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nic says:
5 Settembre 2013
AAA CERCASI INGEGNERE MATEMATICO O QUALUNQUE GENIO IN MATEMATICA
LUOGO: MILANO
Ciao ragazzi/e sto cercando qualche buon’anima che mi aiuti a passare l’esame di matematica che ho il 4 ottobre…purtroppo sono una capra, anche se ho provato a studiare un sacco ma senza risultati…cerco il vostro aiuto.
Fatemi sapere se c’è qualcuno che abbia voglia di fare una buona azione
Ciao, se mi scrivi una mail a info@italiajudo.com ti do’ il numero di un professore che fa ripetizioni a Milano, davvero bravo e disponibile.
Io mi sono trovato bene quando ho dovuto preparare analisi II 🙁
e quelli poi che mi vengono a dire che il judo è uno solo… palle ormai chi fa gare internazionali o frega o è fregato
mimmo says:
26 Settembre 2013
SVEGLIAAAAAAAA…….oltre gli atleti vanno condannati anche le singole federazioni che non hanno fatto attenzione….
Jack says:
26 Settembre 2013
Può darsi, gli azeni che conobbi all’alpe adria mi dissero che il loro titolare nei 90 kg cadetti ha 20 anni..male male
BV says:
27 Settembre 2013
Vorrei però sottolineare che la presunta falsificazione dell’anno di nascita dei gemelli Khalmurzaev è un’illazione del blog “100 percent judo”, basata sul fatto che il team russo non li abbia schierati durante il campionato europeo juniores di Sarajevo. Tuttavia, per ora, non ci sono prove concrete ad avvalorare questa tesi. Personalmente credo che potrebbero aver saltato il campionato europeo in vista del più importante campionato del mondo juniores. Ricordiamoci inoltre che i Khalmurzaev vengono tenuti sott’occhio dai DT della nazionale maggiore che li incoraggia a prender parte a tornei senior per rendere meno duro il passaggio tra le due categorie d’età, infatti questo week end disputeranno il grand prix di Almaty. Detto questo, la storia del passaporto falso potrebbe essere anche vera ma, per ora, è prima di fondamento. Tra l’altro lo stesso blog che ha diffuso la notizia l’ha poi parzialmente ritrattata, guardare per credere.
C’è invece un altro judoka che ha innegabilmente falsificato la data di nascita è Magomed Magomedov (uno dei tanti con questo nome, ma NON è il campione europeo u23 in carica come riporta erroneamente il blog “100 percent judo”, quello è un altro judoka con lo stesso nome). Magomedov è stato un judoka juniores russo di altissimo livello negli ultimi anni (per esempio ha vinto a Lione l’anno passato) ma non è mai salito sul podio in occasione di un europeo o un mondiale juniores. Comunque, Magomedov da gennaio 2013 ha cambiato nazionalità (ora combatte per l’Azerbaijan), nome (ora si chiama Shekhmad Magomedov) e anche data di nascita (invece del 1993 ora il suo anno di nascita è il 1990). Ora mi chiedo, com’è possibile che questo judoka sia ancora libero di combattere? possibile che nessuno si sia accorto del cambio di età? é bastato un semplice cambio di nome per passare inosservato?
Jack says:
28 Settembre 2013
Ho fatto una piccola ricerca, allora l’azeno che dici te c’è, però corrisponderebbe a Magomed Magomedov III (vincitore del torneo di Lione 2012).
Confrontando le due foto non c’è nessuna somiglianza, inoltre dei tre M. Magomedov in 2 hanno vinto l’oro ai campionati europei u23 (il ’91 nel 2011 eil ’93 lo scorso anno).
Quest’ultimo in effeti è l’unico che non è mai salito sul podio continentale o mondiale junior, ma è campione europeo u23 in carica, anche se in effetti l’ultima competizione a cui ha partecipato è questa, dopo sembra essersi ritirato.
Qualcosa non torna di quello che hai scritto.
BV says:
28 Settembre 2013
immmagino che tu abbia fatto la tua ricerca su judoinside, purtroppo quei dati non sono attendibili poichè chi ha compilato quel sito ha fatto molta confusione tra i due Magomedov! non sono giusto i risultati attribuiti ai due atleti e anche le foto sono sbagliate! d’altro canto è anche normale, tra i russi di Magomed Magomedov ce ne sono ben tre, uno un po’ più vecchiotto (dell’85 mi pare) che fa i 100 kg, gli altri due Magomed Magomedov fanno tutti e due i 90kg, quello che ha fatto il cambio di passaporto è quello che prima risultava un 93 sotto il nome di Magomed Magomedov e ora risulta un 90 sotto il nome di Shekhmad Magomedov, è lui NON ha vinto il campionato u23! Se hai voglia fai questa ricerca, per distinguere i Magomedov sono utili solo le foto, confronta le foto dei due campioni europei u23 90kg a Tyumen 2011 e Praga 2012 (la finale è sempre con Nhabali Quedjau) quello è il Magomed Magomedv “vero” che è del 91! Invece confronta le foto del campione 90KG del torneo juniores di Lione nel 2012 e la foto del campione della world cup di Tbilisi quest’anno, ti accorgerai anche tu che sono la stessa persona ma hanno due nomi diversi e combattono per due nazionalità diverse!!!!
Lungi da me voler apparire “saputella”, il fatto è che ho questa (strana) passione per il judo russo, mi piace proprio e guardo tutte le loro competizioni. Inoltre parlo un po’ il russo e questo mi aiuta, inoltre Magomed Magomedov e Shekhmad Magomedov li seguo sul facebook russo (si chiama vkontakte) ed è anche quello che mi ha aiutato a scoprire l’inganno. Spero di essere stata chiara, il mio intento non è assolutamente quello di generare una polemica ma di mettere in luce una cosa a dir poco strana.
Jack says:
29 Settembre 2013
In effetti ho controllato proprio lì, e non mi tornava molto.
In effetti guardando le foto il Magomedov è lo stesso in entrambe le foto, ma penso sia solo un errore di confusione di judoinside.. di Magomedov ce ne son davvero tanti.
Purtroppo del podio dei -90 kg di Lione non son riuscito a trovare una foto.
BV says:
29 Settembre 2013
Come ho scritto nel commento sotto, se ti va confronta la foto del podio del torneo juniores di San Pietroburgo dell’aprile 2012, in quell’occasione (Magomed Magomedov è arrivato primo)con la foto della european open di Tbilisi del gennaio 2013,anche in quella gara Magomed Magomedov (sotto il nome di Shakhmad Magomedov) è arrivato primo. Si vede molto bene come sia la stessa persona sotto un nome diverso.
Michele says:
28 Settembre 2013
Formazione da novembre a maggio per diventare l’equivalente del nostro Aspirante allenatore?
Noi invece in mezza giorata…
Ho detto tutto!
BV says:
28 Settembre 2013
Mi sono resa conto che sul sito dell’eju non c’è la foto del podio dei 90 kg di Lione 2012 ma solo alcune azioni di gara, e da lì si capisce poco. Consiglio di confrontare la foto del podio del torneo juniores di San Pietroburgo dell’aprile 2012, in quell’occasione (Magomed Magomedov è arrivato primo)con la foto della european open di Tbilisi del gennaio 2013,anche in quella gara Magomed Magomedov (sotto il nome di Shakhmad Magomedov) è arrivato primo. Si vede molto bene come sia la stessa persona sotto un nome diverso.
il grosso problema che abbiamo in Italia è che il judo è un hobby. Dovremmo cominciare a pensare che se anche fare l’insegnante di judo non ci fa mangiare, lo dobbiamo fare cmq da professionisti. Hai corsi d’agg.to la maggior parte quando ha il tesserino scappa via… e non è corretto nei confronti dei bambini e dei ragazzi a cui insegnano.
Poi è anche vero che i corsi d’aggiornamento sono spesso fatti male e non viene voglia di andarci. C sono regioni che x 4 o 5 anni hanno avuti sempre gli stessi tecnici che facevano sempre lo stesso repertorio o simile. Altri che x risparmiare chiamano un insegnate vicino che però non ha esperienza x insegnare ad altri tecnici. Forse per cominciare sarebbe meglio nn fare corsi obbligatori ma organizzare stage x insegnanti tecnici in tutta Italia e poi ognuno può partecipare a quello che preferisce in base al programma… c sono tante altre proposte ed idee che possono essere portate all’attenzione dei ns vertici, spero solo che le voci che ho sentito siano non vere… e cioè, il corso all.ri ridotto ad una sola settimana!!! Speriamo bene!!!
pietro andreoli says:
28 Settembre 2013
FORSE VOI NON SAPETE CHE ANNI FA, A SEGUITO DELL’INIZIATIVA DELL’ALLORA PRESIDENTE DEL SETTORE JUDO DELLA FEDERAZIONE, AUGUSTO CERACCHINI, PER DIVENTARE ASPIRANTE ISTRUTTORE DI JUDO SI DOVEVA FREQUENTARE L’ACCADEMIA NAZIONALE ITALIANA DI JUDO PER QUATTRO MESI CON QUATTRO ORE DI PRATICA LA MATTINA NELLA PALESTRA REALIZZATA SOTTO GLI SPALTI DEL VELODROMO OLIMPICO DELL’EUR E CINQUE ORE DI LEZIONI TEORICHE IL POMERIGGIO NELLA FORESTERIA DEL VELODROMO STESSO. PER ENTRARE IN ACCADEMIA SI DOVEVA SOSTENERE UN ESAME DI AMMISSIONE E DOPO UN MESE PER RESTARE SI DOVEVA POI SUPERARE UN ESAME DI CONFERMA. ALLA FINE DEL CORSO INFINE SI DOVEVA SOSTENERE UN ESAME FINALE SU TUTTE LE MATERIE STUDIATE E CON LA PRESENTAZIONE DI UNA TESI SU UN ARGOMENTO INERENTE IL JUDO.
Michele says:
28 Settembre 2013
E’ chiaro che uno scenario come quello che era stato prospettato in passato con ben 4 mesi un’accademia, oggigiorno non è più attuabile. Tuttavia, la formazione dei nostri tecnici resta un tema centrale che non può essere tralasciato. Le cose devono cambiare perché è davvero troppo semplice raggiungere qualifiche importanti, e ciò si traduce inevitabilmente in una cattiva immagine e nel contempo in una decrescita del nostro sport.
Le alternative possono essere molte, bisogna sceglierne una e attuarla. Non possiamo rimanere ancora a guardare.
Claudio Zanesco says:
28 Settembre 2013
La formazione è il cardine dell’evoluzione, l’Italia non ha una scuola di judo, perchè non forma gli atleti internazionali che ha, i quali volenterosi si mettono a disposizione e danno agli altri quello che sanno, ma non sanno abbastanza, nessuno che io sappia pratica Kata o Shinken Shobu ( provate a chiedere loro cos’è’) ma la colpa se in parte è dell’individuo, molto è della scuola che lo ha formato
Jack says:
29 Settembre 2013
Khasan in questo week-end ha vinto il grand prix di almaty..mmm
Luca says:
2 Ottobre 2013
Ma Marta è rientrata dall’infortunio? Italiajudo o qualsiasi altro abbia info, mi fate sapere?
E’ la mia preferita: bellissima e bravissima 🙂
Bambi says:
3 Ottobre 2013
Guardero’ la tua gara a Ostia a Coppa Italia, sei il mio 73kg preferito, ti adoro!!!
Mi noterai tra la folla, puoi starne certo!
E’ folle pensare sopratutto in uno sport di situazione come il ns. che un’unica gara sia il criterio di scelta(se Teddy Riner non fa i campionati di Francia per indigestione non fa le gare internazionali????). Congruo sarebbe stabilire una serie di gare e trofei nazionali e internazionali a libera partecipazione atti a fare una ranking per accedere alla Nazionale, considerando le prime 2 o 3 posizioni.Poi liberalizzare dove possibile l’accesso ai tornei di serie A (alla federazione non costa nulla) se non la perdita del CONTROLLO. Purtroppo la ns. federazione rispecchia fedelmente la gestione del Bel Paese,che nelle gravi difficoltà correnti risulta spesso incomprensibile al singolo atleta (o cittadino) che concentrato sui propri obbiettivi si sente spesso non aiutato se non ostacolato dalle Istituzioni. cordialmente Marco Bottinelli
rocky416 says:
3 Ottobre 2013
Se il buongiorno si vede dal mattino ahimè…
C’è un detto napoletano che dice scart frusc e pigl primmer, che in un gioco di carte vuol dire scarti una carta inutile e ne peschi un’altra..
Spero di sbagliarmi…
peppetitania says:
3 Ottobre 2013
Se tale circolare verrà rispettata allora spero che il detto “ogni gara ha la sua storia” viene applicato. Almeno il campione Italiano (forse) avrà la possibilità di essere scelto per fare gare all’estero, ma mi sembra poco credibile la cosa. Troppe volte si fanno scelte in base alla palestra di provenienza o altro. Riguardo il chiudere le porte all’attività internazionale io rimango shockato. Infatti sono solo gli atleti delle forze armate che potranno permettersi tale privilegio, per via del fatto che anche se non prendono fior di migliaia di euro possono permettersi tale esperienza. E per un atleta che non è in un gruppo sportivo che deve fare? E se vale come atleta che fa?? L’unica soluzione sarebbe che costui si cerchi degli sponsor che lo aiutano nel suo piccolo sogno, ma ci sono le aziende che sono disposte a sborsare cifre senza avere un certezza?? Se si arriva a tal punto vuol dire che non si chiama più judo. E visti gli ultimi avvenimenti di corruzione e di false date di nascita non mi stupisco se scoppia uno scandalo nel Judo.
8FJudo says:
3 Ottobre 2013
Bah…
Claudio Zanesco says:
3 Ottobre 2013
e gli altri, ben venga la questione sui tornei internazionali ecc. ecc., ma come ci si arriva ad essere competitivi? che poi sia cosi non è una novità, hai mai visto qualcosa di diverso negli ultimi 25/30 anni?
Bigsmith1963 says:
4 Ottobre 2013
Ma c’è un preciso disegno politico a monte o si tratta dell’ennesimo misunderstanding già sperimentato con la circolare di inizio anno?
Perché le cose sono due, o c’è una precisa volontà di affossare il judo agonistico, lasciandolo ad appannaggio di un ristretto gruppo di atleti, per poi puntare decisamente su kata e master, oppure mancano semplicemente soldi e (soprattutto) idee.
Quello che è certo è che si sta scegliendo una strada che è diametralmente opposta a quanto accade in europa e nel mondo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una classe senior sempre più scarna e demotivata, Campionati Italiani di livello sempre più basso….medaglie internazionali che arrivano con il lumicino.
Bisogna avere il coraggio di riprendersi questo sport meraviglioso e dargli una dimensione più internazionale. Il cammino tracciato dalla IJF e dalla EUJ è netto e deciso, dobbiamo solo seguirlo.
masterjudo says:
18 Ottobre 2013
puntare sui master ?????
Dubito che sia mai stato nelle idee della FIJLKAM
Zecchimotosan says:
4 Ottobre 2013
Interessante articolo il vostro… ma mi pare che non ci sia nulla da meravigliarsi . Il Judo in Italia è da sempre una cenerentola e lo è sempre stato! troppi interessi di bottega , programmazione pari a zero , regole continuamente cambiate in base al pensiero o alla convenienza del giorno ! . Non credo poi che si voglia spostare tutto sui master e Kata perchè anche questi stanno soffrendo moltissimo (INFATTI SONO DELLE MUCCHE DA MUNGERE ), una timida organizzazione la si vede nella volonta FINALMENTE di mettere in piedi delle squadre come fanno le altre nazioni !! e su questi due settori si parla addirittura DI partecipazioni completamente a spese proprie anche per i convocati ufficiali nella nazionale di Kata alle manifestazioni importanti tipo mondiali ed europei dove altre nazioni si stanno strutturando per sorpassare alla grande l’ Italia ! Un esempio su tutti che fà molto arrabbiare; come si fà ad aumentare le tasse federali per l’ affiliazione ed il tesseramento atleti a palestre gia aperte da un pezzo !!!! cose da restare senza parole !! Una VERGOGNA !!
d'agosto andrea says:
4 Ottobre 2013
Quanto giustamente evidenziato e denunciato nell’articolo in commento mostra la fragilità della nostra FEDERAZIONE; le linee direttive indicate evidenziano una volontà precisa: il movimento non deve crescere, altrimenti, come accaduto in altre federazioni, addio controllo. Il Judo è per sua natura uno sport INDIVIDUALE, chi ha i titoli deve poter partecipare, come ad es. nel tennis, a qualsiasi competezioni nazionale ed internazionale, impedirlo è assurdo, anacronistico e purtroppo, spiace dirlo, fatto in mala fede. Mi spiego meglio, con la liberalizzazione e si intende sempre secondo regole precise (es. medagliati ai campionati italiani di categoria) la federazione perderebbe il controllo sugli atleti, è evidente che nessuno potrebbe impedire all’atleta che ha raggiunto il punteggio necessario di partecipare a qualsiasi manifestazione continentale, mondiale e olimpica, ciò determinerebbe automaticamente l’impossibilità della Federazione e della direzione tecnica di decidere in merito. Quante volte abbiamo letto le liste di atleti convocati di tutte le categorie a competizioni internazionali e ci siamo stupiti di leggere alcuni nomi ad esclusione di altri? Purtroppo quanto denunciato è lo specchio di un paese oramai in costante declino, che produce solo polvere e burocrazia; un giovane atleta che si allena, si sacrifica, che accarezza un sogno con queste ridicole regole già capisce che è tutto inutile, se non ha avuto la fortuna di aver avuto oltre al talento anche i natali in un luogo preciso ed alle spalle gli amici degli amici. Cari Signori della Federazione siete fuori tempo e fuori luogo.
ROSMARY says:
4 Ottobre 2013
Sono completamente d’accordo con quello che scrive Andrea. A me sembra (ma purtroppo ne ho da anni conferma) che siamo in presenza di una federazione che rema contro gli atleti e le società, sopratutto quelle provenienti dalle zone più svantaggiate dell’Italia. A loro non interessa se un atleta fa anni di sacrifici, studia, sta lontano dalla famiglia per mesi….
Dopo anni di sacrifici di atleta, rispettiva palestra e famiglia, a quest’atleta può capitare di essere convocato ai ritiri della nazionale in vista di europei e mondiali e vivere in un continuo assillo dalla mattina alla sera che in qualunque momento potrebbe essere scartato o addirittura sostituito senza nessun motivo apparente(!?). Ma cosa sta rincorrendo? Alla fine diventa deleterio e controproducente. Alla fine quest’atleta arriva anche, forse, a disputare una gara dove si gioca tutto e crolla al primo incontro! Ma si è chiesto qualcuno come mai sta accadendo questo sempre più spesso. Agli ultimi Europei Junior, dopo un mese di ritiro gli atleti hanno conosciuto i nomi della squadra il giorno prima della gara. Vi sembra possibile? (vedi articoli a tale proposito di Italia Judo). Non ho parole e sono molto amareggiata. Il judo scuola di vita!!!
Raffaella says:
7 Ottobre 2013
C’è qualche anima buona disposta ad aiutare un’ignorante come me che vuole aprire un blog ma sa poco e niente a riguardo? Ricompensa: tanti sorrisoni 🙂 🙂 🙂
Ho appena letto l’articolo e voglio ringraziare a nome del maestro Gianni Maddaloni e di tutti i ragazzi della Star Judo Club tutti voi, tutti i tecnici che hanno richiesto e appoggiato la nostra candidatura, tutti coloro che contribuiranno con noi a far si che del judo se ne parli e che ne vengano, attraverso noi, divulgati i sani principi con le sue regole e valori. Lo sport valore aggiunto nella vita, il judo nella formazione sana dei giovani. Grazie.
Ali says:
18 Ottobre 2013
GRANDISSIMI !!!
Ho invitato anche tutti i miei amici di facebook a farlo….se lo meritano!
Mirko says:
21 Ottobre 2013
Qui si dicono delle cose fondamentali: sapremo chi farà quali gare con mesi di anticipo e sapremo con largo anticipo anche le gare che sono aperte alla partecipazione di tutti. Speriamo sia vero, perché io faccio fatica a crederlo! Me lo auguro!
Cristina says:
21 Ottobre 2013
E’ vero che abbiamo fatto tante medaglie sia a roma che in scozia, però c’era davvero poca gente, senza nulla togliere a chi ha ben figurato.
Se fate informazione, dovete dire anche questo… altrimenti stiamo omettendo qualcosa di importante. Non trovate?
mimmo says:
21 Ottobre 2013
….spero che la meritocrazia faccia da sfondo a queste belle parole. ..gli atleti fanno troppi sacrifici per essere presi in giro. Ricordate…MERITROCAZIA…altrimenti il judo finirà. Fare gare in quanto libere e poi decidiamo noi sulla base delle condizioni complessive dell’atleta….questo non mi piace….
William says:
21 Ottobre 2013
Che grande, bentornataaaaaaaaa!
Lia C. says:
21 Ottobre 2013
Ti ho seguita su rai sport, sei troppo forte! Avevo la pelle d’oca e le lacrime agli occhi
Antonio says:
21 Ottobre 2013
Che dire, sei davvero figa Rosalba
Grazie says:
21 Ottobre 2013
Grazie, grazie, grazie, grazie e ancora grazie
Bigsmith1963 says:
21 Ottobre 2013
Ben vengano le aperture e ben venga la liberalizzazione dei tornei, purché con regole chiare e soprattutto stabili nel tempo, perché con la stabilità è possibile una precisa programmazione tecnica ed economica.
Giorgia says:
22 Ottobre 2013
In bocca al lupo Rosalba sei un esempio per tutti!
Miki e Alessia Bologna says:
24 Ottobre 2013
Sono sempre più orgoglioso di avere una foto con te (Rimini)
Luigi Guido says:
25 Ottobre 2013
Bellissimo ed emozionante articolo!!! Complimenti vivissimi a voi e a tutta la squadra che, con le parole di Odette e dei giovani che assistevano in tribuna, ma anche di tutti gli altri non riportati che ho avuto il piacere di sentire, si sono dimostrato ancora una volta TEAM. Anche questa è la nostra forza, e questi ragazzi faranno grandi cose. Grazie a tutti
buonasera, sono interessato a ricevere le foto numero 268-269-270
vi sarei grato se mi indicaste come riceverne una copia.
Cordiali saluti, Marcello Bernarduzzi
Un plauso ai ragazzi ma sicuramente il più sentito va al TEAM di Italia Judo che riesce a dare emozioni a chi non riesce a seguire da vicino le innumerevoli manifestazioni di judo. Sempre precisi e professioni riescono a regalarci le prime emozioni dei ragazzi e a far si che i nostri atleti, almeno per un giorno diventano protagonisti…GRAZIE e continuate così…
Zanesco Claudio says:
3 Novembre 2013
una grande e impegnativa scelta, sarà dura ma se ne esce bene non si ferma più
Lia says:
3 Novembre 2013
Elio sei mitico, muaaasss
Paolo says:
4 Novembre 2013
Chi non si evolve, si estingue.
IL FUTURO E’ QUI,COMINCIA ADESSO!
GRANDE ELIO!!!
Marco Bottinelli says:
5 Novembre 2013
VAI ELIO, SOLO CON I TUOI ZORI COME UN SAMURAI CHE CAMMINA VERSO LA BATTAGLIA, E’ IN DUBBIO CHE TU SIA DIVERSO DAGLI ALTRI ATLETI E QUESTA SCELTA ATIPICA LO DIMOSTRA ANCORA .
BUONA FORTUNA
Mirko says:
6 Novembre 2013
Alla ragazza bionda che al trofeo sankaku era vicino lo stand di Italiajudo, non ci crederai ma di solito non son così sfacciato. Quando hai rifiutato il mio invito per un caffè me ne sono andato come se non me ne fosse fregato niente, ma in realtà mi è dispiaciuto molto.
Quel gesto, fatto così davanti a quei pochi presenti con cui eri ha richiesto molto coraggio da parte mia, almeno apprezza questo
Ad ogni modo non demordo. Ci vediamo la prossima volta 🙂
“E’ infatti di questa mattina la comunicazione federale ….” cita il pezzo. Comunicazione Federale? Vogliamo dare un nome agli autori? Sarebbe utile sempre sapere CHI ha voluto certe cose. Ricordo lo scompiglio della circolare del periodo natalizio dello scorso anno che sembrava non avere ne padre e ne madre. Poi qualcuno si è svegliato ed ha fatto cambiare buona parte di quanto dichiarato. Sarebbe carino ricordare che in queste occasioni i nomi ed i meriti dicendo i signori Tizio Caio e Sempronio da soli od assieme ad altri hanno stabilito che…. Così giusto per ricordarlo
Diego Morelli says:
9 Novembre 2013
…………….e gli altri che hanno vinto le altre tappe del trofeo italia????? Tipo LUGO, L’AQUILA SANKAKU????? E allora quelli che saranno a Bellizzi????? A questo punto l’ultima tappa del torneo salernitano non conta una “cippa”?Visto che si terrà dopo le qualificazioni. E non mi si venga a dire che c’era il PAF 2013 al 31 marzo quando lo stop era stato dato il 7 gennaio!!!!!E quando comunque un Programma di attività federale mi si deve presentare ad ottobre\novembre e non ad anno in corso.
editore@italiajudo says:
9 Novembre 2013
Caro Vittorio…ci fossero gli “autori”! Questa è la comunicazione inviata per e-mail, e come vedi non è firmata….”Con la presente comunichiamo ai Comitati Regionali -con preghiera di divulgare l’informazione alle Società Sportive Interessate- che, in occasione del prossimo Campionato Italiano Esordienti “B” di Judo, saranno ammessi in soprannumero alla Finale Nazionale gli Atleti primi classificati delle categorie maschili e femminili del Trofeo Internazionale Città di Taranto e del Trofeo Internazionale Vittorio Veneto.Cordiali saluti.FIJLKAM – Area Sportiva Settore Judo”
E’ noto d’altronde che come avvenne lo scorso dicembre i signori Tizio, Caio e Sempronio -come tu li chiami- non si palesino taqnto facilmente—se non altro perché
8FJudo says:
9 Novembre 2013
ma quindi gli esordienti al secondo anno potranno partecipare alle gare EJU cadetti in quanto “del 15esimo anno” ? Per me comunque il metodo di qualificazione migliore rimane quello della Ranking list basata su un tot di gare e in cui ogni atleta viene valutato per i suoi due migliori risultati. Invece che dare la possibiltà di qualificarsi con una gara sola..
Gianluca Valeriani says:
9 Novembre 2013
Il metodo deve essere misto. Per esempio i primi 8 del ranking e poi 1 su 4 alle qualifiche. Ovviamente punti fatti in categoria perché questa è un’età dove i valori espressi a gennaio non sono quelli di novembre
programmare con queste sicurezze ……….è molto difficile
Ali says:
10 Novembre 2013
Ciao,
ma se si volesse contattare uno degli atleti nella lista come si fà?
Grazie!
amministratore says:
10 Novembre 2013
Ciao Ali,
se un club volesse contattare l’atleta dovrà scriverci a info@italiajudo.com e provvederemo a mettere in contatto team e atleta.
Ci sembra la soluzione migliore, onde evitare di riportare le mail e i numeri di telefono di tutti i candidati.
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saint Exupery : abbattuto
il piccolo Principe ; chiedere a Stefanel…..
Sinergy Lodi says:
11 Novembre 2013
Ciao,
vi conviene evidenziare che se un atleta ha partecipato alle qualificazioni con un club non potrà partecipare alle finali con un altro anche se il club delle qualificazioni non si è qualificato.
All’art. 26 comma 8 dello Statuto Federale:
b) I prestiti italiani devono essere tesserati per Società Sportive che non partecipano alla fase finale del Campionato Italiano a Squadre maschile
non v’è menzione ai club non qualificati. Ci sono novità?
amministratore says:
11 Novembre 2013
Corretto, nulla da aggiungere.
