Gli Esposito: i primi ad essere primi!

Gli Esposito: i primi ad essere primi!

“Pronto, parlo con la storia?” E’ la seconda volta che mi rivolgo ad un ESPOSITO con queste parole: il 24 ottobre 2013, era il giorno del fratello Antonio, oggi il protagonista del judo italiano è Giovanni, il primo campione mondiale azzurro della classe cadetti. Dopo il titolo iridato di Valeria Ferrari nel 2009 tra le […]

Pubblicato da AC il 7 Ago 2015 in

“Pronto, parlo con la storia?” E’ la seconda volta che mi rivolgo ad un ESPOSITO con queste parole: il 24 ottobre 2013, era il giorno del fratello Antonio, oggi il protagonista del judo italiano è Giovanni, il primo campione mondiale azzurro della classe cadetti. Dopo il titolo iridato di Valeria Ferrari nel 2009 tra le ragazze, è finalmente arrivato anche un uomo capace di conquistare la vetta del mondo giovanile: non può essere un caso che l’uomo sia il fratello dell’unico altro campione mondiale d’Italia.

er__28q6748Ma Giovanni Esposito corre sulla storia del judo italiano e vince ben prima di Antonio: due volte campione italiano under 18, quest’anno tricolore under 21 e quindi un oro e due bronzi nel tour mondiale cadetti ed oro e bronzo nel circuito internazionale junior, bronzo agli europei e quindi vincitore degli EYOF…fino ad oggi. “Questa mattina non stavo bene, le gambe non partivano…eppure, dopo il primo incontro ho capito che potevo farcela. E’ stato grandioso superare il turco in semifinale: in finale ho poi capito che era morto e ho cambiato il mio judo per sorprenderlo: così è stato.”

“Dopo il titolo di mio fratello è un sogno” ha commentato Giovanni ancora emozionato.  Non è un sogno ma realtà.

E’ stata più che realtà con lo statunitense Cer__28q6586ook, col Tajiko Abdulloev e col kazako Marat schiantati di ippon con caparbietà magistrale prima della semifinale col turco Bilal Ciloglu che l’aveva battuto agli europei di Sofia: così non è stato a Sarajevo, dove ad avere la meglio è stato un Giovanni superlativo che ha superato l’ottomano per waza-ari. Il meglio è però arrivato in finale col georgiano Bagrati Niniashvili capace di imporsi sull’azzurro per waza-ari fino a dieci secondo dal termine dell’incontro quando un cambio netto ha premiato l’estro e il coraggio di Giovanni che ha schiantato l’avversario con un audace ippon in uchi-mata.

“Ora spero di potermi mettere subito in gioco con gli juniores” ha dichiarato il neo-campione mondiale a fine gara “più che vincere non posso fare, sta a loro darmi l’opportunità. ”  E’ l’opportunità che dopo Lubijana 2013 il fratello Antonio sta ancora aspettando insieme ai talentuosi colleghi: l’Italia di Tokyo parla infatti degli Esposito, dei Lombrado, dei Manzi, delle Giuffrida, delle Centracchio per fare solo alcuni dei nomi di chi, ingabbiato o meno nel fumoso progetto Tokyio o sul tatami di casa propria, può con senno guardare ad un glorioso futuro.

Giovanni, non ancora diciottenne, come il fratello è un ragazzo meravigliosamente modesto, in apparenza spavaldo ma deciso, cosciente e straordinariamente determinato: una conferma non solo per il judo azzurro ma soprattutto per il judo dei club, in questo caso targato Nippon Napoli.

Si voleva che l’oro di Antonio fosse l’inizio di una nuova storia ma così non è stato solo per i vizi della solita politica italiana: dopo il secondo oro iridato che arriva dal mondo giovanile la storia deve cambiare.

Grande Giovanni!



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