa piacere che mi dia questa facoltà di ammaliare le persone e di influenzarli fino a fargli cambiare feudo.
    sono altresì onorato che mi ribadisca la stima dagli atleti-colleghi nei confronti dei miei figli al tal punto da lasciare una palestra sotto casa.
    forse la verità di queste scelte vanno cercate altrove, e come dice lei ” per non sentirsi soli”,quindi il problema esisteva e forse esiste.
    in una scuola che si rispetti tutti i ragazzi nonchè i genitori non dovrebbero gioire se il compagno perde, ( non mi riferisco alle perdite dei miei figli )
    per quando riguarda la voglia di sacrifici penso che tutti gli atleti nonchè i genitori si ricordano una ragazzina di 10 anni, TUTTE LE SERE durante il turno dei grandi invece di aspettare su dei divani accanto al caminetto, da sola si allenava a bordo tatami per ore.
    ribadisco ancora, mentre il nuovo maestro ha proibito in maniera categorica di fare alcun tipo di commento sia dentro che fuori i tatami. constato che il cabaret da voi continua.
    penso che questa disciplina “dovrebbe insegnare la lealtà, il rispetto verso i compagni e soprattutto verso gli avversari, naturalmente dovrebbe essere insegnata.
    chiunque lei sia, a proposito di ingratitudine di non essermi sentito mai ingrato nei confronti di nessuno ne quantomeno della scuola in questione offrendo più volte sia la mia persona che i mezzi di cui dispongo.
    penso infine che non si riferisca a me per i mesi da pagare in quando ho tanto da dire e sopratutto da ricevere. ciò nonostante ho messo una pietra sopra.

  283. pat says:

    Obbiettivo centrato esempio classico di come e cosa succede nei feudi almeno dai primi del 300 ad oggi
    BAY BAY

  284. GB says:

    Purtroppo queste situazioni esisteranno sempre e i poveri atleti inconsapevolmente sono le vittime.
    Comosco queste situazioni per averle vissute personalmente in una palestra del novarese. Quanto tempo buttato al vento…………..

  285. Uno dei tanti says:

    Premesso che vieterei a chiunque di cambiare palestra, una soluzione ce l’avrei.
    Una palestra per ogni atleta riceve circa 40€/mese, euro più euro meno, per un totale di circa 10 mesi/anno.
    L’atleta se ne vuole andare? Versasse le rimanenti quote che deve alla palestra per riscattare il suo “cartellino” e poter essere libero di andarsene. La societá che tessererá l’atleta proveniente da altra societá potrá:
    Farlo allenare gratis (ci credo poco),
    Pagare essa stessa il riscatto del tesseramento (d’altronde se proprio lo vuole pagasse!!!!!)
    Far pagare regolarmente la quota all’atleta infischiandosene se questo ha giá pagato dall’altra parte (d’altronde son fatti suoi se gli piace cambiare palestra….)

  286. Aurora says:

    Pagare il cartellino ha senso, ma nella misura in cui l’atleta firma un contratto che lo vincola per un determinato asso temporale.

    Cio’ significa che l’atleta viene pagato.

    Perche’ bisgnerebbe vietare di cambiare palestra? Ma stiamo scherzando? Ci siamo andati giu’ pesante con la grappa dopo pranzo in questo venerdi’ pre pasquale.

  287. Aurora says:

    Aggiungo:
    Un atleta agonista non dovrebbe di certo pagare la quota. Va in giro per l’italia e per il mondo a spese proprie (e non a spese del club come invece dovrebbe essere), fa pubblicità al club nel quale si allena e all’allenatore pure… E dovrebbe pure pagare se se ne vuole andare?

    Io con i miei soldi faccio quello che mi pare. Cosi come tu con i tuoi fai il tuo comodo.

    Discorso diverso se gli atleti fossero pagati. Non lo si può fare perché non ci sono soldi o non c’e’ la voglia o il coraggio di investire in tal senso? Allora il club o l’allenatore non dovrebbe pretendere nulla e non può pretendere nulla.

    Ma come pensiamo di rendere più popolare il judo se nel calcio, basket, pallavolo, rugby le trasferte sono pagate con tanto di pranzo e cena annesse e noi facciamo pagare tutto agli atleti (o meglio alle povere famiglie che stanno alle spalle)? Mi sapete rispondere a questa domanda?

    Cerchiamo di vedere la cosa in un punto di vista un po’ (non del tutto) più distaccato dall’INTERESSE della propria tasca.

  288. Uno dei tanti says:

    l’asso temporale è dato dal vincolo federale e il contratto lo firma quando chiede di essere ammesso (così funzionano le ASD) ad una palestra affiliata.
    Basta con l’ipocrisia. Se un allenatore segue un ragazzo in gara e magari dorme fuori e di conseguenza ci mangia pure, la quota pagata dall’atleta é giá andata….. Vi ricordo che le ASD vivono sulle quote mensili, se queste non ci sono non ci sono manco le palestre…..
    L’atleta agonista é di certo il più oneroso per la ASD, IL PRIMO quindi che deve pagare la quota.
    Cmq fatti di chi ha palestre ed atleti, io dal canto mio me ne frego altamente. Vi guardo, vi leggo e sorrido…

  289. Uno dei tanti says:

    Ah guarda cara Aurora che nel calcio e nel basket lo svincolo degli atleti funziona proprio come ho detto io.
    Ce l’hanno sì poi i soldini per pagarti la cenetta e il pranzetto dopo/prima della partita.
    Su dai un po’ meno ingenui per favore……
    Lo splendido articolo omette solo di dire che un “cavaliere in più” fa comodo al “feudo” anche perché è UNA QUOTA IN PIU…..

  290. Aurora says:

    Ma cosa c’entra e cosa stai dicendo?
    E’ vero che nel basket e nel calcio funziona come da noi il cartellino, ma nel calcio e nel basket un atleta non si paga da solo la trasferta. Nessuna trasferta.

    Ma vivi in italia o dove?

  291. giuseppe polillo says:

    a proposito di quello che mi è successo (o di quello che ho deciso di farmi succedere) inizio col dire che conservo i pagamenti delle annualità avvenute sempre in una sola rata anticipata, la federazione impone che fino ai cadetti lo svincolo avviene al 31 dicembre dell’anno in questione e come è successo a me, i punti fino a quella data vanno a confluire nella vecchia palestra ( a proposito di ragazzi seri una allieva dei 7 ha fatto podio al campionato italiano e quindi i punti sono stati attribuiti alla vecchia società). per quando invece concerne le trasferte e quindi i costi, lasciamo perdere altrimenti si scatena una bufera. penso che quando si tratta di ragazzi fino a 14-15 anni non dovrebbe esserci nessun vincolo di cartellini

  292. giuseppe polillo says:

    cosa diversa e dai juniores in poi dove l’atleta è vincolato alla società di appartenenza per quattro anni

  293. Leo says:

    Reintrodotti anche i tornei 1-2-3 dan dei vari comitati regionali!!

  294. JCR says:

    Ciao a tutti, sono un insegnante di judo per passione e un educatore per professione. Spesso mi capita di osservare dei bambini e pensare che sarebbero fortunati ad essere orfani. Credo anche però che i nostri tecnici, se non per propensione personale, non siano preparati e formati all’approccio pedagogico della nostra disciplina, nè al “tatto” da usare nelle relazioni con i genitori: come insegnanti ci troviamo in trincea, investiti di un ruolo educativo per cui spesso non siamo pronti e che viene periodicamente distrutto e ricostruito a seconda degli umori del momento. Credo che a parte gli importantissimi aspetti tecnici, che ognuno ha fatto più o meno propri nella sua storia judoistica, i corsi di formazioni e di aggiornamento dovrebbero curare molto di più l’aspetto della relazione, che è alla base della riuscita di qualunque insegnamento. Dopo 15 anni, pur sentendomi un privilegiato a causa della mia formazione personale, non ho mai assistito ad una SERIA lezione di educazione e credo che intervenendo sull’educazione e la formazione dei tecnici potremmo limitare di molto le situazioni equivoche e dannose nel nostro dojo.

  295. Chiacchierone says:

    Personalmente ritengo che il judo proprio per la ricerca della spettacolarità sta perdendo la faccia ogni giorno di più.
    Vogliono farlo diventare una stregua WWE di televisiva reminiscenza?
    Dico io… ci sono decine di tecniche meravigliose nel Gokyo e ad oggi penso che solo 1/10 sia sfruttabile…
    Un giorno arbitrando uno shiai in palestra, il compianto m° cesare mi dette ippon contro perchè mi girai al volo su seoi giustificando “siamo judoka, non circensi” e oggi invece si vede di tutto e di più.

    Nel mio gruppo, cosa devo continuare ad insegnare? Judo o altro? Perchè sinceramente ormai non lo so più!

    A questo punto gradirei una presa di posizione da parte anche degli altri tecnici e società… Non è possibile continuare ad essere solo spettatori quando invece noi praticanti, tecnici ed atleti dovremmo essere i protagonisti!!!

    Scusate lo sfogo, ma davvero non si capisce più nulla. A questo punto con il background del judo tantovale spostarsi verso il sambo, il grappling, il BJJ o altre forme lottatorie. Mi sembrano ad oggi molto meno inquinate dell’ambiente targato IJF.

  296. Chiacchierone says:

    Ma è normale che le altre discipline soffino via tesserati… Ci rendiamo conto che i sacrifici che un atleta compie durante tutta la stagione possono essere vanificati perchè se anche involontariamente la mano va al pantalone si becca la squalifica?

    Ora la mia è un’esagerazione provocatoria…Ma è normale se, capitando sempre più spesso cose come queste, l’atleta si stufa e cambia disciplina.

    Altro discorso quello del pubblico che condivido al 100% con quanto scritto nell’articolo! Bisognerebbe essere insegnanti anche di affiatamento 🙂

  297. giulia says:

    Scusatemi, ma a me sembra che Toniolo si sia fatto un bicchierino di troppo.

    Prima di tutto, e chiaro che a vincere sono i primi al mondo, altrimenti sarebbe una classifica che non rappresenta  la realta. Bella osservazione quella che chi non e testa di serie arriva piu difficilmente a medaglia… ma guarda un po.

    Forse Toniolo vuole dire che bisogna fare tante gare facili come casablnca per avanzare in classifica e poter fare qualche incontro di piu ad un europeo. Ma questo e un discorso diverso. E cmq prima o poi i primi al mondo li devi beccare. Poi, Andrea Regis e Waltewr Facente non sono giovani, per niente. Facevano le loro prime World Cup nel 2011. Sono piu di tre anni fa o mi sbaglio? Andrea Regis credo che sia al terzo o quarto europeo di fila, ha fatto anche i mondiali, forse due o tre. Ed e giovane? Secondo voi ci possiamo accontentare di fare un bell’incontro con il georgiano? Mah… che poi cosa aveva di bello questo incontro? Stesso discorso per Assunta Galeone, Edwige Gwend e Valentina Moscatt.Poi voglio precisare che Assunta Galeone ha fatto tre incontri a Tbilisi e non ha beccato nessuna di forte. La mia riflessione e che questi qua devono stare a casa e bisogna investire sui giovani veri, a loro bisogna mandare in giro adesso per raccogliere i risultati nel prossimo quadriennio. A loro serve esperienza in gare come queste, a loro serve confrontarsi con il primo al mondo e con il numero 15 e poi con il numero 30. A loro serve capire i propri limiti e le proprie potenzialita, sentirle in gara, avvertirle nelle proprie braccia e nelle proprie gambe.Poi perche a 100 kg non c’era nessuno, perche a 52 l’assenza di rosalba non e stata rimpiazzata?ad esempio con le 57kg non mi sembra che abbiamo tutta questa esperienza.. Perche gli italiani non hanno partecipato alla gara a squadre che poteva dare agli atleti la possibilita di incrementare il proprio background in termini di numero di incontri, come dice toniolo stesso. Se un europeo deve diventare come bere un caffe,mi piace come paragone, belle parole, ma allora il grande slam va fatto, proprio perche la numero 1 al mondo la devo incontrare prima di arrivare all’europeo e non all’europeo per la prima volta. E se invece il livello deve sempre crescere allora l’europeo non si fa fin quando non sono pronti. Io vedo tante contraddizioni. O sono cieca o poco vedente io, oppure lo sono gli altri. 

    • amministratore says:

      Cara Giulia,
      Innanzi tutto ti ringrazio per aver condiviso con noi il tuo pensiero. Quando abbiamo fondato Italiajudo il nostro scopo (ancora attuale) era quello di creare un luogo di partecipazione e confronto. Devo dire che le numerose mail che riceviamo, i commenti e l’interazione che i nostri articoli suscitano sono una conferma di quanto siamo riusciti nell’intento. Aggiungo che la cosa ci rende alquanto orgogliosi, tanto piu’ perche’ riteniamo il nostro lettore fondamentale.

      Ora ti rispondo al commento, invece.
      Purtroppo i nostri atleti hanno avuto quasi un anno di stop all’indomani delle Olimpiadi. In questo lasso temporale gli azzurri hanno fatto una sola gara, e solo perche’ si svolgeva a Roma, altrimenti sarebbero stati a casa anche in quell’occasione.

      Non e’ colpa dei tecnici e non e’ colpa degli atleti, piuttosto di chi ha temporeggiato quasi un anno prima di nominare un nuovo staff tecnico. Sicuramente stiamo pagando questa assenza e cio’ vale anche per chi ha esperienza.

      Io ritengo, personalmente, che bisogna lasciarli lavorare serenamente e che sia prematuro, oggi, tirare delle somme.
      Solo il tempo potra’ dirci se la strategia adottata dal Maestro Toniolo e’ vincente oppure no. Del resto nessuno ha la bacchetta magica.

      Grazie,
      Ennebi

  298. Fabio says:

    Sicuramente il mestiere del DT non è semplice, men che meno in uno sport come il Judo dove non ci si inventa e dove la lungimiranza, il sapere guardare oltre, è un’arma vincente.
    Detto questo mi viene da dire che in fondo aveva ragione il Mº Paolo Natale, e con lui altri Maestri, quando sosteneva che bisogna fare le gare all’estero, le gare del circuito internazionale intendo, compresi i Gran Prix,
    anche a costo di investire in prima persona. Investire sul proprio futuro, questo è il concetto.
    È una tendenza già sperimentata nel tennis, quando per anni l’Italia è rimasta ai margini dei tabelloni principali perché non ha saputo investire non tanto nei giovani ma sulla crescita internazionale del movimento.

  299. Luca says:

    Colgo l’occasione per intromettermi in un discorso più grande di me…
    Non ho l’esperienza del nostro DT, e nemmeno degli altri commentatori ma ho potuto constatare che oggi come non mai è fondamentale fare gli investimenti sui giovanissimi e portarli a fare esperienza all’estero. E’ quasi 10 anni che collaboro con il Dojo Equipe Bologna (vedi M° Natale) e il ritornello è sempre lo stesso : andate all’estero.
    Ma non solo per per le competizioni, anche per far maturare i nostri giovani, per farli confrontare con loro coetanei che a mio giudizio affrontano in maniera più “matura” il loro cammino agonistico. Ho ancora negli occhi e nel cuore gli allenamenti in Kosovo a casa del DT Driton Kuka e di Majlinda Kelmendi … ragazzi che “mordono” la materassina già prima di salirci sopra… e se è vero che Majlinda era la star, le altre ragazze non erano qualitativamente inferiori… chi ha avuto l’occasione di testarle a Varallo ne sa qualcosa… Credo che il discorso sia molto più ampio della sola considerazione delle gare all’estero. Occorre un percorso di maturazione concreto che va fatto con degli investimenti importanti sui nostri ragazzi.
    Chi ha la fortuna di essere stipendiato per fare judo, non abbia paura di investire su se stesso, utilizzi le proprie ferie e prenda l’aereo per andarsi ad allenare dove la gente fa fatica a vivere… sicuramente tornerà più ricco di forza di volontà e di spunti per raggiungere gli obbiettivi che a noi piacciono tanto.
    E’ bellissimo esultare per i nostri ragazzi sui podi internazionali.

  300. laura says:

    Alla luce delle dichiarazioni del DT la considerazione a voce alta che mi viene istintiva è: perché i ragazzi italiani non hanno ancora questo volume di incontri? Perchè stiamo scontando un gap di ben due anni di ritardo? Se c’è, come lo stesso DT ammette, questa presa di coscienza, che cosa si è aspettato sino ad ora per incrementare il detto gap? Bisognava aspettare fino a questi Europei? Perché i ragazzi italiani non fanno più competizioni e raduni all’estero? Eppure sono tutti professionisti, hanno tutte le possibilità (anche economiche), perché non lo fanno allora? …o forse è più corretto dire, perché non gli viene fatto fare?
    Fare gare internazionali, ritiri all’estero o solo andarsene ad allenarsi dove la gente fa veramente fatica a vivere, prima ancora che a fare judo, come il Brasile (mi ci sono allenata in due occasioni e parlo con piena cognizione di causa) è vero, ti migliora come atleta e, soprattutto, come persona. Ti dà quella consapevolezza di te stesso (come persona ed atleta) e quella forza di volontà che ti permette di andare anche oltre i tuoi limiti e più lontano ancora.
    Anch’io sono pienamente d’accordo con quanto ha sempre sostenuto il Mº Paolo Natale in proposito, quando mi ripeteva dell’assoluta necessità di fare periodi di allenamento e gare all’estero, anche quando non si è informa o non si è “all’altezza”…altrimenti come si può fare esperienza? Allenandosi e combattendo sempre con le stesse persone forse?
    Infine, mi sia concesso, non condivido affatto la presa di posizione del DT su Parigi…se i “primi judoka al mondo fanno solo i quattro Grand Slam e, forse, un Grand Prix per anno” è proprio perché sono i primi….ed i nostri ragazzi non mi pare, purtroppo, che siano i primi al mondo, quindi forse dovrebbero fare moooolte più gare e Parigi compresa.
    Insomma, laddove si può andare che si vada ad abundantiam!

  301. Alessio LEO says:

    rimane solo da risolvere il problema dei falsi universitari ai CNU e poi siamo a posto…

    • amministratore says:

      Vero, molto vero!

      E bisogna anche vedere se da qui alle Universiadi del 2015 questo criterio verra’ effettivamente rispettato, oppure se si troveranno delle valide scuse o giustificazioni per qualcuno.

      Tuttavia, sono fiducioso.

      Vedremo.
      Ennebi.

  302. Sandro says:

    Detto francamente, a me i paragoni fra gli atleti e le atlete fanno veramente ridere, perché se le gare fossero miste anziché divise in base del sesso, non esisterebbe alcuna vincitrice ma solo vincitori.

  303. Claudio Zanesco says:

    chiaro, serio, efficace.

  304. Alessio Baiguini says:

    Panem et circenses diceva Giovenale duemila anni orsono e si parlava proprio di Roma, la cosa qualche pensiero dovrebbe darlo.

  305. Maghe says:

    Beh .. un po’ esagerato 🙂 ero presente a quella finale .. ma non ricordo l’episodio della stampella .. ma forse ero distratto 🙂 pero’ al grand slam di Parigi .. palazzetto pieno .. non mi sembra che sia successo nulla .. ma potrei citarne tanti altri casi .. verissimo che i palazzetti “ITALIANI” nelle fasi FINALI sono quasi sempre vuoti .. ma credo .. mia opinione personale .. che non possiamo MAI paragonare il TIFO dei JUDOKA con il TIFO degli ULTRAS !! Ma forse sono troppo di parte quindi la mia opinione vale meno di Zero 🙂 cmq sia ViVa il Judo *MAGHE*

    • amministratore says:

      purtroppo la descrizione di chiorbaciov sull’episodio della stampella è stato fin troppo buono, le persone hanno addirittura occupato la materassina… e abbiamo perfino la registrazione che abbiamo deciso di non pubblicare.
      per fortuna è stato un episodio isolato.

      Ennebi

    • chiorbaciov says:

      Ciao Maghe!

      MAI paragonare il TIFO dei JUDOKA con il TIFO degli ULTRAS.

      Vero, semplicemente perchè i judoka sono meno. Il problema è culturale. All’estero non succedono guai alle manifestazioni mondiali neppure nel calcio. Eppure smuove 100 volte persone in più rispetto al judo. Ricorda che un palazzetto pieno è capiente quanto la curva dell’Olimpico.

  306. Fabio says:

    Questa volta non mi trovo molto d’accordo, pur se apprezzo la leggerezza e l’ironia di Chiorbaciov. Non è vero che tutto il mondo è paese. Intendiamoci il calcio ha pure sempre il suo fascino, però io sono anche un grande appassionato di Rugby e mi sono trovato a seguire partite molto sentite a livello di tifo, tipo Inghilterra Vs Irlanda. Eppure i tifosi sono mischiati e non exists il divieto di vendita delle bevande alcoliche, stadi pieni e ordine impeccabile,
    Direte che è un problema culturale….sbagliato, nel calcio si picchiano anche all’estero, provate a seguire una partita di calcio tra una squadra inglese ed una olandese….No, non accetto che si dica che tutto il mondo è paese, il problema a mio avviso è che spesso il tifoso di calcio non pratica sport, e chi non pratica sport è più portato verso la violenza gratuita, anche verbale.
    Ricordo l’episodio di Frosinone di due anni fa ma se non erro i protagonisti sono stati deferiti e condannati del tribunale federale, e comunque un episodio negativo non può essere equiparato a ciò che succede quasi quotidianamente a tutti i livelli in uno stadio di calcio.
    Quindi onore al calcio, che è seguitissimo e bellissimo però per favore non facciamo tutto di un erba un fascio

    • Chiorbaciov says:

      Ciao Fabio!

      Il punto e’ molto semplice: il tifo sfrenato non deriva dal calcio in quanto tale. Perche’ il calcio e’ uno sport proprio come il nostro. Non sto equiparando il tifo del judo a quello del calcio, ho semplicemente sottolineato come il problema sia insito nel nostro tessuto sociale, e ci riguarda tutti.

      Non possiamo tirarci fuori dai problemi solo perche’ nel nostro sport avvengono episodi sporadici: lo sono anche nel calcio. Conta quante partite degenerano in rissa rispetto a quelle che si giocano ogni fine settimana…

      La domanda e’: se facessimo ogni domenica gare a squadre (sono quelle che secondo me accendono maggiormente gli animi) ed avessimo il numero di tesserati del calcio, pensi che il nostro “essere judoka” ci renda immuni da cose come quella accaduta a Frosinone?

      Io penso di no.

      • giuseppe says:

        é vero che è un problema culturale… e la cultura la facciamo noi!!!

        Io mi impegno quotidianamente nell’insegnamento del judo, lo faccio gratuitamente e con spirito di sacrificio, cercando di insegnare ai miei atleti fin dalla più tenera età le regole e il rispetto x le regole anche se non del tutto condivise. Si insegni che l’arbitro non si contesta e che x vincere è necessario fare ippon…
        Poi faccio anche l’arbitro… con la stessa passione ed impegno con cui insegno (p.s. Vi garantisco che spesso è più difficile aver a che fare con alcuni tecnici che con i bambini in palestra)… In quest ambito noto spesso che già da piccoli si insegna il trucco e la malizia dell’atleta evoluto, perdendo di vista il bambino… Inoltre spesso gli stessi tecnici trasgrediscono le regole o hanno atteggiamenti incazzati e non danno un buon esempio ai loro atleti che in qualche caso, pochi x fortuna, rischiano di esagerare.

        X concludere, il mondo del judo deve essere unito arbitri e tecnici siamo un tuttuno e dobbiamo rimanerlo anche in gare, ognuno nl rispetto dei ruoli. L’arbitro può sbagliera, lo ammetto (spero sempre e solo non volontariamente)… il tecnico pure… e ultimamente il care system aiuta molto.

        Quindi insegnamo ed impariamo il rispetto, con la speranze che fra qualche anno avremo i palazzetti pieni anche noi…

        buon judo a tutto

  307. Fabio says:

    Io credo che siamo arrivati ad un punto da cui non si può più tornare indietro. Se il Judo italiano vuol rimanere competitivo e al passo con il resto del mondo la strada da perseguire è quella della liberalizzazione: senza se e senza ma.
    Un segnale forte può essere quello di liberalizzare il Gran Prix dell’Avana che tra l’altro è susseguente all’Open di Madrid e il costo aereo da Madrid all’Avana è piuttosto conveniente.
    Non ripetiamo l’errore della mancata partecipazione al Gran Slam di Tokio e di Parigi, la politica dei piccoli passi non paga, l’avere coraggio e voglia di rischiare paga. Un intero movimento ha bisogno di questo coraggio per rilanciarsi, un premio per i tanti atleti che hanno il coraggio di puntare su se stessi ed è anche l’unico modo per avvicinare sponsor a questo meraviglioso sport.

  308. laura says:

    Allora era corretto…liberalizzare gli accessi (anche se a spese proprie purtroppo!) a queste competizioni ed aumentare le chances per gli atleti….ecco il risultato! Medaglie! Medaglie! Medaglie!
    Ma se allora questa è, con tutta evidenza, la strada corretta, perché non aprire a tutte quante le Continental Open? Perché si continua a fare le cose a metà? Un po’ di coraggio e di intraprendenza…la chiediamo ai nostri ragazzi, ma è la classe dirigente che dovrebbe dare l’esempio per prima…sì, proprio questa nuova classe dirigente deve dare per prima un segnale! I tempi cambiano, la globalizzazione è arrivata da un pezzo e non ce ne siamo accorti (noi italiani sempre in ritardo…), il mondo è libero e di tutti.
    Infondo la Federazione non ha proprio nulla da perderci: se i ragazzi che vogliono prendervi parte dovranno comunque pagarsi da soli le relative spese…la Federazione non spenderà nulla per loro, ma, allo stesso tempo, usufruirà di tutte le medaglie che i singoli si metteranno al collo e, cosa più importante, darà la possibilità di crescere e fare esperienza a chi lo desidera sul serio ed ha deciso di investire nella propria persona!
    Allora apriamo a tutte le competizioni (…che poi, io povera ignorante, vorrei proprio capire quali sono i criteri di selezione usati dai tecnici federali, per dire alcune competizioni SI ed altre NO!). Ne consegue, di riflesso, che più gare possibili è uguale ad una maggior possibilità di fare podio e partecipare a gare del World Tour (…nonostante non condivida il criterio limitativo e selettivo di accesso alle medesime utilizzato in Italia).
    Coraggio, è ora di aprire tutte le porte…

  309. Luca says:

    “quoto” Fabio,
    credo che gli attuali freschi medagliati abbiano gli stessi diritti dei più “datati”, non può essere discriminato chi per la giovane età non ha potuto partecipare a precedenti competizioni Internazionali se ha dimostrato ad esempio di essere il detentore o detentrice del titolo Italiano ultimo scorso. Significa scoraggiare gli atleti e, come dice giustamente Fabio gli Sponsor. Più ce ne sono meglio è… stiamo parlando di ragazzi di ottimo livello preparati e che non hanno niente da temere dagli atleti di altre nazioni. Ancora : facciamoci notare sui media di qualsiasi genere dalla radio locale alle testate nazionali. E’ ora di uscire dal nostro recinto, pena l’inesistenza a livello nazionale e internazionale non dei nostri atleti ma dell’Italia come Federazione. Quando guardo in streaming le gare internazionali la prima cosa che faccio è andare a vedere quanti nostri connazionali sono scesi in campo…. sempre troppo pochi… La federazione non ha risorse? Io credo che più di qualcuno è disposto a sponsorizzarsi. Sono convinto che la strada giusta è la liberalizzazione TOTALE con la quale si potrà veramente vedere il bel judo che conosciamo . E’ bellissimo leggere le gesta dei nostri eroi su Italia Judo o sul sito federale o su FB perché in privato ho l’amicizia di questo o quell’altro atleta…. ma le testate nazionali???… martelliamole e per sfinimento pubblicheranno (magari non in penultima pagina) anche le nostre notizie.
    Ancora una cosa e chiudo… Fabio fa giustamente notare che il costo aereo Madrid – L’Avana è accettabile… non sfruttare l’occasione per chi può, sarebbe sciocco. (cercate di fare punti ragazzi!!)

  310. Leo says:

    Bravooooooo belin bravooooo!!!

  311. Claudio Zanesco says:

    Allora non sono l’unico stupido che dopo trentanni non ci capisce più niente, abbiamo fatto il giro, siamo tornati alle tattiche degli anni 80 con le aggravanti che la qualità media del judoka è diminuita ( e non venite a parlarmi delle gare internazionali, guardiamo la nostra realtà nazionale e locale) quello del care system è una troiata immensa, nata per avere una moviola in aiuto è diventata il perno di tutto, un mio amico calciofilo che ha visto una gara mi ha chiesto, ma dite di noi del calcio, ma voi quanti arbitri dovete avere per arbitrare UN incontro?

  312. alessio bonechi says:

    La verita’ e’ che gli arbitri sono diventati i veri protagonisti di questo sport e non gli atleti,di conseguenza qualcosa che non torna c’e’,poi come dice giustamente Chiorvaciov,il problema diventa eponenziale se questisono anche scarsi.

  313. Vascellari Gianpietro says:

    Mah! Io sono combattuto tra lo starmene zitto ed il desiderio di offrire un contributo all’ eterna discussione sull’arbitraggio nel Judo. Dico eterna perché è da sempre che si parla di azioni valide e non valide, di tecniche eseguite dentro o fuori all’area di competizione e chi più ne ha piu’ ne metta. Non voglio quindi perdermi nei cavilli tecnici, anche se condivido le tante osservazioni sulle ultime modifiche arbitrali. Desidero solo sottolineare due aspetti della questione. Il primo riguarda l’eccessivo potere affidato nelle mani dell’ arbitro. Il vero potere dovrebbe averlo l’atleta migliore e capace di esprimere quello che un tempo si chiamava “un bel Judo” nella ricerca dell’ippon. Se al contrario invece di porre al centro dell’attenzione il judoka si sposta lo sguardo sull’arbitro e sull’applicazione di un regolamento in continuo cambiamento, non verremo mai fuori da queste discussioni. La stessa cosa accade nella scuola o nelle istituzioni pubbliche, quando si pensa che il centro dell’attenzione invece di essere l’ alunno debba essere il bidello, l’ insegnante, il dirigente e tutta quella catena di figure create e pagate per essere al servizio del giovane studente. In modo analogo, fino a quando penseremo che debba essere il solo l’atleta ad adattarsi passivamente al sistema di regole arbitrali sempre più’ complesse, senza al contrario cercare di adattare queste ultime al miglior rendimento espressivo del judoka, non andremo da nessuna parte. L’evidente calo progressivo del numero di agonisti e’ un segnale negativo più’ che eloquente e se vogliamo arrestarlo una delle prime cose da fare sarebbe quella di semplificare le gare senza invece scoraggiare atleti e pubblico con regolamenti sempre più astrusi. Così’ facendo si spegne l’agonismo, dimenticando che col calo degli atleti sarà conseguente anche la riduzione numerica degli arbitri ed insegnanti capaci di spronare i giovani al sacrificio ed all’impegno per emergere nelle competizioni. Il secondo punto che voglio toccare e’ strettamente legato al primo, perché un regolamento arbitrale complesso allontana il pubblico dalle nostre gare impedendo la diffusione del nostro meraviglioso sport e l’attenzione dei mezzi di comunicazione. Anche qui il problema e’ sotto gli occhi di chiunque voglia assistere ad una gara di Judo. Ormai le nostre competizioni sono riservate ai soli addetti ai lavori, quali unici e soli interpreti di un regolamento arbitrale che per far capire chi vince e chi perde in una gara richiede competenze inavvicinabili a chiunque. Vogliamo quindi continuare su questa strada? Non bastano i segnali negativi che sono sotto gli occhi di tutti? Ci rendiamo conto che anche cambiando domattina le cose, ci vorrenbbero anni ed anni per risalire la china? Scomparsi da tempo i seniores dalle gare, stanno ormai scomparendo anche gli Junior e stiamo ancora a guardare senza far nulla?

  314. GB says:

    Possiamo discutere all’infinito ma una cosa è chiara questo sport sta morendo.
    Ormai a vincere è l’atleta più bravo nel far punire l’avversario, tutti ci siamo resi conto che appena ottenuto un vantaggio basta lavorare sulle prese per impedire ogni tipo di attacco. Ci si allena nelle palestre per questo e vogliamo continuare a chiamrlo judo?
    Certo che finchè ai vertici si punta sulle gare master anzichè sui giovani come fannno tutti gli sport la tendenza non si invertirà mai.
    Mi è capitato di vedere on line le gare di judo tradizionale organizzate dagli “amici del judo” bhe tanto abbiamo da imparara sia a livello tecnico che di regolamento.

  315. giuseppe says:

    da appasionato di judo, insegnante ed arbitro condivido quanto detto. Tecnicamente ci sono troppe incertezze ed un arbitro non sa mai se sbaglia o fa bene. Per chi non sa cm funziona, dovete sapere che un arbitro è giudicato da un commissario di gara o di tatami (e questi è a sua volta giudicato). Spesso l’arbitro (centrale o giudice) deve allinearsi al punto di vista del commissario del giorno. Anche li… difficile giudicare un arbitro… ma vi garantisco che si può essere giudicati molto negativamente da quael commissario e molto positivamente da un altro a distanza di 24 ore (esperienza personale). Senza considerare che spesso i commissari conducono gli incotri attraverso il care system e i giudici si allineano senza proferire parola per paura di non essere convocati per la prox gara.
    Oggi le regole federali ci hanno imposto che dobbiamo dividere le qualifiche l’arbitro è arbitro… per me è sbagliato. Noi pratichiamo judo, mi dicono che devo frequentare la palestra peressere un buon arbitro… che senso ha non poter essere anche insegnate tecnico (non dico il titolare… ma un insegnate tecnico)…. un 40enne tutto rotto che va a fare in palestra se non può insegnare.

    altro nodo cruciale è l’arruolamento degli arbitri… i grandi maestri e le grandi società hanno decine di tecnici ma non riescono a fare un arbitro. Le scuole di arbitraggio in Italia si contano sulle dita di una mano… è questo non va bene perchè si creano sperequazione siana nazionali (troppi arbitri di una determinata regione)… ma anche a livello regionale… dove 1/2 società dispongono degliarbitri migliori.

    Sarebbe da cambiare il regolamento come dite voi … ma anche la mentalità… perchè l’arbitro non è un nemico… ma colui che permette di organizzare le gare… può sbagliare e v garantisco che il più delle volte lo fa perchè siamo umani e l’errore c sta e raramente per incopetenza (per i suddetti motivi che le società non formano arbitri.

    grazie dello spunto

  316. antonio says:

    ciao a tutti, questione di regolamento del judo arbitrato,prima che la commissione arbitri fa delle modifiche ci sono i tecnici di tutto il mondo e vedono le modifiche, molto probabilmente a loro gli sta bene e vengono modificate, primo punto, alcune modifiche sono giuste ad esempio l’intervento del medico molti atleti ci giocavano, quanti atleti fanno le prese due passi e sono fuori? giusto lo shido, sul falso attacco è facile capire se un atleta fa un attacco reale o un falso attacco bisogna vedere l’uke se non ha subito nessun squilibrio è shido,ci sarebbe molto da dire sul arbitraggio ma mi fermo qui. leggevo che gli arbitri nessuno lo vuole fare, vi siete chiesto come mai ? i motivi sono tanti provate a riflettere

  317. Bucci Pasquale says:

    Come arbitro vi dico che la verità è che negli incontri di poca rilevanza in pratica ti tocca arbitrare da solo, perchè di moviole.. coi tempi che tirano ma quando si vedranno mai !!!
    Così almeno prima se facevi una cazzata, perché non eri in buona posizione oppure stavi arbitrando da ore decine di incontri, c’erano i giudici che ti correggevano.
    Adesso è peggio indiscutibilmente e pure per gli arbitri credetemi : le volte che mi è toccato dase hansoku-make perchè vedevo l’atleta che magari rispondeva con un te-guruma ad un attacco, mi faceva sentire che eraq una cosa sbagliatissima.
    Ma tant’è, c’è chi ci ha pure pensato sopra. Ad ogni modo guardate che se tirate un uchi-mata senza effettuare kuzushi, gli arbitri non sono stupidi, la prima te la posso passare ma se me lo fai una seconda volta ti becchi shido.
    E se esci su un vero attacco e non su un ancatina e magari rientri subito, come faccio a darti una sanzione ?!?! altra cosa è quando esci, avendo potuto schivare un attacco con un tai-sabaki…
    Comunque anche io sono d’accordo; per esempio, come si fa a considerare non valida questa tecnica : http://vimeo.com/67426696 ?!?!
    Difatti a riprova di ciò guardate un pò cosa è successo a Londra : http://www.youtube.com/watch?v=tBuVI167JBc&feature=related ….
    Sarò un pessimo arbitro, non c’è dubbio, ma ancora non ho capito perchè il coreano non s’è preso hansoku-make….

  318. Giampaolo magri says:

    Condivido in pieno sede non certo all’altezza di un evento che vede i migliori atleti studenti e nello stesso tempo atleti FIJLKAM che partecipano all’attività nazionale con la presenza anche di Campoini Italiani Assoluti “Ma non esiste una Commissione che prende visione delle sedi di gara ” prima di dare l’autorizzazione!
    MB Giampaolo Magri DT ASDGJKano di Foligno c Nera 7 dan

  319. Lucio says:

    Sante parole. Il judo e gli atleti sono snaturati da arbitri ignoranti, impreparati, superbi e tracotanti. Più regole e regolette mettono e più mettono in crisi questi personaggi. Mi chiedo quante volte alla settimana un arbitro studia filmati per allenare la propria capacità di valutazione: secondo me le ore dedicate a questa attività preparatoria sono pari a zero.

    • Pasquale Bucci says:

      Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda…
      Non volevo attaccare la categoria arbitrale nè la voglio difendere adesso; fra l’altro ne faccio parte…
      No, volevo puntare più in alto : con chi ha studiato il regolamento delle gare a cui un arbitro si deve attenere (suo malgrado e sono in tanti ve lo assicuro).
      Ma tant’è, come si dice, non capisco ma mi adeguo.
      Piuttosto, come è possibile notare, il criterio di utilizzo del mezzo della telecamera non viene applicato in maniera omogenea in tutti gli incontri : in quelli importanti spesso c’e’ un’attenzione da regista maniacale, mentre in altri incontri sembra sia partita una registrazione col timer….
      Gli incontri più scorbutici e difficili non sono quelli coi campioni; lì la classe risolve di solito l’incontro e l’arbitro fa il ragioniere.
      Ma in quelli dove i due atleti si equivalgono e non hanno un grande bagaglio tecnico, è lì che si vede la preparazione e la personalità degli arbitri; che di sbagli ne fanno sicuramente, ma vi assicuro che nella grande maggioranza lo fanno in buona fede, e per 2 spicci che ti rimborsano poco più della benzina.
      Ciò che ti fa andare avanti è la passione di fare bene; una cosa proprio come quando eri atleta, non ce lo siamo scordati, tranquilli..
      Sudare ore ed ore, sacrifici ed ore tolte alla famiglia, magari vanificate da uno sbaglio arbitrale : quando me ne accorgo o me lo fanno notare sto peggio degli atleti !!!
      Ma anche io mi preparo e guardo filmati e materiale arbitrale : non è facile credetemi.
      Molto più facile è per altre figure che sul tatami non ci salgono più o raramente lo fanno; ma forse, sai com’è … dai piedistalli delle statue non si vedono bene i fili d’erba…!!!

  320. Bonfy says:

    Sapete che c’è!? E che si puó anche dire: va beh dai non facciamo i pignoli, gli scansafatiche o figli di papà che vogliono tutto super bello! E invece no, non è quella la questione! perchè a me va anche bene bene tutto, ma sabato meno male che nessuno si è fatto male se no volevo vedere come faceva passare l’ambulanza dentro il mercato! Avrei voluto volentieri filmare e mandare ai vigili come un autobulanza potesse passare tra i banchi del mercato senza causare altri incidenti o disguidi!
    Quindi non si tratta di essere pignoli o simili, si tratta di saper organizzare un campionato in un città come Milano, e non mi pare che sia una città senza le possibilità!

  321. pat says:

    non voglio assolutamente difendere la classe arbitrale ma rendere giustizia a chi sta dietro i tavoli
    1° trovo giustissimo quello che ho letto sullo studio dei filmati
    e probabilmente ha ragione chi dice che pochi(xchè secondo me c’è qualcuno che lo fa)lo fanno ma lancio una freccia e vi chiedo SAPETE QUANTO VIENE PAGATO un ARBITRO ? QUANDO VA’ BENE 50 EURO (solo quando arbitra)
    certo non è una giustificante ma poichè tutti devono vivere potete ben pensare che gli stessi uomini e donne debbano fare un ‘altro lavoro x mantenersi?
    2° Car system? Oggi x molti è diventato come la calcolatrice senza non si riesce più a fare i conti ecco poi xchè vediamo alcune scene che non ci piacciono
    3° la professionalità? allora mi chiedo xchè i vari comitati regionali non mettono a spesa di mandare i propri arbitri ecc.ecc nei vari tornei internazionali ?forse potrebbero migliorare e non pesare sempre sul conto famiglia che di questi tempi è sempre più stretto
    Per quello che mi riguarda negli anni ho cercato di inserire giovani a questa professione che se fatta bene può elevare la categoria e potrei dire che ci sono riuscita almeno il tempo me ne darà conto
    Certo le parole si sprecano regolamento che cambia sempre (seguo le gare e molto spesso sono ai tavoli e posso dire che è un problema più degli istruttori che dei ragazzi) ma questo non è così allarmante il judo deve evolversi e cambiare ma sopratutto deve cambiare l’idea di come gestire il judo

  322. Nino Vitanza says:

    Minchia !

    Non E Che Sia Stato Un Caso Di Soldi, Che Come Al Solito Succede In Italia ?!

  323. antonio says:

    tutto giusto quello che ai scritto,ai dimenticato gli ufficiali di gara, che hanno dovuto affrontare molte difficoltà a partire dal care-sistem senza radio trasmittente poco spazio dietro ai PG atleti e pubblico (pochi)sopra ai tatami area di sicurezza zero, tavoli troppo vicino al tatami, il regolamento dice che ci deve essere almeno 50 cm di sicurezza.

  324. lallo says:

    e che dire che non c’era neanche la possibilità di comprare un panino o una bottiglietta d’acqua all’interno della struttura, passi anche per il caffè, ma si è contribuito a fare arricchire la bancarella del mercato davanti all’entrata che ha applicato prezzi non convenzionati e che ai ragazzi (ricordiamoci studenti) ha aggravato ulteriormente sulle proprie tasche oltre al viaggio ed al soggiorno. Tengo a precisare che la bancarella si è presentata anche la domenica ed era la sola. Forse un caso? e per completare non ho visto un scontrino di cassa. Mahhhhh. e l’organizzazione dove era?????? Grazie per quanto avete contribuito a far si che a Milano questo sport sia stato considerato solo un’evento. Se avveniva in un paesino sperduto sulle montagne sicuramente avrebbe avuto più importanza.

  325. Rox says:

    Lallo, se posso vorrei smentirti, la bancarella applicava prezzi più che regolari, per essere un bancarella, 1€ il caffè, 1,8€ la lattina… Non è per fare polemica o la precisina ma giusto per non fare di tutta l’ erba un fascio, che poi il palazzetto dello sport non era un palazzetto, e che non c’era la dovuta sicurezza; su questo siamo tutti d’accordo!

  326. Fabio says:

    Premetto che non ero a Milano ma chiunque, che conosco, vi è stato ha testimoniato lo stesso stato di abbandono e disorganizzazione.
    Ora secondo me l’indigazione è importante ma se rimane circoscritta fra noi è questo splendido sito conta poco, lasciatemelo dire. Se vogliamo che queste cose non capitino più occorre che il CUS Milano sia oggetto di critiche e lamentele ufficiali da parte degli organi competenti, come anche da parte dei singoli. Occorre far capire la nostra forza. Poco importa se lo stesso è capitato anche ad altre federazioni, oggi come oggi occorre sempre più la capacità di trasformare un problema in un’opportunità.
    Far sentire le ragioni del judo al CUS Milano e ai CUS territoriali è secondo me il primo passo per evitare che queste cose non capitino più.

    • laura says:

      Mi associo completamente con il tuo pensiero Fabio…è come lamentarsi al vento. Se urli solo, per quanto tu possa farlo forte, ma poi non agisci di conseguenza (non so con lettere, raccolte firme, articoli sulla stampa ecc ecc) è come se non avessi fatto nulla…poi si sa, a voce gli italiani sono tutti bravi ma ad impegnarsi a mettere nero su bianco (con un documento scritto o un articolo), il che vuol dire metterci la faccia, ce ne sono veramente pochi!

  327. Fabio says:

    Sinceramente non riesco a capire il senso di questa politica dei piccoli passi, del “vorrei ma non posso”. Liberalizzare da una parte ma al contempo bloccare la partecipazione a tornei come Parigi, Tokyo o, ora, L’Avana. Non riesco a capire se è mancanza di coraggio, semplice prudenza o…….paura. Paura che il processo di cambiamento si compia. E non c’è dubbio che si compia, perché in questo mondo globalizzato non siamo più solo noi a scegliere. Questo i club civili più grandi credo che oramai lo sanno ed è per questo che devono muoversi a sostenere il cambiamento che, si badi bene, a mio avviso non va a scapito dei club militari, è solo un modo nuovo di vedere le cose.
    Tocca agli atleti, più che ai dirigenti, ora fare i passi necessari affinché il processo di cambiamento e di vera liberalizzazione anche in Italia finalmente si compia.

  328. laura says:

    Già in altri articoli si è avuto modo di esporre la questione “liberalizzazzione” (subito ed a tutte le competizioni) ed oramai siamo tutti daccordo sul fatto che sia la SOLA strada percorribile per: fare più esperienza, essere più competitivi, essere più visibili, essere più appetibili ed allargare, anche e di conseguenza, la base dei praticanti…perché forse non ce ne siamo accorti, ma la contrazione degli iscritti è in corso da tempo…ed è proprio sulla base, quella fatta da “comuni” civili, che, a differenza del recente passato, si dovrebbe investire maggiormente per il bene di tutti, militari compresi…(ed anche le recenti medaglie lo hanno confermato).
    Ed oggi, che finalmente con il sistema Interforze (…nonostante un nome tutt’altro che azzeccato, a mio sommesso avviso!) è stata data un’OPPORTUNITA’ proprio a questi “comuni” civili…ora non ci sono più scusanti, saranno proprio loro, atleti-tecnici-dirigenti civili, i responsabili del loro destino!

    Quindi, cari club civili e soprattutto cari atleti, non accontentatevi come sempre delle briciole, non aspettate che le decisioni per voi siano prese da altri (“Cosa decideranno i responsabili delle squadre militari?” si legge nell’articolo) siate voi padroni della vostra vita judoistica e fatevi sentire…quale occasione migliore di questo allenamento “aperto”? Partecipate dunque ed esprimete il vostro pensiero costruttivamente, anche se non condiviso e non capito, per il bene di questo meraviglioso sport è necessario un pò di coraggio e di intraprendenza anche da parte dei “comuni” civili. E’ sotto gli occhi di tutti il processo di cambiamento che si stà avviando, i grandi club civili ed i gruppi militari probabilmente lo hanno già compreso…e voi?

    • laura says:

      …forse anche qualcun altro ha compreso, ricollegandomi a quanto poco sopra detto, apprendo di recente l’iniziativa del COMITATO REGIONALE (sicura espressione della miriade di operatori – atleti tecnici dirigenti ecc. ecc. – CIVILI) EMILIA ROMAGNA, che si sarebbe fatta carico dei costi di soggiorno per gli atleti della propria Regione che fossero andati a combattere a L’Avana o ancora quello del VENETO che offre un soggiorno gratuito in Giappone ai propri agonisti disponibili alla trasferta…
      Nonostante queste lodevoli e, soprattutto, concrete iniziative (che chiaramente indicano il cambiamento in atto) si continua a bloccare (…per quale motivo poi nessuno lo ha mai spiegato!) la partecipazione a tornei come Parigi, Tokyo, L’Avana e perciò si continua in modo evidentemente “discriminatorio” ad inibire la libera iniziativa e la libera circolazione, si continua ad impedire il proprio progresso tecnico/formativo (quel famoso background di cui gli atleti italiani sono carenti secondo anche il DT Toniolo e che quindi dovrebbe essere implementato bla bla bla…) e, in alcuni casi (se non erro anche nel caso dell’L’Avana), si impedisce anche la possibilità di vincere premi in denaro (…che in questo periodo non può essere considerata secondaria). Questioni tutte sicuramente problematiche ed in parte trattate anche dalla Corte di G. della C.E.

  329. GR says:

    Fabio sono d’accordo con te, difficile è avere coraggio.
    Siamo un grande gruppo e insieme la forza di proseguire su questa strada che tanti credono renderebbe questo sport con valori più credibili ma se ci sono dei blocchi troviamo la strada interrotta e non c’è più continuità. Si deve partire da zero o prendere la deviazione.
    I civili sono un gran numero di persone e tra tutti anche valide e potrebbero dare grande crescita a questa disciplina. Tuuti insieme per progredire in amicizia e mutua prosperità

  330. lallo says:

    Speriamo che queste nostre indignazione vengano lette da persone autoritarie e che agiscano per il bene dei nostri ragazzi.

  331. Emanuele Melis says:

    Bell’articolo. Condivido gran parte di quanto scritto. Io parto dall’assunto che tutti sbagliamo, me compreso che faccio l’insegnante tecnico, ma credo che con la passione, la ragione ed il confronto si possano eliminare parecchi errori. In primis bisognerebbe che gli arbitri avessero passione per questo sport e quando vedo gente che non ha nulla di un judoka capisco perché poi si verificano certe situazioni. Inoltre, il nuovo regolamento, relativamente alle sanzioni e alla rottura delle prese, di certo non aiuta chi vorrebbe fare l’arbitro con passione, cercando di migliorarsi. Guardo tanti video di incontri di alto livello e mi rendo conto che ci sono pochi arbitri che durante la conduzione dell’incontro fanno in modo che i veri protagonisti siano gli atleti. Un esempio su tutti è stato Fuji. Se l’intento dell’IJF era quello di spettacolarizzare il Judo con l’introduzione delle nuove norme arbitrali, allora hanno fatto un buco nell’acqua. Basti pensare agli ippon degli anni ’90 e 2000 di Koga, Nomura, Inoue, Giovinazzo, Quellmanz, ecc. ecc. per vedere che il Judo era già altamente spettacolare e sarebbe bastato dare la sanzione ogni volta che si eseguiva un Kata guruma (o Kata otoshi) e non si faceva almeno yuko. Detto questo, la cosa peggiore è che grazie anche a questo regolamento perderemo, o per lo meno non incrementeremo i numeri, in quanto quando un profano si avvicina al Judo e vede che vince gli incontri colui che ha fatto mettere il piedino fuori dal quadrato all’altro (perché è molto più forte fisicamente o più furbo) e non vince chi cerca di eseguire le tecniche con efficacia, pensa che preferirebbe vincere in un modo più spettacolare (KO nella boxe, kick boxing o Thay boxe)!

  332. Denison Soldani santos says:

    Bravo allenamento ragazzi ed allenatore, complimenti per il judo di prima qualità.

  333. Stefano says:

    La vocazione da Maestro di Judo non si crea e non si distrugge! E’ bello sapere che da altre parti il Judo ha un ruolo di primo piano e che le anche le tue relazioni facilitano gli incontri per la nostra nazionale. Bravo Pierattilio!

  334. Nino Vitanza says:

    Siamo Sempre all Frutta ! JUST JUDO SEMPRE !

  335. Fabio says:

    Ebbene si sono un Hacker, dopo 30 anni di uso ininterrotto del computer finalmente mi sono finalmente guadagnato sul campo questo appellativo. Ma, Vostro Onore, lo sono per una buona causa: quella di dare maggiore risalto allo sport che amo e pratico, sfruttando un pubblico sondaggio (liberamente pubblicato) e votando una persona che ritengo rappresentativa. Intendiamoci, Ezio Gamba può stare più o meno simpatico ma lo ritengo una persona onesta, uno sportivo di valore e MERITEVOLE DEL TITOLO…. se come Judoisti abbiamo votato compatti è anche segno che siamo un gruppo unito che si è stancato di subire L’INDIFFERENZA di un giornalismo sportivo vecchio e becero.
    Quindi ora, bando alle ciance, io scriverò alla Gazzetta e spero lo facciano in molti di noi. Basta lamentarsi e chiedere l’intervento della federazione.

  336. Achille Piazza says:

    fa niente … abbiamo vinto lo stesso. Ezio è il ns. simbolo ed è il simbolo di uno sport puro e incontrastabilmente unico per l’eccezionalità del gesto atletico. Questo a noi basta ed evidentemente basta anche al CONI che tanto fa per non valorizzare il più completo sport dell’universo sportivo e non sportivo avendolo riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Sono loro che temono il confronto…noi mai!!

  337. Alessio says:

    Grande Campione e un Grande Uomo

  338. Alessio says:

    Un Grande Campione come Atleta e come Tecnico

  339. Alessio says:

    Un Grande

  340. poma says:

    NON IMPORTA SE INVALIDANO IL SONDAGGIO, NON IMPORTA SE “POSIZIONI POLITICHE” VOLEVANO UN ALTRO SETTORE COME VINCITORE. EZIO HA VINTO.

  341. alessandro says:

    ciao non dovrebbe essere l’ultima prova del GP…se nulla cambia a novembre in campania dovrebbe esserci la 4 e ultima come da paf…ciao

  342. Lady Oscar says:

    E poi ci sono i pseudo giornalisti come voi che per fare un articolo devono scriverci un miliardo e mezzo di parolacce o un miliardo e mezzo di insulti o un miliardo e mezzo di critiche!!! Bra!!

    • amministratore says:

      mi spiace deluderla, Ma Nessuno di noi si è Mai definito giornalista, perche’ di fatto non Lo siamo. Ma abbiamo fatto di più per evitare confusione: abbiamo scritto bello Chiaro Che questo è un blog (non un quotidiano on line) dove ci possiamo scambiare opinioni. le Consiglio la Lettura Della nostra sezione ‘mission’.

      La ringrazio per aver condiviso con noi il Suo pensiero.
      Ennebi

  343. Claudio Zanesco says:

    Caro redattore riconosco nelle sue parole alcune mie frasi più volte divulgate nel web e dette direttamente in assemblea generale Penultima scorsa, dove evidenziavo l’anomalia che vede circa il 30 per cento della federazione decidere per tutti, nella totalità delle società iscritte la metà può accedere al voto con l’attività agonistica ma circa la metà non può accedere al voto perchè non ne fa. non parliamo poi delle attività che non siano judo lotta e karate in quanto, jujitsu, sumo, aikido e altre minori proprio non possono in quanto non hanno attività, o quasi, agonistica per racimolare punti. Su una cosa la devo però invitare a leggere preventivamente il REGOLAMENTO PER GLI STATUTI DEL CONI, in quanto il diritto di voto si acquisisce per aver svolto attività, amatoriale, divulgativa, agonistica, promozionale, ma vieta esplicitamente voti su base numerica.

    • Alessandro Comi says:

      Gentile lettore, la ringrazio per la puntuale osservazione: ricordo diversi suoi interventi su questo blog in cui invitava a guardare gli altri come modello per crescere. Conosco la normativa a cui fa riferimento, ma nonostante ciò ho scelto di sbilanciarmi andando oltre, pioché, come dichiarato nelle premesse, questa rubrica vuole essere un’occasione per “sognare ad alta voce”, per creare spunti futuribili ma anche per “spararle grosse” con intento genuinamente provocatorio; d’altronde la realtà è un punto di partenza da cui, almeno in parte, ci si può anche discostare… a volte.
      AC

  344. Cianna says:

    “Rubrica di SATIRA a cura di Chiorbaciov” Non riesco a trovare il termine “giornale/giornalistico” o “quotidiano/testata on line”, eppure ho fatto il giro del blog più volte…

    Dal sito della “Treccani”: SATIRA Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizi o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore.

    Mi sembra che la definizione stessa riassuma il carattere goliardico del post… Ma il mondo è bello perchè vario!

  345. Maghe says:

    Fabio Cherici non è SENESE .. è Aretino ASD OK JUDO AREZZO 🙂

  346. Lady Oscar says:

    Non mi garbate lo stesso!!! Leggo sempre una sottile dose di critica verso una federazione che ha sfornato e sforna campioni ogni giorno!! E voi state sempre a dire anzi a ridire!!!! Mai letto una nota positiva!!! Mio parere ovviamente!! Giornalisti o non!!

    • amministratore says:

      Mi spiace che lei la pensi in questo modo.
      Tuttavia, non possiamo nemmeno pensare di piacere ai 35 mila visitatori diversi che ogni mese raggiungiamo.

      Aggiungo anche che la sua opinione e’ opinabile in parte, non sul fatto che non le piacciamo, e ci mancherebbe altro, e’ libero di pensarla cosi, ma mi viene difficile come Lei possa avere una opinione su un dato di fatto. Non so se lei sia un giornalista o meno, ma di certo non puo’ dire che non siamo mai stati propositivi e positivi, poiche’ non e’ affatto vero. Le innumerevoli mail che OGNI GIORNO riceviamo da quando siamo nati, ci raccontano cose diverse.

      In ultimo, l’articolo che ha commentato non mi pare sia contro la Federazione, per niente! 🙂
      E poi, noi crediamo nella sinergia e non nell’essere contro qualcuno. Abbiamo criticato e abbiamo elogiato.

      Per concludere: puo’ sempre scegliere di non leggerci.

      Grazie,
      Ennebi

  347. Marcaurelio says:

    Carino st’articolo… ^__^
    Vediamo : per me manca quello che saltapicchia tra la sedia da allenatore e le spalle della giuria a vedere accoppiamenti dopo ogni incontro..!!!

  348. Marco Bottinelli says:

    La polemica di Lady Oscar mi sembra fuori luogo salvo il fatto che a Lei la satira e l’umorismo possano non piacere. L’articolo secondo me manca di un modello. L’URLATORE ovvero colui con una voce simile alle casse di Vasco Rossi in concerto , che inizia non si sa con quali polmoni ad urlare (prima per tutti i 5 minuti ininterrotti) e di solito grida frasi tipo : Vai, adesso vai Tu, attacca, dai ancora o a terra : tienilo, chiuditi, tienilo. Esso si nota peché dopo 30 secondi intorno a Lui si genera il vuoto degli spettatori storditi dalla sua voce (lui é un po sordo e quindi non se ne rende conto)e alla fine gli arbitri lo buttano fuori con un bel rosso , non perchè ha insultato loro o l’avversario del suo allievo (in genere é molto corretto) ma perché gli ha distrutto i timpani e i mar….ni.
    Un ultimo indizio, per chi mi conosce personalmente, sa che si tratta di una descrizione autobiografica. A me l’ironia piace. Marco

  349. lallo says:

    Bene, come previsto tutto tace. Questo è il valore del ns. Judo in Italia.

  350. MG says:

    Mea culpa, mea magna culpa, Maghe: svista clamorosa

  351. Cinzia Bonfante says:

    Corretto, grazie per la segnalazione!

  352. Carlo Grava says:

    Forse può essere solo una battuta, ma la lancio lo stesso.
    Si legge in molti articoli di giornali di società professionistiche “private” di sport come calcio-pallaccanestro e così via che falliscono con milioni di debiti e che pagano degli atleti più o meno forti con cifre esagerate. Se si riuscisse ad avere un sistema serio e coordinato tra le varie società-federazioni per poter intercettare quei soldi per i cosidetti sport minori ( ma non minorati….), eviteremo di danneggiarci (ricordo che i corpi militari sono enti pubblici e quindi a costo tasse). Cosi facendo si creerebbe una rete di sport utile per tutti. In effetti credo che sia la funzione principale del CONI, che come ha detto il Presidente della Repubblica, in teoria dovrebbe separare gli interessi politici ed economici per migliorare il tessuto socioeconomico nel principio del “mens sana in corpore sano”. Infine un particolare, non possono esistere sportivi professionisti se non esiste un buon numero di praticanti di base, anche se poi basta far mettere le persone su un divano e pagare la tv-via cavo per mantenere certi sportivi. Ma siamo sicuri che sia la strada giusta per il futuro?

  353. Rosalba52 says:

    Tutte le puttanate che noi abbiamo scritto per quanto riguarda il mondiale di calcio, nel mio caso “evidente voglia di nn vincere”! é vera!!! Nn ho mai sentito nessuno che odia i judoka anzi proprio per l’umiltá che indossiamo e che nn millantiamo nn siamo visti ne come prolassi rettali n’è come spocchiosi! Nn estremizziamo nulla se nn un vero senso del sacrificio giusto messaggio che deve passare per le giovani leve che iniziano a praticare ogni genere di sport! Nn so chi tu sia dove sei nato se sei un judoka e ti hanno traumatizzato da piccolo dicendoti qualcosa, se ti sei chiuso a riccio o altro, ma nn ho mai sentito nulla del genere!! Poi che il judo faccia bene più degli altri sport nn è compito nostro dirlo ogni genere di attivitá sportivo ha dei benefici fisici e mentali per la crescita di un essere umano! Ma capisco i judoka che sponsorizzano il judo come tale, ognuno da che mondo é mondo tira l’ acqua al suo mulino!! E di questo nn mi scandalizzerei!! Nessun judoka si specchia e si vanta ma sicuramente ci si sente piú belli senza peccare di presunzione, perché ci sentiamoci piccoli eroi di grandi imprese e nessuno ci caga!! E anche se qualcuno ogni tanto si vanta lasciamoglielo fare magari se lo merita!!!

    • Chiorbaciov says:

      Ciao Rosalba!

      Anzitutto sono felicissimo: raramente, e parlo per altre esperienze, qualcuno di importante tende ad esporsi per esprimere il suo pensiero, e questo ti fa onore.

      Ovviamente qualunque cosa venga vergata dalla mia penna digitale su questa rubrica è l’espressione di un mio personale punto di vista, e come tale si rifà al mio vissuto ed a cose che ho visto, sentito e passato. Lungi da me pensare che la mia sia l’unica realtà, ma so che è comunque un’esperienza comune a tante a persone che hanno apprezzato l’articolo. Insomma: non tutti i judoka sono così, ovviamente, ma non è neanche vero che non lo è nessuno. Per quanto mi riguarda penso che siano in parecchi.

      Altro punto: non mi sono addentrato nelle critiche alla tremenda esibizione che i calciatori azzurri hanno sfoggiato durante il Mondiale. Quello che ho evidenziato è che si è usato a pretesto questo per criticare il calcio nel suo insieme, che, all’interno del Mondiale stesso, racconta invece di storie e sacrifici bellissimi.

      E dunque, non sarebbe meglio prendere esempio da certe manifestazioni sportive o da certi tipi di eventi che coinvolgono un movimento enormemente più grande del nostro piuttosto che liquidarli con “il calcio è uno sport di merda?”.

      Su una cosa siamo d’accordo (visto, non sono solo un brontolone) e cioè che i nostri sacrifici ed i nostri risultati (ma meglio dire i vostri, chè io ho la preparazione fisica di un frequentatore di bocciodromi)nessuno se li caga. Ed è giusto che ci si senta orgogliosi del proprio palmares, specialmente se si è professionisti e se si ha una medaglia olimpica. Il sacrificio, le lacrime e le medaglie dei judoka più in vista sono un motore eccezionale sia per chi già fa questo sport sia per chi ci guarda. E rientrano nell’esempio della bella gara a Recco di cui parlavo nell’articolo.

      Altri atteggiamenti di disprezzo verso altre discipline (che, fidati, vedo e sento)non ci aiutano. Si tratta proprio di un cambio di mentalità che, ovviamente, non riguarda tutti.

      Ciao!

  354. giuseppe says:

    sicuramente si può e si deve migliorare. Personalmente ho un bellissimo ricordo delle due settimane passate a Ostia. Ho avuto modo di conoscere gente nuova e reincontrare vecchi amici. Inoltre, ho potuto respirare l’aria del nostro centro olimpico… e siamo fra le poche federazioni a poterselo vantare.

    Siceramente il corso ad Ostia nn mi disturba anzi… certo so di molti amici che x questioni lavorative o anche impegni con le palestre stesse non riescono ad assentarsi 2 settimane… forse sarebbe il caso di trovare una soluzione per queste persone…

    i corsi e.learning dico assolutamente no. Sono poco produttivi e non ti formano. Molte amministrazioni li usano ma non ti formano e servono solo per giustificare dei finti aggiornamenti.

    Sarebbe bello il discorso crediti formativi… sia per acquisire le qualifiche che per i corsi d’aggiornamento. C sono molte opzioni. Una potrebbe essere quella di dare la possibilità alle asd di organizzare dei corsi e a seconda dei tecnici delle ore e degli argomenti, dare crediti formativi ai frequentatori, validi x gli aggiornamenti e/o acquisire qualifiche superiori.

    Ne esistono già molti, vedi quelli con Katanishi, Gamba e tanti altri. Gli argomenti possono essere diversi ed ognuno a seconda delle proprie prerogative può scegliere cosa preferisce.

    resta il problema costi per i partecipanti e finaziamenti ai Comitati regionali… sicuramente risolvibile…

    chissa … forse un giorno…????
    mi piacerebbe leggere altre idee!!!!
    grazie

  355. bear says:

    In primo luogo, un forte in bocca al lupo a tutti i ragazzi che certamente onoreranno al meglio la maglia azzurra che sono la nostra forza del domani.
    Vorrei, ancor prima di vedere i risultai, con tutto il cuore mi auguro siano strepitosi, dire una cosa. siamo nelle mani di persone approssimative e dannose per il ns movimento, hanno letteralmente spaccato le gambe ai nostri atleti giù a lipari con lavori assurdi, tanto da “imballare” le gambe dei ragazzi e qualcuno ha anche la pubalgia. Detto questo riformulo i sinceri auguri alla squadra con la speranza che siano affidati a tecnici capaci perchè i talenti vanno curati e non distrutti.

  356. patrizia says:

    come da anni gli addetti ai lavori sostengono era ora che cambiassero le cose x i sorteggi peccato x tutti gli atleti che negl’anni passati sono stati penalizzati da questo sistema
    che non ha creato campioni ma impoverito il judo

  357. Antonio says:

    Pur senza togliere nulla all’atleta Angelo Pantano voglio precisare alcuni aspetti di questa disciplina che vengono insegnati sin da principio, primi fra tutti RISPETTO ed UMILTA’.Affermare che una possibile prestazione in gara a questi ultimi Campionati d’Europa dell’atleta sopracitato avrebbe portato una MEDAGLIA FACILE denota poco rispetto di coloro i quali, nella categoria stessa, non sono riusciti a giungere sul podio e nei confronti degli avversari stessi, oltre che ad un’eccessiva sicurezza ed arroganza, specialmente se riscontrate nei tecnici.RISPETTO ed UMILTA’ sono principi findamentali in questo sport e DOVREBBERO essere i TECNICI i primi trasmetterli ai loro atleti e tali affermazioni li sconfessa.

    • Alessandro Comi says:

      A nome della redazione di Italiajudo la ringrazio per il suo contributo. Penso che le parole del M.° Moraci, che ho raccolto ieri al termine della gara, non manchino di rispetto a nessuno dei “non medagliati” primo fra tutti a Fabrizio Magozzi che ieri ha esordito in azzurro nei 55 kg con un settimo posto che ad inizio stagione poteva suonare quasi impensabile ma soprattutto combattendo da “grande”, come Moraci stesso ha in altro modo sottolineato. E’ innegabile d’altronde che un Campione Europeo in carica che ha iniziato la stagione con una medaglia d’oro in Coppa Europa a Zagabria – quale è Angelo Pantano – avrebbe avuto tutte le carte in regola per salire anche sul podio di Atene senza grosse difficoltà. Dire questo a mio avviso non significa mancare di rispetto agli altri, piuttosto significa conoscere il valore dei propri atleti ed essere loro vicini quando “cause di forza maggiore” hanno negato un Europeo alla loro portata.