Grazie,
Ij Team
amministratore says:
11 Novembre 2013
Non è così, se il club ha preso parte alle qualifiche ma non si è qualificato, i rispettivi atleti possono essere prestati per la fase finale ad un altro club. L’importante è che il club dell’atleta che viene prestato non partecipi al Campionati Italiano di Lignano.
Grazie,
Ij Team
Bigsmith1963 says:
12 Novembre 2013
Dopo le prime proteste sta seguendo un silenzio assordante…
Vi inviamo di seguito un appello nostro e di altre società del Veneto inviato al consiglio di settore qualche settimana fa. Tutti i punti che abbiamo evidenziato sono perfettamente in linea con quanto da voi indicato.
18/10/2013
Alla C.A. Consiglio di Settore Judo
Alla C.A. Responsabile Attività Nazionale
OGGETTO: CONSIDERAZIONI sul prossimo programma attività federale 2014
In considerazione di quanto avvenuto lo scorso anno, quando a dicembre è stato reso noto il nuovo regolamento con sostanziali modifiche delle norme su cui verte l’attività nazionale, con la presente desideriamo sottolineare alcuni aspetti prima che il regolamento 2014 venga divulgato, con la speranza che alcune regole, già applicate a livello mondiale, non vengano recepite per l’attività nazionale svolta in Italia.
1- Recupero dai quarti.
In particolare, chiediamo che non venga recepita la modifica relativa ai ripescaggi dai quarti, che già a livello mondiale sta provocando danni incommensurabili, in quanto come vediamo ormai troppo spesso, la sola ranking list non è sufficiente a garantire che i migliori atleti siano in poule differenti, e di conseguenza la classifica finale non rispecchia l’effettivo valore degli atleti. Avendo già visto di persona quanto male funzioni il sistema in campo internazionale, possiamo tranquillamente affermare che tale sistema non premi assolutamente i migliori, ma la gara diventa pura fortuna nel trovarsi in punto o in un altro del tabellone.
Si pensi che danno potrebbe causare l’applicazione di tale sistema alle nostre competizioni nazionali, soprattutto a livello giovanile, dove le competizioni devono rappresentare non solo un test per identificare i migliori, ma hanno anche l’importantissimo compito di gratificare il maggior numero possibile di partecipanti, creando così un bacino di utenza il più ampio possibile. Gli atleti e i tecnici provenienti da tutta Italia investono tempo e denaro per partecipare alle competizioni, e non ha senso che un atleta dopo un incontro possa già essere escluso dalla gara senza poter sperare nel recupero.
A partire dagli Esordienti A che si affacciano per la prima volta all’agonismo, infatti, la fortuna/sfortuna del sorteggio giocherebbe un ruolo fondamentale, creando in giovani atleti e genitori un’idea altamente diseducativa del nostro sport, dove verrebbero ad essere premiati solo i più fortunati in base al sorteggio, e non certo i più meritevoli. Inoltre la norma sarebbe assolutamente assurda anche a livello giovanile, dove esordienti B, cadetti
e juniores cambiando categoria di peso o classe verrebbero a ritrovarsi privi dei punti guadagnati con la ranking list, e quindi totalmente in balia della dea bendata.
In questi tempi di abbandono giovanile dello sport è necessario agire sulla base, che dev’essere il più ampia possibile, ed agire per limitare con tutte le nostre forze l’abbandono, che come evidenzia il CONI è una delle maggiori piaghe di tutti gli sport. L’attuale sistema di doppio recupero è talvolta lungo, ma è l’unico che garantisce che vengano premiati gli atleti migliori.
2- Qualificazioni di diritto.
Nell’ottica sovra descritta riterremmo molto utile anche ripristinare il fatto che vengano premiati gli atleti che raggiungono risultati nazionali di rilievo:
– qualificazione di diritto per i primi e secondi classificati al Trofeo Italia o al Gran Prix Cadetti, anche se cambiano classe (tornando a dare un valore a questi circuiti, che ultimamente stanno perdendo completamente di significato)
– qualificazione di diritto ai primi quattro classificati ai Campionati Italiani, anche se cambiano classe tutti aspetti che non danneggiano certo nessuno, e che danno un minimo di gratifica a quegli atleti che con fatica e costanza sono riusciti ad ottenere suddetti risultati.
3– Criteri di qualificazione alle finali nazionali.
Il sistema attuale è valido, garantisce una scrematura e premia gli atleti che partecipano alla finale. Proprio considerando le classi più giovani (Esordienti) o quelle a maggior rischio abbandono (Juniores), per i ragazzi spesso già partecipare alla finale è un traguardo. Non dimentichiamoci anche dell’importanza dei Seniores, che sono pochi, e che sono importantissimi veicoli nel trasmettere la loro esperienza ai giovani.
E’ pur vero che lo scopo delle finali nazionali è quello di identificare gli atleti migliori, e su questo non c’è dubbio, ma anche chi non è un’eccellenza partecipando alle finali crea una base, e l’entusiasmo e la passione dei tanti permette anche ai migliori di allenarsi e di essere stimolati. Con una visione di lungo periodo, puntare solo alle eccellenze minerebbe la base, che, ribadiamo, dev’essere invece il più ampia possibile.
Potrebbe invece essere valido un sistema di qualificazione misto, dove ad esempio i migliori 10 della ranking list sono qualificati di diritto (o meno, per categorie poco numerose), e gli altri si qualificano con il sistema attuale.
4- Tecnici.
Ribadiamo nuovamente che sarebbe auspicabile che ci fossero incontri a livello nazionale fra arbitri, tecnici ed addetti ai lavori, e con immediate comunicazioni da parte della Federazione quando vengono adottate modifiche arbitrali (spesso per modifiche minori gli arbitri stabiliscono nuove linee, ma i tecnici non ne vengono informati).
5- Disposizione tabelloni di gara.
Come già più volte segnalato ai preposti a livello nazionale, chiediamo che i tabelloni di gara che illustrano punteggi e tempi di combattimento siano disposti in modo tale da consentire ai tecnici e conseguentemente al pubblico di seguire l’incontro nel modo più consono. L’attuale disposizione dei tabelloni preclude ai tecnici di verificare tempo e punteggi, e impedisce al pubblico di capire qual è lo stato dell’incontro, visto che i punteggi non sono visibili. Nell’ottica di una maggiore fruibilità e diffusione del nostro sport, riteniamo fondamentale che i punteggi siano visibili.
Confidenti che le nostre osservazioni saranno da voi analizzate e recepite nel prossimo regolamento federale 2014, attendiamo cortese riscontro
Manuela e Michele Pasini AS Judo Mestre 2001
8FJudo says:
13 Novembre 2013
non è che si potrebbe pubblicare tutti i qualificati esordienti ai campionati italiani? sarebbe ottimo
Tecnicamente potrebbe anche starci, se lo avessero detto chiaramente subito a Febbraio/ marzo , il dubbio è che non sia stato fatto per lasciare l’illusione che anche gli altri tornei fossero determinanti e quindi avere iscritti ecc. ecc. perchè altrimenti potevano perdere di valore,
silvio says:
14 Novembre 2013
approfitto dell’occasione per evidenziare un punto sul quale a mio parere non si è discusso abbastanza ( o forse niente ): la questione dei recuperi.
dal 2014 praticamente sparisce il doppio recupero, per altro già tolto a certi livelli.
ma le classi gioavnili, esordienti e direi anche cadetti, non lo si poteva lasciare ?
già sono state introdotti diversi cambiamenti tecnici, sui quali il tempo dirà se sono giusti o no, ma passare al recupero semplice è, a mio avviso, fortemente disincentivante verso la partecipazione alle gare, che poi sono l’anima dell’agonismo.
Con quale spirito un giovane, con famiglia ecc,affronta centinaia di km, col rischio di tornarsene subito a casa ?
staremo a vedere…
saluti a tutti
Maorisankaku says:
15 Novembre 2013
Nonostante il judo sia lo sport piu’ completo, si sta facendo di tutto per distruggerlo. In Italia facciamo di tutto per far scappare i giovani,i cervelli, le aziende e le regole che vengono “inventante” e imposte nel judo non fanno altro che far scazzare i nostri ragazzi che dopo aver fatto mille sacrifici ( scuola,allenamenti,dieta ecc.) si vedono penalizzati da regole assurde, arbitri incompetenti, organizzazioni incompetenti. Continuate cosi’ come il nostro governo, quando non avremo piu’ produzione, piu’ impiego, piu’ turismo, piu’ societa’ sportive, piu’ niente, non lamentatevi. Il fallimento del nostro paese e’ alle porte, e pensare che avevamo tutto!!
marta says:
3 Dicembre 2013
Assolutamente d’accordo.
Invece di migliorare l’essere umano italiano ha la particolarità di peggiorare tutto quello che tocca.
Giada Chioso says:
17 Novembre 2013
Ma le società qualificate alla finale del Campionato Italiano a Squadre sanno dell’esistenza di questa iniziativa?
amministratore says:
19 Novembre 2013
Ciao Giada,
purtroppo non possiamo contattare i club uno ad uno. Ma considerati i nostri 35.000 visitatori diversi al mese, direi che il 90% del club è al corrente.
Spett. sig. ENNEBI, sembra che Lei mi abbia letto nel pensiero o, forse si sia ricordato del mio intervento nell’ultima assemblea nazionale, dove il sottoscritto ha cercato di portare all’evidenza del mondo federale un’anomalia, ovvero quella che un terzo della federazione dirige gli altri 3 terzi, un intervento che sul posto aveva ricevuto i complimenti di molti addetti ai lavori, lo stesso Presidente Pellicone aveva risposto ufficialmente che ” cosa vuole Zanesco che in quattro anni non riesca a fare un punto con un esordiente?” , più o meno le parole erano state queste, ecco l’arcano, per la conservazione di un sistema di democrazia cosi esclusivo. Aggravato dal fatto che alcune gare sono inutili ” Coppa Italia” fa si che il risultato sia questo, non si cresce perchè non si vuole punto e basta e la colpa è solo dei diretti interessati. Dimenticavo il sottoscritto e Croceri erano soli a chiedere questa cosa, e l’invito al nuovo consiglio direttivo nazionale relativo ad affrontare questa situazione è rimasto un appello nel vuoto, Buona fortuna
Zanesco Claudio
amministratore says:
26 Novembre 2013
Gentile Sig. Zanesco,
purtroppo l’anno scorso non ero presente all’assemblea della federazione, per cui non ho potuto ascoltare il suo intervento, né tantomeno la risposta “ufficiale” del presidente. Ne consegue che non mi sono limitato a copiare un suo concetto, piuttosto l’ho letta nel pensiero, come ha lei stesso sospettato 🙂
Battute a parte, credo che la mia e la sua tesi (e quella di Croceri) si sovrappongano in parte, per poi divergere nella sostanza, mi spiego meglio: direi che c’è un insieme intersezione tra il suo e il mio insieme. Tuttavia, ognuno di esso, gode di autonomia propria.
Ciò che ci tenevo a sottolineare nell’articolo è che a mio parere il diritto di voto va dato ad ogni club affiliato alla federazione, ma nello stesso tempo ritengo sia giusto premiare quelle associazioni che fanno attività sportiva agonistica (bene e seriamente).
A mio parere, legare il diritto di voto esclusivamente all’attività sportiva agonistica può portare ad esasperazioni e ad anomalie che impediscono l’innovazione e il miglioramento di tutto il movimento, si veda per esempio quanto riportato sopra per le qualificazioni.
Per quanto riguarda la coppa Italia, devo dissentire: è una gara che non porta punti, è vero, ma cela un significato importantissimo: è la gara di chi il judo lo fa per passione (non per professione) e lo fa mentre porta avanti gli studi oppure da lavoratore. In alcuni casi sussistono entrambe le cose.
Il portare punti o meno – a mio parere -non ha nessuna relazione con l’importanza della gara. Proprio per questo nel mio articolo invito tutti ad un cambio di prospettiva. Siamo tutti noi a dover dare importanza alla coppa Italia, al di là del punticino, e devo dire che quest’anno si è fatto un passo avanti con una organizzazione che ha dato la giusta importanza all’evento.
A cambiAre, o meglio, a migliorarci, dobbiamo essere disposti tutti, non dobbiamo aspettAre che chi decide prenda le decisioni giuste, o quelle che vorremmo attuare noi. Bisogna essere propositivi ed ottimisti, sempre secondo il mio modesto parere.
Ne approfitto per ringraziarla pubblicamente per i suoi interventi su questo blog, sempre presenti: l’interazione e lo scambio di pensieri è uno dei motivo principali per cui è nata Italiajudo ed è alla base di ogni forma di democrazia.
Grazie,
Ennebi
carmine says:
27 Novembre 2013
Spett.le sig.Ennebi
trovo molto strano il suo articolo..specialmente dopo la sua visita a Montebelluna. Si sa che ci sono regioni, che hanno più interesse di altre ad accorpamenti per le qualificazioni. E sono, guarda caso, le regioni che hanno maggior interesse a portare alle fasi finali il maggior numero di atleti, che in una fase a qualificazione regionale, vedrebbe parecchi suoi atleti non qualificati. Altro che punticini..Qualche anno fa, questo sistema di accorpamento di regioni, se non sbaglio, è stato recepito da ben poche regioni. (Una di queste fu il veneto/friuli/trentino. Dopo l’immediata uscita del trentino, è stata l’ultima a tornare indietro rispetto al resto d’Italia) E solo da chi aveva dietro un grosso movimento alle spalle..Strano che sia venuto a fare queste considerazioni alle qualifiche in Veneto..
Scusate, mi riprometto di non parlarne più dopo questa mia, anche per non essere noioso e ripetitivo, vero la Coppa Italia e il vero campionato italiano per non professionisti, allora meglio chiamarlo campionato Italiano, rimettendo in moto l’assoluto per tutti; per quanto riguarda la democrazia interna, vero nocciolo della questione, ribadisco che non è possibile che circa un terzo delle società affiliate possano esprimersi democraticamente con il voto e gli altri tre terzi NO, come di l’editorialista, tutti devono poter dare il proprio contributo, magari chi si impegna di più nell’agonistica qualcosa di più potrebbe aver diritto di dire, ma per la Fed, è meglio una società con 25/30 affiliati di livello nazionale o 200 tesserati che pagano la quota?, non saprei dire, di sicuro 200 affiliati non agonisti alle tariffe attuali sono bei soldini, è inevitabile che se votano tutti, jujitsu aikido, sumo compresi la geografia del potere potrebbe cambiare e qui… fate voi
amministratore says:
27 Novembre 2013
Gentile sig. Carmine,
non sono venuto in Veneto con chissà quali intenzioni ‘malvagie’. Come ho già scritto nell’articolo, sono andato a Montebelluna per vedere dal vivo uno strumento eccezionale: kannon. Poi, avendo notato altre cose e ritenendole particolarmente importanti, ne ho parlato. Tuttavia, il ragionamento che ho fatto nell’articolo riguarda tutta Italia e non solo il veneto. Mi pare chiaro!
Carmine says:
27 Novembre 2013
Spett.le sig.Ennebi
capisco che non sia venuto in Veneto con intenzioni malvage, però citando quello che ha detto nell’articolo “…Quest’accorpamento oltre ad avere indubbi vantaggi economici, che di questi tempi non si possono in alcun modo ignorare…” mi sarei aspettato che di questo accorpamento non si parlasse solo in termini di punticini ma anche allora di un accorpamento dei comitati regionali..! Ne sparirebbero ben due con relative poltrone. E allora adesso mi dica se è solo una questione di punticini?
Rispondendo al sig.Zannesco credo che chi si impegna nell’agonismo spendendo soprattutto tempo e anche denaro, dico che sicuramente ha più voce in capitolo(o dovrebbe averlo) di chi beatamente se ne sta ai margini e pretende di decidere su tematiche ed aspetti che non hanno nessuna ricaduta sulla propria attività amatoriale.
Saluti
Carmine
amministratore says:
27 Novembre 2013
Sospetto seriamente di essere stato frainteso. Forse non è chiaro che L’accorpamento fatto in occasione delle qualifiche di coppa Italia è stato visto (perlomeno dal sottoscritto) in una chiave molto positiva. Al contrario, il fatto di non aver perseverato in tale accorpamento mi ha fatto capire che il punticino vale prima di ogni altra cosa. E poi ho detto che il punticino è uno strumento importante perché consente di dire la propria, peccato che spesso viene utilizzato come merce di scambio. In queste affermazioni non c’entra nulla il comitato regionale del veneto in sè. Le sue ulteriori riflessioni sull’accorpamento dei comitati possono essere condivisibili…. Ma mi permetta di aggiungere che non ho alcuna pretesa di risolvere la discussione con il mio pensiero e basta. La possibilità di commentare (meglio se con nome e cognome reali) è stata proprio attivata perché tutti potessero contribuire alla discussione.
Grazie,
Ennebi
Marco Bottinelli says:
29 Novembre 2013
Auguri al dott. Pellicone in primo luogo per la sua salute.
A Noi constatare che in questi 2 o 3 giorni abbiamo assistito alla caduta degli Dei. Cariche quasi a vita, carriere di lunghezza innaturali in un sistema democratico (e anche la federazione lo dovrebbe essere)arrestarsi senza preavviso, senza lo scricchiolio che precede i crolli. E’ forse il nuovo che avanza?? speriamo avanzi,lavori e dopo un po’ lascio spazio ad altro nuovo in un naturale e continuo avvicendamento che l’ITALIA raramente conosce.
Erminia Zonno says:
2 Dicembre 2013
Purtroppo, in questi 2 o 3 giorni, a me è toccato constatare quanto grande sia “la miseria umana”.Quanto sia facile per i “deboli” sentirsi “forti e democratici” solo quando ci si illude che il sistema “crolli”.
Le domande che, in questi 2 o 3 giorni , mi sono posta sono:
dove erano questi “democratici innovatori” negli ultimi quadrienni, visto che l’esito elettorale è stato sempre unanime e totalitario?
dove erano i sostenitori del Maestro Crocieri lasciato solo ad “immolarsi per la causa democratica?
Secondo il mio modesto parere,in questo momento, oltre che ha cercare fantomatici candidati, bisognerebbe prima fare una accurata ricerca per individuare “UOMINI” che abbiano la “RARA” capacità di capire quando sia il momento di un doveroso e rispettoso SILENZIO.
ERMINIA
Zanesco Claudio says:
29 Novembre 2013
Ricordare Pellicone e ricordare quello che sono stato nella Federazione è un tutt’uno, dai miei primi passi come consigliere regionale, organizzatore di gare, delegato provinciale, ecc. ecc. fino a quell’ultimo intervento in assemblea nazionale di un anno fa e alla sua chiamata successiva per chiedere un tentativo di dialogo con Croceri con cui se ne erano dette di tutto un pò poco prima, lo definirei uno zio, deciso, severo, ma conciliante con chi gli diceva le cose come le pensava, certamente un grande dirigente sportivo, un augurio a Lui per i problemi personali che lo affliggono.
Zanesco Claudio says:
29 Novembre 2013
E ora spetta ai judoKA, ai lottatori, ai karateKA, ai jujutsuKA, ai sumoKA, agli aikidoKA della Federazione decidere se rieleggere un nuovo Presidente con questo sistema, dove come ribadito più volte un terzo delle società decide per tutti o chiedere una maggiore democrazia elettiva
Fabio says:
30 Novembre 2013
Alcuni aggiustamenti sono interessanti, altri troppo cervellotici. Si lascia troppa libertà interpretativa a mio parere.
Ma la cosa che mi lascia veramente interdetto è la riduzione del tempo di combattimento per le classi femminili, ma cosa significa? La federazione internazionale ci sta dicendo che la tanto sbandierata parità dei sessi in realtà non esiste.
Carlo Grava says:
30 Novembre 2013
Democrazia! E’ una parola che circola dal 1947, in maniera più insistente,in uno dei Paesi meno democratici d’ Europa perché legato da secoli alle regole del vassallaggio. Regole che non riguardano solo la politica, ma tutte le attività sociali della Nazione Italia. Questa premessa è per dire che ci vorrà molto coraggio per poter diventare un Paese, primo passo indispensabile, quindi il secondo sarà quello di saper decidere le regole con cui giocare e avere il dovere di rispettarle come avviene in un principio democratico e sociale evoluto di un Paese come dovrebbe essere l’ Italia. Immagino che già a Roma oggi ci saranno tentativi di inciuci, e accordi per mantenere le situazioni dei vassalli che cercheranno di convincere i valvassori e valvassini di quanto sarà meglio eleggere un governante X che……Intanto i contadini e servi della gleba che creano realmente il fondo cassa potranno sperare in un mondo che li faccia pagare meglio e vivere meglio !!! Se invece si riuscirà a distaccarsi dal sistema medievale e si cercherà di individuare realmente un’ organizzazione professionale seria organizzata e dinamica, che abbia come obiettivo principale l’ aumento di praticanti che in questo modo possano determinare un maggior peso sociale e volendo politico, forse potremo dimostrare che gli sport minori possono determinare, come fece un certo Davide con Golia, un miglioramento di un Paese come l’ Italia palesemente alla deriva.
alfio says:
30 Novembre 2013
TANTISSIMI AUGURI PRESIDENTE
silvio says:
30 Novembre 2013
il cammino verso una piena democrazia e sopratutto per un judo veramente partecipato e guidato da persone effettivamente competenti(qualcosa si sta muovendo), a tutti i livelli, soprattutto quelli di base, è ancora molto lungo…
aldo says:
30 Novembre 2013
viva il judo
Loretta says:
30 Novembre 2013
il link ai tabelloni 55 kg apre il tabellone 50 Kg!!!!!!
Please, sostituitelo!
POCHE PAROLE AD UN GRANDE PRESIDENTE. TANTISSIMI AUGURI PRESIDENTE LUIGI GAROFALO DA SALERNO
Zanesco Claudio says:
30 Novembre 2013
Dallo statuto delle federazione di Ginnastica, il diritto al voto si matura già nell’attività regionale, con le opportune modifiche questo basterebbe a stravolgere tutto nell’attuale FIJLKAm, e si parla della FederGinnastica non della luna
Art. 11 – Assemblea Nazionale
1. L’Assemblea Nazionale è il massimo organo della F.G.I., ed è
composta dagli aventi diritto a voto. Come tale esamina e
delibera su tutte le attività relative alla vita federale indicando, ove
necessario, i mezzi e gli strumenti, anche normativi, per il
raggiungimento dei fini statutari.
2. Partecipano all’Assemblea senza diritto di voto:
a) i Presidenti onorari della F.G.I.;
b) il Presidente della F.G.I.;
c) i componenti del C.D.F.;
d) i componenti del Collegio dei revisori dei conti;
e) componenti degli organi di giustizia;
f) i tesserati che ricoprono cariche elettive negli organismi
internazionali ai quali la F.G.I. risulta affiliata;
g) i Presidenti dei Comitati regionali e provinciali, partecipanti
nella loro specifica funzione, ed i Delegati regionali;
h) i rappresentanti delle A.S. affiliate che non hanno maturato il
diritto di voto.
3. Partecipa all’Assemblea con diritto di voto, nella quantità riportata
dalla tabella, la A.S. che al momento dello svolgimento sia
affiliata da almeno dodici mesi e che abbia svolto attività sportiva
ginnastica stabilita dai programmi federali e/o attività agonistica
stabilita nel calendario federale in una o più discipline sportive di
cui all’art. 1,comma 4 ed a condizione che alla data di
convocazione dell’Assemblea partecipi all’attività sportiva ufficiale
della FGI.
Alla A.S. che ha svolto, con carattere continuativo, effettiva attività
sportiva ginnastica stabilita dai programmi federali è riconosciuto
il voto di base (1° livello della tabella).
Alla A.S. che ha svolto, in una o più discipline sportive, attività
agonistica stabilita nel calendario federale, approvato con
deliberazione del C.D.F. ed emanato prima dell’inizio di ogni anno
sportivo, sono attribuiti i voti plurimi ( 2° e 3° livello della tabella). FEDERAZIONE GINNASTICA D’ITALIA
10
1° livello Voto di base
Voti 1 Attività sportiva Prevista nei programmi federali
Discipline
sportive
ARTISTICA
MASCHILE
ARTISTICA
FEMMINILE
RITMICA GINNASTICA
PER TUTTI
AEROBICA TRAMPOLINO
2° livello voti plurimi
Voti 1 Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale
Voti 2 Interregionale e
Nazionale
Interregionale e
Nazionale
Interregionale e
Nazionale
Interregionale,
Nazionale e
Internazionale
Interregionale e
Nazionale
Interregionale e
Nazionale
3° livello voti plurimi
Voti 4 Interregionale Interregionale Interregionale Assoluti ed
Internazionale
Assoluti ed
Internazionale
Voti 6 Nazionale
Internazionale
Universiadi
Giochi del
Mediterraneo
Campionati
Europei Junior
Nazionale
Internazionale
Universiadi
Giochi del
Mediterraneo
Campionati
Europei Junior
Nazionale
Internazionale
Universiadi
Campionati
Europei Junior
Coppa del Mondo
Camp.
Mondiali
Campionati Europei
Junior e Senior
Coppa del Mondo
Camp. Mondiali
Camp. Europei
Junior e Senior
Voti 8 Coppa del Mondo
Camp. Mondiali
Camp. Europei
Senior
Coppa del Mondo
Camp. Mondiali
Camp. Europei
Senior
Coppa del
Mondo
Camp. Mondiali
Camp .Europei
Senior
Voti 9
Giochi Olimpici Giochi Olimpici Giochi Olimpici Giochi Olimpici
Il voto di base ed i voti plurimi sono cumulabili. Non sono
cumulabili i voti acquisiti in una stessa disciplina ed alla A.S.
spettano i voti del maggior livello raggiunto. I voti acquisiti in
diverse discipline sono cumulabili, purché conseguiti con atleti
diversi. Sono cumulabili i voti conseguiti nelle gare di squadra con
atleti della stessa A.S. che abbiano gareggiato in altre discipline.
Nel caso in cui una A.S. svolga esclusivamente attività agonistica
di 2° e/o 3° livello, dei voti plurimi assegnati un voto viene
considerato quale voto di base.
Ai fini dell’assegnazione dei voti va considerata l’attività sportiva
ed agonistica dell’ultimo anno solare precedente l’Assemblea.
4. I voti acquisiti dall’atleta concesso in prestito nelle gare di squadra
sono attribuiti alla A.S. che lo ha in prestito.
Per tutta la rimanente attività agonistica i voti sono attribuiti alla
società di appartenenza.
5. Contro l’errata o omessa attribuzione dei voti è ammesso ricorso al
C.D.F. entro cinque giorni dalla pubblicazione dell’elenco degli
aventi diritto di voto. Il C.D.F. decide in via definitiva ed
inoppugnabile.
6. L’Assemblea Nazionale è composta dai legali rappresentanti
delle A.S. aventi diritto di voto, o dai loro delegati purché dirigenti
in carica.
Ogni Presidente di società, o il suo delegato, può rappresentare
oltre la propria, tramite delega anche un’altra società,
appartenente alla medesima regione, se all’Assemblea hanno
diritto di partecipare fino a 100 società votanti, due società fino a
200 società votanti, tre società fino a 500 società votanti quattro
società fino a 1000 società votanti e cinque società oltre le 1000
società votanti.
Le deleghe devono essere conferite per iscritto e contenere il
Giuseppe says:
30 Novembre 2013
Mi sembra tutto molto buono… mi la perplesso come fare ad assegnare shidi senza dare il matte. Nn si capirà un tubo e soprattutto l atleta potrebbe nn accorgersi di aver subito shido e perché. E poi se ad es da una presa incrociata l arbitro assegna shido semza interrompere gli atleti. E da lu nasce un aziobe valutabile. Boh! Sarebbe bello una raking degli arbitri anche in talua e pubblica. Così ognuno puo sapere com è stata valutato ad ogni gara e capire perché è stato convicato un altro.
