Zimbaro, Forciniti e Galeone commentano il match tra Abe e Maruyama
Italiajudo ha avvicinato tre ex atlete della nazionale italiana femminile per chiedere loro un commento sull’incontro epocale tra Abe e Maruyama. Ringraziamo per la propria disponibilità le tre campionesse Laura Zimbaro, Rosalba Forciniti ed Assunta Galeone.
LAURA ZIMBARO
In realtà in riferimento all’incontro tra Abe e Maruyama non è facile parlare di tecnica: infatti con avversari di questo calibro, che si conoscono praticamente da sempre, è molto difficile che esca fuori la tecnica. Piuttosto è stato un incontro di tattica pura. Solo chi è ad un certo livello e conosce davvero bene il judo può comprendere la grandezza di questo incontro e come lo hanno impostato entrambe le parti. C’è chi ha parlato di poca tecnica, qualcuno ha commentato l’incontro come noioso o poco spettacolare. Abe e Maruyama hanno tecnica da vendere, tuttavia è difficile che esca fuori quando ci si conosce così bene. Ciò detto, l’incontro mi è piaciuto tantissimo. Clicca qui per continuare a leggere il commento di Laura Zimbaro.
____
ROSALBA FORCINITI
Sono certa che l’incontro tra Abe Hifumi e Maruyama Joshiro sia da considerarsi per il mondo del judo il main event del quadriennio olimpico, abbiamo visto per la durata circa di 24 minuti un incontro conclusosi con un waza-ari al Golden Score prontamente messo in discussione inizialmente da molti addetti ai lavori ma alla fine confermato. Tralasciando l’aspetto tecnico vorrei soffermarmi su un aspetto più che altro morale proprio perché è stato deciso di concedere il pass olimpico ad uno dei due atleti che rappresenterà il Giappone nell’appuntamento a cinque cerchi circa otto mesi prima della competizione olimpica di Tokyo e a quattro soprattutto dalla chiusura della ranking ufficiale. Clicca qui per continuare a leggere il commento di Rosalba Forciniti.
_________
ASSUNTA GALEONE
Dell’incontro dell’anno resta nella mia mente un’immagine: Maruyama emozionato nell’intervista post match. Dei 24 minuti, quello che ho memorizzato è il dopo. Sarà che siamo molto diversi culturalmente, sarà che l’empatia ha fatto il suo lavoro, ma di questo evento è quel preciso fermo immagine che ho impresso. Maruyama in maniera molto dignitosa mostra le sue lacrime, rammaricato che il suo tutto non è bastato per vincere, elogiando il suo avversario e ringraziandolo anche per averlo motivato a spingersi così oltre (solo chi conosce la cultura giapponese può comprendere un comportamento del genere!). Clicca qui per continuare a leggere il commento di Assunta Galeone.
Commenta con Facebook