      AC

  358. pat says:

    sono mamma e da molto tempo sento questo problema che però a torino si è in parte (e dico in parte)risolto
    C’è infatti una scuola (Quintino Sella )che si è molto bene attrezzata x gli studenti atleti e che molto ben gestita da professori che sanno di cosa parliamo essendo in parte stati atleti
    un organizzazione che con le pianificazioni delle società riesce a coniugare impegni scolastici e impegni sportivi aiutando anche e soprattutto nel momento della famigerata maturità
    quello che trovo mancante è Università,non ci sono facoltà che permettano ad uno studente di imparare via web ad esempio(naturalmente parliamo di università pubbliche) e così si va sul privato e i costi salgono, ci sono federazioni come AICS che riescono a fare una convenzione con le università telematiche facendosi scontare 1000 euro sulla tassa

  359. Mauro says:

    Ho partecipato al seminario tenuto dalla dott.ssa Iannucci. Ho riscontrato competenza e disponibilità nell’affrontare temi ed argomenti su cui ci si sente – a torto o a ragione – padroni della materia.
    L’aspetto psicologico nello sport da combattimento andrebbe sviluppato ed approfondito, in quanto tocca aspetti spesso sottovalutati nell’economia e nella gestione della preparazione di un atleta.
    Mi auguro che sia possibile ripetere tali incontri, magari portando esempi concreti, tratti dalla vita di palestra di tutti i giorni.

  360. Gianluigi Giorda says:

    Concordo pienamente con l’auspicio che finalmente TUTTE LE COMPETIZIONI INTERNAZIONALI SIANO LIBERALIZZATE.
    Non mi trovo in sintonia con questa formula dove i tecnici debbano dare o meno il benestare per partecipare a talune competizioni di livello.
    Fissato un parametro di Ranking credo sia opportuno dare , a chi ovviamente crede di investire su se stesso o i propri figli,la possibilità di crescere e ed ambire a conquistarsi un posto nel panorama internazionale.
    Un atto dovuto a tutti gli atleti e alle loro famiglie che già hanno investito nella classe cadetti ed ora vogliono continuare a crescere.
    un saluto a tutti i judoka e buone vacanze a chi le potrà fare.

  361. jonathan says:

    concordo in pieno, soprattutto bisogna fare chiarezza e essere più coerenti sui giudizi.. e che ci sia un regolamento tale che da rendere una stessa azione valutata allo stesso modo anche da arbitri diversi. un regolamento chiaro che diminuisca la soggettività del giudizio arbitrale. tutto questo da al fine di avere meno discussioni ad ogni incontro, senno prima o poi ogni gara finisce in rissa… Giusto o sbagliato che sia ci deve essere u regolamento CHIARO!!!

  362. patrizia says:

    sono d accordo su ciò che si dice nell articolo. Però liberalizzare alcune di queste gare solo con pochi giorni di anticipo é una presa in giro.
    Tecnici e atleti scelgono il percorso di gare della stagione già all inizio o comunque con diversi mesi di anticipo. L’atleta deve avere il tempo di prepararsi bene ad una gara del genere e avere il tempo di fare il calo peso. Senza contare che, essendo a proprie spese, se si prenota un biglietto aereo all ultimo momento la differenza economica é notevole.
    Quindi se si vogliono aprire queste gare a tutti, con i dovuti limiti e criteri, che si faccia per davvero e non in questo modo…oserei dire apparente.

  363. Vascellari Gianpietro says:

    Mi è piaciuto molto il titolo “l’Italia dei volontari” perché riassume in breve l’assurda situazione nella quale si trovano tanti judoka del nostro paese magari bravi e capaci, che devono improvvisarsi preparatori tecnici, allenatori, organizzatori di viaggi e soprattutto votati al sacrificio economico, quali ” volonterosi e coraggiosi” di un sistema sportivo che fa acqua da tutte le parti. Col volontariato non si va da nessuna parte o meglio ci si può solo improvvisare quando la fortunata casualità mette assieme un atleta di talento in una Società organizzata con almeno un insegnante capace ed una famiglia eroica e votata al sacrificio economico. In questo “non sistema” italiano manca un po’ di tutto per aiutare e supportare i giovani talenti, ma manca soprattutto un’organizzazione ed un metodo di preparazione e selezione organizzata per portare migliori ai livelli più alti del Judo internazionale. La cosa peggiore rimane però la rassegnazione ed il fatalismo che spegne sul nascere buona parte degli entusiasmi, spingendo giovani e famiglie ad abbandonare il nostro sport o il nostro arretrato paese.

  364. pat says:

    il judo ?cosa mi ha dato ? come mi ha formato?
    ho cominciato a 12 anni,provenivo dal calcio e prima dalla ginnastica artistica, certo aver avuto un papà sportivo ai miei tempi era già un vantaggio,lui credeva nello sport come mezzo di crescita e questo sicuramente mi ha aiutato, ha formato il mio carattere,facendomi credere nelle mie capacità, con analisi e critica e facendomi sempre analizzare i pro e i contro di ogni attività che andavo a fare e che mi erano sottoposte
    nel 1994 lavoravo x una società Italiana , con un Direttore commerciale giovane che proveniva da esperienza americana
    dopo aver consegna dietro richiesta dello stesso tutti i dipendenti il proprio cv ,mi viene proposto di prendere in mano un nuovo prodotto in collaborazione con una collega già esperta che avrebbe dovuto passarmi le info, in quanto la stessa voleva (almeno a parole)cambiare lavoro e invece …….comincia il calvario. Questa signora tutto fa meno che trasmettermi quello che era il suo sapere e tutto faceva x mettermi in cattiva luce con lo stesso direttore che mi aveva scelta
    inizialmente dopo un anno volevo abbandonare il tutto e chiedere il trasferimento , andando a parlare con il mio responsabile vengo a sapere le motivazioni x cui ero stata scelta, sul mio cv aveva letto che ero un agonista ,visto che parliamo di molti anni fa ero stata l’unica ad averlo riportato, pertanto ha ritenuto che x me fosse importante ,quindi mi sono ritrovata a pensare come arrivavo a vincere un incontro con una avversaria che non avevo mai battuto e mi sono detta “perchè non affrontare il tutto come una sfida sul tatami” Ho ragionato “diciamo” mi sono allenata e dopo 3 anni ho visto assegnarmi la vittoria e sono diventata la responsabile
    Certo sono stati 4 anni pesantissimi ma senza la capacità che avevo sviluppato sul tatami , di sacrificio, di arguzia,perspicacia ecc ecc , non avrei mai superato l’ostacolo

    Questo è stato forse il più eclatante degli episodi che hanno caratterizzato il mio periodo lavorativo ma senza dubbio in altre moltissime occasioni aver fatto AGONISMO mi ha reso forte da superare le difficoltà che la vita riserva e che il lavoro segue, al punto tale che quando sono diventata mamma ho inserito i miei ragazzi nello sport subito dandogli la possibilità di essere competitivi e oggi raccogliamo i frutti
    Quindi aver fatto agonismo mi ha fatto vincere anche come MAMMA….

    • amministratore says:

      Grazie per aver condiviso la tua esperienza.

  365. Luca says:

    Agli ingegneri fategli leggere la Biomeccanica del Judo è vedrete che stanno contenti (parlo da ingegnere judoka!)

  366. Claudio Zanesco says:

    bello, complimenti per la satira, direi all’ingegnere, non guardare una gara ma prova a fare

  367. Vascellari Gianpietro says:

    Carina la satira, ma la realtà’ e’ ben peggiore. Invece di semplificare i regolamenti arbitrali ogni anno vengono nuovamente modificati e complicati, allontanando sempre più’ lo scarso pubblico che tenta di avvicinarsi al nostro meraviglioso sport. Tante discipline hanno già fatto la scelta di semplificare le regole per rendere comprensibile e spettacolare quanto si svolge sul terreno di gara, mentre noi ci siamo ……”divertiti” a fare esattamente il contrario. Avete mai spostato lo sguardo dai tatamie alle tribune di una qualsiasi gara di Judo anche importante come una finale nazionale o un “assoluto”? Tolti gli atleti, gli accompagnatori e qualche amico, sono ben pochi i curiosi che entrano in un palasport per vedere le nostre gare. Eppure l’ ingresso e’ gratuito e non manca neppure il fascino di una disciplina orientale ricca di valori educativi. Cos’è’ allora che manca ? E’ mai possibile che altri sport riescano a riempire stadi e palasport a pagamento mentre noi riusciamo solo a lamentarci? Questi sono i temi sui quali bisognerebbe discutere e proporre soluzioni, invece di rovinarci il fegato perché’ un nostro atleta viene squalificato per aver sfiorato il pantalone dell’avversario

    • Fabio says:

      Sinceramente non so se sono più imbecilli quelli che ancora confondono il Judo con il Karatè o quelli che ancora descrivono gli ingegneri come degli invasati del calcolo matematico.
      Mi ricordo ancora quando feci il corso allenatori a Ostia la rabbia che provai quando una Psicologa (non dico il nome) disse che gli ingegneri non possono insegnare Judo.
      Io invece seguo una squadra agonistica, dedico la mia vita al Judo e nel “tempo libero” progetto macchine automatiche per l’industria farmaceutica……va bene la satira ma per favore usciamo dagli stereotipi…

      • Cavallo pazzo says:

        Beh non ci vuole uno studio a capire chi fosse la psicologa….. Capisco le tue obiezioni e le quoto, ma la satira è carina e centra il problema, secondo me. Ciaooooo e buon judo

    • Cavallo pazzo says:

      il vero grande problema OLTRE un regolamento che di fatto dà la maggior parte della centralità dell’azione agli arbitri e non agli atleti, è che le gare di Judo sai quando iniziano ma NON SAI SE E QUANDO finiscono…. Questo lo rende assolutamente uno “scacciafiga” e, più in generale, uno scaccia pubblico. Mia opinione personale-

    • Cavallo pazzo says:

      il vero grande problema OLTRE un regolamento che di fatto dà la maggior parte della centralità dell’azione agli arbitri e non agli atleti, è che le gare di Judo sai quando iniziano ma NON SAI SE E QUANDO finiscono…. Questo lo rende assolutamente uno “scacciafiga” e, più in generale, uno scaccia pubblico. Mia opinione personale- – See more at: http://www.italiajudo.com/il-judo-spiegato-ad-ingegnere/#comment-1533

  368. Giuseppe says:

    Bellissima….
    il vero guaio e che gli arbitri sono in via di estinzione…. ragazzi provate a fare il corso…. avrete modo di fare un imporate esperienza judoistica imparando nel dettaglio il regolamento e sarete degli atleti e dei tecnici più preparafi sotto il profilo tattico. Italia judo… perché non fate un articolo in merito? Qst è un grosso problema di cui bisogna prendere coscienza. …

  369. Edgardo says:

    Giudicare il Judo parlando solo di agonismo e relativo arbitraggio, è come discutere di “cucina” parlando solo del “peperoncino”… Certo è un componente che può dare un tocco di gusto in più a certi piatti, ma, mi sembra ben chiaro, che l’arte culinaria è ben più vasta e può manifestarsi anche senza uso di peperoncino!!! Buon Judo a tutti!!!

  370. patrizia says:

    certo la scuola non aiuta gli atleti/e o perlomeno non sempre xchè ad esempio a Torino dopo svariate richieste un itituto superiore ha accolto circa 10 anni orsono l’appello delle famiglie di far entrare gli atleti nella scuola creando un corso (Liceo economico sportivo) dove gli atleti sono aiutati (non intendiamo come aiuto non farli studiare) Aiutati con lezioni di recupero quando sono assenti ,con interrogazioni programmate quando sono presenti
    Certo per poter entrare bisogna produrre una serie di documenti (es.una lettera della federazione /società che attesta l’impegno sportivo che il ragazzo/a deve sostenere durante l’anno,le assenze x la nazionale giustificate ecc ecc)e il calendario gare ufficiale della federazione
    inoltre gli stessi professori sono x la maggior parte ex atleti e questo naturalmente aiuta i ragazzi/e anche nella comprensione tipo il calo peso oppure quanto a livello emotivo possa la settimana prima di una competizione importante influire sul rendimento e altro
    Quindi bisogna come sempre dividere certo i ns ragazzi di Torino sono fortunati come anche a Milano mi dicono che e,forse bisognerebbe uniformare tutto questo e farlo diventare non un singolo episodio ma qualcosa di concreto e magari didattico

  371. mattia says:

    Io ho la fortuna di frequentare un istituto tecnico economico a torino che ha creato appunto un corso per sportivi a livello agonistico. È una buona opportunità per chi fa molte assenze per impegni sportividi potersi organizzare con i professori e programmare le interrogazioni, esto dovrebbe essere l’aiuto che si da ai ragazzi.

    • Alessandro Comi says:

      Grazie Patrizia e grazie Mattia per avere condiviso la vostra positiva esperienza. Purtroppo, esempi come il vostro, sono rari: in tutta l’Italia sono più che frequenti i casi in cui delle vere e proprie promesse, giovani ma cariche di successi internazionali, sono “vessate” da un sistema scolastico ed universitario frustrato e disinteressato alla crescita della persona nella sua globalità. E’ grave che il CONI, le Federazioni ed i ministeri di competenza non si adoperino per affrontare un problema che nazioni più evolute della nostra hanno da tempo risolto con discreto successo: l’auspicio è che le esperienze positive come quella che voi portate, siano studiate come punto di partenza per un cambio di prospettiva nazionale in materia di sport e scuola.

      AC

  372. mimmo says:

    Amici, secondo un mio punto di vista, i casi di Torino e Milano tamponano il problema. I “capoccioni” lo dovrebbero risolvere. Io un idea la tengo e non mi danno l’opportunità di presentarla. Io non devo essere obbligato a fare una determinata scuola, io credo che TUTTI gli istituti scolastici devono avere classi dedicate a questi ragazzi, con riferimento insegnanti di educazione fisica i tecnici delle società e le federazioni. Esistono le raking list in tutti gli sport, quindi esiste la possibilità di vedere effettivamente se il ragazzo è un agonista “di passaggio” oppure è un agonista di interesse nazionale. PARLIAMOCI CHIARO, LA SCUOLA E’ LONTANO DAI GIOVANI, SE NE FOTTONO DI CHI FA SPORT, …l’importante come dice il nostro Mario, “è rispondere presente all’appello. Se c’è qualcuno che conta che può fare qualcosa io un idea la tengo…contattatemi pure ed insieme cercheremo di fare qualcosa. (questo un appello disperato, come tecnico e come padre ho inviato richieste e proposte ma non ho avuto nessuna risposta…non sottovalutiamo il problema, altrimenti saremo costretti che i nostri campioni pur di non abbandonare la scuola andranno all’estero…altro che bandiera dell’Italia)
    Alessandro Grazie per aver dato voce al nostro ragazzo.

  373. vittorio says:

    In Italia abbiamo avuto delle esperienze all’avanguardia per andare incontro a questo genere di problema. Il CONI Provinciale di Mantova alcuni anni fa era riuscito a farsi finanziare dalla Comunità Europea, grazie ai fondi sulle pari opportunità, un progetto che poggiava su due importanti piloni. Il primo era mirato all’inserimento nel mondo del lavoro di ex-atleti che passata la trentina e dopo anni di agonismo avevano difficoltà a trovare occupazione. Il secondo era mirato agli studenti/atleti e metteva a disposizione dei fondi per il recupero delle ore perse causa competizioni e ritiri. Quasi sempre queste ore erano gestite dalla scuola attraverso gli stessi insegnanti di ruolo che così vedevano gli studenti/atleti non come dei perditempo ma come giovani impegnati su più fronti. Il Presidente del Coni MN di allora Mauro Redolfini fu perfino invitato ad esporre i contenuti del progetto presso il Parlamento Polacco che ne voleva trarre spunto per farne una legge nazionale. In Italia è passato tutto quasi sotto silenzio. Personalmente sono convinto che se i fondi erano accessibili allora lo possano essere ancora basterebbe un ente capofila per ricostruire il progetto su larga scala.

  374. antonioesposito says:

    🙂

  375. bear says:

    beato lei che riesce a vedere un bicchiere. mezzo pieno o mezzo vuoto poco importa, io non vedo proprio il bicchiere.

  376. Giampaolo magri says:

    un grande maestro che riesce a dare il megloi con grandi atleti

  377. Claudio Zanesco says:

    Lo so che il commento non è prettamente sportivo, ma vorrei che con la situazione attuale fra Russia ed Europa il ministro degli esteri italiano sia EZIO GAMBA.

    • Zanesco Claudio says:

      fosse

  378. Giulio says:

    Completamente d’ accordo su tutto. Bisognerebbe ripartire dai club e eliminare i gruppi sportivi militari che per alcuni potrebbero rappresentare solo una sicurezza economica

    • Alessandro Comi says:

      I Gruppi Sportivi oggi sono l’unica risorsa per il professionismo e hanno l’onere e l’onore di ottenere il meglio dai migliori. Si tratta piuttosto di esigere e di non accomodare, di motivare e di non giustificare…A MONTE dei gruppi sportivi. AC

    • Gipsy says:

      Sono in pieno disaccordo con il tuo commento e in parte sull’articolo che e’ stato scritto. Tutti sono sempre prontia dare contro ai gruppi sportivi militari. E’ vero a volte qualche atleta si siede o ha un momento di appannaggio e, guarda caso lo si nota sempre prendendo ad esempio i gruppi sportivi militari, pero’ molti non sann alcune cose e vale a dire
      I ragazzi che vengono presi nei grupp sportivi militari hanno stipendi che vanno dai 1000 ai 1400 euro. Si pagano tutto ( almeno una buona parte di loro ) incluso palestra e preparatore atletico . Vale a dire circa 1000 euro anno. Poi per andare a gareggiare , qualora la commissione tecnica dia il benestare si pagano le trasferte . Per una coppa europa si parla di circa 400 euro e per una open almeno 600 euro . La nazionale paga poschissime gare ai soliti 6/10 atleti. Inoltre vogliamo dirla tutta??? perche’ non si parla di incapacita’ di costuire di mancanza di dialogo tra commissioni tecniche e palestre e non aggiungo altro….Chi scrive commenti deve essere anche informato sul sistema di costi che gli atleti devono far fronte per affrontare le gare perche’ la risposta quando e’ ora di fare esperienza in nazionale e’ : NON CI SONO SOLDI , cosi’ facendo non si fa esperienza e le varie commissioni dicono agli atleti, non hai esperienza quindi non ti possiamo mandare a gareggiare…. E’ il cane che si morde la coda non hai soldi , non fai esperienz, non sei tra gli eletti e cosi’ non ti mandiamo a far e gare etc etc .

      • amministratore says:

        Grazie per il tuo commento.
        Va fatta una precisazione: l’articolo non era di certo contro gli atleti militari. Su questo aspetto, rimanderei anche alla risposta da parte dell’autore al commento di Giulio, poco sopra.

        Sulla mancanza di dialogo, sono in pieno accordo con quanto dici.

        Su quanto invece riporti, circa le spese che siete costretti a sostenere, quali i 1.000 euro l’anno per preparatore atletico, palestra, ecc. – anche se devo dire che e’ un discorso che c’entra poco con quanto scritto nell’articolo – vorrei precisare che gli atleti che non hanno la fortuna di fare judo come lavoro e hanno l’esigenza di costruirsi un futuro, non solo devono affrontare le stesse spese che devi sostenere tu per allenarsi e fare gare in giro per l’Europa, ma di solito si trasferiscono fuori dalla loro terra natia per poter frequentare l’universita’ e fanno tutto cio’ senza avere uno stipendio.

        Anche io che sono un ingegnere e lavoro dal 2009 ho frequentato e continuo a frequentare corsi di aggiornamento (costosissimi) a mie spese per poter primeggiare nel lavoro che faccio. Con una divergenza rispetto alla tua situazione di atleta-militare: se io performo male, vengo licenziato!

        A mio modesto parere, investire su se stessi e’ fondamentale e necessario per migliorarsi.

        Ti auguro una buona giornata,
        Ennebi

  379. Simone says:

    Mi piace sia il tono che i contenuti dell’articolo!!
    Sin dal livello giovanile (cadetti e junior) le scelte delle commissioni nazionali dovrebbero essere più coraggiose e determinate, certo a maggior ragione non rigide, ma neppure così nebulose come spesso appaiono!! Perché non rispolverare la vecchia “meritocrazia”? I diritti acquisiti possono valere solo negli ambiti di precise programmazioni, e non vita (sportiva) natural durante… Per come è “organizzato” lo sport in Italia abbiamo la necessità dei gruppi sportivi militari (e non solo per il judo), ma devono rimanere un “mezzo” e non un “fine”!!!!

  380. Claudio Zanesco says:

    eccoci qua a cercare come quasi sempre negli ultimi 30 anni ( prima non praticavo) , la soluzione all’annoso problema dei risultati sportivi di alto livello. Salvo, forse la parentesi di Sidney tutto il resto è riedizione di quello accaduto anni prima, abbiamo avuto tempi migliori ma quando sul tatami mondiale le forze erano inferiori, qualche fuoriclasse ogni tanto, nessuna vera scuola di formazione, se una ragazza giapponese di 19 anni vince un mondiale se Ryner imperversa da quando era con il biberon ci saranno ragioni, diverse ma ci saranno.
    Preparare i giovani alle gare internazionali, OK ma a livello giovanile sembra che siamo bravi, allora? veramente non si sa che pesci pigliare.
    Dal punto di vista manageriale però, vorrei dire che:
    a) ce la prendiamo con gli atleti militari o non, ma chi li prepara? sempre in discussione i ragazzi mai gli staff tecnici, anacronistico che a differenza degli altri sport dove a pagare è di solito l’allenatore (magari con poche colpe) da noi siano gli atleti
    b) siamo proprio sicuri che siano tecnicamente preparati? forse sanno fare bene le ultime cose agonisticamente imposte dall’ennesimo regolamento, ma le basi?
    c) è vero atleticamente dovrebbero essere in grande forma, ma allora dov’è il cuore? la volontà, forse qualche peso in meno, qualche randori in più e una seria assistenza psicologica-sportiva
    d) abbiamo la fortuna di avere Gamba, Fetto, Matsushita, a governare una grande nazione judositica, cercare umilmente contatti in quella direzione?
    E NON INTENDO PARLARE CONTRO NESSUNO MA COME “ENNEBI” INGEGNERE SI DA’ DA FARE PER STARE A GALLA……….

    • amministratore says:

      Mi permetto di evidenziare la conclusione dell’articolo, che personalmente ritengo importante: l’appello dell’autore e’ rivolto ai politici, ai dirigenti ed ai tecnici. Non agli atleti.

      Grazie,
      Ennebi

  381. Gianluca says:

    Buongiorno,
    il discorso è molto complesso, in quanto oltre alle componenti economiche-politiche-tecniche, ci sono anche quelle umane che sono MOOOLTO delicate e purtroppo inevitabilmente legate alle precedenti.

    Sopprimere i gruppi militari non lo ritengo giusto (lo dico da dipendente del Ministero degli Interni), perché se i nostri atleti non fossero sostenuti economicamente avrebbero poche possibilità di emergere. Tuttavia i nostri guerrieri/e e Tecnici dei vari gruppi sportivi , non sono nemmeno stimolati a dovere. Uno stimolo ad esempio potrebbe essere legato al MERITO: se non si raggiungono i risultati “ti sbatto a dirigere il traffico” (dicono nei film ma vi assicuro che capita ai comuni mortali). Non sei abile all’allenamento o sei in un periodo di recupero? Vai con i tuoi colleghi (meno fortunati di te) e fai “esperienza” di quello che dovrai fare una volta finita la carriera agonistica. Questo non deve suonare come una minaccia ma un toccare la realtà di quei Carabinieri-Poliziotti-Finanzieri-Penitenziari-Forestali che trasbordano clandestini infetti, arrestano tossici, raccolgono morti per la strada, vivono nelle corsie delle carceri gomito e gomito con delinquenti della peggior razza…. allo stesso stipendio e che se vogliono allenarsi o allenare i propri atleti altro che 1000 euro all’anno devono spendere.

    Questa non vuole essere una polemica con i nostri ragazzi dei gruppi sportivi ma l’analisi della realtà che : NON PORTA RISULTATI.

    Ci sono atleti che si allenano lontani dal gruppo sportivo e poi si confrontano con tecnici che non li conoscono nel profondo. Questo è un problema grande. Immagino la difficoltà del Tecnico che deve anche caricare psicologicamente l’atleta e che non conoscendolo va per tentativi che se sbagliati (sicuramente fatti in buona fede) raggiungono l’effetto opposto.

    Perchè chiamare un gruppo sportivo “gruppo” quando lo è solo in determinati brevi periodi?

    Chiaramente diventa difficile trovare una soluzione in questo periodo dove non ci sono le risorse nemmeno per sostituire gli pneumatici alla volante … ma sono sicuro che ci siano le persone adatte allo scopo e che chissà per quali motivi non vengono impiegate a dovere… Rompono il sistema?

  382. Martina says:

    La cosa più facile, come sempre, è scaricare la responsabilità agli atleti. Non mi riferisco all’articolo, con cui tra l’altro sono abbastanza d’accordo su alcune cose, ma ai commenti.

    Pare che ci si dimentichi, in primis, che gli atleti militari quel posto se lo sono guadagnato: ciò significa che in un determinato momento, in determinate circostanze, hanno dimostrato di essere superiori ad altri in corsa per ottenerlo (ovviamente con le dovute eccezioni che confermano la regola). E quindi se adesso sono in una situazione privilegiata forse è perché se la meritano e non è dovuto alla fortuna, o quantomeno non esclusivamente a quella.
    Sembra quasi che a stare in gruppo sportivo ci si sia ritrovati per estrazione alla lotteria e che si sia acquisito lo status di “stronzo della situazione” in omaggio. Com’era la storia della volpe e dell’uva?!
    Scusatemi se pecco di presunzione.

    La seconda cosa che pare difficile ricordare è che lo stipendio non ti compra la medaglia olimpica. Mi spiego: come vale per i calciatori miliardari vale anche per noi, i soldi non ti danno l’immunità e l’invincibilità in gara! A fare la differenza sono sempre e comunque il talento, il lavoro, l’impegno, l’ambizione, l’occasione ecc.
    Lo stipendio, di questi tempi, è solo una condizione purtroppo necessaria che ti da modo di PROVARE a tirare fuori tutto il resto. Nessuno ha la ricetta della vittoria in tasca! Ripeto: secondo questo ragionamento, altrimenti, nessun calciatore dovrebbe mai perdere, eppure in ogni partita una squadra porta a casa tre punti e l’altra zero!

    Poi ammetto che ci sono anche i casi (rari, le eccezioni appunto) in cui atleti hanno solo lo scopo di “sistemarsi”, ma i fatti dimostrano che la carriera di quegli atleti, ottenuto lo scopo, finisce lì.
    Ma se io faccio judo con lo scopo di vincere una medaglia alle Olimpiadi, il mio scopo resta quello anche quando ho lo stipendio.
    Non mi pare che il primo sia il caso di nessuno della nostra nazionale, né di quelli che girano attorno, perché come ha detto Gipsy, sono più i militari che investono su se stessi, anche se a regola non sarebbero tenuti a farlo, che quelli che “parassitano” (passatemi il termine).

    Per quanto riguarda l’aggiunta di un qualcosa che stimoli di più la competizione interna ed esterna sono favorevolissima. Così come sono d’accordo con l’analisi di AC su molti punti, e così come sono aperta alle critiche se arrivano con lo scopo di migliorare e di crescere, tutti e insieme.
    Ribadisco che il mio dissenso era per i commenti, sul contenuto dell’articolo non credo sia il luogo giusto, per quanto mi riguarda, per esprimermi.

    Buona giornata e buon lavoro a tutti!
    Martina

    • amministratore says:

      Grazie per il tuo commento Martina, puntuale e preciso. Lo condivido appieno!

      Ennebi

    • Martina says:

      Ci tengo a dire che quando ho scritto il mio commento c’erano ancora solo i primi quattro commenti sul sito! Non ho il tempo di leggere adesso gli altri, devo correre ad allenamento (strano!), quindi non si sentano presi in causa gli autori degli altri commenti, perché non mi riferivo a loro!

      • amministratore says:

        🙂

    • Alessandro Comi says:

      Grazie Martina, condivido appieno!
      AC

  383. Fabio says:

    Mi trovo pienamente d’accordo con l’articoli di ennebi, l’analisi è spietata ma lucida. Mi dispiace che a sentirsi tirati in causa siano solo gli atleti dei gruppi sportivi, anche perché il concetto è che non ci servono dei colpevoli ma delle soluzioni. Tra i tanti temi di riforma che la federazione deve affrontare penso che quello riguardante la collaborazione tra Club e GS debba avere priorità assoluta. A mio avviso una soluzione potrebbe essere quella adottata dalla Federazione Nuoto. Qualcosa va fatto comunque, anche perché siamo arrivati ad un livello tale che chi non riesce ad entrare in un gruppo sportivo e va a lavorare è destinato ad un abbandono dell’attività agonistica. Il livello di Drop Out è ai limiti di guardia.
    Ricordiamoci anche (come giustamente sottolineato da Gianluca) che le risorse dei GS sono sempre meno e che paradossalmente mancano militari che svolgono le più elementari operazioni per il mantenimento dell’ordine pubblico (ricordo anche un bell’articolo su questa rubrica non molto tempo fa a riguardo). Quindi:
    1) incrementare la collaborazione fra GS e club di provenienza dell’atleta.
    2) Più collaborazione tra Comitati Regionali e staff tecnici nazionali
    3) Più opportunità anche per chi non ha la fortuna di entrare in GS, magari incentivando le grandi aziende a investire nel Judo.

    Chiudo ricordando che una parte dello stipendio di Loic Pietrì viene pagato dal comune di Nizza. Non critichiamo i calciatori perché prendono stipendi da favola, questo significa che i soldi ci sono dobbiamo essere bravi ad approfittarne anche noi come movimento

    • amministratore says:

      Tanto per una questione di correttezza, l’articolo e’ di AC, non mio. Ad ogni modo, lo condivido in ogni sua sfumatura.

      Grazie,
      Ennebi

  384. Ruggero F. says:

    Ho alcuni dubbi che vi riassumo:
    1) Perché i ns ragazzi non avevano tutti lo stesso judogi? chi delle FFOO chi dei CC chi di altro ancora. Vai a dire ad un Georgiano o ad una Cubana di levarsi la bandiera dal petto….. Condivido quindi quando si dice che la Naz non è abbastanza squadra/selezione
    2) Quanti atleti di talento ho visto arruolati e spariti. Sono tanti. Sono troppi. O no?
    3) Meno partitelle a pallone e più judo. Gioverebbe. Guardare su youtube cosa facevano i francesi a luglio. Non è sbagliato imitare i più bravi. O no?

  385. pietro andreoli says:

    Bisogna considerare che in una disciplina sportiva i risultati dipendono, oltre che dalla qualità dei tecnici, anche dal numero dei praticanti poichè ovviamente più persone praticano una sport maggiore è la possibilità di trovare tra di essi atleti di talento. Un maggior numero di praticanti di Judo però dipende anche e soprattutto dallo spazio che i nostri media danno alla nostra disciplina visto che oggi i ragazzi passano moltissimo tempo davanti alla TV. Credo che a tutti non sia sfuggito il fatto che ad esempio la RAI non ha dato la benchè minima notizia dei recenti mondiali e dei precedenti trasmettendo nel frattempo ore ed ore di pallavolo, calcio, nuoto ecc… Io insegno il Judo da molti anni e spesso i miei ragazzi mi dicono: ” Maestro perche in televisione non si vede mai il Judo?”. Se i nostri media mandassero spesso in onda il Judo, come avviene per esempio nel nuoto dove la Pellegrini è costantemente osannata come un idolo, diversamente da come accade nel Judo dove atleti del calibro di Maddaloni, di Quintavalle ecc…, tanto per fare qualche nome, sono illustri sconosciuti, noi avremmo le palestre piene di ragazzi motivati e vogliosi di raggiungere risultati. Io su questo argomento tempo mi sono fatto la ragione che il Judo non viene mandato in onda poichè è poco spettacolare ed i nostri media sono restii a mandarlo in onda poichè avrebbe poco audience e quindi meno ritorni economici dalla pubblicità. Tuttavia io chiederei comunque alla nostra Federazione di mettere in atto una sentita protesta nei confronti del vergognoso comportamento della nostra RAI che è di tutti ed a cui paghiamo regolarmente il canone e che non ci da mai il benchè minimo spazio. Infine una considerazione sulla utilità dei gruppi sportivi militari. Io credo che la loro presenza sia indispensabile per tutti gli sport dilettantistici come il Judo dove i ragazzi possono continuare la loro attività che altrimenti verrebbe interrotta o ridimensionata dovendo a venti anni scegliere se andare a lavorare o impegnarsi assiduamente negli studi riducendo drasticamente il tempo da dedicare al Judo.

  386. mimmo says:

    Se questo dibattito deve essere costruttivo, credo che sia il caso di parlare…..parlare…parlare e discuterne tantissimo. Se vogliamo continuare a nasconderci dietro al solito dito taciamo per sempre.
    Io vorrei costruire quindi dico la mia.
    Non credo, come vogliono far riflettere molti post, che la colpa sia dei gruppi sportivi, anche perché credo siano tutti o quasi tutti appartenenti ai gruppi sportivi. Anzi tanto di cappello per l’aiuto che danno assicurando ALMENO UN DEGNO ANCHE SE MISERO STIPENDIO ai nostri ragazzi,
    In primis bisogna fare una distinzione di atleta e quindi di traguardi. In testa c’è chi vuole vincere (applauso), subito dopo c’è chi vuole essere il primo e quindi arrivare sull’olimpo dello sport (cosa difficilissima o quasi impossibile).
    Purtroppo la maggior parte dei nostri atleti vogliono solo vincere (e non è poco), e non credo sia neppure tutta colpa loro.
    Un parere sui cenni del dibattito aperto da Italia Judo:
    ACCENNI STORICI: Effettivamente in un passato non troppo lontano il modo di fare campioni era diverso, praticamente meno caramelle e più “bastonate” (ovviamente nel senso di carichi di lavoro diversi e convincenti nonché valeva il discorso del più forte e più MEDAGLIATO).
    MOTIVAZIONALE: E’ inutile che ci giriamo intorno, il mondo cammina e si muove con i soldi. Assicurarsi uno stipendio grazie ai gruppi militari con i tempi che corrono non è poco, quindi trovare serenità significa anche rilassarsi e magari accontentarsi, ma incentivare gli atleti a dare di più con piccoli incentivi non sarebbe male. Motivo pure che darebbe la possibilità di far accomodare eventuali atleti “stanchi”.
    Non mi fate la morale….lo so questo è uno sport di valori, non siamo il calcio, non lo facciamo per danaro, ma noi stiamo parlando di professionisti, di ragazzi che si sacrificano una vita e non lo fanno per vincere una gara ma per portare la nostra bandiera la dove pochi possono osare.(praticamente modello europa dove “ANCHE GLI ATLETI E NON SOLI I BUROCRATI” vengono pagati dalle federazioni,anche perchè senza gli atleti i burocrati è inutile che esisterebbero )
    POLITICO anche se io ritengo che si debba parlare di ORGANIZZAZIONE: Anche qui stiamo alle solite. MERITOCRAZIA PARI ALLO ZERO. Amici questo è uno sport duro, qui ci si gioca un posto nella storia, se non si è in forma o comunque non si hanno le carte per diventare campione, e “GLI ESPERTI DI SETTORE” DIMOSTRANO che non sei più valido o non sei valido, cortesemente abbi il coraggio di metterti da parte, almeno fallo per il futuro dei giovani atleti, questo che esso sia appartenente o meno di un gruppo sportivo, o per una qualsivoglia altra ragione.(ribadisco che secondo un mio punto di vista e particolare NON trascurabile – l’esperto di settore è colui che ha dimostrato nel tempo di aver cresciuto e fatto grandi campioni – junior e senior – di livello internazionale grazie alla professionalità, capacità intuitive, preparazione tecnica e tattica).
    Fare nomi è inutile e superfluo, i fatti sono quelli che tutti sanno. Potremmo dare colpe e responsabilità, potremmo additare il sistema, i coach e atleti, ma non credo che sia costruttivo. Costruttivo sarebbe assumersi le responsabilità e farsi da parte nessuno escluso, atto questo che darebbe una reale svolta al futuro judoistico della nostra nazionale.
    Mia cara federazione, facciamo un ultimo sforzo, aiutiamo i giovani MERITEVOLI a crescere e mettiamo qualche soldino nelle tasche dei nostri campioni, questo ci darebbe motivo ulteriore di pretendere e osare di più o nell’eventualità fargli un biglietto per la tribuna al prossimo mondiale.
    E ricordate…il futuro lo costruiamo non lo possiamo inventare, quindi aiutiamo i giovani a crescere.

  387. jonathan tarantini says:

    La cosa spiacevole è che noi questi grandi tecnici li lasciamo andar altrove invece di spingerli ad arricchire il judo italiano, poi sicuramente avranno avuto i loro buoni motivi.

  388. Valentina says:

    I risultati della yubikai???

  389. Giada Chioso says:

    è sempre un gran bel torneo, complimenti alla’organizzazione!
    Spero di poter partecipare anche l’anno prossimo

  390. Roberto Salaris says:

    Judo Club Brugherio ……. Piccoli ma con tanta voglia di crescere

  391. Antonia says:

    Salve, dal mio punto di vista è scandalosa l’esclusione di Zanella Ares negli 81 kg dalla spedizione in Romania. Se poi si considera che l’Italia maschile avrebbe partecipato anche alla competizione a squadre, e che quindi aveva il “buco” a 81kg, questa scelta risulta a mio parere davvero assurda se non ridicola.
    Antonia

    • frajudo81 says:

      Secondo me invece giusta l’escluione vista l’incapacità dello stesso (un ultimo anno juniores, o penultimo che sia..) di fare dei risultati importanti in termine di medaglie a livello internazionale, meglio a quel punto la scelta fatta o puntare su un giovane, ma perfavore non difendiamo l’indifendibile!

  392. luca says:

    Vorrei vedere le gare.

    • cecilia says:

      si possono vedere quelle di oggi?

      • Cinzia Bonfante says:

        Ciao, devono ancora iniziare, appena ci sarà il nuovo link per visualizzare le gare dei cadetti, aggiorneremo!
        🙂

      • cecilia says:

        grazie mille!!!! 🙂

      • camilla says:

        si riescono ad avere?

      • Cinzia Bonfante says:

        Gentile Camilla,
        oggi lo streaming non sarà effettuato!

  393. roberto says:

    ottimo

  394. Carlos says:

    passionato judoka cerca di guardare judo !!! (y)

    • Cinzia Bonfante says:

      Gentile appassionato judoka :-),
      purtroppo lo streaming in questa giornata no è presente!
      Purtroppo non dipende dalla nostra volontà in quanto no c’è ne siamo occupati noi del servizio streaming, ma cercheremo di aggiornarvi con altri mezzi!

  395. pietro mellone says:

    vorrei sapere perche’ non si sia trasmesso il campionato italiano cadetto a squadre 2014. Non e’ interessante vedere il futuro del judo e dare visibilita’a questi giovani atleti?

    • Cinzia Bonfante says:

      Gentile Pietro Mellone,
      Capiamo il Suo rammarico e ci uniamo al Suo disappunto!

  396. lino says:

    e’ possibile seguire anche le gare a squadre dei cadetti

    • Cinzia Bonfante says:

      Gentile lino,
      purtroppo lo streaming in questa giornata no è visibile!
      La mancanza di servizio non dipende dalla nostra volontà, ma cercheremo di tenervi aggiornati!
      Grazie!

  397. michele says:

    i risultati quando li comunicate?
    da casa si e sempre in fibrillazione come i nostri figli
    grazie

  398. mimmo says:

    Purtroppo siamo alle solite…cose a metà. ..eppure dovrebbero capire che il judo si mantiene soprattutto con i ragazzini. ..in questo caso i cadetti. Ma cosa interessa a loro eppure….i grandi sono grandi…ma vo ricordo chei piccoli però devono crescere.

  399. berni says:

    il tuo ragionamento non fa non solo una piega ma addirittura una grinza.

    Ad ognuno il proprio lavoro e la piena responsabilità di quello che si fa, poi lungo la strada vi possono essere delle rettifiche o dei giusti rimedi, tuttavia andare avanti senza nulla di chiaro è deleterio per l’intero movimento e per la crescita non solo internazionale ma anche interna, che sarà sempre scadente. Ritengo una grossa offesa a tutto il movimento judoistico italiano presentarsi a delle gare con buchi in alcune categorie se non vi sono validi atleti. Ebbene che si punti sui giovani.

    Poi è interessante definire una volta per tutte i ruoli delle persone preposte alla guida nazionale, anche se il R.O. è chiaro il compianto Presidente tracciò chiaramente i ruoli, ancora sussiste sovrapposizione di competenze e nessuno apertamente mette ordine una volta per sempre. Sia ben chiaro, non ho nulla contro alcuno ma è giusto che i ruoli siano chiari non solo per noi tecnici ma soprattutto per gli atleti, i quali spesso restano smarriti e non sappiamo tutti come sia difficile per un atleta credere, come tu giustamente affermi, gli atleti hanno bisogno di una guida di cui fidarsi ciecamente.

  400. laura says:

    In merito a tale argomento, già affrontato in passato, sembra retorico dire che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…cosa bisogna fare ancora per far capire alla Federazione (politici in primis e staff tecnico poi) che ora più che mai è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO (per la crescita agonistica del judo italiano, per l’incremento della visibilità, dei praticanti, degli sponsor e mille altri buoni motivi…) aprire i tornei del World Tour? E’ necessario fare un un sondaggio tra i club tesserati o porla all’ordine del giorno nella prossima Assemblea e votarla? Perchè, più semplicemente e onestamente, non viene fatta una scelta dai “nostri” dirigenti/politici? E’ comodo, rivestire un ruolo istituzionale-federale e poi non fare scelte e non esporsi! Mi, come moltissimi altri tesserati, siamo stufi di questo stato di cose, siamo stufi di questa “limitazione” (chissà poi se è così legittima, anche alla luce dei principi e delle norme costituzionali e comunitarie vigenti…)!
    Forse qualcuno lassù in alto dovrebbe farsi un esame di coscienza e, se la situazione lo richiede, e mi pare proprio che lo richieda visti anche gli ultimi risultati di Tallin, DIMETTERSI…succede a livello territoriale, perchè non anche a livello centrale? Non è un disonore, ma un atto di responsabilità nei confronti dei tesserati!

  401. Fabio says:

    Rispetto agli interventi precedenti mi sembra ci siano degli argomenti nuovi che fanno fare un deciso passo in avanti alla discussione, e che mi trovano molto d’accordo. Sono pienamente d’accordo con la liberalizzazione con l’Italia dei volontari, unico modo non solo per far crescere il movimento ma anche per dare speranze od obiettivi concreti a quelli che non l’avevano prima. Chissà che non si riesca a tornare ad allargare la base dei senior. Punto di novità molto interessante è quello relativo alla figura dell’insegnante del club di provenienza, quello che succede nel nuoto dovrebbe essere preso a riferimento. Coinvolgere il club ha anche l’indubbio vantaggio di aumentarne la visibilità è la possibilità di acquisire sponsor, rendendolo più appetibile agli sponsor.
    Lo so non è facile, l’Italia è un paese fondamentalmente conservatore….dei NO preconcetti, il problema è che il mondo sta cambiando sia nel lavoro che nello sport e se non vogliamo rimanere marginale dobbiamo (tutti) essere pronti a fare scelte radicali e innovative.

  402. Piero Comino says:

    mah, l’avv Zannier è Friulano non Trentino, poi la dirigente d’azienda era la sig. Gabriella Boniforti non la Bellone per il resto ovvio che il tempo…..

  403. Luca says:

    “Il sospetto, che col tempo si tramuta sempre piu’ in una certezza, e’ che la liberalizzazione – quella vera – e’ vista piu’ come una minaccia che come una opportunita’.”

    Ora più che mai abbiamo bisogno di liberalizzare per trovare risorse nuove e far si che le cosiddette “seconde linee” (poichè etichettate così) possano far vedere che poi seconde non sono tanto.
    Ci sarà forse il timore che qualcuno veda spodestati i propri delfini? Spero proprio di no, non voglio crederlo. Tuttavia quello che accade è che nel silenzio più totale nessuno osa dire niente o tutt’al più si fanno le “supercazzule” come va tanto di moda fare e che come tali non portano proprio a nulla.

    Sono un po’ seccato quando vedo che in una gara a squadre si torna a casa perchè alla squadra manca un elemento… e non mi si venga a dire che non abbiamo nella rosa dei candidati qualcuno da inserire: fosse anche l’ultima cintura marrone (si fa per dire) ce la metto a “tappare il buco”, male che vada il risultato non cambia ma non mi sono perso l’occasione di mandare avanti la SQUADRA CHE RAPPRESENTA LA MIA NAZIONE.
    L’ho scritto bello grande perchè forse non si è capito che i signori che siedono sulle sedie azzurre, sono pagati per far quello che fanno, (visto che parte delle nostre tasse, oltre che dei nostri tesseramenti vanno a formare il loro stipendio) o meglio per quello che dovrebbero fare: mi colpisce il fatto che durante una finale (poi vinta dal nostro atleta) la sedia tel tecnico sia vuota…

    Liberalizzare una minaccia?… caro NB pare proprio così.

  404. Carlo says:

    Volontari…..in un mondo dello sport professionale. E’ un po’ come i nostri politici rispetto alla media europea, furbetti del quartierino in mezzo a professionisti della Politica. Insomma padroni dell’ “arte dell’ arrangiarsi” senza una vera e propria organizzazione. Organizzazione !!! Sì, quella dove si definisce funzioni-ruoli-attivi. In 35 anni di lavoro e sport come volontario, ho visto rarissimamente una vera organizzazione, soprattutto proiettata al futuro. Come mai non esiste una organizzazione secondo me ? Perchè : ognuno pensa al proprio orticello senza considerare che il Mondo e l’ Italia non sono orti così grandi; esiste poca collaborazione tra “volontari” i pochi professionisti si credono eterni ed invincibili (come i nostri furbetti nel pubblico). Il fatto che molti professionisti lo sono grazie allo Stato (=cittadini=contribuenti),dovrebbe far nascere un senso del rispetto e riconoscimento verso i “volontari”. Forse se accade l’ Italia, si può sperare che cambi !!!

  405. amministratore says:

    Cari lettori,
    ci tengo a fare una precisazione, tanto per non creare confusione.

    Su Italiajudo abbiamo piu’ volte chiesto un’apertura totoale delle competizioni del World Tour, tuttavia non e’ intenzione di Italiajudo chiedere una apertura a caso per competizioni in cui di fatto si partecipa con la maglia azzurra. Provo a spiegarmi meglio: siamo d’accordo che vi debba essere un minimo criterio di accesso, ma non restrittivo come quello attualmente in vigore. Per esempio il podio ai campionati italiani oppure l’accesso alla lista degli AIN puo’ essere una buona soluzione.

    Quando ci si riferisce alle limitazioni, ci si riferisce appunto a quelle norme che impediscono ai nostri migliori atleti di partecipare a tutte le European Open e a tutti i Grand Prix (infatti, solo alcune gare OPPORTUNAMENTE selezionate sono aperte) e anche ai tornei di Grand Slam (mai aperti fin ora).

    Probabilmente, negli ultimi articoli pubblicati, incluso il presente, non siamo stati molto chiari su questo aspetto e mi scuso personalmente per qualsiasi misunderstanding che si possa essere creato.

    Pertanto, non posso che condividere il pensiero di Andrea regis nella sua ultima intervista: nessun atleta che non abbia conquistato un podio in Italia (o quanto meno lo abbia sfiorato) puo’ essere libero di andare a rappresentare la Nazionale, mi pare giusto!

    Mi farebbe invece piacere – e lo ritengo altresi’ oltremodo giusto – vedere Andrea e anche tanti altri atleti partecipare liberamente ad un grande slam, cosa attualmente non consentita.

    Spero di essere stato piu’ chiaro di prima.

    Grazie,
    Ennebi

  406. amministratore says:

    Cari lettori,
    in riferimento alla risposta di Andrea al quesito 2 nell’intervista svolta da Andrea Bonechi, con il quale mi complimento per la scelta delle domande, ci tengo a fare una precisazione, tanto per non creare confusione.

    Su Italiajudo abbiamo piu’ volte chiesto un’apertura totoale delle competizioni del World Tour, tuttavia non si e’ mai chiesto di aprire gare dove di fatto si partecipa con la maglia azzurra a chiunque ne abbia la volonta’ senza il benche’ minimo criterio… non chiediamo che tutti indistintamente possano partecipare, quanto meno non atleti che perdono gli Assoluti al primo incontro.

    Si e’ invece chiesto di aprire i tornei del world tour al podio (o ai primi 5, cosidetti AIN – Atleti di Interesse Nazionale) dei campionati italiani, che’ e’ cosa ben diversa. Quando ci si riferisce alle limitazioni, ci si riferisce a quelle norme che impediscono ai migliori atleti italiani di partecipare a tutte le European Open e a tutti i Grand Prix (infatti, solo alcune gare OPPORTUNAMENTE selezionate sono aperte) e anche ai tornei di Grand Slam (mai aperti fin ora).

    Probabilmente, negli ultimi articoli pubblicati non siamo stati molto chiari su questo aspetto e mi scuso personalmente per qualsiasi misunderstanding che si possa essere creato.

    Pertanto, non posso che condividere il pensiero di Andrea: nessun atleta che non abbia conquistato un podio in Italia (o quanto meno lo abbia sfiorato) puo’ essere libero di andare a rappresentare la Nazionale, mi pare giusto!

    Mi farebbe invece piacere – e lo ritengo altresi’ oltremodo giusto – vedere Andrea e anche altri atleti partecipare liberamente ad un grande slam, cosa attualmente non consentita.

    Spero di essere stato piu’ chiaro di prima.

    Grazie,
    Ennebi

  407. pat says:

    donata come sempre sei all’avanguardia ,da poco abbiamo parlato di molte iniziative che abbiamo nel cassetto e spero davvero che si riesca a metterle tutte in campo
    Brava a presto pat

  408. Angelo Marchetti says:

    Meno male che c’è qualcuno che la pensa come me!!!!
    Sempre così Maestro.

  409. Vittorio Serenelli says:

    Mi piace, quando si inizia?

  410. marco bottinelli says:

    Per quel pochissimo che conosco Donata Burgata ho l’impressione di vedere una persona che ha pienamente colto lo spirito del Judo. Ovvero nel ns. mondo spesso fatto da super maestri abbastanza pieni di sè parlare con Donata ti dà l’idea che dietro una tranquilla umiltà si celi quello spirito di ricerca, di innovazione e di applicazione dei propri principi tipico dei grandi judoka ma più in generale dei grandi sportivi. E questa interazione con il rugby ne é una sicura riprova. Complimenti.

  411. Alessandra says:

    Sono totalmente d’accordo su quanto e stato scritto. Quando iniziamo?

  412. zANESCO cLAUDIO says:

    Ma guarda te, che novità, mi piace che la cosa sia messa in evidenza su questo sito importante e letto da moltissimi praticanti, mi permetto di dire che alcune “scuole private” ma aperte al pubblico , hanno affrontato e risolto il problema da anni, tecnica didattica ecc. ecc.

  413. Giampaolo magri says:

    Cara Odette la vincitrice MORALE sei TU ma questo non ripaga l’ingiustizia subita quei Signori Ufficiali di gara dovrebbero esseere messi a riposo per almeno 5 anni . Sei giovane sei brava vedrai che avrai grandi soddisfazioni , questo ti servirà per prenderti clamorose soddisfazioni alla BARBA di Ufficiali di Gra fazoisi ed incom
    petenti

  414. Luigi franco rossi says:

    Interssante …è la forza esplosiva ? Nel judo ,insieme al l’equilibrio e’ fondamentale !

  415. laura says:

    L’ennesima SCADENTE prestazione della nazionale…ancora e ancora!
    Nonostante le fandonie che ci vengono propinate (nel sito federale si legge “ma non c’è nulla da recriminare”, “Anche se molto amareggiato, lo staff azzurro è soddisfatto da quanto dimostrato”, “soddisfazione per come ciascuno degli azzurri ha affrontato la gara, lottando all’altezza di qualsiasi situazione”,”la consapevolezza del team azzurro di valere quanto chi ha vinto” ecc ecc) come fossimo TUTTI DECEREBRATI, incapaci di vedere e capire, è EVIDENTE che (giovani o meno giovani non fa più differenza a questo punto) la NAZIONALE fa veramente acqua da tutte le parti…dai dirigenti, ai tecnici, agli atleti, nessuno escluso! Non sono bastate le batoste prese ai Mondiali, Europei, Continental Open, Grand Prix e Grand Slam? E’ un’ECATOMBE continua e senza sosta da anni oramai!
    Mi sono veramente stufata, come tesserata e come italiana prima ancora, di sentirmi dire che “lo staff azzurro è soddisfatto da quanto dimostrato” come se nulla fosse accaduto! Io non sono soddisfatta per niente e non dovrebbe esserlo né lo staff né la dirigenza, anzi, sono proprio ARRABBIATA NERA! Insomma, basta essere lì, che poi se si fa un pessima figura và sempre bene lo stesso…ma allora chiunque è capace di fare il tecnico/dirigente in questo modo!
    Se avessi risultati così carenti nel mio lavoro, altro che “molto amareggiato…[ma] soddisfatto da quanto dimostrato”, i miei clienti mi darebbero un bel calcio nel sedere (passatemi il termine poco fine) e si andrebbero a cercare qualcuno più competente! E noi invece, nonostante tutto, nonostante le innumerevoli possibilità accordate, continuiamo ancora a tenerci (visto che non hanno MAI minimamente pensato, nonostante i pessimi risultati ottenuti, alle proprie DIMISSIONI) questi dirigenti e questi tecnici (NB: tra l’altro pagati con i nostri soldi!)? Ma non ci è dovuta neppure un’ammissione di colpa da costoro (che è sempre di qualcun altro o della sorte avversa!)? Non sarà ora di cambiare atteggiamento, strategie, politiche, programmazioni….e, soprattutto, staff e dirigenza?

  416. 8FJUDO says:

    Sono daccordo, ad eccezionale del primo punto, perche paragonare il livello continentale a un “campetto” rispetto a quello mondiale non ha senso, i nostri azzurri sono stati tra i migliori in europa e avrebbero potuto esserlo anche a livrlo mondiale. Ricordiamo anche che nella gara europea la fortuna è stata dalla nostra parte. Ai mondiali assolutamente no!

  417. Fabio says:

    La prima cosa che noto è il poco dibattito generato da questi articoli, quasi come ci fosse timore a prendere una posizione. Eppure non dovremmo aver paura a farlo, in fondo si tratta del nostro sport e, in alcuni casi, del nostro futuro. Un sano dibattito, se mantenuto nei dovuti binari, non può che essere benefico.
    Entrando nel merito, che il mondo del judo sia in forte evoluzione non lo scopriamo certo ora, è un processo che è in atto da almeno due quadrienni, sarà inesorabile ed irreversibile, soprattutto necessario se vogliamo evitare la fine della Boxe e della Lotta. Inevitabile non vuol dire che non siano necessari aggiustamenti, anzi, ma o siamo attori protagonisti nei cambiamenti all’attuale regolamento oppure ci troveremo inesorabilmente a subirlo (come sempre).
    Tra questi cambiamenti, anche di mentalità, il cardine è la LIBERALIZZAZIONE delle gare internazionali, da questo non possiamo prescindere: sarà doloroso, sarà costoso ma la direzione non può che essere questa.
    Il secondo a mio avviso passa per un ripensamento degli allenamento collegiali: perché non tornare agli intercentri? Modificati certo, ripensati certo ma così avremmo più possibilità di confronto e una base più allargata.
    Terzo, perché non tornare ad una commissione tecnica giovanile che segua cadetti e junior? I risultati a suo tempo si sono visti, perché abbandonare qualcosa che funziona?
    Quarto, i recuperi, si è vero, recuperare dai quarti può essere limitativo ma tutte le nazioni sono nelle stesse condizioni, non può essere un giustificativo per una spedizione “negativa”, magari un punto di miglioramento ma attenzione alla durata delle competizioni.
    Arbitraggio, punto dolente….contiamo poco? Una ragione in più per intervenire a livello politico e federale…..però la stessa attenzione la gradirei anche a livello nazionale…
    Convocazioni, non voglio questionare su chi hanno portato, sono tutti ragazzi di valore, ma forse qualcuno in più ci poteva stare.
    Ultimo, i tecnici, è solo un mio pensiero ma se ognuno si deve portare il proprio tecnico personale che senso hanno i tecnici federali? è una provocazione chiaramente ma anche qui sarebbe meglio mettere delle regole certe e precise onde evitare personalismi e iniquità….che sia ancora l’intercentro la soluzione?

  418. Manuela e Michele Pasini says:

    Come ribadiamo da tempo, la formula di recupero ai quarti è allucinante!!! se non sei IL MIGLIORE, il risultato dipende solo dalla fortuna del sorteggio!!! così abbiamo perso anche la Giuffrida ai mondiali !!!! ma c’è qualcuno dei nostri che si fa sentire, quando a livello internazionale prendono queste decisioni AGGHIACCIANTI ???? Lo scopo è solo quello di finire PRESTO, poi però spalmano le categorie su 5 giorni, così aumentano i costi per tutti !! e pensare che qualcuno vorrebbe introdurre la formula anche in Italia !!! Chi vuole finire le gare presto, può anche restare a casa !!!

  419. m.g. says:

    sul fatto che i mondiali siano andati male non ci sono dubbi.
    l’analisi fatta mi sembra corretta ma incomincerei parlando dando uno sguardo indietro nel tempo.
    ovvero da quando la nazionale juniores e’ stata affidata allo staff che segue la nazionale maggiore.
    forse dovrebbero scorporare le tre categorie ca-ju-se come fanno all’ estero nelle nazionali dove la programmazione e’ primaria e girano piu’ squadre contemporaneamente .
    il fatto che non si faccia questo potrebbe essere un problema di budget, ma quando si sa’ che si porta una squadra femminile per una gara a squadre e la piu’ forte (odette) viene ritirata prima perche’ deve fare un altro torneo la settimana dopo e non ti tuteli portando un altra al suo posto o per lo meno riporti la squadra due giorni prima a casa per risparmiare, dove sta la programmazione di questi tecnici?
    sono soldi buttati
    non era meglio portare a questo punto una categoria in piu’? almeno quei nomi citati nell’ articolo o ad esempio il campione italiano 81 tagliato fuori anche agli europei? perche’?
    si sono portati atleti meno competitivi di altri in tutte e due le competizioni (europei e mondiali) frutto di un clima di amicizia e commiserazione ;che chi e amico di chi…. puo’ partecipare alle gare e altri no.
    un esempio futuro e’ il fatto che ci saranno gli europei u23 e ci sono gia’ degli atleti che sanno di essere convocati e altri no perche’? vi sembra giusto che qualche allenatore si avvivicini ad un atleta e gli confessa il fatto che lui fara’ una gara in cambio di un futuro appoggio di stima comprato? e come se la nazionale di calcio prima della convocazione ufficiale dei mondiali diceva gia’ da una settimana che rossi era tagliato fuori cosa sarebbe successo in quel caso a prandelli?
    lo stile della tangente della parola all’ orecchio delle lobbi per favoritismi non so quando finira’ ma questo e’ il risultato.
    teniamoci comunque i risultati positivi che ogni tanto escono fuori grazie alle capacita’ di atleti favolosi che anche noi possediamo

  420. giuseppe says:

    Ragazzi vq bene il dibattito e le critiche… ma non possiamo sparare fango con un prestazione così ed essere entusiasti per qualche colpo di fortuna.

    Sicuramente agli Europei abbiamo avuto fortuna, ma i ragazzi sono stati bravi ed avevano gli giusti stimoli… Dopo una prestazione del genere ci aspettavamo tanto ai mondiali e siamo rimasti delusi!!!… Magari hanno dato tanto… forse troppo agli europei e x questa gara sono mancati gli stimoli o si è dato troppo x scontato…

    Credo che il problema della Commissione Giovanile x JU e CA era una buona cosa, perchè un JU è un atleta ancora giovane ed in fase evolutiva fisica e tecnica e ha necessità di insegnanti che lo allenino ma anche che lo istruiscano, perchè spesso nei club mancano basi fondamentali che non permettono hai ragazzi di rimanere competitivi nelle successive classi.

    E’ altresì, vero che gli JU hanno necessità di confrontarsi (in gara ed in allenamento) più spesso a livello SE per crescere in esperienza.

    I club sono spesso troppo isolati ed ognuno fa per se… questo non ci fa crescere, perchè le grosse società sono sempre le stesse ed inserirsi in un circuito del genere è difficile se non impossibile, partendo da piccole realtà.

    Secondo me bisognerebbe migliorare il livello degli insegnati dei club… e poi formare realmente quelli della nazionale… perchè non è detto che un fortissimo atleta da un giorno all’altro passa dall’agonismo puro alla direzione tecnica…. devono studiare e dimostrare che sono capaci…

    cmq speriamo bene e buon World Judo Day a tutti

  421. mimmo says:

    Mi preme immediatamente fare una nota in riferimento alla dichiarazione di Mario Macalli, presidente della Lega Pro: ” amo il calcio limitatamente alla versione sportiva della parola. VOI ne avete fatto un business con milioni di euro che ci girano attorno, quindi VOI con lo sport non centrate NULLA, conferma mi viene data dall’affermazione che fate. Lei e i suoi “giocatori di palla” guadagnate in un mese quello che un judoka professionista all’apice della carriera e in forza ad un gruppo sportivo militare guadagna in diversi…ma diversi anni di DURO lavoro, lavoro che lei e i suoi “tiratori di palla” non si sogna neppure lontanamente di fare. E poi non mi offenda i tennisti, almeno quelli portano grandi risultati. Quindi abbia il sacrosanto coraggio di stare zitto, lasci valere più l’opinione di noi POVERELLI…(di soldi…ma di cuore siamo ricchissimi…..)
    Passiamo al problema. Tutto lo possiamo raccogliere in una sola parola: MERITOCRAZIA. Si adesso se sei bravo vieni considerato e convocato (o comunque dovresti essere convocato obbligatoriamente) se sei meno bravo (…purtroppo..) stai a casa. Sono finiti i tempi belli…adesso servono medaglie…ma quelle vere…altrimenti VIA.
    Per me è giusto….quindi l’atleta forte porta medaglie, le medaglie i soldi alla federazioni, i soldi portano qualità e preparazione agonistica, la qualità porta prestigio allo sport.
    Signori…la musica è cambiata…e se non cambia…cambiamo sport…FACCIAMO CALCIO…hihihihih
    buon allenamento a tutti…

  422. pat says:

    bene bisogna dire che Malago aveva anticipato queste sue idee quando è stato votato e finalmente è riuscito a farlo ,penso che in un momento come quello che l’Italia sta vivendo sia doveroso x tutti pensare e agire in economia
    So che nella stessa riunione si dovevano stabilire anche (oppure lo hanno già fatto) i parametri x l’altra azione, che reputo positiva , una card con tantissime agevolazioni x gli atleti del club olimpico e la nascita delle promesse olimpiche che avranno una borsa di studio di 10.000 euro
    chissà se sono state approvate e se ci toccheranno e come ?ai posteri ardua sentenza

  423. Vittorio Serenelli says:

    Personalmente credo ci sia un peccato originale nel problema “organizzazione gare”.
    Perché un club inizia ad organizzare una manifestazione agonistica?
    Spesso si inizia con manifestazioni giovanili e poi via via si cresce in ambizioni.
    Le motivazioni possono essere varie od un mix di diverse ragioni.
    Tra quelle dichiarate e quelle nascoste possiamo trovare: far fare esperienza ai propri ragazzi, fare cassa per il proprio club, avere visibilità nel proprio territorio con contatti con le autorità locali ed altro.
    Ma se le andiamo a vedere una alla volta vediamo che spesso non sono realmente mirate all’obiettivo dichiarato.
    1) Far fare esperienza ai ragazzi. Poi con le formule più diffuse i ragazzi, se va bene, fanno 2 incontri di media a testa. Ovviamente formule con gironi successivi permetterebbero meno quote di iscrizione…
    2) Visibilità sul territorio. Sappiamo tutti che nemmeno gli addetti ai lavori vanno a “vedere” una gara di judo specie se dura 8-10 ore. Alternative? Gara a squadre, bianchi e rossi, ecc. Problema? Poche quote iscrizione.
    3) Fare cassa? È l’aspetto più facilmente raggiungibile attraverso tanti atleti per tatami, pochi arbitri che lavorano tante ore.
    Da atleta ho avuto la fortuna di poter partecipare a brevi manifestazioni come quadrangolari per squadre regionali (o di interclub) con durata limitata, presenza di pubblico e ritorno d’immagine del Judo e gratificazione degli atleti solo per il fatto di “esserci”.
    Come tecnico e genitore ho assistito mio figlio nella sua partecipazione ad una Bianchi contro Rossi nel milanese con palestra piena di gente anche di non addetti ai lavori.
    Credo che se tante gare minori avessero non solo libertà ma addirittura la spinta a cercare formule alternative si faciliterebbe la disponibilità di tutti a collaborare con chi nello stesso territorio organizza una gara di Gran Prix pretendendo a quel punto il rispetto assoluto dei dettami federali.