Dei grandi personaggi molti ne dicono bene, altri, sempre molti, ne dicono male… Dottor Pellicone, lei è stato il nostri Presidente per tanti anni (molti dicono per troppi), non sta a me discutere su questo, ma lei ci ha rappresentato, ci ha coeso e spinto in avanti, ci ha fatto sentire di essere “una forza”. Ora è il momento di cercare di dare a lei quello che lei ci ha dato: presenza assidua, rispetto delle regole… E’ il momento di esserle vicino, di farle sentira il calore della sua Federazione. Sono sicuro che tutti, come me, in questo momento stanno facendo questo. Con infinita stima…ASD I Samurai KGR Grosseto.
Dario Busacca says:
1 Dicembre 2013
A che ora inizia la categoria femminile?
Lalla says:
1 Dicembre 2013
Complimenti a tutte!!
nanda says:
2 Dicembre 2013
bravissime
Luigi says:
3 Dicembre 2013
Un caloroso augurio ad un grande Presidente da tutto il Ju Jitsu siciliano….
Complimenti a questo nostro ennesimo campione per le soddisfazioni che sta ricevendo. Peccato che ancora una volta ……arrivino dall’estero! Cos’è che rende questo paese così’ refrattario nel riconoscere i meriti dei nostri atleti ? E’ mai possibile che anche nello sport si ripeta il triste esodo verso l’estero dei nostri migliori talenti? Cosa rende difficile se non impossibile la valutazione meritocratica di ciò’ che nello sport e’ più’ che evidente visto che non si vince con le raccomandazioni ? Perché’ si continuano ad illudere atleti, famiglie, Società’ Sportive ed insegnanti sul grande futuro dei talenti che amano questo meraviglioso sport, quando vediamo che i nostri campioni ottengono riconoscimenti solo all’estero?
Marco Bottinelli says:
5 Dicembre 2013
Sicuramente il momento é CRUCIALE il rinnovamento già espresso nella nuova dirigenza tecnica (Toniolo, Maddaloni,e i tanti nuovi collaboratori Tecnici) ora ha l’opportunità quasi inaspettata di espandersi nella componente Dirigenziale,rinnovandola ma sopratutto RINGIOVANENDOLA,perché a mio giudizio questo é il punto cruciale, non abbiamo più bisogno di PACATA SAGGEZZA ma di nuova PULSANTE ENERGIA, chi ha l’età pensionabile se la goda questa pensione, lasciando la Federazione a chi ha la forza e la voglia di guardare verso il FUTURO. La nuova dirigenza potrà essere tale solo e soltanto rivolgendosi alla base, che oggi é fatta di palestre medio piccole che lentamente ma inesorabilmente si stanno svuotando,forse perché non riusciamo a rendere appetibile ai giovani il ns. sport rispetto a quelli più diffusi quali calcio e basket ma anche rispetto a quelli emergenti quali rugby e volley. E qui sicuramente ci vogliono idee innovative e investimenti anche a livello di immagine usando i mezzi che la rete ci offre ma che finora sono stati sotto utilizzati. La speranza é nei giovani,lasciamoli provare anche a dirigerci magari ci faranno scorgere orizzonti che Noi (anche io sfioro i 50)non avevamo visto chiusi nei ns. pensieri
andrea d'agosto says:
5 Dicembre 2013
Cari Amici di ItaliaJudo,
colgo l’occasione che consentite meritoriamente per offrire il mio contributo sul delicatissimo argomento.
In primo luogo è chiaro che si apre una fase di passaggio fondamentale, l’uscita di scena del protagonista principale, a cui consegniamo il miglior in bocca al lupo e il plauso per la straordinaria opera svolta, crea sgomento e confusione. Sino ad oggi la Federazione era retta dall’incarnazione moderna del macchiavellico principe rinascimentale, figura che sfugge a qualsiasi catalogazione per la sua singolarità ed irripetibilità.
Purtroppo il destino di tutti gli uomini è fugace, fragile, però per fortuna resta il frutto del loro lavoro, che nel caso di specie è stato senza dubbio eccellente ed irripetibile.
Ora, stante le norme che regolamentano la Federazione, la successione è scritta e d’altra parte con un pò di buon senso si comprende che non poteva andare diversamente; io credo e spero che il Successore avrà le qualità e la tempra per reggere il peso della responsabilità che si assume insieme al consiglio federale che lo dovrà sostenere, ma credo e spero, che la prassi li convincerà che è ormai necessario cambiare le regole del gioco; come pacatamente hanno scritto l’indimenticato Maestro Nicola Tempesta e il grande Claudio Pollio in una lettera aperta, le regole devono essere cambiate. E’ necessario però non pensare che la responsabilità in tale senso debba essere assunta solo dai vertici federali e dal coni, la responsabilità principale deve essere assunta dalla base, che deve chiedere per ottenere, deve crescere. Matteo Pelicone ha avuto lo straordinario merito di saper comprendere e conoscere il movimento ed i suoi uomini, il metodo evidentemente ha funzionato benissimo, ora è il movimento che deve dimostrare al nuovo Presidente che tale metodo non è più efficace, invocando una modifica dello statuto, che consente una vera diretta partecipazione di tutti i tesserati all’agone elettorale. E’ chiaro che con l’attuale sistema la candidatura da parte di un qualsiasi tesserato è impensabile, ma questo era in qualche modo frutto delle esigenze del movimento, che necessitava della guida sicura ed incontrastabile del Presidente, se questo oggi non è più vero, come da più parti si sente dire, è il movimento che deve dimostrarlo con i fatti e non con le vane chiacchiere, diversamente demonizzare il sistema è sterile ed anche, scusate, puerile. Infine, per riprendere l’intervento dell’amico Bottinelli, sicuramente sincero ed apprezzabile, credo che un primo passo possa essere quello di valutare già a livello locale il lavoro svolto dai comitati regionali partendo da una semplicissima constatazione rigurardo all’opera promozionale svolta sul territorio, che si può valutare in un solo modo: i numeri. Mi spiego meglio, i comitati regionali hanno il principale compito, oltre quello di governare il movimento locale ed imporre il rispetto delle regole federali, di promuovere, appunto, la pratica delle nostre discipline e per verificare il corretto svolgimento di tale compito basta considerare il numero di tesserati, se il comitato alla fine del suo mandato non ha incrementato tale numero evidentemente ha fallito e deve essere cambiato. Altro punto fondamentale da affrontare sarebbe quello di prevedere regole che impediscano il verificarsi di enormi conflitti di interesse in campo aribtrale, che sappiamo tutti essere una leva di potere formidabile; basterebbe, come d’altra parte succede in tutti gli altri sport olimpici, creare un organismo separato che governi gli arbitri, immaginate cosa succederebbe se gli arbitri di calcio, come avviene nella Fijlkam, fossero tesserati delle società calcistiche; non nascondiamoci dietro un dito, lo sappiamo tutti, gli arbitri sono tutti tesserati con le varie asd ed è comprensibile che cerchino di fare i loro interessi, siamo italiani! come d’altra parte ci sono tantissime persone obiettive ed oneste; allora per eliminare ogni sospetto cambiamo le regole e creiamo un percorso separato, si è mai visto un calciatore che poi diventa arbitro!
Spero che il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio Federale siano pronti ad accogliere le istanze della base se ve ne saranno, diversamente ricordiamoci che “CHI SI FA PECORA IL LUPO SE LA MANGIA”.
mimmo says:
6 Dicembre 2013
LIBERA-MENTE 2.0
Come al solito Italia Judo si propone sempre con grandi tematiche che forse andrebbero da tutti noi più valorizzate e pubblicizzate. Comunque bando alle chiacchiere, ci siamo, si cambia il vertice. Prima di tutto onore a chi fino ad oggi ha cercato, con non poche difficoltà di portare in alto il judo e le discipline per le quali è stato chiamato a gestire. Voglio ricordare a Lor Signori che per fare grande una squadra serve il contributo di ogni singolo giocatore quindi se dobbiamo dare meriti o bacchettate diamole all’intera squadra e non usiamo un eventuale capo espiatorio. “RINNOVARE” questa è la parola giusta. RINNOVARE ma non RIVOLUZIONARE. Quindi rivedere ombre che fino ad oggi sono state sugli spalti del judo non vuol dire RINNOVARE. La storia è obbligatoria e indispensabile in questa nuova aria di RINNOVAMENTO ma affiancata da giovani idee, e sopratutto idee imprenditoriali. La nostra federazione ha bisogno di fare quel passo che fino ad oggi non ha fatto per paura di sbagliare e di essere additata. BASTA con quelle banali ipocrisie. Adesso servono i fatti.
QUESTE alcune IDEE PER UN RINNOVAMENTO SANO, queste alcune idee indispensabile per non rendere VANO il lavoro e i SACRIFICI dei nostri atleti e tecnici, mettendo in primo piano gli INTERESSI DEI GIOVANI.
-Primo punto: Un imprenditore con idee concrete e volontà di diventare grandi;
-Secondo punto: Giovani PREPARATI DEL SETTORE con idee INNOVATIVE nel gruppo federale;
-Terzo punto: ARBITRI indipendenti da TUTTI e da TUTTO con una commissione per la valutazione delle singole posizioni, con facoltà di ammonire e sospendere.
– Quarto punto: Creare un ponte organizzativo, operativo e strutturale tra scuole e federazione con possibilità di seguire i giovani atleti sin dalle scuole elementari in sinergia con i professori di educazione fisica.
– per il quinto punto e i restanti propongo un referendum tra i ragazzi per quello che più, secondo il loro punto di vista, ritengono indispensabile alle loro esigenze di sportivi.
AMICI INSIEME POSSIAMO FARE TANTO PER IL NOSTRO AMATO JUDO, LE DIVISIONI, LA CATTIVA POLITICA E GLI INTERESSI PERSONALI NON FARANNO ALTRO CHE DISTRUGGERE IL NOSTRO SPORT.
VOGLIO PRECISARE CHE SONO SOPRATUTTO UN GENITORE ALLE PRESE CON LE PROBLEMATICHE DI UN FIGLIO CHE HA DECISO DI FARE JUDO, E CHE SI E’ AFFACCIATO DA POCO NELLO SCENARIO TECNICO DI QUESTO SPORT. IL MIO CONTRIBUTO VA A QUELLE PERSONE CHE NEI PROSSIMI ANNI DOVRANNO FARE IL BELLO E CATTIVO TEMPO DELLE GIORNATE DI MIO FIGLIO E DI CENTINAI DI GIOVANI ATLETI.
x gli amici di Italia Judo, ancora grazie per aver dato l’opportunità di dare voce a tutti.
Marco Bottinelli says:
7 Dicembre 2013
complimenti ad AKYAMA SETTIMO erano decenni che non si vedeva una società civile vincere il titolo a squadre ma sopratutto 3 società civili su 4 sul podio. Anche i dopolavoristi menano !!!!!
Zanesco Claudio says:
7 Dicembre 2013
QUESTE LE MIE PROPROSTE
2.Modernizzazione e democraticità all’interno della Federazione attraverso i seguenti Step
ampliare la base d’accesso al voto nel rispetto dei regolamenti del CONI, prendendo ad esempio lo statuto della Feder Ginnastica, quindi di una Federazione inserita nel CONI propongo il seguente schema:
Un voto a tutte le associazioni Federali in regola, + 1 se queste associazioni partecipano alle fasi regionali di qualificazione ad un qualsiasi campionato nazionale (coppa Italia compresa) individuale, +1 se uno o più atleti si qualificano alle fasi successive Interregionali; +1 se uno o più atleti si qualificano alle fasi successive Nazionali; +2 se un atleta partecipa ad un torneo Internazionale fra quelli individuati di interesse Federale dalla D.T.; +5 se un atleta partecipa a campionati d’Europa, mondiali, olimpiadi, nel caso di atleti iscritti a gruppi sportivi militari il punteggio è sempre e comunque diviso a metà con la società sportiva non militare che ha tesserato per più anni l’atleta alla federazione;
Si tratta di voti effettivi riguardanti il singolo atleta, cumulabili fra loro, ( esempio, la società “Judo nazionale” ha effettuato il regolare tesseramento 1 voto, porta 5 atleti alle regionali, 6 voti, due di questi passano alle interregionali, 8 voti, uno va in finale, 9 voti, l’atleta va con la nazionale al Torneo X 11 voti, partecipa al mondiale 16 voti), il sistema è sicuramente migliorabile ma dentro al principio enunciato.
Le società dei settori che non partecipano all’attività sportiva hanno comunque un voto di base, intendendo l’affiliazione e il tesseramento il requisito minimo di partecipazione all’attività federale. –La stessa cosa vale per le discipline associate che non hanno attività sportiva, per il Sumo e il Jujitsu vale lo schema principale adattato ai loro sistemi di gara.
3.Questo riordino permette l’organizzazione di qualificazioni per regione, primo filtro, ad una fase interregionale, secondo filtro, facendo giungere alle finali nazionali i più meritevoli, creando una gradazione che stabilisca i valori di partecipazione alle finali, vero evento storico dell’anno da realizzarsi con ampia possibilità di visibilità e comunicazione attraverso i mass media. Inoltre si realizza un risparmio notevole per le società che potranno spostarsi per regionale e interregionali con gare da effettuarsi in giornata.
4.possibilità a chiunque di candidarsi alle cariche Federali senza nessun tipo di deleghe ma semplicemente proponendosi.
5.Istruzione e formazione degli atleti delle nazionali, i quali nei periodo di ritiro saranno formati anche in tutto quello che potrà essere utile a loro e quindi alla massa dei praticanti, una volta finita la parentesi agonistica.
6.Creazione di Intercentri (esperienza positiva degli anni passati) per la formazione di atleti e NOVITA’, anche dei tecnici. Potenziamento della struttura centrale di OSTIA per la super specializzazione
7.Decentramento totale delle attività per bambini fanciulli e ragazzi dando alle Province massima possibilità organizzativa, sempre coordinata dai C. Regionali
8.Abbassamento e riequilibrio delle quote di affiliazione ( obbiettivo massimo sarebbe tesserare i Pre Agonisti gratis o a cifre di 1 / 2 euro)
9.Rientro a pieno titolo dei settori JuJitsu nel settore Judo con la eliminazione della doppia affiliazione e formazione degli insegnanti di judo nel settore jujitsu da effettuarsi con particolare serietà per gli anni futuri lasciando agli attuali insegnanti la facoltà di inserirsi nella formazione.
10.Quanto sopra vale per i settori Lotta-Sumo
11.MGA di 1° livello obbligatorio per tutti gli istruttori delle discipline FIJLKAM
12.Elezioni da effettuarsi prima a livello regionale e poi nazionale
13.Riunioni degli organi eletti, nazionali e regionali da effettuarsi attraverso le moderne tecnologie al fine di effettuare i massimi risparmi su indennità e trasferte.
Carlo Grava says:
7 Dicembre 2013
Energia sì, ma anche maggior informazione e condivisione con una rete capillare del territorio, che non esiste secondo me……
pragluiola says:
8 Dicembre 2013
ci sarà lo streaming?
editore@italiajudo says:
8 Dicembre 2013
No, l’organizzazione della gara ha garantito il servizio solo per ieri. Riporteremo noi i risultati incontro per incontro.
pragluiola says:
8 Dicembre 2013
ok grazie ..
pragluiola says:
8 Dicembre 2013
i maschi partiranno subito dopo la finale femminile?
pragliola says:
8 Dicembre 2013
tra due squadre come posso vedere quali atleti hanno vinto? grazie
Alessandro Comi says:
8 Dicembre 2013
Purtroppo al momento non è possibile.
pragliola says:
8 Dicembre 2013
sicuramente c’è un errore di scrittura… se il Valpolicella ha vinto sul Grosseto , come fa la nippon ad affrontare il Grosseto… semmai dovrà affrontare il valpolicella sbsglio?
Alessandro Comi says:
8 Dicembre 2013
C’era un errore ed è stato corretto. Ringrazio per la segnalazione AC
pragliola says:
8 Dicembre 2013
di nulla..
pragliola says:
8 Dicembre 2013
in seguito si saprà quale atleta ha vinto sull’altro allora?
elena says:
8 Dicembre 2013
chi incontra adesso la besanese?
pragliola says:
8 Dicembre 2013
la besanese incontra chi vince tra s. angelo e grosseto.
elena says:
8 Dicembre 2013
grazie
pragliola says:
8 Dicembre 2013
la besanese farà la finale 3/5 contro il sant’Angelo
pragliola says:
8 Dicembre 2013
besanese bronzpo
francesca says:
8 Dicembre 2013
c’è un’errore il dojo equipe bologna vince 4- 1 contro il KDK Judo Vittorio Veneto
Prondo Cordoglio e Sentite Condoglianze alla Famiglia e al Mondo del Judo Federale.
Zanesco Claudio says:
9 Dicembre 2013
Sentite condoglianze alla famiglia
8FJudo says:
9 Dicembre 2013
Condoglianze
8FJudo says:
9 Dicembre 2013
Ma a proposito… quanto bisognerà attendere sto benedetto PAF2014?????? Il DT Toniolo in live streaming di Lignano avva detto che sarebbe dovuto uscirè domenica o in questi giorni…
vincenzo de simone says:
10 Dicembre 2013
Un Grande Uomo ci ha lasciato, il Popolo FIJLKAM è in lutto.
Condoglianze alla famiglia.
Erminia Zonno says:
10 Dicembre 2013
In questo doloroso momento il mio pensiero và alla Signora Pellicone, alla quale vorrei rivolgere un affettuoso ringraziamento per aver permesso di condividere all’intero mondo sportivo un “GRANDE UOMO” come Matteo Pellicone.
Grazie!
Luigi Guido says:
10 Dicembre 2013
E’ encomiabile che in un momento così particolarmente doloroso si pensi a pianificare la propria attività ed in particolare al PAF 2014…comunque, nonostante tutto poichè pronto da qualche giorno, oggi è stato inviato ai Comitati Regionali il regolamento di partecipazione all’attività Internazionale 2014. Magari lasciamo passare ancora un paio di giorni, per rispetto ad un grande Uomo che purtroppo ci ha lasciato, cosicchè tutta la struttura Federale abbia modo di porgere al Dott. Pellicone il saluto che merita, e arriverà anche il PAF 2014…
Erminia Zonno says:
13 Dicembre 2013
Caro Luigi,
molto spesso non è la dedizione al lavoro a spingere alcuni uomini ad andare di fretta!! Molto spesso è la consapevolezza che il fermarsi, anche solo un attimo, li costringerebbe a rendersi conto che nessuno si fermerebbe a spendere una sola lacrima per loro!
Gennaro says:
10 Dicembre 2013
Un Doveroso Saluto ad un Grande uomo.
Il cielo raccoglierà la tua vita.
Sentite condoglianze alla famiglia.
Sentite condoglianze dalla Palestra ASD JUDO OK AREZZO.
Grazie Presidente.
Diego Morelli says:
10 Dicembre 2013
SENTITE CONDOGLIANZE BUON VIAGGIO PRESIDENTE
ASD POLISPORTIVA BESANESE
Marco Bottinelli says:
12 Dicembre 2013
Come sempre la Signora Di Toma esprime in modo semplice, pacato, educato concetti corretti e precisi.
CAMBIARLE RUOLO SAREBBE UNA PERDITA NOTEVOLISSIMA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E NON SO NEMMENO COSA NE PENSA LEI, MA A MIO PERSONALISSIMO GIUDIZIO SAREBBE IL PRESIDENTE FEDERALE IDEALE PER DARE NUOVO IMPULSO AL NS. SPORT.
paola says:
12 Dicembre 2013
Sono perfettamente daccordo con Laura non capisco la motivazione del minuto in meno per le donne!!!!! Sarei inoltre molto felice se Laura si proponesse come Presidente il nostro sport ne trarrebbe giovamento in tutti i sensi.Comunque sempre grazie Laura per quel che hai fatto e che continui a fare!!!!!!
alexis says:
12 Dicembre 2013
Per certi versi qualcosa di simile capita anche da noi voglio sperare per l’inerzia di volontà nel voler prendere decisioni drastiche. Cito ad esempio il caso evidenziato nel programma “Le iene” riguardo gli abusi sessuali perpetrati da un tecnico di Karate e che pur a conoscenza della Federazione non erano mai stati sanzionati. In ogni caso piccoli centri di potere e atti di dispotismo e mancanza di professionalità soprattutto a livello di piccoli club che utilizzano il paravento federale a scopi utilitaristici ed economici sono la causa del disamore e dell’abbandono di tanti atleti in erba che si allontanano loro malgrado dalla nostra disciplina
Djudo91 says:
12 Dicembre 2013
Come sempre grande Laura!
Solo una nota a chi ha scritto questo interessante articolo: “primo settimo dan italiano in rosa” Laura ha il judogi bianco, al massimo blu, in rosa non l’ho mai vista. Se volete fare un articolo a favore delle pari opportunità attenzione a quello che scrivete. E’ anche cambiando i luoghi comuni e i modi di dire che le cose piano piano si muoveranno verso un futuro privo di discriminazioni legate al genere.
patrizia says:
12 Dicembre 2013
dopo molti anni che faccio parte di questo sport mi ritrovo a combattere come quando era ragazza per le stesse cose ,ritrovogli stessi portavoce e come allora i soliti portavoce ,che non hanno paura di parlare esprimendo in modo pacato il loro personale (ma altamente qualificato )parere
Laura Di Toma presidende sarebbe l’unico vero cambiamnento X TUTTI ………………..ROSA O CELESTI che siano
Fabio Fabbroni says:
13 Dicembre 2013
In un deserto di idee ben vengano questi interventi purché non rimangano squarci di luce nella nebbia.
Chiunque prenda il comando della nostra federazione sappia trarre vantaggio da chi esprime le proprie opinioni e magari ha il coraggio di cantare fuori dal coro, nel rispetto e nella dialettica del confronto.
Mi ritrovo nelle parole della Maestra Di Toma vuoi perchè la mia cariera di insegnante ha visto molte mie atlete medagliate alle finali Nazionali , ma in particolare anche come marito di una ex atleta di massimo livello e padre di due brave agoniste.
Per cui non devono svilire il judo femminile, ma se hanno ragioni valide per giustificare questi cambiamenti le portino a nostra conoscenza.
Giorda Gianluigi says:
13 Dicembre 2013
Un semplice Grazie per il grande insegnamento che mi ha dato fuori dal tatami.
Gian
ARRIVEDERCI MATTEO ?.
Ogni volta che un parente o una persona amica ci lascia mi interrogo sul mistero della vita e della morte. Purtroppo non possedendo, io, il dono assoluto della Fede, la scomparsa delle persone che ho amato o stimato o comunque conosciute lascia dentro di me una incertezza un vuoto che si rinnova ogni volta.
Matteo Pellicone è stato per me un punto di riferimento, un amico, un consigliere disinteressato. Egli mi ha onorato della sua amicizia. Quando nelle vicissitudini, non sempre positive, che la permanenza nella Federazione mi arrecava avevo una persona con la quale sfogarmi e che sempre, dico sempre, mi riconciliava con un mondo con il quale non sempre mi ritrovo e mi riconosco.
Ora di Matteo posso ricordare la sua grande forza d’animo, il suo coraggio in un momento che per chiunque di noi è e rimarrà un momento difficile della nostra vita.
In questo momento mi piace pensare che, forse, esiste un mondo dove le persone giuste come Matteo e come tanti altri con i quali ho passato gran parte della mia vita in un mondo difficile fatto, anche di meschinità e invidie, dove ritrovarsi con lo spirito giusto con il buonumore e l’ironia che erano la dote principale di Matteo Pellicone.
Grazie Matteo ora so e mi accorgo di cosa sei stato per tutti noi, di quanto eri necessario e quanto hai dedicata in ogni istante alla crescita della Federazione.
Forse per questo, che è comunque un momento triste, mi piace dire “ARRIVEDERCI MATTEO ARRIVEDERCI PRESIDENTE” ?.
Alberto Di Francia
Zanesco Claudio says:
14 Dicembre 2013
Delle persone che ho conosciuto e con cui ho avuto a che fare nel mondo del judo ricordo soprattutto, Urrata Gianni arbitro e maestro appassionato, Giorgio Sozzi e non mi dilungo oltre per spiegare quello che ha fatto, Maurizio Bignami, per me il più doloroso addio, Cesare Barioli un MAESTRO, Ubaldo Paschini, un secondo padre, ora il Presidente Pellicone, mi piace pensare che prima o poi quando toccherà a me, arriverò su un tatami e ricominceremo a discutere come quando eravamo qui.
Di solito, di fronte a cambiamenti regolamentari che hanno come motivazione quella di favorire il ritorno ad un judo più bello e più conforme a quello delle origini (quello, per intenderci, che una volta si definiva Kodokan Judo) cerco di avere un pregiudizio genericamente favorevole, prima di esprimermi.
E’ stato questo il caso della direttiva, emanata da WJF e UEJ, che sanzionando le tecniche con prese alle gambe, intendeva promuovere un Judo meno statico e favorire un ritorno a tecniche che potremmo definire più “classiche”.
Pur nutrendo qualche diffidenza ho preferito aspettare l’applicazione delle nuove regole prima di pronunciarmi.
Debbo constatare, purtroppo, che come tutte le regole astratte, la loro applicazione concreta –ovvero tradotta in gestione arbitrale – ha finito, paradossalmente, nel risolversi nell’esatto contrario.
Capita così di assistere a decisioni che finiscono per sanzionare anche il minimo sfioramento della gamba e, dunque, ad un aumento di interventismo arbitrale a danno dei contenuti tecnici reali.
Questo perché le nuove regole hanno omesso di suggerire una diversa considerazione della volontarietà dell’azione.
Tori attacca; nello svolgimento dell’azione un braccio (o addirittura un gomito, è capitato anche questo) tocca la gamba di uke; l’arbitro interviene e sanziona.
Il contrario di quanto avviene persino nel calcio, dove la volontarietà del fallo di mano conta e come! Questo nel Judo non esiste, basta un semplice contatto per instaurare una sorta di cortocircuito da punire con la massima severità.
Tralascio lo sbigottimento di atleti costretti a subire sanzioni che appaiono prive di fondamento e che comunque non permette riparo e riparazione (come ci si allena a non cadere nella casualità di un contatto involontario?).
Penso che i nostri dirigenti arbitrali potrebbero iniziare a premere sugli organismi internazionali per un ripensamento che non ci faccia pensare a quel vecchio proverbio per il quale le strade dell’inferno sono di solito lastricate di buone intenzioni.
Alberto Di Francia
Fausto says:
18 Dicembre 2013
MI associo al commento del Maestro Di Francia: secondo me il problema nasce prima ancora.
Sembra che nel judo moderno il vero protagonista sia la sanzione.
Da quando e stato inserito lo shido dopo una sola azione passiva abbiamo assistito ad un progredire di sanzioni sempre maggiori e diverse che hanno condizionato tutte le gare, dai regionali “esordienti” alle Olimpiadi.
Naturalmente gli effetti sono diversi: dopo aver perso due o tre gare perche “fa ippon” e viene dichiarato perdente, il ragazzo smette di fare judo (e questo e l aspetto piu terribile), ma a livello mondiale e un problema politico.
La possibilita dell arbitro di condizionare il combattimento diviene una cosa cosi palpabile che,anche in caso di assoluta buona fede, i dubbi non possono che crescere.
Nel Sumo, per esempio, l arbitro da il via quando i lottatori sono gia partiti: decidono LORO il momento della partenza, che nel Sumo e importantissimo.
Se nel Judo la massima importanza venisse data agli atleti, anziche a regolamenti o, peggio, ad arbitri, non assisteremmo a quello che ormai e riconosciuto come uno scempio del nostro sport.
