Mondiali Veterani e Kata: successo per il judo azzurro!

Mondiali Veterani e Kata: successo per il judo azzurro!

Successi iridati per gli azzurri del Kata e per Veterani, impegnati la scorsa settimana ad Amsetrdam nei rispettivi campionati Mondiali: con due medaglie nel kata e sedici coi veterani, l’Italia ha brillato e ha fatto riecheggiare l’Inno di Mameli per ben due volte grazie a Salvatore Palillo e Manuela Tadini che sono saliti sul gradino […]

Pubblicato da AC il 29 Set 2015 in Monza

Successi iridati per gli azzurri del Kata e per Veterani, impegnati la scorsa settimana ad Amsetrdam nei rispettivi campionati Mondiali: con due medaglie nel kata e sedici coi veterani, l’Italia ha brillato e ha fatto riecheggiare l’Inno di Mameli per ben due volte grazie a Salvatore Palillo e Manuela Tadini che sono saliti sul gradino più alto del podio, nel tripudio festante dei compagni di squadra.

L’Italia del Kata è salita sul podio con l’argento di Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini nel Goshin Jutsu e il bronzo di Andrea Fregnan e Stefano Moregola nel Katame No kata; se l’Asia si è imposta su tutti, con la delegazione nipponica al meglio delle proprie possibilità, tra le grandi c’è stata anche l’Italia che ha difeso caparbiamente la propria tradizione confermando l’ottima qualità deAccommodation-Information-for-IJF-Veterans-World-Championships-2014-in-Malaga-Spain-1-231-regl judo azzurro nel kata.

Tra i 1200 partecipanti alla settima edizione degli IJF World Veterans Judo Championships, con i campionissimi Manuela Tadini (F2 52 kg) e Salvatore Palillo (M4 60 kg), sul podio di Amsterdam,  anche i veterani  d’argento Enrica Cattai  (F5 63 kg) e Marco Andrei (M3 60 kg), e i colleghi Elena Vasile (F4 57 kg), Monica Stragliotto (F4 70 kg), Lucia Assirelli (F5 52 kg), Gianna Sestieri (F5 63 kg), Cristiana Pallavicino (F7 78 kg), Francesco Iannone (M1 100 kg), Fabrizio Murroni (M4 60 kg), Stefano Pressello (M4 90 kg), Marco Zunino (M4 100 kg), Armando Vettori (M5 90 kg), Ignazio Marras (M6 kg 60) e Cesare Busini (M6 kg 81).

Judo azzurro in vetta dunque con i cosiddetti “amatori” capaci di regalare e di regalarsi successi che di “amatoriale” hanno ben poco: fatica e sudore quotidiano sono gli encomiabili ingredienti di sceglie di continuare o di iniziare a mettersi in gioco “da grande”, rinunciando ad attaccare la cintura al chiodo per cercare, vivere e condividere le stesse emozioni dei grandi…l’agonismo in senso stretto, lascia forse più spazio alla dimensione ludica e a quella della sfida personale ma non cambiano la dedizione e l’autenticità delle emozioni che una gara ed una confronto  ai più alti livello possono dare. Complimenti dunque a quella parte d’Italia spesso trascurata che rappresenta silenziosa il futuro della grande maggioranza dei club: se il “qui ed oggi” del judo olimpico è e sarà cosa per poche talentuose eccezioni, è molto più probabile che ad incarnare il futuro di club, associazioni e società sportive, siano le Tadini ed i Palillo, così come i Volpi, i Calderini, i Fregnan e i Moregola che anche da “grandi” si alimentano di sfide e non rinunciano al judo per realizzarle.

 

Clicca qui per il link  IJF Veterans Web Page


 


  1. marco bottinelli says:

    Grazie Alessandro

  2. D'Artagnan says:

    NON E’ UN PAESE PER VECCHI?!

    ItaliaJudo prende atto che, come suggerisce la federazione, le società si DEVONO occupare di vecchi (pardon Master) e Kataisti….quindi il futuro del Judo italiano è nei pensionati e negli amatori che sostengono i clubs. Tutto il resto è noia…..o Ostia.
    Nel momento di massima espansione del Judo mondiale, le società dovranno occuparsi al massimo degli EsordientiB.
    Ma tra un pò verranno demotivati o precettati anche quelli.
    A meno che, oltre a far firmare a dei minori il NUOVO (sic!) Codice d’Onore del Giovane Samurai, non ci facciano trovare sul sito FIJLKAM le firme autografe per lo stesso codice di atleti, tecnici federali, arbitri e dirigenti che NON hanno mosso un dito in diretta streaming alle ennesime sceneggiate napoletane dei soliti maleducati….
    MA NON SI DOVEVA RIPARTIRE DALL’EDUCAZIONE??

  3. marco bottinelli says:

    Caro Moschettiere,chiunque Tu sia (visto che il coraggio di mettere un nome e cognome in calce a quello che si dice sembra essere usanza ormai dimenticata) secondo me: ”le società si DEVONO ANCHE occupare di vecchi (pardon Master) e Kataisti”.Che sono evidentemente due categorie sociali che per qualche motivo non ti sono molto simpatiche.Però se vuoi PRATICARE (NON INSEGNARE) attivamente judo dopo i 35 anni questo puoi fare,per dare ulteriore motivazione alle tante ore passate sul tatami insieme ai GIOVANI.Un mondiale Master non ha certamente lo stesso peso di un mondiale delle altre categorie agonistiche ma ha dietro lo stesso sudore, lo stesso impegno e sopratutto la stessa passione di tutte le altre competizioni.Tutti invecchiamo e dobbiamo trovare degli stimoli, ci arriverai anche Tu giovane (forse????) Guascone.
    Per quanto riguarda l’educazione,che nulla centra con i Master e Kataisti dove raramente ci hanno di questi problemi, Atleti ma sopratutto Tecnici,Dirigenti ed ancora Accompagnatori e Genitori vanno educati da piccoli perché da VECCHI é dura.
    Cordialmente Marco Bottinelli (Master/Vecchio cinquantenne)

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