  424. pat says:

    sono assolutamente d’accordo con tutto quanto scritto da Comi frequentando le competizioni internazionali vedo spesso cose che potrebbero essere adottate anche in un trofeo più casalingo ,come presidente di giuria mi ritrovo spesso di fronte a situazioni non consone al rispetto degli atleti spettatori ecc.ecc
    proposte :1° competizioni divise x classi (non tutte le categorie x fare cassa) 2° supporto del comitato regionale alle società che si caricano l’onere dell’organizzazione (es il rimborso che viene dato agli arbitri e presidenti) fornitura dell’attrezzatura adatta –3°quando si richiede l’autorizzazione a organizzare una competizione elenco e foto della struttura –4° relazione finale del responsabile gara e arbitri e presidenti di giuria non che firma del comitato regionale
    così facendo si responsabilizzerebbero di più sia gli organizzatori che i comitati regionali naturalmente non ho ripreso le idee che già hai inserito tu nel tuo articolo
    Aggiunta di uno stage finita la competizione magari seguito da qualche insegnante della società organizzatrice non lo vedo male permetterebbe un ulteriore scambio sopratutto a quei istruttori che portano varie categorie e che magari i propri atleti fanno uno o due incontri e attendono tutta la giornata x tornare a casa ,così facendo si uniscono le due cose e si possono anche alzare le quote di iscrizione
    anche in altre nazioni si fa e non sono francia germania ma nazioni cosiddette più povere

  425. Claudio Zanesco says:

    Al tempo, nella mia vita sportiva ho organizzato gare per bambini, per adulti, di judo e di jujitsu, due finali nazionali, 10 judoboy all’interno di 10 trofei A.Oldrini, gare con AISE, da atleta partecipato a qualche campionato Italiano, gare all’estero, ecc. ecc. qualche problema c’è ma bisogna uscire dal pantano delle abitudini e guardarsi attorno; chi fa gare lunghe nello sport con molti atleti di età categorie, diverse ecc. ecc.? non molti sport, nuoto, ginnastica, scherma?, . Un organizzatore deve far quadrare i conti e oggi è difficilissimo, infatti alcune gare storiche sono sparite, qualcuno si ricorda ad esempio il Guido Sieni o il Trofeo Tre Torri? oggi vi sono i circuiti grand prix negli anni 80 le interfasi che però organizzava la federazione e i relativi comitati.
    far quadrare i conti in un bell’impianto ecc. ecc. senza l’aiuto federale è quasi impossibile, e infatti si taglia andando magari in strutture che costano poco o sono obsolete, contributi pubblici scarsi, sponsor privati un miraggio,ALLORA BISOGNA CAMBIARE TUTTO ad esempio con manifestazioni per poche categorie e un contorno spettacolare (OLDRINI Docet) oppure una serie di tornei ad arbitraggio degli insegnanti per farer “esperienza” poi ogni tanto la vera manifestazione federale in pompa magna, perchè per arrivare ai grand prix in spagna ne passa di acqua sotto i ponti

  426. Carlo Grava says:

    Non credo molto al grado di ascolto delle persone che hanno incarichi pubblici, quali ritengo siano i rappresentanti federali e non, ma invierò all’ indirizzo e-mail le cose che mi permetto di scrivere qui di seguito. Quello che scrivo sono cose che più volte ho sentito proporre e a volte mi sono provato a proporre.
    Gare per :BAMBINI-FANCIULLI-RAGAZZI–gestione meno vincolata ad attività federale, con tecnici e genitori che partecipano nell’ organizzazione-svolgimento ed intrattenimento per una giornata da svolgere in un raggio di 50-80 km di distanza mentre di 2 giornate con distanze superiori ai 150-200 km con una giornata dedicata a giochi-scambi e simili; ESORDIENTI A e B-1- ci sia una seria e professionale coordinazione tra CONI- FEDERAZIONI e sistema del trasporto pubblico e privato per avere una gestione conveniente e convenzionata degli atleti-istruttori-arbitri che durante i fine settimana si muovono ;-2- codificare un sistema tramite dati statistici che dia modo al peso/iscrizione di avere il numero del tatami e l’ora di inizio della categoria;-3-avere sistemi tecnologici che possano garantire un’ aggionramento in tempo reale; -4- dare dei punti di locazione precisi alle società per tecnici e atleti nelle strutture delle competizioni per evitare “ricerche disperate”;-d- fornire intrattenimenti e zone di riscaldamento evitando bivaccamenti e sovraffolamenti che a volte risultano drammatici;-e- aumentare le gare a squadre permettendo anche con squadre miste, creando anche un circuito di tornei regionali/nazionali a scapito di prove individuali;-f- possibilità di uso diretto di sistemi tecnologici e di interazioni dirette, anche informali, ma atte ad ottenere il massimo chiarimento diretto tra arbitri e atleti-tecnici; CADETTI-JUNIOR-1-ovviamente una inversione di carico tra gare a squadre e individuali ;-2- una compilazione anonima fatto da tutti i tecnici-arbitri-atleti presenti ad ogni fine trofeo da consegnare ai tecnici/responsabili federali e all’organizzazione per commentare organizzazione/atleti/tecnici;-3-stage,incontri e simili da organizzare prima o dopo la gara non solo mirato agli atleti ma anche valutando l’andamento di un trofeo-gara-campionato .Inoltre credo che si dovrebbe puntare ad una Federazione Italiana con tutti coloro che vogliono condividere un percorso agonistico e non quello di Federazioni Regionali che si organizzano in maniera leopardesca sul territorio Italia. Per cui se non c’è la possibilità di condividere e collaborare (credo che un signore giapponese lo pensava…), in maniera allargata e coordinata avremo qualcuno che cresce di più degli altri e non una crescita comune e ovviamente di maggior livello!!! Grazie per lo spazio.

  427. Fabio says:

    Una iniziativa veramente lodevole e da pubblicizzare al massimo in modo che possa essere estesa anche ad altre facoltà. E’ un’iniziativa concreta che va nel senso di risolver il problema del drop out degli atleti senior

  428. Jerry Luis says:

    Buongiorno,
    ho appena letto quanto scritto da Direttore di Judo Italiano. Tutto giusto necessita che colui che ha inviato la missiva si identifichi con gli addetti ai lavori per poter almeno verificare il contenuto di quanto asserito.
    Dal mio punto di vista, non conoscendo le critiche rivolte dall’anonimo, ma da quanto fatto filtrare dal direttore direttore di Judo Italia, posso dire che in Federazione sta succedendo qualcosa di grave. La verità è che, con l’inizio del nuovo quadriennio nel gennaio del 2013 nulla è cambiato… “Tutto si rinnova ma nulla cambia”, questo modo di gestire le attività Tecniche non porterà mai beneficio agli atleti e ne tanto meno a tutti coloro che vivono di questo sport. La verità converrà nascosta a lungo, a breve sarà portata a conoscenza di tutti e ne vedremo delle belle. Io al posto del Presidente Federale chiederei conto allo staff tecnico di giustificare tutti gli sforzi economici che sono stati fatti fino ad oggi senza portare alcun risultato utile. E mi riferisco ad atleti convocati e portati alle gare senza averne alcun diritto in base ai regolamenti sanzionati dalla Federazione ad inizio quadriennio. Oppure di inutili, ma solo solo fini a se stessi, stage all’estero ove alcuni lavoravano seriamente mentre per altri era solo una vacanza a spese delle Federazione e dei contribuenti.
    In attesa di sviluppi, porgo cordiali saluti.
    A presto

  429. Mister Ics says:

    E’ purtroppo in grande quello che capita anche nei piccoli – medi o presunti “grandi” club. Quindi di che si lamentano ?

  430. Diego Morelli says:

    Cari signori,
    Alla faccia dell’identificarsi, “mister ics” e “Gerry Luis” non voglio entrare in conflitto con le opinioni di nessuno, tutte legittime e sacrosante, ma non è inopportuno commentare un articolo del genere nascondendosi dietro nomi di fantasia?
    Cordiali saluti
    Diego Morelli

  431. Diego Morelli says:

    Chiedo scusa, ma io non sono collegato da nessuna parentela con il sig. Pino Morelli
    Grazie

    • Pino Morelli says:

      Che non sarebbe un disonore, ti posso assicurare! Ma hai fatto bene a specificare, grazie.

      • Diego Morelli says:

        Caro Pino, anche per me sarebbe un onore e magari siamo parenti per davvero, ho scritto questa precisazione solo per essere sicuro che qualche benpensante non abbia l’idea che ho scritto solo perchè direttamente interessato. Invece condivido appieno il tuo pensiero solo perché lo trovo giusto e soprattutto senza fini personali.
        Cordialmente Spiderman! Ahahahah
        Spero di conoscerti di persona molto presto!

  432. Jerry Luis says:

    Cari amici da tanto tempo su Judo Italia e anche sul social network FB “EnneBi” ed altri hanno criticato l’operato della Direzione Tecnica sulla gestione degli atleti e dei risultati. Devo ammettere, con il senno di poi, che avevano e hanno pienamente ragione. Detto questo come si nota non è cambiato nulla, anzi le cose peggiorano sempre di più.
    Per capire di quello che stiamo parlando invito a leggere il comunicato sul sito della FIJLKAM relativo alla riunione del Consiglio del Settore Judo. Dal comunicato si può immaginare cosa avrà scritto l’anonimo “Miki Salvi”.
    Ho letto e riletto il comunicato e mi sono posto alcune domande, che elenco di seguito, con la speranza che qualcuno possa darmi delle risposte:
    – è sicuro che le motivazioni delle dimissioni del DT sono quelle?;
    – qualcuno sé chiesto perché il preparatore atletico ha dato le dimissioni?;
    – per quale motivo gli atleti della cat. 73 kg dovranno essere affidato ad un solo tecnico, mentre fino ad ora la gestione tecnica dell’intero team era affidata ad una sola persona?,
    la risposta a questa ultima domanda è semplice, vi invito a vedere, a breve, chi saranno gli atleti scelti dalla Commissione. Questa è e sarà una altra sconfitta per questo sport e tutto il movimento che c’è dietro. Il Judo in Italia, purtroppo, non potrà mai crescere ed avvicinarsi ai livelli di altre Nazioni come Francia, Germania, Portogallo, Polonia, Rep.Ceca etc. resteremo sempre ai margini. L’italia del Judo sarà, con rispetto parlando, come Malta nel calcio.
    cordiali saluti

    • Pino Morelli says:

      Scusate se mi intrometto in questa discussione. Io ero passato per dare uno sguardo ma voglio dire la mia, se permettete. Sapete perchè le cose non cambiano? Perchè non firmate le vostre considerazioni, le vostre affermazioni e questo non fa altro che far crescere ancor di più un potere che ha vissuto, fino ad oggi, sul ricatto, sulla minaccia, sull’esclusione. Voi, non firmando quanto sostenete gli date più forza. Di cosa avete paura che vi tolgano il vostro Dan? O la vostra cintura nera? Ma se state dicendo che è finito il judo italiano cosa pensate possano contare la vostra cintura o il vostro Dan. Continuando con questa mentalità lasciate agli altri la possibilità di gestire il vostro futuro e quello del vostro sport, non assumendovi la vostra responsabilità di quanto affermate distruggete, in un solo scritto, tutti gli anni che avete trascorso sul tatami. Non firmando, firmate la fine dei vostri sogni e delle vostre aspettative rispetto al judo. Se invece che fare judo aveste fatto gli idraulici avremmo avuto dei professionisti in più. Cordialmente, Batman

  433. Jerry Luis says:

    <>
    Alle domande che mi ero posto ieri leggendo il comunicato della FIJLKAM, e che ho postato nell’editoriale “Rumors: siamo alle solite” del Direttore Morelli, l’ articolo di AC ha confermato tutti i miei dubbi sui reali motivi delle dimissioni/dismissione del DT.
    Le motivazioni addotte dalla Commissione sono contraddittorie. Penso che già a suo tempo la scelta di nominare il Maestro Toniolo, fatta dal compianto Presidente Pellicone dava fastidio a tanti anche all’interno della Federazione. Ci sono stati e ci saranno sempre, elementi occulti che tramano da sempre e che trameranno anche nel futuro prossimo. Il fatto stesso che da diversi quadrienni lo staff tecnico delle nazionale è scelto tra elementi che provengono dai Club militari questo fa molto pensare.
    Secondo me al vertice della DT dovrebbe essere nominato una persona che, oltre alle doti tecniche, sia fuori dagli schemi dei Club, per dirla tutta una persona “super partes”.
    Per quanto riguarda la scelta di nominare un tecnico esclusivamente per seguire i soli kg.73 la dice lunga, come detto nel mio posto sull’articolo “Siamo alle solite” bisogna aspettare le scelte che farà la Commissione per definire gli atleti che meriterebbero di continuare a seguire il percorso per le qualificazioni Olimpiche per capire il perché della scelta ma soprattutto della tecnico scelto.
    Ci saranno delle sorprese e si evidenzieranno alcuni aspetti del perché il DT è stato silurato.
    JL

  434. Dean Martin says:

    Non capisco una cosa…forse più di una….comunque, quando capita una cosa del genere in altri sport a farne le spese è tutto lo staff, e cioè il DT e i sui allenatori, qui sembra che a farne le spese sia solo il solo vertice della piramide. Delle due una, o il M° Toniolo ha pagato per tutti oppure non è stato lui a potersi scegliere i suoi allenatori, e questo sarebbe gravissimo perché è indice che l’anatra era zoppa in partenza.

  435. Pitrelli says:

    Sono Pitrelli Antonio Presidente e direttore tecnico dell’ASD Ken Kyu Kai Sporting Libertas, i problemi sono sempre gli stessi: la cattiva
    organizzazione delle gare di judo; gran Prix e tornei privati hanno raggiunto un livello veramente vergognoso che demotivono sempre di più atleti genitori e noi maestri a partecipare alle competizioni di judo.
    Problemi: Tempi biblici di attesa
    Arbitri e presidenti di giuria costretti a svolgere le loro funzioni anche 12-14 ore di seguito
    Regolamenti non rispettati !!! per accorciare i tempi di gara
    Risoluzione (come proposto dal sottoscritto 12 anni fa per le finali nazionali)
    Divisione obbligatoria dell’orario del peso con categorie pari al numero dei tatami allestiti
    Obbligo d’inizio gara mezzora dopo il peso (gli atleti hanno diritto di sapere con certezza quando completare il riscaldamento)
    Avvisare se eventualmente ci fossero dei ritardi con esposizione delle poole con ora d’inizio gara.
    Vietare gare con promiscuità di categorie dividere NA Da AG in giorni differenti.
    Vietare variazioni di regolamento (accorciare tempi di gara o golden score)
    Multare le società che non si attengono alle regole che per far cassa prendono più iscritti di quelli che l’impianto allestito può sostenere mettendo in serio pericolo l’incolumità degli atleti e l’immagine del judo e della federazione che dà il patrocinio !!!!
    Dare un tempo massimo alle gare ad es. quattro ore dal peso.
    Per le gare lunghissime prevedere due turni di arbitri.
    Colgo l’occasione per i miei sportivi saluti.
    PS io sono anche l’organizzatore dei famosi bianchi e rossi che si svogevano a Somma Lombardo.

  436. Gipsy says:

    Non stupiamoci…. siamo in italia purtroppo … Serviva una vra ittima sacrificale e’ stata trovata a scapito della verita’. Il circolo e’ chiuso e lo rimarra’ come in tutte le lobbies italiane… non servono i sacrifici non serve l impegno o sei nel giro o sei fuori chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia… purtroppo. Si sa gia’ chi deve essere spinto e chi no e non e’ un discorso di merito ma di dove sei e da dove arrivi …. spero tanto che i giovani che sono animati da tanto spirito di sacrificio e da tante speranze prima o poi possano incontrare un ambiente sano con ilq uale misurarsi, per ora e’ un’utopia ed e’ sotto gli occhi di tutti. Paga sempr eil piu’ scomodo non chi commette errori o chi vede solo il proprio orticello… W L’Italia

  437. Carlitos says:

    Il mio commento di sicuro sarà fuori luogo e fuori tema…

    Fijlkam:
    Per 32 anni è stata presieduta dal compianto presidente Matteo Pellicone (32 anni??? Si….)
    Dopo il Dott. Pellicone gli succede nel ruolo di presidente federale Domenico Falcone, che per trent’anni è stato al fianco di Matteo Pellicone con vari incarichi, fino ad essere nominato Segretario Generale dell’allora FILPJK nel 1999.
    Concedetemi l’esempio, è un po’ come a Cuba che dopo 50 anni di presidenza, Fidel Castro si dimette e….chi diventa presidente? Mà suo fratello Raul Castro naturalmente… Cosa è cambiato a Cuba? Niente…

    Il presidente della federazione Francese di Judo “JEAN-LUC ROUGE” è il presidente dal 2005 (9 anni), il presidente della Federazione Tedesca “Peter FRESE” è presidente dal 2005 (9 anni), in Olanda “Willem Jan Stegeman” è il presidente dal 2013 succeduto a “Jos Hell” presidente per 12 anni…

    Secondo mè in Italia prima di allenatori e direttori tecnici bisognerebbe cambiare i vertici, persone che sono da 30 anni e più nella stanza dei bottoni, che sicuramente hanno fatto anche tanto bene al judo Italiano mà che ha tutto c’è una fine, e che ci vogliono persone, idee nuove, nuovo entusiasmo…

  438. sorry says:

    Siamo alle solite…..addirittura un tecnico assoluto per questa categoria speciale: 73 kg.Mi chiedo che cosa ha di tanto speciale questa categoria????.
    Due tecnici su quattro hanno dato le dimissioni,direi bella media.Quali sono le motivazioni del dimissionario prof.ALBERTO DI MARIO???
    Sono molto preoccupato per il futuro di questa disciplina speriamo in bene.Buon lavoro a tutti

  439. Comino says:

    certamente si tratta della solita “italianata” che in altra e per altra occasione ho definito ” Bandar Log” che poi un laico come il presidente Federale presieda una commissione tecnica…è forse un coinvolgimento tecnico atto a parare le terta ad altri? quanto al sig. Murakami dato e considerati i precedenti dove poteva finire se non in Italia……scadenze: solo biologiche, basta aspettare

  440. Diego Morelli says:

    Murakami? Dopo tutti gli scandali in terra nipponica? Beh, chi si somiglia si piglia………..
    Che amarezza!

  441. francesco says:

    Il M.Toniolo quando era in collaborazione con i cadetti e juniores ha dimostrato le sue capacità nel crescere la squadra e facendo prendere importanti medaglie. Ho invece l’impressione che Pino non sia all’altezza della situazione visto i risultati dei maschi. Gli atleti vanno motivati e curati perchè sono loro il nostro futuro judoistico, naturalmente parlo dei giovani che sono stati messi da parte per ben due anni.All’estero portano ragazzi sempre più piccoli a fare gare di qualificazione, ovvio che all’inizio perdono con i colossi ma i risultati recenti della ranking list fa notare come pian piano siano saliti ai piani alti.Dove sono i nostri? A casa!!! Perchè lui si chiude in pochi atleti tra cui tanti veterani e non lascia spazio agli emergenti. Sig. Maddaloni ricordati che c’è anche il 2020 e se i ragazzi non li prepari adesso rimarranno sempre dei “bambocci” e questo per colpa tua che non sai fare il tuo lavoro!Io avrei rimosso lui prima che faccia altri danni e rovini i nostri TALENTI di cui l’Italia ha bisogno!

    • Antonio says:

      Nel giudicare un professionista come Pino Maddaloni immagino avrai perlomeno pari esperienza. Come semplice appassionato della materia, dopo aver seguito delle World Cup, il mondiale junior a Lubiana e l’europeo a Montpellier posso dirti che se c’è qualcuno che mi ha positivamente impressionato come tecnico è stato Maddaloni. Se devo trovare un possibile limite a ciò che ho visto è che può raggiungere qualsiasi risultato ma solo con atleti simili a lui, chi ha visto combattere Esposito a Lubiana penso possa capire cosa intendo: molto coraggio e ritmo dal terzo minuto. A tratti Parlati ha mostrato gli stessi grandi potenziali a riguardo ma il contesto era diverso. Al di là delle opinioni personali ritengo che se bastasse additare qualcuno e sostituirlo avremmo già raggiunto da tempo la Francia nel medagliere.

  442. Dartagnan says:

    Al ristorante del centro Pellicone do Ostia, Raffaele Toniolo pranzava sedendosi ai tavoli normali.
    Falcone invece mangia nel separè e non si mischia agli atleti ospiti…

    • Diego Morelli says:

      A’ Dartagnan tu invece vai a cena com Portos, Athos e Aramis? Ma per piacere fai l’uomo che non costa niente!!

      • Dartagnan says:

        Diego Morelli non m’interessa fare l’uomo con te.
        Falcone è da decenni in federazione,che è governata da meridionali. Si sente una spanna sopra gli altri,chissà perché.

      • Diego Morelli says:

        Ma io non sto criticando quello che dici , non dico che sia giusto o sbagliato, dico che non ci si deve nascondere per dire quello che si pensa. Questo si fa nei regimi dittatoriali.
        E mi sembra che noi “apparentemente” siamo ancora in democrazia.

      • Diego Morelli says:

        PS a questo punto mi viene da pensare che mi conosci! Nel caso ti invito a contattarmi per poter almeno confrontare civilmente le nostre opinioni.
        Grazie

  443. Assegno lucio says:

    Siamo in Italia e le infrastrutture politiche che governano il Judo da 32 anni non fanno eccezione a quelle che ci governano lo stato da Montecitorio. Credo che le liti tra tecnico e staff (lecite, si è trovato uno staff calato dall’alto e non scelto da lui) siano solo il pretesto dell’allontanamento (gli impegni di lavoro sono una cazzata, ma chi vogliamo prendere in giro…). Molto probabilmente, come accade in tutte gli ambienti politici italiani, conoscendo personalmente il M. Toniolo, è presumibile che si sia inimicato la nomenclatura per ragioni diverse. La sua rettitudine ed il suo genuino impegno probabilmente hanno intaccato vecchi accordi e stavano minando vecchi privilegi che duravano da anni e che a noi italiani piace rimangano tali. Inoltre il M. Toniolo è una persona acuta molto intelligente e capace: un mix dirompente che ai nostri vecchi barbagianni fa paura. Per quello si preferisce avere personaggi con una capacità critica nettamente inferiore: non possono infastidirci e li manipoli meglio.

  444. Gipsy says:

    purtroppo vedo che bene o male siamo tutti d’accordo.. Il Maestro toniolo non poteva piu restare nel gruppo dove una lobby decide i predestinati non sulla base dei meriti ma per divisioni di parte non ermettendo a qualche emergente di provare . Chi sbaglia nel gruppo della lobby e’ assolto chi sbaglia al di fuori e’ sempre bastonato e probabilmente il M Toniolo questo non lo voleva, conoscendone l’impegno e la capacita’ critica e decisionale. Pertanto di male in oeggio chi doveva cambiare e’ rimasto si e’ aggiunto un Giapponese di turno e ttti vivranno felici e contenti .. Su tutto il resto meglio non esprimere giudizi …..

  445. Claudio Zanesco says:

    Bella questa, un sacco di commenti sul judo da parte di attori, personaggi dei fumetti e altro, zingari, moschettieri ecc. ecc. e VOI sareste quelli che vogliono cambiare il judo italiano? ma per favore, incominciate a scrivere il vostro nome e cognome e prima di preoccuparsi della direzione tecnica nazionale preoccupatevi del fatto che alle qualificazioni degli assoluti non ci va più nessuno, io ho solo il dato lombardo, una 60ina di atleti fra maschi e femmine in tutte le categorie e, mi rifersicono che molte altre regioni anche blasonate non stanno meglio, IL JUDO ITALIANO SPORTIVO E’ FINITO. Bisogna azzerare tutto e ricomnciare tutto da zero.

  446. mimmo says:

    Risposte a senso unico…tutte risposte di parte…tanto di cappello al maestro Toniolo che rispetto professionalmente, ma forse in questa veste è mancato qualcosa che forse non sapremo mai. (aspetterei anche una intervista dello stesso CT per cancellare qualche dubbio…non credete?)
    Per me via Toniolo via tutti…ma non per una questione politica che inutile parlarne( non dimenticate che questa è l’Italia…) ma per una questione di risultati e scelte sbagliate. Forse in una squadra si dimettevano tutti, ma si vede che tanta squadra non erano…ovviamente tutto a discapito di chi lavora con sudore e per POCHISSIMI SPICCIOLI…o nulla …GLI ATLETI.
    CLAUDIO Zanesco, concordo con te…praticamente molte critiche solo distruttive e non costruttive… pochi fatti…insieme dobbiamo dimostrare con fatti alla mano che si vuole cambiare un sistema forse “sbagliato”, insieme dobbiamo ricostruire o modificare un sistema lontano dalla meritocrazia, che forse un tempo dava i suoi risultati, oggi no. Far capire che bisogna intervenire immediatamente su tutti gli aspetti di questo grande sport…..MERITOCRAZIA MERITOCRAZIA e UMILTA’ alla base NO di un cambiamento, ma alla base di una correzione del sistema.
    Amici non sognatevi di fare la guerra…essa non porta a nulla e poi sappiamo come finisce.
    Aspetto qualche dichiarazione del nostro ex CT.

  447. Francesco Bertarione says:

    Io non mi vergogno a mettere il mio nome è cognome, anzi ci tengo a scrivere chi sono è da dove provengo!
    Sono un atleta ora anche collaboratore dell’akiyama settimo, e ho avuto l’onore e sopratutto il piacere di essere allenato e di aver conosciuto personalmente il maestro Raffaele Toniolo, il nostro purtroppo ex DT!
    Sono un laureato in scienze motorie e triennale scienze e tecniche del l’allenamento sportivo, oltre che in possesso dell D.u.e.p.p. Diploma europeo come preparatore fisico per gli sport di squadra e individuale con la specializzazione sul judo e le arti marziali.
    Quello che è successo è scandaloso, quando una persona lavora in maniera onesta dettando delle regole e rispettandole in prima persona, non facendo favori a nessuno e chiedendo trasparenza ai vari responsabili,allenatori militari,”grandi vecchi ecc…” Viene mandato via con delle scuse”!
    E poi le dimissioni di Alberto di Mario, l’unico dopo Stefano Frassinelli (che nota bene come preparatore e italiano in primis insieme a Ezio Gamba sta mietendo successi e risultati in Russia!) avesse non solo l’esperienza da atleta e praticante di questo sport,ma anche i titoli per fare il suo lavoro! E il concorso per la sua carica dov’è uscito di grazia? Dov’è il bando da preparatore per le squadre nazionali? Dove sono stati pubblicati i bandi di concorso per le cariche sempre da preparatore atletico per i gruppi militari? Le persone che ricoprono tale ruolo hanno i titoli per poterlo fare?
    Siamo tutti scemi noi che abbiamo studiato???
    In una federazione dove non ci sono veri

  448. Francesco Bertarione says:

    In una federazione dove non ci sono veri responsabili tecnici, non solo con un corso allenatore, o con una posizione politica,ma con una laurea o titolo academico eguale, abbiamo perso 2 seri professionisti e tecnici!
    Mi auguro che tutti coloro che sono in carica come preparatori atletici nei gruppi militari, o come tecnici abbiano i titoli altrimenti almeno personalmente, come laureato e titolato per questi posti, darò battaglia per avere giustizia in ogni sede competente,su quanto spetterebbe a persone e ragazzi laureati e titolati per ricoprire veramente queste posizioni come il sottoscritto!
    Ringrazio ancora il prof A.Di Mario per la sua supervisione nelle mie tesi e gli auguro il meglio per il suo continuo professionale!

  449. Emanuele Melis says:

    Abbiamo fatto un passo indietro. Sono molto dispiaciuto per Raffaele Toniolo che finalmente aveva portato una ventata di onestà nella Nazionale Italiana. Io non ho l’esperienza per dire cosa fare per migliorare la situazione ma certamente avrei messo in gioco atleti di alto livello tecnico come Brambilla, Bruyere e Meloni per far crescere i ragazzi. Credo che gli azzurri abbiano bisogno di un continuo progresso tecnico sia nel ne waza che nel nage waza e di training camp programmati con le nazionali più forti (almeno le europee)!!! Adesso la vedo grigia…

  450. Tiziana Zuppi says:

    Poco posso aggiungere all’amarezza che provo per questo clima da “basso impero”.
    Posso e voglio soltanto esprimere la grande stima persona, judoistica, intellettuale ed umana per il MAESTRO Toniolo.
    Che tristezza
    Tiziana Zuppi

  451. Alessandro Comi says:

    A nome della redazione di Italiajudo ringrazio chi sta alimentando il dibattito con il proprio commento. Ricordo però che la credibilità dei nostri interventi si basa sul fatto che con il nostro nome e cognome, mettiamo la faccia su quello che scriviamo: sarebbe bello che lasciando il proprio commento si agisse allo stesso modo, affinché questa discussione continui ad essere attendibile, credibile e costruttiva. A.Comi

  452. mimmo says:

    Soprattutto costruttiva…. aspettiamo un intervista che ci chiarisca il tutto….credo che sia necessario per additare o comunque costruire sul futuro. ..

  453. mimmo says:

    Soprattutto costruttiva…. aspettiamo un intervista che ci chiarisca il tutto….credo che sia necessario per additare o comunque costruire sul futuro. ..

  454. marco bottinelli says:

    Vedo con estremo piacere che dopo l’intervento dell’amico Zanesco tutti si sono qualificati con nome e cognome, meno male!!!.Sul tema de DT io penso che la coesistenza con uno staff non scelto e di estrazione diversa (società militari) possa aver comportato delle difficoltà,anche se con Tecnici di altissimo profilo ma….. in realtà io penso che il vero problema sia stato che il M° Toniolo era stato messo li per dare l’idea, e solo l’idea di un cambiamento, poi ai primi tentativi di cambiamento o ai primi risultati non positivi, si fa una restaurazione pesante che ci riporta ai Tecnici Giapponesi , che forse oggi se non fenomenali, non hanno tantissimo da dire, ma che sono più facilmente indirizzabili e non rompono. Per il resto Claudio Zanesco ha ragione, quello che contano sono i numeri ridicoli del ns. judo agonistico da una base cosi ristretta difficilmente si estraggono grandi campioni. Ed ancora la ns. invisibilità mediatica indirizza i giovani verso altri sport , ragazzi che fanno molti sacrifici non vengono debitamente riconosciuti e questo aumenta i tassi di scollamento dalle gare, strutturalmente non siamo visibili ed anche le scorse medaglie olimpiche non sono state sfruttate per visibilizzare il ns sport. Alla fine dopo 32 e qualche mese di ”continuità” forse dovrebbe essere la dirigenza a dimettersi e non il M° Toniolo.

  455. Valentina La Forgia says:

    Buonasera a tutti…
    Il Sig. Toniolo ha pensato bene di accettare l’incarico di DT pur essendo consapevole dei limiti di tempo dovuti alla sua professione, ritenendo di poter gestire una nazionale in fase di ristrutturazione a distanza tramite posta elettronica. È sotto gli occhi di tutti il fatto che in occasione delle fasi salienti della preparazione ad obbiettivi importanti, come europei e mondiali, Toniolo sia stato praticamente assente dai raduni collegiali, alcuni esempi:
    1. Raduno collegiale a Parma – presenti diverse nazioni,numerosi atleti italiani oltre che al nutrito gruppo della nazionale ma il DT era assente;
    2. Raduno collegiale pre mondiale Ostia – durato quasi tutto il mese di agosto e il DT anche in questa occasione era assente( durante lo svolgimento del ritiro però era ad Izola con gli atleti della Ginnastica Triestina e Akyama Settimo).
    3. OTC Roma – evento calendarizzato dall EJU.
    Nonostante questa oggettiva situazione voglio fare presente che Toniolo aveva un contratto di diverse decine di migliaia di euro più gli eventuali premi.
    In più risulta estremamente evidente che in occasione delle gare internazionali di qualificazione olimpica e circuito european cup,nonostante le competenze puramente manageriali e di coordinamento attribuitegli dalla federazione Toniolo abbia seguito tecnicamente alcuni atleti che,guarda caso risultano essere appartenenti all’asse Akyama/Ginnastica Triestina,fondate dal DT stesso. Purtroppo un episodio simile si è verificato anche durante il campionato italiano esordienti,occasione in cui Raffaele Toniolo indossando la tuta della nazionale ha tenuto il riscaldamento pre gara per gli atleti di una delle due società già citate in precedenza.
    Purtroppo questi sono fatti oggettivi che evidenziano un certo conflitto di interessi che sarà sempre presente qualora il DT nazionale sarà scelto direttamente dal movimento judoistico italiano. È auspicabile quindi che in futuro la figura del Direttore Tecnico venga individuata in aree sportive differenti( come è stato Vittoriano Romanacci, “area di provenienza lotta”; Ezio Gamba, DT Russia “proveniente da diversa nazione”; Giorgio Vismara, DT Svizzera “proveniente da diversa nazione”; Daniel Lascau,DT Inghilterra “proveniente da diversa nazione” e se ne possono citare tanti altri anche in differenti sport.
    Ritengo che sia sempre molto difficile individuare persone con la giuste professionalità che possano ricoprire i diversi ruoli all’interno di una squadra nazionale e sono sicuro che tali scelte sono state fatte in passato e vengono fatte tuttora direttamente dal consiglio federale,della nostra e di tutte le altre federazioni,senza alcun tipo di concorso,sempre con l’obbiettivo di ottenere il meglio dagli atleti per il raggiungimento di una medaglia olimpica. Per quello che riguarda il nuovo preparatore atletico Claudio Donatelli,leggendo da Google il suo curriculum è evidente che sia all’altezza del ruolo che ricpmpre.

    Concludo dicendo che è importante documentarsi al meglio prima di esprimere il proprio giudizio.
    .
    VLF

  456. Carlo Grava says:

    Io da quando ho iniziato a fare questo sport ho sentito tanti criticare le dirigenze fuori del palazzetto, nei bar e in qualche stage…..ma al momento delle votazioni le persone sono sempre le stesse !!! Come avviene per i Nostri Dipendenti Pubblici. Ho si parla tutti bene e si razzola tutti male, o come si dice sempre : ” è colpa dei poteri forti” !! Ma chi è che mi aiuta a capire cosa sono i poteri forti? Inoltre chi è che ha il tempo e i soldi di fare questi lavori, visto che sembra che non ci siano professionisti dello sport e della politica sportiva, quindi non c’è la possibilità di guadagnare ? Ma anche questo è vero ? La redazione e le persone importanti hanno modo di rispondere ? Grazie

  457. Claudio Zanesco says:

    Con il tempo emergono tante considerazioni fra cui quella di Valentina La Forgia, anche questa da verificare, la considerazione che vorrei ribadire è che a parte il DT, il nostro problema è MOLTO più grande,e le soluzioni, vedi quelle per sostituire Raffaele molto dubbie nella loro vera utilità

  458. mimmo says:

    rieccoci alle solite balordie italiane…da vittima di complotto a colpevole di un comportamento anomalo o improprio, almeno così come dice la nostra amica Valentina (come crediamo ai precedenti post dobbiamo credere anche alla nostra amica)….
    In tanto la versione ufficiale della federazione l’abbiamo letta tutti…. SECONDO ME CI TROVIAMO SOLO ALL’INIZIO DI UNA SOAP OPERA…..TUTTA MADY IN ITALY…..
    io credo e ribadisco che sia il caso di sentire il nostro ex DT, in modo tale da debellare dubbi e perplessità.
    La cosa che mi darebbe fastidio è sapere che nonostante il periodo di crisi, le decine di migliaia di euro sono spesi per la direzione tecnica e non per far crescere i ragazzi in gare ed eventi judoistici. Ragazzi che tra l’altro permettono loro di guadagnare bei soldoni…..

    AMICI LA CINTOLA VA STRETTA PER TUTTI MA NON PER LA CRESCITA DEGLI ATLETI….SOPRATUTTO QUELLI GIOVANI. Scaviamo…scaviamo…scaviamo bene che qualche collaborazione o qualche consulenza la possiamo avere anche da bravi maestri e tecnici italiani, che in sordina portano la nostra “giovane” bandiera in giro per il mondo.

  459. Francesco Bertarione says:

    Per rispondere alla sig Vlf. Mi sono ovviamente documentato sul nuovo praratore, e so benissimo da dove arriva, (visto che anche io faccio il preparatore di lavoro sia nel calcio,che nel judo sport da dove arrivo e che pratico dal 25 anni.)nella fattispecie dal calcio professionistico e non dal Judo dal quale invece arrivavano il prof S.Frassinelli prima e il prof. A.Di Mario poi!
    Mi domando solo chi è come lo abbiano scelto e se c’è stato un bando di concorso o una cosa analoga,o si è fatto,tutto in sordina!
    E parlando,di allenatori e professionisti, perché non puntare su giovani ma preparati tecnici, come Ylenia Scapin,o Paduano, solo per citarne alcuni oppure i già citati e bravi Brambilla e Vismara???! Invece di andare a cercare un seppur bravo datato e non più giovane giapponese???
    La riposta me la sto già dando da solo,e non mi piace perché la vedo come un mero tentativo di mettere una persona controllabile dalle eminenze grigie politiche che controllano da più di 20 anni il sistema judoistico Italiano!
    Diamoci una sveglia e diamo spazio ai giovani!

  460. Francesco Bertarione says:

    Per esempio mi piacerebbe sapere, ma come è ovvio nessuno mi risponderà, chi sono i veri allenatori come carica e chi sono i veri preparatori sempre come carica e titoli, dei vari gruppi militari, che sono coloro denominato professionisti secondo la natura giuridiche del nostro sistema di diritto sportivo!
    Visto che come me tanti altri ragazzi e ex atleti anche di buon livello e che si sono formati studiando,hanno fatto esperienze e speso soldi, e non hanno mai potuto accedere ad un bando di concorso o cose analoghe, per ricoprire o almeno candidarsi a quei ruoli!
    Per poi Essere costretti a vedere, senza chiarezza a chi è in tanti casi affidata la figura di allenatore o di preparatore atletico e per esempio nella figura di direttore tecnico di alcuni gruppi sportivi militari, quindi persone stipendiate con i soldi di tutti,persone con a stento la 5 superiore (alcuni neanche quella.) e anche datati!
    Adesso datemi una risposta visto che in Francia perché io ho preso il diploma europeo li, una persona seppur atleta e argento olimpico ecc, per bene ho frequentato con lui, dev’essere studiare per ricoprire il ruolo di allenatore o preparatore o direttore tecnicoe in Italia invece deve essere tutto sempre fatto a casaccio o per favoritismi?.??!!!
    Perché per una buona volta qualcuno non mi risponde??? Paura o Ignoranza???

  461. Francesco Bertarione says:

    Scusate per gli errori di ortografia ma la mia mano rotta è il mio tablet mi impediscono di scrivere correttamente!

  462. Valentina La Forgia says:

    Buongiorno, caro Sig. Bertarione, mi faccia capire… Da quello che leggo dalle sue parole lei ha fatto judo per 25 anni e fa il preparatore atletico di calcio(oltre che di judo ovviamente..per quale società???) mentre il nuovo prep atletico federale che viene dal calcio(sicuramente non ai suoi livelli) non può allenare il judo. Di conseguenza,seguendo il suo ragionamento anche Vittoriano Romanacci,non essendo mai stato judoka,non avrebbe mai potuto svolgere il ruolo di DT o allenare la nazionale di judo……Per di più sono sicura che in tutte le nazionali del mondo di tutti gli sport abbiano concorsi pubblici per cercare il proprio preparatore atletico… Ma in che mondo vive??? I vari preparatori atletici dei gruppi sportivi militari se si informa vedrà che sono tutti laureati in scienze motorie, anche questo dato lo può benissimo trovare nel organigramma dei vari gruppi.
    Dopodiché lei ha difeso per tutto il tempo il DT Toniolo che è laureato in Fisica(non Educazione….)trascurando le mie precedenti affermazioni nel precedente post .

    Tutti i vari allenatori e collaboratori della nazionale compresa Ylenia Scapin che è già inserita nel quadro tecnico della nazionale so per certo che devono aver conseguito e ottenuto la qualifica di allenatore di IV livello europeo presso il coni e il grado di istruttore presso la FIJLKAM.

    CONDIVIDO il pensiero del Sig. Zanesco sul fatto che per migliorare il judo italiano si debba ricominciare dal basso e lasciar lavorare con serenità uno staff tecnico scelto da una commissione che ha il nostro stesso obbiettivo comune(sicuramente con finalità diverse) di una medaglia olimpica..

    Citando le sue parole penso si tratti di ignoranza……..la sua….!

  463. Gabriele Zema says:

    Buonasera, premetto di non essere né un tecnico né tanto meno un addetto ai lavori, ma solo il padre di due giovani judoka (per altro senza alcuna ambizione di entrare a far parte della nazionale maggiore ) che hanno voluto farmi partecipe di questa querelle intorno al Signor Toniolo.
    La prima riflessione che faccio, ma nessuno me ne voglia, è che, in tempi di crisi, nessuno ha denunciato al Dott. Malagò il fatto che un semplice laureto in Fisica sia riuscito a farsi pagare decine di migliaia di euro ( certo sulla base di un contratto scritto )per non fare assolutamente niente mentre altri validissimi tecnici, in possesso di ben altra laurea, lavorano gratis ( affermazioni della Signora La Forgia che ha certamente dei riscontri reali a supporto delle Sue affermazioni… altrimenti si trovi un buon avvocato ). La seconda riflessione che faccio è la seguente: ma il Signor Toniolo ha parlato? Qualcuno, e mi riferisco in particolare alla Signora La Forgia e a Francesco Bertarione, ha avuto la versione dei fatti dell’ex DT? E basta guardare su Google per poter affermare che il nuovo preparatore atletico, che non ho idea di chi sia e che non conoscerò mai, sarà all’altezza del ruolo assegnato? Mah!?! Ultime due riflessioni, una amara e l’altra scherzosa: meno male che i miei figli non sono campioni e guai a chi finisce nel mirino dell’investigatore privato Signora La Forgia. Non credo che la Signora Monica Toniolo conosca così dettagliatamente il trascorrere della vita del marito.
    Al Dottor Comi ancora complimenti per l’analisi come sempre precisa e illuminata.
    Una buona serata a tutti. Gabriele Zema

  464. Francesco Bertarione says:

    Prima di tutto io non sono ignorante e so di cosa parlo, secondo io non so lei chi sia e che ruolo svolge in questo sport, ma sicuramente non mi risulta sia né un allenatore ne un preparatore ne un direttore tecnico di nessun gruppo sportivo militare o della nazionale italiana! Secondo so purtroppo bene dove vivo, cioè in un paese dove non esiste meritocrazia e regole chiare! Poi per chiarirle le idee io sono un atleta dell’Akiyama settimo e non sono ne un fenomeno ne un pagliaccio! Ma visto che io lavoro in questo settore, e ho studiato per questo,e ho girato parecchio, so che in ogni federazione nazionale,ci sono dei bandi di concorso per l’assegnazione dei posti come preparatore atletico, allenatore o direttore tecnico se le squadre sono statali, come i gruppi militari! Solo nelle squadre nazionali cariche sono elettive! Terzo io non ho mai detto di volermi sostituire a qualcuno,e comunque legga prima di rispondere a casaccio, perché io parlavo di preparatori e citavo, i preparati e qualificati anche accademicamente prof. Di Mario e Frassinelli, che in più venivano anche da ottime carriere nel Judo! E vittoriano romanacci comunque veniva dalla lotta sport sicuramente più vicino al judo del calcio! Ma detto questo prima di giudicare il nuovo preparatore atletico, bisogna lasciarlo lavorare, io vorrei solo capire come ci è arrivato! E mi sembra più che giusto il mio diritto di volerci vedere chiaro, e per questo le ripeto che come ci sono concorsi per arruolare gli atleti gli stessi per titoli (ci dovrebbero essere ) anche per i preparatori atletici e allenatori!

  465. Claudio Zanesco says:

    Mi ero ripromesso di non intervenire più,ma mi sembra che ci sia una deviazione di base, si parla molto di preparatori atletici ecc. ecc. ma di MAESTRI DI JUDO? ovvero figure che veramente insegnino questa disciplina agli atleti? di quelli non parla nessuno? qualcuno a livello nazionale si preoccupa di analizzare il perchè alle regionali degli assoluti vi siano 4 gatti (e non 44) perchè si spremino i ragazzini dai 12/13 anni in finali nazionali da paura e poi tra junior e senior sono tutti spariti? perchè la maggior parte delle società non riesca a fidelizzare il “cliente” judoista , perchè se ti va bene fai judo su un tatami abrasivo appoggiato a terra e ti spacchi le ossa cadendo? perchè ad una gara regionale domenica scorsa ho visto un tecnico far scaldare una ragazza facendogli fare una schifezza di seoi otoshi in ginocchio con contatto della spalla al polso? omicidio premeditato e lesioni gravi all’avversaria se ti va bene? poi Raffaele è un amico da tanto tempo , se avrà avuto ragione lui o qualcuno d’altro non lo so, ma vorrei che ci incazzassimo di più per altre cose

  466. francesco says:

    Sig.ra “Valentina” le vorrei ricordare che la nazionale Italiana è in prevalenza NAPOLETANA e che l’allenatore “combinazione” pure!!!! E lei sottolinea il fatto che il M. Toniolo seguiva alla sedia i pochi atleti del nord?? Ma si vergogni

  467. mimmo says:

    Stiamo andando oltre il seminato…purtroppo sapevo che questo “costruttivo dibattito” (secondo l’ideatore e amico COMI e pochi relatori) finiva così…Nord e Sud…soldi……mancati incarichi…politica e beghe sportive tra società.
    Gli atleti che siano del Nord o del Sud che siano di un colore o dell’altro, bastino che siano bravi e che portino risultati…altrimenti fuori….e su questo punto basti vedere i risultati a tutti i livelli per sapere chi sono gli atleti più bravi, quelli da tenere in considerazione e chi potrebbe essere convocato…..
    La questione DT Toniolo, non ancora chiarita ufficialmente dallo stesso DT è sapere i VERI motivi, questo per costruire un futuro per i nostri ragazzi, fatto di TRASPARENZA e MERITOCRAZIA, dove alla base ci deve essere l’esclusivo e indiscriminato interesse dell’atleta.
    Cortesemente questi sono opinioni e pareri per costruire e informare il mondo Judo, ovviamente fatti su dati concreti (almeno credo)…qui tutti teniamo occhi per guardare e orecchie per sentire…poi se dobbiamo fare i finti tonti ditelo che cambiamo sport…quindi non parlatemi di avvocati e cose del genere altrimenti ci ritroveremo con i soliti post demenziali….
    Amici…questo il motivo che insisto su di una versione ufficiale dell’ex DT….ad oggi cari amici non ancora resa….ma nel frattempo qui vi ammazzate di punzecchiature….
    INVITO il nostro amico COMI, responsabile di questa pagina di interpellare l’attore principale, chiudendo così questo dibattito molto serenamente.
    Buon Judo a tutti.

  468. Luca says:

    Come fa notare Mimmo ridurre tutto al solito nord vs sud è inutile e controproduttivo..è oggettivo però che esistono situazioni di favoritismo legate all’appartenenza a determinati club, regioni e santi patroni: basta vedere chi sono i più improbabili sparring convocati ai ritiri o chi è ammesso “di diritto” all’assoluto perché per lui o per lei il collegiale inizia proprio il giorno della qualificazione. Forse a Ostia regole e meriti non esistono perché politicamente costano troppo?

  469. Porcari Giuseppe says:

    Gent.mi
    Alcuni giorni fà ho inviato, a qusta redazone alcune considerazioni sulle grosse anomalie che sono riportate nel nostro Statuto Federale e ho frmato l’articolo ma non l’ho visto pubblicato.
    Forse l’argomento non è d’interesse? Come pensate di cambiare il sistema se non cominciamo una seria discussione sullo strumento (Statuto)ch lo governa? Cosa ne pensano gli amici Morelli e gli altri che animano questa rubrica?
    Se non ci prenderemo cura della nostra Federazione suggerendo e partecipando al cambiamento necessario finiremo per lamentarci,sulle scelte inopportune fatte dalla governance fedrale,come il cambio del direttore tecnico, SUBIREMO PASSIVAMENTE FACENDO RUMORS senza concludere nulla.
    Sono daccordo quando si dice che bisogna metterci la faccia
    IO FIRMO PORCARI GIUSEPPE

    • amministratore says:

      Gentile Giuseppe Porcari,
      come puo’ vedere il suo commento, come tutti gli altri vengono pubblicati senza che venga applicato alcun filtro.

      Se vuole postare qui le sue riflessioni verranno pubblicate senz’altro, come quelle degli altri utenti.

      L’argomento e’ certamente di interesse ed e’ stato trattato molte volte. nAnzi, siamo stati i primi a parlarne pubblicamente e non nei sottoscala dei palazzetti.

      Il fatto invece di pubblicare un articolo su questo canale e’ qualcosa che dipende dal lavoro di una redazione che lavora giorno e notte, al di fuori dell’orario lavoraritivo (in quanto non e’ per nessuno di noi la nostra attivita’ principale) al fine di tenere piu’ alta possibile la qualita’ degli articoli.

      Ebbene, la redazione di comune accordo ha letto e ha deciso di non pubblicare i suoi commenti come un articolo a se’ stante. Tuttavia, qualora Lei voglia lasciarlo come commento non applicheremo nessuna forma di censura – cosa che tra l’altro non abbiamo mai fatto.

      Italiajudo e’ un canale aperto alla discussione e al confronto: e’ per questo motivo che chiunque puo’ lasciare commenti contribuendo alla discussione. La invito caldamente a procedere in tal senso.

      Spero di essere stato piu’ chiaro di quanto gia’ avessi fatto per email privata.

      Grazie e cordialita’,
      Ing. Nicandro Buono
      alis Ennebi

    • Pino Morelli says:

      Scusami, sono stato fuori alcuni giorni proprio per il judo, ma eccomi qui. Anche io ci metto la faccia e sono contento di sentirti in forma. Allora, è chiaro che un passaggio sullo statuto va fatto, è necessario e sono pienamente d’accordo con te, se non partiamo da questo presupposto non possiamo pretendere di cambiare nulla. Personalmente sono convinto che un periodo importante della nostra storia federale sia finito e che necessiti un cambiamento generale anche perchè il nostro judo è in discesa verticale e i ciechi che non vogliono vederlo sentiranno il botto, ma sarà troppo tardi. Da tutte queste parole, da questi scritti e discussioni vorrei che si salvassero i ragazzi della nazionale che vanno a combattere su tutti i tatami del mondo anche a nome nostro. Loro non possono e non devono essere criticati, devono essere i nostri ragazzi, la nazionale di tutti e dobbiamo sostenerli fino in fondo qualunque sia il loro risultato; saranno i direttori tecnici, semmai a prendere decisioni in merito alla loro partecipazione in nazionale. Diamo più fiducia ai nostri direttori tecnici e amiamo i nostri ragazzi. Questo è già un buon inizio. A proposito di metterci la faccia mi veniva in mente che possiamo fare una rubrica “selfie” (o autoritratto se volete) chiamata proprio “Io ci metto la faccia” – autoritratti sorridenti di chi ha capito che il cambiamento è alle porte e non se lo vuole perdere. Vi aspetto.
      Non risponderò a nessuno che si firmi con nomi di fantasia…ma se dovesse scrivermi Robin gli invierò la mia mail personale, cordialmente Batman

  470. Porcari Giuseppe says:

    Gent.mo ing. Nicandro Buono
    innanzi tutto ringrazio lei e tutta la redazione che vi prodigate nel dare voce e mantenere vivo l’interesse sulle carenze federali.
    Il problema, come lei sa’, e sono certo sanno tutti gli appartenenti a questa federazione,e’ quello di dare corpo ad un movimento di azione che superi il momento dialettico ,che sono certo ha ormai ben chiaro le necessita’ di avere uno STATUTO, APERTO,MODERNO e DEMOCRATICO.
    Pertanto dobbiamo, tutti insieme, raccogliere le nostre energie
    ed invitare tutte le societa’ della FIJLKAM ad agire e richiedere alla federazione di porre all’ordine del giorno, nella prossima assemblea di verifica biennale, le modifiche statutarie.
    Solo cosi’ facendo si potra’arrivare ad una soluzione, altrimenti continueremo a lamentarci e piangerci addosso, dando sempre la oolpa alla federazione e mai ricercare il fallimento nel nostro immobilismo.
    Grazie e cordiali saluti Guseppe Porcari

  471. mimmo says:

    Mi caro Francesco….OGGI…analizzando la sua affermazione; la signorina Valentina non ha detto atleti del nord….ma ha detto atleti dell’Akyama Settimo (quindi molto diverso da quello che vuole far intendere lei traendo in inganno chi legge)…per quanto riguarda rapporto allenatore – atleti NAPOLETANI, questi hanno da sempre fatto parte della nazionale in quanto pluri medagliati (forse non ricorda gli atleti che ve ne hanno fatto parte in passato)e meritevoli sul campo del posto che ricoprono, l’unica differenza è che forse in percentuale gli atleti NON NAPOLETANI (quindi del resto dell’Italia)sono in minoranza. Questa percentuale è data dalla somma matematica di medaglie e titoli ottenuti e non “per combinazione”. Poi se bisogna escludere un tecnico napoletano dalla nazionale solo perchè ci sono atleti della stessa regione, lo dica pure…. purtroppo non è colpa degli atleti fare medaglie e stare li. Approfitto, da napoletano e da appassionato, vorrei fare i miei complimenti a Mimmo DI GUIDA e Antonio ESPOSITO per i titoli conquistati agli ultimi U23 in Polonia, nonché a tutti i ragazzi che vi hanno partecipato. Un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti della nazionale, senza distinzione alcuna,(l’elenco è lungo), per i prossimi impegni……
    Poi ai tempi d’oggi fare ancora differenza tra atleti del NORD e atleti del SUD è un po…diciamo “riduttivo”…pensiamo a fare campioni senza barriere…GRAZIE.

  472. Vittorio Serenelli says:

    Ho letto le varie considerazioni sulla “crisi” della Direzione Tecnica nazionale. C’è chi è a favore chi contro, chi dice che tutto lo staff tecnico andava mandato a casa assieme al DT. Chi pensa che invece il problema sia politico e da cambiare è prima di tutto la classe dirigente.
    Personalmente da appassionato mi chiedo però 2 cose:
    La prima riguarda le caratteristiche dovrebbe avere il nuovo DT.
    Toniolo è stato accusato di essere di parte e quindi quello nuovo non dovrebbe essere espressione né dei militari né di un grosso club. Straniero? A quanto pare quelli bravi si fanno pagare cifre che sembrano non alla portata della FIJLKAM. Deve essere un SignorSi di fronte alle richieste politiche o una mente libera con un suo progetto autonomo?
    La seconda questione è più giuridico-fiscale. Nel mio lavoro ho avuto a che fare con i controlli sui pubblici finanziamenti e mi chiedo: l’attuale e provvisoria Commissione Tecnica è composta anche dal Presidente e dal Segretario Generale. Ora le responsabilità Amministrative e le responsabilità Tecniche coincidono, ma trattandosi di spendere soldi pubblici siamo sicuri che questo sia lecito?
    Cordialmente
    Vittorio Serenelli

  473. francesco says:

    Ciao Mimmo la mia voleva essere una provocazione visto che la “Sig: Valentina” affermava che il M.Toniolo seguiva i ragazzi della Triestina e dell’ Akiyama. Questo è normale visto che conosce meglio i “suoi” ragazzi d’altro canto Pino conosce sicuramente di più i “suoi”.L’obbiettivo deve essere “UNICO” di far crescere gli atleti più promettenti a prescindere dalla natività.Vedremo…………………………………..

    • mimmo says:

      Stiamo sulla stessa frequenza…allora cerchiamo di calmare gli animi, chiedere i veri motivi delle dimissioni (solo per curiosità visto che fino ad ora non abbiamo avuto il piacere di una replica dell’ex DT, in modo tale da tranquillizzare tutti)…e trovare, anche insieme, soluzioni fattibili per il futuro dei talenti italiani….
      …insieme cerchiamo pure di considerare il lavoro dei ragazzi, trovare fondi per finanziare loro e le trasferte…quindi cercare di livellare economicamente i tecnici e le vittorie e rendimento degli atleti…non dimentichiamo che un buon tecnico è bravo se ha pure un buon atleta …e quindi anch’egli va motivato economicamente…qui non si vive di aria….
      CIAOOOO

  474. francesco says:

    Pienamente d’accordo con te Mimmo bisogna lavorare sopratutto per gli Atleti e poi sicuramente arriveranno una pioggia di medaglieeeeeeeeeeeee e di campioni mady in Italy

  475. Alessio LEO says:

    Brava! tieni duro! Il judo andrebbe fatto solo sulle materassine, ma purtroppo non sempre e’ possibile.

  476. Giuseppe says:

    Siamo con chi vuole contribuire a far crescere il judo sul tatami…. dobbiamo levare di mezzo i poltronisti inutili… e purtroppo ne abbiamo tanti… in bocca al lupo …

  477. Claudio Zanesco says:

    Non giudico i fatti specifici, sicuramente ancora una volta vi è uno scollamento fra società e organi federali che diventa sempre più preoccupante

  478. GB says:

    Il campionato assoluto è la massima espressione del judo italiano e meriterebbe oggi più che mai ben altra pubblicità. Mi auguro che la giustizia sportiva in primis e quella civile poi metta definitivamente in luce diffamati e diffamatori fra presidenti di società, delegati provinciali ecc ecc.

  479. Claudio Zanesco says:

    Bello , articolo condivisibile in tutto, anche perchè la famosa spettacolarità televisiva non c’è e non ci sarà mai. Parto da un presupposto che le persone guardano quello che i mass media propongono, nel calderone poi si scieglie quello che piace, personalmente mi annoio a morte nel vedere un gran premio di Formula 1 o una partita di tennis alla TV, mi annoio anche nel vedere una gara di Judo, mi piacciono di più i riassunti. Quindi per avere più attenzione televisiva non bisogna cambiare continuamente le regole della competizione, prodotto finale, ma aumentare la massa dei praticanti che appassionandosi al judo possono chiederlo nei mass media. Se le società sportive fossro supportate economicamente e gli insegnanti, magari in parte pagati dalla struttura nazionale, quante persone si avvicinerebbero al judo? e queste persone quanti judogi, gadgets, cosri tecnici , materiale vario, tatami avrebbero di bisogno per praticare, quanto questo influiribbe sul movimento economico judositico? quanta TV avrebbe bisogno di far vedere il judo?
    MAH!!!!!

  480. dartagnan says:

    Complimenti alla Cirillo per l’impegno che s’è preso nell’organizzare gli Assoluti.
    Avrebbe meritato ben altro trattamento dalla Fijlkam piemontese.
    Maurizio Innella è stato democraticamente eletto vice presidente
    del comitato regionale piemontese con uno scarto di soli 3 voti rispetto al competitore. Chi vince governa ! Ma anziché cercare di rappresentare tutti i club , Innella ha formato una consulta di membri senza alcun titolo e merito. Si sono presi tutti i posti di comando.
    Risultato: Piemonte spaccato in 2 e mancata partecipazione alla gare federali delle più importanti societa’ con relativo scadimento tecnico delle competizioni.
    Il presidente Marchetti Fabrizio era titolare di una prestigiosa palestra il Centro Ginnastico,che ha forgiato campioni nel judo,seconda sola all’Akiyama Settimo. Bene ,anzi male ,il Centro Ginnastico ha chiuso i battenti sepolto dai debiti.
    Con che credibilita’ puà rappresentare il judo piemontese uno che ha fallito nella propria casa?

  481. FGC says:

    Non conosco a fondo la vicenda che ha coinvolto la Cirillo e non sono in gradi di giudicare.
    Sicuramente ci sono molte attività che sono state fatte dal nuovo comitato assenti in quello precedente e che giudico positivi:

    allenamenti regionali in cui confrontarsi, cosa che mancava da tempo
    trofeo samurai per bambini, con uno sforzo di comunicazione e di valorizzazione dell’evento per i bambini molto importanti
    gare per rappresentanti delle squadre regionali
    gare con presenza di monitor che permettono di seguire meglio le stesse da parte degli spettatori

  482. Claudio Zanesco says:

    non credo che quando JK parlava di “Tutti Insieme…crescere e progredire” si riferisse alle problematiche apparse sul web o che in generale sono oggetto di discussione, legittima e importante,sul judo italiano, non era quello l’intento, forse si riferiva a delle questioni ben più importanti dove la pratica del judo ( e non delle gare di judo) poteva essere un “mezzo” per divulgare l’ideale… ma c’è gente ben più preparata di me in merito

  483. Porcari Giuseppe says:

    Augurimoci di essere in tanti Sabato 29 all’hotel Rainero di Asti in modo da poterci vedere in faccia e finalmente discutere come affrontare l’inizio del cambiamento, indispensabile, per il futuro della nostra federazione e del notro Judo.
    Grazie a tutti e a Sabato
    Giuseppe Pocari

  484. marco bottinelli says:

    Ogni stupore mi sembra fuori luogo! Purtroppo per lavoro sono costretto giornalmente a confrontarmi con varie normative (nello specifico in campo edile) ed emerge chiaramente che la confusione di tali norme non sia casuale come appare in prima lettura ma sia in realtà strumentale a varie interpretazioni che possono radicalmente cambiare il senso della norma stessa. E anche qui tutto si ripete , chi aveva pronta questa interpretazione sapeva di sicuro di poterla usare e l’ha usata all’ultimo senza diffondere la notizia in modo da avvantaggiare solo il proprio atleta. il tutto nel più puro spirito del judo TUTTI INSIEME PER PROGREDIRE.A volte sento parlare alcuni super Maestri con molti dan sulle mostrine e mi sembra di sentire dirigenti calcistici di Moggiana memoria (ed io sono juventino),dove il risultato si conquista in qualunque maniera. Parole come etica,onore e sincerità non entrano in questi ragionamenti, la medaglietta e via come un famoso cane aviatore dei cartoni animati anni 80. Forse TUTTI NOI dobbiamo interrogarci su quale etica e su quale cultura portiamo nelle ns. palestre.

  485. Giorda Gianluigi says:

    Sono molto contrariato da questa decisione presa dalla Federazione.
    Come Maestro e padre mi sento preso in giro.
    Con mia figlia abbiamo affrontato sacrifici economici e non solo per ottenere una qualificazione tramite Rankin per avere più tempo alla
    Preparazione delle finali ed al tempo stesso evitare le qualifiche che svolgendosi in un unica giornata possono riservare mille sorprese.
    La federazione da tutte dentro era passata ad una qualifica mista per tornare ad oggi ad una presa in giro per chi ha combattuto e si e impegnato per guadagnarsi il Pas agli assoluti.
    Maggiore il mio rammarico sapendo che la mia figliola avendo conquistato nel 2013 l’argento agli Italiani cadetti sarebbe qualificata in egual modo al quarto posto utili in Rankin .
    Concludo domandando alla federazione un ripensamento in merito e di ritornare sussulti passi in nome del judo.

  486. Porcari Giuseppe says:

    Seguo con molta attenzione la storia del Judo illusrata cosi’esaurientemente dal M° Addamiani. E’ mio onvincimento che il Judo a differnza del Karate, abbia sravolto il senso del concetto di KATA. Non mi sento e non sono un grande cultore, dei KATA e lungi da me, voler esprimere giudizi su questa parte del JUDO o sulle posizini della Federazione Internazionale, in merito. Ho seguito con molta attenzione, da praticante prima e da dirigente federale poi, l’evoluzione che il KATA ( forma,modello )ha avuto in questi anni e se sono stato favorvole all’abbinamento che il KATA(una parte importante del JUDO)doveva servire come completamento al Judoka nella conoscenza della disciplina ( siamo stati i primi a proporre alla nostra Federazione lo studio dei KATA con il M° SUGIYAMA,sono un suo allievo, che ha redatto il primo testo Federale sull’argomento)credo che diventi meno convincete questa trasformazione forzata dei KATA A VERA E PROPRIA ATTVITA’ AGONSTICA. Infatti oggi nella nosra federazione sta’ prevalendo la tendenza ad avere una perequazione tra il KATA e lo SHAI. Viene da pensare che tutto questo interesse verso i KATA, sino ad alcuni anni fa’ ignorati, sia diventato una cstruzione di una posizione politica di qualche dirigente internazionale e non.
    Porcari Giuseppe

  487. Antonio Di Maggio says:

    Carissimo Ennebi che presumo sia l’acronimo di Nicandro Buono. Ci conosciamo da tantissimi anni e ho avuto l’onore di premiarti tante volte. Conosci credo la mia lunga storia e la mia passione e dedizione totale per il Judo al quale ho dedicato e dedico molto del mio tempo. Prova a leggere l’articolo 38 del Regolamento Organico – Direttore delle Gare dove è scritto quali sono i miei compiti che non sono certo quelli di organizzare la gara altrimenti mi chiamerei Organizzatore delle gare. Per tua conoscenza, l’organizzazione delle finali nazionali le richiedono le Società Sportive che presentano un modello dove dichiarano che l’impianto risponde alle misure e a quanto serve per lo svolgimento della finale, corredata dal parere favorevole del Comitato Regionale. Il Consiglio di settore, se ritiene valida la richiesta, affida l’organizzazione della gara alla Società Sportiva richiedente. Comunque ero presente ad Asti e il mio commento è stato ” questo impianto è idoneo per svolgere una gara regionale “. Mi sono anche messo a disposizione per verificare gli impianti prima di affidare una finale nazionale e sono stato autorizzato dal Presidente Federale. Voglio però esprimerti la mia amarezza nel leggere il mio nome con un voto come alle elementari, datomi dal Maestro ENNEBI del quale avevo molta simpatia e che spero di non dover cambiare opinione. Mi piacerebbe essere esaminato per quello che faccio e ti garantisco che almeno la sufficienza la raggiungerei.
    Sportivi saluti
    Antonio Di Maggio

    • amministratore says:

      Gentile Maestro Antonio Di Maggio,
      mi fa molto piacere leggere il Suo commento.

      Quando ho fondato Italiajudo l’intento era di creare un luogo di partecipazione e proposta ed e’ in questa ottica che abbiamo sempre operato. Pertanto, ben venga ogni tipo di confronto!

      Ha ragione, lo pseudonimo ENNEBI indica il mio nome, Nicandro Buono. Ho cominciato a scrivere firmandomi Ennebi – che rappresenta del resto le mie iniziali – da quando il 16 dicembre del 2001 ho fondato il mio primo giornale in Molise, dal 2007 non piu’ operante. Aggiungo anche che nel sito italiajudo.com c’e’ una sezione denominata “chi siamo” in cui viene esplicitato a chi appartengono gli psudonimi utilizzati dagli articolisti.

      E’ altresi’ vero che io NON sono un Meastro di judo e non ambisco a tale riconoscimento, a maggior ragione se mi deve essere regalato. Sono orgogliosissimo del mio III dan conquistato con altrattanti ori ai Campionati Italiani di Classe e non ho ambizioni a raggiungere ne’ il VI ne’ tantomeno il X Dan, glielo posso assicurare.

      Tuttavia, il fatto che io NON sia un Maestro, non significa che non possa esprimere la mia opinione oppure che non possa assegnare dei voti in uno stile prettamente “giornalisitico” o psudo tale e non “judoistico”, per il quale ovviamente e’ richiesto il titolo di Maestro.

      Parlando invece di simpatia, beh devo dire che quella e’ una cosa reciproca e non vedo per quale motivo la simpatia sia ora destinata a svanire dopo questo articolo. Qui non stiamo affatto parlando di simpatia o antipatia, di amicizia o rivalita’: esprimere un pensiero, del resto in modo pacato, penso lo si possa fare anche verso una persona per la quale si prova simpatia. Limitare i propri commenti o le proprie azioni per amicizia o simpatia e’ lontano anni luce dal mio modo di pensare. Se dovessi agire in tal modo credo che non farei bene il mio “lavoro” di informatore.

      Per quanto riguarda il regolamento organico, che conosco molto bene, la figura di direttore delle gare viene cosi’ esplicitata, in maniera del tutto generica:

      “1. Il Direttore delle Gare è nominato dal Consiglio di Settore;
      2. I compiti del Direttore delle Gare sono:
      a) proporre entro il mese di settembre di ogni anno, al Presidente della Federazione per l’approvazione del Consiglio di Settore, le soluzioni idonee alla migliore organizzazione delle manifestazioni, sia per quanto riguarda la sistemazione del campo di gara, sia per quanto riguarda il numero dei partecipanti;
      b) svolgere ogni altro compito che gli venga affidato dal Consiglio di Settore.”

      Ora vorrei chiarire anche un altro aspetto prima di entrare nel merito: il mio voto si riferisce NON a come gli Assoluti siano stati organizzati, ma al perche’ gli Assoluti si siano svolti in una struttura come quella di Asti 2014. Ero convinto di essere stato chiaro sotto questo punto di vista, sopratutto perche’ mi rivolgo da un lato all’organizzazione e dall’altro a chi avrebbe dovuto vegliare sulla buona riuscita della manifestazione. Vegliare chiramente non significa organizzare. Pertanto, mi scuso per la non chiarezza e spero di aver chiarito con questo commento questo aspetto.

      Ora, mi faccio delle domande: chi se non la persona che porta il titolo di “Direttore delle gare” ha il compito di vegliare sulla buona riuscita di una manifestazione come l’Assoluto? Chi se non il direttore delle gare puo’ avere una ultima parola sulla location? Come il direttore delle gare pensa di proporre “soluzioni idonee alla migliore organizzazione delle manifestazioni” passando per una tendostruttura come quella che ha ospitato gli Assoluti di quest’anno?

      E’ vero che c’e’ stato il parere favorevole del Comitato Regionale sulla struttura. Tuttavia, se io sono l’amministratore delegato di una azienda di costruzioni e costruiscio una casa con i muri storti, sebbene la colpa di cio’ puo’ passare per gli operi che hanno praticamente eseguito il lavoro, per il capo mastro responsabile degli operai, per il geometra che supervisiona il cantiere, tuttavia come AD non posso esimermi da responsabilita’.

      Ma ammettiamo pure che Lei abbia ragione e che non era Suo compito proferire parola in merito alla struttura. Se il Consiglio di settore e’ daccordo con questa Sua visione, allora ho altrettanto ragione nel dire che questa figura di “Direttore Delle gare” serve davvero a poco se non a niente.

      In tal caso, mi scuso per lo zero in pagella, ma mi aspetto che la figura venga abolita o ripensata nel prossimo regolamento organico.

