Parola a Giovanni e Antonio Esposito
Nel quarto appuntamento con gli atleti reduci dai Masters di Doha, il caporedattore di Italiajudo Alessandro Cau ha incontrato i fratelli Giovanni ed Antonio Esposito.
Foto EJU
Cosa porti a casa dai Masters di Doha?
Giovanni | Antonio | |
Nonostante sia convinto ci sia stato un grosso errore arbitrale, dopo questa gara ho la consapevolezza che sto migliorando giorno dopo giorno e ovviamente confido in me stesso. | Sono uscito da un periodo non proprio roseo, a causa di vari infortuni e anche del Covid, ma mi sentivo di aver raggiunto una buona forma a Doha e speravo andasse meglio. E’ una sconfitta che brucia, ma non mi arrendo, proverò alla prossima, sono molto fiducioso. |
Come ti stai preparando per Tel Aviv? Sarai in gara?
Giovanni | Antonio | |
Si, farò parte della squadra che gareggerà al Grand Prix di Tel Aviv. Per quanto riguarda la preparazione, farò un pò come in tutte le altre gare, cerco di curare i particolari e di non commettere gli stessi errori fatti in precedenza. | Si sarò in gara a Tel Aviv, mi sto allenando duramente, ho tanta voglia di vincere e spingo forte tutti i giorni. Ho raggiunto una maturità mentale che mi permette di stare tranquillo e allenarmi senza pensieri, perché sono certo che prima o poi vincerò di nuovo. Il duro lavoro ripaga sempre! |
Preparazione fisica e mentale ormai vanno di pari passo! Ti servi di un mental coach, oppure utilizzi altri metodi per allenare la mente?
Giovanni | Antonio | |
Riguardo la preparazione fisica posso ritenermi molto allenato, ma ovviamente anche la mente va preparata prima di una gara. I giorni antecedenti alle gare solitamente provo a rilassarmi tra un allenamento e l’altro cercando di non pensare minimamente alla gara. Il giorno della competizione, invece, cuffiette alle orecchie e concentrazione al massimo! | Sono mental coach di me stesso. Quando una gara va male penso tanto a cosa non abbia funzionato anche nell’approccio mentale, che secondo me ricopre un buon 70% della prestazione di un atleta e, se una gara va male, penso sempre a cosa cambiare per la competizione successiva. In tante gare mi è capitato di sentire la pressione e l’ansia… credo che su questo ci si possa lavorare, anche se alla fine non si supera mai del tutto. Ma un minimo di tensione è giusto averla, ti dà quell’adrenalina in più. Poi dipende anche dal carattere di una persona, io sono emotivo ma sono anche molto forte nel riuscire a reagire ad ogni batosta e a tornare più forte di prima! |
Il popolo napoletano è molto scaramantico… tu hai qualche rito pre-gara?
Giovanni | Antonio | |
Prima delle gare non ho nessun rito scaramantico; cerco di stare il più concentrato possibile ascoltando della buona musica e pensando a come affrontare al meglio la gara e ad arrivare in fondo. | Non ho dei riti scaramantici, ma nel pre-gara non riesco a fare a meno della musica. Cerco di isolarmi da tutto e tutti e la musica mi permette di concentrarmi meglio su quello che dovrò fare durante l’incontro. |
Restando in tema pre-gara, quand’è che riuscite a ritagliare del tempo per lo studio degli avversari?
Giovanni | Antonio | |
Gli avversari diciamo che li conosco quasi tutti a memoria, li studio ovviamente con i miei allenatori ma anche quando sono a casa rivedo continuamente i loro incontri. | Studio sempre gli avversari, li conosco bene tutti e spesso anche quando sono da solo mi riguardo i loro incontri. Sul tatami la maggior parte dei lavori tecnici che faccio sono tutti mirati per coloro che mi mettono più in difficoltà. É una cosa che faccio sia da solo che con l’aiuto dei miei allenatori. |
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