Chiacchierata con il professore Bernardo Centracchio

Chiacchierata con il professore Bernardo Centracchio

Il professore Barnardo Centracchio ha conseguito il diploma ISEF – poi convertito in Laurea in Scienze Motorie – e ha esercitato la professione di docente di Educazione Fisica presso le scuole di secondo grado. E’ stato un atleta della nazionale italiana, P.O. nel 1972 e ha preso parte ai Campionati Europei Seniores di Londra nel 1974 e ai Campionati Mondiali Universitari a Bruxelles nello stesso anno. Allievo del maestro Nicola Tempesta, uno dei pionieri del judo italiano, il maestro Centracchio è stato a sua volta pioniere del judo in Molise. E’ candidato alle prossime elezioni della FIJLKAM quale consigliere nazionale nella componente “Insegnanti Tecnici” per il settore Judo.

Pubblicato da Ennebi il 24 Nov 2016 in Barcellona, ESP

Il professore Bernardo Centracchio, classe 1951, inizia a svolgere judo nell’aprile del 1967 grazie all’incontro con il Prof. Sergio Fati. Ha poi proseguito la propria carriera di atleta sotto la guida del maestro Nicola Tempesta, uno dei pionieri del judo italiano. Come atleta ha indossato la maglia azzurra per diversi anni. E’ stato P.O. nel 1972 e ha preso parte ai Campionati Europei Seniores di Londra nel 1974 e ai Campionati Mondiali Universitari a Bruxelles nello stesso anno. Anni dopo il maestro Bernardo Centracchio fondò assieme ad alcuni amici e compagni di mille avventure, l’associazione sportiva Enaoli poi divenuta Kodokan Napoli. Ha conseguito il diploma ISEF – poi convertito in Laurea in Scienze Motorie – e ha esercitato la professione di docente di Educazione Fisica presso le scuole di secondo grado. Nel marzo del 1974 il professore Bernardo Centracchio decise di tornare nella propria terra natia, il Molise, dove fondò il primo club molisano di judo, Akiyama Isernia. Grazie al maestro Bernardo Centracchio, il judo si sviluppò velocemente nei paesi limitrofi a partire dagli inizi degli anni 80 fino a diventare una delle discipline più praticate e più note in regione. Infatti, il professore Centracchio è stato promotore della nascita di diverse associazioni sportive in Molise, diventando simbolo in regione di questa disciplina. Oggigiorno, è socio fondatore e direttore tecnico del Champion Sport Team, con sede a Isernia. Sono oltre 50 le medaglie conquistate ai campionati italiani di classe e assoluti da parte di allievi del maestro Centracchio. Il maestro Bernardo Centracchio è stato insignito dal CONI della stella di bronzo al valore sportivo per i successi ottenuti come allenatore ed educatore e ha ricevuto sempre dal CONI anche la stella d’argento dal valore sportivo in qualità di dirigente della società sportiva CST Isernia. E’ candidato alle prossime elezioni della FIJLKAM quale consigliere nazionale nella componente “Insegnanti Tecnici” per il settore Judo e sfida il consigliere uscente, il professore Nasti.

Maestro Centracchio, può spiegarci perché si candida? 

Mi candido perché ritengo di poter lavorare per una Federazione migliore assieme a tutti i tesserati della FIJLKAM ed in particolare con gli insegnanti tecnici di cui sono esponente. Mi metto a disposizione della comunità con l’ambizione di poter essere un riferimento affidabile. Per fare ciò, metto al servizio di tutti i tesserati della FIJLKAM la mia esperienza di educatore accumulata in oltre 40 anni di attività, la mia inclinazione a lavorare in squadra, la conoscenza dei problemi della nostra federazione, l’attitudine ad ascoltare e sopratutto a prendere decisioni.

Lei crede che  gli attuali dirigenti della FIJLKAM non abbiamo preso decisioni? 

Credo che non abbiano preso decisioni laddove c’erano delle responsabilità importanti da prendere e laddove l’hanno prese, lo hanno fatto nella maggior parte dei casi nel modo sbagliato. Faccio degli esempi partendo dal passato più recente: qualche giorno fa il Consiglio di Settore ha preferito inviare una email ai club iscritti alla fase finale del campionato italiano a squadre piuttosto che prendere una decisione chiara ed  univoca, assumendosene la responsabilità. Hanno infatti scaricato il peso di una decisione importante quale l’esclusione di 11 club dalla fase finale della gara a squadre sulle società sportive regolarmente iscritte alla fase finale di Monza, quando gli unici ad avere il potere, il dovere e l’autorità di prendere tale decisione erano i consiglieri nazionali stessi. Da un lato, non si sono assunti la responsabilità di una comunicazione poco chiara, visto che la data ultima di iscrizione era indicata nella sola informativa della competizione e non vi è stata nessuna circolare o email che informasse le società sportive sulle modalità di iscrizione, dall’altro hanno preferito una modalità di decisione in forma privata, che personalmente ritengo non accettabile. Ci sono altri esempi, il più eclatante è il cosiddetto “Caso Astana”, che ha visto l’esclusione dalla squadra dei Campionati del Mondo del 2015 molti giovani talenti, tra cui Elios Manzi e Fabio Basile. Anche in quel caso, il Consiglio di Settore ha scaricato sui tecnici di allora una decisione che era meramente politica. Nel futuro, mi batterò affinché vi siano dei riferimenti chiari sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista politico e affinché le questioni politiche non si intreccino con quelle tecniche e viceversa.