      Cordialmente (e con simpatia),

      Ennebi
      (per chi non lo sapesse, Nicandro Buono)

  488. Ann says:

    Aggiornamenti???? Gruppo 40kg. Tabellone???

  489. jonathan tarantini says:

    Secondo me a parte l’organizzazione, che mi è sembrata tutto sommato sufficiente, andrebbe sottolineato il pessimo arbitraggio, e piu che incompetenza secondo me spesso è malafede, perchè si vedono delle cose, degli atteggiamenti che per forza di cose ti fanno pensare a questo. Considerando che gli errori vengono fatti sempre a favore degli atleti piu forti o comunque appartenenti a gruppi militari. So benissimo che scrivere queste cose non servirà a nulla, ma vorrei che anche un ragazzo civile che si fa il culo in palestra quanto un militare, se se lo merita, possa raggiungere il suo sogno, e nel caso in cui non ci riesca non deve essere colpa di un’altra persona che ha voluto favorire un atleta rispetto ad un altro. Vorrei che ciò che ho scritto lo leggessero anche tutti gli arbitri. Perchè alla fine è giusto che vinca chi se lo merita!!!

  490. Antonio Di Maggio says:

    Caro Nicandro, ho utilizzato il termine Maestro come esempio di Maestro di Scuola Elementare il quale dava i voti con i numeri e se non ti comportavi bene ti dava le bacchettate sulle mani.
    Il tuo stile giornalistico è ottimo visto che sei riuscito a farmi scrivere, anche se lo faccio male e malvolentieri.
    Esprimere un pensiero o una critica in modo pacato va bene ma vedersi in elenco con zero, non è piacevole.
    Ho scritto, che, anche se la critica forse non era indirizzata alla persona giusta, mi sono attivato proponendo e ottenendo l’autorizzazione a verificare gli impianti prima di affidare una gara.
    Comunque la mia relazione sarà sempre valutata dall’organismo decisionale della Federazione.
    Se gli organi preposti alla modifica del Regolamento Organico riterranno opportuno togliere la figura di Direttore delle Gare, non sarò certo io ad oppormi.
    Penso che nel prossimo futuro molte cose dovranno essere modificate e spero migliorate, quindi sarà importante che voi come Italia Judo continuiate a criticare e proporre.
    Un caro saluto
    Antonio Di Maggio
    P.S.
    Comunque ti garantisco che frequentare l’Accademia di Judo prima, o la Scuola Nazionale di Ostia adesso, per ottenere la qualifica di Maestro di Judo non fa male.

    • amministratore says:

      Cambiando argomento e riferendomi all’Accademia o alla scuola, sono d’accordissimo con Lei che non fa male, anzi…

      L’unico motivo per cui non voglio diventare maestro e’ perche’ non insegno e non mi vedo portato per questo mestiere.

      Poi non si puo’ mai sapere, gli interessi nella vita possono sempre cambiare…

      La ringrazio per il Suo intervento.

      Cordialmente,
      Ennebi

  491. Zanesco Claudio says:

    MMMMMMM, belle cose quelle elaborate, mi sembra di essere tornato al 1984 quando ho fatto per qualche mese il consigliere Regionale… Auguri e speriamo che ci riusciate dove abbiamo fallito

  492. Porcari Giuseppe says:

    Gent.mo Maestro Zanesco Caudio,Lei ,noi, non abbiamo fallito
    a tale proposito le riporto una lettera aperta che ho sentito il bisogo di inviare all’attuale Presidente Federale
    Gen.mo Presidente
    In occasione dei Campionati Assoluti di Asti ho incontrato diversi amici ed appassionati d JUDO.Da loro ho potuto ascoltare alcune tematiche che sono di comune interesse per gli insegnanti, le societa’ ed i praticanti di JUDO
    Gli stessi argomenti vengono ormai dibattuti da anni ed erano tematiche gia’ presenti ai tempi del mio impegno dirigeniale in Federazone. Sono trascorsi 30 anni ma nulla e’ cambiato, anzi non e’ vero tutto e’ peggiorato.
    Prendiamo per esempio la formazione degli insegnanti, alcuni di questi amici, hanno fatto notare che si e’ passati da una formaione attenta, precisa,professionale,che passava attraverso i corsi accademici di JUDO, della durata di 4 mesi guidati da inseganti di alto profilo e testi di studio con un metodo italiano,con l’obiettivo di ottenere un riconoscimento giuridico dallo Stato avviato dall’allora appassionato Judoka Predente del nostro settore AVV. AUGUSTO CERACCHINI
    Iniziativa abbandonata,per perseguire una formazione attuale approsimativa, affiddata dalla Federzione alle Regioni, senza controllo e privata di quei contenuti didattici di base e di tradizione ( facciamo JUDO)indispensabile per svolgere la professione di insegnante di JUDO. Noi abbiamo una grande ricchezza, abbiamo una disciplina che si presta al sostegno sociale educativo,che puo’ aiutare sempre, ancora di piu’in questo momento particolamente dfficile che vivimo, le famiglie e la scuola.
    Gli amici hanno anche parlato di SCUOLA DI JUDO
    Noi abbiamo una scuola di JUDO, noi abbiamo un patrimonio che non dobbiamo disperdere nel qalunquismo sportivo ( oggi puoi diventare aspirante allenatore ed isegnare, dopo poche lezioni di un corso regioale. IL JUDO no e’ una disciplina qualuque.
    Il JUDO e’ una proposta educativache dobbiamo tutti insieme valorizzarla e farla apprezzare da tutto i mondo sociale, ben vengano i campioni,ma arrivano solo,dopo quesio concetto di base.
    Allora si facciano i corsi Regionali per contenere i disagi dei corsisti, MA FACCIAMOLI SERI, ad eempio i corsi per Aspirani Allenatori, durata un anno con un minimo di presenze e di ore effetive, con testi federali e un metodo globale di insegnamento e cosi’ di coneguenza anche per l’ottenimento delle altre qualifiche. Affidiamo questi corsi di formazione agli insegnanti migliori, ai MAESTRI che sappiano guidare il percorso formtivo dei corsisti, escludiamo le scelte amichevoli dei docenti che nulla hanno a che fare con la serieta’. Si facciano dei corsi accademici di valore,per cui quando il candidato raggiunge l’ambito riconoscimento si sente effettivamente soddisfatto della propria quaifica e grado. Ed i gradi, la federazione non li dia piu’ per posta o per riconoscimenti banali, pretendiamo che tutti e dico tutti, facciano degli esami SERI e RIGOROSI.
    NON FACCIAMOCI PIU’COMPRARE PER UN DAN
    Un dan in piu’o in meno non toglie o non aggiunge nulla alle nostre capacia’. Ma a cosa servono gli oltre 6000(seimila)isegnanti, per i circa 30.000 ( trentamila) tesserati ( un isegnante ogni 5 tessrati) che la Federazione ha nei suoi elenchi?Assurdo tra qualche anno sarmo piu’ insegnanti che tesserati.
    A proposito non pensate che una Fedeazione organizzata debba avere UN ALBO DEGLI INSEGNANTI, UFFCIALI DI GARA, CINTRE NERE CON RELATIVE QUALIFICHE E GRADI ?
    Alcuni potranno obiettare su questa mia esposizione rifacciandomi gi 8 anni che ho servito la Federazione quale consigliere federale e di non aver portato avanti queste istanze allora,criticandole adesso.
    E’vero ma devo dirvi con estrema franchezza,che il consiglio dl settore JUDO quasi mai ha trovato una esposizione unanime alle proprie decisioni e ha lasciato, sempre ampio spazio ad una decisione fnale al Presidente di allora. Potrete altresi’ comprendere che il progetto del riconoscimento giurdico degli insegnanti diJUDO non poteva essere perseguito, ne da me ne dagli altri colleghi di consiglio . La volonta’ doveva essere espressa dal Presidente, che seppur di grandi capaita’non poteva privilegiare il sttore JUDO a dispetto del settore Lotta, da dove proveniva e che era il suo primo amore.
    Ho detto e ribadisco una presideza di grandi capaita’e intelligenza ma che no aveva politicamente l’obiettivo di far crescere il JUDO nella forma di riconoscimeto che gli era dovuto.
    Certo e’ che chi doveva insistere, per poter far accettare al Presidente le nostre aspirazioni ed aspettaive, anche perche’ il settore lo aveva incoronato Vice Presente e’ il Sig. Cappelletti,che nulla ha fatto ne tentato di fare per l bene del JUDO ma ha solo barattato il suo comportamento accondiscendente con una sua personale e lunghissima carriera dirigenziale nazionale (40anni) e internazionale (20 anni).
    E’ parere di molti, che questa persona al JUDO italiano non e’ servito e non ha dato nulla. Purtroppo non e’recriminando che si possono cambiare le cose, ma se una volonta’ di cambiamento viene espressa dalla base e’ sicuro che puo’ iniziare una nuova era per il JUDO Italiano Intendiamoci non c’e’nessuna preclusione er i nomi attuali che guidano la Federazione ma una preclusione per il metodo si. Finiamola con le mille deleghe e finiamola anche con gli articoli statutari studiati ad arte, nelle furberie, nei veti e nelle chiusure per rimanere per sempre incollati alla poltrona. A voi alla federazione ed ai suoi dirigenti chiedo una profonda riflessione.

  493. Zanesco Claudio says:

    Ah però!!!!!
    Interessante esposizione, ma come vede siamo solo noi, (direbbe il Vasco nazionale) , comunque sono le tre di mattina della vigilia di natale e sono appena tornato da una tre giorni con il maestro Kashiwasaki, una leggenda del judo, li mi sono rintemprato e ho goduto del judo e delle amicizia nazionali e internazionali che si creano quando un MAESTRO di judo insegna qualcosa che va oltre ” lo speciale” del campione di turno.
    l’amico Croceri ha creato un’altra di quelle occasioni da non perdere, peccato che l’hanno persa in tanti…

    • Corrado Croceri says:

      Un saluto a tutti i Judoka Italiani e tanti Auguri di un sereno Natale:
      Non è il mio solito scrivere su i social network, è la prima volta che scrivo su Italia Judo che ringrazio perché da voce agli appassionati di questa meravigliosa disciplina che amo e pratico da un cinquantennio.
      Sono meravigliato e nel contempo contento di vedere che il mio amico Claudio Zanesco alle 03:00 di notte, trovi ancora la forza di scrivere un commento su Italia Judo, naturalmente lo ringrazio per questo.
      Per me invece sono le 15:51 del pomeriggio della Vigilia di Natale, sono stanco per tutto il lavoro svolto come organizzatore del Winter Camp 2014 ma sono anche molto contento: “l’iniziativa con un personaggio d’eccezione come il M° KATSUHIKO KASHIWAZAKI (Campione del Mondo Maastricht 1981) è stata a dire poco bellissima!, abbiamo (Plurale Maiestatis), fatto una cosa utile e anche importante.
      Fare le cose per bene, significa successo sicuro, per questo colgo l’occasione per dire grazie di cuore a tutti gli intervenuti, il M° K. KASHIWAZAKI? un solo aggettivo: SUPERLATIVO! mi sento anche di aggiungere ASSOLUTO! sono certo che ci sarà un grande eco e che ci sarà un grande seguito.
      Questa mattina con il Maestro K. KASHIWAZAKI ci siamo lasciati dopo aver fatto una foto insieme nel mio DOJO sotto la scritta in carattere Kanji (In shin den Shin).
      Il maestro è stato ospitato insieme alla delegazione della Kanto Judo Federation presso la sede del Dojo Kenshiro Abbe – Gr. Marche completamente rinnovata.
      L’iniziativa che è stata realizzata in occasione dei 40 anni di attività del mio Dojo è risultata un grande successo, consensi all’unanimità bella esperienza per tutti, il pomeriggio di Domenica 21 al Teatro L. Rossi di Macerata con una scaletta molto interessante e ben studiata, abbiamo toccato i cuori dei presenti il Judo è ancora una disciplina affascinante e la gente si commuove quando può gustarlo da vicino e si entusiasma, questo mi rassicura.
      Cari signori, io voglio vedere positivo per il prossimo futuro sono certo che c’è tanto lavoro da fare e se ce lo meritiamo si farà, non bastano solo le parole, bisogna anche mettersi in gioco e lavorare per realizzare i nostri sogni.
      A mio modesto parere è che la prima cosa che bisogna fare è quella di uniformare il linguaggio per fare in modo che il Judo abbia un vocabolario unico chiaro e cristallino, sarà importante definire bene lo scopo per cui è stato fondato dall’illustre Dott. Jigoro Kano (che invito a leggere).
      Questo processo è necessario per avere le idee chiare in modo tale risulti a tutti molto bene quale obiettivo perseguire, la formula è abbastanza semplice dice il Prof. J. Kano una volta fissato l’obiettivo bisogna cercare il modo migliore per raggiungerlo (Seiryoku zen’yo) sarà importante avere unità d’intenti (Jita kyoei).
      Questi principi che rasentano l’utopia se messi bene insieme sicuramente faranno crescere sempre di più il popolo del Judo.
      Da molto tempo penso che per riscattare il Judo dall’anonimato, bisogna cercare di raggiungere (come del resto in ogni campo delle attività umane)la competenza, (Importante ruolo gioca la formazione degli insegnanti) trovare la maniera migliore per comunicare i contenuti del soggetto di studio (il Judo) non sarà poi tanto difficile dunque per essere più chiaro e anche breve in sole quattro parole dobbiamo dire: “Saper fare e far sapere”.
      Scusate la mia intromissione ma essendo in un periodo pre-natalizio ho voluto dare il mio modesto contributo.
      Un Saluto a tutti.
      Corrado Croceri

  494. Porcari Giuseppe says:

    No maestro Zanesco,siamo in tanti, mi creda, siamo solo frastornati da oltre trent’ anni di manipolazioni, inibizioni, squalifiche,mortificazioni ( ho sentito con le mie orecchie piu’ volte essere definiti, da alte cariche federali, dei matti con il pigiama addosso (detta alla romanesca, so na gabia de matti).Ma non dobbiamo arrenderci, dobbiamo ritornare a dialogare ad esprimere le nostre idee, senza paure,a riprenderci il nostro Judo. Grazie a lei e all’amico Corrado parliamone.

  495. Porcari Giuseppe says:

    UN PROBLEMA TUTTO FEDERALE
    Ma lo sapevate che :
    in una regione, facciamo un nome a caso ” IN PIEMONTE” la maggioranza delle societa’del settore JUDO avente diritto a voto, hanno richiesto alla Federazione con R/A, come da STATUTO FEDERALE di sollevare dall’incarico il vice presidete dello stesso settore,per incapacita’gestionale organizzativa ( chi ha parecipato ai campionati Assoluti di ASTI si sara’ reso conto)
    Tutto questo avveniva nel mese di LUGLIO c.a.e dopo 6 mesi la Federazione non ha ancora dato una soluzione a questo problema ,ignorando, volutamente gli ulteriori appelli che si sono succeduti affinche’ venisse esercitato il dirtto delle societa’scriventi.
    Ma la sorpresa piu’grande si e’ manifestata quando e’emerso che anche le societa’ del settore Karate ( guarda caso della stessa regione, ma il presiente regionale Piemontese dov’era quando si verificavono questi scontenti nella sua regione???!!) avevano richiesto la rimozione del loro vice presidente ancor prima di noi e cioe’ dal mese di maggio c. a.
    Nel mese di Novembre, dopo 7 mesi, a queste societa’ di Karate veniva detto, sempre in maniera informale,che il problema della rimozione del vice presidente REGIONALE del settore Karate era stata portata in Consiglo Federale e che i consiglieri dei settori ,Lotta e Judo avevano votato contro la rimozione,mentre ovviamente i consiglieri del settore Karate avevano votato per la rimozione.Due settori contro uno e la partita e persa.
    Non pensate che e’ sbalorditivo che un settore debba essere condizionato nelle scelte del proprio funzionamento dagli altri settori? Che senso ha questa limitazione della propria autonomia? A cosa servono i consigli di settore se non hanno l’autorita’ di muoversi e risolvere i propri problemi interni?
    Quali funzioni hanno i consiglieri federali che si fanno manovrare a secondo degli interessi di parte ?
    Queste domande le ho rivolte all’attuale Presidente Federale,che mi ha risposto che aveva consultato gli avvocati!!!!?????e che l’iterpretazione DELLO STATUTO ci vincola al parere degli altri settori per ogni qualsiasi evenienza, come dimostrato.
    QUINDI LEGATI A VITA, PER CONVENIENZA DI QUALCUNO, NELLA BUONA E NELLA CATTIVA SORTE.
    Motivato da sana curiosita’ e spirito di conosceza, anch’io mi sono informato,ed i legali interpellati hanno smentito categoricamente che vi sia obbligatorieta’ di valutazioni collegiali nelle singole esigenze di funzionamento dei settori,(specie quella di cambiare un semplice vice presidente regionale) quanto invece la volonta’di interferire volutamente utilizzando a proprio uso il nostro Statuto , che a maggior ragione per evitare simli errori grossolani, va sicuramete adeguato per una democrazia, sia interna che esterna.
    Quindi Presidente perche’ prenderci in giro ed esasperare gli animi di quanti fanno, per passione queste discipline e creano con il loro impegno,atleti e campioni,che fanno la fortuna di questa Federazione? Non crede Presidente che vi sia l’obbligo morale Suo e di tutti quelli che l’accompagnano ad avere rispetto per le societa’ che lavorano per Lei e la Federazione?
    Allora, se sente un minimo di quest’obbligo si faccia interprete di questo indispesabile ed atteso cambiamento.

  496. Zanesco Claudio says:

    Gentile Maestro Porcari, le vicende federali Piemontesi, Lombarde, Friulane ecc. ecc. sono un problema tecnico amministrativo ed in ogni organizzazione ha le sue regole e le sue maniere di applicarle (vedi Governo, Magistratura ecc. ecc. ) che poi delle società chiedano la rimozione di un Vice non vuol dire abbiano ragione a tutti i costi, ma questo è un discorso di politica federale. Ora si può fare contestazione e cercare di ribaltare la situazione (tentativo di Croceri a cui ho dato una mano) oppure tentare un discorso all’interno della struttura come sta tentando di fare IGEI con queste sue iniziative, oppure pensare di più al judo di Kano come sto cercando di fare io, (con scarsi risultati per ora)
    BUON ANNO A TUTTI

  497. Comino says:

    più che altro “come vi definiranno i vostri allievi?”

  498. Porcari Giuseppe says:

    Grazie Maestro ADDAMIANI per il suo qualificato contributo
    La sua cronaca e la storia sono importanti per ricordare e non dimenticare.
    Giuseppe Porcari

  499. Porcari Giuseppe says:

    RIFLESIONI
    L’ironia è una qualita’ che non tutti hanno
    Importante non importante, giusto non giusto certo è che noi proveniamo, da una formazione mentale, una disciplina il JUDO,che non lascia delle interpretazioni Hippy o qualunquiste.
    Il rispetto in senso generale, è una delle componenti che noi insegnamo ai nostri Judoka e che il M° SUGIYAMA , di cui sono suo allievo mi ha insegnato.
    Il ripetto delle regole. Se ci diamo delle regole, le scriviamo,le riportiamo in un volume,le cataloghiamo in articoli che compongono LO STATUTO, IL REGOLAMENTO ORGANICO,IL REGOLAMENTO DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA IL REGOLAMENTO DI COMPORTAMENTO ETICO SPORTIVO;IL REGOLAMENTO ANTIDOPING ecc.ecc.se facciamo tutto questo mi domando ci sara’una ragione.
    Allora se la ragione è di poter amministrare un Gruppo, una Associazione, una FEDERAZIONE è d’obbligo riferirsi alle regole
    pubbliche che le organizzazioni si danno per funzionare e vivere.
    Se vi sono delle regole e queste sono poco chiare,lasciate all’interpretazione dei legali del momento, per poterle esercitare a nostro piacimento,in questa o quella direzione,vuol dire a parer mio,che queste regole vanno riformate per poter dare la massima trasparenza e democraticita’alle applicazioni da parte
    di tutti.
    Allora è importante che tutti gli appartenenti ad una Organizzazio
    ne,Associazione o Federazione, prendano visione e leggano i regolamenti in modo da essere dotti sulla funzione , che questi regolmenti, esercitano sul nostro operato.
    Come dicono le istituzioni LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA.
    Società,Dirigenti,Insegnanti, Atleti hanno il dovere di conoscere
    le carte statutarie.
    La nostra Federazione FIJLKAM ha uno STATUTO, a detta di esperti del settore,che necessita di una profonda revisione.
    Quali potranno essere i suggerimenti che dobbiamo dare, che portino il Presidente Federale ed il suo Consiglio a modifcare quegli aricoli troppo resrittivi, riduttivi,antidemocratici che mortificano la nostra intelligenza?
    Diciamo solo che sono 30 anni che questo Statuto viene chiac chierato dagli addetti ai lavori, per le sue profonde anomalie,ciò
    nonostante sono oltre 30 anni che sento spesso e volentieri delle lamentele, delle critiche sull’operato della nostra Federazone,che però non vanno oltre le tribune di questa o quella gara.
    E’un periodo che sono molto sensibile alle anomlie che mi circondano
    e quando espongo la nostra realtà sportiva a dirigenti che gestiscono lo sport Italiano,dopo una espressione di incredulità,
    ribaltano il problema sulle nostre Società e sul nostro immobilismo.
    Ma mi domando,alle nostre Società,ai Dirigenti, sta bene uno Statuto come è concepito il nostro?
    Sta bene alle nostre Società che un candidato, per essere ammesso
    all’elezione a Presidente Federale debba avere 30 deleghe del JUDO,30 deleghe della LOTTA e 30 deleghe del KARATE
    su 5 Regioni diverse? Ed i Consiglieri Federali non è che abbiano
    strada più facile.
    Chi potrà mai aspirare a simile incarico visto che, se un Judoka
    può trovare i favori del proprio settore non li troverebbe in quelli della LOTTA e del KARATE e viceversa?
    Non vi sembra una pesantissima limitazione questa norma statutaria?
    Perchè non si vuole dare alle intelligenze che abbiamo ancora(molte in 30 anni,sono state eliminate o allontanate)di poter contribuire allo sviluppo ed alla crescita della nostra Federazione?
    Perchè la Federazione di JUDO FRANCESE si avvia al traguardo di UN MILIONE DI TESSERATI mentre noi continuiamo a decrescere e non
    abbiamo mai dati ufficiali che ci dicano quanti tesserati siamo?
    Forse perchè a tutti i costi si vuole mantenre uniti, senza autonomia, i tre settori a dispetto delle loro diverse ideologie,
    nelle loro diverse funzioni e cassati nelle loro legittime ambizioni?
    Questi ed altri interrogativi movimentano da moltissimo tempo, senza risposte i nostri pensieri. Ai nostri Dirgenti Federali
    l’onere e l’onore di trovare le soluzioni.

  500. Porcari Giuseppe says:

    Grazie M. Addamiani la storia ci porta a non dimenticare.
    A tale proposito, e per quanto riguarda i dan, desideravo sapere se le voci che si sentono circa il 10 Dan conseguito dal sig. Cappelletti ha del fondamento.
    Non che mi dispiaccia che tale riconoscimento vada ad un Italiano ne provo invidia per la persona menzionata,provo solo un certo malessere e amarezza per le tante opportunita’che il Judo Italiano ha perso sotto la guida della sua Vicepresidenza a beneficio dei suoi egoismi personali incontrollati.
    Mi chiedo quali benefici hanno portato al Judo Italiano i traguardi internazionali raggiunti e di Dan riconosciuti a questa persona? Qualcuno mi dice e’ stato bravo, io dico e’ stato bravissimo a fare,pero’, i suoi interessi.
    Viviamo un momento di malessere federale, qualita’ dei corsi di formazione di basso livello e sessione di esame di Dan conseguiti per corrispondenza o per grazia ricevuta( io i miei gradi li ho gia’ dati indietro alla federazione per protesta gia’ nel 2002 con R/A ) Il V.P. Cappelletti ha mai proposto al consiglio di settore una profonda revisione dei programmi tecnici, per riqualificare la base di formazione? Ha mai pensato di lavorare per il nostro Judo impegnandosi a far modificare uno Statuto ormai obsoleto e antidemocratico? Si e’ impegnato a far riconoscere i valori Italiani( arbitrali e tecnici ) a livello internazionale ? Che mi risulti ,a parte l’ interesse( le altre nazioni non volevano organizzarli) di far ospitare all’Italia piu’ campionati europei di Kata possibili altro non mi sebra abbia fatto. Vorrei precisare che io non ce l’ho con Cappelletti e che sono contento dei suoi traguardi dei suoi Dan dei suoi riconoscimenti e successi. Desidero solo che visto che ricopre la carica di Vice Presidente del Judo Italiano o si impegna a fare qualcosa per NOI o dia le dimissioni come la Dignita’ richiede
    Un saluto a Tutti

  501. Porcari Giuseppe says:

    Un grazie di cuore agli atleti azzurri che portano in alto, con le loro vittorie, il JUDO ITALIANO

  502. marco bottinelli says:

    Il M° Maddaloni oltre a essere l’insegnante di cui tutti conosciamo i risultati, sia sportivi che sociali,oggi anche scrittore, ha evidentemente la vena creativa del vero napoletano.La cosa bella che nell’intervista ha l’ ”umilta” di citare le sue fonti di ispirazione (liga tedesca,rugby).Sono queste come altre le idee innovative che urgono fortemente per dare un po’ di visibilità al ns. sport cosi ben avviato sul viale del tramonto.Senza visibilità non si ha ne base (si vedano i trend numerici delle palestre degli ultimi anni) ne sponsor (senza soldi come si mantengono le squadre agonistiche, le trasferte ma anche semplicemente le borse e le tute), senza una base ampia e motivata sarà difficile avere atleti di vertice.
    La mia domanda però e questa : come mai le idee arrivano sempre e solo da singoli creativi e non dagli uffici marketing federali? Ci sono nazioni più evolute di noi, almeno dal punto di vista organizzativo,STUDIARE,COPIARE e ADATTARE alle ns. esigenze non dovrebbe essere troppo difficile! Dobbiamo aumentare l’autonomia finanziaria Federale dalle sovvenzioni statali che causa di forza maggiore tendono a diminuire,quindi farci vedere dai media e acquisire sponsor diventa una priorità a tutti i livelli. La troppa attenzione al mantenimento dello status quo ovvero del potere (nazionale, regionale, provinciale o condominiale), in un panorama sempre ricco di controversie e personalismi, a volte distoglie dai veri obbiettivi rischiando che i re si trovino seduti e regnanti su cumuli di macerie fumanti. Comunque bravo M°Maddaloni bella idea continui a sviluppare nuove proposte che oggi servono più di ogni cosa.

  503. Assegno Lucio says:

    Complimenti al M° Maddaloni. Trovo l’iniziativa interessante e trovo che possa porre le basi per superare l’oligarchia dei nostri parrucconi.

  504. Zanesco Claudio says:

    Complimenti a Maddaloni. Anni fa la Libertas ha fatto qualcosa di simile a Mantova con una gara in un supermercato; con Paschini abbiamo provato delle soluzioni, portare tanti bambini e i loro genitori a vedere una gara di grandi atleti che durasse poco tempo; ha ragione Bottinelli, le idee ci sono , ma non arrivano da chi di dovere, serve un cambio di mentalità generale, aggiungo io anche la gara tipo Oldrini a punti, più avvincente e più capibile, aspettiamo fiduciosi…..

  505. antonio says:

    salve è possibile vedere la pol dei -90kg? grazie

  506. antonio says:

    dove trovo la pool dei -90 grazie

  507. Claudio Zanesco says:

    Ho partecipato dopo anni, e condivido l’esposizione fatta da AC, una piccolissima cosa che anche la sala di riscaldamento possa essere raggiunta dalle comunicazioni relative all’inizio gara delle rispettive categorie

  508. marco bottinelli says:

    In effetti suona male, mi auguro sia una pre presentazione atta a recepire delle prime impressioni in modo da calibrare lo strumento informatico per poi presentarlo a tutti e ricalibrarlo ancora. Se si tratta di un data base più ampio é e più ha valore (sempre rimanendo nella cerchia di atleti prescelti) anche da un punto di vista statistico. inoltre come ricordato molti atleti militari di primo piano si allenano nei propri club, quindi ragione di più per condividere con queste società, e a titolo informativo sarebbe bello condividere con tutte le società che potrebbero visualizzare meglio il percorso di atleti importanti traendone spunti anche per il lavoro quotidiano.Penso (e spero )sia solo un modo di lavorare a step per raccogliere osservazioni in maniera più mirata, prima le strutture federali e i corpi militari, poi le società civili (anche magari divise per fasce) se questo é un metodo di lavoro nessuno si dovrebbe offendere ( e i judoka a permalosità non sono secondi a nessuno), diversamente chiudere l’uso di uno strumento informatico nato per condividere dati e metodologie ,alle società civili che sono un asse portante del ns. sport,non sarebbe offensivo, sarebbe solo stupido! TUTTI INSIEME PER PROGREDIRE dovrebbe ricordare qualcosa a tutti noi, stavolta mi auguro sia cosi.

  509. Gbsav says:

    Il problema principale del Judo attuale è lo scouting che le piccole società dovrebbero fare. Purtroppo questo non avviene quasi mai poichè i piccoli club gestiti da insegnanti tecnici con mentalità antiche quando hanno la fortuna di avere fra le mani un potenziale campione non sanno riconoscerlo o peggio ancora finiscono per perderlo. Quanto volte nelle gare giovanili si vedono potenziali buoni atleti ma poi gli stessi non si vedono più nelle categorie superiori? La risposta è semplice i piccoli club si accontentano di vedere il loro atleta vincere la medaglietta, ai campionati provinciali e gli istruttori sono convinti di aver creato un nuovo Inoue. Se vogliamo che il judo cresca è fondamentale annullare queste convinzioni. I piccoli club sono fondamentali per diffondere il judo ma se qualcuno ha la fortuna di avere un talento deve anche avere il coraggio di inviarlo nelle strutture adatte alla sua crescita, lo so è difficile privarsi del campioncino, ma un domani il nostro ragazzo si ricorderà di noi, se invece ci si ostina a trattenerlo un domani sarà solo un ex judoka.

  510. marco bottinelli says:

    Il M°Addamiani ha ragione dal punto di vista tecnico Noi possiamo avere affinità solo con la Lotta , In un ottica degli sport da combattimento sicuramente ne mancano tantissime specialità tra cui spicca il taekwondo sport olimpico come Noi, la boxe con il Professionismo a mio modo di vedere fa storia a sé. Cosa ci accomuna ??? Probabilmente niente, se non la necessità di SOPRAVVIVENZA. Immaginate la ns. macchina burocratica con tutti i suoi elementi dagli uffici tesseramenti a quelli stampa,il centro Federale di Ostia solo per Noi o per il Karate, rimarremmo probabilmente senza luce e gas. Ma ancora 2 vittorie del Judo 3 del Karate, 1 della lotta, ecc.Magari a Mondiali e Olimpiadi e il Mondo Sportivo Italiano percepisce che c’é una federazione che attiva questi sport e che essi sono presenti nel ns. Paese. In tempi magri come questi sopratutto vale il motto l’UNIONE FA LA FORZA, in fondo sia tutti combattenti, la testa é quella, dobbiamo con grande RISPETTO (altro concetto da Sportivo ma sopratutto da Combattente) cercare di non prevaricare nessuno, di equilibrare l’immagine della Federazione su TUTTI gli sports presenti, e imparare da quei settori che dentro la ns. federazione ( ma anche fuori) funzionano organizativamente meglio.con UMILTA’. Tante piccole federazioni sarebbero economicamente ingestibili e mediaticamente insignificanti (non che cosi siamo alla ribalta, ma al peggio non c’e fine) Comunque a mio personalissimo parere questi oggi,sono motivi sufficienti a spiegare perchè siamo un’unica federazione.

  511. porcari giuseppe says:

    Il maestro Addamiani ha ragione su tutto e non solo sulla collocazione del mostro judo con, e tra, gli sport da combattimento.
    Credo di aver capito il senso del suo ragionamento, M. ADDAMIANI, che non vuole soffermarsi ad una radicalita’ della logica L’UNIONE FA LA FORZA,quanto ad evidenziare la forzatura di una collocazione che non abbiamo mai voluto e che abbiamo dovuto subire, in 40 anni, da parte di persone che il JUDO non lo hanno mai fatto e che lo hanno solo strumentalizzato, con le molte medaglie che i nostri atleti hanno prodotto, a loro beneficio mortificando non poco, le ambizioni che la stessa disciplina avrebbe strameritato.
    Non dobbiamo mai dimenticare che i nostri migliori dirigenti quanto hanno tentato di dare una autonomia al settore sono stati allontanati perche’ potevano far decollare la gallina dalle uova doro. Altro che rispetto,non solo non abbiamo mai prevaricato nessuno ( sono daccordo non e’ nel nostro DNA di combattenti) ma siamo stati schiacciati nelle nostre aspettative e nelle nostre ambizioni, tanto e’ vero che dobbiamo augurarci che iniziative come quelle attuate dal MAESTRO MADDALONI continuino, per non far finire il nostro sport nel dimenticatoio visto che la nostra federazione si e’ sempre beata dei risultati ma non ha mai attuato le politiche di promozione, di cui il nostro settore ha bisogno.RIMANERE INSIEME, SI, MA IN PIENA AUTONOMIA ORGANIZZATIVA GESTIONALE.
    Per la cronaca, e per il bisogno che le cose vengano dette per quello che sono state,il settore Karate venne annesso nella nostra federazione perche’ con la vittoria dell’avv DE PETRILLO sul candidato della federazione Prof. GIUSEPPE PELLICONE avrebbe potuto staccarsi e diventare una federazione associata, non piu’ controllata ne controllabile. A questo punto, Il Presidente della FILPJ preferi’, con una forzatura, ALTRO CHE RISPETTO, invalidare le elezzioni del KARATE per far posto al Fratello GIUSEPPE PELLICONE riscattando lonta della sconfitta,regolare, subita.ALTRO CHE UMILTA’. Sarebbe andata meglio? sarebbe andata peggio? Non lo sapremo mai, perche’ anche il settore KARATE come il JUDO e’ stato solo condotto con la logica del potere.

  512. antonio says:

    i 90 hanno finito?

    • STAFF says:

      Sì, la gara dei grandi per oggi è finita. Ora ci sono i bambini.
      Domani dalle 9.00 Cadetti, Esordienti A ed Esordienti B.

  513. Francesco says:

    Non sarebbe giusto e onesto che chi fa medaglia in queste competizioni venga rimborsato dalla fijlkam?,

  514. Porcari Giuseppe says:

    Nel ringraziare l’atleta PIRAS MATTEO e tutti gli altri atleti che con grande impegno e passione portano avanti le sorti del JUDO Italiano riprendo il pensiero di Francesco rimarcando che non solo sarebbe GIUSTO e ONESTO che la FIJLKAM rimborsasse gli atleti che fanno medaglia nelle competizioni internazionali DIREI CHE SAREBBE DOVEROSO, visto che a trarne i vantaggi verso le istituzioni dello sport Italiano, e’ la stessa Federazione.
    Ma la nostra federazione e’ assente, non solo verso il doveroso riconoscimento sportivo dei suoi atleti, anche verso il rispetto che deve a tutte le societa’ ed i dirigenti che lavorano per la stessa federazione. Siamo, ormai, in molti a chiedere che la Federazioni risponda, con un atto di coraggio, mettendo mano allo Statuto, che e’ ormai riconosciuto da tutto il mondo sportivo (CONI),non democratico e non consono alle norme che lo stesso CONI ha nei suoi regolamenti a cui tutte le federazioni si devono uniformare.
    Quando vedremo questo atto di coraggio? Cosa fanno i nostri Consiglieri Federali? Non sentono questa grande responsabilita?
    Aspettiamo risposte.

  515. Vittorio Serenelli says:

    Purtroppo Matteo Rasini, pur iscritto, non ci sarà. Ovviamente ho pagato tutto nei termini, 2 notti per lui e due notti per me visto che è un 73kg con accredito il venerdì e gara la domenica. Poi purtroppo un infortunio. Subito la mail tentando di riavere i soldi ma ovviamente nisba. E’ evidente che qualcosa nel sistema non funziona. Perché obbligare all’albergo invece di far pagare una normale iscrizione? Che interesse c’è a non rendere evidente cosa intasca il sistema organizzativo e cosa l’albergo? Ora anche in Italia nei GP abbiamo iniziato a far pagare l’iscrizione un mese prima come non si sapesse quanti sono i ragazzi a rischio infortunio in un mese. In realtà non sono infastidito dai soldi (un poco si) ma dalla poca chiarezza delle gestioni. A Zagabria ho visto alcuni pagare in loco e mi hanno garantito che anche altrove è così. Quindi come sempre il mondo è dei furbi, ed i corretti pagano. Speravo che il mondo del Judo fosse un pochino migliore, ma forse sono io l’illuso.

  516. Bouchy says:

    Tutti i video delle gare europee sono su http://www.dartfish.tv/judovideo

    Per Roma 2015,
    – i video di Giovanni Carollo http://bit.ly/1vy9y2X
    – i video degli Italiani su http://bit.ly/19nbo26

    Tutti i video hanno i tag sulla timeline per andare a vedere subito le parti più interressanti!

    Buona visione.

  517. Dartagnan says:

    I giovani sono allenati dai loro istruttori,di cui si fidano perché li conoscono da quando bambini hanno iniziato il judo.
    Vedi Lombardo,atleta di PierAngelo Toniolo,Akiyama Settimo,Dojo Leader n Italia
    A Roma ci stanno i burocrati del judo,i militari autoreferenti.
    che credono di essere chissà chi,salvo avere risultati molto scarsi.

  518. Comino says:

    non un azzardo il paragone è un assurdo….

    • Fabri says:

      Tutt’altro che assurdo: con le dovute proporzioni ci sta in pieno! Piuttosto è assurdo continuare a non capire che se siamo tra i primi coi giovani e tra gli ultimi con i professionisti qualcosa non va.

  519. Vittorio Serenelli says:

    e se fosse vero il contrario? Cioè che alcuni club “spremano” i giovani precocemente con 2-3 ore di allenamento al giorno per 6 giorni la settimana arrivando mentalmente stanchi quando sarebbe il momento di fare il salto di qualità? Per quanti anni può un giovane tenere questi ritmi? 8-10? Se a 12 è già sotto a 20 molla. Forse non è così, ma ci si può riflettere.

  520. marco bottinelli says:

    Se il termine di paragone é il judo italiano fino a cadetti e per alcune annate junior e la categoria Senior, il confronto é impietoso,il crollo é evidente.Le ragioni secondo me sono molteplici,non ultima quella citata dal M°Serenelli, che però io vedo più sulla quantità della intera categoria cadetti, che non sui cadetti di punta. Ovvero molti spremuti all’osso da junior tirano i remi in barca e riducono l’impegno o smettono. Gli altri iniziano a calare nei risultati fino ad arrivare a Senior molto meno competitivi. Di ragioni me ne vengono in mente tante tra cui:
    – Unici sbocchi al Professionismo sono i gruppi militari, seppur oggi con molto meno posti e fondi.Chi non entra o non vuole per motivi personali se lavora ha chiuso,se studia seriamente deve rallentare.Non esistono particolari borse di studio o aiuti e nel post agonismo non campi con quello che non hai guadagnato prima.
    – Quanti entrati nei gruppi militari non hanno più reso come prima? Molti, cambio di: ambiente, maestro, tipologia di allenamento, spesso allontanamento da casa,amici,ecc.
    Alla fine penso che i ragazzi arrivati a 18-20 anni iniziano a pensare al loro futuro e in quel futuro il judo perde posizioni per vari motivi,anche economici.Poi se pensiamo alla gestione oggi degli atleti Senior di interesse nazionale, beh, sicuramente qualche domanda sorge,ma forse sorge solo a Noi Insegnanti di Provincia.

    • Prai8Team says:

      Io sono solo un papa’ che porta i figli in giro per l’Italia e paesi limitrofi. Imiei figli non sono dei fuoriclasse e non lo diventeranno mai. Ma i veri fuoriclasse, quelli che potrebbero essere una chicca italiana nel panorama internazionale, spesso lasciano SOPRATTUTTO per problemi economici dei genitori, in particolare in questi ultimi anni. Quanto costa una trasferta a Zagabria piuttosto che da qualche altra parte per l’Europa? Possono essere bravi, ma se nessuno li aiuta, li stimola e agevola la loro crescita si ferma. Noi genitori facciamo quello che possiamo ma i miracoli… Io ero a Zagabria, con me tanti genitori (compreso, tanto per dirne uno, il papa’ di Manuel Lombardo) e tutti a proprie spese. Ora, un atleta come Lombardo (ma anche Parlati, Fusco ed altri) che sono bravi, sono molto bravi, perchè non aiutarli nel loro cammino? Non ‘ l’Italia del judo che è arrivata terza a Zagabria rallegrando un week-end funereo, è l’Italia dei ragazzi e dei genitori con i loro sacrifici. Ma per chi?

  521. Luigi Franco Rossi says:

    Negli anni 70 era la stessa cosa grandi speranze poi il primo stop già con gli juniores .. Un po’ di favoritismi e alcuni potenziali campioni mollavano … Credo che sia un problema di sistema …

  522. precupo says:

    akaakakmmmm

  523. Porcari Giuseppe says:

    Gent.mo Presidente
    Ho letto con molta attenzione l’intervista da lei rilasciata a ItaliaJudo e devo dissentire su alcune sue dichiarazioni.
    Lei dice che dal Febbraio 2014 e’ NATA UNA NUOVA FEDERAZIONE ( anche se usa una espressione del V.P.Vicario FRanco Cappelletti ), ma la sua espressione qual’e’? Ci crede davvero quando fa’ certe affermazioni o si diletta a mortificare le nostre intelligenze?
    Peccato che, di nuovo, in un anno non sia emerso nulla, anche se sono stati invertiti i fattori il risultato non e’ cambiato,non cambia e non cambiera’.
    Non e’ una visione pessimistica, o disfattistica, la mia e’ una risultante di 60 anni di appartenenza a questa Federazione di cui 40 condivisi, con molta criticita’,DICHIARATA, alla dirigenza.
    Quando lei dice che e’ cambiato il Presidente,ed il Segretario Generale, dimentica di dire, che nella gestione di questa Federazione, non e’ cambiato il metodo,umn metodo chiuso, sordo ,assolutistico e unidirezionale, che si diverte a giocare al VECCHIO GIOCO DELLE TRE CARTE, ma che purtroppo, le CARTE SONO TRE E SONO SEMPRE QUELLE.
    E proprio perche’ la nostra Federazione ha ancora, nonostante tutto,delle grandi potenzialita’ avrebbe bisogno di tutta altra attenzione, di grande rispetto verso tutti gli atleti di valore E NON,verso tutte le Societa’, gli Insegnanti ed i Dirigenti che la compongono.
    Lei ha dichiarato nell’assemblea di Febbraio che, avrebbe reso questa Federazione, piu’ moderna e piu’ democratica rivedendo LO STATUTO.
    FORSE E” SU QUESTO CHE SI COSTRUISCE UNA NUOVA FEDERAZIONE
    Ora dalle sue dichiarazioni, non solo non solo rimanda questo impegno assunto, ma parla, DI SITUAZIONI CHE POTREBBERO CREARE INTERPRETAZIONI POCO DEMOCRATICHE.
    Forse le sfugge, che quando si parla di democrazia, IL NOSTRO STATUTO, deve rivedere quelle parti dell’ART 14 ELEGGIBILITA” E CANDIDATURE e dell’ART 19 I CONSIGLI DI SETTORE che rendono la nostra Federazione incapace di generare un rinnovamento all’interno delle proprie strutture, dove per NUOVA FEDERAZIONE vediamo il vecchio che resiste, inamovibile a dispetto dei Santi e dei principi informatori stabiliti e voluti dal CONI
    Per quanto riguarda la parte tecnica, devo convenire che la scelta dello staff tecnico della squadra Juniores e’ di Suprema Eccellenza
    Mi complimento, con LAURA DITOMA,con MASSIMO SULLI e con PAOLO DI NATALE per il nuovo incarico ricevuto ed auguro loro buon lavoro, con la speranza che non si tratti dell’ennesima strategia Federale, guidata dalla Commissione Tecnica,DEL FARE PER NON FAR FARE e gli addetti ai lavori mi capiscono benissimo, poiche’ questo sistema e’ stato adottato, dalla Federazione in passato moltissime volte.
    Vorrei pero’ farle una domanda: come mai Massimo Sulli, nonostante abbia dimostrato una grandissima capacita’ arbitrale internazionale, non lo vediamo presente tra i migliori arbitri mondiali, magari componente di una commissione Internazionale?
    Perche LAURA DI TOMA e PAOLO DI NATALE non fanno parte dello staff tecnico Europeo come molti loro colleghi Francesi o delle altre nazioni
    Dire che sono tutti e tre tecnici di spessore ( Ne abbiamo tanti altri) che pero’ vengono sempre fermati, nei lidi nazionali.
    Mi rifiuto di pensare che non vengono proiettati in campo Internazionale perche’ ,magari, non sanno la lingua Inglese.
    Ecco perche’ temo che questa buona iniziativa finira’ come le altre, immiserita da una ingerenza che non permettera’ di esprimere a questi, prescelti, le loro potenzialita’,GIA’PER LA VERITA’sperimentata in passato dalla stessa Federazione e strumentalizzata al solo uso Federale.
    Quando lei Sig. Presidente,dice di volere fortemente un gioco di squadra, deve convenire che la squadra si forma con giocatori che parlano la stessa lingua ed ascoltano le esperienze e la capacita’ dell’allenatore.
    Ora noi partiamo dalla realta’che non abbiamo una sola squadra ma TRE( JUDO LOTTA KARATE ) con allenatori diversi che non parlano la stessa lingua e non hanno nulla in comune se non la Forzata Convivenza in una unica Federazione.Ed e’ qui che le situazioni si fanno complicate, dove le esigenze di un Settore, ES. IL JUDO,vengono mortificate e tenute inamovibili e sottoscacco dalle esigenze o volonta’ degli altri o di uno dei tre settori a seconda degli interessi della Presidenza.
    Ma allora Presidente,come fa a parlare CITO QUANTO DA LEI DETTO
    ” MA DOBBIAMO STARE ATTENTI A NON CREARE SITUAZIONI CHE SI PRESTINO AD INTERPRETAZIONI POCO DEMOCRATICHE.
    Ma dove la vede la democrazia nel nostro ordinamento federale, non mi verra’ a dire che il cambiamento di un punteggio da attribuire alle societa’ potra’ far scaturire, NELLA NOSTRA FEDERAZIONE una peggior o miglior democrazia?
    Forse le sfugge, che la DEMOCRAZIA all’ interno del nostro STATUTO
    e’ inesistente quando si pretende di blindare la PRESIDENZA FEDERALE O LA FORMAZIONE DEL CONSIGLIO FEDERALE ad una forzatura legata ai TRE SETTORI che non esprimono, e non esprimeranno mai il loro consenso ad un candidato, se non DESIGNATO DALL”ALTO, E’ questa la democrazia di cui parla?
    Se una disciplina di un Settore ha un problema, e decide di esprimere il dissenso con le sue Societa’per un cambiamento nel proprio Settore, non lo puo’ fare perche’ legato dallo STATUTO alla decisione degli altri Settori e forse questa la democrazia di cui parla?
    E potrei andare avanti ,con esempi, all’infinito ma mi fermo qui,
    augurandomi, che lei Presidente non parli piu’ di DEMOCRAZIA del nostro STATUTO ma che agisca affinche’ il nostro Statuto diventi con i cambiamenti veramente DEMOCRATICO, e che la sua PRESIDENZA diventi una PRESIDENZA ACCLAMATA ED ELETTA E NON SOLAMENTE IMPOSTA.

    • Paolo Natale says:

      Bom dia.
      Eu falo portogues, y tambien hablo y entendo un poco de espanol.
      J’ avais connu le Maitre Murakami apres le tournois de Paris en
      1990, pendant la periode de developpement du judo feminin olympic
      sponsorisee par Mikihouse.
      Thanks to Mr. Porcari for your words, but I guess that the problem is not only the language.
      Cordiali saluti
      Paolo Natale

      • laura says:

        Quanto a Lei Dottor Paolo Natale, posso solo dire che, come sempre, è il più “AVANTI” di tutti….

    • laura says:

      Nonostante non la conosca personalmente, le porgo i miei più sentiti complimenti per aver espresso, sebbene non esaustivamente, le criticità della nostra Federazione e della Presidenza in primis, ma non solo.
      Sembra che essere schietti ed onesti intellettualmente e moralmente sia una rarità, se non addirittura un difetto e di sicuro un penalità nel DECADENTE e VETUSTO sistema FIJLKAM.
      Nella speranza viva che ci siano VERI cambiamenti, per il bene del JUDO porgo,
      sentiti ringraziamenti e cordiali saluti.
      L.M.

  524. PORCARI GIUSEPPE says:

    Gent.mo M. ADDAMIANI
    LA RINGRAZIO PER AVER RIPRESO , NELLE SUE CONSIDERAZIONI SETTIMANALI, IL TEMA DEL RINNOVO DELLO STATUTO DELLA NOSTRA FEDERAZIONE E DELLE PROMESSE MANCATE FATTE DALL’ATTUALE PRESIDENTE FEDERALE DI VOLERLO MODIFICARE E RENDERLO PIU’ATTUALE MODERNO E DEMOCRATICO.
    DEVO ALTRESI CONVENIRE CON LEI, CHE NEL NOSTRO AMBIENTE PERMANE ANCORA QUELLA, INCONSCIA, SOTTOMISSIONE CHE RALLENTA IL PROCESSO DEL RAGIONAMENTO ATTO A PRETENDERE, CON DIRITTO, IL DOVUTO RINNOVAMENTO DELLE NOSTRE CARTE E REGOLE FEDERALI.
    CON L’AUGURIO CHE LA SENSIBILITA’COMINCI A CONTAGIARE,IN MODO COSTRUTTIVO ANCHE IL NOSTRO MONDO E CHE SERVA, A TUTTI NOI,A NON NASCONDERSI PIU’NEMMENO DIETRO UN DITO ,RINNOVO IL RINGRAZIAMENTO DEL SUO QUALIFICATO CONTRIBUTO E LE INVIO UN CORDIALE SALUTO
    GIUSEPPE PORCARI

  525. Vittorio Serenelli says:

    Grande Paolo!!!

  526. pierattilio maino says:

    Bom dia a todos, intervengo direttamente sul pezzo da me creato e pubblicato;
    a proposito di “randori” che ho ben seguito ed ammirato in Saquarema…
    Credo che molti insegnanti tecnici dovrebbero aggiornarsi sul significato di questo tipo di allenamento. Anzitutto nel pieno rispetto del regolamento internazionale da gara, pur per quei piccoli Club che non hanno nell’ agonismo la meta primaria.
    Non é possibile che nella pratica del “randori” ci sia ancora qualcuno che ostenti un “kami basami” o un “morote gari” o un gaeshi di “te guruma” o peggio ancora come é successo al sottoscritto un “waki gatame” buttandosi direttamente a terra in un allenamento regionale ufficiale del C.R.L. a Milano prima ancora di emigrare in Brasile, fine anni ’90..e non sto a dire la blasonata Soc. dell’ imbecille che quasi mi procura 30 gg. di gesso al gomito sx….torno in Italia circa una volta all’ anno
    e purtroppo devo dedurre che gli Organi Federali dovrebbero entrare con piú incisivitá e concretezza nel rispetto del regolamento internazionale ufficiale,cominciando proprio dai piccoli Club che aborriscono la medaglia di gara…, altrimenti mi ritrovo in un “bel vale tudo brasileiro”…
    pierattilio maino-brasil

  527. CRISTOFORO MAGANETTI says:

    A tutti gli insegnanti, atleti, genitori e ufficiali di gara che hanno partecipato al 12° Trofeo città di Como.
    Intendo esprimere a nome personale, di mia moglie e di mio figlio, infiniti ringraziamenti per l’atteggiamento tenuto nei nostri confronti durante la gara e anche dopo, con messaggi verbali, scritti, strette di mano e anche solamente sguardi relativamente al lutto che ci ha colpito sabato 14 u.s.; mio padre Giovanni ci ha lasciato. Uomo storico del judo comasco, che 45 anni fa ha avuto una passione: il judo. Dopo che i medici hanno stabilito che la malattia fosse irreversibile, prima dell’ultimo saluto , la domanda di mio padre fu .” e la gara ?” Risposi che tutto era pronto. Alcuni mi dissero :” Ha aspettato che tutto fosse a posto e se ne è andato in silenzio.” Così è stato. Alle 5,20 di sabato 14 si è spento, mentre prendeva il via questo trofeo. La possibilità di qualche problema era evidente a noi organizzatori. La stanchezza fisica e mentale, unita all’alto numero mai raggiunto di adesioni ha provocato alcuni inevitabili problemi, in una competizione comunque con un livello quantitativo ma soprattutto qualitativo mai raggiunto da noi. Per questo rinnovo i ringraziamenti a nome personale e dalla mia famiglia a tutti coloro che a vario titolo ci sono stati vicini con grande sensibilità e discrezione. Con gratitudine Maganetti Cristoforo. Addio papà

  528. Dartagnan says:

    Hanno brindato allontanando Raffaele Toniolo….e i risultati si vedono….
    La strategia dei tecnici militari s’è rivelata fallimentare.
    Meno presunzione e più coordinamento con i club

    • laura says:

      “Salvate il soldato Giulia”…ma è veramente possibile che nel 2015 si possano ascoltare (vedere) sui social solamente le voci della fiamma azzurra Karolina o della “divina” Pellegrini (civile)…ma quando le soldatesse, le Giulie, le Rosalbe, le Edvige, le Irene e tutte le altre ci esterneranno i loro pensieri e le loro opinioni?!
      I social servono pure a questo: sapere dagli atleti con chi e con quali programmi intendono allenarsi (ammesso che anche loro lo sappiano..), le loro prospettive e, soprattutto, i punti critici su cui lavorare.
      Non basta più dire di “volere” o di “sperare” una medaglia…questo lo dicono tutti in tutto il mondo. Credo che ora più che mai ci sia proprio bisogno che parlino i protagonisti principali: gli ATLETI.
      LM

  529. Comino says:

    il dito mignolo mi sembra centrato e coerente con la tradizione Giapponese ( Yakuza) stiamo a vedere…..

  530. Mario says:

    Ma atleti e tecnici vanno tutti a loro spese oppure qualcuno è convocato? Ci sono due pesi e due misure o sono tutti sullo stesso piano?
    Comunque, speriamo nella riscossa.

  531. Porcari Giuseppe says:

    Gent.ma LAura gent.mi appassionati
    il cambiamento di questa Federazione dipende da noi.
    Dobbiamo mettere insieme le nostre intelligenze, le nostre idee. le nostre proposte, dobbiamo con forza far sentire la nostra voce, esprimere il nostro dissenso con fermezza.
    Tutto questo va fatto per far capire ai nostri dirigenti, e chiamo in causa i consiglieri federali con il V.P. Cappelletti che non siamo, un branco di pecore, come amano definirci,o non abbiamo l’anello al naso,come spesso ci etichettano.I nostri consiglieri federali si facciano interpreti di questo cambiamento, se hanno a cuore le sorti dl Judo Italiano, il nosrto V.P.Capelletti con tutti i consiglieri federali, sa’ benissmo che nel panorama delle federazioni del CONI , la FIJLKAM e’ quella che ha il peggiore degli Statuti, fuori da qualsiasi logica di democrazia interna ed esterna. Non abbiano paura di confrontarsi con il nuovo, se uno e’ bravo non deve trincerarsi dietro i veti ,le furbizie , si abbia il coraggio di cambiare e se sono bravo saro’ eletto con il consenso della base e non con i compromessi le vendite all’asta di DAN di POSTI VARI nelle mille commissioni create a posta da questa federazione per accontentare e prenderci in giro tutti.Sollecitiamo i nostri dirigenti a fare il loro dovere,a non appropriarsi solo della sedia, diano gli indirizzi al presidente Federale Dott. Falcone affinche’ riporti questa federazione all’onore di essere tale. Andiamo avanti tutti insieme per il cambiamento.

  532. Zanesco Claudio says:

    Non posso astenermi dal commentare i fatti e le opinioni espresse dall’amico e grande Italiano all’estero Ezio Gamba.
    Quello che lui afferma avrà sicuramente i riscontri elencati, ma, noi dobbiamo combattere ogni giorno con la realtà locale (e non intendo lombarda ma nazionale), e questa realtà discosta dal paese roseo e fiorito che ci viene rappresentato, perchè se a livello internazionale vi sono stati 50 hansoku make, a livello regionale e nazionale abbiamo esempi emblematici dove un atleta proiettato volnado tocca con la mano il pantalone dell’avversario e viene squalificato, oppure dove uno tsuri goshi con la mano finita sotto la cintura sono stati sanzionati con H M.
    Non parliamo poi dell’uso delle telecamere, personalmente di fronte alla richiesta di spiegazioni sulla cancellazione di un waza ari ad una finale nazionale, WA dato dall’arbitro centrale e non contestato dall’allenatore avversario ma annullato dal trio alle telecamere, la risposta è stata ” dalle immagini abbiamo intuito che non c’era l’intenzione ” mi sono ritirato perchè dalle immagini , intuito, intenzione, nemmeno Myamoto Musashi nel Go Rin No Sho era arrivato a tanto. Per cui caro Ezio sono contento per il judo ai massimi livelli abbia trovato la sua strada, ma qua in periferia le cose sono abbastanza diverse.
    Ah un’altra cosa, Jigoro Kano ha affermato che il judo è un metodo d’allenamento per creare uomini sani e utili alla società, spero che questo turbinio di tornei non influenzi troppo i fisici degli atleti, che in futuro siano in grado di reggersi in piedi e non consumati talmente da rimanere a carico dei vasi Servizi sanitari nazionali.

  533. antonio says:

    ciao cortesemente è possibile sapere il qualificato/i dei -90 km cadetti
    grazie

  534. Gianluca says:

    Leggendo la risposta del Maestro Natale mi sovviene un interrogativo: ma allora che i motivi siano veramente da cercare altrove?! Pensiamo veramente che non sia un problema di lingua?! NON CI POSSO CREDERE!!!

  535. marco bottinelli says:

    Scusate ma per la Lombardia l’elenco dove si trova????

    • salvatore says:

      provo a guardare in portineria!!!
      io non capisco una cosa! nel mio palazzo quando l’amministratore non fa il suo dovere…..lo cambiamo!!! mentre in tutto il resto d’italia gli amministratori non combinano nulla…..ma restano al loro posto!! giuro che il mio palazzo in italia stà!!!!

  536. Porcari Giuseppe says:

    Gent.mo M° Addamiani
    non voglio essere l’unico, non voglio essere il solo a seguirla in questa nuova avventura sportiva e spero, come lei, che altri si uniscano a questo dibattito per dare il loro prezioso contributo.
    Desidero ricordare che il nostro ambiente e’ formato da donne e uomini, da INSEGNANTI da MAESTRI e non posso, non voglio pensare che questo tessuto sia privo di quella SENSIBILITA’che costituisce l’asse portante del loro sapere e della loro capacita’di trasmettere. Tutti noi abbiamo sempre detto che gli insegnanti di JUDO i MAESTRI sono, siamo, prima di tutto degli educatori.Non possiamo dimenticare che la nostra opera sul Tatami si traduce nella formazione di tutti coloro che si avvicinano alla nostra disciplina.E non possiamo dimenticare che questa formazione ci aiuta a crescere ed a far crescere la nostra mente ed il nostro spirito.Quindi, riduttivo pensare che un insegnante di Judo, un MAESTRO possa limitarsi all’insegnamento della sola tecnica. Il dialogo tra il JUDO e la nostra società non puo’ essere rappresentato solo dalla gara o dal campionismo, abbiamo la presunzione di essere qualcosa di piu’.
    Con queste motivazioni non possiamo essere dei qualunquisti che si disinteressano del mondo Federale che viviamo e come attraverso gli strumenti (STATUTO, REGOLAMENTO ORGANICO e REGOLAMENTO di GIUSTIZIA SPORTIVA),ci governano.
    Le carte Federali fanno parte della nostra Vita Sportiva e sono come la nostra COSTITUZIONE ITALIANA. Non conoscere le nostre carte federali significa affidare le sorti del Judo Italiano in mano ad altri ,a persone che non hanno mai fatto JUDO e che non capiscono e si rifiutano di capire la nostra disciplina e la nostra mentalita’. Certo abbiamo dei nostri rappresentanti nel CONSIGLIO FEDERALE ma come si vede sono piu’ interessati al loro presente che alle sorti del futuro del nostro Judo.
    Facciamo il nostro UCHIKOMI, il nostro RANDORI prepariamoci alla nostra competizione con scrupolo ed intelligenza e………………………..PARTECIPIAMO

  537. Porcari Giuseppe says:

    Grazie Gian luca della sua partecipazione, continuiamo a chiederci il perché delle tante anomalie che questa Federazione ci riserva.
    Continuiamo a chiederci perché dopo 50 anni il nostro Judo non può esprimere una sua autonomia politica gestionale.
    Perché i nostri cugini Francesi hanno portato avanti la loro Federazione facendola diventare tra le Federazioni più prestigiose della Francia e del Mondo UN MILIONE DI TESSERATI, proteggendo e qualificando, con il diploma di stato, i propri insegnanti, sostenendoli con una grande politica di espansione e con le innumerevoli iniziative inserite in un serio programma Federale?
    FORSE SONO PIU’ INTELLIGENTI DI NOI? NON CREDO.SICURAMENTE HANNO DEI DIRIGENTI CHE POSSONO OCCUPARSI, IN AUTONOMIA, DELLA LORO DISCIPLINA.
    Continuiamo a chiederci perché noi non sappiamo quanti tesserati siamo e perché dobbiamo essere tra le CENERENTOLE delle Federazioni, inquadrati tra gli sport minori ?
    Forse perché abbiamo dei dirigenti distratti da altre necessità? O perché mantenendo il nostro Judo ai minimi storici, non farlo apparire, non farlo crescere, non valorizzarlo è un ottimo sistema per amministrarlo senza problemi?
    Queste domande questi interrogativi devono farci pensare e se non vogliamo farci ridurre ,in senso buono,NUMERICAMENTE come la LOTTA ,che va rispettata e rispetto quale regina tra gli sport dobbiamo intervenire e partecipare al nostro cambiamento cominciando dallo STATUTO : PARLIAMONE

  538. Marco says:

    A quando altri aggiornamenti? Grazie

  539. Giorda Gianluigi says:

    Mi associo alla provocazione del Maestro Maddaloni,riguardando le immagini della semifinale tra la Giorda Francesca e L’atleta Portoghese penso non vi siano dubbi sulla poca etica dimostrata dagli arbitri di casa . Una cosa scandalosa. Purtroppo non siamo tutelati , i nostri ragazzi , a proprie spese , onorano al meglio L’Italia che rappresentano in queste gare ma si ritrovano spesso in condizioni di svantaggio causa SVISTA ??? arbitrali.
    Concordo con la necessità di avere a queste competizioni almeno un arbitro Italiano che possa per lo meno far sentire la sua voce in nostra tutela.
    Se , come ormai da SEMPRE, IL BAGEDT della federazione non può coprire tale onere, ci sia comunicato , al massimo gli atleti partecipanti si faranno carico dalla spesa e provvederanno a loro spese , tanto , come si suol dire: fatto trenta posso anche fare trentuno.

  540. Marco says:

    I risultati dove li posso vedere?

  541. Massimo says:

    Mancano 3 giorni alla finale è ancora non si sanno i qualificati delle alte regioni ….

  542. salvatore says:

    la mia chiaramente era ironia…. condivido il suo pensiero Marco, aggiungendo che i dati regionali del sito sono aggiornati al 2012!!! un sito che non serve a nulla…. fosse stato fatto da un amministratore di condominio… sarebbe stato revocato in due secondi!! invece pare proprio non sia gestito da nessuno…. se lo chiudono ci fanno un piacere!!! uno evita di perder tempo per cercare nuove notizie….

  543. andrea says:

    Nominativi ufficiali usciti sul sito fijlkam (andare su gare e selezionare evento)

  544. Giampaolo magri says:

    penso che una considerazone per la neo campionessa dei +to Kg Annalisa colagretti che in quattro ano due titoli esordienti un bronzo primo anno cadetti a causa di uno stato di malessere inflenzale e i l’oro 2015 un atleta da seguire la vedremo al prossimo Campionato Italiano junoires banco di prova o di conferma delle sue capacità agonistice un cordiale saluto al Suo Insegnante M Augusto mariotti che trova sempre il temèpo di preparare un talento sia in campo FIJLKAM che in campo della nazionale non vedenti con il suo peso massimo una Associazione da anni ai vertici nazionale e Regionali

  545. Mauro Mazzetti says:

    Buongiorno a tutti. Ho seguito con interesse e partecipazione le finali Cadetti 2015. Soprattutto riguardo alle gare maschili, vorrei fare una considerazione riguardo al calo peso.
    E’ risultato evidente che molti atleti hanno effettuato operazioni di calo peso tirate al massimo. Bastava essere in sala peso ad esempio quando si sono pesate le categorie più leggere. Commento di un tecnico: “Ma siamo a Mathausen!” (con il rispetto dovuto all’olocausto, aggiungo io).
    In effetti parecchi atleti sembravano al limite ed allo stremo delle forze fisiche e psichiche, come se il calo ponderale fosse stato spinto all’eccesso. Ho visto atleti combattere a testa basta e schiena ricurva, strascicando piedi e facendo fatica a fare le prese, salvo poi a chiudere l’incontro con ippon a favore.
    Ecco quindi una doppia considerazione.
    La prima attiene – come dovrebbe essere ovvio – agli sconquassi che colpiscono fisici ancora in formazione ed in sviluppo (stiamo parlando, perchè sia sempre ben presente a tutti, di persone comprese tra i 14 ed i 17 anni). La pratica esasperata di un temporaneo dimagrimento forzato potrebbe produrre in futuro gravi danni sul fisico di questi che diventeranno ex atleti entro pochi anni. Di contorno, ma non troppo, esiste poi la pesante componente psichica delle enormi energie mentali impiegate per raggiungere lo scopo; perdere chili e chili per scendere di categoria comporta uno stress che spesso si paga, in competizione come nella vita di tutti i giorni.
    La seconda considerazione attiene invece all’aspetto sportivo della questione. Che regolarità ha la gara in cui, sempre per esempio, ci sono atleti che forzatamente scendono anche di quattro chili per tirare nella categoria inferiore? Perdere in ogni modo il peso vuol dire perdere in primis liquidi e solo dopo massa muscolare. Un 53 kg che gareggia nei 50 ha comunque i muscoli per 53 kg di peso.
    L’ho fatta anche troppo lunga… quindi lascio la parola ad eventuali repliche, con la speranza che le motivazioni che verranno addotte mi smentiscano.

  546. Gianluca says:

    Non posso che sottoscrivere con forza le ragioni sostenute dall’amico Mauro Mazzetti. Questo stile di cercare sempre di combattere in una categoria inferiore ha già provocato vari problemi ad atleti nostrani ben più maturi dei cadetti che erano in gara a Ostia questo weekend. Facciamoci tutti un esame di coscienza, investiamo sul judo il tempo in palestra e premiamo il judo nelle competizioni, penalizzando chi naviga nelle pieghe del regolamento.
    Forse così facendo il movimento ne avrà beneficio.
    Come sempre le rivoluzioni si cominciano dal basso.
    In alcuni sport di lotta, se un minorenne viene trovato in sede di gara a fare il calo peso viene squalificata tutta la squadra.
    G

  547. Fabio says:

    A volte (chissà perché) rimango ancora stupito dalla mancanza di…diciamo programmazione. Come si fa a mettere in piedi uno strumento valido come la Ranking e contemporaneamente non completarlo con un calendario gare adeguato. L’esempio di Genova è lampante, ma potrebbe valere anche per l’Alpe Adria. Così come una solida casa si costruisce dalle fondamenta, un sistema diventa valido quando è pensato nella sua globalità; basta continuare a fare le cose a metà, è il contrario del nostro Seiryoku Zen’yo.

