Si chiude il Grand Prix di Dusseldorf
Tra conferme, penalità e ancora decisioni arbitrali discutibili, cala il sipario anche sul Grand Prix di Dusseldorf 2016 che questo fine settimana ha visto impegnati 10 atleti azzurri di cui 7 uomini e 3 donne. A salire sul tatami nella prima giornata di venerdì 19 Febbraio , sono stati Carmine Di Loreto ed Elios Manzi […]
Tra conferme, penalità e ancora decisioni arbitrali discutibili, cala il sipario anche sul Grand Prix di Dusseldorf 2016 che questo fine settimana ha visto impegnati 10 atleti azzurri di cui 7 uomini e 3 donne. A salire sul tatami nella prima giornata di venerdì 19 Febbraio , sono stati Carmine Di Loreto ed Elios Manzi per la categoria dei 60 Kg, Elio Verde e Fabio Basile per i 66, Maria Centracchio nei 57 kg e Valentina Moscatt nella categoria al limite dei 48 kg.
Buona partenza per Di Loreto che, dopo aver superato per ippon il malgascio Janeiro Chan Ling , supera il turno anche contro lo spagnolo Joaquín Gomes per poi essere eliminato dal georgiano Amiran Papinashvili.
Stesso percorso per Elios Manzi. Al suo primo Grand Prix il giovane siciliano si è messo subito in evidenza ribaltando il risultato ai danni del padrone di casa Tobias Englmaier che fino a quel momento era in vantaggio di un waza-ari contro yuko. Un ippon infatti gli ha permesso di andare avanti e nel turno successivo si è imposto per uno shido di differenza contro il bulgaro Yanislav Gerchev. La corsa di Manzi viene frenata dall’esperto georgiano naturalizzato turco Bekir Özlü, che successivamente ottiene il bronzo. Quest’ultimo ,veterano dei Grand Prix , trova un ippon in seguito ad una bella azione di uchi-mata. Ma Elios ha dimostrato di poter dire la sua – “un talento puro” – come ha sottolineato anche Dario Romano.
Ancora una volta le penalità sembrano assegnare gli incontri. Ben tre shido contro il georgiano Vazha Margvelashvili bloccano la strada al “pittbull di Rosta” Fabio Basile che nonostante tutto continua a dimostrare che la stoffa c’è.
E’ l’uzbeko Rishod Sobirov a sbarrare il cammino ad Elio Verde, che precedentemente aveva vinto con l’azero Tarlan Karimov. Rientro poco felice per Valentina Moscatt, reduce da un lungo periodo di fermo e non del tutto guarita. L’atleta piemontese subisce un ippon al primo incontro contro la turca Dilara Lokmanhekim .
Nei 57 kg invece è stata Maria Centracchio a doversela vedere con la colombiana Yadinys Amaris . Una gara che vedeva in vantaggio di uno shido l’azzurra fino a pochi secondi dalla fine, prima di subire un waza-ari che ha permesso di proseguire la corsa alla colombiana che nel turno seguente ha eliminato anche la numero uno del tabellone, nonchè argento olimpico e mondiale, la rumena Corina Căprioriu.
Il riassetto tattico che ha dato spazio e fiducia a giovani emergenti, sembra trovar conferme anche in Antonio Esposito nella categoria dei 73 Kg. Una buonissima gara dell’atleta partenopeo che, dopo aver eliminato il portoricano Adrián Gandia per shido, per yuko l’uzbeko Giyosjon Boboyev, e per ippon lo svedese Tommy Macias, approda ai quarti di finale dove ancora una volta c’è un atleta georgiano (Lasha Shavdatuashvili) che la spunta per via delle penalità. Ripescato, l’azzurro, perde di gran lunga con il mongolo Khadbaatar Narankhuu concludendo la sua gara al settimo posto. Nella stessa categoria è Shohei Ono a regalare la piazza più alta del podio alla squadra nipponica.
A pagarne le spese è anche Enrico Parlati che, dopo aver sconfitto il lituano Cchovrebovas, accumula quattro shido contro il giapponese e l’hansoku make è d’obbligo.
Si arresta subito il percorso di Antonio Ciano. Il capitano incassa 3 yuko ad opera del polacco Jakub Kubieniec.
Nella categoria dei 78 Kg, dopo aver accantonato le polemiche riguardanti un arbitraggio discutibile, è ancora Assunta Galeone a calcare il tatami dopo l’argento conquistato all’European Open di Roma. L’atleta napoletana trova subito Marta Tort Merino . Ma ancora una volta ,a distanza di una settimana , qualcosa non va. Un atterraggio dubbio considerato waza-ari permette all’iberica di pareggiare i conti per poi uscirne vincitrice per 3 shido contro 1 dell’azzurra. Arbitraggio in generale dubbio che va a mischiarsi con qualche errore di concentrazione. Notizie del tutto positive arrivano invece dell’European Cadet Cup di Follonica dove l’Italia conquista ben 19 medaglie.
Qualcuno tempo addietro tuonava: “Spazio ai giovani”. Questi giovani ancora un po’ messi da parte. Questi giovani che nonostante tutto, puntualmente, riescono a far parlare di loro anche nei grandi e pesanti eventi.
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