Judo Educazione: il risultato

Judo Educazione: il risultato

Secondo appuntamento con Claudio Zanesco che cura la rubrica settimanale “Judo Educazione” con l’obiettivo di aprire la discussione su questo tema su cui spesso si è dibattuto e si continua a dibattere.

Pubblicato da Claudio Zanesco il 29 Nov 2017 in Varese

Ben ritrovati! Torno a parlare di Judo Educazione o Judo Tradizionale.

È accertato che in Italia vi siano stati e vi sono maestri di Judo che portano avanti con coraggio e determinazione una proposta alternativa al judo sportivo praticato per formare un campione da esibire in palestra, sul giornale locale e ai ragazzini del turno amatoriale al fine di indurre e spesso ottenere attenzione a vari livelli della società. Non che sia sbagliato, per carità, si tratta chiaramente di una prospettiva e di una scelta. All’interno di questa visione legata all’agonismo, c’è una buona fetta di praticanti che mette in primo piano il solo risultato ad ogni costo, altri invece coltivano l’agonismo ma perseguono ancora gli scopi educativi della pratica judoistica.

Al contrario, il Judo Educazione privilegia l’aspetto educativo mettendo sempre al primo posto i valori morali che si trovano alla base della nascita del judo stesso – ovvero, insieme per progredire e il miglior impiego dell’energia – dentro e fuori dal dojo, non il risultato sportivo in sé. Preciso che secondo il mio punto di vista la pratica agonistica-sportiva non volta le spalle al Judo Educazione, anche se noto che nella maggior parte dei casi, la pratica agonistica è intesa come una attività strettamente legata al risultato delle competizioni.

Lo scopo che il Judo Educazione persegue è quello di formare degli uomini con dei valori,  capaci di apportare un contributo alla società di cui fanno parte, migliorandola. Questo è l’unico risultato che davvero contaE’ proprio questa la pietra miliare su cui si basa il concetto di Judo Educazione. Jigoro Kano elaborò il metodo Judo con l’obiettivo di creare degli individui migliori in grado di rigenerare la società attraverso l’applicazione dei  principi sopra menzionati. Come già anticipato nell’introduzione di questa rubrica la settimana scorsa, al posto di Judo Educazione si utilizza spesso anche il termine Judo Tradizionale. Con questo nome ci si vuole riferire proprio alle “intenzioni” che mossero il Fondatore del Judo e non alla esecuzione di una tecnica  in sé o al metodo di insegnamento. Vi sono movimenti di persone anche a livello mondiale che comunque cercano una “forma” sportiva più vicina alla regola comune che il Fondatore aveva stilizzato nei suoi scritti.

Ripeto ancora una volta, attraverso questa rubrica esprimo il mio punto di vista. C’è tuttavia chi la pensa diversamente: per esempio ci sono alcuni dei maestri di Judo che abbracciano il concetto di Judo Tradizionale-Educazione i quali propongono dei metodi di allenamento a loro dire legati al metodo di Jigoro Kano.

Spesso questi metodi non trovano riscontri particolari nel tempio del judo per eccellenza, ovvero il Kodokan di Tokyo. Allora come possiamo proseguire cercando certezze in merito? Chi ha ragione e chi ha torto? Chi dice la verità?

Ritengo che vi siano diversi metodi di insegnamento tutti più che validi e non me la sento di screditarne qualcuno. Adottare un metodo di insegnamento piuttosto che un altro non va a contrastare con il concetto di Judo Educazione, fino a quando l’obiettivo dell’insegnamento resta la crescita del judoka come individuo nel rispetto del mondo che lo circonda. Da qui, prende forza il concetto sottolineato precedentemente secondo il quale con il termine Judo Tradizionale ci si rivolge alle intenzioni che avevano ispirato Jigoro Kano, ovvero migliorare la società attraverso l’applicazione dei principi morali del Judo. Se dovessi essere costretto a fare una scelta, preferirei Judo Educazione a Judo Tradizionale poiché credo sia più vicino al messaggio che si vuole comunicare al mondo.

Per oggi è tutto. Alla prossima puntata.

 

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