  548. Marco says:

    Non posso astenermi, anch’io, dal commentare il commento.
    Certo, Gamba sembra essere inattaccabile.
    Poi arriva la “realtà locale”. Implacabile e frustrante.
    Mi domando però dove sia la contrapposizione tra ciò che afferma Gamba e la realtà locale.
    Il primo, con indubbi risultati, a fronte di richieste espresse di programmazione, ha dovuto emigrare. I risultati gli danno, da sempre, ragione: il problema non era Gamba!
    La seconda, la cosiddetta “realtà locale”, è il vero nemico, comune, del judo.
    Gli arbitri non sanno arbitrare? Fuori dalle gare. Non servono loro e non servono, se sono scusante per non cacciarli, le gare piccole, ed inutili, in cui spadroneggiano. Gare in cui i ragazzi non hanno alcuna possibilità di crescita. Gamba parla di gare internazionali dove, per un terzo posto, si era costretti ad 8 incontri. In 8-10 ore aggiungo io. Quanti dei piccoli e grandi tornei italiani, regionali e nazionali, hanno lo stesso andazzo? e poi, dal lunedì, c’è sempre qualcuno in meno in palestra!!
    Il problema è il distacco di Gamba dalla realtà locale o dirigenti, perennemente incravattati, che mai hanno praticato realmente il judo?
    Gamba, in un altra intervista, racconta di aver incontrato il presidente russo (PUTIN!!) almeno 8 – 10 volte. Il presidente federale italiano 1 volta in 30 anni!!!!
    Sui programmi, grandi e piccoli.
    Ad inizio degli anni 2000 proposi al mio comitato regionale una attività di avviamento allo sport ed al judo nella scuola materna. In molti sogghignavano, pensando non servisse a nulla: non si raccolgono punti così!
    Per 7 lunghi anni ho condotto questa attività, gratificante e bellissima, con bambini di 4-6 anni.
    Non una sola volta il mio comitato mi ha chiesto conto di quanto stavamo facendo. La federazione nazionale, pure informata ed aggiornata con programmi ed attività, non si è mai degnata di esprimere un parere (positivo o negativo)
    Ora, da qualche anno, esiste il progetto scuola. Portato avanti da tecnici, responsabili e referenti regionali, ecc. che spesso oltre che non saper concepire e scrivere una qualunque bozza di programma, non sono neppure in grado di esprimere concetti compiuti in lingua italiana corrente.
    Questa è la nostra grande federazione.
    Gamba ha sacrosante ragioni.
    Forza Gamba!

  549. Comino says:

    idoneità: ci sono delle normative…Brunico, forse si riferisce a San Lorenzo di Sebato, però non era una stalla era un foro Boario, dove cioè si compravano e vendevano vacche, mi pare molto coerente…

  550. Porcari Giuseppe says:

    Al di là di quanto recita lo Statuto nell’art 5 sui diritti e doveri delle società sportive, viene da chiedersi: ma le società della nostra Federazione si sentono rappresentate dalla stessa?
    Nei diritti e nei doveri delle società c’è anche quello di essere tutelate dall’organismo che vive di prima grandezza dai frutti che le società’ sportive con grandi sacrifici, generano con i loro atleti? Ci sembra che questo indispensabile patrimonio ( senza le società e gli atleti la Federazione non esisterebbe) venga solo strumentalizzato dalla Federazione per raggiungere i propri fini di mera convenienza( contributi CONI,e rapporti interpersonali con le istituzioni) lasciando le società prive di quella doverosa rappresentanza, di cui spesso le stesse società hanno bisogno per sentirsi orgogliose di una APPARTENENZA.
    Non è solo il simbolo FIJLKAM che qualifica gli aderenti, al rapporto con la stessa FEDERAZIONE.
    Il debole filo conduttore che attraverso le strutture periferiche,apparentate con la struttura centrale per un controllo territoriale di ubbidienza,fa si che la FEDERAZIONE si disinteressi delle esigenze delle società e non fa sentire la propria presenza di sostegno, abbandonandole,senza quel rapporto diretto, esercitato solo dai Comitati Regionali, spesso in preda agli umori di simpatie o antipatie verso quella o questa società. L’ abbandono poi viene più rimarcato quando il rapporto tra le società e gli enti locali, viene premiato per la capacità di relazione,personale, delle società con il politico di turno, non certamente per la presenza del riconoscimento della nostra sigla Federale, che per una mancanza di una politica sportiva diretta sul territorio ci rende invisibili.
    Ci sono dei bravi Presidenti di comitati Regionali, che se non sviluppassero ,di loro iniziativa le proprie capacità organizzative, finirebbero per essere dei piccoli uscieri legati ai dettami delle semplici e scontate circolari federali.
    GRAZIE A QUESTI, A TUTTE LE SOCIETA’, AGLI INSEGNANTI, AGLI ATLETI ED A TUTTI GLI APPASSIONATI IL NOSTRO JUDO E’ ANCORA VIVO.

  551. Augusto says:

    verissimoooooooo…………………….dobbiamo votare tuttiiiiiiiiiiiiiii………………

  552. Atleta says:

    Anche per me è la prima volta che mi interesso di questioni politiche, ma leggendo su italiajudo mi rendo conto del perché la federazione di cui faccio parte non funziona come dovrebbe

  553. Fabio says:

    Soprattutto i giovani hanno bisogno (come noi tutti) di pensare con la propria testa. Articolo molto interessante.

  554. bernardo centracchio says:

    Sono meravigliato per due motivi: 1) Pomigliano D’Arco è alle pendici del Vesuvio situato nel territorio di Napoli appartiene hai paesi” Vesuviani”.
    2) Oltre alla Nazionale Russa guidata dal Big. Ezio Gamba ci sono la nazionale Slovena e una rappresentativa Inglese, e non tutti.

  555. Vittorio Serenelli says:

    Gentilissimo Professore,
    sono lieto di ritrovarla su Italiajudo e di poter condividere alcune visioni sul ruolo educativo del Judo.
    Pur concordando con molto di quello che Lei scrive nel suo interessantissimo libro e in questo breve articolo devo però sottolineare che in molti casi il Judo può rivelarsi un’arma “spuntata”.
    Mi spiego, lei dice “Il judo, così come lo conosciamo, è uno strumento potentissimo per educare i giovani a conoscere meglio se stessi e quindi le proprie capacità”. Certo, ma per poter praticare Judo si devono possedere dei pre-requisiti di base.
    Oggi, purtroppo, una importante fetta della popolazione infantile arriva all’età per la frequenza della scuola primaria senza aver completato la maturazione necessaria per affrontare i compiti richiesti.
    Ma come dice il prof. Giacomo Rizzolatti “il sistema motorio non serve solo a produrre ma a recepire cosa fanno gli altri”. Questa affermazione, dal mio punto di vista pedagogicamente rivoluzionaria, pone il motorio alla base di tutto il cognitivo. Di conseguenza se i bambini arrivano all’età della primaria senza i pre-requisiti necessari il problema va ricercato nel “motorio”.
    A cascata ne discende che come non sono pronti per affrontare le elementari spesso non siano pronti ad affrontare un corso di base di Judo.
    Ora le chiedo, a suo parere il corpo insegnanti delle scuole e i tecnici sportivi sono preparati e pronti per affrontare i problemi dei bambini del 2015?
    Cordialmente
    Vittorio Serenelli

    • giuseppe tribuzio says:

      Carissimo Vittorio,
      condivido ciò che metti in evidenza nel tuo commento. Purtroppo la scuola, ancora oggi, dopo tutte le promesse di continue riforme, non è in grado di percepire i problemi dei bambini, che non sono solo cognitivi, tutt’altro, sono come tu evidenzi, motori o meglio psico-motori abusando un po’la terminologia.
      Il corpo insegnanti cosa vuoi che ne sappia della motricità se riduce gli alunni a stare seduti per diverse ore, bambini che avrebbero bisogno di muoversi, di esplorare le proprie capacità? Due ore di educazione fisica bastano nella scuola secondaria di 1° grado? E nelle primarie? Quando anni fa ho semplicemente proposto ad una Direttrice di Scuola elementare,( allora si chiamava così, perchè scusa l’inciso, queste sono le uniche riforme che piace fare da noi, cambiare le intestazioni),di lasciare montato sul pavimento della sua palestra il tatami di judo per consentire ai suoi alunni di rotolarsi, di strisciare, di fare capovolte di camminare a piedi scalzi, finalmente, la risposta è stata: “No. Poi come fanno a fare ginnastica? ” Le maestre non possono stare scalze sul tappeto, se gli alunni si fanno male?. Insomma, c’è molto da fare ancora. La scuola vede ancora se stessa come un fortino, che deve resistere a chi propone cose che “essa stessa” non è stata in grado di pensare. Per certi versi c’è ancora questa arroganza intellettuale, che diffida di chi non espone un titolo, un brevetto, ma semplicemente “buon senso”. Ma nonostante ciò dobbiamo continuare ad andare avanti: “tutti insieme…” altrimenti non siamo credibili e non possiamo proporci come pensatori innovatori.

  556. Alberto Di Francia says:

    Condivido pienamente le analisi fatte sia da Silvano Addamiani che da Pio Gaddi sulle anomalie dello statuto Federale della fijlkam tuttavia è anomala anche la non presa di posizione del CONI su tutte o quasi gli statuti delle varie Federazioni aderenti.
    la Nostra Federazione dovrebbe nominare una commissione ad oc per la revisione del nostro statuto.

  557. Porcari Giuseppe says:

    Condivido anch’io il pensiero del M° Pio Gaddi e del M° Addamiani espressi sulle anomalie contenute nel nostro Statuto Federale e ringrazio il M°Di Francia per aver condiviso queste considerazio ni. Ma allora se persone,di questo spessore,che hanno fatto, la STORIA DEL JUDO ITALIANO e hanno contribuito e contribuiscono ancora OGGI a fare grande la nostra Federazione ( perche’ lo ribadisco la Federazione è di tutti NOI e senza di noi la stessa non esisterebbe) sentono il bisogno di esprimere tale disagio, perche’ gli stessi dirigenti Federali,che sono consapevoli che il nostro Statuto ,contiene degli articoli, ATIDEMOCRATICI, Costrui ti Ad PERSONAM continuano volutamente ad ignorare,la necessita’ URGENTE di riformare LE CARTE FEDERALI?
    Forse è per quel senso di POTERE CONSERVATIVO CHE EMANANO DAL LORO SORDO SILENZIO? O forse per la SPUDORATA ARROGANZA,che li accomuna nell’arrivare alla prossima assemblea elettiva,con questo STATUTO ed essere certi di essere ancora eletti?
    COSA ce ne facciamo di questi dirigenti che dimostrano, ogni giorno, di non pensare alle sorti del futuro del JUDO ma a preservare solo la loro poltrona?
    Vi garantisco che non parlo per ambizioni personali ,io ho fatto il mio tempo e ho dato quanto potevo a questa Federazione.
    Chiedo a voi, in particolar modo al JUDO FEMMINILE,spesso strumen talizzato ed usato, di partecipare al dibattito e di riprendere, reclamando, quelle posizioni di pari opportinita’DI DIGNITA’ SCIPPATA E DOVUTA.
    Andiamo avanti tutti insieme e diamo forza a nostro pensiero.

  558. Furio Benelli says:

    Giuste le considerazioni fatte e provo ad aggiungerne un’altra. Non c’è PURTROPPO, da stupirsi se la Costituzione italiana è stata violata in ambito sportivo .. si è fatto anche su questioni di maggior importanza vedi ad esempio la questione dei diritti e della dignità del lavoro o della legalità. E’ molto grave e nel mio piccolo cerco di difendere sempre la Costituzione ma la realtà è questa .. Aggiungiamo che nella ns. Federazione come noto “comandano” i militari e sotto certi aspetti bisognerebbe dire per fortuna che ci sono altrimenti non so, ad esempio, come potremmo svolgere l’attività di alto livello. Fatte queste brevissime premesse circa la democraticità, la cosa che più mi dispiace è che il judo italiano non ha preso lo slancio che meriterebbe, le società e i ragazzi che vogliono emergere a livello agonistico fanno enormi sacrifici e non sono adeguatamente supportate e tutti sappiamo che restringendo sempre più la base anche i risultati a livello internazionale non ci sono. Rinunciare quindi alla democrazia interna e hai risultati in effetti credo sia un po’ chiedere troppo.

  559. marco bottinelli says:

    Personalmente penso di si, esse sono un obbiettivo chiaro e tangibile (forse uno dei pochi) per i bambini, e le cinture smezzate sono un modo per allungare i tempi e non lasciarli per sempre ad una cintura blu o marrone. Purtroppo spesso i ns. giovani e giovanissimi hanno bisogno per eseguire le proprie attività siano esse scolastiche che sportive di continui stimoli e obbiettivi, noi purtroppo li abbiamo educati cosi (personalmente ho 3 figli), vero che esiste il rovescio della medaglia, sono nera posso smettere, e cosi é stato anche per me che in una fase della mia vita ho smesso poi ho ricominciato solo per prendere la nera agonistica, per poi rifermarmi e riprendere anni dopo insieme a una mia figlia all’epoca bambina, che é diventata a sua volta nera e si é oggi fermata. Io a quasi 50 anni mi diverto a preparare e fare le gare Master con l’obbiettivo di prendere il 2°dan agonistico (se le mie ossa lo permetteranno)altri amici si sono dati ai Kata, agonistici e non.Tante persone che hanno iniziato con me oggi sono 4°,5° addirittura 6° dan, qualcuno non si sa magari come ci sia riuscito,ma la loro corsa alla cintura non l’hanno mai interrotta. La mia visione delle cose é che senza obbiettivi diventa pesante praticare sport , sopratutto uno come il judo, e non importa se qualcuno presa la nera poi smette, tanto questo sport se lo porterà sempre nel cuore e spero nella testa con la sua moralità e i suoi insegnamenti e chissà che anche dopo tanti anni non torni la voglia di cambiare cintura.

  560. Zanesco Claudio says:

    Consiglio la lettura di buoni libri fra cui primeggia “La mente prima dei muscoli” autore tale Jigoro Kano, se un insegnante cerca di spiegare a cosa serve il judo, ” essere sani per essere utili alla società” allora la cintura è un passaggio ma l’obbiettivo è più alto e chiaro, a qualsiasi età.

  561. Gianluca says:

    Sono sempre stato un grande “tifoso” dell’utilizzo delle cinture colorate, persino di quelle bicolore. Ma il mio lavoro nel judo da oltre 10 anni si rivolge a ragazzi dal l’adolescenza in su, dove le cinture hanno un senso più relativo e non esistono quelle bicolore.
    Recentemente per diversi motivi ho lavorato con bambini in età dell’obbligo scolastico e sto riconsiderando la cosa.
    È vero, la cintura è un obiettivo chiaro e tangibile, ma nello stesso tempo non mi prendo in giro, indipendentemente dalla crescita, la cintura o la mezza cintura alla fine della stagione l’avranno tutti i bambini….sennò li perdiamo.
    Allora forse un metodo più ortodosso, come quello del Prof. Kano, potrebbe rimuovere l’obiettivo secondario che i bambini perseguono, a favore di quello più nobile della crescita tecnica e personale.
    Questo è il mio interrogativo…….
    G

  562. marco bottinelli says:

    Non vorrei essere stato frainteso, io leggo le cinture come elemento di motivazione per i bambini, come spinta in più per l’agonista o per l’amatore che va a fare i dan, magari in un momento di stanchezza o noia verso il judo. Questo non vuol dire non capire le motivazioni profonde e i grandi insegnamenti morali del ns. sport. E qui ci sarebbe da aprire una grande parentesi in cui mettere tanti praticanti anche di livello e tanti insegnanti pluri dan, meravigliosi dal punto di vista tecnico ma moralmente molto simili al miglior Moggi degli anni 90, chiusa parentesi. Le cinture alla fine non rappresentano in toto la persona che la indossano,servono essenzialmente a serrare il judogi e a farti squalificare se prendi sotto di essa,e l’obbiettivo come dice Zanesco deve essere più alto e profondo. (Claudio portami il libro)

  563. Zanesco Claudio says:

    compralo , lo trovi in libreria, io l’ho preso casualmente alla Rizzoli in Duomo, ma secondo me lo trovi in giro , ” La mente prima dei Muscoli ” edizioni mediterranee- Collana 9 sapere d’oriente.
    Poi leggi dell’amico Proff. Tribuzio che ho l’onore di conoscere e aver sentito a vercelli grazie all’AISE.

  564. Roberto Tutino says:

    La Fijlkam meriterebbe un’inchiesta giudiziaria.
    Sia per il suo Statuto che contravviene le regole di legge – è antidemocratico, non rispetta le rappresentanze numeriche e non garantisce i diritti delle associazioni sportive aderenti -, sia per qualche situazione locale ‘fuorilegge’ che vede completamente inerte la presidenza e la giunta federale.
    E il CONI?
    Si sperava – e ancora mi permetto di credere – che la presidenza Malagò volesse affrontare questa vera e propria emergenza della Fijlkam e non continuasse con l’andazzo dei decenni precedenti. Per ora mi pare che si segua l’antico copione del ‘lasciare fare’ .
    Roberto Tutino
    (già presidente regionale e dirigente nazionale)

  565. Gianluca says:

    È singolare come nella recente normativa in tema di seminari e stages, si costringano i club a pianificare l’organizzazione degli eventi entro il 30 novembre dell’anno precedente, quando ancora ad aprile vengono apportate modifiche al calendario federale.
    È singolare come eventuali contatti con tecnici stranieri li debba tenere la federazione, ma viene comodo così gli spiegherà in seguito anche il perché lo stage dovrà saltare.
    È singolare che le sedi prescelte per le gare dei GP o dei TI, siano soggette a priorità diverse.
    Quale sia il disegno è materia oscura.
    G

  566. Simone says:

    concordo assolutamente soprattutto sulla completa mancanza di attenzione verso gli atleti che sono coloro che durano fatica e tempo (e sarebbe il caso che i “poltronati” riflettessero che senza la base loro non avrebbero motivo di esistere!!)!!! Non si pongono domande sugli importanti cali di presenze alle retrograde qualificazioni regionali??? Sembra che l’unica cosa che adesso importa sia diventare tutti insegnanti di ju-Jitsu…

  567. Pasquino says:

    Povera Federazione mia, semo propio lo specchio de la Nazione nostra.
    Se l’europa fa ‘na scelta noi la famo opposta.
    Marietto lotta pe differenziasse dai nuovi barbari e noi glie finimo in bocca. I nostri ragazzi scappano e vanno a finì drento la gabbia come polli.
    Ma che n’sarà tutto calcolato?

  568. Fabio says:

    Ogni buona idea rischia di essere malamente sprecata. l’idea di creare una ranking per classe e categoria ed utilizzare delle Gare di Gran Prix e positiva, l’uso del software Kannon (pur con qualche bug) è positiva ma se è bastato che il Judo Marassi mandasse una mail ad inizio settimana per scatenare un putiferio che è sintomo di un malessere diffuso. Non tutti gli interventi erano centrati ma il segnale è stato inequivocabile: così non va. Occorre registrare qualcosa e bisogna intervenire in fretta, perché la stanchezza è diffusa e il rischio è l’abbandono… non solo degli atleti.
    Kannon è un ottimo strumento ma se non lo posso utilizzare anche per pagare (costringendoci a regalare 1€ alle banche) diventa uno strumento spuntato.
    I Gran Prix se non seguono un andamento stagionale, legato al campionato di riferimento sono uno strumento spuntato.
    All’estero, a pochi Km da noi, si va sempre più verso un sistema professionistico che richiede professionalità, qui l’impressione è che si navighi a vista.

  569. Porcari Giuseppe says:

    PASTICCIO ALL’ITALIANA ma preferirei dire PASTICCIO NELLA FIJLKAM
    Riprendo questa critica, partendo, dalla mia regione Il PIEMONTE di cui conosco bene la realta’ dirigenziale.
    Gli spostamenti del torneo Internazionale CITTA’ DELLA MOLE e del Ranking CITTA’ DI TORINO parlano chiaramente di una incapacità organizzativa ed operativa del presidente del C.R. Piemontese e del suo V.Presidente,che la Federazione Centrale,nonostante le continue defezioni organizzative ed operative continua a tutelare disinteressandosi del disservizio che questa deficienza porta a tutte le societa’ ed agli atleti.
    Faccio presente,come tutti sanno, che TORINO in quest’anno 2015 è CAPITALE EUROPEA DELLO SPORT e che la città di TORINO ed il suo assessore allo sport hanno dato massima disponibilità alle Federazioni per organizzare tutte le manifestazioni di risalto e non.
    Ma se non vi è capacità di cogliere, in questo momento,le opportunita’ di far parlare del nostro JUDO e di dare visibilità al nostro movimento, cosa ci stanno a fare questi dirigenti regionali,o nazionali o internazionali?
    Ed è qui’ che la Federazione Centrale, ancora una volta, non sà intervenire e lascia che tutto prosegua NELLA SCIA UN DILETTANTISMO che ha condotto, e conduce la nostra disciplina con l’etichetta di SPORT MINORE.
    Io sono dell’idea che non ci sono Sport Minori ma DIRIGENTI MINORI SI. Guardiamo la FRANCIA, la disciplina del JUDO è una tra le più importanti della Nazione e la Federazione Francese , con gli oltre 800.000 tesserati, con l’impegno di raggiungere il MILIONE di tesserati è tra le federazioni più rispettate nel panorama sportivo nazionale, al pari del Calcio.
    Ma cosa hanno questi Francesi più di noi? Ma cosa abbiamo noi meno dei Francesi?
    Loro hanno ed a noi manca UNA FEDERAZIONE ORGANIZZATA E DEI DIRIGENTI CHE SIANO CAPACI DI VALORIZZARE LA NOSTRA FEDERAZIONE ED IL NOSTRO SPORT.
    SEMPLICE NO!!!!!!!!!???????

  570. bernardo centracchio says:

    Chiedo scusa , non entro nel merito del valore delle cinture…….
    ma mi chiedo come sia possibile disquisire sul valore di esse e poi non conoscere che Non esiste la cintura BIANCO-ROSSA ma bensi ROSSA-BIANCA poi ROSSA per ritornare all’origine chiaramente onore dato al Fondatore Bianca Doppia.

    • Alessandro says:

      Buongiorno Maestro,
      La ringrazio per la precisazione, ma l’errore non è dovuto a non conoscenza, ma ad imprecisione nella scrittura!
      Ha fatto bene, in ogni caso, a farlo rilevare.

  571. Porcari Giuseppe says:

    IL LIBERO PENSIERO DEVE SEMPRE PREVALERE
    E’ una affermazione di grande cultura e spiccata sensibilità che fa’ onore a chi, con questa chiara e sintetica dichiarazione, ha ancora una volta inteso inviare un messaggio di speranza nella nostra famiglia di Judoisti.
    Si una speranza, che un giorno si possa pensare di esprimere liberamente, ed essere ascoltati, i pensieri e le idee che, vanno a proporre un modo per mettere in discussione il passato, con la revisione ed il rinnovo dello STATUTO FEDERALE e per metterci in discussione, poi,sul futuro della nostra FEDERAZIONE.
    Un modo per non rinnegare ” l’essere stati” ma di non annientare la voglia di riscatto che poniamo con proposte,intese a migliorare
    la struttura che ci governa ed a sdoganarci da quella apatia che ci ha condizionato in tutti questi anni.
    Io come ex dirigente federale e come ancora appassionato di JUDO sono grato a quanti, come il M° ADDAMIANI, ha inteso ed intende con le sue RIFLESSIONI adoperarsi a risvegliare gli animi ed i pensieri addormentati, per troppi anni, da una POLITICA DEL FARE E DEL DISFARE, che ci porta oggi a ricominciare dagli UKEMI e dal GO-KYO, non per una forma di umiltà che mi trova sempre d’accordo, ma per una VOLONTA’ FEDERALE, che rimuove i problemi tecnici e di crescita Judoistica INVADENDOCI CON LE DECINE E DECINE DI GARE INTERNAZIONALI, facendoci credere che il JUDO è questo e che la Federazione deve occuparsi solo del campionismo.
    Ma chi l’ha detto? Come si fanno a creare dei campioni se nella nostra organizzazione mancano i programmi tecnici di base, che diano uguale messaggio dal Nord al Sud? Come si possono ridurre i principi che portano gli atleti ad essere campioni? Come mai tantissimi bravi atleti, che hanno raggiunto ottimi traguardi Nazionali ed Internazionali hanno abbandonato la disciplina?
    Perchè la Federazione non si pone mai questi interrogativi? Dobbiamo pensare che non le importi nulla?
    Dobbiamo pensare che quando poi riuscirà a DECIMARCI ed a ridurci ai livelli dei nostri fratelli Lottatori ( che apprezzo e stimo moltissimo) avrà compiuto quell’opera meritoria iniziata 32 anni or sono. VOGLIAMO QUESTO?????!!!!! NON CREDO.
    ALLORA RINCORRIAMO TUTTI INSIEME LA SPERANZA DI RINASCITA

  572. Andrea Sozzi says:

    Sono d’accordo che lo Statuto Federale debba essere rivisto e ammodernato, secondo i principi di evoluzione di ogni istituzione umana.
    Non mi pare il caso, tuttavia, di parlare di incostituzionalità dello Statuto. Ogni tesserato Fijlkam, se maggiorenne, ha diritto di voto all’interno della propria Società. I dirigenti che sono eletti rappresentano i tesserati all’Assemblea Federale. Non vi è nulla di anticostituzionale: fa parte del sistema di una democrazia rappresentativa. Sarebbe come dire che il Parlamento è anticostituzionale perché non è formato da tutto il popolo, ma solo da alcune centinaia di persone. E’ invece più interessante la critica al fatto che non tutte le società hanno il voto, ma solo quelle con meriti agonistici. Questa regola Fijlkam, però, è in linea con lo Statuto del Coni, quando dice che le società hanno diritto di voto purché “abbiano svolto, con carattere continuativo, effettiva attività sportiva stabilita dai programmi federali “. Il che sembra logico: se non fai attività sportiva, non parteciperai alle decisioni che riguardano l’organizzazione della stessa. La meritocrazia non è nemica della democrazia. Questo principio viene declinato nella nostra Federazione attraverso l’acquisizione di punti nelle finali nazionali: basta qualificare un atleta almeno una volta nel quadriennio olimpico, in uno dei quattro campionati di classe, per accedere al voto, anche se l’atleta fosse sconfitto al primo incontro. Tra l’altro, e mi riferisco al judo, ultimamente si sono svolte finali nazionali con accesso diretto senza qualifiche. Come dire: per una società è più difficile non avere punti che averne. Si può discutere se questo diritto -e parlo sempre di judo- non vada esteso magari ad altre competizioni, come la Coppa Italia, o il Campionato di Kata, o ad altre manifestazioni ufficiali (tornei ranking, ad esempio). Ma tutto sommato sembra un buon principio. Il criterio di dare voti in base al numero di tesserati, invece, non convince, perché chi ha più possibilità economiche può facilmente investire su improbabili tesseramenti per avere voti, ignorando nel contempo l’attività sportiva, che è invece il fine e l’obiettivo di una Federazione Sportiva Nazionale.

    • amministratore says:

      Ciao Andrea,
      ti ringrazio per il commento.

      Ad ogni modo, mi preme precisare che il punto per cui lo Statuto e’ anticostituzionale non e’ quello per cui non tutti votano in assemblea. Questo aspetto, come dici tu, e’ normale e non viola ne’ i principii del CONI, ne’ tantomeno i principii costituzionali.

      Lo Statuto FIJLKAM e’ anticostituzionale perché non tutti i club hanno diritto di voto, pur pagando tutti regolare affiliazione. E’ come se ci fossero cittadini che possono votare e altri che non possono.

      Cio’ e’ contro i principi di democrazia. E non stiamo parlando dei voti plurimi, che ci possono stare, a condizione che precludano la costituzione di maggioranze precostituite (come dice il CONI stesso).

      La differenza di voti tre la prime 25 società e quelle che stanno dietro va senza dubbio rivista, in modo che non si possano unire poche decine di società e avere la maggioranza assoluta, come accade ora.

      Per non parlare delle modalità con cui e’ possibile candidarsi, che di fatto limita drasticamente il numero di possibili candidati.

      Mi spiace, ma non ci può essere una opinione su un dato di fatto e su una irregolarita’ di tale portata. Per di più il CONI stesso ha stilato delle linea guida (linkate in calce all’articolo) che sono state disattese. Tutti i club con anzianità di 12 mesi di iscrizione e che fanno attività sportiva (non per forza agonistica) hanno diritto di voto.

      Questo, caro Andrea, non succede.

      Che si chieda delle spiegazioni e’ un diritto sacrosanto, rispondere in questo caso non e’ cortesia, come si suol dire, ma e’ un DOVERE degli addetti ai lavori.

      Aggiungo anche che la democrazia non e’ un qualcosa che si ottiene a costo zero. La democrazia e’ una meccanismo che comporta dei costi aggiuntivi rispetto a sistemi dittatoriali o oligarchici, c’e’ poco da fare. Per questo motivo, qualora si dovesse passare a considerare anche il numero di tesserati dei club per l’attribuzione dei voti plurimi, la federazione dovrebbe controllare che non vi siano furbi che tesserino falsi associati, istituendo un organo di controllo.

      Cordialmente,
      Ennebi

    • Vittorio Serenelli says:

      Ciao Andrea,
      io sono poco esperto di carte Federali e Statuti per cui vorrei chiederti un parere
      Tu dici: Questa regola Fijlkam, però, è in linea con lo Statuto del Coni, quando dice che le società hanno diritto di voto purché “abbiano svolto, con carattere continuativo, effettiva attività sportiva stabilita dai programmi federali “.
      Quindi sottintendi che chi si occupa solo di bambini, disabili e Non Agonisti non svolga attività sportiva e quindi giustamente sia escluso dalle decisioni assembleari?
      Poi sottolinei che parli solo di Judo quando dici che la meritocrazia non è nemica della democrazia
      Se io avessi un club di Sumo e un mio atleta diventasse Campione Mondiale, però di Sumo, ma anche Ju jitsu, Pancrazio, ecc. anche in questo caso pur pagando regolarmente la quota di affiliazione non dovrei partecipare alle decisioni assembleari. Come giudichi queste esclusioni?
      Infine dici:
      Il criterio di dare voti in base al numero di tesserati, invece, non convince, perché chi ha più possibilità economiche può facilmente investire su improbabili tesseramenti per avere voti.
      E chi invece ha le possibilità economiche di pagare uno stipendio (statale) per avere i migliori atleti e quindi i voti plurimi, ti convince?
      Un abbraccio
      Vittorio

  573. carmine says:

    Questo è cio che scrivevo il 10 Marzo 2015 alla federazione(Area sportiva).
    Lo allego come riprova delle nefandezze, all’articolo in questione. Ogni commento è superfluo. Per maggiore completezza, nessuno in federazione si è degnato di rispondermi..

    “…Chi vi scrive è il genitore di un atleta, quarto nella sua categoria di peso, e quindi virtualmente già qualificato per i campionati Italiani Juniores che si terranno a Conversano.
    Le qualificazioni regionali per tale torneo si terranno entro il 18 Aprile 2015. A tali qualificazioni, come da regolamento, i qualificati tramite ranking list non possono tassativamente partecipare.
    Il 26 Aprile ci sarà il torneo Colombo a Genova, che quest’anno, causa il calendario gare, cade in data precedente il campionato Italiano. Tale torneo determina l’assegnazione di punti validi alla Ranking List.
    In virtù di quest’assegnazione di punti, che si ha dopo la data del 18 Aprile(data delle qualifiche regionali) che determina in maniera ufficiale i qualificati tramite gara e i qualificati di diritto tramite Ranking non Vi sembra strano che potrebbe verificarsi il *paradosso* che un qualificato tramite ranking e quindi facente parte delle 4 teste di serie potrebbe essere scavalcato dal risultato di Genova?
    Per spiegare meglio sarebbe strano che ci si qualifichi in virtù di
    una Ranking list, ma trovarsi non più nei primi 4, che sarebbero anche le teste di serie, per un risultato negativo o non partecipazione a Genova. Chi si qualifica con tale classifica per un evento/gara, *trovo logico e consequenziale che si trovi nella stessa posizione che gli ha dato diritto, in virtù di un regolamento, a parteciparvi*, anche se nel framezzo c’è stato un altro evento che ha stravolto la classifica. La stranezza, non si verificava negli anni precedenti in quanto il calendario
    e i qualificati di diritto erano *allineati* e ciò che decretava la ranking per i qualificati, pari pari decretava anche le teste di serie. *Non si era mai verificato, ma non si verifica mai in nessuno sport che un qualcosa deciso da un regolamento, una classifica per un determinato evento venga o possa essere cambiata alla partecipazione all’evento.*
    Per concludere, credo che sarebbe più logico che la ranking list alla data del 18 Aprile, venisse congelata fino allo svolgimento dei campionati italiani, e i punti accumulati a Genova venissero scaricati dopo lo svolgimento del Campionato Italiano.
    Con questo preambolo di valutazione personale(ma non illogico), chiedo il criterio che si adotterà, onde evitare spiacevoli disguidi in sede di gara e ovviamente per una migliore programmazione personale delle future gare.

  574. Roberto Tutino says:

    Oltre ai tesserati presvisti da “contesto federale” c’è di più.
    La Società Sportiva è un’associazione che svolge una funzione sociale. Composta, cioè, da cittadini che scelgono di aggregarsi avendo per motivo principale la partecipazione alla vita del sodalizio sportivo. Questa partecipazione può essere definita ‘culturale’ in senso lato e non si limita ai soli aspetti sportivo-agonistici.
    Nel nostro caso è la cultura che esprime – o dovrebbe essere espressa – dalle specialità FiJlkam.
    La partecipazione non è solo agonistica o sportiva, ma avviene anche attraverso altre forme. Un esempio, ma è solo UNA delle forme possibili, è quello dei genitori o dei soci accompagnatori.

    Un’associazione vive anche di altri eventi che vanno oltre il puro fatto agonistico-sportivo.
    Questo punto riguarda direttamente la Federazione e i suoi dirigenti. Infatti la crisi attuale deriva anche dall’incapacità a promuovere adeguatamente le AA. MM. come fatto culturale e formativo, non solo sportivo.
    Questa rinuncia – o, peggio, incapacità – priva i nostri sport-discipline di un importante mezzo di diffusione e li condanna a restare eternamente confinati tra gli sport minori. Mentre, al contrario, proprio la tradizione e la cultura delle quali sono portatori e della quale il grande pubblico ignora quasi tutto, potrebbe essere un formidabile veicolo promozionale.
    Roberto Tutino

  575. Vittorio Serenelli says:

    Il problema di conoscere chi si elegge e cosa pensi, ma soprattutto cosa pensi di fare con questo sistema elettivo è praticamente irrisolvibile.
    Nel mondo del mio campo di lavoro esistono organismi Nazionali, Regionali e Provinciali, ma la democrazia si muove al contrario della Federazione. L’Assemblea provinciale elegge i delegati regionali, i quali a loro volta eleggono al loro interno i delegati nazionali che costituiscono un assemblea dalla quale escono Presidente e Giunta. Ad ogni elezione quindi gli elettori sono a diretto contatto con chi sarà poi eletto. Nel Judo sarà mai possibile?

  576. Giuseppe Marzo 1980 says:

    Forse! Se si cambia lo statuto federale della FIJLKAM, si, altrimenti non ci resta che votare scheda bianca!

  577. Simone says:

    rimango allibito ogni giorno di più !!!!!
    E cosa possiamo dire del mese e mezzo di fuoco che attenderà nel secondo semestre i poveri esordienti B, ragazzi di 13-14 anni che, se vorranno cercare di farsi largo nel trofeo Italia (e quindi salire nella ranking list) e nei campionati italiani, dovranno girare in lungo ed in largo tutta l’Italia sacrificando in un incredibile tour de force energie, soldi, famiglie, e non ultima la scuola…
    Ma chi decide tutto ciò ha un contatto con la realtà??? Gli capita di parlare con qualcuno che sta alla base come noi poveri operatori??? Crede che tutto avvenga spingendo il tasto di un computer come magari fa Lui per rendere operative tali “funzionali” decisioni???

  578. Fabio says:

    Sono tante le cose che andrebbero riviste se vogliamo veramente fare il tanto agognato (e necessario) salto di qualità professionale:
    1) RANKING LIST: che senso hanno le qualificazioni tramite RL se poi l’alteta può passare ad una categoria superiore od una inferiore. A livello di qualificazione olimpica non succede così, ed è molto più giusto e serio, io mi qualifico nella categoria dove ho ottenuto punti, altrimenti non ci si capisce più nulla. La qualificazione tramite ranking deve avere un valore diverso rispetto alla qualificazione diretta per i medagliati.
    3) GRAN PRIX: è già stato detto tanto ma vale la pena ribadirlo, così non vanno bene. Le gare di Gran Prix devono avere la giusta rilevanza ed importanza a livello nazionale, date di svolgimento certe ed immutabili, organizzazione logistica e location di livello adeguato.
    Va da se che con una gestione del genere pagare un mese prima diventa ancora più assurdo.
    4) ALLENATORI: Oramai siamo al paradosso, sedia vuota o convitato di pietra al posto del tecnico e dietro ad urlare….ma possibile che non si riesca a trovare una soluzione di compromesso? Possibile che il problema stia tutto nel comportamento dei tenici?
    5) KANNON: Strumento con potenzialità di sviluppo elevata ma così com’è rischia di essere arma spuntata o a doppio taglio. Occorre evidenza dei pagamenti, oppure che possa gestirli direttamente. L’assurdo dei “fogliettini” del Colombo è una testimonianza di quanto poco si creda in questo tipo di innovazioni.
    6) CARE SYSTEM: Si continua impunemente ad utilizzarlo in maniera sbagliata, nonostante una circolare ad hoc e nonostante sia acclarato che
    togliere un arbitro da un angolo per mettere tre “occhi” dalla stessa parte generi più danno che altro.

    Mi fermo qua.

    Come chiosa posso solo dire che oramai sono mesi che rispondiamo (sempre in meno) su questa tematica, molto sentita, e non si dica che il malessere non sia diffuso, bastava essere a Genova. A quando una fase 2? Ognuno qui sta facendo delle proposte concrete, perché ItaliaJudo non si fa carico di raccoglierle e presentarle in forma ufficiale? Che fine ha fatto la riunione di Asti?

  579. Alberto Di Francia says:

    Tutto quanto è stato scritto corrisponde, purtroppo, a una amara verità. Ma la domanda sorge spontanea: “ma chi è la mente che ha combinato questo pasticcio e perchè? la risposta a questa domanda e di una urgenza lapalissiana.

  580. giuseppe tribuzio says:

    La revisione dello statuto federale mi permetto di dire che non è un falso problema. E’ il problema. Avere il IX dan o non vuol dire avere la verità in tasca. Una cosa è certa: garantire più democraticità, vuol dire anche attivare politiche federali diverse, che portano a scelte diverse, fatte da persone che si mettono a servizio del movimento judoistico. Il Judo italiano penso sia diventato adulto abbastanza per poter badare da solo a se stesso. Questo lo si capisce anche da profano. Il Judo ha potenzialità incredibili, ma viene tenuto legato perchè deve stare al passo con gli altri. I tempi cambiano, tutto cambia, solo chi non ha idee resta lì dov’è, perchè è certo solo di ciò che ha, non vuole affrontare il rischio del nuovo che avanza. Buon Judo a tutti.

    • Assegno Lucio says:

      Condivido appieno il tuo punto di vista e sono sicuro che tanti nel settore, attendono ormai da tempo un cambiamento per dare una nuova scossa a questo sport che ci appassiona tanto. Sicuramente, venendo a mancare un ricambio generazionale/democratico ormai necessario, il judo in Italia è destinato a tramontare sempre di più, come del resto, sta accadendo al quasi tutto il nostro paese. Il coraggio di cambiare è un bene raro nel nostro paese e lo vediamo in questi giorni in parlamento.

      • amministratore says:

        Grazie del commento, molto apprezzato e condiviso.

        Cordialmente,
        Ennebi

    • amministratore says:

      La ringrazio professore per il Suo prezioso contributo su questo tema.

      Il cambio dello statuto e’ un problema sentito da molti tesserati e su cui stiamo ricevendo non solo record di visite, ma anche tante email.

      La speranza dei piu’ e’ che i vertici federali ripensino alla loro decisione di rimandare al prossimo quadriennio il cambio dello statutto e, sopratutto, la sepranza e’ che decidano di cambiarlo attraverso il confronto.

      Cordialmente,
      Ennebi

  581. Zanesco Claudio says:

    In mente ho sempre un’altra concezione del judo, ma se dobbiamo giocare allo sport giochiamo come si deve, Care System “l’assurdo in persona” direbbe Bennato, sarà che me ne capitano di cose strane da quando è in vigore questa cosa, ma se non ci sono almeno due telecamere non si deve fare, oppure si deve dare all’uomo . arbitro , più credibilità che alla macchina, siamo quasi giunti al fatto che l’arbitro è considerato un suppellettile pesso li per dovere, se cosi deve essere l’hajime e il matte lo diano dalla sedia cosi si risparmia fatica;
    Allenatori, sedia o altro, servono, servono in qualsiasi sport, ma se fossero più educati non guasterebbero e poi gli atleti si allenano in palestra non a bordo gara;
    Grand Prix- Ranking list, sistemi da perfezionare e cambiare anche in base all’età degli atleti, per gli ES. B al massimo interregionale con trasferte da farsi in giornata, ad esempio gare solo il sabato pomeriggio, magari con meno categorie, trofei più brevi ecc. ecc.

    • silvia barbon says:

      Concordo in pieno signor Zanesco, la sua analisi sull’assurdità del care system così com’è concepito ora, con sola telecamera ha peggiorato la qualità dell’arbitraggio aumentandone assurdamente gli errori e prevaricando totalmente l’arbitro sul tatami. Parlo per esperienza reiterata e condivisa con buona parte della tribuna. Si faccia qualcosa. Grazie

  582. Zanesco Claudio says:

    Lo statuto va cambiato, lo ha detto Croceri, l’ho ribadito in assemblea generale qualche anno fa. I modelli sono li nel CONI già depositati, vedi su tutti quello della Ginnastica che premia la partecipazione alle gare ma già dalle fasi regionali.
    Il judo Italiano a mio avviso non se la passa per niente bene (non parlo di quello esclusivamente dedito alle gare)in quanto ormai troppo suddiviso in mille iniziative, molto spesso mal coordinate se non proprio coordinate. Rio è un appuntamento importante, spero che qualche atleta ci faccia sognare come è accaduto sempre nel passato; Un ricambio generazionale è un obbligo per tutti

    • amministratore says:

      Grazie del commento.

      Lo Statuto va modificato il prima possibile – non tanto perche’ lo abbia detto Croceri, anche se mi fa piacere che anche lui la pensi come tanti altri – ma perche’ bisogna ripristinare i principi democratici all’interno della Federazione di cui facciamo tutti parte (e per quanto mi riguarda, con grande orgoglio).

      Codialmente,
      Ennebi

  583. Porcari Giuseppe says:

    SAPERE LEGGERE

    AVER LETTO O SAPERE LEGGERE UNA CARTA STATUTARIA ,CAPIRE O NON VOLER CAPIRE I FALSI DAI VERI PROBLEMI CHE AFFLIGGONO LA NOSTRA FEDERAZIONE, DOBBIAMO AMMETTERE CHE NON E’ DA TUTTI, SPECIE PER CHI FA’ DEI PROPRI DAN IL VERTICE DELLA SUA ESISTENZA.

    • amministratore says:

      Gentile M. Porcari,
      La invito ad esprimere commenti che non portino la discussione su un piano meramente personale, quanto meno non in questo blog.

      Altri commenti simili non troveranno approvazione.

      Cordialmente,
      Ennebi

  584. giuseppe tribuzio says:

    Ogni organizzazione sociale rappresenta il risultato finale, ottimale, idoneo a rispondere alle necessità del contesto che la esprime. E per loro natura devono essere flessibili, (i judoisti questo principio dovrebbero capirlo meglio di tanti altri!), cioè devono essere in grado di adattarsi alle nuove esigenze. L’organizzazione federale non è legge divina rivelata e quindi immutabile è la risposta alle esigenze di chi vi appartiene e non di chi l’amministra. La nostra Carta Costituzionale è stata rivista e riformata in alcuni suoi tratti, perchè, alla prova dei fatti, fatti salvi i principi fondamentali, ha mostrato di non poter rispondere alle esigenze di una società in continua trasformazione.
    La Federazione potrebbe diventare una “confederazione”, perchè no? Potrebbe dotarsi di un articolato più democratico, perchè no?
    Il movimento judoistico potrebbe finalmente tagliare questo ingombrante cordone ombelicale con altre discipline che rappresentano altro e giustamente devono anche loro stare lì dove pensano di stare, decidendolo liberamente.

    Questa dello Statuto non deve sembrare una battaglia ideologica di chi vuole sovvertire lo “status quo”, deve piuttosto rappresentare la naturale evoluzione delle cose che appartengono alla sfera dell’umano vivere. Solo le montagne tra loro non si confrontano, sono immobili, ma gli uomini si, hanno il dono della ragione, hanno il logos, direbbero gli antichi greci, che li distingue da tutti gli altri esseri viventi.

    Noi abbiamo una coscienza e la consapevolezza di ciò che facciamo, perchè diamo valore alle nostre idee che devono confrontarsi con gli altri, in cerca della migliore soluzione, argomentando con le proprie tesi, da sostenere, liberamente e democraticamente perchè, come direbbe Max Weber: “Nessun valore ha più valore di un altro valore” ma nonostante ciò siamo chiamati a scegliere tra questi quelli che devono farci da stella polare, e lo dobbiamo fare discutendone, insieme e poi scegliere. Buon Judo dal mio punto di vista, esterno.

  585. Porcari Giuseppe says:

    Leggere lo STATUTO può, per i più, essere considerato noioso e superfluo.
    Ma quando si entra nei dettagli delle regole che ci guidano nel tema operativo e si comincia ad analizzare, con grande attenzione, l’organizzazione Federale che ci guida, diventa comprensibile che il tutto ci riconduce allo Statuto.
    Lo Statuto e le carte Federali che lo completano ( Reg. Organico, di Giustizia, Doping, ecc. ecc.) sono la COSTRUZIONE e la COSTRIZIONE della conduzione dirigenziale della nostra Federazio
    ne.
    Rimango basito, quando persone che vivono la FEDERAZIONE da oltre 50 anni e ricoprono incarichi di alto livello Nazionale ed Internazionale non riescono a leggere ed a capire ( o non vogliono capire) le carte del governo in cui militano e dipendono, relegando e considerando il rinnovamento del nostro Statuto, un falso problema.

  586. Porcari Giuseppe says:

    Grazie Professore, del suo qualificato intervento.
    Queste sue parole mi aiutano a sperare che la coscienza del movimento Judoistico si possa risvegliare dopo 34 anni di limitazioni ,condizionamenti e costrizioni alle quali, senza accorgersi siamo stati soggiogati.
    Prendere coscienza di una propria identità, ritrovare le proprie radici riappropriarci del nostro riferimento culturale ( Judo non è solo o semplice lotta) non vuole dire scatenare una rivoluzione, non vuole metterci gli uni contro gli altri, ma ricercare un confronto democratico si, dove si possa scegliere liberamente, le appartenenze ed esprimere altrettanto liberamente le proprie idee.
    La ricerca di una nuova collocazione del NOSTRO JUDO , il rinnovo delle Carte Statutarie per rendere la Federazione più moderna non può che orientare ed aiutare il movimento del Judo a ricercare una sua AUTONOMIA per poter far crescere le sue grandi potenzialità sino ad ora cassate da regole Statutarie troppo limitate e subordinate.
    Ben venga una Confederazione o una Federazione purché il Judo sia AUTONOMO e LIBERO in tutto.

  587. centracchio bernardo says:

    Walter,
    sei stato stratosferico, per bravura, determinazione e volontà di vittoria l’avversario è stato annullato completamente tanto da sembrare non un opponente ma un compiacente amico pronto a farsi sbatacchiare.
    sei grande bravo!

  588. giuseppe tribuzio says:

    Dice bene il M° Cappelletti quando afferma che bisogna lavorare sulla promozione e sul reclutamento dei giovani. Già ma come?
    Che promozione si fa del Judo oggi? Dove andiamo a reclutare i nostri giovani “talenti”? e ancora: chi se ne prende cura? siamo sicuri che tutti gli insegnanti tecnici abbiano una preparazione tale da garantire un percorso ottimale? secondo quali programmi? secondo quale idea di Judo?
    Il Judo che da anni si vuol promuovere nelle scuole se non abbraccia fortemente l’ambito educativo ne resterà fuori a lungo. Il judo “marziale” a questo proposito non ha molte chance, quello che invece promuove un modello educativo coerente con i tempi che viviamo è di sostegno sia alle famiglie che alla scuola. Si tratta di fare un investimento a media e lunga scadenza, investendo energie nuove in questo ambito. I campioni di cui si parla non nascono dal nulla,sono il frutto di un lungo lavoro, fatto da tanti certo, ma non dimentichiamo che essi non rappresentano se stessi, quando gareggiano, nemmeno la federazione, se vogliamo, rappresentano il risultato di una cultura che si è formata e radicata nella società. Devono rappresentare il biglietto da visita di un paese, il nostro che non deve discriminare, ma integrare. Il tutto deve iniziare dal rispetto del confronto dialettico, attraverso il quale è possibile far emergere le idee, le migliori,per il bene della collettività.Senza dimenticare lo sport si sostiene con fondi pubblici ed è gestito da enti pubblici che devono sentire sempre, costantemente questa responsabilità: di rendere conto alla collettività. Il Judo ha grandi potenzialità, e mai come in questo momento può aiutare la società a venir fuori dalle sabbie mobili educative nelle quali è finita,perciò lavoriamo in questo senso, tutti insieme, cercando di far valere il bene generale su quello particolare. Buon Judo a tutti.

  589. Luca Stornaiuolo says:

    La storia del 12o dan è solo una leggenda. Per il Kodokan, Kano è lo Shihan. Punto e basta. Smettiamola di perpetrare queste fandonie di generazione in generazione.

  590. gbsav says:

    Purtroppo sempre di più si regalano dan cariche federali e titoli di insegnanti tecmici. Nrssuno pensa piùal jjudo quello vero. Oggi numeri alla mano c’è un allenatore ogni 10 tesserati. Ma quanto valgono le innumerevoli cinture nere acquisite in un anno ai vari gran premi cinture marroni e gli aspiranti allenatori a 17 anni? Bisogna tornare indietro altrimenti questo sport è destinato alla morte.

  591. pietro mellone says:

    Complimenti a te Melegari ed a tutti gli atleti studenti che hanno anche solo partecipato. Studiare e riuscire ad allenarsi ed essere lì a combattere e’ già una vittoria. Per quanto dici nell’ultima domanda della simpatica e dovuta intervista di ITALIAJUDO,certo che dovresti essere tu il candidato a partecipare alle Universiadi,non di certo qualche INFILTRATO che l’Universita’ non sa neanche dove sia! Congratulazioni ancora.Bravi tutti.

  592. Porcari Giuseppe says:

    Certo è che, da quando si procede a prendere conoscenza e coscienza, della realtà che la nostra Federazione ci rappresenta, rimango sempre più stupito e sconcertato sulle scelte politiche operate dai Dirigenti Federali che ci amministrano.
    Devo per forza maggiore ( siamo vincolati non per scelta, ma per costrizione e volontà altrui a convivere con la Lotta ed il Karate) prendere atto di quanto pubblicato dal M° ADDAMIANI nel ” I SEGRETI DI PULCINELLA” che mi obbliga a riferirmi ai rappresentanti del KARATE ( sono stato anche Dirigente Federale di questa disciplina nel momento del suo sviluppo) per cercare di capire, con loro, quale sono state le motivazioni che hanno spinto la nostra Federazione a stipulare una convenzione con la FIKTA (Federazione Italiana Karate Tradizionale )
    Ho analizzato con attenzione la convenzione ( potete trovarla nel sito della FIKTA e della FIJLKAM sotto convenzioni) menzionata, ed ho riscontrato che i vantaggi, che scaturiscono da questa, sono solo ed esclusivamente a favore della FIKTA
    Posso addentrarmi su questa storia, poichè la maggioranza delle nostre società di JUDO, hanno o militano in palestre che svolgono anche corsi di Karate, pertanto i Dirigenti potranno capire le anomalie contenute in tale documento.
    Le più importanti sono:
    aver concesso alle società della FIKTA una doppia affiliazione (A TITOLO GRATUITO)senza che le stesse abbiano pagato le affiliazioni ed il tesseramento CHE LE NOSTRE SOCIETA’ PAGANO.
    Aver consentito alle società della FIKTA la possibilità di utilizzare il nostro palazzetto di OSTIA e tutte le altre strutture sul territorio Italiano riservate alle società delle federazioni riconosciute dal CONI.
    Chiedo al consiglio del settore KARATE ed al CONSIGLIO FEDERALE quali sono stati i vantaggi che le nostre società e la FIJLKAM hanno ricevuto da questa convenzione?
    A parere delle, nostre, società interessate non vi è stato nessun vantaggio ne amministrativo ( quote non pagate) ne tecnico (ogni federazione continua a fare il proprio KARATE)
    Allora, questo tipo di operazioni a chi giova?
    Se vogliamo vedere un tentativo di riunire il KARATE ITALIANO come mai non vi è stata la stessa disponibilità verso tutte le altre organizzazioni di KARATE che operano sul territorio ITALIANO?
    Se è stato l’aver presentato al CONI un maggior numero di società affiliate (QUELLE DELLA FIKTA NON HANNO PAGATO L’AFFILIAZIONE ED I TESSERAMENTI E SONO PER LORO NATURA IN CONTRASTO CON L’ART. 4 e ART.5 del nostro STATUTO NON POTEVANO ESSERE PRESENTATE COME MAGGIORI SOCIETA’ FIJLKAM) per poter ottenere dei vantaggi a tutti noi sconosciuti, non vi sembra che le nostre società CHE PAGANO PUNTUALMENTE TUTTO siano state ampiamente danneggiate da questi giochini di palazzo?

    Giuseppe Porcari

  593. Pasquino says:

    A regà, l’urtima volta che avete scritto, hanno chiuso er sito pe 10 giorni….occhio!

  594. Pasquino says:

    Ma che diretta d’egitto! su striming c’è scritto che nun ce stanno i diritti….su Sky danno la boxe….ce stanno a pijà per cXXX [“censura” da parte di admin] n’artra vorta?

    NOTA DELL’ADMIN
    Capiamo il disagio e concordiamo con il Suo disseso, ma occhio al linguaggio se non vuole essere bannato dal sito.
    Cordialmente,
    Ennebi

  595. Lucio Assegno says:

    Non fare risultati dopo tutto l’avvicendamento che c’è stato a livello tecnico, fa pensare che il cambiamento non abbia giovato, poi, così tanto.

  596. comino says:

    prologo ad Astana, epilogo a Rio
    cordiali saluti

  597. Mattia Galbiati says:

    Gli atleti mettono la faccia sempre e diamo per certo che si allenino al massimo in ogni occasione. Ma non è scritto da nessuna parte che debbano andare sempre gli stessi, che si debba sempre far girare le “riserve” col contagocce e trovare mille giustificazioni alle sconfitte o “coccolare” in ogni occasione i “titolari” (questo da parte dei responsabili tecnici). Credo che maggiore competizione interna equivalga a maggiore efficacia in campo internazionale. Mettere il pepe al c..o fa bene, vedesi Francia e Russia: tutti lottano in patria, tutti si giocano i punti olimpici, i Campionati li fanno o coi trial o vedendo i risultati.

  598. Giuseppe says:

    Mi piacerebbe lanciare una provocazione, con la speranza che possa essere un momento di confronto e crescita per il ns movimento!!!

    Considerati che gli italiani riescono ad avere ottimi risultati fra i cadetti e i juniores, ma i risultati dei senior sono ancora troppo modesti… Mi vengono in mente 2 ipotesi:

    1. Forse spremiamo e specializziamo eccessivamente i più giovani, i quali da senior non riescono ad emergere perché non hanno la capacità di rivedere il loro modo di far judo con avversari più esperti;

    2. Forse bisognerebbe traslare alcuni lavori della commissione giovanile e dei club, su gli atleti senior i quali sono quasi tutti appartenenti ai GS militari…

  599. toni cosenza says:

    Agropoli 2015: ci sarò e con il kimono porterò la chitarra per una jam-session creativa a cui (organizzatori permettendo) potranno partecipare judoka ed accompagnatori APPASSIONATI DI MUSICA, purché con UN PROPRIO STRUMENTO MUSICALE al seguito: voce. chitarra, flauto, tromba, viola, violino o percussione che sia.
    JUDO E’ BELLO – SPORT & CULTURA SONO IL TOP
    CI VEDIAMO AD AGROPOLI
    Toni Cosenza: cintura nera e musicista sulla via dello zen, già allievo di Nicola Tempesta ed atleta della Polisportiva Partenope di Napoli.

  600. Cyrano says:

    Come diceva l’esimio Prof. Frankestain SI…PUO’…FARE.
    La discesa agli inferi di Matteo Piras, che alle Universiadi esce al primo turno ma grazie ad un SANO doppio recupero gli consente di ripristinare i valori in campo, la tre giorni di Sofia, con gare tutte all’insegna del DOPPIO RECUPERO, dimostrano che anche nelle gare IJF (…e magari anche in occasione dei Giochi Olimpici) si possono organizzare che di livello con il ritorno al Doppio Recupero. Per la soddisfazione di Atleti, Tecnici e Dirigenti e con il beneplacito degli Sponsor.
    La battaglia per il Doppio Recupero è da sempre una nostra battaglia, ed è una battaglia di civiltà.
    Attenzione, non è un attacco al sistema Vizer, ma è un contributo teso a migliorarlo e riequilibrarlo.
    TUTTI LO HANNO CAPITO, e lo dicono….ci vorrebbe solo uno sforzo in più da parte di arbitri, presidenti di giuria e Federazioni e potremmo finalmente riaffermare questo importante principio sportivo per avere una chance in più.
    Si! SI PUO’ FARE

  601. luigi Guido says:

    Solo un piccolo pensiero per Miriam Boi, che allo scadere dell`incontro per la medaglia di bronzo, nella diifesa dall`ultimo attacco, si procurava una grave lussazione dell`anca sx. La ragazza e` tornata da poco dall`ospedale, la lussazione ridotta, e ci tenevo ad augurarle una prontissima guarigione. BUON RECUPERO MIRIAM!!!

  602. Franco says:

    Secondo me i ragazzi non hanno più risultati da senior perché abbiamo dirigenti in nazionale che non sono in grado di far crescere i nostri talenti che si dimostrano bravi sin da cadetti. In tutte le altre nazioni riescono a qualificare giovani che preparano investendo su di loro.In Italia ci sono i titolari intoccabili e nessun’atleta giovane e bravo deve osare togliergli il posto.

  603. marco bottinelli says:

    Alla vigilia di questo mondiale vorrei in primo luogo fare i miei più grandi complimenti a questi ragazzi che hanno fatto risultati eccezionali ai recenti EYOF e augurargli di rifarli se non migliorarli in questo campionato mondiale, sotto la guida di questa Direzione Tecnica che riesce sempre a portarli in gara in condizioni ottimali. Detto ciò mi viene naturale il confronto con le categorie superiori e in particolare con i Senior che da anni faticano ad imporsi a livello internazionale.Se facciamo delle statistiche troviamo grandi risultati a livello cadetti, risultati discreti a livello junior, già con un decremento notevole e molto inferiori se non nulli a livello Senior. Su questa parabola discendente vorrei si soffermassero i ns. dirigenti della Nazionale. Cosa effettivamente cambia, perchè cadetti fenomenali diventano buoni junior ma fanno cosi fatica da Senior.Sono sicuramente persone di talento quindi la loro crescita forse viene fermata da una gestione non adeguata ? Ricercando senza alcuna polemica mi vengono in mente queste possibili cause : Il passaggio ai gruppi militari, oggi a ranghi molto ridotti, forse li penalizza togliendoli dai loro Maestri originari, a volte spostandoli dalle loro città e amicizie e confinandoli in uno stile di vita forse non a tutti consono. Non si potrebbe aiutarli con borse di studio/lavoro commisurate ai risultati, per lasciarli dove stanno permettendogli però di allenarsi da professionisti ? I Senior partecipano meno in massa alle gare internazionali, forse un contributo più allargato permetterebbe anche a chi é fuori dallo stretto giro della Nazionale Maggiore di fare esperienza, migliorare e candidarsi alla maglia azzurra.Portare in giro per l’Italia la Nazionale con Stage continui permetterebbe agli Azzurri di allenarsi con molta più gente, ai Selezionatori di vedere sempre nuovi Atleti, al movimento di crescere moltissimo nel confronto con Atleti di alto livello e darebbe entusiasmo a chi sale in materassina. Incentivi e Sponsor (Riner guadagna quasi come un calciatore) commisurati ai risultati,a premiare le medaglie non solo olimpiche o mondiali,questa sarebbe benzina anche per Senior che appunto perché adulti hanno crescenti bisogni economici.
    Forse é proprio l’entusiasmo che differenzia i Cadetti dai Senior alla Federazioni cercare il modo di riportare tutti ad una testa da CADETTI !!! IN BOCCA AL LUPO.

  604. Comino says:

    ma è ovvio che la scelta e la responsabilità è del consiglio si suppone sentiti i tecnici di settore, quanto alla DT da dopo Astana: la prudenza non è mai troppa….comunque in “bocca al lupo” spes ultima dea……

  605. Comino says:

    beh è anche l’anno dove la De Cal correva e vinceva il mondiale F judo, una buona annata…..

  606. amministratore says:

    Un buono spunto per il nostro articolista, per il prossimo numero della rubrica.

    Grazie per la segnalazione,
    Ennebi

  607. pat says:

    era l’anno in cui un’altra signora del judo DI TOMA vinceva argento ai mondiali

    • amministratore says:

      Good to know. Tutti buoni spunti 🙂

  608. Gabriele Zema says:

    Siccome in Italia in tutti gli sprt ci si sente CT allora, per una volta, mi permetto di farlo anch’io. A chi non sarebbe piaciuta una Nazionale così composta:

    Uomini

    60kg: Manzi ( ma non so se è infortunato )
    66kg: Verde e Piras ( Basile è infortunato quindi, purtroppo fuori)
    73 kg: Maddaloni e Regis ma, siccome anche lui infortunato, sostituito da Esposito o Parlati
    81kg: Ciano e M. Carollo
    90 kg: Facente e Miranda o G. Carollo
    100kg: Di Guida

    Donne

    Tutte quelle convocate più Elisa Marchiò nella +78.

    Sfido chiunque a dire che non sarebbe stata una bella Nazionale con tutti i P.O. e le giovani promesse del nostro judo.

    Condivido in pieno le considerazioni di AC: forse si è persa una grande occasione di guardare a Rio e oltre.
    La speranza è che dal futuro prossimo si cominci ad investire, oltre che su quelli prima indicati, anche su altri giovanissimi talenti come Pantano, Lombardo, Carlino, Esposito junior, entrambi i Parlati, Tosolini, Pozzi, Mungai.
    I talenti non mancano e bisogna solo avere il coraggio di puntare anche su di loro come si fa in altre nazioni come l’Olanda ( Frank De Wit è del 1996 ) o come la Slovenia ( Adrian Gomboc è del 1995 ), per non citare la Russia, la Francia, la Germania e tutti i Paesi del’Est.
    In organizzazione aziendale si chiama ” teoria della sostituzione”. Che non vuol dire accantonare gli “anziani” ma chiedere loro di impegnarsi a fare coaching nei confronti dei più giovani che un giorno prenderanno il loro posto.

    In bocca al lupo ai nostri campioni.

  609. Gianluca says:

    Gli atleti della nazionale dovrebbero imparare innanzitutto ad essere UMILI (come il judo insegna)invece di versare saette contro i giornalisti che esprimono la loro opinione per aiutare ragazzi promettenti che vengono bruciati da questa DIREZIONE A DISCAPITO DELLA nostra Italia.Il futuro è dei giovani altrimenti il movimento sportivo non avrebbe senso.Bisogna,a mio modesto parere, investire sui ragazzi e portarli allo stesso livello dei veterani per avere un reciclo futuro di campioni.

  610. amministratore says:

    Si segnala che e’ stato corretto l’errore commesso inerente il numero massimo di partecipanti per nazione, che non e’ 20 come precedentemente segnalato, ma 18.
    Mi scuso per l’imprecisione.

    L’errore tuttavia non cambia la sostanza di quanto espresso nell’articolo.

    Grazie alla lettrice che ci ha segnalato la distrazione,
    Ennebi

  611. marco bottinelli says:

    Sarebbe a mio avviso molto sensato,dove possibile,portare tutti i pesi nelle massime competizioni, non penso che alcuni biglietti aerei e qualche camera d’albergo in più cambino radicalmente il costo della spedizione azzurra (lasciamo a casa qualche dirigente se dobbiamo risparmiare). Abbiamo 18 posti per il mondiale portiamo 18 atleti in gara.
    Oltre ai Big che non devono mancare portiamo qualche giovane che non farà medaglia (sorteggio favorevole e giornata di grazia possono comunque fare miracoli)con il doppio risultato di fargli fare esperienza di altissimo livello e sopratutto di premiare i sacrifici e il sudore che sul tatami non mancano mai e generano nuovo stimolo a migliorare.
    Queste scelte sono incomprensibili!!! Non penso possano essere giustificate con motivazioni economiche !! Il mondiale come gli europei si svolgono una volta l’anno perché non provare e non premiare chi (spesso in proprio) si impegna.Ripetendo quanto già detto per i Cadetti (meravigliosi anche ai mondiali) é la dirigenza che compie scelte incomprensibili agli occhi degli esterni. Se ci sono motivazioni comunque vista anche la polemica montante sarebbe, in un clima di trasparenza molto bello avere una spiegazione ufficiale e ragionevole.
    Come sempre le cose ovvie per i più non lo sono per chi prende le decisioni……..almeno spiegarsi.

  612. Cyrano says:

    Cui prodest? A chi giova? A chi giova mandare una nazionale dimezzata ai mondiali? Che si tradurrà inevitabilmente in una nazionale dimezzata alle Olimpiadi.
    La scelta fatta con i cadetti, non è stata forse illuminante?
    Ma se noi poveri meschini non abbiamo voce in capitolo per commentare. perché non sappiamo o perché non conosciamo le dinamiche, cosa ne pensano gli atleti che potevano far parte della missione? Volete dei nomi? E io li faccio: la Giamattei a 48, la Moretti e la Forciniti a 52, Centracchio e Righetti a 57 oppure la Giorgis, la Regis, Linda Politi, la Tangorre, la Marchiò. Nei 70, come si può escludre una Cantoni che (come citato da un noto blogger sportivo) ha contribuito a portare la medaglia nella gara a squadre? e la si potrebbe affiancare con la Pitzanti o con la Ferrari. E fra i maschi, possiamo dimenticare Fabio Basile, Regis, Piras, Parlati o Marconcini? Possibile che l’unico a metterci la faccia e il cuore sia Marco Maddaloni? Ed è possibile che lo faccia in contrasto con gli altri compagni di squadra? Tanto che oramai su Facebook non si sa più dove cliccare “mi piace”!
    Cosa dicono gli altri esclusi? O pensano che tacere serva ancora a qualcosa oramai? Cosa dicono i vostri Direttori Tecnici o Collaboratori Tecnici o Consiglieri? O il solo loro scopo è quello di farsi convocare figli o raccomandati vari per allenare le donne?
    Cui prodest scelus, is fecit

  613. panacea says:

    ???