Questo sarebbe anche di aiuto agli arbitri: con un regolamento cosi “interpretabile” e discrezionale anche chi e in assoluta buona fede puo sentirsi accusato di parteggiare…
Questo va tristemente a scapito di tutto il Judo: se notiamo ci sono corsi allentori, aspiranti tali, arbitri, presidenti di giuria ecc. pieni e sempre meno atleti!
Troppo spesso ci sentiamo dire che senza regole ed arbitri non si puo gareggiare, e… senza atleti?
Purtroppo i nuovi regolamenti (e anche i loro cambiamenti continui) fanno in modo che la gente si allontani dal nostro sport: forse in qualche altro Paese questo e lo scopo, allontanare tutti in modo da fare judo in 3 ed essere sempre campioni e membri della nazionale (con i conseguenti benefici econoimici e di “prestigio”).
Mi auguro che il nostro peso politco a livello internazionale continui a crescere in modo da avere sempre piu voce in capitolo per mantenere il Judo qualcosa che tutti vogliono fare!
Buon Judo!
Marco Bottinelli says:
19 Dicembre 2013
Mi sembra che il M°Di Francia abbia assolutamente ragione e trovo che gli aspetti più penalizzanti siano 2 :
La sanzione assolutamente eccessiva uno shido e l’annullamento della tecnica eseguita mi sembrerebbero più ragionevoli.
Lo sterminio di quelle tecniche di contro lancio e contrattacco quali te guruma che la precedente versione del regolamento aveva salvato. Oltre a ciò mi sembra che la classe arbitrale avesse fatto fatica ma alla fine digerito la precedente versione del regolamento, e con l’aiuto delle riprese oggi in uso fosse comunque più facile valutare l’azione.
Ciò premesso l’attuale situazione mi sembra estremamente frustrante per atleti che accidentalmente toccano una gamba e subito dopo tornano a casa, molto lontano dallo spirito del Judo e il tutto senza far diventare più belli i combattimenti e quindi appetibili da sponsor e televisioni che continuano ad ignorarci.
La strada da seguire a mio avviso non passa dallo snaturamento del ns sport con l’eliminazione assoluta di alcune tecniche ma dal modo di proporsi al pubblico con punteggi semplici e se ci capita di andare in TV con sintesi registrate a base di IPPON che ne esaltino la spettacolarità.
Hanno ragione sia il M° Di Francia che Marco Bottinelli. Io avrei dato shido a chi prendeva le gambe e non realizzava nessun punteggio. Facendo così hanno snaturato il judo. Il te guruma ed il kata guruma sono tecniche tradizionali del judo ed inoltre sono molto spettacolari…se proprio volevano renderlo spettacolare!!! Se andiamo a vedere i video delle competizioni internazionali dai primi anni ’90 fino a Pechino 2008 si vede un judo spettacolare. Inoltre, volevo aggiungere che i vari Koga, Nomura, Inoue, Uchishiba, Quellmanz, ecc. hanno vinto alla grande anche contro chi si buttava a prendere le gambe in continuazione cercando di non farli combattere…è questo la dice lunga!
spesso fatico a capire degli Ippon che sono degli Ikkomigaeshi.
purtroppo sono rimasto a :
ippon :caduta sul dorso con lancio e distacco dei corpi.
wazari : quasi ippon
juko : caduta sul fianco
te guruma e kata guruma sono tecniche di judo : perche’ non devono essere ammesse
non capisco perche’ tutto questo debba essere distorto e in funzione di cosa.
forse sono troppo antico
la conclusione e’ che al grande slem di tokyo si vede solo uchi mata e poco altro
patty says:
20 Dicembre 2013
perchè non chiediamo ad una persona onesta la cui onesta è comprovata da anni di candidarsi e rappresentarci nelle prossimen elezioni? la famosa quota rosa è meglio che sia una persona speciale come solo LAURA DI TOMA PUO’ ESSERE
Offerte grandiose e sicuramente vi saranno altre iniziative, campioni di tutti i tipi, l’unica osservazione che mi permetto è che fra quelli elencati solo uno si rivolge allo studio del Judo senza finalità sportive, bisognerà colmare questa lacuna segnalando le eventuali iniziative o crearle se necessario
Gentile, editorialista, la sua analisi è decisamente onesta e corretta, ma secondo il mio inutile e modesto parere pongo alcune osservazioni che ho già pubblicamente espresso in più occasioni, chiaramente inutilmente nel senso che nessuno mi fila e quindi è probabile che sia io quello fuori posto, ma siccome la sua rubrica è pubblica basta firmarsi, ancora una volta voglio dire la mia.
Se concordo con Lei nel dire che i programmi per Rio siano fondamentali per la tenuta della Fed., altrettanto non capisco perchè ci si debba occupare sempre e solo di quel 3/8 per cento della Federazione, ovvero gli atleti di alto livello, si discute nelle palestre, anche in quelle di periferia dove un agonista serio è un miracolo dei criteri di ammissione ai tornei internazionali, quando questo non riguarda nessuno, non si parla quasi mai di didattica e di come trattenere nel dojo gli adulti, erroneamente nominati Amatori,corsi su corsi su come allenare i cadetti ecc. ecc. poi in Italia con più di 50 milioni di abitanti siamo costretti ad ammettere di diritto alle finali tutte le “donne”, , e questi sono alcuni esempi, mi rifaccio ad un vostro articolo su un ( o una non ricordo bene) judoka italiana ad un corso francese, dove tutti sapevano fare kata, mi ricordo nel 1983 o 84 ad una gara in Marocco il padre del Petri attuale campione del mondo, allora fortissimo atleta 78 kg che dopo gli allenamenti praticava Koshiki no kata, ed eravamo negli anni 80. Detto questo concludo con il mio totale disappunto su un eventuale governo “tecnico”, l’esempio avuto in politica è emblematico, alla nostra Federazione non serve un bravissimo tecnico fattosi Presidente, ma una persona che abbia il riconoscimento vero ed autentico della base, solo cosi si scateneranno le forze positive. E questo con il massimo rispetto delle capacità dei singoli.
Siccome immagino che Lei sia ad uno stage sulla neve la saluto e a rivederci alla prossima esaltante stagione sportiva
Marco Bottinelli says:
27 Dicembre 2013
Lo sguardo io penso convenga sia proteso verso i fasti della prossima Olimpiade, verso la gara Top per definizione , anche perché se per caso lo sguardo ci cadesse sui ns. tatami di provincia sarebbe a mio avviso abbastanza desolante , sopratutto per numero di praticanti e situazione delle società sportive. Concordo abbastanza con le riflessioni dell’amico Zanesco riguardo la necessità di fare di più per i non agonisti (cosi non ci chiamiamo amatori)e per gli atleti di medio livello di ogni classe d’età.
Un pò tanto ” Democristiano ” e sinceramente poco consono alla vs. bellissima testata giornalistica mi sembra il richiamo ad :” individuare un’evoluzione positiva ed una successione matura ad un periodo storico che va concludendosi”.
Periodo storico di lunghezza e continuità ribadisco inusuali per qualsiasi organismo democratico, e a me personalmente invece fa un pò scandalo l’indicazione alla successione (prescindendo ovviamente dalla Persona e dalle Sue indubbie capacità). Senza voler essere in sintonia con nessun tipo di Robespierre, io penso che come già fatto nella parte tecnica la ns. beneamata federazione abbia bisogno per GUARDARE AVANTI di discontinuità, anche a costo di creare nuove difficoltà aggiuntiva, anche perché di continuità ne abbiamo avuta veramente tanta.
Trovo sbagliatissimo aver abolito i tornei regionali per l’acquisizione della cintura nera, limitandoli alle qualificazioni ed alle finali nazionali. Il PAF 2014 mi delude da questo punto di vista. Spero si consenta anche a chi non è un campione di poter raggiungere la cintura nera combattendo. A questo proposito non è stata ascoltata nessuna società sportiva. Basterebbe un sondaggio online al quale si accede con codice federale e password. Buon anno
Mi piacciono sia le considerazioni di Claudio Zanesco che quelle di Marco Bottinelli, mi piace un po’ meno l’assordante silenzio di chi nei bar e corridoi di palazzetti spesso si è lamentato di un sistema cristallizzato, bloccato e che oggi potrebbe ricevere uno slancio nuovo per un reale rinnovamento. Sono d’accordo che Domenico Falcone abbia le capacità per poter traghettare la Federazione fino alla fine del quadriennio, ma sono ancora più d’accordo nel condannare prima la “forma” poi la “sostanza”. Per forma intendo l’indicazione alla successione come fossimo in una dinastia monarchica e nella sostanza perché non mi piace il concetto di “traghettare” che a mio avviso risulta solo perdere del tempo prezioso. Sono convinto che a questa epocale elezione dovrebbero presentarsi dei candidati con dei chiari ed espliciti programmi, sui cui contenuti confrontarsi. Però, mi ripeto, la cosa che mi sconcerta di più è il non sentire le opinioni dei tanti che ho sentito negli anni opporsi, proporsi, lamentarsi. Dite la vostra, se non ora quando? Buon Anno Vittorio Serenelli
pierattilio maino says:
29 Dicembre 2013
Bom dia a todos,
entro volentieri nell’ assunto, non fosse altro che, dopo 14 anni di emigrante in Brasile, mantengo in Italia il grado di 6º dan e la qualifica di maestro presso il mio J.C.Alghero. Noto come sempre una certa acredine nei confronti della Federazione nazionale, come se fosse la causa di tutti i societari insuccessi.
Signori miei, ognuno gestisce i propri corsi con indirizzi e finalitá che sono totalmente avulsi alla Federazione.
Chiamali come vuoi querido ex collega Claudio Zanesco i corsi amatoriali, sta di fatto che tocca a te promuoverli al meglio nell’ ambito sociale e territoriale nel quali ti devi per forza
geograficamente muovere, la Federazione non entra per nulla, non hanno di certo obbiettivo Rio 2016…. Anni 80 e 90 in provincia di Bergamo, oltretutto con risultati a livello nazionale mai piú ripetibili, ai miei corsi sempre brulicanti di bambini e ragazzi non interessava piú di tanto che 2 giorni prima Fabrizio Francese avesse fatto medaglia agli assoluti, o che il Body Pak
fosse promosso in serie “A” a squadre, erano solo estremamente vogliosi che gli presentassi una lezione diversa dalla precedente,
con nuovi stimoli,finalitá,impegno e professionalitá. Nel nostro (Vostro!) ambiente, purtroppo (o per fortuna??) navigano i piú disparati personaggi, dalle piú disparate capacitá tecnico-didattiche e dalle piú disparate finalitá:il professionista vero, il dopo-lavorista, l’ improvvisato,l’avventuriero, e colui che nell’ offerta globale del grande centro polifunzionale ci butta anche il Judo, forse per antico amore o forse per trarne vantaggi propagandistici e fiscali…tutti con problemi e finalitá oggettivamente differenti,
vogliamo farne carico e colpa alla Federazione?? Anno 2000, circoscizione di Cittá Alta (BG) ottengo l’uso della palestra comunale per 2 lezioni la settimana, me la proibiscono durante tutte le vacanze scolastiche (una manna per i dopo-lavoristi!) arrivo alla scrivania del Pres. di Circoscrizione con tanto di statuto federale richiestomi al momento della concessione e il calendario federale aggiornato: esami regionali per il 1º dan al 13 di ottobre,come posso mai preparare l’esaminando residente in Cittá Alta in 2 lezioni?? me ne andai “chiavi in mano” inizio 1º settembre uso a volontá…Credo che la Fed. nazionale abbia fatto molto per i cosidetti corsi amatoriali, gare di Master e Kata ufficializzate che possono dare ampia soddisfazione ad una parte non indifferente
di praticanti attivi ed interessati. Altro discorso le squadre nazionali, stando in Brasile ho capito (dopo la presidenza di Paulo Wanderley Teixeira perché prima era medioevo puro..Aurelio Miguel docet…)che agli atleti é doveroso riconoscere un pur minimo incentivo economico (aqui borsa di studio per risultati provinciali, statuali e nazionali)gli atleti di interesse nazionale sono pur arruolati nei vari corpo militari (la campionessa olimpica Sarah Menezes nella Marinha do Brasil)ne percepiscono lo stipendio ma rimangono pur sempre tesserati al loro originale Club di appartenenza e sono a disposizione del c.t. nazionale in vista delle piú importanti occasioni.I risultati chiamano e lo sponsor risponde: Infoareo (gestore in toto degli areoporti brasiliani), Banco Bradesco (la seconda banca del Brasile)Sadia (prima industria agroalimentare del Brasile)e via via..spazi televisivi a non finire, poi ancora premi nazionali (Sarah Menezes eletta atleta brasiliana dell’ anno premiata dall’ ex Pres. Lula)innumerevoli iniziative locali a promozione del Judô promosse e sponsorizzate in ambito locale…e la materia prima non manca di certo,la neo campionessa mondiale Rafaela Silva creciuta in un progetto di recupero in una favela di Rio de Janeiro… volonterosi e numerosi da non credere, con loro il mio successo da allenatore della squadra giovanile del Ceará 2000-2004….ma questo é altro mondo, indipendentemente dalla FIJLKAM, dai suoi I.T. e dalle sue Societá…se potete copiare qualcosa ben venga per voi…di certo non vi mancano personaggi qualificati e responsabili…il materiale umano alla fine nemmeno, esce sempre una gradita sorpresa…
abraços a todos
pierattilio maino-brasil
In realtà credo che siano tutti rivolti allo studio del judo, posto che non ci si ponga confini dettati da preconcetti.
In effetti cosa può regalare a qualcuno che si interessa al judo uno come, che so, Zantaraia, oppure Laura di Toma, o uno come Swain……..
Poi ci lamentiamo che il nostro judo non cresce, ma per favore facciamo un bagno di umiltà.
Belle cose, dette dall’amico DT della Nazionale Raffaele, non poteva che essere cosi da una persona capace e intelligente come lui, mi permetto solo di segnalare una cosa che è un mio pensiero, nessuno dei nostri grandi campioni di judo è poi diventato un vero esperto di Judo kodokan, ci sono filmati con Kosei Inoue che pratica un fantastico Nage No Kata, ecco ritengo sarebbe utile programmare per questi atleti anche lezioni di didattica, tecnica di base, kata, storia del judo, perchè questo farebbe aumentare il livello di conoscenza del Judo e di conseguenza il rispetto verso i nostri atleti, nonché una loro preparazione a 360 gradi nel momento in cui usciranno dal circuito delle gare, alla fine o smettono o diventano tecnici, sarebbe opportuno che diventassero tutti tecnici ma non solo del loro vissuto ma di tutto il judo
luca c. says:
3 Gennaio 2014
Per la mia modesta opinione penso che le novità introdotte vadano a interessare solo la piccola cerchia dei grandi club e non tengano alcuna considerazione delle piccole realtà che vanno avanti facendo conti con la crisi e il sempre più esiguo numero di persone che si affacciano al judo.
Spiegatemi che senso ha eliminare quasi del tutto l’attività regionale e abolire i grand prix 1 e 2 dan.
Magari si vuole fare un salto in alto e alzare il livello “imponendo” a tutti di partecipare a gare internazionali ma penso che il risultato potrebbe essere quello di allontanare ancor di più i praticanti.
AC says:
3 Gennaio 2014
Accolgo con piacere le critiche ed il dibattito generato da questo articolo: se fossimo capaci di dibattere sempre a viso aperto e non “tra pochi” nei bar dei palazzetti, sulle gradinate o nei parterre, probabilmente cresceremmo di più e più rapidamente…lo stesso – come saggiamente sottolinea Pierattilio Maino – accadrebbe se imparassimo a guardare con curiosità e voglia di imparare al di fuori dei nostri confini, siano essi l’orto di casa, la regione o l’Italia. Va anche detto che per crescere sarebbe fondamentale sostituire il piagnisteo “sempre e comunque” con una più utile – forse difficile – dialettica “construens” che alla critica faccia seguire in modo sistematico la proposta: siamo stati abituati male e purtroppo non è costume.
In quest’ottica mi piacciono gli spunti di Claudio Zanesco, che ribadisce l’importanza di curare la base con la stessa attenzione che in questi primi mesi del quadriennio si sta riservando ad una meticolosa, utile e necessaria “restaurazione” dell’alto livello: è fondamentale che “chi di dovere” si adoperi per promuovere iniziative di crescita per il settore didattico, per quello “amatoriale”. Rispetto a quanto c’era prima non è “nulla” l’organizzazione del Circuito nazionale Senior e dell’attività Master e Kata, ma anche la revisione del sistema di acquisizione dei dan che a ben guardare allo stato attuale moltiplica le possibilità (campionato regionale, qualificazioni regionali, Grand Prix e finali nazionali anche a squadre se si considera l’attività agonistica junior-senior; trofeo Italia e Campionato Italiano per i Master; Campionato Regionale, Grand Prix e Campionato Italiano per i praticanti del kata) proponendo anche un lieve innalzamento del livello richiesto, rappresentano un passo in avanti. Fatico piuttosto a leggere in questa prospettiva l’ammissione di tutte le donne alle finali nazionali: un tentativo bislacco di apertura che non solo non rende giustizia al judo femminile in termini di parità, dignità e livello, ma che rischia di trasformare le domeniche di finale in odissee interminabili.
Considero inoltre che il PAF non è dogma, ma è uno strumento di anno in anno migliorabile che è compito di tutto il judo italiano sperimentare e criticare in modo costruttivo laddove faccia acqua. Va riconosciuto che lo strumento di cui siamo stati dotati quest’anno, per quanto perfettibile, rappresenti un’evoluzione “storica” rispetto ai precedenti. Non basta, certo, ma è qualcosa: l’attenzione al settore didattico, alla formazione, alla promozione su larga scala del nostro sport, come anche una programmazione più sinergica e propositiva delle attività regionali DEVONO e POSSONO trasformarsi in progetti e scelte concrete che la prossima presidenza non potrà ignorare.
A proposito di presidenza chiarisco infine che “individuare un’evoluzione positiva ed una successione matura ad un periodo storico che va concludendosi”, significhi a mio avviso non fermarsi al prossimo Febbraio ma guardare a chi e come potrà dare forma alla Federazione di domani dal 2016 e non in corsa a costo di “nuove difficoltà” e “tempo perso” come suggerito dai commenti precedenti. Una leadership, d’altronde non si costruisce in due mesi scarsi, come anche una “discontinuità” cercata per crescere.
Ho avuto la fortuna di allenarmi, per quasi un anno, sotto la guida Laura Di Toma e Paolo Di Natale. Raramente ho visto, insieme, tanto talento, professionalità, serietà, educazione, e rispetto.
Ancor più grandi doti considerando il livello, immenso, dei risultati che Laura Di Toma può vantare.
Sarebbe bello se, dopo un presidente senz’altro grandissimo, la nostra federazione avesse come presidente un’atleta ed insegnante così grande.
Una persona in grado di capire, praticare ed insegnare realmente il judo. Quello vero.
Potrebbe riportare i valori del judo in alto, liberando la federazione ed il judo da santoni e burocrati
Tiziana says:
15 Gennaio 2014
Ciao Ennebi purtroppo hai ragione su tutti i punti elencati!!! Questo nuovo direttivo ha già scelto chi mandare avanti e chi eliminare a priori. Era stato fatto un “progetto rio 2016” DOVE ALCUNI GIOVANI TALENTI ERANO STATI SCELTI per effettuare gare internazionali e quindi poter fare esperienza ed eventualmente punteggi per le Olimpiadi. questo sistema toglie all’atleta la sua autostima con le conseguenze negative registrate….secondo te??
amministratore says:
15 Gennaio 2014
A mio parere c’e’ una frase che vorrei non leggere piu’ e che spesso e volentieri trovo nei regolamenti, cito testualmente:
“In casi accezionali (quali?????) la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.
Questa non e’ affatto trasparenza, questo va contro il principio di meritocrazia, in questo modo ognuno agisce come meglio crede. Tutto cio’ che viene prima questa frase non ha senso e non ha senso perdere energie al fine di individuare dei criteri.
Le eccezioni ci possono essere ma devono essere normate chiaramente, a mio parere.
Articolo interessantissimo e centrato sul problema.
Liberalizzare subito!!!!
pat says:
16 Gennaio 2014
credo che ci debba essere un filtro da parte dei dirigenti della nazionale ,ma che si debba rendere pubblico tutti i criteri di ammissione alle varie competizioni non soltanto chi può andare e chi no
come le altre nazioni si deve assolutamente avere una guida e in periodi come quelli che si vivono la federazione deve proteggere soprattutto le famiglie che spendono,dobbiamo renderci conto che sono le famiglie FAMIGLIE a dare alla federazione la forza di portare avanti TUTTI I PROGETTI RIO 2016 TOKYO ECC ECC perchè se le suddette si esauriscono non ci sarà più nulla x nessuno
ne per i gruppi sportivi militari (xchè non troveranno più atleti e di conseguenza non avranno la possibilità al loro interno di chiedere e avere atleti di judo) ne la federazione avrà la forza di proseguire su quel progetto che il presidente Pellicone stava portando avanti
Bisogna che tutti e dico TUTTI si rendano conto che la forza di una federazione sono gli atleti TUTTI E FARE QUALCOSA X TUTTI
Quindi trasparenza deve essere la parola chiave con tutto quello che ci va dietro
non ultimo approvo la tua richiesta di dare la borsa di studio a quegli atleti che hanno introiti minimi che con estrema fatica fanno l’attività agonistica xchè economicamente è sempre più pesante e naturalmente limita a pochi eletti la possibilità limitando anche poi la scelta su pochi atleti mentre è il numero che fa la differenza e lo dimostrano nazioni come la Francia la russia
E’ estremamente inutile dire che in altri paesi lavorano bene senza prendere dagli stessi esempio
direi che se la federazione non può direttamente sicuramente può con regole farsì che siano i comitati a farlo e non aspettare le regioni che cmq danno la borsa di studio ma è sempre x pochi
Giorda Gianluigi says:
16 Gennaio 2014
Sono pienamente in accordo, occorre LIBERALIZZARE TUTTI I TORNEI INTERNAZIONALI.
Aggiungo che i criteri di valutazione per la partecipazione ai camp. europei mondiali ecc.. vanno definiti sin da ora ma non solo per gli junior e senior, non dimentichiamo i cadetti.
Gian
Luca says:
17 Gennaio 2014
D’accordissimo con tutto quanto scritto nell’articolo.
Quoto quanto scritto da pat per quanto riguarda le famiglie, che sono il motore dei nostri atleti ma non solo, aggiungo tutti quegli insegnanti e palestre che si privano dei rimborsi investendo sui ragazzi più meritevoli.
In un momento storico come questo, dove non c’è più trippa per gatti” rischiamo di far migrare fior di atleti ad altre discipline che sanno meglio investire.
Se neanche un AIN non potrà accedere a gare più importanti, chi sarà il prescelto? Da chi verrà scelto?, Con che criteri?
Meritocrazia assolutamente e tabelle alla mano, chi è più bravo va avanti.
Liberalizzazione assolutamente, che non vuol dire mandare un principiante ad un European Cup, ma significa dare la possibilità ad Atleti di Interesse Nazionale di potersi esprimere ad alti livelli, portando il bel Judo Italiano alla ribalta della scena internazionale. Credo che ne abbiamo dato prova nel tempo e ancora possiamo, anzi dobbiamo farlo per dare speranza anche a chi, pur crescendo in un piccolo club ha i numeri per potersi mettere in discussione e confrontarsi per migliorare.
Non c’è peggior politica che spegnere i sogni dei nostri ragazzi… se smettono di sognare la nostra federazione cesserà di essere un punto di riferimento.
Luca.
amministratore says:
17 Gennaio 2014
Grazie Luca per il tuo prezioso intervento.
Ennebi
La tentazione del doping puo’ colpire uno sportivo: l’avessero trovata positiva a diuretici o gh c’avrei creduto, alla coca mi pare proprio insensato.
Voto accidentale e spero possa essere scagionata in qualche maniera.
rocky416 says:
17 Gennaio 2014
Pienamente d’accordo..con questi sistemi non si fa altro che dare ancora meno importanza ad un assoluto già in crisi negli ultimi anni..poca chiarezza e criteri che si sanno troppo tardi e che vengono modificati continuamente..
ah , un particolare, togliete la foto sopra l’articolo, non si capisce bene chi sia l’atleta, a me per prima impressione mi sembrava la Forciniti, sarebbe un accostamento quantomeno imprudente
albe.case says:
18 Gennaio 2014
Se forse è vero che agli atleti di interesse nazionale potrebbero essere date più possibilità, a me pare che si stia guardando solo un lato della medaglia che è –come da copione secondo un ormai trapassato sistema tipico di questa Italia – quello negativo. Un grande problema del judo italiano è infatti che la lettura dei fatti sia sempre e solo negativa: non me ne si voglia, ma è davvero raro che qualcosa venga accolto con spirito di interesse, di partecipazione, in modo propositivo e che la critica sia quella “costruttiva”, proprio da voi “decantata” in un commento all’articolo “Si guarda Avanti”. Quali sono le pretese nei confronti di un civile (unico negli ultimi decenni) posto alla direzione tecnica circondato da militari? A me l’impresa di Toniolo alle volte pare funambolica tra pressioni ed equilibri, senza perdere di vista l’obiettivo di cambiare “qualcosa”. Non me ne si voglia ma la persona in questione col suo team, è l’unica fino ad ora ad aver pubblicato dei criteri per regolamentare la partecipazione all’attività internazionale (non eravate voi lo scorso anno ad applaudire il maestro Guido per aver definito i criteri di partecipazione all’universiade? Ed ora che i criteri ci sono non vanno bene?) Oggi tutti possono partecipare alle European Cup, compresi gli junior, purché abbiano tre punti in Ranking List: questo primo step internazionale non solo apre la strada ad un elevato numero di atleti ma può dare accesso a quelli successivi…cosa c’è di strano? Perché i primi cinque classificati degli assoluti dovrebbero saltare uno step e passare subito al Continetal Open? Se il loro livello è alto, di certo dopo una medaglia in Coppa Europa, il Continental open diventa un dato di fatto…a maggior ragione ad un Grand Prix: perché dovrebbe parteciparvi chi non ha mostrato di essere all’altezza nei livelli precedenti ? Perché non dovrebbero sussistere dei criteri minimi? Finirebbe chel’Italia non si presenterebbe davanti al mondo con i “migliori”. Un sistema meritocratico richiede degli sbarramenti e dei criteri per superarli.
Della circolare 15, tra le varie, potremmo invece criticare le liste compilate con gli atleti di interesse internazionale ed olimpico che risultano lacunose…ma non l’adozione dei criteri di cui sopra. Il padre della liberalizzazione in Italia, a partire dai settori giovanili, è stato il signor Raffaele Toniolo: criticare questo a lui, significa non conoscere i fatti e la storia. Certo, quanto fatto fin’ora può non essere sufficiente: ma ancora non è trascorso un anno ed è noto a tutti che per cambiare sistemi calcificati da decenni ci vogliono tempo, determinazione e collaborazione che fino ad oggi si sono visti in minima parte. Di strada da fare ce n’è, è evidente: ma giudichiamo a tempo debito.
amministratore says:
18 Gennaio 2014
Grazie per il prezioso intervento Che mi dà l’opportunità di Essere più preciso ed esaustivo nello svelare questa enorme Truffa attuata dal regolamento Pubblicato nella circolare n. 15. Prima Di Tutto, ci tengo a precisare Che l’ossatura Attuale Della Nazionale maggiore basata Su atleti under 23 è il risultato di atleti di interesse Nazionale Che hanno avuto la possibilità di fare le world cup. La Maggior parte degli atleti scelti oggi dal dtn Toniolo ha avuto questa opportunità (sotto Mariani) e ora questa opportunita’ la stiamo togliendo ai futuri titolari Della Nazionale. Non mi pare proprio sensato.
