A Tunisi si apre il circuito Grand Prix 2018: la prima giornata.
Il 2018 del judo comincia nella capitale tunisina, così come viene varato il nuovo regolamento internazionale.
La talentuosa ucraina Bilodid continua a stupire nei 48 kg, mentre non mancano le sorprese, come il francese Khyar che torna sul primo gradino del podio a 60 kg. Bene le favoritissime Pereira e Gjakova.
Si è svolta oggi la prima giornata di gara del Grand Prix di Tunisi, il primo del nuovo anno solare, che ha visto anche per la prima volta l’applicazione del nuovo regolamento, con la reintroduzione del doppio wazari equivalente all’ippon.
Tanti gli assenti illustri, ma numerosi anche gli atleti di alto livello che hanno preso parte quest’oggi alla gara nelle categorie leggere: 60 e 66 kg tra gli uomini, 48, 52 e 57 kg tra le donne.
Cat. -48 kg
A sorpresa la grande favorita della vigilia, la coreana Jeong, cede nei turni preliminari alla talentuosa Mei Tanaka, fallendo il primo appuntamento dell’anno.
Proprio la giapponese finirà poi terza al pari dell’ucraina Cherniak. La competizione viene sbaragliata dalla giovanissima ucraina Bilodid, già campionessa europea in carica, sicuramente una delle atlete più interessanti in ottica futura, che si aggiudica la finale sulla rumena Pop.
Cat. -60 kg
In una categoria priva di un vero favorito la spunta il redivivo francese Walide Khyar, che con uno spettacolare ura-nage si sbarazza in finale del sorprendente sloveno Trbovc, che nei turni preliminari aveva fatto fuori il forte turco Ozlu.
La medaglia di bronzo viene dunque assegnata al kazako Kyrgyzbayev, tra i favoriti alla vigilia, ed al giapponese Miyanohara.
Cat. -52 kg
Con la campionessa Kelmendi fuori dai giochi per infortunio, la categoria sembrava indirizzata ad una finale tra l’altra kosovara Distria Krasniqi, campionessa europea u23, e la campionessa panamericana, la brasiliana Pereira. Le due favorite non hanno deluso le aspettative accedendo alla finale, dove grazie ad un doppio co-uchi-gari, la brasiliana Pereira ha conquistato l’oro.
Un po’ a sorpresa la francese Gneto viene sconfitta nella finalina dalla giapponese Kosè, mentre l’altro bronzo va alla slovena Stangar, entrambe vittoriose per immobilizzazione a terra.
Cat. -66 kg
Come nei 60 kg, anche questa categoria si annunciava particolarmente imprevedibile, con grande curiosità riguardo al talentino brasiliano Cargnin, che però si è arreso lungo il percorso al giapponese Fujisaka.
Proprio quest’ultimo ha dato vita ad un’entusiasmante finale per il primo posto, dove, dopo essere stato in vantaggio di due sanzioni e ben sette minuti di GS, ha tuttavia ceduto all’uzbeko Akhadov, vittorioso per un wazari.
Al terzo posto due outsider quali il russo Grigoryan ed il kazako Serikzhanov.
Cat. -57 kg
Tre erano le grandi attese per questa categoria: la panamense Roper, la kosovara Gjakova e la coreana Kwon.
Nessuna di loro ha disatteso le aspettative: la Roper, sconfitta in semifinale dalla Gjakova, ha conquistato un bronzo insieme alla francese Cysique.
L’attesissima finale per l’oro ha visto spuntarla proprio la Gjakova, con la coreana Kwon che si deve accontentare dell’argento.
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