  614. panacea says:

    Chi vive nel mondo del Judo Sto arrivando! benissimo, che sia da una parte che dall’altra sono state dette e continuano a dire un sacco di menzogne. In primis gli atleti interessati direttamente da questa esclusione.
    Vorrei dire a loro, ed in particolare ad uno, perché non si sono battuti così tenacemente a favore di quegli atleti esclusi dal C.T. nell’ultimo anno e che avevano incominciato un percorso ad inizio quadriennio?
    Chi si sta lamentando della propria esclusione a questo Mondiale, nel biennio 2013-2014 a quante convocazioni della Nazionale ha risposto?
    Nell’ultimo anno quanti piazzamenti ha ottenuto?
    Sono stati rispettati i criteri di selezione da parte della Direzione Tecnica per la partecipazione ai tornei?
    Caro atleta a cui mi rivolgo mi dici a quante gare hai partecipato a tue spese (io lo so) e a quante a spese della Nazionale? (ottenendo scarsi risultati).
    In ultimo vorrei far notare che purtroppo questo non è un reality è semplicemente l’Italia di oggi, dove ieri è toccato a me oggi tocca a te.
    Siamo onesti non si può fare una rivoluzione sui Social perché l’atleta “tal dei tali” di famosa casata non è stato scelto per partecipare al Mondiale 2015.
    Non siamo a PECHINO EXPRESS!!!!
    “Ca nisciunu è fes”

    P.S.: Ho avuto e sopratutto ho grande rispetto per l’uomo e l’atleta Pino Maddaloni.

  615. marco bottinelli says:

    SCUSATE MA NON CAPISCO !!!
    Non capisco dove stiamo andando con questi post.
    Non capisco il messaggio cifrato dell’amico Panacea (magari lo conosco pure)in stile ”chi deve intendere intenda”.Non capisco gli attacchi personali ad un Atleta,(che non ho individuato) essi sono gli unici,nel Loro insieme,che a fronte di impegno e risultati avrebbero diritto (in maniera educata ) di parlare.
    Non capisco il riferimento a Pechino Express.
    Capisco invece che come tesserati avremmo il diritto di comprendere (magari anche senza condividerle) la natura di determinate scelte federali.
    Capisco che le rivoluzioni non si fanno SOLO sui Social ma anche questi servono a far sentire una voce, a dare uno spunto di riflessione, a dare una visione diversa a chi poi decide.Non servono a tirare giacchette federali per questo o quel Atleta che sarebbe squallido sopratutto per la dignità dell’Atleta stesso.
    Capisco sopratutto che se vogliamo dire la ns. opinione (sempre nel massimo rispetto di tutti)bisognerebbe avere il coraggio di associare alle proprie parole un Nome e un Cognome.

  616. Margherita says:

    Era l’anno in cui Felice Mariani vinceva due mesi prima delle olimpiadi di Mosca il terzo titolo europeo consecutivo

  617. Paolo says:

    Era ora che dava le dimissioni! Finalmente! Ha solo rovinato i nostri giovani talenti. L’essere stato un buon judoka non vuol dire che possa essere un buon direttore tecnico e i fatti lo dimostrano.Speriamo in un cambiamento

  618. Comino says:

    parole di buon senso ed a questo proposito come la và che si continuano ad adottare soluzioni non aderenti alle norme ? inventandosi e confondendo qualifiche?
    per tornare al Santo tunisino inizia con
    prava corrigere, recta corroborare : Sancta Sublimare
    che poi verso Rio e verso Tokyo si definisca e liquidi come “progettini”…..la dice lunga

  619. Giuseppe says:

    Forse la vera rivoluzione sarebbe quella di permettere al C.T. designato di scegliere i propri collaboratori!!!

    La sensazione che ho è che gli ultimi 2 C.T. Toniolo e Murakami abbiamo dovuto accettare quello che c’era…

    Il primo è saltato miseramente e secondo me ingiustamente… era troppo presto per giudicare e tirare le somme… x Murakami aspettiamo e vediamo…

    Il problema forse è sempre quello che i tecnici della Nazionale (soprattutto quella maggiore) debbano fare un po’ di gavetta a prescindere dai loro risultati agonistici… oltre che studiare e formarsi a dovere x il nuovo ruolo.

  620. Massimo Inzillo says:

    Buongiorno a tutti,
    Quello che sta succedendo un questi giorni non è niente altro figlio di scelte sbagliate e di un sistema federale ARCAICO RETTO DA VECCHIE PERSONE
    CON VECCHI PENSIERI E MOSI DI VEDERE.
    Come qualcuno ha accennato già l’esclusione del CT RAFFAELE TONIOLO NON SI CAPITA BON LA SI È SPIEGATA NE’ motivata realmente.
    È ORA DI CAMBIARE STATUTO FEDERALE E UOMINI DELLA FEDERAZIONE.
    STACCATEVI DA QUESTE SEDIE MALEDETTE E ANDATEVENE A CASA.
    TANTO ORMAI AVETE MANGIATO TUTTO QUELLO CHE C’ERA DA MANGIARE, FATELO PER IL JUDO PER LA NS AMATA ARTE MARZIALE.

  621. Assegno Lucio says:

    Le dimissioni del nostro campione olimpico erano ormai nell’aria. Dopo l’eliminazione dell’ultimo pretesto qualche mese fa, i risultati non sono comunque arrivati e quindi bisogna cambiare pagina. Speriamo che il cambiamento possa giovare ai nostri atleti ed ai risultati che (inspiegabilmente?) mancavano da troppi mesi.

  622. Assegno Lucio says:

    La meritocrazia in Italia non esiste. Tutta la nostra classe politica è lì a mostrarlo ed a dimostrarlo. Nel judo, a livello nazionale, vige la stessa regola, calata dall’alto. I privilegi sono impossibili da sradicare e la chiarezza e trasparenza delle chimere. Il cambiamento in atto potrebbe non cambiare nulla e ripristinare solamente vecchi equilibri, con il chiaro scopo di comandare al di là di competenze tecniche specifiche e di meriti dei singoli.

  623. Claudio Zanesco says:

    Difficilissimo dare spiegazioni sufficientemente supporttate con i pochi elementi che abbiamo in mano, da una parte atleti molto bravi ma che non si sono mai imposti in maniera esclusiva (alla Mariani, o Gamba tanto per intenderci), e allora li lasciamo a casa? dentro di me direi NO perchè se non ci sei non puoi combattere e se non combatti non puoi sapere come andrà a finire; Cambio di D.T., anche qui , quale valore aggiunto da il Murakami di turno? vi è stato un serio cambiamento di metodologia? vi si sono registrati i relativi cambiamenti? Quando venne in Italia l’amico Pawlovski si sono notate subito le differenze fra i suoi metodi e quelli allora in uso, una differenza abissale, il DT Romanacci ha fatto sognare l’Italia a Sidney dopodichè solo sprazzi, importanti ma sprazzi di scuola italiana; la differenza è nei ragazzi sino a 17 anni dopo vi è sempre un po di buio, quali le cause, non sono in grado di saperlo ma sicuramente vi sono.
    Buon ferragosto a tutti

  624. Roberto Rossi says:

    L’allenatore Pino Maddaloni ha fatto tutto questo caos per portare verso di se tutti i media e tutti i tifosi. Mi chiedevo se avrebbe fatto tutto questo se nel mucchio degli esclusi non ci fosse stato suo fratello Marco Maddaloni. In questi anni che ha allenato la squadra maschile si può notare che gli atleti che vengono portati a fare le qualifiche di rio 2016 sono sempre gli stessi a prescindere dai risultati.Lui quanti atleti giovani ha bruciato? Nelle altre nazioni spiccano giovanissimi già qualificati che da cadetti o junior venivano battuti dai nostri judoka.Mi dispiace dirlo ma sarai stato un campione però come allenatore fai acqua da tutte le parti. Speriamo cambi il sistema per il bene del judo e di tutti quei ragazzi che danno anima e corpo per la loro patria e credono in questa magnifica disciplina

  625. panacea says:

    Buon giorno.
    da giorni leggo i vari social delle stupidagini soprattutto da coloro che non sono addetti ai lavori , e che hanno espresso proprie opinioni e/o considerazioni solo unilateralmente senza sapere la realtà dei fatti.
    Però con grande sorpresa noto che nessuno commenta o condivide la lettera aperta del Sig. E, De Denaro che invia a Pino Maddaloni e che di seguito allego.

    “Caro Pino ti scrivo…
    Caro Pino, qualche giorno fa ci siamo sentiti al telefono. Eri un fiume in piena. Come sempre del resto. Energia pura. Mi hai raccontato e ti ringrazio, hai ripetuto ciò che da giorni si legge e si ascolta in ogni dove. La tua forza mediatica, la forza mediatica dei Maddaloni è straordinaria. E anche di questo ti ringrazio. Sei, siete unici e vi vogliamo bene proprio per quello che siete. Ora, dopo aver riflettuto, vorrei esprimerti un parere. Ogni divorzio è accompagnato da cose spiacevoli ed i sentimenti di simpatia o amicizia per una parte portano a sostenere emotivamente soltanto uno dei due responsabili. Ma dare un giudizio che sia obiettivo e sensato, è tutt’altra cosa. Perché si devono conoscere le storie, approfondire i fatti per non scivolare sulle superficialità e sui pregiudizi, che sempre hanno contribuito a pessimi risultati. La tua vicenda, Pino, merita la massima attenzione e pretende una valutazione al netto dei pregiudizi, e se tu sei l’amico di tutti, il campione solare che ha vinto le Olimpiadi, è normale che su di te pregiudizi non ce ne siano. Diversa la percezione che si ha della federazione, su ogni forma di potere istituzionale, anche perché viviamo una fase storica-sociale (e non solo) in cui ogni richiesta sembra essere un diritto (vero o presunto) da sbattere con veemenza sui social, mentre i doveri sono faccende altrui. Sempre e comunque dell’istituzione di turno. Ho letto, per esempio, sui post di alcuni degli azzurri, che si allenano tantissimo, che faticano e stanno lontani da casa per lunghi periodi. Il primo pensiero è: che fortunati! perché lo possono fare, ma anche perché usufruiscono di condizioni di privilegio che altri non hanno. Loro lo sanno, ma in realtà stanno rivendicando: “non rompeteci le balle, siamo i più forti e meritiamo la vostra fiducia! Guardate la ranking!”. La fiducia che gli atleti chiedono è sempre appesa ai risultati, così come per le squadre (anche di calcio), i coach di qualsiasi sport. In particolare, se sei stato scelto per rappresentare un intero paese, assieme ai risultati è atteso anche un comportamento modello. Questo è lo sport! E nel judo, è proprio la ranking a denunciare una situazione difficile, soprattutto se la si affronta con l’auspicio di passare un turno ai campionati del mondo per ottenere la qualificazione. Vale la pena precisare che sarebbe comunque un’ipotesi virtuale, nessuno otterrà la qualificazione olimpica ad Astana vincendo un solo incontro. Questo sistema IJF premia inevitabilmente i più forti, che sono quelli che vincono di più, con continuità, in un circuito che non ha più soste né segreti. Ma se si parla soltanto della qualificazione olimpica, si può dire anche che non è complicatissima per chi ha un buon livello. E gli atleti italiani con un ottimo livello sono numerosi, mentre l’opportunità di scalare la ranking è riservata soltanto a pochi. Opportunità che nascono da scelte che hai fatto tu, Pino, e che non sempre sono state capite o condivise, ma non sono arrivate ai giornali perché fermate prima, proprio da quel presidente o chi per lui, che ascolta, capisce, seda. Guarda ora la ranking! ha un significato ben diverso da quello di chi l’ha detto prima di me. Pino, hai fatto le tue scelte, le hai difese com’è giusto che sia, riconosci che i risultati non sono eccellenti e fra quelli da tenere in considerazione metti anche il terzo posto di Elio Verde a Taipei, ma scegli una posizione rigida, di rottura, al primo altolà che ti viene posto. Un altolà che può non essere condiviso, ma è obiettivamente comprensibile e coerente con tutte le altre scelte fatte dalla federazione. E con questo non dico che le scelte della federazione sono tutte azzeccate, anzi, i pregiudizi sono come le medaglie, si conquistano sul campo. Fra le più recenti a suscitare perplessità, per esempio, c’è il sofferto esonero di Raffaele Toniolo da DTN. Era ottobre 2014, a poco più di un anno dalla nomina è stato avvicendato temporaneamente da una commissione che il mese scorso ha passato il testimone a Kyoshi Murakami. Più di qualcuno si sente all’altezza per quel posto, ma per fare il DTN in Italia oltre l’imparzialità, la pazienza, la tolleranza, ci vuole la capacità di programmare l’attività a lungo termine con il più ampio coinvolgimento della qualità disponibile (che per fortuna non è poca). E per farlo, bisogna sapersi adattare anche a fattori imprevisti, come in questo caso, per rispondere nel modo più opportuno in ogni momento ed in ogni situazione. Quì ed ora! Esattamente come in gara. Situazione in cui ti riconosci meglio che altrove. Pensaci Pino!
    Con amicizia e stima, Enzo”.
    Se è possibile desidero avere una vostra opinione in merito.

    P.S. mi scuso se scrivo in forma anonima.

  626. marco bottinelli says:

    La mia opinione é che nessuno l’ha commentata perché nessuno (io compreso) ha capito il significato ultimo di quello scritto. Ovvero si evince un paterno richiamo ad una maggiore duttilità e pacatezza(che forse non sono le doti principali di Pino Maddaloni)ma fuori da questo non si chiarisce la posizione di Enzo De Denaro né rispetto alla vicenda singola né rispetto all’operato dell’ultimo periodo della Federazione, che mi sembra anche nella lettera descritto come abbastanza confuso e poco programmato.
    Io spero sempre (ma non credo) che questo sia il sassolino che rotolando provochi la valanga e porti ad un forte cambiamento e rinnovamento in seno ai vertici del ns. sport.
    Per favore PANACEA non ti scusare della forma anonima ma prendi coraggio (e se sei un judoka sicuramente non Ti manca) e metti il Tuo NOME in calce alle tue IDEE,che la STASI e il KGB non esistono più.
    Cordialmente Marco Bottinelli

  627. Zanesco Claudio says:

    era l’anno in cui ero militare alla SMEF a Orvieto dove c’erano judoisti come Fetto, Pupillo, Bernabè, Gallaro, Mirengo, Bosca, Fontana Claudio, Cicognani, Vismara (del Ronin), e moilti altri con cui abbiamo condiviso allenamenti, gioie, guardando le olimpiadi dove Ezio si impose, qualcuno era stato al college a Brescia per “aiutarlo” ad arrivare a quel traguardo, avevamo 19 anni e tante speranze

  628. Zanesco Claudio says:

    dimenticavo era l’anno della strage di Bologna e noi da Orvieto siamo andati per una licenza al mare a Rimini, e solo perchè un judosita di Arezzo tale Trinca, se non mi sbaglio, ci convinse ad andare in autostop, non ci siamo trovati a Bologna al momento dello scoppio.

  629. Gbsav says:

    Concordo sul fatto che i la tattica sta prevalendo sulla tecnica e questo non è certo un bene dal punto di vista dello spettacolo e del judo.
    Molti però quando ci furono i cambiamenti di regolamento spergiurarono che avrebbe portato ad un maggior numero di ippon e spettacolarità. Dove sono costoro adesso?

  630. Comino says:

    purtroppo sono allo studio del prossimo regolamento, anzi del miglioramento di questo ….altri cavilli e tortuosità e poco JUDO non solo shido ma anche parecchie situazioni vincenti non viste….lasciando perdere la chicca dei 4 secondi di gara andati in cavalleria, Albano possiede alcuni ristoranti….cori a bocca chiusa

    • Gbsav says:

      Se non si cambia fra un po’ altro che diffusione del judo si parlerà di un uno sport estinto.

  631. comino says:

    beh…le classifiche le conosciamo tutti, la gara la vediamo in streaming, forse merita un commento l’arbitraggio a volte incredibile che oggi con Alvear / Graf ha raggiunto il top
    c’è da ben sperare per RIO ! come diceva un tale ” al peggio non c’è mai fine!”

  632. Giuseppe Porcari says:

    I riferimenti, oggi ai Campionati Mondiali di ASTANA o ieri, agli Europei Di BACU o alle altre manifestazioni di prestigio, in programma per il futuro, dove i nostri, Bravissimi atleti, sono e saranno impegnati, non devono fuorviarci dall’attenzione del vero problema che frena la dinamicità di questa Federazione.

    Sarebbe riduttivo e miope, pensare che 1 medaglia o 10 medaglie possano cancellare, o azzerare i grandissimi limiti che, sino ad oggi, hanno, immiserito ed annullato il grande SPORT del JUDO costringendolo a convivere, SENZA AUTONOMIA con la LOTTA ed il KARATE in una Federazione ( meglio dire CONFEDERAZIONE ) che ha da sempre utilizzato il nostro potenziale, i nostri risultati e la nostra disciplina per soddisfare le ambizioni personali di turno.

    Una CONFEDERAZIONE dove i risultati ottenuti, faticosamente. dagli atleti di JUDO vengono strumentalizzati, all’interno della FIJLKAM e all’esterno verso il CONI per arginare i fallimenti di una classe dirigente che non ha saputo portare il nostro SPORT tra i grandi, ed averlo lasciato etichettato , da sempre, tra gli SPORT MINORI. ( vedi articolo, su LA STAMPA dell’..11Agosto 2015. a firma FLAVIA AMABILE ,(che ringrazio ) , che ha voluto fare un omaggio ed esaltare le grandi imprese Judoistiche dei giovani fratelli ESPOSITO

    Una classe dirigente, che ancora OGGI si esprime nascondendosi dietro la propria nicchia di potere che avvolge il JUDO , coltivando il proprio orticello che si materializza nelle varie sfumature, dagli incarichi internazionali ai KATA, MGA,JU-JUTSU,AIKIDO e quant’altro disinteressandosi del RINNOVAMENTO dello STATUTO che la base chiede a gran voce e d i un NUOVO FUTURO programmatico del nostro JUDO che va oltre l’appuntamento DELLE PROSSIME OLIMPIADI DI RIO.

    Cosa ne facciamo di una classe dirigente, che non ha saputo, in tutti questi anni dare al JUDO la dignità di Federazione che merita.?

    E non sto’ facendo dell’utopia

    Desidero ricordare il Settore PESI della FILPJ che si è staccato ed è diventato Federazione a sé stante ed il settore TAEKWONDO della FIKTA ( Federazione allora a noi aderente ) diventato anch’esso Federazione autonoma.

    Se è vero, come ci hanno sempre fatto credere che, il JUDO disciplina OLIMPICA non può diventare una federazione, perché il CONI non lo permette, come mai in due occasioni, con i PESI ed il TAEKWONDO il CONI ha acconsentito che diventassero NUOVE FEDERAZIONI indipendenti?

    Questo dimostra, che quando esiste la volontà di portare a termine un progetto, anche nella nostra Federazione è possibile farlo, BASTA VOLERLO.

    Allora la Federazione raggiunse questi due obiettivi: staccare i PESI ed il TAEKWONDO dal suo dominio.

    Oggi ci viene da chiedere, cosa ebbe in cambio la Federazione nel guidare queste scissioni?
    Quali sono stati gli interessi politici Federali in queste operazioni?
    Non lo sapremo mai.

    Una cosa pero’ è emersa da tutto questo trasformismo FIAP FILPJ FILPJK FIJLKAM ( FIK, FITAK ) alla quale abbiamo assistito in questi 33 anni, ed è quella di aver subito uno strapotere di una gestione totalitaria fatta di connivenze clientelari che dovremo NECESSARIAMENTE CHIUDERE NEL PASSATO.

    Oggi dobbiamo far capire agli attuali dirigenti che non possiamo più tollerare, di guardare, UN FILM visto e rivisto per oltre 30 anni dove LORO sono diventati delle semplici comparse.
    Il copione, di questo FILM va assolutamente cambiato e la loro inesistente interpretazione non può reggersi nel voler scimmiottare le gesta del primo attore che non c’è più

    Porcari Giuseppe

  633. Giuseppe Porcari says:

    ATHLON.NET

    IL PUNTO DEL PRESIDENTE DOMENICO FALCONE SUL MONDIALE DI ASTANA

    Sono rimasto piacevolmente sorpreso e colpito, dalla competenza tecnica e con quanta vivacità, il Presidente Falcone ha commentato i risultati dei recenti Campionati del Mondo di Astana.
    E’ proprio vero che i MIRACOLI, specialmente nel nostro ambiente si avverano.
    Infatti, io come credo voi, non abbiamo mai visto il Dott. Falcone
    in JUDOGI prendere parte ad un allenamento di JUDO.
    Ciò nonostante, egli esprime una tale conoscenza della disciplina da potersi permettere di dialogare con i massimi livelli del Judo mondiale ( ROUGE,VIZER, BARCOS, ecc,ecc,)e di poter esprimere (cito le sue parole) la sua idea chiara su cosa si debba fare per colmare il GAP con l’alto livello, che i nostri atleti non sono riusciti ad esprimere nei loro combattimenti.
    Ancora, il Presidente Falcone si lancia in affermazioni ( che gli vengono confermate da tutti!!!!!????), del tipo che gli atleti devono combattere perché oggi si da importanza al JUDO positivo che è di attacco e che il TIKI TAKA è perdente.
    Mi sembrano dichiarazioni OVVIE e PALESI dette da un personaggio che non solo dimostra di non conoscere il JUDO, ma dimostra anche di non capire il suo ruolo di Presidente di una Federazione dove vi sono tre discipline con altrettanti direttori tecnici nominati per risolvere i problemi tecnici.
    A tale proposito vedremo il Presidente Falcone, in futuro, esprimere, con altrettanta competenza le sue considerazioni tecniche anche sui campionati di lotta o di Karate
    A tutti i Judoka, lascio le valutazioni di queste affermazioni, che delineano sempre di più la grande confusione,che regna in questa Federazione e la sovrapposizione dei ruoli tra PRESIDENZA e Direzione tecnica
    Forse se il presidente FALCONE si dedicasse a cambiare il nostro STATUTO, come aveva promesso nell’ultima Assemblea Federale e si impegnasse a modernizzare la Federazione senza applicare il TIKI TAKA che come egli dice ” oggi non paga più e non è vincente” forse e dico forse potrebbe iniziare a svolgere le funzioni di Presidente Federale.
    Un plauso va a tutti gli atleti,che anche in questo marasma, hanno saputo, come sempre, dare il massimo.

    • PASQUINO says:

      Ma er Tiki Taka è una tecnica de braccia o de Gamba?

  634. PASQUINO says:

    Sembra che er presidente Falcone abbia rilasciato anche quest’altra intervista:

    Domenico Falcone, Presidente della FIJLKAM, si è scatenato nella conferenza stampa durante la quale è stata analizzata la disfatta vergognosa dell’Italia ai recenti Mondiali. E ora ha minacciato che molti salteranno Rio 2016…
    “I Mondiali 2015 hanno rappresentato una tappa verso le Olimpiadi 2016 dove contiamo di portare una squadra molto ristretta, fondata sugli atleti che hanno dimostrato di poter essere competitivi a livello internazionale.

    A livello europeo possiamo essere competitivi, ma un Mondiale o l’Olimpiade sono un’altra cosa. E in troppi c’è la convinzione che per partecipare a queste rassegne basti fare il minimo sotto casa.
    Purtroppo almeno due terzi di quella squadra qui non è potuta esserci per scelta o per problemi fisici.
    Stiamo facendo un bel lavoro con i giovani come dimostrato nelle recenti manifestazioni internazionali. Ci sono tanti ragazzi promettenti da far crescere e per loro gli Europei 2016 saranno un’ottima occasione”.

    Ahò! Me so sbajato…era Alfio Giomi dell’atletica….Ma tanto stamo tutti a scherzà

  635. Cyrano says:

    Ma del prode Maddaloni che ci diede la notizia del nipponico fellone strapagato con mestizia??
    Or ci sorge forte il dubbio! Si trattava di uno scherzo? Pino e Mimmo in retromarcia stan curvando in sovrasterzo?
    Diecimilaeuro al mese non son pochi….son baiocchi! A pensar si fa del male, ma ci prendono per sciocchi?
    E’ evidente che qui i conti li fan tutti senza l’oste, ma stavolta siamo stanch!
    LOR SIGNORI CI DEVON RISPOSTE!

  636. Claudio Zanesco says:

    bell’articolo, letto tutto da in cima a in fondo, ed esprimo alcuni pareri, vecchi ma siccome nessuno se li fila li ripropongo,
    Spettacolo: girone all’italiana, gruppi più ridotti, max 20 unità per categoria ,e 4 gruppi da 5 i migliori si confrontano, sperimentato, rende le gare meno lunghe per gli atleti e i tecnici ecc. ecc. provare per credere
    Punteggio: rimettere il koka e sommare i punti 3+5+7 (K-Y-WA) fa 15, si vince a 16 (un punto in più) ippon vale 10 ma non fa vincere subito, l’atleta deve arrivare a 16, già provato anche qui vedrete delle rimonte fantastiche e provate ad immaginare gli scenari (tizio fa ippon in piedi e poi subisce un osae komi a terra- 10 pari e vai che si ricomincia)
    Sanzioni: devono valere poco, max un punto in meno per chi le compie
    Per quanto riguarda la nostra nazionale provoa dire che:
    Con o senza Maddaloni forse non sarebbe cambiato nulla;
    colpe, meriti, chi può saperlo!!!;
    a questo punto mandare avanti i giovani junior e cadetti, a farsi le ossa, tanto cosa si spera di cambiare da qui ad un anno?

  637. Comino says:

    arrivato in ritardo non posso che prendere a prestito da altra , qualificata,fonte il commento” parole, parole, parole…” ed il bello è che i cambiamenti vengono proposti da chi non li ha mai fatti anzi è lì da 25 anni…..
    è a solita puntuale presa in giro….

  638. ale says:

    scusate ma xchè vi dimenticate di 10 anni di lavoro ……………… la commissione giovanile istituita (se non sbaglio)nel 2004 ha portato varie generazioni in giro x tutti i tatami internazionali sperimentando imparando, creando una serie di atleti di livello internazionale ,che fine hanno fatto ?xchè vogliamo metterli nel cestino e dimenticarli? xchè il lavoro di grandi maestri deve essere dimenticato ?lo stesso che dopo queste esperienze hanno portato i risultati di questa estate nei cadetti
    i vari Ardizio, i Carollo,Miranda,meloni,Parlati,Piras,Basile,i regis,pitzanti,ferrari,centracchio,ecc.ecc (non vigliatemene se ho scordato qualcuno)questi ragazzi/e che hanno sacrificato il loro tempo denaro ecc.ecc che fine devono fare ?alcuni continuano a gareggiare internazionalmente a portare risultati ,x alcuni addirittura lo stato ha investito ,mi volete spiegare xchè dobbiamo dimenticarli e dare spazio solo ai cadetti che hanno fatto dei favolosi risultati,senza l’esperienza passata forse e dico forse non sarebbero arrivati?
    forse è ora di creare un gruppo di lavoro che veda tutte le classi come i paesi che nelle competizioni internazionali non contano quanti incontri hanno vinto ma quante medaglie portano a casa

  639. marco bottinelli says:

    L’articolo, é bello,esaustivo ed ogni comprensivo tocca tutti i temi nazionali ed internazionali di uno sport,il JUDO, tanto bello quanto in declino (almeno in Italia,il resto del mondo non lo conosco).Per quanto riguarda il ns. Paese , sicuramente aiuto ai giovani, fenomeni fino a 20 anni e perdenti da Senior (geneticamente IMPOSSIBILE) aiutandoli a stare con aiuti economici da Professionisti nelle loro palestre e non ficcati per forza negli squadroni professionali dei militari, peraltro oggi di dimensioni sempre più esigue.Trattati da atleti e portati alle competizioni importanti fin da Junior, il loro sudore ma sopratutto il loro entusiasmo vale quello dei Fratelli Maggiori.Per il resto oltre alle lacune tecnico programmatiche non riusciamo a dare visibilità a questo SPORT,soffocato dal calcio (mono sport italico) durante i mondiali RAI SPORT 1 e 2 faceva vedere partite e corse ciclistiche degli anni 80. Possibile che nessuno capisca che il ns. per la massa non é uno sport da diretta ma da sintesi, ovvero 2 ore di gara condensate in 15 minuti di IPPON che possano entusiasmare anche il non addetto ai lavori e lo incuriosiscano, tutti sono attratti da ciò che vedono,ma a Noi non ci vede nessuno,non mi sembra ci voglia una laurea in scienze delle comunicazioni.
    Il regolamento é da Ragionieri in alcuni casi da Rag. Fantozzi,( tipo non si pùo dare un 5 tra gli atleti all’inizio incontro????!!!).Il fatto di aver tolto le prese alle gambe ci ha impoveriti con ben pochi vantaggi in termini di spettacolo, forse la versione precedente su contraccolpo per quanto macchinosa era migliore.L’Allenatore muto sulla sedia con il suggeritore tra il pubblico vera sintesi di ipocrisia.I recuperi cosi come fatti oggi mettono in mano al fato un potere enorme.
    Ma d’altronde qualcuno diceva che ogni popolo ha i condottieri che si merita ,evidentemente Noi non meritiamo molto.

  640. pat says:

    che ANNI d’oro avevamo una straordinaria nazionale femminile ………
    competizioni femminili con 120 atlete x categoria in Italia
    e un judo femminile tecnicamente eccezionale
    forse è solo come sempre il bello dei ricordi ma se qualcuno si prendesse la briga di andare a parlare qualche volta con quelle signore si renderebbe conto che loro parlano sempre del gruppo del lavoro che facevano insieme e mai in prima persona xchè allora crescevamo così nel rispetto e nell’umiltà

  641. marco bottinelli says:

    Grazie Alessandro

  642. D'Artagnan says:

    NON E’ UN PAESE PER VECCHI?!

    ItaliaJudo prende atto che, come suggerisce la federazione, le società si DEVONO occupare di vecchi (pardon Master) e Kataisti….quindi il futuro del Judo italiano è nei pensionati e negli amatori che sostengono i clubs. Tutto il resto è noia…..o Ostia.
    Nel momento di massima espansione del Judo mondiale, le società dovranno occuparsi al massimo degli EsordientiB.
    Ma tra un pò verranno demotivati o precettati anche quelli.
    A meno che, oltre a far firmare a dei minori il NUOVO (sic!) Codice d’Onore del Giovane Samurai, non ci facciano trovare sul sito FIJLKAM le firme autografe per lo stesso codice di atleti, tecnici federali, arbitri e dirigenti che NON hanno mosso un dito in diretta streaming alle ennesime sceneggiate napoletane dei soliti maleducati….
    MA NON SI DOVEVA RIPARTIRE DALL’EDUCAZIONE??

  643. marco bottinelli says:

    Caro Moschettiere,chiunque Tu sia (visto che il coraggio di mettere un nome e cognome in calce a quello che si dice sembra essere usanza ormai dimenticata) secondo me: ”le società si DEVONO ANCHE occupare di vecchi (pardon Master) e Kataisti”.Che sono evidentemente due categorie sociali che per qualche motivo non ti sono molto simpatiche.Però se vuoi PRATICARE (NON INSEGNARE) attivamente judo dopo i 35 anni questo puoi fare,per dare ulteriore motivazione alle tante ore passate sul tatami insieme ai GIOVANI.Un mondiale Master non ha certamente lo stesso peso di un mondiale delle altre categorie agonistiche ma ha dietro lo stesso sudore, lo stesso impegno e sopratutto la stessa passione di tutte le altre competizioni.Tutti invecchiamo e dobbiamo trovare degli stimoli, ci arriverai anche Tu giovane (forse????) Guascone.
    Per quanto riguarda l’educazione,che nulla centra con i Master e Kataisti dove raramente ci hanno di questi problemi, Atleti ma sopratutto Tecnici,Dirigenti ed ancora Accompagnatori e Genitori vanno educati da piccoli perché da VECCHI é dura.
    Cordialmente Marco Bottinelli (Master/Vecchio cinquantenne)

  644. Comino says:

    mah…la gara l’abbiamo vista anche noi…..che sia la stessa?

  645. Comino says:

    “vigore temerario” – ” aura nipponica” chi si firma? Casali?

  646. carmine says:

    Qualcuno sa che fine ha fatto Elios Manzi. Dagli assoluti di Asti credo non abbia più calpestato un tatami. Salviamo il “soldato Elios”.

    • Alessandro Comi says:

      Il “soldato Elios” non ha bisogno di essere salvato: è fermo per infortunio da lungo tempo purtroppo…ma lo ritroveremo sul tatami molto molto molto presto, in Italia prima, all’estero poi. AC

      • carmine says:

        Bene. Mi fa piacere sapere che presto rivedremo il “talento” indiscusso di Manzi. Forse l’unico che può misurarsi senza sudditanze psicologiche e portare a casa risultati a livello internazionale.

  647. marco bottinelli says:

    L’impressione che ho avuto guardando questi mondiali in streaming é che i ns. atleti siano mediamente stati un po’ timorosi, ovvero un po bloccati psicologicamente.Temo che i nostri arrivino alla categoria Junior (per non parlare dei Senior) un po’ spremuti mentalmente, ovvero dopo aver lavorato molto nelle fasce d’età precedenti ( forse troppo da eso B e da cadetti) arrivino intorno ai 18 anni stanchi per una attività troppo intensa (allenamenti,ritiri,stage e gare dai 13 anni in poi andando alle medie e alle superiori) e avendo accumulato anche tante vittorie inizino ad aver paura di perdere sopratutto di fronte ad avversari sconosciuti.Vedo ogni giorno giovanissimi fare un judo molto evoluto, ”caricati a pallettoni”da Noi allenatori e da genitori tifosi. Il tutto in puro stile calcistico, solo che là nel bene e nel male sono in 11 e qui sei da solo con uno di fronte che ti vuole sopraffare,quindi con un livello di stress molto maggiore. In sintesi temo che la ns. programmazione sugli atleti parta con carichi di lavoro molto pesanti e forte pressione troppo presto il che li porta a vincere tanto da giovanissimi ma poi a spegnersi dopo la maggiore età per un misto di stanchezza psicologica e paura di non replicare i risultati precedentemente raggiunti. Per allungare Loro la vita agonistica forse dovremmo scadenzarla meglio, diluirla all’inizio e scaricarla il più possibile dalle pressioni che il ns. ambiente trasmette. Tutto questo sempre ammirando l’impegno, il sacrificio e la dedizione che questi Ragazzi mettono in campo.

    • Alessandro Comi says:

      E’ fuor di dubbio che i ragazzi di Abu Dhabi abbiano patito la gara dal punto di vista psicologico…ma le ragioni non sono certo ravvisabili nel fatto che arrivino a questi appuntamenti troppo “spremuti mentalmente” o vittime di carichi di lavoro eccessivi: un mondiale è un mondiale e chi ambisce all’alto livello conosce il prezzo delle proprie ambizioni. Piuttosto i nostri giovani – e non solo – sono immaturi o “non-pronti” mentalmente e questo è un problema di cultura sportiva e di un sistema che, salvo rari casi, non prepara in suoi protagonisti ad un approccio vincente; gli atleti stessi spesso non ritengono opportuno affrontare ansia, paura, bassa autostima in modo strategico, come fanno per migliorarsi sul piano tattico, tecnico e fisico/atletico, delegando l’approccio vincente alla fortuna o all’essersi “svegliati bene” la mattina della gara. Non è facile convincersi e convincerli che la testa vada preparata, nutrita ed allenata. D’altro canto le politiche federali in materia di giovani, fino ad oggi non sono state le più favorevoli per sviluppare percorsi di crescita “a tutto tondo” né tanto meno progetti definiti da tappe ed obiettivi, fondamenta insostituibili di ogni motivazione, sportiva e non. Dopo Abu Dhabi, saranno le “scelte coraggiose” a fare la differenza: per i nostri giovani e per il loro futuro.

      AC

  648. marco bottinelli says:

    Nel mio forse poco corretto spremuti mentalmente ci sta anche il tuo più corretto impreparati mentalmente e per carichi intendevo sopratutto quelli psicologici e delle aspettative a Loro rivolte, ancor prima di quelli fisici. Comunque sia perché le ns. squadre agonistiche possano crescere ed ottenere buoni risultati,come peraltro in tempi non lontanissimi, l’aspetto di preparazione mentale andrà curato in maniera prioritaria, perché é per noi forse il più carente. Oggi conta più di un tempo perché i ns.giovani in generale ( parlo da padre di tre figli tra i 13 e i 21 anni) sono, mi si passi il termine,probabilmente più ”complessi” ma allo stesso tempo anche più fragili di un tempo.
    L’augurio é che anche stando sul tatami, possiamo tutti insieme trovare e migliorare il ns. equilibrio interiore.

  649. giuseppe tribuzio says:

    Bella intervista.
    Mi complimento con Ylenia Scapin per come intende il Judo e per come, con molta modestia, ne parla. Il judo è questo: grandi tensioni gestite con razionalità, grandi emozioni che riempiono la vita interiore.
    Penso anche alla semplice normalità che traspare dalle sue parole pur avendo alle spalle una lunga carriera fatta di impervie scalate verso l’eccellenza.
    Spero sia di insegnamento non solo per i giovani, ma anche per coloro che pensano di essere arrivati in cima quando invece hanno ancora i piedi nelle “pantofole”.

    • ylenia says:

      …ad essere sincera questa mia intervista ha avuto una ricaduta molto strana, un po’ come se fosse arrivata ad un’altra “fetta” di interlocutori…non ci sono stati molti commenti ma quelli che lo hanno fatto mi hanno dato l’esatta collocazione del punto d’incontro tra le mie parole e quelle che sono state spese in merito a quanto scritto. Spesso ci si perde davvero dentro le proprie stesse parole, ed anche a me piace farlo ma poi è il JUDO a riportarmi all’essenza. Come quando stiamo sul tatami, inutile preparare troppo a lungo l’azione..potremmo venire anticipati. Una preparazione lunghissima per instanti. Troppe parole per pochi concetti. Brevi e concisi…forse è meglio. Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere fino in fondo e soprattutto di capire il “tra le righe” di quanto scritto. Buon Judo a tutti!

  650. Claudio Zanesco says:

    ECCO IN POCHE PAROLE LA VERITA’ CHE STRONCA INUTILI DISCUSSIONI SUL JUDO IN GARA , REGOLAMENTI VALIDI, VICINI ALL’IDEALE DI KANO, L’IDEALE DI KANO NON PREVEDEVA L’ATTUALE EVOLUZIONE, MA YLENIA SITETIZZA LA GIUSTA RISPOSTA, BRAVA E GRAZIE
    Tutto il carosello del regolamento in realtà non è la ricerca del “judo puro”, non soltanto. Il “judo puro” forse è davvero qualcosa di molto lontano da quello che rappresenta il judo del super-judoka-campione-stellare. Quindi possiamo anche azzardare ma con l’onestà intellettuale di sapere che stiamo parlando di un qualcosa di diverso. Diciamo che i continui cambiamenti sono decisioni prese alla continua ricerca di creare un pacchetto altamente vendibile e che cerchi di non allontanarsi troppo dalle sue vere origini –

  651. marco bottinelli says:

    Le proposte sono tutte condivisibili e note, la realtà é quella scritta nelle prime righe SIAMO VECCHI anagraficamente e mentalmente, e come tutti gli anziani testardi e attaccati a quel poco che ci resta. Dalle gare (come poteva essere forse un tempo) ci si aspetta un ritorno economico e quindi il numero degli iscritti deve essere altissimo e l’impianto costare il meno possibile. Non si é capito che oggi é quasi impossibile,se va molto bene si tira al pareggio ma con l’ausilio di molti sponsor.
    Per fare una gara in maniera decorosa oggi più di un tempo servono essenzialmente doti di gestione non banali e capacità di trovare denaro extra iscritti da riversare nell’iniziativa.
    Organizzare e gestire i tempi tenendo conto degli imprevisti poi diventa fondamentale per tutti e per l’immagine dell’iniziativa e questo é uno dei risvolti più complicati e costosi (servizio ambulanze e medici ampio, tanti arbitri, tanto personale di segreteria,tanta preparazione e studio dei tempi, numero chiuso degli iscritti,ecc.).
    Tutto mettendoci probabilmente di tasca propria, sicuramente senza guadagnare (ovvio per la propria società). Questi i presupposti senza i quali non vi é possibilità di cambiamento, comunque impresa non semplice.

  652. ghiringhelli marco says:

    non hai parlato nel tuo articolo dei numerossimi infortuni accaduti.
    c’e molto da riflettere su questo argomento!!!!!!!!!!!!!!!!

  653. GB says:

    Sono anni che si conoscono queste cose ma non importa a nessuno.

  654. Claudio Zanesco says:

    Guadagnare in una gara di judo? abbastanza dura direi, si dovrebbe cambiare, ma come ben detto come si può pretendere il cambiamento da parte di persone “vecchie” (io compreso), i giovani poi spariscono a 18 anni dai tatami, se parli loro di JUDO si annoiano, se parli dello sport del judo devono studiare, va be che dire, siamo finiti? forse no ma le soluzioni fanno fatica ad emergere

  655. pietro mellone says:

    Salve,penso basterebbe del semplice buonsenso!IL Comitato Regionale dovrebbe vigilare ed autorizzare solo gare che possano gratificare i praticanti ed accompagnatori. Chi sbaglia dovrebbe pagare ma si dice che “tanto e’solo una gara di judo” e tutto finisce nel dimenticatoio….ed il prossimo anno e’ ancora uguale,se non peggio!.Dopo tanti anni di judo,ora come genitore,devo dire che la passione e’ davvero forte per sopportare tutti questi disguidi. Saluti.

  656. Andrea Di Nicolantonio says:

    NEL NOSTRO MONDO DEL JUDO CI SON TANTE COSE DA CAMBIARE NON SOLO L’ORGANIZZAZIONE DELLE GARE PER I LUNGHI TEMPI.BISOGNA COMINCIARE DALLA BASE DAI CLUB,STRUTTURASI IN MODO PIù EFFICENTE NEI CORSI CERCARE DI CREARE I LIVELLI APRIRE LE COLLABORAZIONI TRA PROVINCIE E REGIONI.SAREBBE LOGICO FORMARE LE DIVISIONI COME IN FRANCIA AD ESEMPIO.E’PIù COERENTE CREARE DELLE DIVISIONI DI MODO CHE CI SIANO GARE DI SERIE A E GARE MINORI.COME IN TUTTI GLI SPORT CI SONO GARE DI UN CERTO LIVELLO ED ALTRE DI ALTRO LIVELLO,COME NEL BASKET,PALLAVOLO EC…IL CAMBIAMENTO ANDREBBE FATTO DALLA BASE.E POI UN’ALTRA LACUNA E’ IL TRASFERIMENTO DI SOCIETA’DELL’ALTETA MILTI DI NOI CRESCONO ATLETI CHE POI VANNO IN ALTRI CLUB SEMPLICEMENTE CON IL CAMBIO SOCIETA’ SECONDO LE DSPOSIZIONE FEDERALI CHE NON SEMPRE VENGONO RISPETTATE.NON ESISTE NESSUN PREMIO PREPARAZIONE DA DISPORRE ALLA SOCIETA’ CHE TRASFERISCE UN’ATLETA AD ALTRO CLUB.NEGLI ALTRI SPORT DANNO SEMPRE UN VALORE AL LAVORO SVOLTO AL CLUB DI APPARTENEZA IL TESSEINO ASSUME UN VALORE. PER NOI E’ SOLO SACRIFICIO,PASSIONE, E POI GRAZIE ED ARRIVEDERCI.MA I TEMPI ORAMAI SONO CAMBIATI ED ORA DI CAMBIARE,MA SIAMO CHE DOBBIAMO AVERE IL CORAGGIO DI CAMBIARE E PRENDERE SPUNTO DOVE LE COSE FUNZIONANO DIVERSAMENTE.CERTO ANCHE L’ORGANIZZAZIONE GARA DEVE CABIARE QUANTI LASCIANO IL JUDO PER LE LUNGHE ATTESE NELLE GARE,I GENITORI NON SONO QUELLI DI TRENTANNI FA’ …..

  657. Lallo says:

    infatti ricordiamoci anche di cosa è successo ai campionati italiani universitari di 2 anni fa a Milano. Il comitato regionale Lombardia cosa ha fatto?? tanto è solo un campionato (italiano) universitario!!.
    Credo che quello che ci penalizza è essere (italiano), avere una federazione che non tutela e non investe sul futuro del judo. ed un (CONI) inesistente per il nostro sport. un genitore . Saluti

  658. Vittorio Serenelli says:

    Celebrare il Maestro Tempesta credo sia un dovere del Judo Italiano. Un grandissimo palmares da atleta e da tecnico che unitamente alle grandi qualità umane ne fanno uno dei pochi fari che il Judo Italiano ha espresso.

  659. bernardo says:

    Caro Nicandro , consentimi una piccola correzione il M° Nicola Tempesta è stato il PIONIERE del Judo Italiano.
    Ancora oggi il suo amore , il suo entusiasmo la sua immensa passione per lo judo sono vita quotidiana. Ho l’onore e il piacere di sentirlo telefonicamente quasi tutti i giorni e sempre il discorso scivola sul judo e benchè piu volte mi sono permesso di dirgli “Maestro ma lasciate perdere che chi è cagion del suo male pianga se stesso” la risposta è stata sempre la stessa”Berna,non c’è la faccio sto male a sentire e vedere certe cose è più forte di me” .

  660. Claudio Zanesco says:

    Concordo con l’amico Vittorio

  661. giuseppe tribuzio says:

    Carissimo Nicando hai fatto benissimo a ricordare ai più questo evento.Come in tante altre cose gli italiani hanno poca memoria e un paese che non coltiva la memoria non va molto lontano. I nostri cugini francesi, giusto per fare un esempio, non perdono occasione per valorizzare i personaggi che hanno fatto la storia del loro Judo. Ad ogni modo il Maestro Nicola Tempesta non solo è stato un grande del nostro Judo, lo è ancora con il suo spirito indomabile, sempre pronto a proporre, ad andare oltre l’ovvietà, sempre pronto ad apprendere, ad accettare il nuovo che avanza.Il nostro movimento judoistico dovrebbe far tesoro di tanta modestia e tanta passione.

  662. Fabio says:

    Uno splendido risultato di squadra globale, ci voleva. La presenza del M° Toniolo una semplice coincidenza? Non credo, questo dimostra sempre più l’importanza dei club e dei loro tecnici. Spero solo non sia un episodio isolato ma, come accade nel resto del mondo, diventi una consuetudine.

  663. Lucio says:

    Questi under 23 sanciscono definitivamente ciò che hai scritto nel tuo articolo come conclusione. Non abbiamo bisogno di parrucconi anacronistici, di allenatori mossi da stimoli nepotistici. Noi italiani siamo bravi a fare le cose quando ci mettiamo cuore ed ingegno. Siamo insuperabili e non lo dico io, ma lo dice il made in Italy che da anni sbanca nel mondo (e chi lo comprende sa di cosa sto parlando). Il cambiamento è ormai in corso ed il judo non potrà che migliorare e darci le soddisfazioni che appassionati come noi, ricercano.

  664. Gabriele Zema says:

    Pierangelo Toniolo è, per dirla con termini calcistici, il dodicesimo uomo in campo. Con lui alla sedia, i suoi ragazzi, hanno gli occhi della tigre. La Federazione deve fare delle serie riflessioni su questo.

    • Alessandro Comi says:

      Come Raffaele Parlati con i suoi, Corrado Bongiorno con i suoi…in tanti altri potrebbero essere il “Toniolo” della situazione. Il punte è “chi allenda chi e quando”: che non sigifica sminuire uomini come Roberto Meloni, Francesco Bruyere e Paolo Bianchessi che ci stanno mettendo esperienza, tempo e vita, ma sottolineare la necessità di un continuum in cui spesso è il “Maestro” a fare la differenza, soprattutto con i più giovani, soprattutto quando non ci sono veri percorsi in ci costruire con altri dei “rapporti” altrettanto vincenti.

  665. Fabio says:

    Alesandro, il senso di quanto dici era già senso nell’articolo precedente. Poi ognuno da l’interpretazione che vuole.
    Giusto il concetto “chi allena chi?”, ora più che mai serve una forte collaborazione fra club e nazionale.
    Spero solo che l’esperienza “Toniolo” non sia un episodio isolato ma faccia parte di un percorso che porti anche ad altri club.

  666. Sebastiano says:

    Sono d’accordo, la vera svolta è l’istituzione di campionati a livello.
    Oggi siamo di fronte ad un alta specializzazione precoce, basta vedere il livello delle gare degli esordienti. Questo mette nell’angolino la stragrande maggioranza di atleti che non riesce ad esprimersi sd alti livelli. Un campionato di serie a vari livelli sarebbe lo sblocco per dare risposte a tutti.

  667. pierattilio maino says:

    Bom dia a todo mundo, pur vivendo in Brasile seguo sempre con una certa attenzione le vicende judoistiche nazionali e bergamasche in particolare.Il progetto qui esposto é degno di grandi riflessioni, ma mi sembra che varie Soc. abbiano in altro modo intrapreso questo schema. Parlo degli Enti di promozione sportiva che hanno presa su molte Societá a loro volta affiliate alla Federazione. Sono quasi sempre concordi nelle linee base,si confrontano senza l’ ossessione del punto e del risultato, riescono ad imbastire gare e garette in tempi accettabili, premi per quasi tutti ed i genitori hanno pure la soddisfazione di leggere il nome del proprio figlio sul quotidiano locale inquanto il CSI ha comprato perfino una pagina per divulgare i risultati di tutte le specialitá. Poi un campione italano CSI ha poco a che vedere con uno della FIJLKAM,peró per molti é meglio essere primo della seconda serie che ultimo della prima.
    Abraço a todos. pierattilio maino brasil

  668. Arcivampiro says:

    Commento con pseudonimo, anche se molti mi avranno riconosciuto, perchè essendo un arbitro il mio ruolo mi impone di non prendere posizioni specifiche. Ma la riflessione di Alessandro è giustissima….e tanti infatti sono attratti dalle gare Master proprio per i motivi che ha elencato.
    La qualificazione agli assoluti in Lombardia è stata numericamente una tristezza…80 persone in tutto. E non parliamo del trofeo Cinture Verdi di domenica…una quarantina di iscritti tra ESOB, Cadetti e Juniores.
    Con questi numeri non si va avanti…qualcosa bisogna inventarsi per rendere il judo agonistico fruibile anche per una fascia più ampia di atleti che possano giocarsela con loro pari anche se più di 2 volte a settimana non riescono ad allenarsi.
    Il problema è il criterio di scelta del livello….basta un fenomeno che si iscriva ad una garetta di Serie B per rompere il gioco.

  669. Claudio Zanesco says:

    Cosa dire, l’evidenza dettata da tutto il mondo sportivo porta in questa direzione, ovvero diversi livelli di partecipazione, rimane anche però un dubbio sul fatto che sia solo questo il motivo per cui agli assoluti o agli esordienti in una fase regionale vi siano poche decine di atleti. Ormai le manifestazioni con molte persone sono o Tornei blasonati o gare per infanti. Un saggio di altri tempi che stava dalle parti di Cremona qualche anno fa teorizzava di trasformare la Coppa Italia nel vero campionato Italiano e gli assoluti in una gara d’Elitè, anche questa potrebbe essere una soluzione. Di fatto le palestre sono spesso piene di persone, soprattutto giovanissimi e giovani, ma di agonisti pochi o nulla. Vuoi vedere che alla fine aveva ragione jigoro kano a non considerare il Judo un metodo sportivo ma educativo?

  670. Gianluca says:

    In linea di principio sono d’accordo, ma con delle qualificazioni agli assoluti dove partecipano in una regione come l’Emilia che so, 30 atleti, ti sembra proponibile una ulteriore distinzione?
    Piuttosto facciamo una Coppa Italia cinture Marroni, diamo la nera ai primi 5, e leviamo il meccanismo dei punti che è ridicolo.
    Un tempo era così.
    G

  671. marco bottinelli says:

    L’idea di fare più serie A,B,C ecc. per permettere a tutti di competere con i pari livello e quindi gratificarsi mi sembra più che corretta e da perseguire, ma il centro del problema a me sembra un’altro , ovvero il progressivo spopolamento dei judoka dalle palestre. Ormai potremmo chiedere protezione al WWF. Scherzi a parte io vedo ancora diversi bambini di solito dai 5 ai 9 anni (a 10 i maschietti sono tutti a giocare a calcio)e degli adulti amatori( magari arrivati con i figli e poi restati) o vecchie glorie. Ragazzi dai 10 ai 18 anni sempre meno, se poi parliamo di gare le quote scendono ancora. Allora la domanda é IL NS. SPORT PUO’ OFFRIRE LORO ANCORA QUALCOSA DI INTERESSANTE ? E qui bisognerebbe capire cosa loro interessa e quanto sono disposti a investirci in termini di tempo e fatica.Personalmente temo che la ns. assoluta INVISIBILITA’ in un mondo fatto di apparenza non giochi a favore. Un ragazzo vince un mondiale di judo e va in trafiletto sulla Gazzetta dello Sport.Il suo coetaneo fa doppietta nel campionato provinciale di calcio va con foto sui quotidiani locali. C’é proporzione , penso di no. Ma questo solo per demerito nostro, non sappiamo vendere l’immagine di questo sport,in questo siamo super dilettanti.Quindi bene diversificare i campionati ma prima bisogna intervenire per rinfoltire i frequentatori, sopratutto giovani, delle ns. palestre se no rischiamo di perpetrare la landa desolata vista alle recentissime qualifiche.Cerchiamo di dare al mondo qualche prova della ns. esistenza in vita.

  672. Claudio Zanesco says:

    Campionati Regionali assoluti Lombardia 2015 43 maschi- 16 femmine, totale 59 atleti suddivisi in 14 categorie , media 4,2 atleti per categoria.Esordienti B 99 maschi -28 Femmine, si poi negli assoluti ci sono i qualificati di diritto. Questi sono i fatti che si traducono nella morte del judo sportivo, in quanto fra 25 anni non ci saranno più insegnanti, men che meno di qualità. Quindi cuore in pace o cambiamenti epocali, illusione tipica dell’Italia sportivo judoistica

    • slasko says:

      Potete dare tutti i consigli che volete ma fin tanto che la ns. Federazione ha altre 4 discipline da guardare non aspettatevi nulla !!! formare un federazione judo italiana è l’ unica salvezza

  673. Diego Morelli says:

    Beh , al di la di tutto, chiunque commenti o decida di fare qualche considerazione e non lo fa pubblicamente non è neanche degno di essere considerato!!!!!!!!!!!!!!

  674. GBSAV says:

    La divisione in serie A-B-C è ormai indispensabile, abbiamo già perso troppo tempo.
    Concordo sul fatto di eliminare i gran premi cinture marroni e di tornare come prima alla coppa italia cinture marroni con la conquista del 1° dan ai primi 5 classificati. Avremmo meno cinture nere ma sicuramente molto più valide.

  675. Claudio Zanesco says:

    Complimenti Stefano, un abbraccio a tutta la Sardegna, magari ci ritroviamo a Stintino come 20 anni fa

  676. Claudio Zanesco says:

    propongo una cosa naturale, copiare spudoratamente da quelle nazioni europee dove le cose funzionano meglio

  677. pierattilio main says:

    Bom dia de novo, approfitto della discussione in corso per evidenziare alcuni aspetti contraddittori fin prima dalla mia dipartita per il Brasile (tutti gli anni ’90). Ero un professionista del judo a tutti gli effetti e a tempo pieno,lo deducevi subito dal 740..ma per la Federazione ero considerato come un dopo-lavorista qualsiasi mentre ci dovrebbere essere un confine ben preciso che quantomeno favorisca i primi. Es: esami di grado; ti sembra logico che da Mº 5º dan di lungo corso sia quasi costretto a mandare i miei allievi ai corsi regionali? Con un sacco di spese in piú, docenti di un bel gradino piú basso del mio pena un trattamento umiliante in sede di esame?? Molti dei miei corsi pomeridiani erano svolti nelle palestre delle scuole pubbliche, seguendo normalmente il calendario scolastico: una manna per i dopo-lavoristi che finalmente si prendevano un bel periodo di ferie. Per me tutto il contrario, anche per logici motivi economici, e solo dopo estenuanti richieste riuscivo ad avere accesso alla palestra perlomeno nel rispetto del calendario federale.In Bergamo Cittá Alta la spuntai presentando appunto il calendario regionale che prevedeva i primi impegni per inizio ottobre, e quanta diplomazia per farlo capire alla Presidente della Circoscrizione…Sono passati quasi 20 anni ma mi sembra che nulla sia cambiato. Abraços a todos.
    pierattilio maino brasil

  678. ylenia says:

    Grandiii!!!!

  679. Claudio Zanesco says:

    Caro EnneBi, sono a spasso da atleta e poi a fasi alterne da tecnico dal 1979, anche per me fare un Assoluto era una cosa Assoluta, ma anche in quegli anni era in uso esentare i Campioni, quindi è una abitudine italica ben consolidata non una novità, oggi poi che come dici tu si deve sopportare una gara impegnativa praticamente ogni settimana capisco che qualcuno forse vuole evitare un ulteriore stress psicofisico, li giustifico più oggi che ieri.
    Poi le altre nazioni vanno in direzioni diverse?, vero ma non solo all’ssoluto che non è altro che il prodotto finale di una base più o meno solida.
    Quindi sempre da li dobbiamo partire, dal rifare le basi, altrimenti chiuderanno anche gli ultimi dojo italici e alle regionali troveremo, non i 50 atleti su 14 categorie di oggi, ma dei Master tronfi dei loro risultati, imbolsiti da malattie cardiovascolari o scheletriche più o meno gravi da mettere a carico del SSN. che a mio avviso dovrebbe chiedere i danni alla federazione Internazionale e poi giù a cascata per le spese da sostenere al fine di tenere in piedi judoka ridotti a scricchiolanti esseri viventi.

  680. amministratore says:

    Qualcuno si ricorda chi erano i campioni italiani del 1978?

  681. Cristina Fiorentini says:

    condivido questo articolo .
    Non ricordo i maschi, ma nelle donne ai miei tempi, se non vincevi gli assoluti non partivi per le gare piu’ importanti 🙂
    Pero’ …..nel 78 gli assoluti , io li ricordo a Napoli ….perche’? ( sara’ l’alzhaimer, ma sono certa !)
    Cristina Fiorentini

  682. pierattilio maino says:

    Caro collega Claudio Zanesco (cosí ti definisco in quanto tesserato ancora in Italia con il grado di 6º dan e la qualifica di Maestro)nella tua esternazione mi sembra tu sia uscito, e non da poco, dal seminato. In un pezzo che ci porta a riflettere sulle finalitá dei camp. italiani assoluti di ieri e di oggi in riferimento ad atleti, tecnici sociali e nazionali, societá e non ultima la Federazione stessa, borbotti di nuovo sui miseri 50 atleti nelle 14 categorie (riferimento agli ultimi regionali in Lombardia, per chi non lo sapesse, ma semmai chiedi conto di questo fallimento al tuo V.P. sett. Judo!)e poi te la prendi con inaudito rancore verso il movimento dei Master, deridendone le condizioni fisiche ed atletiche dei praticanti. Partecipai nel 1995 al 1º campionato Master a Prato ed era assolutamente obbligatorio presentare un certificato medico non generico ma redatto da un Centro di Medicina Sportiva ufficialmente abilitato;
    stessa cosa al 1º Master Sankaku: il mio ex amigo Santo Pesenti rigettó tutti gli iscritti che non erano in possesso di tale documento; pochi anni or sono vi partecipai di nuovo con papel in versione brasiliana; non ne sono sicurissimo, ma credo che ad oggi non siano cambiate le condizioni, quindi ritengo altamente fuori luogo tutti i tuoi denigratori epiteti sullo stato fisico degli attuali gareggianti Master. Non tutti hanno avuto la fortuna di poter iniziare Judo da giovani e poter gareggiare nelle varie classi di etá; al sottoscritto successe a 22 anni e l’ufficializzazione delle gare Master mi ha portato nuova energia ed entusiasmo che di sicuro ha giovato anche ai miei cari ex allievi. Trovarmi sul podio dei 75 Kg. accanto a Star del passato come Giumarra e Valdesi é stato di una felicitá immensa che probabilmente non vuoi o non puoi capire ma che di sicuro mi é condivisa dalla stragrande maggioranza dei “diversamente giovani”.
    Se il Judo Lombardo nelle selezioni del 2015 per gli assoluti
    ha messo sul tatami solo 50 atleti, fatevi tutti quanti voi un esame di coscenza, ma por favor non inveire su quelli della mia etá che amano ancora vestire il judogi e sentire il profumo del sacrosanto sudore, proprio e dell’ avversario! Muito obrigado.
    pierattilio maino-brasil

  683. Claudio Zanesco says:

    Caro Maino, un pò di pepe e sale non guasta, mi spiego, partiamo dai 50 atleti, in Lombardia, non è colpa di Santo Pesenti in quanto nelle altre regioni è peggio, quindi il problema è nazionale; cerco di stare vicino all’interpretazione di un judo adatto alla crescita dell’individuo il quale certamente per un certo periodo della sua vita può fare delle competizioni per misurarsi con altri con in palio un premio, o se preferisci anche senza premio; per dare linfa ad un assoluto servirebbero giovani in gamba in gran quantità, che non si fermino nella loro gioventù alle competizioni per cadetti ma vedessero negli junior il primo passo importante per crescere come judoka che nei senior matura la sua esperienza sportiva, per poi passare a altre incombenze quali insegnare, arbitrare, organizzare, fare politica sportiva, insomma crescere. Douillet in Francia è diventato Ministro della Repubblica. Credo che un Master se voglia può fare tutte le gare del mondo per appagare la sua voglia di confrontarsi ma, a mio parere questo non serve a far crescere il Judo ne sportivo ne se vuoi più tradizionale, educativo ecc. ecc.Mancando validi giovani nelle categorie senior, mancano arbitri validi, insegnanti con esperienza, persone che possano assumersi incarichi organizzativi. Poi che ad una certa età si subiscano i danni di una attività sportiva , o che il tempo possa far emergere problemi di salute non mi sembra una grande novità. Molto spesso ho sentito Master lamentarsi degli acciacchi causati da una gara; lo stesso Yamashita una volta smesso il judogi da gara non ha voluto assolutamente mai più effettuare un confronto agonistico, nemmeno a livello di pubblicità. Quindi concludo affermando di non voler offendere nessuno, ognuno faccia le sue scelte, ma da queste parti va più o meno cosi, magari in terra do Brasil gira meglio.
    Ciao e a presto

  684. alessandra Di Francia says:

    condivido questo articolo Cristina ha detto la sacrosanta verità .
    La locandina è del Campionato italiano Senior a Treviso Gli Assoluti si erano svolti a Napoli
    i risultati del campionato Senior maschili i Campioni 1° cl kg 60 Letizia kg 66 Fetto Kg 71 Nasti kg 78 Croceri KG 86 Vecchi Kg 95 Daminelli kg + 95 Beccacece
    gli Assoluti di Napoli i Campioni kg 60 Letizia, kg 66 Rosati, Kg 71 Nasti, kg 78 PRAMSTALLER, KG 86 Marcolina, Kg 95 Daminelli e + 95 Beccacece

    • amministratore says:

      Interessante far sapere ai giovani che in precedenza vi erano il campionato italiano senior e il campionato italiano assoluto.
      Possiamo dire che erano una specie di serie B e serie A?
      Chi ci spiega le differenze ?

    • Alessandra Di Francia says:

      Non possiamo dire che vi era un campionato di serie A ed uno di serie B ma semplicemente che agli assoluti andavano solo i migliori dei vari campionati di classe, infatti avevano accesso i primi 8 della classe Speranze i primi 8 della classe junior e i primi 16 della classe senior, ogni anno si ripartiva dalle qualificazioni, dove tutti partecipavano, anche i medagliati e i militari. Gli atleti della nazionale e probabili olimpionici non godevano di alcun privilegio e dovevano partecipare alle qualificazioni e a volte nomi illustri rimanevano a casa.
      Nel ‘78 Riccardo Cardarelli campione italiano speranza arrivo 3°agli assoluti nella kg 60, il campione italiano junior della kg 65 Sandro Rosati vinse il campionato Assoluto nella kg dei 65… per ora ricordo solo questi due esempi.
      Ricordo che era altissima la considerazione per la classe dei senior, al contrario di quanto succede oggi, infatti come ha detto Cristina venivano convocati per il livello internazionale solo gli atleti che vincevano gli Assoluti. A differenza di quanto accade oggi, dove sembra che la classe senior non goda di alcuna considerazione, mi riferisco al livello nazionale, chiaramente.

  685. pietro mellone says:

    salve,condivido anche io il ridare valore al titolo assoluto,Vorrei anche dire che i MASTER sono fieri dei loro risultati,anche quando non vengono!l’importante é esserci. Siamo orgogliosi di avere ancora una passione cosi forte da farci superare i normali acciacchi, di farci condividere il tatami con i più giovani e regalargli la nostra esperienza. Siamo fieri di partecipare a competizioni dove c’è ancora un forte spirito agonistico, ma alla fine quello che vince è l’amicizia tra tutti. I TRONFI sono quelli che dall’alto giudicano senza sapere di quello che parlano. Ma non sarà forse come “la storia della volpe e l’uva?”. Cordialmente Pietro

    • pietro andreoli says:

      Pietro
      sono pienamente daccordo con te, però permettimi di darti un consiglio:
      non vale la pena di rispondere a certe provocazioni, poichè quella persona probabilmente ha i problemi fisici che attribuisce agli atleti Master oppure ha il terrore di perdere credibilità partecipando ad una competizione.

      A presto

      Pietro

  686. pierattilio maino says:

    Querido collega Claudio Zanesco, qui non si tratta solo di “un poco di sale e pepe” l’ hai sparata grossa gettando discredito su un bel numero di sinceri praticanti, regolarmente tesserati alla Federazione anche perché per ora non mi risulta che pure gli Enti di Promozione Sportiva si siano dedicati a tale iniziativa. L’ attivitá Master é stata ufficializzata dalla Federazione nazionale ed Internazionale (IJF)raccogliendo innumerevoli ed insperati consensi, cosí pure come nell’ area Kata in cui ci si differenzia anche per classi di etá.Yamashita puó essere piú che soddisfatto
    per le medaglie ottenute e puó far tranquillamente a meno dei Master, poi di acciacchi ed infortuni, purtroppo, ce ne sono per tutte le etá. Comunque sia non é di certo un movimento Master che piaccia o no a Claudio Zanesco, che frena l’ espandersi del Judo a livello territoriale e nazionale nelle classi junior-senior; non é che per un “diversamente giovane” in palestra tu perdi (o non trovi nemmeno!) un rampollo di belle speranze, i motivi sono ben altri, o no??
    Abraços a todos, fatta naturalmente sempre eccezione a coloro che accolsero la notizia del mio 6º dan in Brasile defininendolo di “terzeiro mundo”.
    pierattilio maino-brasil

  687. Claudio Zanesco says:

    Come promesso ad EnneBi, chiedo scusa se vi sentite offesi e spargo cenere sul mio capo, faccio un solenne inchino a tutti coloro che hanno scelto di fare gare per molti anni dopo quella che viene considerata un’età ragionevole (30/35 anni), rimango comunque dell’opinione che ad una certa età si deve andare oltre il confronto in gara e spostarlo altrove, personalmente non ho problemi di uva e volpe i 14 anni di gare mi sono bastati ed avanzati, trovo esaltante ricordarmi che esistevano persone come Riccardo che da speranze arrivavano terzi agli assoluti o chi come Ugo Fontana li vinse a 16 anni, i senior erano una grande gara, mi onoro di aver ottenuto un solo terzo posto a Catania forse nel 1983, ma da quelle generazioni sono poi arrivati signori insegnanti, arbitri, dirigenti che ancora oggi sono riferimento per il judo nazionale. Oggi invece con i nostri 50 fortunati in regione potremo avere uno o due tecnici e mezzo arbitro in futuro. Siamo finiti, gareggiamo, gareggiamo, gareggiamo e poi?- Ringrazio l’amico Maino che mi tratta da collega ma sono rimasto Insegnate Tecnico- 4° dan , quindi per ora un gradino sotto.