La Seconda cosa Che vorrei sottolineare è Che i criteri definiti riguardano il passato per il 95% in caso delle World Cup, ora denominate European open, mentre riguardano il passato il 100% dei criteri definiti per l’accesso ai Grand Prix. Cio’ significa due cose: la prima è Che le regole del gioco non Sono note a priori, per cui non tutti hanno le medesime opportunitá; per essere più chiaro è come definire dei criteri a giochi quasi finiti, tradotto significa una grande presa per i fondelli (so Gia’ chi voglio mandare a fare determinate Gare e definisco dei criteri basandomi sul passato in funzione dei risultati dei Miei prediletti). Il secondo aspetto riguarda Qualcosa di ancora piu’ grave: ovvero Che Nessun Atleta Che faccia risultati anche in European cup nel 2014 e Che non Aveva risultati negli anni precedenti possa prendere parte a un Grand Prix in quanto i criteri per parteciparvi fanno riferimento a gare svoltesi nel 2012 e nel 2013. Nulla di più. Ció è proprio il contrario di quello Che tu asserisci Quando dici Che un Atleta con i propri risultati puó ambire a fare tornei sempre piú importanti. La Tua osservazione la trovo giusta, peccato Che non possa essere attuata Alle condizioni attuali. Facevano prima a dirci i nomi degli atleti Che volevano portare a fare un Grand Prix, avremmo senz’altro apprezzato l’onesta’. Secondo te se si definiscono dei criteri oggi, ha senso Che tali criteri identifichino oggi stesso in maniera univoca ed immodificabile nel tempo Una cerchia ristrettissima di atleti? Il problema tuttavia non è la cerchia Ristretta Che per il Grand Prix Potrebbe pure starci, anche se a mio parere ci starebbe meglio per il grand slam, il problema è Che I criteri a questo punto non valgono nulla. Avrei preferito leggere: “scegliamo tizio e caio e non vogliamo Che nessun altro faccia tornei di Grand Prix”. Questo è quello Che hanno fatto, volendolo peró camuffare come un grande atto di trasparenza. GIAMMAI!
Volevo precisare al nostro attento lettore Che più volte abbiamo chiesto dei criteri Su questo blog a condiZione Che non riguardino il passato. Quindi è ovvio Che ho criticato quelli definiti nella circolare 15. Ci tengo anche a precisare Che noi non abbiamo Mai criticato e Basta, siamo sempre stati propositivi, infatti se non è Chiaro in questo articolo si fa Una proposta: ovvero consentire agli AIN (e Quindi anche a un Campione italiano assoluto, non l’ultimo arrivato) di fare le European open. Gli attuali criteri definiti per le European open, con delle modifiche, vanno bene se parliamo di Grand Prix. Inoltre, bisogna identificare dei criteri Che non guardino solo al passato per l’accesso ai grand slam. Pertanto, mi vedo costretto a rispedire al mittente l’accusa di aver solamente criticato, nel miglior stile all’italiana. GIAMMAI! Infine, Sono d’accordo con te quando dici Che non vedi nulla Di male nel fatto Che vi siano diversi step per l’accesso Alle European open e ai Grand Prix. Giustissimo.
Ultima precisazione riguarda il fatto Che consetire agli ain di fare le European open darebbe di nuovo dignitá al nostro assoluto, caduto ormai nel dimenticatoio e snobbato da molti big. Solo in questo modo saremmo tutti a crescere. Chiudo dicendo Che l’inizio del tuo intervento mette in dubbio Che si debba dare piú spazio agli ain (“se forse è vero…”). Io insieme A tantissimi altri, Che numerosi mi hanno scritto Dopo questo articolo, non abbiamo alcun dubbio in merito: diamo agli ain la possibilità di esprimersi all’estero nelle competizioni Che contano.
Grazie,
Ennebi
Luigi Guido says:
18 Gennaio 2014
Buonasera a tutti, e scusate se intervengo. Mi ero ripromesso di non farlo, ma ciò che scriverò è per doverosa chiarificazione. Il resto delle critiche le lascio ai lettori.
Forse c’è stato un malinteso, cioè una errata interpretazione di una parte del regolamento oppure è semplicemente stato espresso in maniera poco chiara: è OVVIO che chi otterrà una medaglia nelle Continental Open 2014 potrà essere preso in considerazione per le competizione di Grand Prix!!! Forse ci siamo espressi male, e di questo eventualmente chiedo scusa, ma le Squadre Nazionali per le gare di Grand Prix e campionati Europei OVVIAMENTE non sono ancora state stilate perché BISOGNA ATTENDERE I RISULTATI DELLE CONTINENTAL OPEN APERTE!! Credo che, poiché non “datate”, avranno anche un certo peso nelle scelte future rispetto a risultati del 2012/2013, ma sinceramente anche questa argomentazione mi pare talmente ovvia…
L’idea della DTN nella compilazione di questi criteri è stata proprio quella di dare step progressivi di crescita per gli agonisti, evitando di mandare atleti inesperti o senza background di esperienza Internazionale a partecipare a competizioni particolarmente dispendiose rispetto alle European Cup e soprattutto senza la possibilità della formula con doppio recupero, quella che permette di accrescere il bagaglio di esperienza per numero di incontri effettuati. L’augurio nostro è che arrivino CARRETTATE di medaglie nelle future competizioni aperte, perché in questo modo la nostra competitività Internazionale crescerà in maniera esponenziale, così come la sicurezza individuale e la motivazione di ogni atleta e dei propri tecnici. La “cerchia” in questo modo diventerà un grande gruppo di judoka competitivi a livello Internazionale Senior; questa è la nostra mission.
Chiedo ancora scusa se i criteri sono stati compilati in maniera poco chiara (a noi sinceramente non sembrava..), ma preciso ancora una volta che I RISULTATI IN CONTINENTAL OPEN 2014, A PARTIRE DAL PROSSIMO WEEKEND CON CASABLANCA, SARANNO ASSOLUTAMENTE CONSIDERATI, E CI MANCHEREBBE!!!
Invito anche, per chi ne avrà la possibilità, di acquisire una importante esperienza Internazionale nel circuito delle gare European Cup Senior, perché molto formativo, impegnativo e assolutamente non banale; anche qui, nel passato nonostante questo circuito fosse aperto non è stato utilizzato più di tanto, ma una medaglia in European Cup “certifica” che si è pronti per confrontarsi con il livello superiore, ben più impegnativo. Un abbraccio a tutti e soprattutto BUON LAVORO, ci aspettiamo tantissimi risultati e saremo contentissimi di dover fare scelte future difficili, perché avrete portato a casa tante medaglie di livello!!
Luigi Guido
amministratore says:
18 Gennaio 2014
Grazie Gigi per il tuo intervento chiarificatore.
Tuttuavia, che vi sia stata una politica restrittiva rispetto al passato e’ un dato di fatto. Infatti, gli AIN non possano fare le European Open diversamente da come era in passato.
E questo secondo me e’ di una gravita’ pazzesca. E cio’ e’ evidente dal fatto che gli atleti che oggi voi stessi (tu e la commissione tecnica) selezionate per europei e mondiali hanno avuto questa opportunita’ quando erano AIN negli anni precedenti. La stessa opportunita’ l’avete oggi tolta. Perche’? Boo, io questo non l’ho mica capito.
La chiusura rispetto al passato certamente non ostacola, come hai giustamente precisato tu, che si crei un folto gruppo col tempo, ma certamente rallenta la creazione e lo sviluppo di questo gruppo.
In ultimo, vorrei fare una ulteriore precisazione: quando dico che mi aspetto che tutto il movimento cresca e non solo pochi intimi amici, voglio intendere che tutti potendosi confrontare con chi e’ migliore puo’ migliorare, puo’ acquisire maggiore coscienza di se’, un miglioramento non per forza meramente judoistico, ma anche mentale, personale. Cio’ e’ del tutto indipendente dalle medaglie che la nazionale fara’ in campo internazionale, allenare la nazionale e’ un compito tuo e dei tuoi colleghi e le maggiori medaglie, sperando che arrivino, saranno un vostro merito e un merito degli allenatori di club. Ma questo e’ un discorso completamente diverso.
Ti auguro un buon lavoro anche io, nella speranza che vogliate ripensarci il prima possibile in merito ai nostri AIN.
Grazie,
Ennebi
Luigi Guido says:
18 Gennaio 2014
Grazie a te Nicandro per avermi dato la possibilità di intervenire.
Abbiamo valutato bene prima di pubblicare dei criteri, come immaginerai, controllando anche le pregresse presenze italiane in European Cup ed ex World Cup ed i risultati conseguiti (chiaramente chiunque li può verificare online). Nonostante l’apertura fosse dedicata a tutti gli AIN pochi, molto pochi rispetto ai più di 70 atleti aventi diritto hanno partecipato alle World Cup, ma ancora meno alle European Cup, che ripeto costano meno e utilizzano il sistema del doppio recupero, quindi teoricamente con possibilità ben superiori di confronto ed acquisizione di esperienza come ben dicevi prima. Inoltre credo che il nostro Team sia chiamato ad un compito “educativo”, poichè è nostra volontà, sempre con l’aiuto di società e famiglie che mai finiremo di ringraziare, incrementare questi numeri finora inesorabilmente esigui, nonostante tutto. Come? Attraverso un percorso di crescita progressiva, senza dimenticare come primo step il circuito “Grand Prix Senior” istituito da quest’anno. Se ci fosse stata una liberalizzazione indiscriminata, si correva il pericolo di veder disertate le competizioni di carattere nazionale, e anche questa non sarebbe stata una buona cosa. A ben pensare, per un atleta che ambisce a mettersi seriamente in gioco a livello Internazionale, basterebbe un 7° posto al Trofeo di Vittorio Veneto per avere accesso alla partecipazione delle European Cup, potrebbe andare a Sarajevo il 30 marzo e fare una medaglia, e quindi avrebbe “certificato” il suo livello per partecipare alla prima Continental Open aperta. Arriverà un risultato anche lì? FANTASTICO, di sicuro ci sarà lo spazio per un Grand Prix minimo o quant’altro!! Ecco questo era il nostro semplice pensiero, in assoluta buona fede e con la volontà di incrementare movimento, numeri, livello e di conseguenza risultati.
Un abbraccio
Luigi Guido
amministratore says:
19 Gennaio 2014
Ti ripeto Gigi, e’ un dato di fatto che ci sia stata una chiusura rispetto al passato. Quando si inserisce una novita’ ci vuole tempo perche’ le persone ne approfittino appieno e ne comprendano l’importanza, di qui la partecipazione ridotta alle european Open rispetto ai 70 possibili partecipanti, che tuttavia ha dato a molti degli alteti che ora tu schieri come titolare delle opportunita’ di crescita che ora avete eliminato. La crescita in questa maniera viene rallentata notevolemente.
Parlo con la sincerita’ piu’ assoluta: a mio modesto parere avete individuato dei criteri piu’ ristrettivi del passato perche’ in questo modo potete da un lato dire di essere stati bravi e fighi proprio perche’ avete individuato dei criteri, dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi. Sarebbe bello se anche questo conflitto di interessi fosse eliminato, ma e’ altro discorso.
Per quanto riguarda incentivare l’attivita’ nazionale, di certo i criteri individuati non aiutano per niente l’attivita’ nazionale. Mentre negli ultimi anni chi si poteva permettere di snobbare un assoluto erano i big (e lo hanno fatto alla grande), ora lo possono fare tutti, a maggior ragione perche’ non vale nulla. L’importante e’ andare a fare la gara piu’ vicina a casa, in modo da spendere il meno possibile, e accumulare i tre punti per andare in Europa cup. I soldi piuttosto che investirli per attravesare l’italia e fare un assoluto, li investo per fare un european cup. Cio’ ha ripercussioni disastrose sulla crescita di tutto il movimento judoistico. Se un atleta generico medio va a fare gli assoluti e si confronta con i suoi pari come fa a crescere? E cosi’ via…
Invece, avrei apprezzato se la sola partecipazione ai campionati italiani fosse un requisito necessario a cui sommare tutti gli altri. Magari in questo modo avremmo potuto vedere di nuovo medaglie olimpiche calpestare il tatami degli assoluti, cosa che accade nelle grandi potenze di questo sport (si pensi alla francia).
Inoltre, nel commento precedente dici di dovre per forza e “ovviamente” aspettare i risultati dei tornei liberalizzati (e non) per poter definire la squadra degli europei. Ma perche’? Non si possono definire dei criteri adesso in modo che vi sia veramente e finalmente trasparenza?
Nel 2005 il “tiranno” Mariani (probabilemtne in un momento di eccessiva bonta’) aveva stabilito che chi avesse vinto gli assoluti di Genova avrebbe fatto gli Europei. E cosi’ fu. Mi ricordo che all’indomani delle Olimpiadi di Atene, gente del calibro del bronzo mondiale Michele Monti fu costretto a fare gli Assoluti che non faceva piu’ non so da quanti anni. Potremmo mai pensare di avere ancora tanta trasparenza e chiarezza nel futuro?
Con cio’ non voglio assolutamente difendere la “gestione Mariani”, che credo voi abbiate migliorato nel complesso. Ma ad ogni modo qualcosa di buono lo ha fatto e questo ne e’ un chiaro esempio. E dalle cose buone e giuste bisogna prendere spunto, almeno secondo il mio modesto parere.
Poi ti chiedo ancora per quale assurdo motivo se in una categoria e’ iscritto un atleta della nazionale, perche’ in quella categoria di peso non puo’ parteciparvi un altro atleta a proprie spese? La partecipazione in questo modo diventa una questione di fortuna e non piu’ di criteri. Non solo, ma cio’ significa che atleti di categorie diverse hanno possibilita’ diverse. Non ha mica senso.
Infine sarebbe bello ricevere una spiegazione del perche’ avete inserito una frase che vi consente di fare cio’ che volete, non perche’ sono io ad interpretare questa cosa, ma proprio perche’ lo scrivete voi stessi nero su bianco, e che sarebbe bello – a mio parere – che in un grande atto di autocritica eliminiate immediatamente. Cito testualmente: “In casi accezionali – (quali?????) – la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.
Se vi sono dei casi, come potrebbe essere un ifnortunio, allora scrivete che gli atleti che hanno avuto determinati risultati in passato e che sono stati infortunati, hanno (e aggiungo GIUSTAMENTE) diritto di poter effettuare un certo numero di European Open. Le eccezzioni ci sono ed e’ giusto, come nel caso appena specificato, tuttavia devono essere normate in modo chiaro se vogliamo che ci sia meritocrazia e trasparenza.
E’ tutto questo che viene contestato, non il fatto di avere criteri diversi in funzione del livello di gara. Come ho scritto in un commento precedente, questa cosa mi pare giusta, anche se bisogna capire, poi, come declinarla nella maniera piu’ corretta in modo che tutti abbiano le stesse opportunita’, senza favoritismi.
Grazie,
Ennebi
Luigi Guido says:
19 Gennaio 2014
Caro Nicandro,
ti rispondo cercando di andare per ordine solo ed esclusivamente per chiarezza dei lettori, poichè non condivido assolutamente il tuo punto di vista e mi pare che, nonostante cerchi di far capire quale è stata la nostra linea di condotta, comprendo che può non essere condivisibile ma comprendo anche che non c’è più sordo di chi non vuole capire.
1)Gli atleti che oggi appartengono al gruppo trainante della Nazionale Senior hanno sviluppato il loro bagaglio di esperienza in particolare nel circuito di European Cup, e ti invito ad andare a controllare le partecipazioni:
2) Nessuno ha mai pensato di regolamentare l’attività con dei criteri per farsi dire bravo, bensì perchè si crede ad una costruzione progressiva e con solide fondamenta; questo è l’obiettivo, gli applausi non ci interessano;
3) Il Campionato italiano Assoluto è stato posizionato a fine anno proprio per permettere di incentivare la partecipazione degli atleti che svolgono per loro merito o per partecipazione “aperta” l’attività con la Nazionale, quindi, anche in questo caso, vedremo…l’idea è quella che gli Assoluti vadano a concludere il ciclo di competizioni dell’anno, per poter tirare le somme totali e formare i gruppi per gli impegni dell’anno successivo; va da sè che gli Assoluti avranno il loro peso nelle scelte future, e gli atleti lo comprenderanno.
4) Nel 2005 la scelta di designare i Campioni Italiani Assoluti quali partecipanti al Campionato Europeo Senior fu condivisa in quanto lo Staff tecnico era appena stato designato e non c’era tempo di fare altro se non fare una selezione diretta agli Assoluti, riportando inoltre quella dignità alla gara “principe” Nazionale che nei quattro anni precedenti era stata completamente snobbata. Inoltre mi pare, ma forse tu me lo dirai meglio, che agli Assoluti 2013 fossero presenti Giuffrida, Moretti, Regis, Lo Giudice, Gwend, Pitzanti, Cantoni, galeone, Marchiò, Ferrera, Andreoli, basile, Di Loreto, Verde, Bruno, Meloni, Maddaloni, Parlati, Faraldo, Carollo Giovanni, Poeta, Facente, Lo Porchio, Miranda, D’Arco, Ardizio…oppure ho visto un’altra gara? Ti ricordo anche che Moscatt, Marconcini, Mascetti, Ciano, Forciniti erano assenti per infortunio…e come noterai, all’appello ne mancano be pochi…
5) Io ti ho sempre riconosciuto una certa onestà intellettuale, ma offendere le persone, in questo caso me e tutto lo Staff oltre alle scelte operate da quel grand’uomo del Presidente Pellicone, dicendo che “dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi”. Di questo sono profondamente rammaricato, perchè io mi ritengo un professionista a 360° che svolge il suo lavoro con estrema oculatezza, e mi guardo bene dal “fare quello che mi pare” o favorire un atleta per un dovere “imposto dallo stipendio che prendo”; non ho parole per descrivere la gravità di queste parole, e non vado oltre.
6) La DTN ritiene che possano accadere “casi eccezionali”; di solito sono un infortunio, ma potrebbe essere una sospensione medica cautelativa, un problema di natura personale o familiare, o chissà che altro…quindi, invece di elencare tutta la casistica di ciò che potrebbe capitare, si è scritto semplicemente “casi eccezionali”. Tranquillizzo i lettori oltre che te, nessun secondo fine…
Spero di essere stato abbastanza esaustivo perchè, considerando i termini verso cui sono scadute le tue argomentazioni, diventando oltremodo offensive verso la mia persona, avendo ricevuto negli anni innumerevoli attestati di stima verso il mio operato e mai una offesa simile rivolta a me nonchè allo Staff Tecnico, alla Federazione e nel mio caso all’Arma dei Carabinieri, questo sarà l’ultimo mio intervento sul vostro sito.
Sempre cordialmente (soprattutto ad AC)
Luigi Guido
amministratore says:
19 Gennaio 2014
Mi spiace che tu l’abbia presa in questo modo, non era per nulla mia intenzione offendere né te, né nessun altro membro della commissione, né tantomeno Pellicone, che non ho nemmeno nominato. Ci mancherebbe altro. Se le mie parole ti hanno arrecato offesa, ne sono molto rammaricato e me ne dispiace molto. Ti faccio pertanto le mie scuse per questo.
Tuttavia, ho solamente sollevato una questione di conflitto di interesse che è obiettiva e che a mio parere sarebbe bello eliminare in futuro.
Quando dico che potete fare quello che volete, non ho detto che lo avete fatto, tuttavia, mia opinione, il regolamento attuale ve lo consente. E’ una mia opinione espressa senZa offendere chicchessia e non è un ragionamento campato per aria, bensì motivato.
Mi spiace altresì che tu abbia preso la decisione di non scrivere più commenti su questo mezzo di comunicazione. Il confronto è qualcosa di assolutamente importante perché tutti possano crescere e magari capire le scelte e le decisioni altrui. Spero che tu possa ripensarci.
Nel rinnovarti le mie scuse se le mie parole ti hanno offeso, ti saluto.
Cordialmente,
Ennebi
amministratore says:
20 Gennaio 2014
Lo sport e in questo caso il judo ha l’abilita’ di abbattere le barriere, quelle che a volte noi stessi abbiamo ispiegabilmente costruito.
Ennebi
Marco da Napoli says:
20 Gennaio 2014
Secondo me non c’era bisogno. Comunque Italia Judo è grande anche per questo.
Tiziana says:
21 Gennaio 2014
Tu non hai offeso nessuno..hai solo espresso il pensiero di tutti….grazie
marco bottinelli says:
21 Gennaio 2014
Mi sono letto tutta la polemica in un noioso viaggio in treno e mi sembra che il tono sia un po trasceso a causa di un eccesivo trasporto emotivo, che abbia fatto perdere di vista i fatti passando poisu argomenti secondari come la doppia funzione di allenatori di club e di nazionale che a mio avviso non crea particolari problemi e comune ad altri sport.Il discorso fondamentale e ‘ che bisogna far coesistere una certa gradualita con la legittima possibilita di ogni atleta a partecipare a proprie spese alle gare internazionali dei vari livelli .Il nuovo regolamento pare in effetti perfettibile in vari punti e secondo me sarebbe utile fare una raccolta delle varie proposte da sottoporre alla DTN che liberamente potra trarne magari qualche utile spunto , potendo cosi avere chiarissima la visione della base. Altre polemiche divisioni e richiami al passato lasciamole ad altri sport che possono permetterselo. Forse sono stato troppo democristiano ma la polemica oggi necessariamente deve lasciare spazio alla costruzione di nuovi rapporti tra praticanti e federazione
JIGORO says:
24 Gennaio 2014
Forse non ho capito… Ma la norma è stata modificata semplicemente togliendo una parentesi dal documento del 10 Gennaio 2014. Tuttavia non è scritto che le medagliate dell’anno precedente sono qualificate di diritto alle finali nazionali senza disputare le qualifiche regionali. Dov’è che sbaglio? C’è qualche altro documento che dopo il 10 Gennaio (mi riferisco sempre al PAAF 2014) smentisca quanto ho detto?
Grazie.
Jigoro Kano per conto dell’ASD CENTRO CIRIE’ (TORINO)
AC says:
24 Gennaio 2014
Di seguito il testo della comunicazione federale inviata ieri alle società sportive in merito alla rettifica di cui sopra.
“La scrivente Federazione ha stabilito che le Atlete medagliate dell’anno precedente sono qualificate direttamente alle Finali Nazionali previa iscrizione tramite il Comitato Regionale di appartenenza e pagamento ad esso delle prescritte quote di iscrizione (Punto 3, Art.3 PAAF). Inoltre viene eliminato il Punto 11, Art.3 del PAAF (certificato medico). Cogliamo l’occasione per precisare che nell’anno in corso, i vincitori del Trofeo Italia e del Grand Prix 2013 non sono qualificati di diritto alle Finali Nazionali. Infine, comunichiamo che gli Organizzatori del Trofeo Internazionale Vittorio Veneto hanno anticipato a sabato 01 marzo lo svolgimento del Grand Prix Seniores/Juniores. Cordiali saluti. FIJLKAM – Segreteria Settore Judo”
Non condivido nulla di questo elezione, nel sistema, praticamente guidato, incanalato e deciso a tavolino con una votazione che serve a ratificare decisioni prese altrove, ma se sono tutti d’accordo vuol dire che va bene cosi, AUGURO COMUNQUE UN BUON LAVORO AL NUOVO PRESIDENTE E MI AUGURO DI ESSERE SMENTITO E DI DOVERMI PENTIRE DI QUELLO CHE PENSO OGGI
antonio says:
2 Febbraio 2014
la pool 81/90/+90 dove si possono trovare ?
Marco Bottinelli says:
3 Febbraio 2014
Abemus Papa,(in puro latino maccheronico), per una volta registriamo che il Vaticano é più coraggioso nelle sue scelte della ns. federazione, e questo senza nulla togliere alla capacità del dott. Falcone che mi auguro sarà un ottimo e capace Presidente, speriamo magari con una temporalità al potere un pochino inferiore del suo Predecessore. Che dire tutto era scritto e tutto si é compiuto, ma spero che da ora fino a fine mandato in nessun bar di nessun palazzetto italiano nessun Maestro, Istruttore, Arbitro o altro si lamenti che a Ostia non cambia nulla e che le cose non funzionano. Senza un minimo di coraggio e di rischio nessun nuovo potrà mai avanzare, e nessun mutamento potrà avvenire. Speriamo solo che da oggi in poi anche da Noi si possa avere un po’ di sana alternanza dei vertici dirigenziali, tra chi e con chi sarà tutto da comprendere.
Per il resto congratulazioni ed auguri al ns. nuovo Presidente che di lavoro ne ha veramente tanto sopratutto nel campo della diffusione e della visibilità mediatica degli sport che la ns federazione rappresenta.
bel film, bella interpretazione, bel finale con la contrapposizione della lotta fra la ragazzina e l’ipovedente per amore e la finale olimpica di Toni
mimmo says:
11 Febbraio 2014
Grazie per la Vostra attenzione, grazie per l’attenzione del mondo judoistico e non, grazie per migliaia messaggi pervenuti sulla nostra pagina….questa è l’ennesima vittoria del judo. Continueremo a gridare fino a che Dio ci darà forza. VIVA LO SPORT…JUDO….JUDO….JUDO…PER SEMPRE (staff amministrazione)
contando velocemente la categoria 57 kg femminile sono arrivato a 87 atlete e sicuramente avrò sbagliato perchè non so chi era qualificato di diritto, ora mi chiedo chi è il responsabile di questo scempio che ci costringerà a presenziare ad una gara di circa 90 atlete? possibile che nessuno abbia pensato a questo risultato?
alex says:
14 Febbraio 2014
kg 48= 43
kg 52= 78
Kg 57= 105
kg 63= 90
kg 70= 54
anche se suppongo ci saranno alcune defezioni……. questa è pazzia!!!!
antonio says:
13 Febbraio 2014
Ancora non hanno capito che devono ri inserire la classe speranze come negli anni 80… Tre classi di età 97\98\99 sono tropp, cosi come le classi juniores… Neanche ai mondiali ci sono cosi tante persone…
antonio says:
13 Febbraio 2014
ciao claudio.. comunque ci sono troppi errori.. nel lazio mancano i qualificati di diritto… in umbria i 57 kg femminili non sono qualificate 5 ma 1… nel friuli Villatora è segnato negli 81 maschili invece dalla fijlkam friuli è qualificato nei 90… cmq la aggiorneranno man mano…
editore@italiajudo says:
13 Febbraio 2014
Confermiamo che la lista è in via d’aggiornamento. Mancano i qualificati di diritto del Lazio e Villatorta è stato spostato a 90 kg come correttamente ossservato. Per quanto riguarda i 57 kg femminili dell’Umbria, le nostre fonti confermano 5 atlete ammesse alla finale nazionale.
IJ Team
francesco says:
13 Febbraio 2014
INDECENTI
Gaetano says:
13 Febbraio 2014
A parte i numeri spropositati nelle categorie femminili centrali, che senso ha tenere ancora una categoria 40 kg femminile con questi numeri ridottissimi? Non sarebbe meglio togliere questa ed aggiungere la 78 cosi come nella classe junior?
GB says:
13 Febbraio 2014
Vedendo questi numeri alcuni allenatori per il semplice gusto di poter dire:”ho creato una nuova cintura nera” faranno scendere di peso le atlete, visto che l’ acquisiscono la 1-2 e le due terze………
Che soddisfazione………………
carmine says:
17 Febbraio 2014
Giusta osservazione. L’indecenza è che a differenza dei maschi, in cui la categoria minimo dei 40 per gli esB, sale a 46 nei cadetti, per compiere un salto a 55kg negli junior, per le femmine la categoria minima dei 40 kg rimane nei cadetti (riconosciuta anche a livello intrnazionale…)e anche credo nella categoria junior. I numeri sono ridicoli. Basta guardare la finale cadetti 2013.
