Nicholas Mungai: “Tokyo 2021? Per ora penso gara per gara”
Il nostro caporedattore Alessandro Cau, ha intervistato Nicholas Mungai dopo l’argento conquistato nel Grand Slam di Tbilisi 2021.
Complimenti per questa importantissima medaglia! Potresti raccontarci le tue sensazioni durante la gara?
In generale le mie sensazioni da alcune gare a questa parte sono buone. Piano piano ho raggiunto finalmente un buon livello di forma, non nascondo però di essermi sentito un po’ nervoso prima dell’inizio della gara. I primi due incontri sono andati bene e sapevo che lo scoglio più difficile da superare sarebbe stato l’incontro con l’uzbeko. Lui è partito subito molto forte, ma fortunatamente sono riuscito a gestire il combattimento commettendo pochi errori e alla fine a portarlo a casa al golden score. Anche la semifinale è andata bene e sono riuscito a togliermi un sassolino dalla scarpa perchè il mongolo mi aveva battuto poco tempo fa al Master di Doha. Sono un po’ dispiaciuto per la finale perchè non ho combattuto un incontro all’altezza del resto della gara.Mi servirà come esperienza per la prossima volta in cui dovrò affrontare lo svedese.
Hai una dedica per questa medaglia?
Sicuramente in un periodo come questo, in cui non sono mai a casa, il primo pensiero va alla mia compagna e alla mia famiglia, in particolare mio padre, mia sorella e mia nonna che non mi fanno mai mancare il loro affetto e il loro sostegno.
Colgo anche l’occasione per ringraziare l’Akiyama Settimo Torinese, che è il club in cui mi alleno quando non sono in Nazionale e il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito che comunque, anche in questo periodo difficile, non fa mancare nulla a noi atleti.
Come riesci a rimanere concentrato su un tatami così importante come quello di un Grand Slam?
Credo che il punto sia proprio cercare di concentrarsi sulle cose che si possono controllare, incontro dopo incontro. Se ci si lascia travolgere dal significato o dall’importanza che può avere o meno la singola gara o il singolo incontro c’è il rischio di entrare in un loop di pensieri che può essere controproducente. È più facile a dirsi che a farsi. Mi aiuta molto ascoltare la musica.
Mancano poche gare alla chiusura della qualificazione: se guardi a qualche mese dove ti vedi?
Preferisco non fare previsioni, come ho detto prima cerco di pensare ad una gara alla volta, dando il massimo ad ogni singolo allenamento.
Preparazione fisica e mentale. Un binomio ormai indissolubile. Lo è anche per te?
Sicuramente la preparazione fisica è una parte importante dell’allenamento dei Judoka e in generale di tutti gli sportivi di alto livello. Personalmente non ho mai seguito un percorso di preparazione mentale anche se ultimamente ho letto con piacere un paio di libri sull’argomento.
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