Lei ha fatto qualcosa che mai nessuno aveva fatto prima d’ora nella FIJLKAM, ovvero presentare un programma elettorale e aprirsi al confronto con gli elettori. A marzo di quest’anno Lei è stato il primo a intraprendere questa strada. Quanto è importante secondo Lei il coinvolgimento della base nella gestione della cosa pubblica? 

E’ fondamentale ed è proprio quello che è venuto a mancare negli ultimi decenni. Nello specifico, una volta eletto, vorrei essere il veicolo attraverso il quale le proposte del popolo della FIJLKAM approderanno sul tavolo del consiglio nazionale, una volta che le avremo discusse ed ottimizzate grazie al web, che ci consente di comunicare a distanza senza per forza doverci incontrare faccia a faccia. Confrontarsi per progredire è lo spirito che anima la mia candidatura e sarà il credo con il quale opererò all’interno del consiglio: quando c’è il confronto le diverse idee arricchiscono coloro che partecipano alla discussione, alimentando l’entusiasmo e la forza di andare avanti in una ottica di miglioramento continuo, un approccio del resto che nasce in Giappone e che ormai è lo standard persino in ogni azienda che si rispetti, su imitazione del “modello Toyota”. Il judo fa parte di quella cultura ed è espressione di quel tipo di approccio, evidentemente vincente. Ritengo ci sia una distanza troppo grande tra gli attuali dirigenti della federazione e il territorio. Questa distanza va assolutamente accorciata e per fare ciò non solo serve un rinnovamento del Consiglio di Settore, ma credo sia importante l’elezione di individui che conoscano a fondo i problemi che ogni club, insegnate tecnico e atleta si trova ad affrontare giorno dopo giorno. L’obiettivo di una federazione non può essere solamente la medaglia olimpica, ma in primis il benessere di tutto il movimento che essa rappresenta.

Maestro Centracchio, come si può raggiungere il benessere dei tesserati della FIJLKAM?

Ritengo che l’obiettivo primario sia un aumento reale dei tesserati. Quando dico reale, mi riferisco al fatto che spesso le statistiche che i nostri attuali dirigenti ci mostrano contano più volte quegli individui che sono tesserati allo stesso tempo come insegnati tecnici, atleti e a volte anche come dirigenti. Non mi meraviglierei se in Assemblea il prossimo 3 dicembre ci verrà detto che in questo quadriennio la FIJLKAM ha aumentato il numero dei propri tesserati. In verità tutti sappiamo che la maggior parte dei club sta affrontando un periodo difficile e sta soffrendo a causa di un numero sempre minore di iscritti. E io vorrei affrontare e trovare una soluzione a questo problema. Sono convinto che un reale incremento dei praticanti porti benefici a tutto il movimento, persino nell’agonismo di alto livello. Per fare ciò bisogna ripartire dalla formazione degli insegnanti tecnici, definire delle specializzazioni e premiare chi porta a casa i migliori risultati, in ogni ambito, non solo agonistico, ma anche promozionale e amatoriale. Del resto il CONI si è espresso chiaramente spiegando che le federazioni sportive sono chiamate ad occuparsi di ogni aspetto sportivo al di là dell’agonismo in senso stretto.

Lei ha espresso nel Suo programma una idea molto interessante sul ruolo del Direttore Tecnico, ce la può spiegare meglio? 

Vedo il direttore tecnico non solo come il leader della nazionale italiana, ma anche come il leader di tutto il movimento judoistico italiano e ritengo che il DT abbia il dovere di definire i programmi di crescita per tutti i club della FIJLKAM, diventandone il punto di riferimento. Per quanto riguarda l’aspetto meramente agonistico, credo che il direttore tecnico debba assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Mi spiego meglio: non ha senso definire dei criteri di selezione il più delle volte forniti a posteriori. E’ giusto che il direttore tecnico faccia le proprie scelte, che metta in campo sempre la squadra che ritiene più forte, che fornisca le spiegazioni delle proprie scelte e che si assuma le responsabilità in base ai risultati che porterà a casa a fine quadriennio.

Lei ritiene che gli attuali dirigenti della FIJLKAM possano ritenersi soddisfatti delle 3 medaglie conquistate a Rio?

