Preparazione Mentale: i benefici per i judoka – Parte VIII
La preparatrice mentale Cristina Piccin ci parla di come sia possibile attraverso la preparazione mentale migliorare la comunicazione, la coesione e il rapporto con l’allenatore e gli altri.
Ben ritrovati ancora una volta lettori di Italiajudo. La settimana scorsa vi ho parlato di come sia possibile prendere distanza dall’evento spiacevole, ovvero di come sia possibile gestire l’errore per ripartire meglio grazie ad un’analisi oggettiva della propria pratica. Questo’oggi mi focalizzo sui benefici che la preparazione mentale può apportare alla comunicazione, alla coesione e al rapporto con l’allenatore e gli altri.
Il judo è uno sport individuale, tuttavia ci si allena tutti i giorni con altri judoka! Questo richiede una buona intesa e un ambiente favorevole al lavoro, a prescindere dal fatto che i nostri compagni di randori diventino nostri avversari per 5 minuti. La coesione della squadra è un ingrediente primordiale per mantenere un livello di motivazione elevato, in quanto spesso i judoka passano numerose ore di allenamento, di viaggio e di stage insieme.
Inoltre il rapporto allenatore-allenato assume un ruolo importantissimo se non primario nell’ottimizzazione della prestazione nello sport ad alto livello. Il primo deve conoscere i funzionamenti, le abitudini e i bisogni del secondo, avendo quindi una sorta di postura di leader che accompagnerà lo sportivo sul tatami durante le gare. In quel momento è preferibile che l’atleta abbia piena fiducia nella figura dell’allenatore – chiaramente – e che sia in armonia e in sintonia con lui. Questo concetto della leadership è stato velocemente compreso dalle grandi ed efficienti aziende che hanno proiettato nell’impresa la dinamica delle squadre sportive caratterizzate da grandi allenatori, ovvero grandi leader.
A volte, è ancora di attualità nelle diverse palestre di judo una organizzazione non sempre ottimale sotto questo punto di vista, che può avere delle ripercussioni sugli atleti e quindi sull’intera squadra.
La preparazione mentale può aiutare in queste dinamiche che, a volte, possono essere la causa di demotivazione, di mancanza di concentrazione o di insicurezza nel judoka. E’ importante precisare che la preparazione mentale può aiutare non solo l’atleta o gli atleti, ma persino l’allenatore, e ciò può fare la differenza tra un semplice tecnico-sportivo e una guida leader di successo. Cosi come succede per gli atleti, anche per gli allenatori non è affatto facile gestire lo stress e le pressioni da competizione, saper gestire conflitti e crisi dei propri atleti, saper comunicare in modo convincente e coinvolgente le proprie strategie ed i propri valori al fine di sfruttare il potenziale dei propri atleti per invogliarli a fare sempre meglio.
Per oggi è tutto. Alla prossima settimana.
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