Parlati conquista Zagabria
È un’Italia d’impatto quella dei giovani impegnati a Zagabria: le quattro medaglie della seconda giornata di gara hanno portato ad undici medaglie il bottino azzurro della prima tappa del World a Tour cadetti. A brillare oggi è stato il fratello d’arte Christian Parlati che ha sbaragliato tutti i suoi avversari con una prova davvero impressionante; […]
È un’Italia d’impatto quella dei giovani impegnati a Zagabria: le quattro medaglie della seconda giornata di gara hanno portato ad undici medaglie il bottino azzurro della prima tappa del World a Tour cadetti. A brillare oggi è stato il fratello d’arte Christian Parlati che ha sbaragliato tutti i suoi avversari con una prova davvero impressionante; in bronzo Andrea Fusco, Chiara Lisoni e Flavia Favorini.
Non ci sono stati rivali per Christian Parlati che ha letteralmente sbaragliato i 73 kg, la nuova categoria che inaugura per lui una stagione internazionale tinta d’oro. Quattro ippon negli incontri eliminatori che l’hanno visto asfaltare lo sloveno Debeljak, l’israeliano Rechister, il sebo Cirilovic, l’ungherese Kiralyhazi mentre è stata la tattica più fine a consentirgli di sorpassare lo slovacco Smida in semifinale. Nella finalissima il napoletano ha combattuto alla grande con l’ucraino Oleksandr Cherkai superandolo di yuko dopo una battaglia che sul tabellone ha visto una situazione di equilibrio con un waza-ari ed uno yuko per entrambi gli atleti. “Non me l’aspettavo” ha dichiarato Christian al termine della gara “ma dopo tanti sacrificici voleva…sentire l’inno sul podio per la prima volta mi ha fatto emozionare tantissimo.”
Andrea Fusco ha agguantato la medaglia di bronzo, imponendosi sul croato Bratincevic, sul bosniaco Miletic, sul croato Sufaj e sullo slovacco Kopis; fatale per lui la semifinale con il francese Ait Mohamed Amer che l’ha superato dopo una partenza spumeggiante in cui il longilineo napoletano si era portato in vantaggio di waza-ari. Con determinazione e la tattica vincente il napoletano ha quindi sorpassato anche l’ucraino Asildar Mahomedov nella finale per la medaglia di bronzo.
Medaglia di bronzo anche per Chiara Lisoni che è partita a tutta birra imponendosi sulla croata Kokoric e sulla bulgara Stoyanova prima di superare con decisione anche la compagna di squadra Nicole D’Istanto; fatale per lei la semifinale con la serba Anja Obradovic che l’ha fulminata nel primo minuto senza scampo. Nella finale per il bronzo la parmigiana si è scontrata con la croata Lucija Babic con l’ippon della rimonta a pochi secondi dalla fine.
Terzo posto anche per Flavia Favorini che ha conquistato il bronzo imponendosi sulla croata Bortas e sulla ceca Zemanova, prima di imbattersi nella micidiale bielorussa Minenkova che le ha tagliato la strada? L’azzurrina ha quindi superato la compagna di squadra Ilaria Palumbo e la francese Gangbes, imponendosi quindi sulla slovena Anzelak nell’incontro di finale.
Quinta piazza per Nicole D’Istanto che superate l’ucraina Khryashcevska e la francese Verepla, si è imbattuta nella compagna di squadra Chiara Lisoni che l’ha freddata con un ippon allo scadere; ai recuperi la campana ha eliminato la bulgara Stoyanova e l’esperta montenegrina Mirjana Milic. Nella finale per il bronzo, fatale lo scontro con la francese Assia Said Errhamani che l’ha lasciata ai piedi del podio.
Nelle due giornate gli azzurrini hanno conquistato ben undici medaglie (due ori, un argento e otto bronzi) conquistando il terzo posto nel medagliere per nazioni dietro a Ucraina (31 2) e Francia (2 5 3).
Soddisfatti i tecnici della Commissione Nazionale Attività Giovanile, Nicola Moraci, Laura Di Toma e Sandro Piccirillo, presenti al gran completo alla prima internazionale, a garanzia della continuità di lavoro sperimentata con successo negli anni passati: “Quella italiana è stata un’ottima prova” ha dichiarato Nicola Moraci, presidente della CNAG “A partire da Lombardo e Parlati e con loro gli altri medagliati hanno dimostrato un valore encomiabile sul tatami, così come gli altri ragazi che non sono arrivati a medaglia ma hanno disputato cinque, sei o addirittuta sette incontri dimostrando di essere all’altezza del contesto. L’Italia dei giovani è ancora tra le prima nazioni europee e questo è dovuto al lavoro di chi fa crescere i ragazzi: è un peccato non poter dare di più come nazionale in termini di esperienze ed occasioni ma le ristrettezze di budget alle volte ci lasciano nostro malgrado disarmati: ci piacerebbe fare molto di più…” “Il plauso del risultato storico di oggi va infatti ai ragazzi stessi” ha chiosato Laura Di Toma “ma anche e soprattutto ai tecnici sociali che li stanno crescendo al meglio e li seguono ovunque andando da soli anche oltre ai limiti che le nostre ristrettezze purtroppo ci impongono. Il nostro compito è quello di concentrare al meglio i loro sforzi. “
La prossima settimana il circuito internazionale under 18 farà tappa in Italia, per la prima edizione dell’European Cup di Follonica.
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