Leonardo says:
13 Febbraio 2014
Basta non portare le ragazze alla gara se si sono qualificate senza vincere almeno un match. Io con le mie faccio così.
alex says:
14 Febbraio 2014
Giusto, magari seguissero tutti il tuo esempio
GB says:
16 Febbraio 2014
Tu sei, allora, uno dei pochi allenatori veri e con la testa sulle spalle.
E non c’e’ mai nessuno contento!!! fino a qualche mese fa tutti volevano poter votare all’interno della FIJKAM, ma per far questo bisognava avere 1 punticino nel quadriennio. Difficile a farsi? evidentemente per qualcuno si. Adesso basta tesserare una donna under 19, presentarla a una qualificazione e il punto si ottiene.
Il free-pass per le donne e’ stato fatto per questo, mica per altro! l’anno prossimo si torna ai vecchi regimi, state tranquilli. Per quest’anno, in bocca al lupo ad atleti e SOPRATUTTO ad accompagnatori….
sara says:
14 Febbraio 2014
Per pesarle tutte entro le 9.00 devono tenere una media di una ogni 10 secondi… e mancano ancora gli atleti di 6 regioni
alessandro says:
17 Febbraio 2014
quante polemiche però! aspettiamo di vedere prima. ormai le cose andranno così, magari la gara sarà ugualmente accettabile nei tempi e molto più competitiva
antonio says:
17 Febbraio 2014
cortesemente a quando gli aggiornamenti? grazie
XXX says:
17 Febbraio 2014
Scusate ma nei 60 kilogrammi del lazio dei 22 atleti partecipanti non dovrebbero passare anche i 7′ ? Qui sono segnati solo i 5′
amministratore says:
17 Febbraio 2014
Verifichiamo!
pasquale says:
19 Febbraio 2014
Cortesemente quando ci sarà l’aggiornamento definitivo? grszie
mimmo says:
19 Febbraio 2014
amici novità sugli ultimi aggiornamenti dei qualificati mancanti…
Caro ItaliaJudo.com, sarò sabato e domenica a Roma per le finali, e la vergogna delle qualificazioni femminili è chiara e palese, potrebbe anche funzionare tutto a meraviglia con il peso ogni 36 secondi di atlete perfette e ordinate, silenziosamente e ordinatamente in fila come i martelli di The Wall, ma sarò presente per chiedere al Presidente se ritiene giusto e consono ai regolamenti di cui come Presidente e Segretario generale garante del CONI deve essere, avere favorito palesemente le società sportive con atlete femmine a cui andrà comunque un punto per la partecipazione alle finali in contrasto a quelle che hanno solo atleti maschi, magari bravi, che non si sono qualificati rendendo i punti per le prossime votazioni inquinati da un vizio di forma che addirittura potrebbe essere solo casuale per un anno sui quattro del quadriennio olimpico.
amministratore says:
20 Febbraio 2014
Concordo pienamente con la Sua riflessione.
Ennebi
8FJUDO says:
19 Febbraio 2014
Solo in İtalia succedono cose del genere
GB says:
20 Febbraio 2014
Claudio hai perfettamente ragione.
Ma questa scelta è dettata solo da interessi economici, pensa al giro di affari.
Sportivamente parlando invece è assurdo che in certe categorie femminili basterà vincere un incontro oppure se si è fortunati neppure quello, per aggiudicarsi la cintura nera. Basti pensare che di diritto acquisiscono il 1° Dan il 1°-2 e i 2 terzi a parimerito. in categorie di 6 atlete il gioco è fatto.
Tutto questo è assurdo specialmente per quelle società che non hanno categorie femminili.
Molto meglio le gare degli amici del judo del maestro Vismara.
“Sarebbe grave se in una gara a punteggio i rinunciatari fossero in gran parte determinati dalla geografia.”
Non capisco l’uso del condizionale.
Ho 5 ragazze tesserate nella classe cadette, ne ho portate due ai regionali, non ne porterò nessuna ad Ostia. Ma se la finale fosse nel raggio di un’ora dalla nostra sede avrei fatto in modo di portarle tutte cinque? Forse no.
A mio parere sicuramente questo criterio favorisce chi geograficamente è vicino al Palafijlkam che potrà permettersi di portare atlete non completamente formate magari solo per far fare “esperienza” ma intando sfalsando tutte le classifiche.
Sara says:
20 Febbraio 2014
Una “DENUNCIA”… per questa sperimentazione.
Alle qualifiche ho visto alcune ragazze (anche molto forti) salire sul tatami e rinunciare all’incontro con il semplice gesto della mano. Io credo che onorare l’avversario con un combattimento dovrebbe essere il “minimo” dello spirito sportivo.
“L’occasione fa l’uomo ladro” non diamo più queste occasioni
non si fanno esperimenti ad un campionato Italiano, dove è finita la parità uomo/donna? ovviamente poi quanto a punteggi….. chi è il ” genio della lampada”?
il problema è che andremo alla prossima…..
Gi says:
20 Febbraio 2014
Poveri arbitri!!!!!
ANTONIO says:
20 Febbraio 2014
GLI ARBITRI SONO PAGATI… POVERI RAGAZZI CHE HANNO IL PESO 13/14… E DOVRANNO ASPETTARE LE 20 PER GAREGGIARE SPECIE LE CATEGORIE 81/90/+90 …
ANTONIO says:
20 Febbraio 2014
quando ci sarà l’aggiornamento per la BASILICATA e MOLISE e se ci sono i qualificati di diritto del LAZIO? GRAZIE
nino says:
21 Febbraio 2014
spero che al peso i giudici rispettino ilpeso giusto e non come le finali degli esordienti 2013 dove sono stati accettati atleti che pesavano 1 o 2 etti di piu’ del peso dichiarato.
Marco Bottinelli says:
21 Febbraio 2014
La domanda secondo me é: avevamo bisogno di questo esperimento? Non si vedeva a priori che stiamo andando a piè sospinto verso il caos ed il ridicolo? Chi partorisce queste idee geniali lavora in questo settore ? I danni sono già evidenti prima di iniziare, punticini per il voto distribuiti a pioggia,facilitazioni geografiche e sopratutto incertezza per la macchina organizzativa con disagi sicuri per gli atleti e per chi sul campo lavorerà per dirigere e coordinare la gara. Tutto per……….qualche migliaio di euro di iscrizioni in più, 300 atlete in più sono sonanti 3000 euro, ci mancavano veramente ?
Non era più semplice alzare magari il numero delle qualificate (anche 1 su 2) e accorpare le qualifiche in gironi che dire nord-est, nord-ovest,centro,sud,isole o altro sui generis in modo da salvare la dignità delle qualifiche e fare una pur minima selezione portando a Roma ragazze che seppur meno dei colleghi maschi qualche sacrificio lo avevano fatto per arrivare li (alla faccia della parità tra i sessi).
Forse queste mie sono banalità ma di fronte a questi ultimi interessanti esperimenti tutti possiamo davvero sentirci liberi di esprimere completamente le ns. osservazioni.
Silvano says:
23 Febbraio 2014
grazie per gli aggiornamenti.
se riuscita a mettere on line i risultati definitivi sareste grandissimi.
Grazie
Come non condividere l’attenta analisi, dirò anche che se qualcuno a Roma vociferava che il tutto è nato da una riunione in uno stage invernale due capodanni fa, devo smentire, la maestra Alessandra Di Francia non aveva chiesto l’ammissione alle finali di tutte le donne, ma una rivalutazione del criterio di selezione per gli assoluti e la conquista della cintura nera in campo femminile. Se invece la scelta è dovuta ad altre ragioni allora chiedo scusa per l’intervento
gianluigi giorda says:
24 Febbraio 2014
Sicuramente la scelta di qualificare tutte le ragazze di diritto alla finale non é stata delle più felici.
Ma guardando i numeri iniziali delle qualificate mi domando : ma in Italia sono così poche le nostre atlete praticanti ed agoniste, se così è quali possibilità abbiamo di crescere effettivamente in futuro.
Tornando a al problema iniziale , non mi preoccuperei troppo di quante ragazze abbiano partecipato alla finale , ma bensì come mai abbiamo così poche ragazze che praticano judo.
Colpa nostra di noi tecnici? della Federazione? dei Midia? COSA SI PUO FARE IN MERITO?
GB says:
25 Febbraio 2014
Pienamente d’accordo con quanto espresso nell’articolo.
Non può esistere una finale se prima non si fanno le qualificazioni. In tutti gli sport succede questo.
Andrebbero poi riviste anche le categorie di peso assurdo avere dei pesi con 100 atlete e altre con 5.
andrea says:
25 Febbraio 2014
daccordo i pesi vanno rivisti
i 57 e i 63 raccolgono gran parte dell’atlete ci vorrebbe una fascia intermedia
Quello francese e’ un gran movimento. Sono un gradino sopra.
alessandro says:
25 Febbraio 2014
cari amici io sono una voce fuori dal coro… questa finale mi è piaciuta tantissimo e vi dico il perchè…. è innegabile che le competizioni femminili siano di livello inferiore rispetto a quelle maschili, ovvero prima di questa gara, io assistevo a competizioni che entravano nel vivo solo nelle fasi finali. questa volta oltre alle capacita tecniche, oltre alla preparazione atletica, dato il numero ingente di partecipanti è stata rilevante la capacità di tenuta mentale delle atlete, la gara è entrata nel vivo già a partire dagli ottavi mettendo alla fine in risalto davvero l’atleta più forte in tutti i sensi e offrendo in tante categorie incontri davvero belli e combattuti…ovviamente ci sono degli aggiustamenti da fare (ad esempio c’è disparita tra chi si ritrova con 90 evversarie e chi ne ha solo 4), però nel complesso a me è davvero piaciuta, tra l’altro tutto è filato liscio…se tutte le sedi, anche quelle che ospiteranno assoluti e juniores potranno organizzarsi con sei tatami, io approvo…ciaooo
8FJUDO says:
25 Febbraio 2014
Ma se questa scelta è stata fatta per mettere in risalto le atlete femmine che hanno tenuta psicologica e fisica per sette o otto incontri , o per evitare che le più forti rimanessero fuori per colpa di qualificazioni in regioni molto competitive ( solo questi possono essere i motivi per cui è stata fatta questa scelta) Allora si dovrebbe fare anche con i maschi.
Poi questa decisione, come quella dei 4 minuti per le donne senior , sono discriminative!
pat says:
25 Febbraio 2014
penso che non è una conquista ciò che ti viene regalato quindi le qualifiche devono esistere
che il judo femminile sia in discesa lo abbiamo sotto gli occhi e bisogna fare qualcosa xchè ciò si inverta
Nello stesso tempo è logico che una finale dove x arrivare sul primo gradino si debba fare 6 o 7 incontri i fattori che si mettono in gioco non sono pochi e concordo con chi dice che resistenza psicologica e fisica hanno fatto da padroni per arrivare alla fine
ma trovo che tutto questo non debba essere fatto in una finale,belle erano le finali degl’anni 80 quando si arrivava in 24 ed erano sicuramente la crema del judo e non erano solo x donne (che è descriminante ) ma x tutti allo stesso livello
si sono visti poi i risultati che hanno prodotto ,un judo di livello internazionale con grandi risultati
Vorrei aggiungere a questa bella discussione che sono veramente sconcertato dal potere dell’arbitraggio, soprattutto la mancanza di dialogo fra arbitri, cosa che prima avveniva, e la decisione unilaterale dell’uomo al video, è veramente una cosa che non trovo giusta, anche perchè le analisi al video non sempre comportano una valutazione sulle dinamiche
amministratore says:
27 Febbraio 2014
Ritengo che l’analisi al video sia uno strumento importante di SUPPORTO agli arbitri. Non e’ lo strumento principale su cui prendere le decisioni. Ogni strumento deve essere utilizzato nella maniera corretta e non si puo’ nemmeno pretendere – a mio parere – che senza un minimo di formazione gli arbitri siano in grado si utilizzarlo al meglio.
C’erano 15 italiani in rappresentanza della FIJLKAM a Parigi in quel week end, ma erano lottatori, li’ per un grand prix molto importante di lotta!
Nessun italiano ha preso parte al grande slam di judo, purtroppo.
carmine says:
27 Febbraio 2014
Sabato 1 Marzo trofeo juniores-seniores. Ovviamente si parte dai 60 kg..Una settimana fa eravamo qui che si discuteva sull’inutilità (in quanto i numeri sono infimi ed irrisori) di certe categorie (40-44) femminili con numeri, ai campionati italiani, ridicoli. Però per gli uomini, per questo torneo che sarebbe anche per junior, si parte dai 60kg.. Boh..Comincio a credere che ci siano pesi e misure diverse per i maschi e le femmine…
Credo che bisogna cambiare qualcosa anche nella gestione dei “talenti” che fanno sacrifici e spendono migliaia di euro x raggiungere i risultati di cui poi si fregia l’intera nazione
la spesa media di una famiglia che porta il proprio figliolo fino alla laurea e di circa 100000 mila euro x una famiglia che ha anche un atleta ci vanno circa il doppio senza contare gli spiccioli
e il ns sistema ( era l’unica alternativa negli anni passati)è ormai opsoleto
in paesi dove lo sport non è considerato un benefit x pochi ma un bene sociale si lavora in modo diverso
es. lasciando i ragazzi nei propri club di origine ai quali viene passato uno stipendio x il mantenimento che gli permette di continuare ad allenarsi e naturalmente far crescere i compagni,(ci sono raduni più numerosi durante l’anno della nazionale e gli allenatori vanno nelle società di appartenenza) ,con la propria esperienza
non credo che paesi come la Francia non siano da emulare magari si può variare qualcosa ma sicuramente i loro risultati in tutti gli sport ci dovrebbero far pensare
Quel’è la parte più importante del gruppo sportivo ?avere la possibilità di allenarsi ma anche di avere poi un posto di lavoro
Quindi xchè non pensare invece a lasciare gli atleti nelle loro società e poi utilizzare il grande bagaglio che sono riusciti ad ottenere con anni di lavoro,magari nelle scuole ecc.ecc?
Mi auguro che l’avvento del presidente Malagò che già ha utilizzato alcune varianti quando era presidente del nuoto aiuti a far cambiare le cose come lui e solito dire “lo sport può aiutare la ns nazione ad uscire fuori dalla crisi” io la penso nello stesso modo
sarebbero risolti i problemi sollevati dai vari sindacati dei gruppi militari, che mi vedono moralmente vicino ed hanno sicuramente ragione
certo che fino a che non si risolve la questione i gruppi sportivi militari sono l’unica scappatoia ,anche se forse bisognerebbe gestirli in modo diverso
Si potrebbe creare un unico gruppo……….e si dimezzerebbero i costi
insomma sicuramente ha ragione ASAPS dobbiamo anche cambiare in funzione dei tempi e delle situazioni REALI
QUINDI ……………….
Susy says:
28 Febbraio 2014
E’ una proposta interessante… poi va considerato che in questo modo non ci sarebbero costi di struttura, quali vitto, alloggio, il costo per tanti tecnici, eccetera, e lo Stato risparmierebbe tanti tanti soldi per poter fare la stessa cosa, forse anche per poterla fare meglio di ora. Per rispondere alla domanda posta: si, secondo me esistono tanti altri modi. E sopratutto grazie Italia Judo per averci invitato tutti a parlare e a scambiarci idee su questo aspetto 🙂
numeri uno!
silvio says:
1 Marzo 2014
discussione interessantissima e il tema va affrontato. a mio avviso ci sta la sperimentazione, anche perché ha sollevato una questione importante com’è quella del sistema di qualificazione, che comunque va rivisto tenendo conto di tanti fattori: per esempio in quelle regioni che già qualificano pochi atleti ed atlete un sistema interregionale darebbe possibilità di un maggior numero di partecipanti e quindi di qualificati/e e la qualità sarebbe senz’altro più alta.
Assolutamente d’accordo infine sul rivedere alcune categorie di peso, soprattutto quelle più basse, per le quali spesso ci si trova con troppi pochi atleti a contendersi il titolo: in certi casi troppo facile…
ciao
rocky4 says:
2 Marzo 2014
buonasera..volevo dare la mia personale opinione su questo argomento…
La realtà dei gruppi sportivi la si puo’ immaginare ma viverla è un po diverso..io credo che non sia adatta a tutti, sopratutto per i gruppi sportivi che obbligano a cambiar posto, cambiar allenatori, cambiar abitudini… cose che fino ad allora ti hanno permesso di vincere, cose importanti per far si che arrivasse una richiesta da parte dei gruppi militari… per tanti ragazzi è la svolta, mentre per altri solo una brutta parentesi (e potrei farne mille di esempi)..
io credo ci debba essere una giusta via di mezzo, cioè se un atleta non è pronto a fare un cambiamento radicale ed i risultati lo dimostrano, se ha bisogno di avere al suo fianco la sua famiglia o il suo primo allenatore o chi per esso è giusto metterlo in condizione di avere un alternativa.
chiusa questa parentesi, per non andare troppo fuori tema, la mia opinione è che nei gruppi sportivi ci sono troppi sprechi, atleti che si barcamenano facendo una o 2 gare all’anno, senza più voglia di allenarsi ma solo di parassitare altri 3,4 0 5 anni finche’ non li prendono a calci nel sedere. Dico atleti ma potrei dire allenatori, dirigenti ed altro, chi vuol capir capisca.
ecco questo marcio che purtroppo credo ci sia in qualsiasi altro ambiente di lavoro danneggia gli atleti che vogliono davvero emergere,g li agonisti “quelli veri”
alex says:
5 Marzo 2014
Sono pienamente d’accordo con il tuo commento. Ho avuto esperienza nella vicina Francia in altro ambito sportivo e ti posso assicurare che non esistono per nulla gruppi sportivi militari e nonostante ciò i risultati sportivi sono di molto superiori ai nostri e con minor dispendio di risorse economiche grazie ad una organizzazione che permette di investire sul territorio e direttamente verso gli atleti e le società di appartenenza con il vantaggio di contribuire maggiormente al proselitismo ed alla promozione dello proprio sport di appartenenza
Carlo Grava says:
3 Marzo 2014
Il judo insegna, nel suo complesso, che con il miglioramento del corpo e della mente si migliora la societa’ .L’attivita’agonistico sportiva crea le condizioni di stimolo al miglioramento della societa’ e quindi il rifiutare o limitare tale possibilita’ significa limitare lo sviluppo social, come del resto vale per lo sviluppo culturale attraverso un sistema scolastico contorto e malgestito in Italia quanto il sistema sportivo……..MANCANO I SOLDI?….. se il sindacato non solo di polizia, ma anche di altri organi pubblici e privati reagisse in maniera diversa dai dipendenti pubblici in questo video, forse sarebbe meglio per tutti…http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/condonati_98_miliardi_per_le_slot_machine_i_nostri_politici_non_ne_sanno_nulla/index.html
lorenzo borselli says:
4 Marzo 2014
Io sono l’autore dell’articolo e mi fa piacere, da sportivo e da autore, che il tono con cui si discute della questione sia così pacato e costruttivo.
Sono in polizia da venti anni e nonostante mi faccia un immenso piacere vedere che ci sono molti atleti che primeggiano in campo mondiale che appartengono alla mia amministrazione, mi sono sempre chiesto: che ci incastra?
Perché un dipartimento che si occupa di sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità deve investire milioni di euro in strutture sportive, allenatori, trasferte e atleti?
La risposta sarebbe scontata se avessimo soldi da buttare, ma qui non ci sono più giustificazioni. Siamo senza auto, senza benzina, senza carta (anche quella igienica).
Io credo che le federazioni dovrebbero occuparsi degli atleti, non gruppi sportivi ai quali vanno finanziamenti a pioggia dello Stato con tutte le ipocrisie che ne conseguono.
Grazie del contributo e perdonate la mia intrusione.
Gabriele says:
4 Marzo 2014
Buonasera, i Gruppi Militari sono il retaggio di un mondo che non esiste più. In una nazione in cui le città non sono pattugliate, in cui le indagini sono svolte da sempre meno persone con sempre meno tecnologie, in cui i tagli sono continui e indiscriminati, viene da sorridere ( forse sarebbe meglio dire da piangere ) di fronte ad un bando di concorso per l’assunzione di ben 37 atleti nel Gruppo Fiamme Oro. E’ evidente che lo Sport dilettantistico in Italia non ha trovato altri modi per supportare gli atleti degli sport minori ( anche se non posso dimenticare l’Alberto Tomba carabiniere con sponsorizzazioni , allora, miliardarie in lire ), ma è necessario che il Sistema cambi sulla falsariga di quello che è stato fatto in altre nazioni. Preferisco, nonostante la mia enorme passione per lo sport in generale e per il judo in particolare, 37 agenti di Pubblica Sicurezza a tutela dell’ordine pubblico che 37 atleti delle Fiamme Oro. Non me ne vogliano gli amici judoka dei vari Gruppi.
SONIA says:
10 Marzo 2014
che bellezza e scusate che SOGNO ……….quando in Italia si potrà parlare anche solo di un piccolo stipendio ?
Gabriele says:
10 Marzo 2014
si un SOGNO che difficilmente potrà avverarsi in Italia….anche se la speranza è l’ultima a morire
nino says:
10 Marzo 2014
ho seguito la trasferta a zagabria e non riesco a spiegarmi una cosa, non so se voi di italia judo potete darmi questa risposta…
a mio sapere per partecipare alle competizioni dell’european cup ci vogliono almeno 5 punti nella ranking nazionale, come ha fatto a partecipare il judocka Jacopo Mencarelli che ha soltano 3 punti in ranking?… grazie
Alessandro Comi says:
11 Marzo 2014
Sono sufficienti TRE punti in Ranking e non cinque.
maks says:
11 Marzo 2014
Prendi esempio cara Italia..ormai siamo diventati uno dei paesi in degrado..
sonia says:
12 Marzo 2014
vorrei aggiungere al mio commento ancora un pensiero ,è di questi giorni che la federazione Americana ha assegnato degli stipendi ad atleti di judo xchè possano mantenersi negli allenamenti e competizioni,allora mi chiedo xchè le federazioni di tutto il mondo stanno cambiando e la ns no?perchè continuiamo a bendarci gli occhi per non vedere quello che è davanti a tutti ,le cose cambiano cambiano i tempi le esigenze e i ruoli quindi chiediamo tutti che un cambiamento avvenga anche in Italia
importante in questo momento non è che spariscano i gruppi sportivi militari ma che si cominci a dare una deversa opportunità anche a chi non vuole andare o non può andare in un gruppo magari con borse di studio date meritocraticamente ad atleti che non percepiscono stipendi e che così possono continuare a gareggiare e studiare
E’ utopia che anche in Italia si creino delle scuole (tipo college )dove si studia e si fa sport
insomma è ora che tutti insieme cominciamo a chiedere che questi cambiamenti siano attivati e deve partire da noi, dagli sportivi cioè quelli che lo sposrt lo vivono tutti i giorni
E’ la voce di tutti che potrà in qualche modo smuovere il colosso come sempre un movimento può diventare forte se tutti lo mantengono vivo
Per pura curiosità ho provato a fare un conteggio.
Prendendo le classifiche degli Assoluti 2012 e 2013 ho contato 59 militari di 6 gruppi sportivi militari che percepiscono uno stipendio lordo di 1397 euro. Teniamo presente che non tutti i militari arruolati hanno preso parte agli assoluti tuttavia questa cifra da un totale di oltre un milione di euro. Se a questi 6 gruppi attribuiamo 2 tecnici, 1 persona d’ufficio e il 50% di un “quadro” dirigente, viene fuori un altro mezzo milione di euro. Metti qualche trasferta la gestione dei “Centri Sportivi” il totale supera i 2 Milioni di euro l’anno per far fare Judo con le stellette. Se dicessi al DT di turno ti do 8 Milioni nel quadriennio per preparare la prossima olimpiade senza l’aiuto dei militari cosa mi risponderebbe? Sarebbe in grado di fare quello che si auspica Sonia?
E’ tutto il mondo sportivo nazionale che gira sugli arruolamenti militari, non solo il judo, quindi deve cambiare dal vertice il sistema, anni fa ad uno stage un allenatore inglese disse che i suoi atleti vivevano con il sussidio di disoccupazione qualche sterlina giusto per pagarsi le spese, ora i conti di Serenelli dimostrano che volendo si possono recuperare dei soldi ma finchè i vertici non cambiano non cambia nulla, provate a dirlo ai ragazzi del sud che ancora vedono nell’arruolamento una delle poche strade per uscire da situazione gravose, forse la risposta non sarebbe cosi contrari alla situazione attuale.
sonia says:
16 Marzo 2014
vorrei ricordare a tutti che i gruppi sportivi sono nati x aiutare gli atleti a sovenzionarsi x arrivare alle olimpiadi (vi ricordo proprio x parlare del sud dei fratelli abbagnale) non sono nati x dare un posto di lavoro quindi fare assistenzialismo ,e sarebbe opportuno che anche questo non finisse come tutto quello che si fa in Italia …..dai voti in poi
per cui ribadisco che non ho nulla contro i gruppi sportivi ma credo che dovrebbero essere regolati e super visionati dal Coni (che magari dovrebbe dire la sua sulle scelte degli atleti)e poi è ora che anche la federazione dia una strada nuova a chi non è dentro oppure non vuole entrare o non se la sente e x le altre cento ragioni
Malagò ha già affrontato (quando era presidente del nuoto) questa problemetica e ha trovato la scappatoia quindi xchè non applicare anche a tutto il resto dello sport la stessa via?
Il mio conteggio non voleva dire che sono contro i Gruppi Sportivi Militari. Voleva solo dimostrare che ci sono delle risorse economiche “pubbliche” investite nel Judo ad alto livello. Se idealmente fossero tutte disponibili su un tavolo chi decide potrebbe re-investirle nella stessa logica attuale o pensare a soluzioni alternative
sonia says:
17 Marzo 2014
no ,Vittorio non ho frainteso anzi……..certo il tuo conteggio non fa altro che pensare a come un buon amministratore potrebbe gestire quella cifra facendo molto forse MOLTISSSSSIMO
ahahaha bello, divertente, ironico, condivisibile, bravo all’autore di questo spaccato di realtà
GB says:
24 Marzo 2014
Un bell’articolo che dovrebbe far riflettere i vertici del judo nazionale. Spesso le “guerre” fra piccole società non fanno altro incrementare il fenomeno dell’abbandono. L’autore dell’articolo dimentica però una cosa, una delle cause principali dell’abbandono giovanile del judo è da ricercarsi nella carenza di risultati agonistici ( a nessuno piace perdere sempre ) e finchè si continuerà a far gareggiare dei professionisti con gli amatori nulla si potrà fare. Pensate al confronto fra una squadra di calcio di terza categoria e una di serie A oppure ad una corsa ciclistica fra amatori e i prof. del giro d’Italia. Anche nel judo andrebbero introdotte le gare di serie A – B ecc e solo dopo aver vinto nella categoria inferiore si potrebbe passare a quella superiore. Sicuramente tanta gente sarebbe più motivate a gareggiare sapendo di confrontarsi con dei pari livello e piano piano i migliori emergerebbero.
GB, non mi sono dimenticato. Però tieni conto che l’emoraggia grossa è nella fase adolescenziale, quella cioè in cui ancora non c’è distinzione fra professionisti e dilettanti (e in cui si scopre la figa).
Detto questo, sono favorevole ad una divisione a fasce. Anzi direi che sarebbe una cosa assolutamente logica e di buon senso.
Lory says:
24 Marzo 2014
Condivido il pensiero di GB.