Certo che possono ritenersi soddisfatti, ma mi pare ovvio che il merito di queste medaglie non può in nessun modo essere attribuito agli attuali consiglieri nazionali. Sono gli atleti stessi che in primis ci hanno creduto, ci hanno lavorato, hanno buttato il sangue per raggiungere questo sogno. A loro e ai loro club vanno i miei complimenti, indipendentemente dal risultato raggiunto a Rio, tutti gli atleti qualificatisi alle Olimpiadi hanno espresso un bel judo e questo è stato un cambiamento rispetto alle ultime edizioni delle Olimpiadi. Personalmente, ho notato un grande disinteresse nei confronti della cosa pubblica da parte di tre dei quattro attuali consiglieri nazionali, che stanno basando la propria campagna elettorale sui risultati di Rio. Da chi si è focalizzato solo sul mondo dei kata e dei master senza curarsi di tutto il resto, ovvero il prof. Stefanel, a chi ha pensato solamente alle cariche internazionali di cui fregiarsi, parlo ovviamente del maestro Capelletti, a chi non ha mai preso una posizione chiara, nella paura di schierarsi, mi riferisco al prof. Nasti.

Su quale altro aspetto lavorerà nel caso dovesse essere eletto?

Mi batterò per difendere il lavoro e i sacrifici dei club, degli atleti e delle loro famiglie. Ritengo che la FIJLKAM abbia il dovere di rivolgersi ai giovani in modo che essi possano avere una prospettiva per restare o per tornare piuttosto che essere degli individui di passaggio. In ogni decisione che prenderò all’interno del consiglio di settore, metterò al primo posto questo principio, in modo che guidi ogni mia scelta e decisione. Non posso fare altre promesse, visto che la definizione dei regolamenti sarà il risultato di un lavoro di squadra, ma su questo principio potete starne certi, mi batterò per difendere il lavoro e i sacrifici dei tesserati della FIJLKAM. Perché ciò avvenga, ritengo sia fondamentale definire regole chiare e precise che non diano scampo a molteplici interpretazioni. Ciò significa far rispettare le regole e prevedere sanzioni per chi non lo fa. Per fare un esempio, ritengo sia giusto bloccare gli organizzatori delle competizioni che non hanno luoghi di gara idonei allo svolgimento dei tornei con punteggio.

Che dire invece dello Statuto della FIJLKAM?

E’ ovvio che va cambiato. Persino il nostro Presidente ha ammesso durante l’ultima Assemblea che lo Statuto necessita di un cambiamento e lo ha recentemente ribadito nell’ultima circolare emanata. Non è accettabile che ci sia un numero così elevato di club che non ha diritto di voto. Così come non sono accettabili le modalità definite per potersi candidare con un processo troppo complesso per reperire le proposte di candidatura. Devono essere riviste anche le modalità con cui si assegnano i voti plurimi. Ci sono tanti altri aspetti da rivedere, ma questi tre credo rappresentino una priorità importante.

Lei ritiene che la FIJLKAM abbia una gestione trasparente?

Assolutamente no. Prima di tutto, le convocazioni degli atleti in nazionale devono diventare pubbliche, mentre al momento sono una cosa privata. Sei o sette anni fa, venivano informati tutti i comitati regionali, mentre ora solo le società sportive che hanno almeno un atleta nella lista dei convocati ricevono tale informazione. Mi piacerebbe poi che ogni spesa della FIJLKAM passi per una gara d’appalto, anche laddove non sia obbligatoria secondo i termini di legge. Infatti, ritengo che ridurre i costi della FIJLKAM in modo da poter liberare delle risorse economiche in favore dei nostri atleti sia un dovere morale, piuttosto che un dovere dettato dagli obblighi di legge. Senz’altro questa sarà un’altra battaglia che condurrò una volta eletto. Bisogna lavorare ad un piano economico che consenta da un lato di ottimizzare la gestione della FIJLKAM, dall’altro di trovare nuove fonti di finanziamento in modo da far stare tranquilli gli atleti e in modo da premiare i più meritevoli. Vorrei non vedere più atleti lasciati a casa per questioni economiche. Anche questo significa rispettare i sacrifici dei nostri tesserati.

Il presidente Falcone ha scelto quattro candidati consiglieri con cui vorrebbe lavorare nel consiglio federale. Lei non è tra questi. Che cosa ne pensa di questa scelta?

Mi aspettavo più coraggio: avrei apprezzato se il Presidente avesse intrapreso la strada dell’innovazione e del coraggio piuttosto quella della rassicurazione. Il fatto che vi siano tante alternative alle sue squadre, non solo nel mondo del judo, significa che le sue scelte non sono state condivise dal popolo della FIJLKAM.

La ringrazio maestro. In bocca al lupo per la sfida elettorale.

Crepi il lupo e grazie a te per il tuo lavoro.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: BERNARDOCENTRACCHIO.IT

 


  1. pierattilio maino says:

    Muito bom MºCentracchio,
    parabéns
    Mº pierattilio maino brasil

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