  688. amministratore says:

    Io invito tutti quanti voi, come ho già fatto in passato per chi ci segue più assiduamente, a non fare più riferimento ai Dan.
    Dallo scroso 19 maggio la redazione di Italiajudo ha infatti deciso di eliminare ogni riferimento ai dan di coloro che scrivono e contribuiscono alla discussione e al confronto su questo blog.
    Tale riferimento continuerà ad essere presente nella sola sezione “Cerca il Club”, nelle schede delle società sportive (più che altro per una questione di praticità visto che diventa difficile andare ad eliminare il riferimento in ogni scheda di club).

    Per troppo a lungo il dan ha rappresentato e continua a rappresentare una ‘merce di scambio’ nel mondo judoistico italiano e questo e’ un piccolo gesto che si pone l’obiettivo di riportare (o portare) l’attenzione sugli individui. Il nostro e’ un invito a focalizzarsi su ciò che davvero e’ importante, ovvero la nostra disciplina, la passione con cui ci dedichiamo ad essa e il confronto attraverso il quale tutti insieme possiamo progredire. E’ un invito a guardare oltre il Dan che ripropongo qui ancora una volta a voi commentatori.

    Che cosa ne pensate?

  689. Gianluca says:

    Credo che sia sufficiente interrogarci sulla denominazione della gara……fatto? Ok, allora se di assoluti si tratta, assoluti sono i valori che in quella sede devono venire espressi.
    Ed inoltre c’è un ulteriore importante aspetto da non sottovalutare, e cioè il rispetto che i campioni devono al movimento che li ha generati. Non possiamo pensare di riempire i palazzetti di appassionati di judo se permettiamo che i campioni si defilino. È la scusa del calendario è veramente tale, perché se le gare sono tante non sarà una in più o in meno a fare la differenza sul vincere o meno una medaglia a Rio.
    Sarebbe come se la Juve facesse il campionato di serie a schierando la primavera perché la prima squadra deve fare la Coppa dei Campioni; quanto tempo pensate che passerebbe perché lo stadio di Torino diventasse deserto?
    Credo che una visione più matura, anche da punto di vista manageriale, dell’italjudo sia auspicabile, perché livellando sempre tutto verso il basso, concedendo privilegi, favori, permettendo una gestione dettata da ragioni di opportunità, continueremo ad avere baby campioni e seniores non all’altezza.

  690. Zanesco Claudio says:

    Penso che Amministratore abbia ragione, mi adeguo all’istante

  691. pierattilio maino says:

    Bom dia a todos, pure io mi adeguo all’ istante, di fatto non avevo messo a fuoco questo particolare di non far riferimento ai dan e mi son fatto trascinare dalla foga….Abraço al collega Claudio Zanesco
    e a tutti gli altri…un gradino piú giú o 10mila Km. piú sú…
    pierattilio maino-brasil

    • amministratore says:

      Mi fa piacere che condividiate.
      Buona giornata,
      Ennebi

  692. marco bottinelli says:

    Ho letto l’articolo e mi sembra del tutto condivisibile vorrei sottolineare 2 aspetti, il primo in merito alla lealtà e rispetto dovuto a questa gara ed agli avversari, se vuoi affermare di essere veramente il titolare di quella categoria secondo me dagli assoluti devi passare e dimostrare con i FATTI quanto vali, poi vinci o perdi, le valutazioni le fanno i direttori tecnici, ma se sei in salute li devi metterti in gioco.L’altro aspetto é eminentemente pubblicitario, in italia non esistono molte gare di rilevanza internazionale quindi il riunire insieme il meglio ASSOLUTO, mandarci anche la TV (seppur con una programmazione da rivedere) e poi scoprire che i BIG sono a casa non fa molto bene alla ns. immagine, e Dio sa di quanta immagine oggi abbiamo bisogno. La polemica sui Master a mio avviso poco c’entra con gli assoluti, nel senso che il Master sia stato campione o scarsone (come me) o addirittura judoka tardivo fa le gare per motivazioni molto intime,per dare un senso all’allenamento quotidiano e anche per il clima dell’evento spesso para competitivo e la compagnia che partecipa .Poi che sia vagamente demenziale combattere più con il mal di schiena che con l’avversario qui ha sicuramente ragione Claudio, ma anche questo fa parte della complessità dell’uomo.

  693. Claudio Zanesco says:

    Ciao Marco, ti aspettavo, un salutone, spero che tu abbia capito il tono ironico della situazione

  694. ylenia says:

    Una sola parola…GRAZIE!!!

    • ylenia says:

      …e voglio precisare: anche se per qualcuno l’ombra Olimpica porta con se non solo migliorie, io non posso che ringraziare chi ha reso possibile ciò che per me è stato gioria e dolore, lavoro e passione…grazie ragazze! Grazie perché avete seminato qualcosa di prezioso non solo per voi, ma per la storia del JUDO tutta!!!

  695. pat says:

    Le sono amica da anni ,da sempre la conosco ,e non posso che esserle grata dell’amicizia che ci lega
    Quando avevo 14 anni lei era già una big(anche se non è molto più vecchia di me) e quando entrava sul tatami incuteva sogezzione e timore a noi atlete ,a distanza di anni ho scoperto che il suo atteggiamente era solo timidezza e che la paura era un fattore comune
    Bella dentro solare ,gentile esperta e non so quali altri agettivi elencare in uno unico “signora del judo” xchè è nella signorilità dell’anima che risiede tutto

  696. marco bottinelli says:

    Ciao Claudio, io assolutamente SI un salutone a Te.

  697. Claudio Zanesco says:

    Ho a casa i primi numeri di Judo Italiano, rivista comparsa anni fa, i primi due anni di Samurai, li tengo gelosamente per ricordo, vedro’ di avere anche una copia del primo vostro numero cartaceo.
    Vi auguro di poter continuare sulla strada da voi scelta, e carta canta…

  698. marco bottinelli says:

    Io sono come Claudio Zanesco, un accumulatore di tutto ciò che riguarda il judo e visto che insieme animiamo le discussioni più roventi del Sito 2 copie cartacee ce le dovreste riservare. Comunque bella idea, bravi !!

  699. Lucio says:

    L’evento torinese ha messo in evidenza una delle peggiori debolezze del nostro judo italiano: l’arbitraggio. Purtroppo sono stati tanti gli episodi contestati e contestatissimi che sono figli di una bassa preparazione e di una errata visione della disciplina del judo. Diversi i casi in cui si è premiato il non-judo di personaggi che si prodigavano in tatticismi noiosi, senza fare un attacco concreto, rispetto ad atleti/e che si impegnavano a fare judo, uno sport che richiede attacchi continui e rischi continui. Speriamo che si possano fare dei progressi anche in questo settore, in modo da proseguire nel miglioramento già iniziato in altri ambienti di questo sport, uno dei più belli del mondo.

  700. Paolo Valli says:

    Grande Dani!!!
    Dai che ai prossimi universitari rivedremo ancora gente con la terza media iscritta alla famosissima “facoltà di Camerino”.

  701. alessandro giorgi says:

    Che lettera interessante Daniele! Sono passati molti anni da quando frequentavo l’allora Filpj e anch’io cercavo una situazione di “normalità sportiva” che peraltro non ho mai trovato….cioè un gruppo di persone interessate al judo che si costituivano per dare la possibilità, qualcuno nella veste di arbitro, qualcuno in quella di dirigente o tecnico a dei giovani di incontrarsi e battersi per migliorare. Non ho mai avuto sogni di Olimpiade, a dirla tutta non amavo molto fare le gare…ma mi impegnavo per dare il massimo perchè così perchè, mi si diceva,il miglioramento del combattente prevedeva quel rito arcaico di ricerca dello stato di mushin. Sono stato anche ricattato perchè filmato ad uno stage dei Vismara, con la minaccia della squalifica sportiva…ecco questo ricordo dell’ambiente federale: pochissime persone interessate al judo, pochissime persone competenti di judo, molte persone prepotenti e di basso livello culturale…Sicuramente oggi non è più così, l’ambiente è migliorato ma io non ho rimpianti, ho avuto la fortuna di incontrare buoni maestri e ho scoperto la luna dietro al dito…Buona fortuna Daniele e grazie per ciò che hai scritto.

  702. Claudio Zanesco says:

    Daniele lo conosco e bene, il suo sfogo è esemplare del sentimento che aleggia nei palazzetti d’Italia. Complimenti per aver scritto delle cose sentite da tutti, complimenti per aver espresso nella sua pur breve carriera sentimenti profondi, ma una certezza lo avvolge ed è quella di essere un JudoKA e non un judoista

  703. Nino Vitanza says:

    ho letto questa lettera con tanta cura, e sento che ce qualcosa che forse non funziona con la federazione, detto questo credo che la federazione deve rispondere a questa lettera e trovare una soluzione con Daniele, la federazione dovrebbe ringraziare Daniele ha mio avviso perché altri forse lasciano senza dire niente e così non si ha l’opportunità di discutere, nessuno e perfetto e nessuna federazione e perfetta, cordiali saluti a tutti .

  704. Alessandro says:

    Hai tutto il mio rispetto….

  705. Giacomo Mellone says:

    Mi sono spesso proposto di scrivere una lettera di questo tipo, ma poi son sempre finito col dire: “Davvero devo stare a perdere tempo e pazienza per delle persone cui non importa nulla?”.
    Mi chiamo Giacomo Mellone e sono anche io uno studente di Ingegneria di 22 anni.
    Prima di intraprendere gli studi universitari mi son tolto delle soddisfazioni: dopo anni di sacrifici, infortuni, stage e montagne di gare son riuscito a prendere un bronzo ai campionati Italiani junior. Inutile dire che è stata l’emozione più grande mai avuta, dopo averla bramata per anni ed averla vista quasi come un miraggio era lì, tra le tue mani.
    Non ho mai avuto tante altre ambizioni, né mai desiderato un futuro nel judo, è uno sport troppo faticoso e poco retribuito per lo sforzo cui si è sottoposti, perché avrei mai dovuto sperare di entrare in un tale vortice? Nulla toglie che sapevo sarebbe rimasto una costante nella mia vita e qualche altra gara me la sarei potuta concedere.
    Come ben sai anche tu, conciliare gli studi con allenamenti logoranti è difficile e ho quindi a malincuore preferito limitarli per favorire altri esercizi fisici, che avessero occupato meno tempo utile per lo studio.
    In Italia l’universitario, quello vero, non può fare sport a livello agonistico senza sacrificare tutto il resto, ci si accorge di ciò notando -anzi, non notando- l’interesse che la Fijlkam stessa mostra nei confronti degli atleti universitari e dei Campionati a loro dedicati.
    Ho sempre ambito a far medaglia in quel tipo di gara ma il calo agonistico rispetto a quando mi allenavo seriamente era notevole, nonostante questo nulla mi ha vietato di partecipare, vedendo questa esperienza come pretesto per svagarsi dai pressanti studi.
    Ogni anno però rimango sempre più deluso, non dalla mia prestazione (ci mancherebbe, chi vogliamo prendere in giro: non si può vincere senza fare allenamenti seri) ma dalla noncuranza e totale irrispetto che la Fijlkam nutre per tutti noi universitari. Atleta universitario non vuol dire solo avere uno straccio di libretto, ma bensì arricchirlo di voti mentre si riesce a ritagliare anche un’oretta al giorno per allenarsi con degli obiettivi precisi, al di là del relax post studio.
    Campionato universitario è il risultato della simbiosi tra due concetti: studio + sport, l’uno imprescindibile dall’altro.
    Il fatto che vi siano molte persone in questa competizione che si sono fermate alla licenza media non mi fa arrabbiare, mi disgusta semplicemente. Non tanto per loro che sicuramente neanche se ne rendono conto, poverini, ma per le persone facenti parte della federazione che guardano e ridono. Tanto è così che deve andare, è solo una garetta.
    Sbagliato: per un atleta universitario è il compimento di un percorso.
    Ma ora basta, mi son stancato, è tardi e ho studiato fino a poco fa. Io il mio percorso l’ho fatto, la mia medaglia l’ho presa come ho anche ottenuto il diploma di Laurea triennale in Ingegneria.
    Spero solo che un giorno ci siano le condizioni per ricominicare seriamente, senza dover abbassare la testa dicendo: “Si sa che le cose vanno così, per il judo, in Italia”.
    Comunque vorrei ringraziare Daniele, grazie per avermi dato lo stimolo per scrivere queste due righe e per aver dimostrato a tutti che il judo non è soltanto quel ridicolo palcoscenico che si vede ormai sempre più spesso. Io ho voluto soltanto aggiungere un’appendice al tuo discorso. Complimenti.

    Giacomo Mellone

  706. Lucio Assegno says:

    Condivido pienamente il tuo sentimento e so che è sentito anche da modernissimi e giovanissimi campioni: non sono tutelati gli interessi del judo, ma gli interessi di gruppi e gruppetti. In ambienti dove circola molto denaro, si chiamerebbero lobby. Del resto, siamo italiani. Il tuo sfogo lascia l’amarezza in bocca: e tanta rabbia per una sacrosanta verità.

  707. Gianluca says:

    Le regole sono importanti e vanno rispettate. Da tutti. Credo che se tutti rispettassero le regole, se il trattamento fosse lo stesso per tutti, se il judo italico non soffrisse del male superiore di questo Paese, di quel nepotismo che ci affligge da sempre, andremmo tutti molto più d’accordo ed i risultati sarebbero migliori.
    Detto ciò gli assoluti sono la massima espressione del judo nostrano, dove l’elite si mette in relazione competendo con la parte migliore del movimento. O no…???!!! Beh no, probabilmente no, e senza entrare nel merito delle ragioni più o meno valide (calendari internazionali, stress del peso, opportunità, ecc), posso affermare che nella maggior parte dei casi questi assoluti non sono serviti a stabilire i termini assoluti che si prefiggevano.
    I campioni in molti casi hanno disertato, in altri gareggiato in altra categoria, qualcuno l’ha pagata con un preoccupante infortunio. Insomma quello che penso è che gli assoluti hanno senso solo se di ASSOLUTI si tratta.
    E l’organizzazione impeccabile ha a mio modesto parere trascurato un dettaglio: se si accetta che in una competizione del genere siano proprio i professionisti a disertare, non si può chiedere ai non professionisti di diventarlo.
    Dobbiamo decidere chi essere, dobbiamo decidere quale è il rispetto che dobbiamo ad un movimento che è la fucina dei nostri campioni, dobbiamo avere una linea precisa, una dignità che ci contraddistingua.
    Questo penso rispetto a come il fatto narrato da questo ragazzo vada ad inserirsi in un contesto più ampio.

  708. delmonaco roberto says:

    sono un judoka di 63 anni, II dan, sono sinceramente d’accordo con Daniele e rimpiango la vecchia FILPJ dove il Judo era veramente il Judo!

  709. antonio says:

    buongiorno, ricordo bene la questione del judogi (visto che ero li al controllo judogi) sporco di sangue gli è stato concesso di cambiarlo, la sua risposta è stata che non aveva il judogi di ricambio,è stato avvertito il suo tecnico di andare al tavolo della giuria e spiegare la situazione del judogi il suo tecnico non è andato, perchè ?la regola dice se avverti il tavolo della giuria danno la possibilità 2 minuti tempo necessario per cambiare il judogi. ci sono delle regole è vanno rispettate, mi dispiace per il ragazzo, gli auguro un BUON NATALE e ANNO NUOVO, spero che nell’anno nuovo ci ripensa e torna a gareggiare.

    • ghiringhelli marco says:

      Sono il tecnico di Daniele, la giuria lo sapeva benissimo della situazione ed io ero tra gli addetti del controllo judogi e la giuria.
      Qualcuno di loro, vedi sig. Corbellini, si è voltato e a visto Daniele che era al controllo judogi con la giacca cambiata.
      Da noi si dice non giriamo il bimbo nella culla.
      Cordiali saluti e Buone Feste.

    • assegno lucio says:

      Gentilissimo sig. arbitro, io però, non ho capito qual è la regola e se è stato applicato integralmente tutto ciò che è previsto dal regolamento (più ampio della sola regola, ovvio). Se parliamo del fatto specifico in sè, e dei pochi attimi che lo precedono, non comprendo chi possa aver sbagliato. Se ce lo chiarisce, con dovizia di particolari e partendo dall’inizio, ci farebbe una grande cortesia così possiamo ben comprenderlo, tutti. Grazie mille.

  710. Mario Castanó says:

    Tengo a precisare innanzitutto che non ho mai considerato ( e non lo è ) il Judo uno sport; dedicare anni ad un’attività, conoscendo i retroscena politici che la tengono in piedi, e poi drammatizzare su una competizione, persa per colpa degli arbitri, che non considero arbitri, gli unici arbitri dovrebbero essere i maestri di Judo almeno sesto Dan, e con un passato da agonisti. Ma questi signori sono così presi dal portare a spasso i loro dan….ni che non possono perdere tempo per ascoltare il malcontento di alcuni ragazzi, pensiamo un po’ al nostro autolesionismo, (senza fare i i moralisti e i commiserandi), quante società di Judo hanno la doppia affiliazione? Toglietevi dalla federazione, Quante società non sono contente dell’andamento federativo? Toglietevi; no! Appena si presenta l’occasione c’è una sudditanza sproporzionata nei confronti della federazione, gira il denaro? Motivo di più per andare via!
    Il ragazzo esordisce con: vado a fare rugby, benissimo vai a fare il Rugby, probabilmente alla prima competizione quando non ti troverai bene inizierai a criticare la federazione di rugby.
    Se vogliamo capire, ma soprattutto cambiare le cose non dobbiamo scrivere non dobbiamo solidarizzare con i vari Maddaloni, Daniele e chissà quanti altri; togliamoci tutti dalla federazione. Creiamo un’alternativa, non i soliti enti di promozione sportiva finalizzati ad innalzare l’Ego individuale, che riescono solo a formare delle anarchie locali, fregiandosi di cinture e di meriti costituiti da loro stessi! Buona continuazione a tutti.

  711. amministratore says:

    Per chi non lo sapesse, Daniele a soli 26 anni e’ uno degli imprenditori piu’ di successo in Italia. La sua start up (Frienz) e’ una delle idee piu’ innovative degli ultimi tempi ed ha gia’ ricevuto finanziamenti importanti da parte di investitori, nonche’ diversi premi.
    La FIJLKAM perde ancora una volta una risorsa importante, una di quelle che fa la differenza.
    Peccato.

    Ora, ho visto alcuni di voi commentare specificando il Dan che si possiede. Io invito tutti quanti voi, come ho già fatto in passato per chi ci segue più assiduamente, a non fare più riferimento ai Dan.
    Dallo scroso 19 maggio la redazione di Italiajudo ha infatti deciso di eliminare ogni riferimento ai dan di coloro che scrivono e contribuiscono alla discussione e al confronto su questo blog.

    Tale riferimento continuerà ad essere presente nella sola sezione “Cerca il Club”, nelle schede delle società sportive (più che altro per una questione di praticità visto che diventa difficile andare ad eliminare il riferimento in ogni scheda di club).

    Per troppo a lungo il Dan ha rappresentato e continua a rappresentare una ‘merce di scambio’ nel mondo judoistico italiano e questo e’ un piccolo gesto che si pone l’obiettivo di riportare (o portare per la prima volta) l’attenzione sugli individui. Il nostro e’ un invito a focalizzarsi su ciò che davvero e’ importante, ovvero la nostra disciplina, la passione con cui ci dedichiamo ad essa e il confronto attraverso il quale tutti insieme possiamo progredire. E’ un invito a guardare oltre il Dan che ripropongo qui ancora una volta a voi lettori.

    Che cosa ne pensate?

    Grazie,
    Ennebi

  712. Rosario says:

    Ho letto questa lettera provando emozione ed amarezza per quanto scritto da Daniele,sono esterrefatto da quanto accaduto.Ancora una volta chi ha pagato è stato un Atleta poco Raccomandato dal sistema che gravita intorno alla fijlkam,la presenza del Sig.Barcos non ha fatto altro che peggiorare la serenità di tutti gli ufficiali di gara compresi coloro che dovrebbero vigilare sull’operato di chi ha la facoltà di dirigere gli incontri.
    Ci vorrebbe una vera riforma della federazione, ma il cambiamento non piace specialmente a coloro che da anni fanno il bello e il cattivo tempo giocando sulla pelle di chi giornalmente pratica il judo.
    Caro Daniele, segui la Tua Via, continua il tuo lavoro avrai certamente Molte più Soddisfazioni

  713. Marco says:

    Non ho mai raggiunto grandi risultati
    Ma ho gareggiato fino a 33 anni (ben oltre la laurea in ingegneria e il dottorato ed il lavoro) con sforzi sovrumani, ancor più per i risultati ridicoli.
    E sì, è tutto vero quel che dice Daniele. Con due annotazioni.
    1. Da che io ricordi la federazione è sempre stata così. Molta arroganza, ignoranza e tanti “maestri”, ognuno più bravo dell’altro
    2. Caro Daniele TI SBAGLI: questo non è il momento di abbandonare ma quello di crederci di più. Di costruire una federazione, un judo migliore.
    Il tempo di scalzare ignoranti che non hanno mai calcato un tatami con persone serie, competenti, preparate, che magari sappiano parlare italiano e far bene judo. Con la passione che hai ben descritto.
    Dopo aver provato il tuo stesso disgusto, solo più maturo e ben oltre le gare che la federazione funziona male non solo nelle gare, ormai, a 45 anni, il mio judo è poca cosa.
    È l’impulso irrazionale, ad ogni settembre, di prepararmi per i campionati master (fino a che uno dei tanti dolori non mi blocca) e il desiderio di trasmettere a mio figlio (4 anni) il judo che amo, non quello della FIJLKAM.
    Ecco, caro Daniele, se oggi abbandoni un giorno ti ritroverai col desiderio, irreprimibile, di trasferire ai tuoi figli il tuo judo e il fastidio di immaginare per loro un percorso in questa federazione.

  714. Zanesco Claudio says:

    Sdrammatizzo, ma avete scelto di togliere il dan dalle discussioni il 19 maggio perchè era il giorno del mio compleanno?
    Complimenti comunque a tutti perchè la discussione è interessante

  715. marco bottinelli says:

    Sabato ero andato a torino anche per veder combattere il Dani, che conosco fin da ragazzino, ci siamo visti giovedì in palestra,di corsa dal lavoro a sudare per il calo peso. Sono arrivato un pò tardi alla gara, l’ho cercato, strano, non lo trovato…..Ora scopro il perché. Se la ricostruzione é quella in calce all’articolo mi vengono
    solo 2 ipotesi:
    1) Siamo di fronte ad una grave forma di pignoleria di stampo fantozziano ,dove una schiera di ragionieri,spaventati dalla presenza del Commissarissssimo Naturale Lup Mannar, brandendo l’appendino per misurare i judogi non riusciva più a ragionare.
    2) Per qualcuno il tempo scorre lento per altri scorre veloce.
    Io spero si tratti della prima ipotesi. Detto ciò quello che manca in questa storia é il RISPETTO. Rispetto per il sudore e i sacrifici degli Atleti, Rispetto per uno sport che si basa sulla Lealtà e Correttezza e non sulle mille pieghe del regolamento.Rispetto infine per lo spirito del JUDO. Forse la federazione dovrebbe approfondire l’episodio e sanzionare…..quindi non mi aspetto succeda nulla. Cosi ci siamo giocati un altro bravo ragazzo, cresciuto a pane e palestra, tanto i ns. tatami sono talmente sovraffollati che uno più uno meno !!!!

  716. elio.paparello says:

    ciao daniele,chi ti scrive ,dopo aver letto con attenzione la tua lettera,è un judoka vecchio.60 anni tra un mese.le stesse tue riflessioni e malcontenti che hai esposto nei confronti della nostra federazione,pure io li ho avuti 35 anni fa.pero’ decisi di non mollare,perche,non potra’ mai essere qualcuno o qualcosa che poteva allontanarmi dal judo.ho continuato prima come insegnante poi come atleta master e nazionale kata a seguirlo con piu dedizione.mi sono ripreso tutto cio’ che secondo me mi fu negato.titoli europei e mondiali,master e di kata.ora ancora insisto nonostante due protesi e 4 operazioni.tanto è quello che il judo mi ha e come dici tu, ti ha dato.il judo mi ha concesso tutto cio’che la vita mi ha negato.siccome non ho nessuna altra moneta per ricambiare; l’unica è la pratica .non prendiamo nessuna decisione buona ho sbagliata perchè qulcuno ce l’ha costretta a fare.il judo ti ha dato e mi ha dato la possibilita di affermarci anche fuori dal tatami come ho letto.non mollare amico e auguri per il tuo lavoro.

  717. GIANPIETRO BRIGATTI says:

    Ciao Daniele, sono rimasto veramente “basito” per quanto successo. Come non condividere la tua amarezza, ciò nonostante vorrei invitarti a non mollare mai, come del resto il judo stesso insegna e come sanno tutti quelli che sul tatami hanno sputato sangue per una medaglia. Condivido quindi il pensiero di Elio. Certamente molte cose devono essere riviste, ma penso anche che la revisione si debba fare dall’interno e non dall’esterno. Credo che nel caso specifico sia mancato il buon senso e il rispetto verso l’atleta. Del resto mi pare assurda la regola dei trenta secondi o dei due minuti eventuali. Cosa dovrebbero fare gli atleti? Portare un minimo di quattro judogi ad ogni gara, due bianchi e due azzurri e nel frattempo accordarsi magari per un eventuale “prestito”. Non è facile Daniele, lo so bene, ma ti invito a superare e andare oltre questa esperienza triste. Con questo settembre ho festeggiato cinquantuno anni di judo, puoi immaginare quante ne ho viste. Si continua, si combatte e si va avanti, per noi stessi e per migliorare il mondo del judo, del quale tu potrai esserne uno degli artefici. Un salutone sportivo a te e hai colleghi intervenuti.

  718. sonia says:

    vorrei fare una precisazione
    le regole ci sono e si devono applicare la regola che si viene a discutere è chiara ma male applicata
    il judogi (x motivi televisivi)non può essere macchiato o sporco
    Però a livello internazionale (regola che viene sempre applicata con rigore)gli atleti hanno a disposizione dalla federazione un judogi di cambio in caso atleta non lo avesse ,hanno a disposizione uno schermo gigante nel quale appare sempre elenco dei 4 incontri prima del tuo
    inoltre gli atleti si devo presentare al controllo 4 incontri prima di dover entrare ,a questo punto se quando si viene chiamati non ci si presenta partono i 30 secondi e si viene squalificati
    come sempre in Italia facciamo delle regole un ns personale menu
    qualche volta si applicano alla lettera ,in altre occasioni si prende solo una parte
    Caro Daniele al tuo posto non abbandonerei la piazza ma farei valere i miei diritti xchè se leggi lo statuto come Atleta hai dei diritti
    l’uomo che questo sport ti ha fatto diventare non può abbandonare la barca quando affonda ma deve tirare fuori la scialuppa andare a riva e riscostruire la nave
    un in Bocca al lupo da chi è in questo ambiente da quasi 50 anni e non ha mai mollato

    • sonia says:

      P.S preciso che cmq Internazionalmente tutti sanno le regole quindi sarebbe più opportuno che anche noi cominciassimo a conoscerle

      • amministratore says:

        Grazie Sonia,
        il tuo commento mi pare molto pertinente.

        Cordialmente,
        Ennebi

      • ghiringhelli marco says:

        Alla gara di European Cup a Zurigo sono stato testimone di questo fatto: eravamo in fila per il controllo judogi e i giudici ad un atleta di nazionalità francese hanno riscontrato del sangue. Sapete cosa hanno fatto: gli hanno detto che l’avrebbero fatto combattere per quell’incontro ma per il prossimo avrebbe dovuto cambire le giacca.
        Questa decisione mi sembra normale e di buon senso!!!!!!!!!
        Marco Ghirnghelli insegnante di Daniele.

  719. pierattilio maino says:

    Bom dia a todos, non conosco personalmente Daniele, ma il suo d.t. Marco Ghiringhelli certamente sí,e da molto tempo e con moltissimo rispetto. Sono emigrato in Brasile 16 anni or sono, ma mi ricordo molto bene dell’ andazzo generale avendo dedicato da insegnante di Judo professionista 20 anni della mia esistenza. Di torti, screzi e sorprusi ne ho visti, applicati (ad altri) e subiti, peraltro tuttora, una buona miriade. Basti solo dire che ho organizzato alla perfezione per ben 7 anni tutta l’ attivitá del CRL al PalaGorle dedicando tempo ed energie per la “buona causa” investito miei capitali personali, messo in palio premi discreti, propagandato da giornalista-pubblicista i risultati su tutti i quotidiani con cui collaboravo, concesso senza riserve i miei preziosissimi punteggi federali all’ ex amigo
    che una volta partito per il Brasile e non piú utile alla sua causa mi ha deplorevolmente scaricato usando il suo scribacchiolino portaborse per impormi una censura di stampo dittatoriale…nemmeno citato sul sito come judoka lombardo di successo all’ estero..(d.t. del sett. giovanile del Ceará con promozione ad alto grado per risultati conseguiti)cosa dovrei dire?? Fortunatamente ho trovato in ambito federale persone che mi hanno “recuperato” ritesserato, e sono ben felice di poter in qualche modo dare un appoggio all’ attivitá judoistica ufficiale principalmente per Italia-Brasile. Peró ti consiglierei di non abbandonare il Judo,sono proprio le avversitá che ti temprano, che ti danno forza, energia e volontá per proseguire nel tuo cammino che ha come fine una realizzazione non facilmente condivisibile a tutti! Tu ti sei realizzato come ingegnere e io come piccolo artigiano in una nicchia di mercato aqui no Brasil. Non avessi avuto la caparbietá ma soprattuto la determinazione ed il coraggio di viaggiare per questo Paese immenso e pieno di tantissime insidie che ne sarebbe stato del marketing della mia impresa di fotoporcellane funerarie?? Per ben due volte ho reagito a pericolosissimi attacchi fisici difendendomi egregiamente come nel migliore MGA (mai peraltro praticato)di “macchie di sangue” (in senso allegorico)
    me ne hanno procurate parecchie ma sono sempre riuscito ad uscirne fuori guardando dritto al risultato della sopravvivenza e al successo personale come “ippon” finale….uno come te, valente agonista, istruito sopra la media, intelligente,professionalmente realizzato, costruttivo e critico al punto giusto servi piú dentro che fuori la Federazione…specialmente dopo Rio de Janeiro…
    p.a.m. brasil

  720. Gbsav says:

    Mettiamoci in testa che alla federazione queste vicende non interessano minimamente, infatti non risponde mai. Finché le regole privilegiano la tattica sulla tecnica e gli arbitri possono facilmente decidere gli incontri non ci sarà futuro.

  721. marco says:

    Perche le cose cambino non bisogna uscire dal sistema solo così nel momento giusto tu ..me e molti altri potremmo formare una nuova federazione di solo judo!!! Il momento è arrivato !

  722. Claudio Zanesco says:

    ahaha “..è spostato..” e non sposato, comunque un grande amico e una grande coppia del judo nazionale che l’italia si è giocata come tecnici, ma forse per loro è meglio cosi, dal lago di Como alla verde svizzera il passo non è poi cosi lungo, se mi posso permettere la differenza tra Giorgio ed altri grandi ex atleti del judo internazionale è che la fortuna di essere un Vismara gli ha permesso di conoscere molti aspetti del judo oltre a quello sportivo

  723. walter says:

    Capisco che i miei figli Alessia e Andrea non piacciano a Italia Judo, opinione che rispetto ma, almeno a fronte di un grave infortunio dopo un altro infortunio e a un passo da un traguardo non eccelso ma pur sempre un traguardo, se ne scrivete 1 riga piuttosto che 2 parole, cortesemente, fatelo con un po’ i rispetto e corretezza documentale. Un cordiale saluto

    walter regis

    • amministratore says:

      Io capisco benissimo che Le dia fastidio che Sua figlia si sia fatta male. Dispiace molto anche a me, glielo posso assicurare.
      Comprendo appieno il Suo stato d’animo e credo che chiunque provi la ‘rabbia’ che Lei prova in questo momento.
      Di certo non e’ colpa di Italiajudo e La invito a non prendersela con noi, davvero non c’entriamo nulla in questa storia.
      Il fatto poi che i Suoi figli ci stiano ‘anticipatici’ fa ridere anche i polli. In passato si e’ arrivati persino a lamentarsi della foto che abbiamo scelto nel nostro articolo (che tra l’altro era dell’EJU – non e’ che l’avevamo scattata noi).

      Seguirci del resto non e’ mica obbligatorio. 🙂

      Le auguro buon natale, mentre ad Alessia, buona guarigione!
      Ennebi

      • walter says:

        Infatti non vi seguo. Altri mi hanno detto di leggere quanto avete riportato che riguardava mia figlia.
        Lei poi, sig Ennebi, si rivela anche sfottente e maleducato.
        Buona giornata

        walter regis

  724. pierattilio maino says:

    Boa noite a todos,
    ero personalmene presente a Barcellona a quei mondiali del 1991, ma la mia memoria fatica a riconoscere il percorso di gara di Giorgio Vismara cosí come descritto in questo articolo. Lo seguivo con particolare interesse conoscendolo fin da “piccolo” e fratello del mio piú grande e completo riferimento judoistico: Alfredo. Con il biondo atleta russo (e credo ci sia stato solo quello)un Uchi Mata sbagliato di poco (tipo quello del brasiliano Tiago Camilo alla finale olimpica con il nostro G.Maddaloni) e ippon di sukkashi. Nei recuperi non mi ricordo i nomi degli avversari, ma la finale per il 3º posto certamente si: l’ ostico coreano Yang dagli attacchi repentini in hidari uchi mata; una finta su spostamente a sinistra e sassae a destra, wazari! Finito con osae komi di inedito ushiro kesa gatame. E dopo la proclamazione si tolse la giacca e diede giustamente sfogo all’ incontenibile gioia del meritatissimo momento. PS: arrivai a Barcellona con il mitico 9 posti sociale cui d’ estate toglievo i sedili centrali e piazzavo 2 tatami che mi servivano da branda…ero ufficialmente incaricato come corrispondente del mio “Giornale di Bergamo Oggi” a redigere gli eventi della gara pre-olimpica, finché mi rubarono la mai sostituibile Olivetti lettera 32 e la direzione di gara mi mise a disposizione alternativo strumento…che meravigliosi gli anni ’90…
    abraços a todos
    pierattilio maino-brasil

  725. antonio furlan says:

    confermo, la finale per il bronzo con Yang è storia del judo italiano

  726. Alessandra Di Francia says:

    Le regole vanno rispettate ma tutte!

    Quando delle regole vengono fatte, per migliorare l’aspetto, sia organizzativo che quello spettacolare, mi trovano sempre favorevole purché tutte le regole che vengono imposte siano anche a favore degli atleti.
    Facendo il caso specifico che ha coinvolto Daniele, va precisato che a livello internazionale l’organizzazione, ovvero la federazione che ospita la gara, mette a disposizione degli atleti un set di judogi di tutte le taglie proprio per evitare che accadano cose come quelle accadute al povero Daniele.

    Questo la FIJLKAM lo sa? Se non si può fare lo stesso in Italia, perché si applica una regola che di fatto é inapplicabile al nostro contesto?

    Io credo che il problema di fondo stia proprio nella non conoscenza, quella approfondita – sia di cosa succede a livello internazionale, sia del contesto nazionale, e questo secondo aspetto é di gran lunga più grave.

    Che dire invece di quella regola che in campo internazionale impone di dare la facoltà agli atleti di pesarsi la sera prima della gara perché non viene applicata anche in Italia? Forse perché salirebbero i costi? Ritengo che di fronte a una regolamento presente in molte, tantissime competizioni internazionali, la Federazione Italiana ha l’obbligo di trovare le risorse per attuarla.

    Tornando ai provvedimenti che partono dai trenta secondi, il minuto, l’ora, la mezzora, ecc. ecc. per accedere alla competizione, devono essere presi con molto “grano salis”: occorre infatti tener presente che i professionisti in gara sono pochi e che tutti gli altri gareggiano a proprie spese per pura passione dopo allenamenti che sottraggono tempo ad altre attività certamente più gradevoli e qualche volta più remunerative. I judogi a disposizione dei partecipanti sono quelli e chi non ne ha altri spesso non sa a che santo votarsi. Una macchia (o delle macchie) di sangue non può e non deve essere motivo per far perdere l’incontro a un atleta che non ha il cambio in tempo utile.

    Infine sono assolutamente contraria a quella regola arbitrale che punisce i combattenti che anche involontariamente sfiorano con una mano o un gomito la gamba dell’avversario. Come ci si può allenare per evitare una simile eventualità? Nel calcio il contatto in area di rigore viene valutato se volontario o no e noi sappiamo quanto è importante il fallo in area di rigore.

    La domanda che mi faccio é: che pensano e cosa fanno i nostri consiglieri nazionali per migliorare il nostro movimento?

  727. michele says:

    Caro Daniele, faccio judo da 40 anni, non mi meraviglio più di nulla, la tua lettera è bellissima e condivisibile, mette in risalto una realtà ormai sempre più evidente,in Italia gli atleti sono l’ultima ruota del carro,sono loro che subiscono la superficialità, l’incapacita arbitrale, cavilli regolamentari insensati o nella peggiore delle ipotesi un giudizio arbitrale molto discutibile avvallato dal dubbio che possa essere voluto .
    La FIJLKAM ormai è diventata una lobby verticistica fatta di potere politico-arbitrale, si bada agli introiti e al mantenimento delle cariche raggiunte etc. etc. In tutto questo noi siamo numeri,non meritiamo ne stima ne rispetto. un gregge di pecore da mungere ad ogni iscrizione gara. Spero che le cose cambino, nel frattempo hai tutta la mia solidarietà, una lettera bellissima che ti fà ONORE che forse nessuno di coloro a cui è indirizzata leggerà. E’il delirio di onnipotenza dei vertici….

  728. Claudio Zanesco says:

    Grazie dell’augurio, ricambio a tutti i judoka nazionali, per quanto riguarda la democrazia aspettiamo fiduciosi…

    • Ennebi - Amministratore says:

      🙂 buon natale

  729. Claudio Zanesco says:

    Avendo ampliato la palestra sono andato a studiare per qualche ora il fenomeno Akiyama; vero spunto di organizzazioni e obiettivi; Personalmente preferisco gli stage con un numero limitato di persone, ma quello che fanno i fratelli Toniolo è veramente una grande cosa;

  730. Claudio Zanesco says:

    Mamma mia questa lettera caro Daniele è diventato un caso nazionale, osservazioni pertinenti, alcune fuori tema o comunque spaziano sui vari argomenti, una cosa è certa quattro anni fa con Corrado abbiamo tentato una piccola rivoluzione snobbata da tutti, ora dopo quattro anni le cose mi sembrano peggiorate, alcune promesse non sono state mantenute, la frequenza alle competizioni nazionali è calata cosi come la qualità, isole felici con atleti fortissimi nelle fasce giovanili e senior scarsi/sfortunati/ dite quello che volete, ma cambi di DT in corsa olimpica, e tante cose che capitano necessitano di un serio approfondimento, conosco i consiglieri nazionali e so che sono brave persone animate dallo spirito giusto ma come mai non si riesce a far partire le cose con una marcia in più?

  731. Claudio Zanesco says:

    NO

    • Alessandro Comi says:

      In tal caso nessuno più si lamenti, se non della propria inettitudine.

  732. Claudio Zanesco says:

    il mio commento, se vuoi secco e irreverente è basato sull’esperienza dello scorso quadriennio su cui non voglio tornare più del dovuto, ma di una cosa ne sono convinto, alla fine la struttura per quanto incasinata è l’unica certezza che rimane, per cambiare dovrebbe cambiare totalmente e politicamente, e quando questo dovrebbe o potrebbe accadere?

  733. PAOLO GERLI says:

    CARO DANIELE, NON CONOSCO I FATTI , MA CERTAMENTE IL TUO SFOGO VIENE DA UN’ANIMA FERITA NEI SUOI VALORI IN CUI HA SEMPRE CREDUTO PROFONDAMENTE.CERTAMENTE VITTIMA DI UNA BUROCRAZIA OTTUSA , STUPIDA ,IGNORANTE , GESTITA DA PERSONE MEDIOCRI LA CUI MEDIOCRITA E’ FRUTTO DI IGNORANZA , STUPIDITA’ E OTTUSITA’.
    SEI UN GIOVANE DI 29 ANNI DALLE GRANDI SPERANZE PROFESSIONALI , INTELLIGENTE E PROFESSIONALMENTE PREPARATO , MA IL FUTURO PURTROPPO, TI FARA’ CONOSCERE QUELLA SOTTOSPECIE DI UMANITA’ CHE TI CREERA’ PROBLEMI E OSTACOLI DI OGNI GENERE NELLA TUA PROFESSIONE.
    JUDO TI HA INSEGNATO AD ESSERE FORTE E SUPERIORE AD OGNI DIFFICOLTA’. SEGUI LA TUA STRADA E IGNORA LA MEDIOCRITA’ CHE CI CIRCONDA AD OGNI LIVELLO ( CHE PER DECENZA PREFERISCO NON MENZIONARE , MA CON LA QUALE SONO COSTRETTO QUOTIDIANAMENTE A CONFRONTARMI )
    CHI TI SCRIVE E’ ORMAI UN “GIOVANE” DI QUASI 72 ANNI , IMPRENDITORE CHE LAVORA ANCORA E NON PENSA ALLA PENSIONE OLTRE A PRATICARE ANCORA IL JUDO IN MODO ATTIVO . IN TANTI ANNI DI ATTIVITA’ LAVORATIVA E DI JUDO ORMAI NE HO VISTE DI TUTTI I COLORI. SGUAINA LA TUA KATANA E VAI ALL’ASSALTO E NON TEMERE NESSUNO.

    PS. LE MACCHIE DI SANGUE SUL JUDOGI SI TOLGONO IMMEDIATAMENTE E QUASI D’INCANTO CON UN PO’ DI ACQUA OSSIGENATA: PORTATEVENE SEMPRE UN FLACONCINO DI POCHI CENTESIMI.

  734. Claudio Zanesco says:

    ehh be Grande Ezio è limitativo…

  735. marco bottinelli says:

    Judoka italiani nel Mondo, come e meglio dei maestri Nipponici, grandissimo Ezio.
    Certo che quando c’é (oltre a uno come Gamba in regia) interesse, investimenti e programmazione poi i risultati spesso arrivano.

  736. pietro mellone says:

    bravissimi “ragazzi”,complimenti.Il vostro impegno e la vostra passione sia da esempio a tutti gli sportivi_A presto

  737. Claudio Zanesco says:

    un gran atleta, un carissimo amico con cui ho condiviso un viaggio in pulmino da Valenza a Budapest, forse nel 1988, tante risate e una bellissima esperienza che ancora rivivo nella mia mente. I risultati non gli rendono giustizia cosi come la sua carriera da tecnico di gran valore.

  738. marco bottinelli says:

    In un mondo lento come quello politico sportivo della ns. federazione i 5 mesi trascorsi da settembre a febbraio non sono nulla. Nulla rispetto all’eternità rappresentata dagli uomini al comando ,scolpiti nella roccia e immutabili come le cime delle Alpi.Quindi questo largo ai giovani che poi sarebbero Basile, Esposito e Di Loreto mi sembra già un bel passo in avanti a cui speriamo tutti ne seguano altri nella stessa direzione, con il coraggio di investire tempo e denaro portando ragazzi e ragazze a fare esperienza nei grandi Tornei. A TESTA ALTA ???.Rispetto agli ultimi risultati Internazionali Senior direi NI ,un soffio sopra la media ma non di più, rispetto ad anni un pò più lontani direi proprio di NO. Ma questo ha poca importanza ogni vittoria conta solo per il tempo di scendere dal podio ed arrivare a casa, da li si parte per la gara successiva.Quello che conta é la ripresa generale di un movimento judoistico italiano un po’ in debito d’ossigeno.Riempiamo le palestre (anche con i risultati dei ns. Campioni)ed ampliando la base avremo più possibilità anche nel settore agonistico. Questo in fretta, facendo conoscere questo sport, facendolo diventare comprensibile, facendo vedere i suoi lati spettacolari, facendo quelle operazioni di marketing che sono riuscite tanto bene al rugby, diversamente le cime delle Alpi,di cui sopra,rimarranno là ma Noi ci saremo estinti.

  739. Andrea says:

    Come si può parlare di una “Italia che esce a testa alta da Parigi”, quando a parte due atleti, il resto del gruppo supera a malapena il primo turno??!! Vista l’alta affluenza di atleti e di teste di serie questo GS di Parigi è stato un interessante antipasto di Rio 2016 e se questi risultati (28esimo posto nel medagliere e soli due settimi posti individuali) si ripetessero anche in terra brasiliana sarebbe una sconfitta senza “se” e senza “ma”. Unica nota positiva è sicuramente Fabio Basile, ottima prestazione, si conferma uno dei prospetti più interessanti del panorama Italiano.
    In definitiva l’Italia NON esce a testa alta.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Grazie Alessandro per il tuo commento, molto apprezzato.

  740. Dartagnan says:

    A proposito della definizioni di interlocutori chiari ma Pierangelo Toniolo e Raffaele Parlati che apparivano nello staff FIJLKAM al Gran Prix di Parigi NON LI ABBIAMO VISTI, DOVE ERANO FINITI?

    • Vittorio Serenelli says:

      Gentilissimo Signor Dartagnan(!?),
      soddisfo la sua curiosità, almeno in parte. Uno era a Genova a seguire i cadetti l’altro non so. Evidentemente ognuno di noi ha le proprie personali priorità. Cordialmente

  741. giovanni malabrocca says:

    Ricordo che tanti anni fa un mediocre pugile napoletano,tale Ciro De Leva,sfidò il fortissimo venezuelano Pinango per il titolo mondiale dei pesi pesi mosca,o piuma.Dopo averne prese una cavagna,prima del limite il malcapitato De Leva gettò la spugna;intervistato dal telecronista Rai,disse di essere uscito “a testa alta”.Qualche giorno dopo il grande Rino Tommasi,su Canale 5,osservò con arguzia che la testa alta gliel’aveva tenuta il suo avversario a suon di pugni.

  742. Gbsav says:

    Testa alta? Ma che gara avete visto? I nostri alfieri sicuramente avranno dato il Massimo ma i risultati sono impietosi, il podio è un miraggio almeno oggi. Rio è vicina e i miracoli sono sempre più rari. Certo che se i vertici continuano a vedere come grandi imprese questi risultati non ci sarà futuro.

  743. Claudio Zanesco says:

    Ma mi viene da dire che se i più giovani vanno meglio di coloro che magari hanno esaurito le loro possibilità sportive, in considerazione anche del fatto che l’attività è veramente logorante, bisogna rischiare e puntare tutto sui 15/18 enni e lasciarli crescere con lo staff tecnico nazionale che li ha seguiti nella prima fase della loro carriera agonistica internazionale, staff magari supportato da specialisti di particolare capacità.

  744. Gianluigi says:

    Complimenti ai giovani Italiani.
    Ma non è corretto quello che hai affermato: accostando i risultati dei cadetti con quelli dei senior.
    Il paragone non regge per tanti motivi: il livello delle gare in gioco per primo.
    Conosco la gara di Fuengirola e posso dire che nel circuito internazionale cadetti non è sicuramente paragonabile a Berlino,Zagabria , Belsko Biala o Teplice.
    Per cui concludo , ancora bravi ai nostri giovani cadetti ma non facciamo per favore certi paragoni.
    saluti.

    • Ennebi - Amministratore says:

      La ringrazio per il Suo commento, ma sono in disaccordo.
      Roma e Oberwart per la classe seniores avevano un livello di gran lunga inferiore rispetto a tante altre competizioni del circuito del World Tour, non sono paragonabili a Parigi, Tokyo, Baku e tante altre. Con poche eccezioni, basta guardare agli atleti che vi hanno preso parte. Allo stesso modo per la classe cadetti Fuengirola non e’ paragonabile a Berlino, Zagabria, Belsko o Teplice. Pertanto, il paragone ci sta tutto. Eccome!

  745. Gianluigi says:

    Ne prendo atto.
    Ma ripeto non sempre le critiche possono essere costruttive, in alcuni casi mi sembrano gratuite e questo per me è uno di quelli.
    Poi ad ognuno il suo parere ci mancherebbe , siamo in un paese libero.
    Comunque io rimango della mia idea e ripeto il livello espresso a Ostia nel Città di Roma non mi è parso così basso e privo di nomi noti.
    Poi ovviamente Parigi è ancora oltre .
    Ma allora dove collochiamo gare di coppa Europa come Tampere, londra ecc..?
    Molto probabilmente non ho la sua competenza in merito ma solo la mia esperienza vissuta.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Mi permetta di fare una precisazione: non ho detto che a Roma il livello era basso, ho scritto invece che il livello non era paragonabile con Parigi, Tokyo e altri tornei dello stesso circuito. Questo e’ un dato di fatto. Per cortesia, non mi attribuisca frasi che non ho pronuciato/scritto 🙂

      Chiaramente, e’ libero di pensarla come meglio crede e ci mancherebbe altro.
      Per quanto mi riguarda, ritengo che avere un confronto con persone che portino nella discussione dei punti di vista diversi dal proprio rappresenti un momento di crescita. Non esistono verita’ assolute, quanto meno io non credo di possederne. Vedo pertanto momenti come questi come una opportunita’ (non come una minaccia) e per questo motivo, come ho fatto in precedenza, la ringrazio ancora una volta per partecipare alla discussione.

  746. Claudio Zanesco says:

    bella gara e bella esperienza come sempre, nel nostro piccolo ci siamo presi qualche soddisfazione in questo Olimpo del judo, una piccola nota, sabato vi era una judoka giapponese di una famosa università a guardare le competizioni, ad un certo punto si è domandata come facevano ad essere li ad arbitrare alcuni giudici, domanda che spesso mi faccio anch’io.
    Comunque complimenti per la grande organizzazione.

  747. Assegno Lucio says:

    Bella gara, bella organizzazione.
    Peccato per i tanti errori arbitrali che una volta riuscivi a raddrizzare nel contradditorio davanti ai monitor con il presidente degli arbitri e l’allenatore che lamentava il torto. Ora l’errore rimane tale, insinuando il sospetto che ci sia la mala fede.
    Bravissi gli atleti: sono loro il bene più prezioso del judo e meritano tutto il rispetto e la lealtà.

  748. Fabio says:

    Complimenti agli organizzatori per una gara che negli ultimi anni ha dimostrato uno standard qualitativo molto alto. Tempi perfetti, palazzetto adeguato. Una gara che non allontana genitori e famiglie dal nostro sport ma che ne rafforza il legame

    • Stefano De Nardi says:

      Grazie a nome degli organizzatori.

      • Ennebi - Amministratore says:

        Successo meritato e guadagnato sul campo! Complimenti.

  749. Giulio says:

    Carissimi, credo ci sia un refuso nell’anno. Penso che il riferimento sia al 2005.

    Un saluto,
    Giulio Mezzadri

  750. Alessandro Cau says:

    Hai ragione…correggo subito..errore di battitura

  751. Claudio Zanesco says:

    Bell’analisi, complimenti, i dati sono sempre una cosa utile da vedere.Un pò meno il simbolo grafico, quello non è bello proprio, ne abbiamo visti di meglio, sembrano judoka senza piedi, quindi perdono di stabilità. Una federazione Internazionale dovrebbe essere più attenta (parere personale)

    • A. Cau says:

      Claudio ti ringrazio…il simbolo è quello con cui alle Olimpiadi viene rappresentato il Judo…

      • benny says:

        ciao, scusa l’appunto ma hai dimenticato Waldemar Legień polacco 2 ori in due categorie diverse (78 kg a Seul 1988, 86 kg a Barcellona 1992).

  752. Fabio says:

    Bella analisi ma ho paura che manchi il polacco WALDEMAR LEGIEN, oro a Seoul nel 1988 a -78 e oro a Barcellona nel 1992 nei -86.Da circa vent’anni emigrato in Francia dove è uno stimatissimo tecnico di club.

    • Roberto says:

      Ricorderei il mito Angelo PARISI, un oro, due argenti ed un bronzo in tre diverse Olimpiadi

    • Alessandro Cau says:

      Come avrete letto si è parlato per ora di atleti che hanno bissato nella stessa categoria…nelle prossime puntate si parlerà di tutto..seguiteci

  753. Claudio Zanesco says:

    Lo dico e mi assumo le responsabilità, mandate alle olimpiadi questo ragazzo di 21 anni, e avrete/avremo soddisfazioni, se va bene se ne potrà fare un’altra a 25 anni, altrimenti un’altro spreco

  754. marco bottinelli says:

    Mi sa che l’amico Claudio ha ragione i risultati recenti parlano da soli.
    Largo ai Giovani !!!!!

  755. 3esse says:

    Beh onestamente dopo la sceneggiata al gran prix di Terni(il più scandaloso gp che ho affrontato in questi anni a livello organizzativo-logistico), non sono stupito che gli sia stato vietato l’ingresso. Uno se vuole fare il proprio lavoro dovrebbe tenersi imparziale alla competizione in corso.

  756. ille says:

    Vedere la competitività in una categoria è bello ma non deve rimanere un unico caso sporadico nella categoria dei 66 kg sono in tre come anche nei 60kg come nei 73 kg come nei 81 kg come nei 90 kg ecc ecc
    perchè solo un unico caso fa scalpore ?perchè si parla sempre delle stesse persone ? un posto alle olimpiadi è sogno di molti atleti soprattutto quelli che hanno dedicato e dedicano soldi sacrifici tempo anni ,non è corretto dare rilievo solo a qualcuno
    Spesso nella ns bella Italia si dimenticano i sacrifici che le famiglie fanno
    Dietro a un risultato non c’è sono solo il lavoro dei tecnici o delle società ma soprattutto dei ragazzi …delle famiglie che credono e sacrificano tutto x un sogno che viene spezzato da intrighi vari vuoi societari vuoi politici vuoi ….
    E’ ora che non si resti a bocca chiusa e visto le imminenti votazioni si cerchi di cambiare qualcosa o almeno ci si provi ,che il prossimo quadriennio gli atleti si conquistino sul campo il diritto alle finali OLIMPICHE dando a tutti coloro che dimostrano di avere le qualità le possibilità a conquistarsele

    • Giulia says:

      Mi pare che siano gli unici due italiani nella stessa categoria in zona qualificazione olimpica. Nelle altre categoria, non accade la stessa cosa. Non mi pare proprio una cosa da non evidenziare!

  757. Fabio says:

    Questo dimostra una volta di più che la liberalizzazione è il futuro, e va di pari passo con la valorizzazione del lavoro dei club.
    Bravo Fabio Basile che ci mette la faccia ma non deve essere visto come un pro/contro Elio, è una battaglia per tutti.

  758. Gaby says:

    Ille quello che hai scritto é davvero incomprensibile e molto confuso. Forza Basile, le Olimpiadi te le meriti!

  759. Pio Gaddi says:

    Tutto corretto ed esatto per quel che riguarda le gare, ma ho notato che non si parla mai di un personaggio al centro del tatami olimpico: mi riferisco al sottoscritto per ben 5volte selezionato per un olimpiade di Judo e 4 volte presente.
    1964 selezionato e confermato per le Olimpiadi di Tokyo, non può partecipare perché 3° Dan. Alla comunicazione al Presidente Federale Valente, questo gli fa sì gli esami ma durante le Olimpiadi, quando ormai era troppo tardi!

  760. Pio Gaddi says:

    1972 selezionato tra i primi 5 Europei arbitra le Olimpiadi di Monaco GER.
    1976 selezionato tra i primi 5 Europei arbitra le Olimpiadi di Montreal CAN
    1980 selezionato tra i primi 5 Europei arbitra le Olimpiadi di Mosca URSS
    1988 selezionato tra i primi 5 Europei arbitra Le Olimpiadi di Seoul KOR.
    Breve Curriculum:
    1958 qualificato Arbitro internazionale nel 1° Corso dell’EJU a Saarbrücken GER
    1958 arbitra il suo primo Campionato Europeo a Barcellona SPA.
    1966 arbitra il 1° Campionato Mondiali Universitario a Praga CSV.
    1967 arbitra il suo primo Mondiale a Salt Lake City USA
    1972 arbitra la sua prima Olimpiade a Munich GER
    1980 arbitra il 1° Campionato Mondiale Femminile a New York USA
    1989 arbitra il suo ultimo Campionato Europeo a Helsinki FIN
    Ha abitrato 42 Europei, 16 Mondiali, 4 Olimpiadi
    Dal 1968 al 1980 è stato membro con Pelletier e Bontje della 1a Commissione d’Arbitraggio dell’UEJ.

  761. Alberto says:

    Chiedo scusa,volevo sapere chi è questo massimo marcelli non riesco a trovare notizia…….

    • Alessandro Cau says:

      Alberto ha ragione non si trovano notizie in rete, ma le assicuro con certezza la presenza dell’atleta Massimo Marcelli, testimoniata dalle fonti ufficiali dell’Olimpiade!

  762. alberto says:

    si mi sonon messo alla ricerca e per questo sono ancora più curioso, se trovo qualche cosa vi informo.
    e sempre piacevole leggervi
    buon lavoro

  763. Alberto says:

    Ho trovatolto sul sito sports-referente.com
    Gli italiani del judo erano 5 mariani, gamba, vecchi , fazi e rosati.

    Dovrebbe essere un errore di judoinside

    • Alessandro Cau says:

      La mia fonte non è judoinside.
      In ogni caso può controllare i tabelloni di gara che ho allegato alla fine dell’articolo

  764. Alberto says:

    Chiedo scusa volevo dire che io ho trovato solo su judoinside questo nome, non che era la sua fonte…….. per il resto dovremmo chiedere ai suoi compagni di squadra della epoca

    • Alessandro Cau says:

      Alberto tranquillo, sono stato io a specificare che judoinside non era la mia fonte, lei è stato molto chiaro!

  765. Riccardo says:

    La storia del drago Igei è uno strumento di promozione senza eguali per il judo. Mi ricordo 3 o 4 anni fa quando Italia Judo ha portato in piazza Duomo a Milano il pupazzo di Igei durante un evento organizzato dal CONI. Con mia grande sorpresa Igei ha riscontrato in quell’occasione un successo spaventoso sopratutto tra gli adulti. Gli stand dove c’erano altri sport erano quasi vuoti, mentre per il judo e sopratutto per Igei c’era la fila per farsi la foto. Mi congratulo con Italia Judo per aver scelto un personaggio della caratura di Alessandro Bruyere per la stesura del libro Igei. Alessandro Bruyere è senza dubbio la persona ideale per poter rapprensetare tutti noi in giro per l’Italia e per parlare dei valori che il judo trasmette. Davvero state facendo un bel lavoro per il judo e per tutti coloro che lo amano. Grazie

  766. Emanuela Pierantozzi says:

    scusate, sono capitata su questa pagina “storia delle olimpiadi 2000” e ho letto per la mia parte “Emanuela Pierantozzi.. dopo un primo turno agevole”..
    RAGAZZI MA APPROFONDITE!!!!!!!!!!
    NORIKO ANNO, IL MIO PRIMO COMBATTIMENTO, ERA pluricampionessa CAMPIONESSA MONDIAlE IMBATTUTA DA 3 ANNI..
    MA INFORMATEVI!!!!!!
    il culo che mi sono fatta pert batterla mi è costato il secondo combattimento (a soli 20 minuti di distanza) nettamente più facile, ma visto che la Rebels era fresca e io no… è andato diversamente. sarei felice se rettificaste. grazie!

    • Alessandro Cau says:

      E’ scritto “primo turno agevole per sorteggio favorevole” perchè come Noriko Anno, entrambe nei sedicesimi di finale non avete affrontato un’avversaria e avete avuto accesso diretto agli ottavi di finale. I sedicesimi di finale rappresentavano il primo turno, gli ottavi il secondo e così via!

  767. Emanuela Pierantozzi says:

    la mia impresa, così faticosa, riassunta così .. mi fa solo incazzare, penso possiate molto migliorare la sintesi, visto che la prima riga è ambigua! è il minimo che dovete a medaglie come queste

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ciao Emanuela,
      mi permetto di intervenire quale responsabile del sito. Hai perfettamente ragione e invito Alessandro a rivedere la frase e migliorare la sintesi.
      Mi scuso per l’accaduto.
      Capire i propri errori e correggersi credo sia importante, il judo ce lo insegna, ed Alessandro l’ha capito.
      E’ altresi’ importante non ripeterli.

      Grazie per aver commentato. Le vostre opinioni ci consentono di migliorare.

      Cordialmente,
      Ennebi

  768. Emanuela Pierantozzi says:

    grazie per la disponibilità e scusate la mia “vivacità” linguistica, ma se si ha vissuto sulla pelle certe storie e in un certo modo si fa fatica accettare un po’ di superficialità. tengo anche a precisare che io non ho mai considerato il “saltare il turno” come una agevolazione. nella mia esperienza il primo incontro ti permette il “rodaggio” alla gara, mentre l’avversario che ti aspetta da “signore” al secondo turno(come chiamavamo colui che da sorteggio passa il turno) è si più riposato, ma se la deve vedere con uno meglio riscaldato e più “in gara” di lui/lei. insomma, saltare il turno non è necessariamente un’agevolazione. buon lavoro e buon judo.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ci mancherebbe. Hai ragionissima, se si potesse usare questo termine 🙂
      Inoltre, il tuo commento sul sorteggio, ha molto senso.

      Mi permetto di precisare che Italiajudo e’ un luogo di confronto e di crescita e noi che scriviamo non sappiamo ogni cosa e, sopratutto, non pensiamo di avere una conoscenza completa. Il confronto con voi lettori ci erudisce, senz’altro, ed erudisce tutti coloro che ci seguono. Del resto, e’ questo il motivo per cui un paio di anni fa abbiamo scelto di abilitare i commenti (nonostante qualche critica).
      Alessandro cura due rubriche non affatto facili, una e’ “Correva l’anno” e l’altra riguarda la storia delle Olimpiadi. L’obiettivo e’ quello di tenere vivo il ricordo di atleti che – come te – hanno fatto la storia del judo italiano e mondiale. Qualche volta gli errori scappano, direi che e’ umano. E’ importante capirli e corregersi, a mio parere, come dicevo prima.

      In ultimo, vorrei sottolineare che Italiajudo e’ una passione ed una vocazione per tutti noi che vi prendiamo parte e lo facciamo da meri volontari. Per questo motivo, non finiro’ mai di ringraziare Alessandro e tutti gli altri componenti della redazione che mi sostengono nel tenere vivo ormai da 5 anni il progetto Italiajudo.

      Capisco il tuo appunto, la prossima volta staremo senz’altro piu’ attenti.
      Spero che continuerai a leggerci ed ad interagire con noi.

      Grazie,
      Ennebi

  769. Emanuela Pierantozzi says:

    alla fine questa è stata un’occasione di approfondimento. grazie del servizio che fate al judo. chi non fa non sbaglia.. voi fate e quindi siete inciampati sul grande vuoto che circonda la storia del judo italiano, in particolare quello femminile, e vi siete beccati (un po’ esagerato, ammetto) il rimprovero di una vecchia leonessa, che nonostante l’età non ha cambiato il carattere 😉

  770. Vittorio says:

    Si farà il totojudo?

    • Ennebi - Amministratore says:

      Non quest’anno, mi spiace!

    • Ennebi - Amministratore says:

      Non quest’anno, ci spiace.

  771. giulia says:

    Grazie a tutti tranne ai nostri “politici”, bell’articolo! Complimenti

  772. Claudio Zanesco says:

    Ma parliamo di un’altra cosa, il trattamento che abbiamo avuto dalla RAI a cui quest’anno abbiamo dovuto un canone prelevato direttamente in bolletta, ci hanno fatto perdere la semifinale importantissima di due atleti fantastici per farci vedere tutti i tuffi del mondo, con ampie riprese sulle ragazze che uscite dalla vasca si bagnavano la pancia. Ora voglio dire a noi interessavano i tuffi del duo italiano, nel frattempo, magari farci vedere le semifinali in diretta, due incontri che facevano arrivare, se vinti due argenti sicuri non era cosa forse più corretta? Per non parlare della parte commerciale, senza nulla togliere quanti tuffatori ha l’Italia e quanti Judoka?, un po di rispetto deve esserci, basta con questo sistema ora è giunto il momento di fare tendenza.
    Propongo un sondaggio e raccolta di firme ( adesioni) da inviare a coloro che si stipendiano lautamente con i soldi pubblici ma, non fanno un servizio pubblico. Sono di parte? Si sono di parte.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Grazie maestro per aver aperto questo tema. La Sua proposta è molto simile a quello che abbiamo pensato e per cui ci siamo già attivati. Subito dopo le Olimpiadi pubblicheremo una lettera rivolta ai vertici RAI, ma anche al CONI, e la invieremo anche per posta ordinaria. Chiunque condivida il dissenso, potrà fare copia e incolla, stampare la lettera e inviarla a coloro che dovrebbero lavorare per noi contribuenti.
      Concordo con Lei che dobbiamo farci sentire con veemenza.
      Quattro anni fa ci lamentammo per un commento non idoneo sulle reti SKY, e quattro anni dopo la RAI è riuscita perfino a fare di paggio…
      Senza parole!

