Mondiali U21: Italia stregata

Non c’è verso per l’Italia ai mondiali U21 di Fort Lauderdale: stregati i sorteggi, minato il tatami. Anche ieri nella terza giornata di gara le azzurre si sono arenate al primo turno battendosi con grande dignità, senza tuttavia riuscire a spuntarla con avversarie di elevatissimo spessore che a fine giornata sono salite sul podio. Sia […]
Non c’è verso per l’Italia ai mondiali U21 di Fort Lauderdale: stregati i sorteggi, minato il tatami. Anche ieri nella terza giornata di gara le azzurre si sono arenate al primo turno battendosi con grande dignità, senza tuttavia riuscire a spuntarla con avversarie di elevatissimo spessore che a fine giornata sono salite sul podio.
Sia Martina Greci (63 kg) che Alessandra Prosdocimo (70 kg) hanno infatti tentato il tentabile rispettivamente con Nami Nabekura (JPN) e Aleksandra Samardzic (BIH), ma non sono riuscite a superare le due avversarie entrambe arrivate al final block per aggiudicarsi la seconda e la quinta piazza.
E’ un’Italia che vale ma che non riesce ad essere incisiva, ancora una volta fermata in partenza dai migliori. A scompigliare le carte rimettendo in gioco il valore azzurro servirebbe quel doppio recupero che manca in vero a tutti, quella chance in più ai migliori che si scontrano sempre coi migliori, nonostante gli algoritmi dei sorteggi considerati infallibili strumenti di imparzialità e le fumose ranking, strumenti di dubbia utilità dacché la stagione dei “top-junior” sia ormai orientata alle olimpiadi. In vero, pare che il “genio arbitrale” mondiale stia partorendo interessanti retromarcia in merito – questo dicono le indiscrezioni internazionali – ma, ancora una volta, perché le scelte siano efficaci e utili anche a noi occorrono le giuste rappresentanze che troppo spesso si rivelano poco incisive.
A dominare lo scenario mondiale oggi è stata l’Europa: con l’eccezione della doppietta nipponica in vetta ai 70 kg e dell’exploit del carioca negli 81 kg, tutte le altre medaglie sono andate ai judoka del vecchio continente con l’apoteosi europea nei 90 kg, dove dai quarti in poi la gara ha assunto le tonalità di un campionato continentale di altissimo livello.
Padrona dei 63 kg, la nipponica Miho Minei vincitrice in finale sulla compagna di squadra Nami Nabekura; terzi posti per Vivian Herrmann (GER) e Katiejemima Yeatsbrown (GBR). E’ stata invece Barabara Matic (CRO) a confermarsi regina indiscussa per il secondo anno consecutivo nei 70 kg: ai suoi piedi la sorprendente britannica Ebony Drysdale Daley e le due francesi Marie Eve Gahie e Melissa Heleine sul terzo gradino del podio. A sorpresa, ad imporsi negli 81 kg è stato il brasiliano Rafeal Macedo, capace di fermare in finale anche la furia del russo Mikhail Igolnikov: al “terrore” di tutti i tatatmi europei non va a genio il tatami della Florida per la seconda volta consecutiva: ieri, così come lo scorso anno al mondiale cadetti, gli è sfuggita quella medaglia d’oro che tutti vedevano già tra le sue mani. Infine nei 90 kg tutti europei, Krisztian Toth è tornato a dettare legge dopo la débâcle continentale: a lui la rivincita in semifinale contro Beka Gviniashvili (GEO) che lo aveva irrimediabilmente eliminato a Bucarest lo scorso settembre. Sul secondo gradino del podio, inatteso, uno strabiliante Nikoloz Sherazadishvili (ESP), terzi Max De Vreeze (NED) e Beka Gviniashvili (GEO).
Nel medagliere per nazioni è il Giappone a dettar legge con dieci medaglie ci cui cinque titoli iridati (5 ori 4 argenti 1 bronzo); alle sue spalle Francia (1 1 4) Brasile (1 1 1 2) e Russia (1 1 1 0).
Oggi, nell’ultima giornata delle gare individuali, a difendere i colori azzurri Melora Rosetta, impegnata nei 78 kg con l’ungherese Evelin Salanki. A lei il nosto in bocca al lupo!
Commenta con Facebook