A mio parere ci vuole un circuito locale (che in alcuni casi puo’ accorpare piu’ regioni, se pensiamo a regioni come basilicata, valle d’aosta o molise) in altri casi puo’ sussistere all’interno di una provincia, si pensi a milano e ai territori limitrofi, oppure a torino o roma. Questo circuito locale si esaurirebbe all’interno della propria zona, senza avere ripercussioni di qualificazione a livello nazionale. Con quale vantaggio? Bassi costi di spostamento, bassissimi direi, torneo accessibile a tutti, anche gli alteti non da campionato italiano, accessibile perfino a quegli ex atleti di medio o alto livello che vogliono solo divertirsi senza per forza confrontarsi con gente che si allena due volte al giorno, praticabile ogni week end all’interno della propria palestra nel 90% dei casi ( se pensiamo ad una formula andata e ritorno, e tanti tanti altri…
Diciamo che potrebbe essere una serie c. La serie b la farei solo in secondo momento, quando dover fare la gara di judo nel week end verra’ considerata una cosa normale, essendosi diffusa questa pratica. Un progetto che dura qualche anno, con risultati sul lungo periodo. Insomma, quella che nelle aziende si chiama STRATEGIA.
Zecchimotosan says:
24 Marzo 2014
In italia il judo è la fotocopia della politica italiana quindi è difficile intravvedere un cambiamento . Pochi eletti hanno in mano le sorti e il futuro del nostro sport in italia .
berny says:
24 Marzo 2014
complimenti all’articolista,
si ragiona solo in termini agonistici, e dice una SACROSANTA VERITA’ siamo noi i detrattori della nostra amata disciplina, ci nascondiamo dietro la cintura nera o addirittura rossa e bianca e non andiamo oltre per nascondere la personale ignoranza. Ricercare la colpa di questo smacco sarebbe troppo lungo e ognuno di noi troverebbe argomentazioni in merito, quindi non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare, lavorare e ancora lavorare.Come lavorare, in primis modificare lo statuto, poi ricercare visibilità e il nostro sport ha una sola possibilità di visibilità quella dei campionati a squadre ( ma con andata e ritorno e dislocate nell’arco dell’anno e non la solita ammucchiata che scoccia anche a noi interessati) dando la possibilità agli atleti di tesserarsi con chi vogliono in accordo con la società di appartenenza , e arrivare a fare le finali dando il punteggio solo ai primi otto quindi trovare la soluzione che potrebbe essere punteggio a livello REGIONALE in maniera che chi sa che non passerà neanche ai 16 non va. by
mimmo says:
24 Marzo 2014
Un articolo simpatico. Ribadisce ciò che viene scritto e gridato da molti. Il paragone con il “ZUMBA” forse è inopportuno. Non credo che il ZUMBA debba definirsi uno sport, così come a mio avviso il calcio…che non me ne vogliano ma credo che il ZUMBA è solo un ballo ben ritmato per sudare e il calcio è un lavoro (milionario). Il JUDO si può definire sport in quanto completo, competitivo, formativo e con caratteristiche sociali uniche. Sono vicino a tutte le ipotesi proposte come tutte le nuove idee proponibili per avvicinare i ragazzi a questa nobile arte, ma se non guardiamo il futuro con occhi imprenditoriali non credo che i nostri ragazzi andranno molto avanti, se non per formazione e/o soddisfazione personale. Quante…forse troppe belle parole…ma voglio evidenziare che l’invidia…la figa…la gelosia…fare gruppo…perdere e vincere fa parte del gioco e della crescita dell’atleta e dell’uomo sportivo che si mette in gioco e vuole crescere. Tutti e tutto in questo gioco sono importanti ma nessuno o tutto è indispensabile…un atleta di JUDO può diventare campione o comunque imparare a crescere dalle sconfitte…il ZUMBA e il CALCIO non credo abbiano questa caratteristica quindi non possono essere da paragonare. A noi serve una federazione che abbia funzioni imprenditoriali e che faccia dei suoi operai (atleti) i leader…la visibilità arriverà di conseguenza.
Passiamo alla fiction su Maddaloni…. non credo che 7 milioni di telespettatori la pensino come te anche se Padre Pio con un’altro vestito abbia fatto ciò che il maestro Gianni Maddaloni e tanti altri bravi maestri fanno giornalmente nelle loro palestre. La fiction era solo, almeno credo, un pezzo di storia sportiva e sociale italiana, dove sono stati raccontati pezzi di vittorie e sconfitte…sociali e agonistiche. Sicuramente è stato un modo di gridare al mondo che il JUDO esiste e serve a qualcosa, infatti il solo motivo di paragone e una dato che del JUDO se ne parla.
Che buffo, nell’articolo la foto di Elio Verde, un ragazzo della periferia napoletana, un ragazzo nato dal nulla, un ragazzo che oggi è un leader del JUDO italiano e nel mondo, un ragazzo che non ha mai fatto ZUMBA, un ragazzo che timidamente ha solo dato quattro calci ad un pallone…io alla luce di questo sono fiero che mio figlio faccia JUDO anche per questo motivo…..
In conclusione…lasciamo che i nostri amici facciano ZUMBA…lasciamo pure che facciano CALCIO… NOI siamo superiori…noi siamo judoka…noi facciamo JUDO…con o senza sudare…con o senza soldi…noi lo facciamo per il gusto di sacrificarci e crescere sani.
ciao…..
“ZUMBA è solo un ballo ben ritmato per sudare e il calcio è un lavoro milionario”. Si, lo zumba è qualcosa che non ha niente a che vedere con lo sport, ma ha più successo di noi nonostante lo scopo sia tenersi in forma. E NO. Il calcio è uno sport, con I suoi valori. Lascia perdere la serie A e gli ultras: solo il numero di tesserati UISP toscani supererà quello della Fijlkam. Non semplifichiamo le cose.
“Passiamo alla fiction su Maddaloni…. non credo che 7 milioni di telespettatori la pensino come te”. E menomale! L’articolo è ovviamente un’opinione personale.
“Sicuramente è stato un modo di gridare al mondo che il JUDO esiste e serve a qualcosa”. Verissimo. Infatti non nego questo, anzi. Solo che vorrei ci muovessimo un po’ tutti senza elemosinare attenzione mediatica (che solitamente vuol dire un basso prodotto, al di là della fiction)
“In conclusione…lasciamo che i nostri amici facciano ZUMBA…lasciamo pure che facciano CALCIO… NOI siamo superiori…noi siamo judoka…noi facciamo JUDO…con o senza sudare…con o senza soldi…noi lo facciamo per il gusto di sacrificarci e crescere sani”.
Certo. E poi magari ci verranno le stimmate. Noi siamo sportivi e artisti marziali come altri migliaia in altre discipline. Facciamo vedere la bellezza della nostra senza snobbare le altre 🙂
8FJUDO says:
24 Marzo 2014
Lo sport è l’attività fisica , perciò il calcio è senza dubbio lo sport per eccellenza , che il judo sia migliore per completezza è scontato. Il “zumba” può considerarsi un pseudo-sport, principalmente perchè gli mancano molti aspetti dello sport come quello competitivo. L’articolo è davvero divertente da leggere, e sono molto d’accordo soprattutto sul fatto che la maggior parte di chi lascia il judo lo fa per divergenze all’interno della sua palestra. Verissimo
SONIA says:
24 Marzo 2014
credo che la cosi detta emorragia non sia da imputarsi a molti fattori se non a quello principale La ns federazione deve cambiare le regole
deve cambiare i sistemi di gareggiare e soprattutto deve dare ai suoi giovani il modo di mettere a frutto gli anni che passano nelle palestre
se si facesse qualcosa x aiutare i giovani a guadagnarsi dei soldini credo che molti ,in questo momento resterebbero.
quando in una società ci sono i senior la stessa riesce ad avere anche più junior xchè sono trainanti e da esempio
sono d’accordo che debbano (come era in passato e come è ancora all’estero vedi la francia) esistere le divisioni dentro le quali tutti gareggiano prima a livello regionale (e magari sono i comitati che devono trovare il modo di premiare questi atleti ) che poi potranno se lo vogliono e hanno le prerogative passare nelle divisioni successive
ricordo a tutti che da quest’anno i campionati Italiani a squadre cambieranno introducendo proprio le divisioni A/B e vediamo come finirà
SONIA says:
24 Marzo 2014
aggiungo solo un pensiero
in Italia deve soprattutto cambiare l’idea dello sport
non è un optional ma qualcosa di istruttivo e utile alla comunità
oltre che alla prevenzione
si dovrebbe dividere le società (come nel nominato calcio) x serie e che ognuna faccia la propria parte
chi si specializzerà nelle categorie più basse (es. la serie D del calcio la promozione ecc.ecc )e chi farà la serie A
anche perchè così facendo si potrà regolamentare meglio i vari passaggi da una società all’altra magari senza che la prima ci perda e ci guadagni solo la seconda non crede?
Bonfy says:
24 Marzo 2014
Ottimo articolo, la colpa dell’emorragia nelle palestre è assolutamente tutta nostra, mi ritrovo spessissimo a dire: “si faccio judo” e il mio amico/conoscente di turno mi risponde: “anche io facevo judo da piccolo, sono arrivato fino a cintura verde” se va bene, altre volte si fermano prima !
Ma scusate di chi è la colpa se un bambino di circa 8/10 anni smette a cintura verde…no di certo colpa della figa (almeno spero!).
Colleghi tecnici e società prendiamoci le nostre responsabilità, se non sappiamo trasmettere il judo ai nostri piccoli judoka è solo colpa nostra, dire diversamente è come se un agonista dice che ha perso per colpa dell’arbitro…
Certo il calcio non aiuta a diffondere il nostro sport, ma siamo judoka dobbiamo essere capaci di affrontare le situazioni ostiche!
Anche il rugby 10 anni fa non l’ho conosceva nessuno e non possiamo dire che l’Italia eccella in questa disciplina, ma è comunque molto seguita!
In conclusione, diamoci da fare e buon lavoro a tutti quanti !!!
Mirko says:
25 Marzo 2014
Vi lamentate di fare meno notizia dello Zumba !! Per non citare sempre il calcio! Ma poi che fa la federazione??? Posso anche capire i poveri giornalisti che non possono seguire tutti gli sport…… Ma dove le possono prendere le notizie sul nostro judo … Che ancora oggi il sito della regione lombardia non ha pubblicato i qualificati juniores!! Sito non aggiornato con i risultati dei ragazzi da oltre un anno!! Non ci sono nemmeno i risultati dei grand prix !!!! Tantomeno i qualificati cadetti di pochi mesi fa!!! Mentre se si vuole conoscere il risultato della partita della nostra squadra oratoriale che gioca in terza categoria cj si mette due secondi!!!! Quindi invece di lamentarsi che lo Zumba è poi conosciuto che comincino le federazioni regionali a fare più risalto almeno con i propri siti….. Aggiornandoli!!!
Gabriele says:
25 Marzo 2014
Il sito del comitato della Lombardia é quanto di piú penoso esista. Peró aggiornano continuamente i calendari delle attività regionali ( per forza sono sempre sbagliati e da rettificare ).
GB says:
25 Marzo 2014
Come giustamente sostiene qualcuno, la perdita di ragazzi in palestra è anche colpa di noi insegnanti che non sappiamo stimolare l’interesse e la passione per uno sport.
E’ impensabile continuare a creare aspiranti allenatori,, maestri ecc che molte volte acquisiscono questi titoli senza la necessaria preparazione. Ovvio questo porta soldi attraverso i corsi di “aggiornamento” obbligatori. Che dire poi dei tanti dan regalati grazie alle conoscenze è scandaloso. Un ottimo esempio viene dagli Amici del judo, ma ovviamente i vertici federali non li riconoscono e sapete il perchè? Semplicemente per la paura del confronto.
Lo sport si è evoluto ma in tante società gli allenamenti sono nelle mani di persone rimaste all’età della pietra che nulla sanno e neppure vogliono sapere cosa sono le nuove metodologie di allenamento, questo annoia i praticanti che così si rivolgono ad altri sport.
Gennaro says:
26 Marzo 2014
Non ci sono solo otto tipi, di cui stare attenti.
Noi siamo così.
ASCOLTA QUESTA…..
Metafora.
Del giorno.
Non esiste una regola assoluta.
C’era una famosa storiella su un leone che s’imbatte in un gregge e con sua sorpresa trova un leone tra le pecore. Si trattava di un leone cresciuto nel greggio da quando era cucciolo. Belava come una pecora e si muoveva come una pecora. Il leone si diresse dritto verso di lui, e quando il leone- pecora si trovò di fronte il leone vero, si mise a tremare come un fuscello.
Il leone gli disse: >> Cosa fai in mezzo a queste pecore?>>.
Il leone-pecora gli rispose: >> Sono una pecora>>.
E l’altro; >>Oh, no che non lo sei. Adesso vieni con me>>.
Portò il leone-pecora fino a uno specchio d’acqua e disse: >>Guarda!>>.
Quando il leone-pecora vide il proprio riflesso nell’acqua emise un potente ruggito. In quel momento si trasformò, e non fu mai più lo stesso.
Noi siamo, cosi fin quando non scopriamo noi stessi.
Al mattino quando ci svegliamo, dobbimo guardarci allo specchio.
E porci la doamanda?
Chi sono io… cosa voglio io.
Quanti di noi si pongono questa doamanda?
Lascio a voi la risposta.
Felice giornata.
Cristina says:
26 Marzo 2014
Con i miei compagni di judo abbiamo individuato un’altra simpatica categoria:
Il “vorrei, ma non posso” : colui che dopo un mese di allenamenti ne passa subito dopo 3 per fare riabilitazione.
Questo per chi, nonostante l’età, gli infortuni e gli acciacchi vari, è innamorato del judo e non perde occasione di tornare sul tatami, costi quel che costi.
O il fragile, quello che fa le stesse cose del “vorrei ma non posso…” perchè ha la soglia del dolore di una bambina di due anni 😀
Gennaro says:
26 Marzo 2014
Complimenti.
Gennaro says:
26 Marzo 2014
Ottimo da poter fare formazione. Oggi quello che manca e la formazione. E come dice un detto: senza formazione non crei l’azione. Felice Giornata.
SONIA says:
26 Marzo 2014
manca cmq la categoria “chi si fa il cul……” sono quegli atleti che non mancano mai ,dopo ogni competizione cmq sia andata sono in palestra a ricominciare o a migliorarsi a seconda dei risultati
che non sentono oppure hanno obbiettivi così forti da bay-passare il dolore e continuano in nome di una passione che non conosce dolore,fatica,delusioni,gioie
solo un AMORE x questo ns pazzo pazzo sport
Najda says:
26 Marzo 2014
Grande Gennaro, bellissimo spunto per riflettere sul judo, sulla vita, un po’ su tutto…
alessio bonechi says:
26 Marzo 2014
I Predestinati:sono coloro i quali,fin da piccoli,nelle movenze e nei colpi sono judoka nati per questo sport,poi magari nel crescere,li perdi per strada..non tutti fortunatamente.
GB says:
27 Marzo 2014
Aggiungerei una nuova categoria: ” I lecchini” sono solitamente cinture nere con tanti dan arrivati non per merito, ma per grazia ricevuta ( senza esami oppure con esami farsa ) avendo utilizzato bene la lingua.
Sul tatami girano guardando dall’alto al basso ma se qualche cintura gialla chiede delle informazioni non rispondono perchè sono troppo importanti.
Con la lingua sanno spiegare in qualche modo tutte le tecniche ma non sanno metterne in pratica neppure una.
Chiorbaciov says:
28 Marzo 2014
Giusto GB.
E’ quella categoria che fa le cadute rialzandosi su un ginocchio. E ne ho visti parecchi.
Il “millantatore” mi ha fatto tornare alla mente un personaggio che ebbi modo di scovare qualche anno fa negli Stati Uniti. Per lavoro mi ero trasferito in Colorado e qui iscritto ad un club. Gli amici locali mi parlarono da subito di un grande campione italiano che dopo aver rappresentato l’Italia alle Olimpiadi di Seoul si era trasferito li e aperto una palestra. Vi lascio immaginare la mia perplessità nel cercare di ricordarlo tra i nostri titolari di allora (Cattedra, Gamba, Fazi, Venturelli). Cercai di rimediare alla mia ignoranza consultando gli archivi FILPJ dell’epoca ma ahimè manco nelle classifiche degli assoluti lo trovai.
Purtroppo non mi concesse mai l’occasione di chiedergli un autografo…
brhddebsbs says:
28 Marzo 2014
…se definisci timide le ragzze di fakeagent….
giuseppe says:
31 Marzo 2014
Vorrei riflettere sullo streaming.
Sabato verso le 12,30 durante le finali c’erano solo circa 180 connessioni. Mi sembrano poche. Se si riuscisse ad incentivare di più forse la federazione potrebbe giovare di piccoli spot e trovare nuovi sponsor.
Belli i commenti di Marchetti e Bruyere in evidente difficolta con la regia proprio per il sovrapporsi di alcune finali.
esisteranno statistiche più precisire per studiare il fenomeno e creare spazi commerciali anche in qst senso?
Carmine says:
2 Aprile 2014
Certo le connessioni erano 180 perchè non si può riprendere solo, salvo sporadici cambi, solo una categoria di peso.
judoka says:
31 Marzo 2014
l’altro giorno ero presente e ho combattuto soli 2 incontri…..bella gara, ma francamente ho visto gente perdere 2 shido vs 1 shido……bah nuove regole altro sport…..facciamo sumo se nn si può uscire….
Tanti i commenti dopo questa finale nazionale, ma su alcuni punti penso sia utile fare alcune riflessioni. Per prima cosa e’ ormai evidente l’ inarrestabile flessione qualitativa e soprattutto quantitativa del Judo nazionale. Se i Senior sono ormai scomparsi nella più’ totale indifferenza, la stessa cosa sta gradualmente avvenendo anche per gli Junior e continuando su questa strada è’ solo questi e di tempo ma cominceranno a calare anche i Cadetti. Vi sembrano tanti i quasi 500 Juniores che hanno rappresentato il meglio d’ Italia a Fidenza? Ma ci rendiamo conto che in campo internazionale riusciamo ormai ad essere competitivi solo con i Cadetti? Insomma vogliamo porre dei correttivi ad un sistema che non produce numeri ne’ risultati , o preferiamo far finta di niente continuando a nasconderci dietro ad un fatalismo che non seve a nessuno? Se le grandi riforme proposte consistono nel concedere agli insegnanti in gara il “diritto di parola” attraverso un loro rappresentante che per quanto possa essere bravo non è materialmente in grado di seguire contemporaneamente tutti gli incontri su cinque tatami, dove pensiamo di andare? Pur ringraziando la buona volontà’ e disponibilità di chi cerca di farsi nostro interprete in gara, penso proprio che la direzione non sia quella giusta. Invece di snellire e rendere più’ efficiente l’ organizzazione delle gare, le stiamo al contrario appesantendo con una serie incredibile di “responsabili” e “commissari” di tatami, di gara e quant’ altro possa staccare sempre di più’ le competizioni dalla realtà di un Judo agonistico sempre più’ difficile oneroso e poco gratificante per atleti e società. Invece di motivare e meglio organizzare la”linfa vitale” di quei pochi atleti e Società’ che ancora se la sentono di affrontare il sempre più’ difficile percorso agonistico, si fa esattamente il contrario. Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare. Qui mi fermo, perché sono talmente tante le cose che andrebbero affrontate e discusse con la massima urgenza pe togliersi dalla palude nella quale stiamo sprofondando ogni giorno di più, che queste mie poche osservazioni sono ben poca cosa.
berny says:
1 Aprile 2014
scusate, ma dove erano i rappresentanti Federali la domenica a già impegnati con comunioni cresime o per la gita fuori porta, ,vergogna non c’era nessuno anzi vi erano i due non rieletti che hanno incarichi di lustro ma di certo non rappresentano la Federazione. Partendo da questo cosa dire al M° vascellari che ha pienamente ragione,ma scusate, con tutto il massimo rispetto per la commissione, ma la riunione fatta è solo per i pochi e certo questo ormai consueto e ridicolo indire riunioni il venerdi sera sul luogo di gara è semplicemente ridicolo e mi meraviglia che tecnici, allenatori e dirigenti vi prendano parte facendosi prender per il CULO e quando c’è vo ‘c’è vò. questo basta per dire come siamo ridicoli noi e chi vul il suo male pianga se stesso.
nicla says:
2 Aprile 2014
Caro Berny,
non solo condivido il tuo disappunto,
ma aggiungo anche che questa é la evidenza che i nostri consiglieri non solo sono lontano dalla gente e quindi dai judoka, ma si sentono lontani da tutti noi.
E’ un dato importante affinché ognuno rifletta, la prossima volta…
Carmine says:
2 Aprile 2014
….”Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare….”Questo dice il Maestro Vascellari. E riassume in questo tutto il problema che c’è alla base del problema. Regole assurde che sono l’esatto contrario delle regole di solo un anno prima. Regole che i tecnici in palestra si affrettano, con notevole spirito di sacrificio(usi obbedir tacendo e tacendo morir..chiedo scusa all’Arma per l’accostamento)a far capire ed applicare. Con il risultato che il giorno della gara, la maggior parte delle novità partorite dalle fervide menti della federazione, rimangono al 90% inapplicate. Dispiace per quel 10% rimanente che ha subito senza potersi ribellare decisioni arbitrali nettamente in contrasto con decisioni(sullo stesso tatami)avvenute in precedenza. Quando si vogliono complicare le regole ad uno sport di una semplicità estrema, le conseguenze sono quelle esplicitate dal Maestro Vascellari.
Marco Bottinelli says:
3 Aprile 2014
LE FINALI DEL DENTRO TUTTE, LE FINALI DI TANTI CADETTI A MEDAGLIA O MOLTO COMPETITIVI (MA DOVE ERANO GLI JUNIOR NEI 55 KG MASCHILI),LE FINALI DELLE 180 CONNESSIONI VIA WEB, LE FINALI SENZA PUBBLICO (FATTA ECCEZIONE DI QUALCHE PARENTE STRETTO, MA MOLTO STRETTO ) SONO STATE A MIO AVVISO UN ALTRO PASSO SUL VIALE DEL TRAMONTO DI QUESTO SPORT ALMENO IN ITALIA.
UN VIALE CHE PARTE DALLE PALESTRE SEMPRE PIU’ VUOTE ,ATTRAVERSA GLI ABBANDONI PRECOCI (TANTI) TRA CADETTI E JUNIOR E ARRIVA A FINALI DI CUI NESSUN ORGANO DI STAMPA SI E’ ACCORTO DELLO SVOLGIMENTO. SARA’ L’ABBRACCIO MORTALE DEL CALCIO E DI ALTRI SPORT PIU’ DI MODA, SARA’ LA NS. IN CAPACITA’ DI RINNOVARCI (30 E ROTTI ANNI DI CONTINUITA’ NON SONO POCHI) MA TRA POCO DA NOI IL JUDO…… SARA’ UNO SPORT PER VECCHI (E VAI CON I CAMPIONATI MASTER)
lol says:
3 Aprile 2014
Ahahahahah…bellissime questa idee..meglio queste delle ultime che hanno messo..non è più judo è diventato davvero un gioco di abilità..vince chi riesce a far prendere più shido all altro,in 2 minuti riescono a dare 4shido e a buttare nel …. tutti i sacrifici che un atleta fa..ma fatemi il favore Altro che premiare la tecnica..
alexis says:
4 Aprile 2014
il cerchio di fuoco, belve feroci che scorazzano fra i tatami, e considerato che è vietata la presa alle gambe, far combattere le ragazze in slip con relativa sponsorizzazione sul fondo schiena
sardus says:
4 Aprile 2014
Come non condividere molte delle osservazioni riportate nel forum. Aggiungo solo una cosa: si diceva, perlomeno hanno cercato di convincerci, che con il nuovo regolamento sarebbero aumentati gli ippon, la spettacolarità del judo per renderlo maggiormente fruibile ai “non addetti”. A Fidenza quello che si è osservato sono stati numerosi incontri terminati, vinti, con uno shido di vantaggio. Ma chi le stila le statistiche che dicono che gli ippon sono veramente aumentati? Io ho osservato solamente un esasperato tatticismo mirato a far prendere la sanzione all’avversario. Poveri arbitri, che devono ogni giorno assumersi responsabilità a volte su valutazioni poco chiare anche a loro!!
Di proposte per vivacizzare lo sport che qualche coraggioso ha definito il più’ bello del mondo se ne possono far tante, ma non è’ di certo mettendo i combattenti in gabbia o con i petardi in gara che possiamo invertire lil lento ma continuo abbandono del Judo agonistico. Tutti i cosiddetti “rimedi” fino ad ora non hanno fatto altro che accelerare l’ allontanamento di atleti e pubblico dalle gare di Judo. I motivi sono tanti e per sentirli basta andare in una qualsiasi gara ed ascoltare i commenti (a microfono spento)dei pochi insegnanti rimasti in trincea a lottare per far sopravvivere il nostro sport. Il problema vero e’ però’ un altro, perché basta chiedere a chi brontola e si lamenta di farsi avanti che l’agitarsi delle mani si spegne ed ogni bocca si chiude improvvisamente. In altre parole l’ italico male del ” ci pensino gli altri” o del ” tanto non cambia nulla” per non parlare del ” meglio non esporsi con opinioni che potrebbero non piacere a qualcuno” e pienamente presente anche nel Judo come in qualsiasi altro ambiente del nostro paese. Un banale esempio su mille, che chiunque potrebbe citare nel normale vivere quotidiano, l’ ho avuto proprio nella recente finale Junior, dove al mattino è’ stata ufficializzata in una riunione con i rappresentanti di Società, la presenza di un rappresentante degli insegnanti tecnici quale tramite col settore arbitrale. Dopo aver raccolto al mattino le più’ disparate lamentele non tanto per la buona volontà’ di chi si prestava all’ennesimo volontariato federale non retribuito, ma per la concreta impossibilità’ di seguire contemporaneamente quanto accadeva su ben cinque tatami, mi aspettavo che almeno uno di quelli che si erano lamentati alzasse la mano per dir la sua. Alla classica domanda finale ” c’ e’ qualcuno che desidere chieder qualcosa? ” nessuno però (come in ogni altra occasione) ha però alzato la mano o aperto bocca. Che ci sia bisogno di qualcuno che si esprime l’ho però’ visto subito dopo, quando ho stimolato i presenti che stavano per andarsene con alcune personali osservazioni in merito. Le osservazioni sono state infatti subito condivise da più’ d’ uno, con un assenso riassumibile nella proposta alternativa di un “rappresentante di collegamento” per ogni tatami. E’ solo un piccolo ma significativo episodio della rassegnazione trasversale che dilaga nel settore agonistico, ma che potrebbe trovare sponda solo a livello di vertice, con la nomina o meglio l’elezione di ” Pietro Micca” votato al sacrificio personale pur di arrestare il lento ma fino ad ora inarrestabile declino del Judo agonistico.
GB says:
11 Aprile 2014
Hai pienamente ragione. Mentre i “vertici” continuano a pontificare dicendo: il nostro è lo sport migliore,siamo i più bravi ecc ecc” Gli altri ridono e ci soffiano tutti i tesserati. Il judo agonistico così com’è non è più attraemte per la maggior parte dei ragazzi del giorno d’oggi. E la federazione, i delgati provinciali ecc ecc cosa fanno? Pensano alle gare Master come se questo fosse il futuro.
pietro andreoli says:
4 Aprile 2014
Io credo che l’argomento vada invece affrontato in maniera seria se vogliamo che il Judo non abbia i problemi che ha avuto la Lotta. Tempo fà ho mandato un articolo che è stato pubblicato con alcune mie proposte per renderlo più spettacolare aumentandone le proiezioni durante gli incontri. Forse sarebbe il caso di pubblicarlo di nuovo per averne il parere dai tecnici e dei praticanti.
pietro mellone says:
4 Aprile 2014
concordo pienamente su quanto l’amico Andreoli ha pubblicato tempo indietro. Vorrei sicuramente regole meno penalizzanti per gli atleti,mi riferisco per es. alla squalifica per aver toccato sotto la cintura,e meno contorte per il sempre assente pubblico, ma anche vorrei che in palestra si insegnassero tecniche e comportamenti di judo,non solo il modo per vincere subito il torneo del quartiere.Trovo poi assurdo che si possano ancora fare gare dove un genitore,magari neanche appassionato di judo, porti il proprio figlio ad una gara alle otto di mattina, vederlo prendere un ippon al primo incontro alle due del pomeriggio , salire in macchina e tornare a casa alla sera….tutto cio’ poi nel caos della gara.E’spettacolo questo?
gb says:
5 Aprile 2014
I propongo questo:
1) Valide tutte le tecniche codificate nel gokyo
2) Valide tutte le prese senza le inutili complicazioni del regolamento di oggi.