  773. pierattilio maino says:

    FABULOSI
    pierattilio maino-fortaleza-brasil

  774. Giada says:

    Complimentissimi a entrambi, Fabio Basile e Odette Giuffrida, giovanissimi ma in grado di scrivere il loro nome nella storia del judo mondiale. Che dire? Due gare eccezionali e risultato strameritato! Complimenti a loro e a chi li ha allenati per arrivare fino a lì

  775. pierattilio maino says:

    Bom dia a todos,
    pure io non potevo mancare, dopo aver assistito in Rio a due campionati mondiali ed uno militare tifando per la mia carissima compaesana Flavia Paganessi, e poi ancora una scorribanda in Saquarema lo scorso anno, all’ allenamento super-star in vista dell’ Olimpiade, preventivando che qualche sorpresa é sempre dietro l’ angolo italico…magica profezia..Fabulosi tutti quanti
    e piú di tutti Fabio Basile! 3 ore di avion (Fortaleza-Rio) ad un prezzo non per la tasca di tutti..primo giorno andato a buca per biglietto errato (aqui no Brasil errare no trabalho é molto abitudinario ed umano, specialmente da quando i compagnuzzi hanno preso il potere da 15 anni e ridotto il Brasile ad una cloaca dove fanno affari solo politici corrotti, banditi ed assassini di minore etá senza rischio alcuno!)un viaggio infernale con 4 ore di cammino spedito
    ben conoscendo Rio ed il portoghese per arrivare ed uscire dall’ Arena 2! Peró poi d’ incanto l’atmosfera magica olimpica di prende di petto..e sei fatto! Il successo degli azzurri ha alimentato simpatie inaspettate e rimesso giusti equilibri nei rapporti tecnico-politici internazionali; plausi dal mio Pres. del Ceará Neto Cardoso, Denison Soldani, mio compagno di tesseramento in Sardegna, vice campione mondiale Master, il Prof. Júnior Josias di Brasilia giá 2 volte vincitore al Sankaku del mio ex amigo S.Pesenti…que mais?? Il nuovo regolamento arbitrale ha tolto parecchie magagne che alimentavano i resoconti del nostro indimenticabile Giorgio Sozzi, peró vorrei sottolineare che la gara olimpica ha un qualcosa di super-speciale, se non altro come risonanza mediatica mondiale, e quindi come tale deve essere trattata. Certi fior fiore di atleti non possono uscirne fuori al primo turno solo per un nonnulla, o per una svista arbitrale come nel caso della nostra Gwend! Speriamo in un cambiamento di rotta!
    ..Intanto il gigante afro-francese passa ripetutamente il dito indice sulla bocca in segno di silenzio…inviato a chi? Com certeza a qualcuno di molto ma molto poderoso…l’ atleta egiziano rifiuta la stretta di mano all’ israeliano Sasson…brutta storia mettere la religione di mezzo alla fiaccola olimpica…il nostro Pres. brasiliano Paulo W. Teixeira in aperto conflitto con il Pres. mondiale Vizer..altro brutto capitolo di cui aspettiamo l’ evolversi nel dopo Rio..Intanto a Bergamo giunge l’ eco del compaesano Paolo Bianchessi come coach degli azzurri in gara e L’ Eco di Bergamo gli rende il giusto tributo, mentre nel sito del CRL alla rassegna stampa sui d.t. lombardi emigrati all’ estero con successo (Gamba e Vismara) pur di non citare il mio nome per etica e deontologia professionale (4 anni d.t. sett. giovanile del Ceará con ampi successi alla mano)lo scribacchiolino locale é fermo al 2012…miséravel!
    Pierattilio Maino Fortaleza Brasil

  776. Claudio Zanesco says:

    premesso che quanto scritto da Ennebi è condivisibile, non conosco a fondo le dinamiche che hanno portato i tecnici nazionali a certe scelte piuttosto che altre, per cui si questo mi astengo, vorrei aggiungere che sarebbe opportuno programmare anche la crescita della base che fornisce linfa vitale alla Federazione, ovvero gli iscritti ai club, i partecipanti alle competizioni (ridotti ormai all’osso) la qualificazione degli insegnanti, il marketing e molto altro. Come diceva qualcuno nei giorni scorsi, perdere questo treno pubblicitario sarebbe un suicidio…

    • Ennebi - Amministratore says:

      Maestro Zanesco, ha perfettamente ragione! Come sempre, è puntuale a preciso. Grazie

  777. Arsenio says:

    Analisi a tratti condivisibile, a tratti incompleta: manca “un Toniolo” per esempio, quello che con Fabio Basile ha condiviso il tatami delle gare di qualificazione; mancano gli “altri” quei Federali che hanno lavorato bene per gli olimpionici indipendentemente dalla scelte dei politici; mancano gli altri “altri”: gli olimpionici che si sono guadagnati Rio indipendentemente dal risultato perché il fatto che ci fossero, nonostante lo sfacelo federale che ha preceduto il 2016, è il loro risultato, loro e di chi con loro ci ha creduto; mancano gli altri altri “altri”: quelli che per colpa di un triennio di scelte sbagliate Rio l’anno persa…….mancano e senza di loro non è uguale!!
    Forse non si conosce a fondo la materia…peccato, occasione sciupata per un’analisi potenzialmente costruttiva: la memoria di vecchi articoli di ex giornalisti di questo blog non basta a fare la differenza.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ha ragione, per questo motivo la invito a leggere il pezzo “Obrigado Italia” pubblicato in tempi non sospetti, all’interno del quale non ci siamo dimenticati degli “altri”. Buona lettura

      PS.
      Obrigado Italia è citato e linkato nel pezzo sovrastante!

    • Giulia says:

      Caro Arsenio (o qualsiasi sia il suo nome reale),
      l’articolo qui presente si intitola “Rio 2016: una grande lezione per il futuro” e dice delle cose sacrosante. Non ha lo scopo di elogiare tutti quelli che hanno contribuito alla vittoria di Fabio e Odette… a cui vanno i miriti principali per averci creduto fino alla fine.
      In quello che dice il sig. Ennebi ci vedo un invito a riflettere sugli errori del passato… che indubbiamente ci sono stati e tanti…
      Con una programmazione avremmo potuto avere non solo piu qualificati alle Olimpiadi, ma anche una migliore posizione nel ranking per manzi, moscatt, gwend e marconcini e forse di medaglie a casa ne portavamo di piu.
      La programmazione la fanno i dirigenti che quando ingaggiano un team fissano e condividono degli obiettivi… il testo mi pare chiaro, si rivolge proprio ai dirigenti… alcuni tecnici non capisco per quale motivo si sono sentiti chiamati in causa… mah

  778. marco bottinelli says:

    L’articolo dice il vero sulla finta programmazione di Rio 2016 e i commenti confermano in modo unanime che certi risultati siano frutto solo e soltanto di investimenti economici e tecnici di famiglie (i primi) e club (i secondi) , e questo per Fabio Basile é a mio giudizio indiscutibile. Ma Fabio,forse inaspettatamente, ha vinto e anche molto bene e quindi tutti sono saliti sul carro del Vincitore e non sarà facile far capire ai Dirigenti Federali (e non ai Tecnici Federali che il loro lavoro lo fanno e anche bene)che poco centrano con quello che é successo, che fino a 4 mesi fa stavano guardando da un’altra parte e non avevano visto Fabio, Elios e Matteo che sbracciavano per farsi vedere e portare a far punti olimpici in qualche gara. Mentre per Odette Edwige e Valentina il discorso è senz’altro diverso loro forse veramente dentro un progetto.
    Lo stellone italico stampato negli occhi di tigre di Fabio e Odette hanno fatto il botto ora io mi aspetterei dalla federazione solo 2 cose:
    – L’utilizzo corretto ma importante dell’immagine di questi bei giovani
    per riempiere le palestre e cercare nuovi sponsor.
    – Una piccola professione di umiltà che consiste nel capire i propri
    errori e primo fra tutti quello di non investire in maniera più massiccia sui giovani , portandoli alle gare, aiutandoli a fare judo a casa loro senza dissanguare le famiglie o sperare solo nel lavoro dei Clubs.
    Ma poi ripensandoci, perché fare autocritica quando si vince (non é mai stata fatta neanche quando si perdeva) e quindi saltone sul carro del Vincitore e poi a Tokio ci pensiamo a primavera 2020 che magari ci va di c….fortuna e qualcuno in cantina ha preparato un altro Campione !!!!!!

    • Ennebi - Amministratore says:

      Gentile Marco Bottinelli,
      La ringrazio per questo Suo chiarimento, Lei ha spiegato molto meglio di come io abbia fatto quello che volevo dire.

      Ritengo che il confronto giovi a tutti, per questo motivo invito tutti quelli che mi hanno scritto in privato (alcuni per insultarmi) ad esporre pubblicamente le loro ragioni in modo civile.

      Non credo di possedere la verità assoluta e sono pronto a fare dei passi indietro (come ho anche scritto nell’articolo) qualora chicchessia mi faccia notare chiaramente che ho scritto delle baggianate… del resto sono umano e posso sbagliare.

      In ultimo, mi preme precisare che dire che una medaglia sia stata programmata in un club, non significa che non vi siano state altre persone che hanno dato un supporto più o meno importante alla vittoria, fermo restando che il merito principale e’ di chi ci ha creduto fino alla fine in prima persona, ovvero degli atleti stessi. Si badi tuttavia che nell’articolo mi riferisco chiaramente alla PROGRAMMAZIONE e non al lavoro dei collaboratori tecnici, su cui non ho nulla da dire anche perché non sono competente in materia.

      Grazie,
      Ennebi

  779. sonia says:

    Nell’articolo e nelle risposte varie non viene mai citato ciò che abbiamo (e metto il plurale xchè è di tutti il problema sia di chi lo ha creato…sia di chi lo ha portato avanti….sia di chi non ha fatto le giuste pressioni x farlo smettere sia di chi non ha fatto nulla xchè non era interessato)buttato nel cestino dell’immondizia … il lavoro di 10 Anni della commissione giovanile che ha portato i ns Ora Senior a fare quelle esperienze che servono (e sono servite anche alle ns medaglie e al 5° posto di questa Olimpiade) x poter affrontare un percorso di qualificazione Olimpica i vari Carollo …Ardizio..Meloni …Parlati …Piras …ecc ecc le donne Milani….poser…Centracchio…raia .Righetti…Greci giorgis….Paissoni ….Politi Rosetta non me ne vogliano quelli che non ho nominato, ma che hanno fatto parte di questi gruppi che dal 2009 hanno calcato i tatami di tutto il mondo riportando molti risultati (medaglie agli europei…ai continental open …agli Universiadi…) che non sono stati presi in considerazione quasi mai ,ecco direi che è da quì che bisogna cominciare ,lavoriamo sui giovanissimi ma non dimentichiamo che il 5° Posto di Marconcini non è frutto di nessuna presunta programmazione (vedi rio 2016—tokyo 2020) ma del lavoro prima di chi lo allena tutti i giorni poi della commissione giovanile (Moraci ,Toniolo,DiToma)
    Personalmente non credo che dobbiamo continuare a sperare nella fortuna o nel coraggio di qualche allenatore che allo stremo si espone (poi arrivano le medaglia e le qualificazioni) ma che sarebbe ora di scrivere pubblicare regole chiare e NATURALMENTE poi applicarle senza deroghe varie dando a tutti le giuste opportunità lavorando con una rosa di 4/6 atleti x categoria x classe

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ha ragione, un ottimo commento! Concordo con Lei, nell’articolo manca un riferimento alla CAG, che ha lavorato egregiamente. Mea culpa!

  780. Claudio Zanesco says:

    cosa dire se non ” L’avevo detto”

  781. Giuseppe Porcari says:

    Condivido con ENNEBI quanto scritto nel suo DIVERSAMENTE.
    Vogliamo essere DIVERSI per UNA VOLTA? Vogliamo dimostrare al mondo Sportivo e alla nostra disciplina che siamo capaci di pensare e scegliere con la nostra testa? Non chiediamo assunzioni lavorative in federazione, non chiediamo un compenso economico o un posticino al sole, chiediamo solo una piccolissima cosa, RISPETTO,DEMOCRAZIA e UNO STATUTO REGOLARE,SENZA TRUCCHI in sintonia con i PRINCIPI FONDAMENTALI DEGLI STATUTI approvato dal CONSIGLIO NAZIONALE DEL CONI il 28 Ottobre 2014.
    Prendiamo coscienza dei nostri problemi federali, impegniamoci per i nostri giovani allievi ,che possano trovare una Federazione migliore, facciamo squadra tutti insieme,lo insegna il nostro JUDO, non perdiamo quei principi etici morali che impartiamo ai nostri ragazzi.
    Buon lavoro. Giuseppe Porcari

  782. Claudio Zanesco says:

    Interpreto Diversa Mente come un approccio diverso alla questione judo italiano , come e quando, e butto li:
    la politica deve dirigere il movimento judoistico per ottenere i migliori risultati;
    sono stati raggiunti i risultati dalla politica federale?
    Si allora si ripresentino coloro che lo hanno fatto
    No allora si allontanino perchè fanno del male a tutti
    Le società iscritte devono poter dire la loro, TUTTE, qualcuno magari un po di più
    La DT nazionale deve portare risultati internazionali in tutte le categorie
    La formazione deve portare risultati numerici, aumento degli iscritti
    Il marketing deve portare sponsor all’attività
    La federazione deve investire in pubblicità e marketing fino a ottenere i risultati prefissati
    snellire le procedure e liberalizzare le iniziative sul territorio
    e altro ancora…

  783. Vittorio Serenelli says:

    Carissimo EnneBi,
    credo che con questa mossa l’attuale Consiglio Federale intenda sfruttare il principio “squadra che vince non si tocca”. Ora non sta a me giudicare se i risultati del quadriennio scorso, culminati con i giochi olimpici, siano stati vincenti e in caso affermativo se la vittoria è avvenuta per “merito” della squadra o se una serie di eventi non strategicamente scelti abbiano portato i risultati che oggi si sbandierano. E’ tuttavia quasi certo che su questo il Consiglio uscente potrà far facilmente leva per raccogliere il consenso (e le deleghe) nei confronti delle società di periferia poco attente alla realtà politica del nostro movimento sportivo, presentandosi così anche questa volta all’assemblea con la vittoria già pre-stabilita. Per tentare di avere un minimo di equità nella competizione democratica sarebbe opportuno che i Nuovi Candidati sia a livello nazionale che regionale si palesassero in modo di potersi dotare di spazi come le pagine di Italiajudo per raccogliere a loro volta consensi (e deleghe) e magari avere una competizione elettiva quasi democratica. Cordialmente Vittorio Serenelli

    • Ennebi - Amministratore says:

      Daremo senz’altro spazio ai candidati consiglieri per dar loro la possibilità di spiegare i loro programmi, per chi ne avrà uno. Come ben sai, con l’unica eccezione del maestro Centracchio, nessuno ha mai avuto fin ora un programma. Pazzesco! Tuttavia, il popolo della FIJLKAM non è nato ieri e farà le proprie scelte consciamente, considerando come alternativa anche la scheda bianca laddove sarà presente un unico candidato. E’ ormai chiaro ed evidente il malcontento di una gestione poco trasparente ed oligarchica. Nonostante i risultati delle Olimpiadi che non sono di certo attribuibili ai 4 nostri attuali consiglieri nazionali, come ben noto a tutti, il popolo della FIJLKAM questa volta non si farà ingannare. Ne sono testimonianza le decine di email che ricevo ogni giorno da tutta Italia dove il nostro popolo auspica chiaramente ad un cambiamento radicale. Per capire ciò, basta guardare ai numeri degli articoli di Italiajudo sul tema della democrazia e delle elezioni, rispetto allo scorso anno più che triplicati.
      I Dan e gli incaricucci serviranno davvero a poco questa volta… e non sono io a dirlo questa volta. Pertanto, caro maestro Serenelli, la invito a non sottovalutare i suoi colleghi, nel segreto dell’urna sapranno scegliere sopratutto perché per una volta vi sarà la possibilità di scegliere.

  784. Claudio Zanesco says:

    Caro Ennebi, non ce la facevo a non dire la mia, penso che è normale che non si voti per un cambiamento dello statuto che il CONI ha approvato come legittimo, ora che fanno ammettono che erano distratti?? (quelli del CONI) poi in pratica come si faceva, se si approvava il cambiamento prima l’assemblea era da riconvocare, se si faceva dopo sarebbe stata dichiarata illegittima.
    Per quanto riguarda il cambiamento… mah ho dei seri dubbi che le cose si stiano realmente smuovendo, sono come i LIKE di Facebook, si mettono, non costa niente, poi però dal dire al fare….
    E poi come dice l’amico Vittorio, chi lo dice che le cose vanno male? I detrattori, o i paladini della giustizia, o coloro che credono nel judo? o nel karate o nella lotta? nel jujitsu, pancrazio, s’intrumpa, aikido, MGA. sumo, ecc. ecc.

    • Ennebi - Amministratore says:

      In realtà a me ha fatto molto ridere che chi abbia messo i like sia stato (ri)chiamato da alcuni consiglieri con il consiglio di smetterla. Il fatto che i like siano aumentati a me è sembrato un segnale…

  785. Claudio Zanesco says:

    Urca, va be dai per Natale vedremo chi mangia il panettone

  786. Comino says:

    Squadra che vince non si tocca: si presentano Basile , Giuffrida e Marconcini? esposto al CONI…..bene prima o dopo dovrà emettere un parere motivato, prima delle elezioni ed allora le raccomandazioni dovranno essere accolte, dopo dipende ? e se CONI rigetta o può rigettare il ricorso dovrà anche motivare…stiamo a vedere.
    Candidati? comunque l’attuale dirigenza inevitabilmente tra una Olimpiade , due o tre perderà pezzi….il vero problema sono le deleghe e la loro gestione soprattutto di quelle in bianco
    Come diceva uno che di queste cose se ne intendeva ” al peggio non c’è mai fine”

  787. Vittorio Serenelli says:

    Se si vuole stringere ancora un po’ lo spazio di candidatura basti pensare che le 5 firme della lotta non possono venire da Abruzzo (2), Friuli (2), Marche (3), Molise (1), Trentino A.A. (4), Umbria (4), Val d’Aosta (1), Veneto (4) in quanto non hanno 5 club in regione. Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana possono esprimere un solo candidato avendo più di 5 club ma meno di 10. La competizione ad almeno 2 candidati potrebbe essere fatta solo in 6 regioni.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ottimo commento. In effetti dovremmo toglierle proprio queste benedette proposte di candidatura, ma sono previste dallo Statuto. Tutto cio’ che non e’ previsto da Statuto, invece, si puo’ cambiare facilmente. Vediamo se c’e’ l’apertura per cambiare quanto meno piccole cose per rendere la competizione quasi democratica.

    • marco says:

      Io direi che proprio per questo motivo le società di Judo i dirigenti e i loro maestri dovrebbero finalmente pensare che solo una federazione di solo Judo porterebbe i vantaggi alla nostra disciplina che fino ad ora sono stati limitati per questo mosaico di attività che a volte sono in concorrenza fra loro.
      Federazione Judo Italiana è tanto difficile pensarla …e crearla ? una federazione dove all’interno si possano trovare 3 settori AGONISMO – CULTURA EDUCAZIONE – PROMOZIONE con i suoi esperti al lavoro, Allora si che il Judo decollerebbe finalmente e potrebbe anche far capire …. che noi non siamo quelli dei calci e pugni zac ..zan !! (battuta sentita oramai da anni fare dai profani che ci confondono con il Karate ed affini)

  788. Melampo says:

    Scusate per la stupida domanda ma mi viene spontaneamente: il Presidente attuale come ha fatto? Ha seguito tutto questo iter? Ne siamo certi?

    • Ennebi - Amministratore says:

      Chiaro che ha seguito l’iter. Non lo metto in dubbio. Ricordo tuttavia che il presidente attuale e’ stato per parecchi anni segretario generale della FIJLKAM, ciò significa che e’ stato in contatto per molto tempo con società sportive di lotta, judo e karate proprio per la natura del suo precedentemente ruolo all’interno della FIJLKAM. Connessioni che solo una persona con un ruolo di quel tipo poteva avere. In generale le connessioni tra i tre mondi sono davvero povere. Non so se e’ chiaro cosa voglio dire. Ho risposto alla Sua domanda?

  789. Vittorio Serenelli says:

    Carissimo Nic, ero davvero convinto che questi temi così importanti per il futuro del movimento judoistico avrebbero suscitato un vespaio di pareri ed opinioni. Ero convinto che dopo il tuo esporti in maniera chiara molti di quelli che sono soliti a commentare quello che non va augurandosi grandi cambiamenti ai vertici federali avrebbero preso la palla al balzo per dire la loro. Ero convinto, forse mi sbagliavo. Forse i tuoi post non li legge più nessuno, forse sono tutti presi nella riapertura dei corsi in palestra, forse il tema non è interessante. Spero solo, ma lo spero davvero, non sia dovuto alla paura di esporsi con dovute conseguenze.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Carissimo Vittorio,

      i numeri sugli articoli di questo argomento sono triplicati rispetto a qualche mese fa, i messaggi privati che giornalmente ricevo sono molti. E’ vero, non ci sono molti commenti ma e’ anche vero che ci sono tantissime persone che svolgono l’attività judoistica come proprio primo ed unico lavoro e per loro esporsi pubblicamente potrebbe significare tanto… lo sappiamo bene questo! Nel segreto delle urne avremo delle novità, vedrai!

      Come ho già avuto modo di scrivere su questo canale, mi ha fatto molto ridere il fatto che qualche nostro “dirigente” spenda del tempo a monitorare i ‘mi piace’ su Facebook sugli articoli di Italiajudo per poi ri-chiamare alcuni di loro. Il fatto che i ‘mi piace’ siano aumentati mi pare un chiaro segnale della direzione in cui stiamo andando.

      Grazie per il tuo commento e buona serata.
      Ennebi

  790. Vincenzo Capone says:

    Caro Direttore, molte grazie per aver evidenziato e spiegato nei dettagli il meccanismo (a questo punto ed a mio avviso molto perverso) delle candidature alle cariche soprattutto di Presidente ed anche di Consigliere Federale: che dire…… sembrerebbe di essere non in uno Stato democratico, ma piuttosto di fare un passo indietro di qualche decennio in una Repubblica della vecchia Est Europa.
    In effetti un mezzo per porre fine a questa barzelletta elettorale (perché di ciò trattasi) ci sarebbe, anzi c’è e si chiama voto.
    Le società hanno una grande e forse unica possibilità per cambiare lo stato delle cose: rinnovare il Consiglio Federale alle prossime elezioni!
    È necessario una inversione di marcia per portare nuova linfa e nuove idee. È indispensabile un cambiamento, che possa tagliare quel cordone ombelicale con il passato, innanzitutto rivedendo lo Statuto, e successivamente affrontando tutti i problemi che attanagliano la Federazione, allo scopo di farla crescere insieme alle Società, grandi e piccole. Probabilmente nei prossimi giorni ci saranno pressioni, riunioni, colpi più o meno bassi, si cercherà di fare terra bruciata intorno a tutti coloro che vorrebbero portare avanti un avvicendamento ai vertici, ma tutto ciò non potrà che portare, ancor di più, la consapevolezza e l’indispensabilità di un voto ragionato e scevro da condizionamenti esterni per un movimento judoistico sempre migliore e proiettato verso il futuro.

  791. comino says:

    Direttore Egregio
    ha per caso o per ventura preso visione sul sito IJF di ” Mandatory statutory provisions for the IJF National Member Federations”
    Cordialmente e senza commenti

    P. COMINO

  792. Alberto says:

    Vorrei intervenire nel dibattito pre-elettorale ma ancora non capisco quali sono i candidati e soprattutto i loro programmi,perche é su questo che dovremmo confrontarci.Nell’attesa vorrei che finalmente non votassimo piu per chi é al “potere” ormai da decenni…e qualche consigliere in corsa per le elezione portasse la proposta di due mandati e poi via,di dare un voto ad ogni asd…e molto altro…non votate per chi ha rovinato e maltrattato i kata (Sig.Stefanel) che vivacchia in consiglio da troppi anni….rottamiamo i vecchi dirigenti ringraziandoli ,non tutti,per il loro lavoro,ma adesso servono nuove idee,nuove energie,nuova democrazia,saluti

  793. Claudio Zanesco says:

    Be va a finire che vengo a Roma a vedere come finisce!!!
    Ah proposito e il mio amico Stefano Stefanel?

  794. Uke Previdente says:

    Buongiorno, leggendo questo articolo, che puntualmente fa l’esatta disamina dell’attuale situazione pre-elettorale (a prescindere dalla posizione del Dott. Matera), sorge una riflessione che qualsiasi persona conoscitrice dell’ambiente judoistico potrebbe legittimamente fare. Se da una parte c’è una forte richiesta di novità, ovvero di un rinnovamento delle cariche di Consiglieri, provenienti soprattutto dalla base, e la riprova di ciò è contenuta sui social network, dove quasi quotidianamente si possono leggere scritti in tal senso, da un’altra si rimane un po’ stupiti, quando si viene a conoscenza di bruschi cambiamenti “di rotta”, da parte di persone che fino ad oggi hanno cercato di far compiere all’intero movimento quella inversione di scelta tanto agognata. Utilizzo il termine “stupiti” in quanto è vero che fra qualche mese sarà Natale, e quindi bisogna iniziare ad inviare le letterine a Babbo Natale, ma sembrerebbe un po’ prematuro iniziare già da ora. Ma pensandoci con più attenzione, invece, non è affatto da stupirsi, poiché le letterine possono servire a chiedere regali, ma possono essere utilizzate anche per convincere a fare passi indietro, a mettere la testa sotto la sabbia a mo’ di struzzo, sulla base delle solite promesse da marinaio. Queste elezioni, mai come questa volta, dovrebbero incarnare lo spirito dello Judo, dove si sale lealmente sul tatami, si combatte e poi alla fine ci si saluta, rendendo onore al vincitore; viceversa si iniziano ad avvertire le prime avvisaglie di giochi poco edificanti!

  795. Carlo Grava says:

    E’ vero che non siamo come i “whatsamerica” di Sordiana memoria, ma secondo me è un modello interessante quello dei confronti tra candidati. Non so se gli “uomini del Presidente” (spero non simili a quelli di Nixon…) e gli “eversivi” come dicono in giro ( sottovoce e di nascosto), sarebbero felici di farlo prima delle elezioni ed organizzato da Athlon-Italiajudo- Samurai e altri organi di informazioni specializzati nella materia e conosciuti dagli elettori……

  796. Carlo says:

    Ho letto con piacere tutte le interviste e relativi programmi.
    Ho notato però che nel caso dell’Arch.Perrucci non è stata fatta la domanda “Lei ritiene che la gestione della FIJLKAM sia trasparente? “, che invece è stata fatta agli altri candidati (escluso il Sig. Matera perchè non ha potuto rilasciare l’intervista).
    Avrei avuto il piacere di sentire anche la risposta dell’Arch.Perrucci in merito a questa domanda. Personalmente, interivsta e programma dell’Arch.Perrucci sono quelli che maggiormente mi convincono assieme al M° Beltracchini.
    Grazie

    • Ennebi - Amministratore says:

      Buongiorno,
      Mi pare che il riferimento alla trasparenza ci sia, anche se non esplicito. La ringrazio per aver condiviso con noi il Suo pensiero.
      Cordialmente,

  797. Claudio Zanesco says:

    il judo è ” tutti insieme per crescere e progredire ” sti c…….

  798. Pino Morelli says:

    Nella presentazione del Maestro Di Maggio viene fuori una frase che non ho capito. La frase in questione è: Dal 1977 è allenatore di Judo all’Accademia Nazionale Italiana. Questo vuol dire che era allenatore di judo all’Accademia Nazionale Italiana, che era uno dei docenti? O più semplicemente un allenatore come era il compito del Maestro Ciullo quando Tavolucci era il docente? Non mi è chiara la frase. Ma io ho fatto il corso nell’81 è mi ricordo che il Maestro Di Maggio svolgeva un altro ruolo. Non vorrei sbagliarmi…

    • Antonio Di Maggio says:

      Chiedo scusa per la non chiarezza del mio curriculum. Preciso che nel 1977 ho frequentato il Corso PI greco di 4 mesi con docente di Judo il Maestro Franco Giraldi. Il mio ruolo è stato quello di corsista. Successivamente ho collaborato nel ruolo di UKE insieme a Paolo Falsettini e Angelo Beltrachini al libro della Lotta a terra di Giraldi. Ho poi svolto altri ruoli quale l’autista, e il cameriere.
      Sportivi saluti
      Antonio Di Maggio

  799. Claudio Zanesco says:

    Una donna nel C.Fed. ci deve essere per forza, ritengo questa candidatura necessaria

  800. Claudio Zanesco says:

    Angelo è il mio candidato, allora pubblicamente butto li una serie di cose:
    1. perchè passare da Asp. Allenatore ad istruttore è peggio che salire il calvario con la croce?
    2. democrazia di qua, democrazia di la, 4 anni fa lo dissi in assemblea e o ribadisco, basta dare un punto valido per le società che svolgono attività regionale di qualsiasi tipo, poco per ottenere molto senza stravolgere l’attuale situazione statutaria
    3. sui corsi Angelo ha proposto cose utili, informarsi su cosa fa oggi la FIPE e copiare
    4. perchè non ci sono DOCENTI REGIONALI pagati dalla federazione e inviati nelle scuole gratuitamente con un tatami di 40 mq. ? quanto rientrerebbe in immagine e praticanti?
    5. perchè non fare finalmente un serio lavoro di aggregazione con gli enti di propaganda?
    6. perchè non fare convenzioni con istituti scolastici per farvi andare gli atleti regionali segnalati che cosi possano studiare e fare sport?
    7. perchè non fornire preparatori atletici alle società ?
    8. perchè la FED. non trasmette spot alla TV con il judo come nella fase antecedente RIO? costa, tutto costa, ma quanto renderebbero?
    9. perchè non istituire le gare provinciali primo gradino di una lunga ascesa a quelle nazionali?
    10. per ora ho finito, GRAZIE Angelo e buona fortuna

  801. Corrado says:

    Gradi e Qualifiche.
    Questo è un tema importante su cui bisogna concentrarsi nel prossimo futuro bisogna rimettere ordine sui Gradi e Qualifiche questo problema è sotto la mia attenzione da sempre poiché credo che l’insegnante di Judo come ho anche detto nell’intervista sia la vera ricchezza di una Federazione.

    Questa figura è importantissima poiché è il Maestro di Judo che sta “front line” alla famiglia che vuole iscrivere il proprio figlio al corso di Judo.
    E’ il Maestro che sta di fronte ai nostri possibili futuri Judoka ed è proprio lui il Maestro quello che rappresenta il movimento del Judo.
    Attenzione! non quello che si fa chiamare Maestro, ma chi lo è e che ha quelle caratteristiche che lo identificano come tale.
    Il Maestro di Judo ha la responsabilità di veicolare il messaggio del Judo nella Società.
    Per questo motivo quando troviamo scritto fuori dalle nostre sedi di Club: Scuola di Judo, su tutto il territorio Italiano bisogna che il linguaggio sia unico e chiaro.
    E’ comprensibile che piccole differenze dettate dall’esperienza del Maestro si possono notare tuttavia la Scuola di Judo deve essere qualcosa di riconoscibile da Nord a Sud per questo il Maestro deve essere una persona estremamente qualificata ad insegnare e a parlare dell’argomento.

    La Formazione: Per questo problema legato alla formazione, in primo luogo io credo che sia necessario individuare persone atte a diventare i futuri Formatori di cui la nuova Federazione dovrà avvalersi al fine di svolgere il delicato compito di Docenti in occasione di corsi di preparazione sia all’acquisizione del Grado che alle differenti Qualifiche.

    Colgo l’occasione per spiegare il mio parere o criterio sulle qualifiche che secondo me dovranno essere modificate come segue:

    1) – Prima Qualifica: Assistente dell’Insegnante Tecnico e/o del Maestro (Questa figura di Assistente va al al posto di quella attuale di Aspirante Allenatore ed è una qualifica che gli consente di essere tirocinante e di aiuto e supporto all’insegnante Tecnico e/o al Maestro).

    2) – Seconda Qualifica: Insegnante Tecnico, questa qualifica dovrebbe andare al posto di quella attuale d’Istruttore. L’insegnante Tecnico, deve aver fatto un percorso importante nell’acquisizione del metodo Judo dal punto di vista delle tecniche di Attacco/difesa deve avere la conoscenza del Gokyo e degli esercizi di Forma – Kata).
    L’insegnante Tecnico è una figura dunque che conosce la Tecnica WAZA e gli esercizi fondamentali propedeutici fino all’esercizio libero per eccellenza, quello più importate il RANDORI per far apprendere sia il GOKYO che gli Esercizi di Forma i KATA .
    L’insegnante Tecnico, deve saper dimostrare correttamente le tecniche (Waza) inoltre deve avere buone nozioni nelle progressioni didattiche e pedagogiche.

    3) – Terza Qualifica: Maestro (Resta questa la Figura più importante che oltre ad avere le conoscenze tecniche deve avere conoscenze che vanno oltre questo aspetto necessario.
    Il Maestro è un uomo di cultura con qualità e conoscenze di Pedagogia, Didattica, Anatomia, Fisiologia, Psicologia, e Filosofia, un uomo che sa usare il Judo a 360 ° per Educare, Formare, l’aspirante Judoka consapevole di quello che sta facendo e che ha fatto fin lì.

    4) – Quarta Qualifica: Allenatore, questa figura è separata poiché l’allenatore non deve avere la necessità di dover insegnare il Judo dal punto di vista tecnico.
    L’atleta di alto livello che lavora sotto la responsabilità dell’Allenatore, deve aver già superato quelle tappe necessarie ad apprendere la tecnica e lo stile proprio di espressione che lo ha portato ad essere efficace nello SHIAI.
    L’Allenatore deve ovviamente conoscere il Judo tecnico e sapere come accrescere le performance degli atleti di cui si occupa.
    l’Allenatore è un esperto di programmazione degli allenamenti per l’alto livello Sportivo,
    l’Allenatore deve trovarsi di fronte a un Judoka già formato tecnicamente nell’ambito del Club di Judo.
    L’Atleta di Judo che che ha liberamente deciso di fare un percorso sull’alto livello sportivo è il soggetto su cui l’Allenatore deve lavorare.
    L’Allenatore deve anche essere un esperto di psicologia per rafforzare sempre la motivazione dell’atleta che è pur sempre una persona che talvolta è soggetta a stress e può dare segni di incapacità a stare di fronte ai propri impegni agonistici.

    Come essere operativi in merito al problema della formazione: I Maestri e/o Insegnanti Tecnici individuati e formati dovranno essere utilizzati nei Corsi di Aggiornamento che non devono essere più così come sono stati fatti fino ad ora.

    Queste figure importanti e riconosciute per la loro competenza, devono far parte di queste Commissioni Tecniche di valutazione.
    Credo che sia anche normale tenere conto del territorio su cui operare tali Commissioni qualora ce ne fossero a sufficienza, potranno essere suddivise per Nord, per il Centro e per Sud per ragioni pratiche.

    Gli alti gradi: Per gli alti gradi, non più come è stato fatto finora, a mio avviso per avere la responsabilità di essere e/o raggiungere questo grado è necessario studiare un programma (questo è possibile) e rimettere in atto un esame serio che certifichi alla fine il livello del 6° Dan e 7° Dan.
    Ricordo che il mio amico Louis Mazzi mi riferì che in Francia il Presidente Daniel BERTHELOT Presidente della F.F.J.D.A. (1986-1988 e 1989-1992) proprio per dare un esempio su questo tema, si sottopose umilmente ad un esame molto serio davanti ad una commissione che alla fine attestò il suo 6° Grado di Judo, ma qui le cose sono diverse, noi siamo in Italia e non abbiamo mai avuto un Presidente che venisse dalla nostra disciplina.

    In merito alla questione dei Gradi, In tempi remoti, avevo avuto incontri con il fu Matteo Pellicone (ex Presidente non più), per un breve periodo fu istituito l’esame per l’accesso al 6° Dan e io ero d’accordo su questa decisione, il Presidente Pellicone nutriva qualche dubbio su questo argomento, mi confidò che si era pentito di questa scelta e da lì a breve si riprese il potere di darlo lui (che peraltro non era un Esperto di Judo).

    Il Dott. Matteo Pellicone motivava la sua scelta dicendo che con l’esame così strutturato un semplice amatore che va in Palestra due/tre volte alla settimana studiando qualche Kata ecc… avrebbe acquisito facilmente il Grado di esperto di Judo.

    Il Presidente con tutto il rispetto per lui che oggi non c’è più, non aveva una cultura judoistica sufficiente sull’argomento ma aveva capito perfettamente come poteva usare il Grado di Judo. Il mio parere è che il Grado è il punto debole su cui fare perno e quindi la decisione era motivata dal potere di controllo degli insegnanti che chiedevano questo Grado.

    La gestione del Grado e della Qualifica nella gestione del Presidente Pellicone è stato notevolmente uno strumento di potere enorme per lui che però (con le dovute eccezioni) ha abbassato il livello generale del Judo.

    In questo caso le Commissioni dovranno rimettere mano ai programmi che non devono essere come è stato finora una sorta di Copia/incolla ecc…

    Chiudo questa mia ulteriore precisazione alla mia intervista nella speranza di aver chiarito il mio punto di vista su questi temi inoltre spero di essere stato sufficientemente chiaro.
    Corrado Croceri

  802. Manuela e Michele Pasini says:

    Inoltriamo quanto da noi inviato alla Fijlkam e alle società interessate

    Non ritengo opportuno che la decisione del far partecipare o meno al campionato Italiano a squadre le società iscrittesi oltre i tempi previsti venga “scaricata ” dalla Federazione sulle altre società regolarmente iscritte.
    A nostro parere, come da noi segnalato a più riprese e da molto tempo, sono numerosi i problemi causati dall’attuale modalità di iscrizione/pagamento:
    – la confusione delle iscrizioni in anticipo con scadenze diverse (prima per i Gran Prix bisognava iscriversi un mese prima, poi il termine è stato portato ad una settimana, mentre per la gara a squadre è rimasto un mese), soprattutto in un periodo fitto di impegni (ogni fine settimana c’è una gara di carattere nazionale, è quasi impossibile stare dietro a tutte le scadenze)
    – l’assoluta INOPPORTUNITA’ di dover pagare tramite bonifico, che porta via tempo e denaro (i bonifici non sono gratis), e che è causa costante di spese suppletive per atleti che poi non partecipano alle gare per mille motivazioni
    Come previsto dallo statuto della stragrande maggioranza delle associazioni sportive, le associazioni sono DILETTANTISTICHE e NON A SCOPO DI LUCRO, pertanto tutte le attività vengono svolte nel tempo “libero” e non sono remunerate. Ormai la contabilità e la gestione richiesta per semplici iscrizioni è diventata un onere di tempo e denaro credo per molti insostenibile.

    La Federazione avendo fatto queste scelte si deve accollare la responsabilità di eventuali errori.
    A mio parere per non commettere errori o ingiustizie, sarebbe opportuno che gli organi federali preposti verificassero se nel passato in occasione della finale a squadre sono avvenuti fatti analoghi e come la federazione si è comportata in quella/e occasione/i.
    In ogni situazione delicata, resto comunque personalmente sempre di parere favorevole a far prevalere le ragioni degli atleti rispetto a quelle della politica e della burocrazia
    Distinti saluti

    Il Presidente
    Michele Pasini
    ASD Judo Mestre 2001

    • lallo says:

      Detto ciò chi ci rimette sono gli atleti. saluti non sportivi

  803. Patroclo says:

    Credo che in questa intervista il Maestro Cappelletti abbia evidenziato tutti i limiti per cui una sua ricandidatura non sia auspicabile.
    Nessun rispetto per il movimento che ha creato quei campioni e la presunzione di poter fare senza di esso.
    Direi che, come ha detto qualcuno IL RE E’ NUDO!!!

  804. pierattilio maino says:

    Muito bom MºCentracchio,
    parabéns
    Mº pierattilio maino brasil

  805. Zanesco Claudio says:

    Angelo ci hai provato, l’alto consenso raggiunto è un buon segnale e il risultato, pur non portandoti alla carica desiderata ha fatto capire che hai un seguito notevole a livello nazionale, forse sono mancati alcuni dei “grandi elettori”. Spero che l’impegno profuso non venga ora disperso.

  806. Zanesco Claudio says:

    e la presenza femminile è arrivata, e come è arrivata, in bocca al lupo, unica candidata sempre sorridente di una giornata storica

  807. Zanesco Claudio says:

    Di quanto detto e vissuto negli ultimi anni vi è il fatto che comunque sia si sono aperte delle forme di confronto, forme fino a poco tempo fa impensabili. Personalmente sono più preoccupato dal fatto che nessuno in assemblea esprimeva palesemente la propria preferenza, questo è un fatto che non so spiegarmi se non in una forma di timore ad esporre le proprie idee. Magari mi sbaglio

  808. Claudio Zanesco says:

    Ansia da quadriennio, secondo me qualcuno fa 4 anni a scervellarsi su come fare casini al quadriennio successivo; in teoria sembra migliorare qualcosa, i pasticci saranno quando un vecchio yuko sarà WA e quando no?
    A pelle mi sa che aumenteranno gli incontri vinti per tre shido e conseguente squalifica dell’avversario, fare 4 WA va bene, ma se ne faccio solo uno? vinco lo stesso, se capisco bene il WA passa da un valore ipotetico di 0,50 a 0,25

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ciao Claudio, non lo sapevo nemmeno io, ma a Baku hanno spiegato che i punti per ippon, wazari e yuko sono stati cambiati da due quadrienni: nell’ultimo erano 100, 10 e 1 rispettivamente per ippon, waza arie yuko. In questo quadriennio, ippon vale 10 punti e waza ari 1.

  809. Pio GADDI says:

    Avevo in animo, proprio su questo argomento di pubblicare un mio articolo, che qui vi unisco .
    A voi la decisione. Cordialamente Pio Gaddi

  810. Claudio Zanesco says:

    Perchè …a soli 41 anni… ? mi sembra l’età giusta per fare un lavoro cosi impegnativo

    • Ennebi - Amministratore says:

      Hai ragione Claudio, condivido!

  811. Claudio Zanesco says:

    aspettando l’ufficialità non viene altro che da dire, Buon Lavoro a TUTTI

  812. Claudio Zanesco says:

    Quindi nessun italiano a Parigi?

    • Ennebi - Amministratore says:

      corretto

  813. pierattilio maino says:

    Bom dia a todos, intervengo con un certo dispiacere su un argomento di grande attualitá aperto da mio fratello, pensando ai “miei tempi”
    in cui i genitori mi affidavano i loro pargoletti non certo con la necessitá di “armare” i loro figli nella lotta per la sopravvivenza
    quotidiana. Ho avuto pure esperienze dirette (tra i primissimi in Italia) di corsi in orario scolastico (Elementari e Liceo Classico)ma sinceramente non si é mai pensato di estrapolare dal metodo Judo un qualcosa che potesse essere utile in un contesto sociale sempre piú degradante mettendoti a contatto con individui spregevoli che applicano con assoluta leggerezza la legge della giungla ben consapevoli che la buona educazione, le buone maniere,
    il senso del rispetto e perché no anche quello del perdono, uniti ad un codice penale piú adatto a popolazioni civili, li metterá quasi sempre dalla parte del sopraffattore soddisfatto ed impunito. E qui qualcuno comincerá a storcere il naso rimarcando che sto entrando nel campo minato della politica cui le regole Federali impongono di stare alla larga…Fatto sta che i problemi si analizzano dall’ origine e da li si ricorre ai rimendi per fare in modo che il tumore non si espanda con tutto il codazzo di medici, infermieri, case farmaceutiche, bisturi a volte in agguato e buon ultimo un bel funerale…
    Dal “terzeiro mundo” pierattilio maino-brasil

  814. Claudio Zanesco says:

    il Bullismo, fenomeno di sopraffazione si combatte con l’educazione e la cultura, tutto ciò che contribuisce può essere ben accetto, certamente il Judo come sistema educativo può contribuire, diffido degli approcci che partono da un sistema di combattimento qualsiasi che trasmettono il messaggio visto che ti menano io ti insegno a menare di più o meglio cosi ti salvi, Buona Giornata a tutti

  815. pierattilio maino says:

    Querido collega Claudio Zanesco, mi espongo da emigrante quale legalmente sono dopo 17 anni no Braziull (tanto per evitare gaeshi sinistri da sotto la cintura…)certi “esseri umani” non li potrai mai e poi mai portare a certi livelli di cultura, rispetto ed educazione, tantopiú se messi in condizione di agire liberissimi in un contesto che li vede conquistatori e dominatori di un territorio ed un Popolo con rischio praticamente azzerato, per loro e per tutta la tribú che se li porta appresso. Aqui no Brasil é attiva la “Giustizia parallela”, é brutto da dirsi ma contro certe bestie non vai di certo con il ramoscello di ulivo, o la tesi in Scienza dell’ Educazione o tantomeno con la mossettina appresa nel corso gratuito di “Difesa in Rosa”…siamo seri e sinceri…
    abraços a todos.
    pierattilio maino-brasil

  816. Claudio Zanesco says:

    In bocca al lupo a tutti e “Forza Esordienti”

  817. Zanesco Claudio says:

    Bell’argomento, da anni si dibatte su questo, e mi sono fatto un’idea,parto dal fatto che spesso nel nostro ambiente, visto il perno da cui deriva il judo di Kano, noi insegnanti saremmo “educatori” . Di fatto oggi, salvo rari casi, al massimo possiamo essere dei buoni tecnici di judo, a volte nemmeno questo in quanto se lo fossimo veramente dovremmo inseganre per la bellezza del gesto, per l’armonia del randori ecc. ecc. e non per la vittoria al torneo di Busto Arsizio (cito la mia città per non offendere nessuno). Quindi prima di andare a convincere i genitori su quello che siamo, dovremmo prima di tutto acertarci di cosa siamo, poi andare a convincere gli altri, personalmente mi reputo un buon insegnante di judo, con idee chiare sui miei obiettivi, faccio fatica a comunicare e a farmi comprendere ma ci provo!!!!

    • Vittorio Serenelli says:

      Ciao Claudio,
      ti ringrazio per l’intervento sempre attento. Ma questa volta qualcosa è sfuggito o a me o a te.
      “Si dibatte da anni”, ne sei certo?
      In quanti dibattono se adattarsi commercialmente alla richiesta o indirizzare l’utenza alla propria offerta.
      La maggior parte dei tecnici secondo me dice “beh intanto prendiamoli poi strada facendo gli spieghiamo”. Se poi quando gli spieghi a lui non va bene?
      Spesso non si spiega preventivamente proprio per quello che dici tu discrepanza tra idea ed azione. L’idea di cosa si propone il Judo magari ce l’ho ma non so come fare. Quindi faccio altro.

  818. Alberto says:

    non senbra molto diverso da quello che succede ..o meglio ..potrebbe succedere in quasi tutti gli sport..se vedo una gara di judo vedo gente che vaga mezzi nudi per il palazzetto ..lasciando a fine gara una desolazione di immondizie sparse dovunque…per non parlare dei maestri che si fanno fotografare con la maglietta sotto.al.judogi..prima di pensare e dire che siamo migliori o yuperiori agli altro ci.serve molta.molta umilta e autocritica…apprezzo invece la proypettiva e.la speranza ..

  819. Blach Wieslaw says:

    Maestro Francesco Bonaccorsi was my Great Friend. He was a great human and judoka. He helped me a lot, when I was young from poor communistic country Poland.
    Thank You very much Ciccio for everything.
    Wieslaw Blach

  820. pierattilio maino says:

    Todo o meu sentido, querido Ciccio…ti conobbi a Bertinoro giá alla fine degli anni ’70 in quel monastero che mi é rimasto nel cuore
    per la semplicitá della vita e la variegata complessitá del Judo di gran alto livello. In Brasile purtroppo non ci siamo mai incontrati
    peró come me hai avuto modo di notare la straordinaria accelerazione
    che l’ex Pres. Paulo Wanderley Teixeira ha dato al Judô Brasiliano, e tutto questo nel marasma generale creato da una classe politica incapace e corrotta che forse finalmente ci lasciamo alle spalle. Descansa em paz, meu amigão. pierattilio maino Fortaleza Brasil

  821. Zanesco Claudio says:

    Interessante analisi , strade parallele gestite in maniera molto diversa, cosa dire, molti ex campioni di judo forse non hanno celebrato il loro addio perchè semplicemente sono passati da una sponda,”atleta” all’altra “tecnico” e quindi non si è staccato il cordone ombelicale con il tatami.
    Per gli altri è vero, una celebrazione che si trasformi in storia della nostra vita sarebbe necessaria. Forse è perchè Jigoro Kano disse che il judo di basso livello è quello praticato sul tatami, mentre quello di alto livello e diffondere il principio di “miglior impiego dell’energia in amicizia e mutua prosperità” nella vita, quindi avanti con la pratica anche senza il Gi.

  822. Alessio says:

    Ma le pool non vengono aggiornate?

    • Ennebi - Amministratore says:

      Le aggiorniamo ogni ora e mezza più o meno. Purtroppo non ci e’ possibile di meglio.

  823. Franco says:

    Anche quest’anno, (anzi ancora di più) si è assistito alla sfilata di partecipanti che con gli Universitari non dovrebbero neanche lontanamente partecipare. D’altra parte se il regolamento ha evidenti e consapevoli buchi che vengono allegramente sfruttati assisteremo ancora per molto a questa gara di ipocrisia

  824. Claudio Zanesco says:

    Mi giunge notizia che il M. Cappelletti ha mal interpretato un post su FaceBook pubblicato dal sottoscritto a commento di una osservazione di un maestro di Judo esterno alla federazione, nel mio post affermavo che le rimostranze di questo maestro di judo sul 10 dan concesso dalla IJF non era opinabile da un esterno alla IJF stessa ma che al contrario la IJF aveva diritto di nominare 10 dan chi riteneva più opportuno. Forse il commento non era chiaro, vorrei esprimere al M. Cappelletti, con cui dal 1979 mi lega una amicizia e conoscenza a volte molto contrastante, la mia completa estraneità al considerare negativa la sua nomina, anzi in questo caso la ritengo pienamente meritata. Cordialmente Zanesco Claudio

  825. Claudio Zanesco says:

    Mi giunge notizia che il M. Cappelletti sostiene di essere sorpreso da un mio commento su un social relativamente al suo 10° dan. Quel commento fatto a margine di una considerazione tecnica di un Maestro di judo sulla promozione concessa, rispondeva al suddetto maestro con un parere personale, ovvero che la IJF poteva e doveva dare i gradi a chi riteneva più opportuno, e chi è fuori da questa organizzazione , sempre a mio parere, non ha titolo per considerare la promozione non consona ai canoni del judo. Ammetto di aver avuto alcune volte dei disguidi con il Maestro Cappelletti, ma sicuramente non sono in grado ne in potere di criticare o valutare una scelta di un organismo Internazionale come la IJF. Ritengo il 10° dan opportuno a completamento di una carriera judoistico sportiva che per ora non ha eguali in Italia, ribadisco i miei sinceri complimenti al maestro Franco Cappelletti, spero che delle frasi su un social non siano considerate importanti o determinanti per valutare le persone nella loro vita jusoistica e non. Cordialmente Zanesco Claudio

  826. Claudio Zanesco says:

    AUGURI

  827. Fabio says:

    Premesso che è sempre meglio allargare la partecipazione, piuttosto che restringerla, però perché escludere gli altri 6? perché escludere la Pedrotti e la Origgi, protagoniste della gara a squadre, o Iudicelli 7°? Sarebbe meglio evitare di trovarsi in situazioni del genere.

  828. D'Artagnan says:

    I figli so piezze e core ma già nu’ altrò ci ha lassato e’ zampé

  829. Antonia says:

    A mio parere è assurdo che la Federazione non utilizzi questi 5 posti rimanenti per i Campionati Mondiali Cadetti. Dopo aver (giustamente) celebrato la medaglia d’oro a squdre femminile ai recenti Eyof, come si fa a non premiare coloro che si sono messe in luce in quell’occasione? Un nome su tutti: Irene Pedrotti, 57 kg protagonista e decisiva nella gara a squadre a Gyor. Non si possono sopportare altre ingiustizie.

  830. Luca says:

    Ennesima ingiustizia, ennesimo spreco di Occasioni per lo sviluppo di giovani talenti e di conseguenza del judo stesso.
    È così che si fa il bene dei ragazzi e dello sport? È in questo modo che si danno stimoli e soprattutto il buon esempio?

  831. Claudio Zanesco says:

    bell’articolo, ma come in altri sport e federazioni, non si può chiedere una intervista ai responsabili e sentire le motivazioni, magari hanno ragione loro per le scelte effettuate, un pò di pubblicità mediatica, un cartello con dietro gli sponsor, con 10/20000 visualizzazioni potrebbe essere virale ed economicamente utile

  832. zanesco claudio says:

    noto quattro cinture marroni fra i Russi vincitori della gara, qualcuno mi sa dire come funziona da quelle parti la graduazione?

    • Francesco says:

      Potrebbe essere che siano al primo anno cadetti ma e solo una mia supposizione, per esempio anche nella nostra rappresentativa credo che centracchio sia ancora marrone (cioe il grado di nera lo va in vigore l anno prossimo)

  833. Claudio Zanesco says:

    Comunque la giriamo il judo femminile da maggiori risultati di quello maschile, non saprei dire perchè ma accade

  834. pierattilio maino says:

    Bom dia meus amigos, grande onore al Pres. M. Vizer per la stragrande visione che sta portando il Judo mondiale alla attenzione internazionale (CNN!!!) con relativi sponsor e quant’altro.
    Aqui no Brasil il nostro ex. Pres. Paulo Wanderley. T.si era messo in moto giá in tempi remoti: sponsor che potete osservare sui busti degli atleti brasiliani: “bradesco, infroaereo, sadia, skania, petrobras…” potete cliccare su qualsiasi nome di atleta della selçãco brasileira e vi appare il busto intero con todos os patrocinador.. quando nel lontanissimo inizio anni 90 presi in gestione il calendario del Com. Reg. Lombardo nel bellissimo e nuovissimo PalaGorle a costo de “banana” come dicono in Brasil, messi a mia disposizione sponsor per premi (mountain bike, libri,ecc.)
    Nessuno mi diede la giusta riconoscenza!!! Ero diponibile in quanto iscritto all’ Albo dei Giornalisti della Lomdardia (elenco Pubblicisti) a far pubblicare i vari risultati su quotidiani locali e nazionali…nada de nada…Pubblicavo su “Il GiornO” di domenica mattina il resoconto del “Sankaku” con risultati fino alle 10 di sera, gli stranieri ne andavano pazzi, essendo io ad orgnanizzare la vendita nell’ ingresso dell’ Italcementi di mattino presto e depois????nada de nada, solo un mafioso uso della cronaca locale a vantaggio dei soliti noti e a svantaggio di coloro (il sottoscritto) che non si erano piegati al pagamento della pubbblicitá sul settimasnale “sportivo locale” pierattilio maino brasil

  835. ErminiaZonno says:

    Un grazie dal judo italiano .
    Ps. Condivido pienamente l’analisi effettuata

  836. Antonia says:

    Interessanti interviste in “parallelo”.
    Molte, troppe parole per le giustificazioni di Toniolo.
    Più semplice e stringente il M° Moraci.
    Ma la sostanza non cambia.
    Se si vogliono fare passi in avanti, criteri oggettivi SEMPRE e liberalizzazione completa di tutti i segmenti operanti nel sistema internazionale.
    Non si può fermare l’evoluzione in atto!

  837. zanesco claudio says:

    Ecco,queste cose dovrebbero far parte di una “conferenza stampa” antecedente , al fine di evitare dispersioni di energie che a volte i Social amplificano anche in maniera inesatta

  838. Vittorio Serenelli says:

    Carissimo Emilio,
    apprezzo molto lo stile ed il contenuto della tua esortazione ai Maestri per l’apertura del nuovo anno accademico.
    Se mi permetti sarei ancora più incisivo.
    Partiamo da un presupposto:
    • l’allenatore sportivo prepara al meglio i suoi atleti alla competizione
    • L’intrattenitore deve divertire e ricreare la propria utenza
    • L’educatore deve accompagnare in un percorso di crescita mirato il proprio protetto
    Il Maestro di Judo è spesso un di tutto questo ma, a mio parere, dovrebbe i cuor suo decidere quale di queste azioni è OBIETTIVO e quali invece STRUMENTO.
    Nel caso l’obiettivo sia il terzo il ruolo del genitore DEVE diventare centrale.
    Mi spiego, nei primi due casi può essere il bambino al centro della relazione lineare MAESTRO-BAMBINO-GENITORE. Quindi il Maestro deve sostanzialmente soddisfare le esigenze del bambino.
    Se invece la relazione è MAESTRO-GENITORE-BAMBINO l’interlocutore è necessariamente il genitore con il quale è necessario confrontarsi per illustrare obiettivi educativi e le strategie che verranno utilizzate per raggiungerli.
    Quindi come vedi concordo a pieno con la tua idea.
    A presto
    Vittorio

  839. berny says:

    bravo Nicola , il judo italiano ha sempre avuto una forte tradizione e solo qualche stolto non consce, ma la cosa che più fa tristezza e che si ci sottomette a questo pensiero tacitamente per paura o per impreparazione? e perchè al di fuori degli ambienti o nei luoghi di gara poi si critica l’operato di chi ne indica l’esecuzione? abbiamo atleti che fanno invidia a molte nazioni

  840. Daniele Arculeo says:

    Salve, vorrei ringraziare il Maestro Moraci per il suo interessantissimo contributo e vorrei segnalare che il link “Leggi anche l’intervista a Nicola Moraci sull’attività cadetti del 2017.”che dovrebbe puntare alla pagina http://www.italiajudo.com/intervista-a-nicola-moraci-presidente-della-cnag-dal-2005-al-2016/ non funziona, cordiali saluti

    • Ennebi - Amministratore says:

      Grazie per la segnalazione. Il link funziona correttamente ora.

  841. COMINO says:

    non è stato suonato l’inno di Israele Hatikvah è stato cantato da Flicker come testimonia il labiale, che poi gli stati non si riconoscano nulla toglie ad IJF che offre un inestimabile contributo….. Salam/ Shalom

  842. Vittorio Serenelli says:

    Mi piace. In tempi di comunicazione social posso iniziare con questa breve affermazione. Mi piace. Mi piace che a parlarne sia uno come te Claudio, uno di noi, uno che non ha bisogno di blasoni sportivi per esprimere sempre la propria opinione, spesso con arguzia ma mai offensivo. Mi auguro davvero che questa rubrica abbia il seguito che merita. Buon lavoro

  843. Fabio says:

    Molto bello ed interessante. Complimenti

  844. Claudio Zanesco says:

    Ahahah però, cosa aggiungere o dire, complimenti

  845. claudio zanesco says:

    Sono gli effetti della legge Fornero che rimanda il pensionamento perché alla fine la qualità della vita e il suo allungamento permette anche il Campionato Italiano per persone adulte, in compenso del calo delle nascite non ci si occupa per niente. di questo passo avremo per un certo periodo un incremento di pensionati in gara, poi fra 10 anni non avremo più ne pensionati ne giovani.
    Pazienza, sarò fuori dal mondo!!

  846. Claudio Zanesco says:

    Vista quasi tutta la gara in streaming, (ottimo), come sempre all’inizio l’impressione è negativa, forza, tattica, dopo però emergono le belle personalità e gli incontri diventano piacevoli, impressionante Rosalba Forciniti, judoka di un’altra epoca che rientra in gara non si preoccupa minimamente delle regole arbitrali e infila tutte le pretendenti al titolo, veramente impressionante contando la categoria 52 kg, i figli, e tutto il resto, d’altronde Jigoro Kano aveva scritto un libro, ” la mente sopra i muscoli” , un po di amarezza in quanto questo dimostra che comunque il livello medio nazionale non è elevatissimo se confrontato con i Topo internazionali

  847. Claudio Zanesco says:

    Nel nostro club abbiamo iniziato da poco , casulamente con un genitore abilitato al coaching, devo dire che è stato ben accettato dai ragazzi che ritengono questo “allenamento” utile alle loro performance

  848. Claudio Zanesco says:

    Bravissime, volenterose, di tasca loro si impegnano per i loro sogni, ma ho come la sensazione che la Grande Madre abbia perso un po di vista il bene dei suoi figli, forse il figliol prodigo avrà i maggiori benefici rispetto a colui che lavora tutti i giorni sui campi

  849. dr.pietro mellone says:

    “Atleti che si impegnano non solo nello sport ma anche nello studio”…ma di quale competizione state parlando? ci sono atleti che non sanno neanche a quale Universita’ siano iscritti tantomeno quale facolta’ frequentino! Penso che cio’ non interessi a nessuno perché altrimenti basterebbe davvero poco per smascherare il” giochetto”!Chi studia davvero fa bene a non partecipare.GRANDE MERITO INVECE A CHI E’UNIVERSITARIO TUTTO L’ANNO e non solo il giorno della gara.

    • Ennebi - Amministratore says:

      A causa dei furbi – che ci sono, lo sappiamo tutti, e sappiamo anche che non sono pochi – non possiamo penalizzare una intera categoria o “discriminare” una competizione come i CNU. Ci sono persone che hanno preso la medaglia d’oro e sono degli universitari veri tutto l’anno. In questo caso specifico, generalizzare può essere fuorviante e non rispettoso di quegli atleti-studenti (veri) che hanno preso parte alla competizione di Campobasso lo scorso week-end. Dunque, non e’ vero che uno studente vero non partecipa ai Campionati Universitari. E se proprio devo essere sincero trovo davvero “misero” – per usare un eufemismo – l’invito rivolto a chi studia a non partecipare ai CNU.

  850. maino pierattilio says:

    Bom dia, fa piacere che si sia messa l’ attenzione su un avvenimento di estrema importanza come quello accaduto in seno alla C.B.J. Tempo addietro fui invitato espressamente dal pres. Acácio Borges al raduno Alti Gradi brasiliani a S.Paolo e rimasi sinceramente sorpreso per il gran numero di Maestri di origini giapponesi in attivitá. Ed ancor piú meravigliato per l’ incredibile struttura organizzativa messa in atto dalla C.B.J. ed iniziata
    anni addietro con l’ ex Pres. Paulo Wanderley Teixeira ora nientemeno che Pres. del Com.Olim.Bras. Ad iniziare dagli sponsor di assoluta rilevanza economica, basti guardare i ritrattini degli atleti brasiliani per scoprire che sono gli unici in tutto il mondo ad essere fotografati a mezzo busto con le maglie dei vari sponsor.E poi ancora risonanza mediatica di primissimo ordine su stampa, radio, televisioni e social di tutti i generi..Un serbatoio di immenso potenziale numerico, qualitativo e altamente motivato….credo che in questo contesto Yuko Fujii abbia la possibilitá di fare grandissime cose. Primo banco di prova Baku. In mezzo
    a mille scandali, disfunzioni, malavita sempre piú dilagante e crudele, aqui no Brasil la C.B.J. offre perlomeno al mondo intero l’immagine di una Entitá seria, grandiosa e soprattutto pulita. Abraços a todos p.a.m. brasil

  851. maino pierattilio says:

    Bom dia a todos. Ho seguito in diretta la gara e devo ammettere di non aver valutato positivamente il contesto generale. Andare al sorteggio di una categoria ci si affida solo alla “boa sorte” come dicono in Brasile, e poi atleti che alla fine si mettono la medaglia al collo senza aver nemmeno combattuto…non mi sembra rientri nello Spirito Olimpico…Proporrei l’ inserimento di altra categoria per evitare l’inghippo, e poi tornare alla valutazione della vittoria a punti: 7 per wazari e 10 per ippon. Perlomeno
    si vedrebbero incontri ben piú animati e portati fino alla fine delle varie categorie. Speriamo che qualcuno ben altolocato concordi con la mia analisi e proceda al riesame. Ripeto: mettersi al collo una medaglia senza aver nemmeno combattuto mi sembra totalmente contrario allo Spirito Olimpico, potrebbe succedere pure con quanto da me auspicato, ma credo in misura molto ma molto minore, o comunque obbligare al combattimento tutte le categorie per poi alla fine mettere nero su bianco il veritiero risultato finale, un conto 6 a 0, un conto 4 a 2! O sbaglio?? Espero retorno. Muito obrigado ed un caro saluto as todos ex colleghi in Italia e nella mia cara natia terra Lombarda. pierattilio maino brasil

  852. maino pierattilio says:

    Bom dia, vorrei essere piú preciso ricordando che al Gran Slam di Abu Dhabi (Emirati Arabi) l’ atleta israeliano Tal Flicker vinse la cat. 66 Kg.e salí sul podio senza che fosse alzata la bandiera di Israele con relativo inno nazionale! Fu sostuita con quella della I.J.F. e musichetta anonima di sottofondo! Una totale assurditá, considerando che nella stessa competizione altri 4 atleti colsero il bronzo (Gil Cohen, Tohar Butbul, Peters Palrchik e Or Sasson) e la bandiera di Israele sempre sostituita da quella della I.J.F..
    Meno male che la politica sportiva mantiene la schiena dritta! Muito bem feito! Abraços a todos pierattilio maino brasil

  853. Claudio Zanesco says:

    penso sia giunta l’ora delle scelte importanti per molte persone

  854. Lucio says:

    Ma che razza di articolo hai scritto? A me sembra che col judo ed i nostri meritevoli atleti non c’entri nulla. Ce l’hai col Toniolo padre? Ti ha fatto qualcosa di grave? Ma perchè nn lo incontri invece di renderci partecipi dei tuoi personali rancori.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Ma mi faccia il piacere, lei e chi la manda a sostenere questa tesi. Ho raccontato fatti. Si svegli!

  855. Beatrice Lastrana says:

    Pleonastico e oltremodo fazioso: poca informazione, molta politica malfatta. Non parli di fatti: prima di pubblicare occorrerebbe la dignità di informarsi, almeno.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Argomenti. Se ne è capace! Si faccia dettare qualcosa di più interessante!

  856. Lucio says:

    Ma quali fatti, sono insinuazioni, pettegolezzi, illazioni, un articolo da macchina del fango anche scritto male. Se sei lo strumento di qualcuno è ora che ti svegli tu, oppure la frustrazione ed il rancore si sono impossessati della tua penna. Buona domenica.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Argomenti. Quali non sono fatti?! È lei che è lo strumento di qualcuno. Il rancore non mi appartiene… piuttosto il senso di giustizia, quella che manca in certi ambienti. Buona giornata

  857. Massimo says:

    E a pochi giorni da una gara così importante te ne esci con questo vile articolo???
    Che bassezza!

    • Ennebi - Amministratore says:

      Mi faccia capire se ho capito bene: per abusare del potere lo si può fare sempre? Invece per esprimere un dissenso rispetto a delle scelte che mi sembrano poco trasparenti avrei dovuto aspettare?! Mah…

  858. Salvo says:

    Da genitore di una judoka in competizione con la Toniolo e attento alla questione, esprimo il mio biasimo nei confronti di chi ha scritto questo pezzo perché le cose non stanno così. Il sistema di qualificazione e le regole imposte a livello nazionale hanno tutelato i migliori. Tutti hanno avuto le stesse possibilità e se una certa Toniolo classe 2003, ha vinto più di chiunque, non lo ha fatto per il cognome ma per quello che ha dimostrato sul tatami, meritandosi questa opportunità. Altri, come mia figlia, restano a casa ma senza il rancore di chi si sente derubato.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Non ha capito il punto: non si discutono le medaglie prese, ma il metodo. Rilegga. Con calma. Daccapo.

  859. Lucio says:

    Alla fine hai avuto un pó di visibilità. Quella che cercano le persone come te a scapito di altri (in questo caso di una ragazzina minorenne). Questo dimostra solo la tua indole vanitosa e depressa. Non commenteró oltre, nn lo meriti. Un abbraccio.

    • Ennebi - Amministratore says:

      Anche io mi fermo qui, il suo commento mi fa solo ridere. Ciò che si evince è la vostra incapacità ad argomentare e mentre io ho esposto dei fatti, voi solo delle offese. Questa non è una questione personale.

      Buona domenica caro “Lucio”.

      • Beatrice Lastrana says:

        Suvvia Buono, mi virgoletta il “Lucio” quando mezzo mondo sa che è lei il primo ad essere imbeccato e purtroppo per lei a sproposito: a quanto si evince lei sta all’estero e del judo italiano si ricorda solo quando la aizzano a dovere……poi certe persone come Toniolo l’hanno sempre stimolata, a lei e a molti frustrati del judo italiano d’annata! Ma preoccupatevi dei problemi veri e di chi non ci porterà alle Olimpiadi neanche per miracolo!

      • Ennebi - Amministratore says:

        Beatrice? O Lucio? Insomma siete la stessa persona, che figuraccia…. Ridicoli. Premesso che non sapete argomentare, io mi vergognerei ed anche parecchio!

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  53. L'ABC dello Statuto Federale FIJLKAM 6 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] Pio Gaddi sull’articolo 7 dello statuto FIJLKAM [...]
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  59. Pio Gaddi sull'articolo 7 dello Statuto FIJLKAM - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 3 [...]
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  74. L’ABC dello Statuto federale FIJLKAM 8 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] Pio Gaddi sull’articolo 7 dello statuto FIJLKAM [...]
  75. L’ABC dello Statuto federale FIJLKAM 8 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 8 [...]
  76. L’ABC dello Statuto federale FIJLKAM 8 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 7 [...]
  77. L’ABC dello Statuto federale FIJLKAM 8 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 6 [...]
  78. Pio Gaddi sullo Statuto FIJLKAM - Artt. 8-13 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] Pio Gaddi sull’articolo 7 dello statuto FIJLKAM [...]
  79. Pio Gaddi sullo Statuto FIJLKAM - Artt. 8-13 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 9 [...]
  80. Pio Gaddi sullo Statuto FIJLKAM - Artt. 8-13 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 8 [...]
  81. Pio Gaddi sullo Statuto FIJLKAM - Artt. 8-13 - italiajudo.com | do more be more|italiajudo.com | do more be more - [...] L’ABC dello Statuto FIJLKAM 7 [...]
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  89. Astana: diretta streaming Day 1|italiajudo.com | do more be more - [...] Clicca qui per il live update dei tabelloni Clicca qui per la preview di Italiajudo [...]
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