3) dividere in combattimento in due riprese da 2 minuti e 1 minuto di recupero.
4) abolire la partecipazione di atleti alle finali nazionali senza la fase di qualificazione ( per evitare che tanti “super” si vantino di nulla ) che fanno sembrare le finali gare da oratorio.
cosa ne dite?
Gianlu says:
5 Aprile 2014
Apparte per i tempi di ripresa va bene 🙂
GB says:
7 Aprile 2014
Sempre molto interessanti i tuoi articoli. Si nota molta ironia ma condita ogni volta da un fondo di verità. Fantastici comunque sono quegli allenatori che si lasciano traviare dai genitori dei loro atleti i quali spesso non hanno mai messo un piedi sul tatami.
Sfortunati quei ragazzi che si alleano in queste società dove continueranno ad illuderli dicendo frasi del tip: ” Sei trai favoriti della categoria” peccato però che vengano eliminati al primo combattimento.
Sono da circa trent’anno un judoka discreto..da qualche anno insegnate tecnico…e da solo qualche mese padre!!! Tutto vero quello che c’è scritto nell’articolo ma è anche vero che io mio figlio nelle mani di CERTI insegnanti tecnici non lo metterei nemmeno morto…meglio che cambi sport allora!!! E’ facile prendersela sempre con i genitori ma qualche volta bisognerebbe buttare un occhio anche dentro le palestre!!
Chiorbaciov says:
7 Aprile 2014
Ciao Marco!
Discreto? Non fare il modesto 🙂
Hai ragione da vendere. Dammi il tempo. Scriverò un post anche sugli insegnanti. Ma forse ne servirebbero anche due o tre…
Già… Anni fa vidi un genitore (un padre) cacciato dall’allenatore perchè stava non solo cazziando ma stracazziando il figlioletto di 6/7 anni perchè aveva perso contro una bimba.
Ma ho anche visto più di una volta un “tecnico” (vorrei evidenziare le virgolette) stracazziare un suo piccolo atleta perche’ non ha vinto l’incontro. E stracazziare vuol dire che lo stava insultando. E in quel caso certo che io (genitore) mi metto in mezzo, mandando io affanculo tecnico e (forse) judo, a meno che, giustamente, non sia mio figlio a farlo prima di me.
sonia says:
7 Aprile 2014
sicuramente in molti casi le tue parole sono veritiere,e spesso i genitori si vestono da allenatori ,cercano il riscatto personale e riversano sui figli le loro carenze eccecc.
E’ anche vero però che senza di loro noi allenatori non avremmo atleti quindi credo che anche in questo caso debbano essere educati così come educhiamo i ns atleti
Naturalmente dipende tutto dall’onestà di chi sta dall’altra parte della barricata
Spesso proprio gli allenatori non sono preparati quindi l’ ORCO GENITORE riesce ad avere la meglio
Quindi signori Maestri siate professionalmente preparati e forse il risultato potrebbe cambiare e non illudete nessuno xchè la verità e l’onesta nella distanza pagano
DMJudo says:
8 Aprile 2014
Esistono pessime persone che sono inevitabilmente pessimi genitori. Ma non dimentichiamo che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, non esiste scuola che ti prepari adeguatamente! Le parole d’ordine, secondo la mia modesta opinione, sono pazienza e dialogo. Ricordiamo che un buon maestro è anche un buon educatore non solo per il bambino ma anche per il genitore. Ultima cosa ma non meno importante: esistono ottimi genitori che portano i figli in palestra e li seguono con passione e amore.. Non dimentichiamoci che i successi che un bambino-ragazzo-atleta-agonista sono anche merito loro!
Ciccio says:
10 Aprile 2014
Ciao, è la prima volta che commento, e cercherò di farlo con cognizione di causa…seguo da sempre italiaJudo, e ultimamente mi sto davvero divertendo con i tuoi articoli, ironici (tanto da poter sembrare appena fuori le righe), quanto veritieri…purtroppo la “piaga” dei genitori credo che sia una questione comunque un po’ in tutti gli sport, calcio su tutti, basti pensare ai genitori che la domenica mattina urlano ai figli di spaccare gambe a destra e a manca. Comunque il mio post è soprattutto per complimentarmi per questo articolo, che centra perfettamente il tutto, te lo dico per esperienza personale (di insegnate, non di figlio, ho la fortuna di avere dei genitori eccezionali sotto questo punto di vista) e non senza un pizzico di polemica…COMPLIMENTI
chiorbaciov says:
14 Aprile 2014
Grazie Ciccio! Per il tema del confronto non c’è che da ringraziare ItaliaJudo per questa possibilità. Per quanto riguarda il “fuori le righe”, diciamo che ho dei confini linguistici ampi 🙂
pietro mellone says:
12 Aprile 2014
tante volte mi sono sentito come il genitore rompiballe dell’articolo. Mentre lo leggevo mi sono sentito in colpa per certi miei atteggiamenti,ma poi vedendo i commenti di Montanari e altri, mi sono risollevato il morale. Il Maestro deve sapersi guadagnare la fiducia ed il rispetto per poter lavorare senza intromissioni. GRAZIE per l’occasione di confrontarci che questa rubrica ci da’.
Mirko says:
13 Aprile 2014
Una domanda: il kata otoshi cosa sarebbe? Mai sentita
giuseppe polillo says:
14 Aprile 2014
scrivo da persona che ( per i miei figli ) è stato costretto a cambiare feudo. inizio col dire che il nuovo feudatario non voleva accollarsi i miei figli in nessun modo, per il rispetto che portava per il vecchio feudatario, ho dovuto sudare sette camicie, nonostante tutto mi ha fatto redigere domanda agli organi superiori e solo dopo la richiesta di approvazione ha accolto i miei figli.
non ha promesso niente di quello che dite sopra anzi l’unica cosa promessa è stata ” la mia palestra è aperta tutti i giorni per chi si vuole allenare ” non è facile per ragazzi di 10 anni sobbarcarsi ogni giorno 90 km. se lo fanno è per l’amore di questa disciplina e non certo per rancori su altre persone, la federazione ha accolto il tutto perchè non ha voluto magari perdere tesserati.la stessa federazione conosce i vecchi feudatari ed i loro comportamenti, ciò nonostante non ha mai preso provvedimenti.
P.S. dopo i miei figli dal vecchio feudo sono andati via almeno altri 15 atleti.
Mi chiedo come faccia un Maestro così bravo da perdere 15 atleti ad avere l’abilitazione 😀
pat says:
14 Aprile 2014
caro amico con questo articolo hai superato te stesso centrando appieno il vero problema del judo
chi dice che le palestre si svuotano x colpa degli allenatori coglie in parte la problematica che và ben oltre xchè se il sistema non si evolve, andando magari a prendere quello che in altri sport da anni viene praticato e che non reputo così sbagliato quale la capacità di ogniuno di specializzarsi in una fascia di età dando poi allo stesso cavaliere la possibilità di crescere cambiando kodokan ma rimanendo fedele con il cuore al proprio, come hai saputo esprimere molto concretamente assisteremo alla fine di un movimento che x anni è cresciuto ma che da decenni è fermo .il tutto però deve assolutamente essere regolamentato da regole che solo la federazione può stabilire
Facendo un esempio concreto vi siete mai chiesti xchè una società di calcio che gioca in promozione non tenta di arrivare alla serie A xchè non è nei suoi obbiettivi,xchè ha come primario dare foraggio alle società che fanno il campionato maggiore
stesso sistema viene usato in quella che ormai è la nazione dalla quale bisognerebbe prendere spunto la Francia
Quello che dici te sarebbe fattibile all’interno dello stesso Kodokan, con corsi separati ed insegnanti adatti per le fasce d’età alle quali insegnano.
GB says:
15 Aprile 2014
Su questo articolo si potrebbe scrivere una tesi.
Purtroppo queste guerra stanno distruggendo il judo, ma finchè ci saranno allenatori che intralciano la carierà dei ragazzi solo per non lasciarli andare in un altro feudo non si potrà fare nulla. Contro l’ignoranza non vale ragione.
Vivo in una provincia dove ci sono molte piccole palestre di judo ognuna con 8 – 10 atleti ma piuttosto che unire le forze per crescere continuano sulla loro strada rovinando i ragazzi e promettendo loro risultati ma mai nell’anno corrente ma nel prossimo che però non arriverà mai.
micu u pulici says:
15 Aprile 2014
Signor polillo, non la penso affatto come lei, Una palestra, una società ma più che altro una famiglia, possiamo anche dire che siano stati loro a inserire la propria citta nel mondo del judo, e anche con notevoli risultati, i ragazzi di cui lei parla Come d’altronde i vostri figli stessi hanno deciso di cambiare ‘feudo’ perché non si sentivano seguiti, o meglio, perché il maestro aveva fatto una scelta, la scelta tra ragazzi seri con voglia di allenarsi e ragazzi svogliati, senza chiamare nessun altro in causa, ma facendogli comunque riferimento gli altri ragazzi hanno seguito ‘la massa’ per questione di amicizia, e per non sentirsi soli. Il gesto da voi compiuto é stato di una ingratitudine grandissima, un maestro che butta l’anima per i ragazzi, che sacrifica pure la famiglia per andare a fare svariate ore al giorno in palestra, viene ripagato così? Anche da persone che non pagavano il mese? E questo vi sembra giusto… 7 ragazzi per colpa dell’ignoranza e dell’ingratitudine sono andati via, e hanno cambiato ‘feudo’ proprio per una palestra di cui il ‘maestro’ se così si può chiamare era allievo della stessa palestra, no comment proprio, la vostra ignoranza non ha limiti. Cordiali saluti, un vostro ex amico
pat says:
15 Aprile 2014
no quello che ho scritto è qualcosa che forse x il judo è ancora fantascienza perchè se le società si mettessero in testa che non è possibile seguire dei ragazzi in tutte le fascie di età capirebbero che si può lavorare meglio e soprattutto x il judo e i ragazzi
nella ns palestra adottiamo da tempo questo metodo senza creare nulla di particolarmente difficile ma i ns ragazzi sono cmq seguiti da noi anche quando cambiano feudo xchè seguirli vuol dire mantenere quei rapporti che domani tornano ,e ti garantisco che è già avvenuto portando aria nuova quando si riaprono le porte di un castello che non ha mai alzato il ponte levatoio
giuseppe polillo says:
16 Aprile 2014
inizio col dire di essere onorato ad appartenere alla schiera degli ex amici anche se amici COMICI come lei si definisce “micu u pulice”non ricordo di averne mai avuti o meglio erroneamente di non considerarli tali, mi fa piacere che mi dia questa facoltà di ammaliare le persone e di influenzarli fino a fargli cambiare feudo.
sono altresì onorato che mi ribadisca la stima dagli atleti-colleghi nei confronti dei miei figli al tal punto da lasciare una palestra sotto casa.
forse la verità di queste scelte vanno cercate altrove, e come dice lei ” per non sentirsi soli”,quindi il problema esisteva e forse esiste.
in una scuola che si rispetti tutti i ragazzi nonchè i genitori non dovrebbero gioire se il compagno perde, ( non mi riferisco alle perdite dei miei figli )
per quando riguarda la voglia di sacrifici penso che tutti gli atleti nonchè i genitori si ricordano una ragazzina di 10 anni, TUTTE LE SERE durante il turno dei grandi invece di aspettare su dei divani accanto al caminetto, da sola si allenava a bordo tatami per ore.
ribadisco ancora, mentre il nuovo maestro ha proibito in maniera categorica di fare alcun tipo di commento sia dentro che fuori i tatami. constato che il cabaret da voi continua.
penso che questa disciplina “dovrebbe insegnare la lealtà, il rispetto verso i compagni e soprattutto verso gli avversari, naturalmente dovrebbe essere insegnata.
chiunque lei sia, a proposito di ingratitudine di non essermi sentito mai ingrato nei confronti di nessuno ne quantomeno della scuola in questione offrendo più volte sia la mia persona che i mezzi di cui dispongo.
penso infine che non si riferisca a me per i mesi da pagare in quando ho tanto da dire e sopratutto da ricevere. ciò nonostante ho messo una pietra sopra.
pat says:
16 Aprile 2014
Obbiettivo centrato esempio classico di come e cosa succede nei feudi almeno dai primi del 300 ad oggi
BAY BAY
GB says:
17 Aprile 2014
Purtroppo queste situazioni esisteranno sempre e i poveri atleti inconsapevolmente sono le vittime.
Comosco queste situazioni per averle vissute personalmente in una palestra del novarese. Quanto tempo buttato al vento…………..
Uno dei tanti says:
18 Aprile 2014
Premesso che vieterei a chiunque di cambiare palestra, una soluzione ce l’avrei.
Una palestra per ogni atleta riceve circa 40€/mese, euro più euro meno, per un totale di circa 10 mesi/anno.
L’atleta se ne vuole andare? Versasse le rimanenti quote che deve alla palestra per riscattare il suo “cartellino” e poter essere libero di andarsene. La societá che tessererá l’atleta proveniente da altra societá potrá:
Farlo allenare gratis (ci credo poco),
Pagare essa stessa il riscatto del tesseramento (d’altronde se proprio lo vuole pagasse!!!!!)
Far pagare regolarmente la quota all’atleta infischiandosene se questo ha giá pagato dall’altra parte (d’altronde son fatti suoi se gli piace cambiare palestra….)
Aurora says:
18 Aprile 2014
Pagare il cartellino ha senso, ma nella misura in cui l’atleta firma un contratto che lo vincola per un determinato asso temporale.
Cio’ significa che l’atleta viene pagato.
Perche’ bisgnerebbe vietare di cambiare palestra? Ma stiamo scherzando? Ci siamo andati giu’ pesante con la grappa dopo pranzo in questo venerdi’ pre pasquale.
Aurora says:
18 Aprile 2014
Aggiungo:
Un atleta agonista non dovrebbe di certo pagare la quota. Va in giro per l’italia e per il mondo a spese proprie (e non a spese del club come invece dovrebbe essere), fa pubblicità al club nel quale si allena e all’allenatore pure… E dovrebbe pure pagare se se ne vuole andare?
Io con i miei soldi faccio quello che mi pare. Cosi come tu con i tuoi fai il tuo comodo.
Discorso diverso se gli atleti fossero pagati. Non lo si può fare perché non ci sono soldi o non c’e’ la voglia o il coraggio di investire in tal senso? Allora il club o l’allenatore non dovrebbe pretendere nulla e non può pretendere nulla.
Ma come pensiamo di rendere più popolare il judo se nel calcio, basket, pallavolo, rugby le trasferte sono pagate con tanto di pranzo e cena annesse e noi facciamo pagare tutto agli atleti (o meglio alle povere famiglie che stanno alle spalle)? Mi sapete rispondere a questa domanda?
Cerchiamo di vedere la cosa in un punto di vista un po’ (non del tutto) più distaccato dall’INTERESSE della propria tasca.
Uno dei tanti says:
18 Aprile 2014
l’asso temporale è dato dal vincolo federale e il contratto lo firma quando chiede di essere ammesso (così funzionano le ASD) ad una palestra affiliata.
Basta con l’ipocrisia. Se un allenatore segue un ragazzo in gara e magari dorme fuori e di conseguenza ci mangia pure, la quota pagata dall’atleta é giá andata….. Vi ricordo che le ASD vivono sulle quote mensili, se queste non ci sono non ci sono manco le palestre…..
L’atleta agonista é di certo il più oneroso per la ASD, IL PRIMO quindi che deve pagare la quota.
Cmq fatti di chi ha palestre ed atleti, io dal canto mio me ne frego altamente. Vi guardo, vi leggo e sorrido…
Uno dei tanti says:
18 Aprile 2014
Ah guarda cara Aurora che nel calcio e nel basket lo svincolo degli atleti funziona proprio come ho detto io.
Ce l’hanno sì poi i soldini per pagarti la cenetta e il pranzetto dopo/prima della partita.
Su dai un po’ meno ingenui per favore……
Lo splendido articolo omette solo di dire che un “cavaliere in più” fa comodo al “feudo” anche perché è UNA QUOTA IN PIU…..
Aurora says:
18 Aprile 2014
Ma cosa c’entra e cosa stai dicendo?
E’ vero che nel basket e nel calcio funziona come da noi il cartellino, ma nel calcio e nel basket un atleta non si paga da solo la trasferta. Nessuna trasferta.
Ma vivi in italia o dove?
giuseppe polillo says:
19 Aprile 2014
a proposito di quello che mi è successo (o di quello che ho deciso di farmi succedere) inizio col dire che conservo i pagamenti delle annualità avvenute sempre in una sola rata anticipata, la federazione impone che fino ai cadetti lo svincolo avviene al 31 dicembre dell’anno in questione e come è successo a me, i punti fino a quella data vanno a confluire nella vecchia palestra ( a proposito di ragazzi seri una allieva dei 7 ha fatto podio al campionato italiano e quindi i punti sono stati attribuiti alla vecchia società). per quando invece concerne le trasferte e quindi i costi, lasciamo perdere altrimenti si scatena una bufera. penso che quando si tratta di ragazzi fino a 14-15 anni non dovrebbe esserci nessun vincolo di cartellini
giuseppe polillo says:
19 Aprile 2014
cosa diversa e dai juniores in poi dove l’atleta è vincolato alla società di appartenenza per quattro anni
Leo says:
21 Aprile 2014
Reintrodotti anche i tornei 1-2-3 dan dei vari comitati regionali!!
JCR says:
21 Aprile 2014
Ciao a tutti, sono un insegnante di judo per passione e un educatore per professione. Spesso mi capita di osservare dei bambini e pensare che sarebbero fortunati ad essere orfani. Credo anche però che i nostri tecnici, se non per propensione personale, non siano preparati e formati all’approccio pedagogico della nostra disciplina, nè al “tatto” da usare nelle relazioni con i genitori: come insegnanti ci troviamo in trincea, investiti di un ruolo educativo per cui spesso non siamo pronti e che viene periodicamente distrutto e ricostruito a seconda degli umori del momento. Credo che a parte gli importantissimi aspetti tecnici, che ognuno ha fatto più o meno propri nella sua storia judoistica, i corsi di formazioni e di aggiornamento dovrebbero curare molto di più l’aspetto della relazione, che è alla base della riuscita di qualunque insegnamento. Dopo 15 anni, pur sentendomi un privilegiato a causa della mia formazione personale, non ho mai assistito ad una SERIA lezione di educazione e credo che intervenendo sull’educazione e la formazione dei tecnici potremmo limitare di molto le situazioni equivoche e dannose nel nostro dojo.
Chiacchierone says:
23 Aprile 2014
Personalmente ritengo che il judo proprio per la ricerca della spettacolarità sta perdendo la faccia ogni giorno di più.
Vogliono farlo diventare una stregua WWE di televisiva reminiscenza?
Dico io… ci sono decine di tecniche meravigliose nel Gokyo e ad oggi penso che solo 1/10 sia sfruttabile…
Un giorno arbitrando uno shiai in palestra, il compianto m° cesare mi dette ippon contro perchè mi girai al volo su seoi giustificando “siamo judoka, non circensi” e oggi invece si vede di tutto e di più.
Nel mio gruppo, cosa devo continuare ad insegnare? Judo o altro? Perchè sinceramente ormai non lo so più!
A questo punto gradirei una presa di posizione da parte anche degli altri tecnici e società… Non è possibile continuare ad essere solo spettatori quando invece noi praticanti, tecnici ed atleti dovremmo essere i protagonisti!!!
Scusate lo sfogo, ma davvero non si capisce più nulla. A questo punto con il background del judo tantovale spostarsi verso il sambo, il grappling, il BJJ o altre forme lottatorie. Mi sembrano ad oggi molto meno inquinate dell’ambiente targato IJF.
Chiacchierone says:
23 Aprile 2014
Ma è normale che le altre discipline soffino via tesserati… Ci rendiamo conto che i sacrifici che un atleta compie durante tutta la stagione possono essere vanificati perchè se anche involontariamente la mano va al pantalone si becca la squalifica?
Ora la mia è un’esagerazione provocatoria…Ma è normale se, capitando sempre più spesso cose come queste, l’atleta si stufa e cambia disciplina.
Altro discorso quello del pubblico che condivido al 100% con quanto scritto nell’articolo! Bisognerebbe essere insegnanti anche di affiatamento 🙂
giulia says:
28 Aprile 2014
Scusatemi, ma a me sembra che Toniolo si sia fatto un bicchierino di troppo.
Prima di tutto, e chiaro che a vincere sono i primi al mondo, altrimenti sarebbe una classifica che non rappresenta la realta. Bella osservazione quella che chi non e testa di serie arriva piu difficilmente a medaglia… ma guarda un po.
Forse Toniolo vuole dire che bisogna fare tante gare facili come casablnca per avanzare in classifica e poter fare qualche incontro di piu ad un europeo. Ma questo e un discorso diverso. E cmq prima o poi i primi al mondo li devi beccare. Poi, Andrea Regis e Waltewr Facente non sono giovani, per niente. Facevano le loro prime World Cup nel 2011. Sono piu di tre anni fa o mi sbaglio? Andrea Regis credo che sia al terzo o quarto europeo di fila, ha fatto anche i mondiali, forse due o tre. Ed e giovane? Secondo voi ci possiamo accontentare di fare un bell’incontro con il georgiano? Mah… che poi cosa aveva di bello questo incontro? Stesso discorso per Assunta Galeone, Edwige Gwend e Valentina Moscatt.Poi voglio precisare che Assunta Galeone ha fatto tre incontri a Tbilisi e non ha beccato nessuna di forte. La mia riflessione e che questi qua devono stare a casa e bisogna investire sui giovani veri, a loro bisogna mandare in giro adesso per raccogliere i risultati nel prossimo quadriennio. A loro serve esperienza in gare come queste, a loro serve confrontarsi con il primo al mondo e con il numero 15 e poi con il numero 30. A loro serve capire i propri limiti e le proprie potenzialita, sentirle in gara, avvertirle nelle proprie braccia e nelle proprie gambe.Poi perche a 100 kg non c’era nessuno, perche a 52 l’assenza di rosalba non e stata rimpiazzata?ad esempio con le 57kg non mi sembra che abbiamo tutta questa esperienza.. Perche gli italiani non hanno partecipato alla gara a squadre che poteva dare agli atleti la possibilita di incrementare il proprio background in termini di numero di incontri, come dice toniolo stesso. Se un europeo deve diventare come bere un caffe,mi piace come paragone, belle parole, ma allora il grande slam va fatto, proprio perche la numero 1 al mondo la devo incontrare prima di arrivare all’europeo e non all’europeo per la prima volta. E se invece il livello deve sempre crescere allora l’europeo non si fa fin quando non sono pronti. Io vedo tante contraddizioni. O sono cieca o poco vedente io, oppure lo sono gli altri.
amministratore says:
28 Aprile 2014
Cara Giulia,
Innanzi tutto ti ringrazio per aver condiviso con noi il tuo pensiero. Quando abbiamo fondato Italiajudo il nostro scopo (ancora attuale) era quello di creare un luogo di partecipazione e confronto. Devo dire che le numerose mail che riceviamo, i commenti e l’interazione che i nostri articoli suscitano sono una conferma di quanto siamo riusciti nell’intento. Aggiungo che la cosa ci rende alquanto orgogliosi, tanto piu’ perche’ riteniamo il nostro lettore fondamentale.
Ora ti rispondo al commento, invece.
Purtroppo i nostri atleti hanno avuto quasi un anno di stop all’indomani delle Olimpiadi. In questo lasso temporale gli azzurri hanno fatto una sola gara, e solo perche’ si svolgeva a Roma, altrimenti sarebbero stati a casa anche in quell’occasione.
Non e’ colpa dei tecnici e non e’ colpa degli atleti, piuttosto di chi ha temporeggiato quasi un anno prima di nominare un nuovo staff tecnico. Sicuramente stiamo pagando questa assenza e cio’ vale anche per chi ha esperienza.
Io ritengo, personalmente, che bisogna lasciarli lavorare serenamente e che sia prematuro, oggi, tirare delle somme.
Solo il tempo potra’ dirci se la strategia adottata dal Maestro Toniolo e’ vincente oppure no. Del resto nessuno ha la bacchetta magica.
Grazie,
Ennebi
Fabio says:
28 Aprile 2014
Sicuramente il mestiere del DT non è semplice, men che meno in uno sport come il Judo dove non ci si inventa e dove la lungimiranza, il sapere guardare oltre, è un’arma vincente.
Detto questo mi viene da dire che in fondo aveva ragione il Mº Paolo Natale, e con lui altri Maestri, quando sosteneva che bisogna fare le gare all’estero, le gare del circuito internazionale intendo, compresi i Gran Prix,
anche a costo di investire in prima persona. Investire sul proprio futuro, questo è il concetto.
È una tendenza già sperimentata nel tennis, quando per anni l’Italia è rimasta ai margini dei tabelloni principali perché non ha saputo investire non tanto nei giovani ma sulla crescita internazionale del movimento.
Colgo l’occasione per intromettermi in un discorso più grande di me…
Non ho l’esperienza del nostro DT, e nemmeno degli altri commentatori ma ho potuto constatare che oggi come non mai è fondamentale fare gli investimenti sui giovanissimi e portarli a fare esperienza all’estero. E’ quasi 10 anni che collaboro con il Dojo Equipe Bologna (vedi M° Natale) e il ritornello è sempre lo stesso : andate all’estero.
Ma non solo per per le competizioni, anche per far maturare i nostri giovani, per farli confrontare con loro coetanei che a mio giudizio affrontano in maniera più “matura” il loro cammino agonistico. Ho ancora negli occhi e nel cuore gli allenamenti in Kosovo a casa del DT Driton Kuka e di Majlinda Kelmendi … ragazzi che “mordono” la materassina già prima di salirci sopra… e se è vero che Majlinda era la star, le altre ragazze non erano qualitativamente inferiori… chi ha avuto l’occasione di testarle a Varallo ne sa qualcosa… Credo che il discorso sia molto più ampio della sola considerazione delle gare all’estero. Occorre un percorso di maturazione concreto che va fatto con degli investimenti importanti sui nostri ragazzi.
Chi ha la fortuna di essere stipendiato per fare judo, non abbia paura di investire su se stesso, utilizzi le proprie ferie e prenda l’aereo per andarsi ad allenare dove la gente fa fatica a vivere… sicuramente tornerà più ricco di forza di volontà e di spunti per raggiungere gli obbiettivi che a noi piacciono tanto.
E’ bellissimo esultare per i nostri ragazzi sui podi internazionali.
laura says:
29 Aprile 2014
Alla luce delle dichiarazioni del DT la considerazione a voce alta che mi viene istintiva è: perché i ragazzi italiani non hanno ancora questo volume di incontri? Perchè stiamo scontando un gap di ben due anni di ritardo? Se c’è, come lo stesso DT ammette, questa presa di coscienza, che cosa si è aspettato sino ad ora per incrementare il detto gap? Bisognava aspettare fino a questi Europei? Perché i ragazzi italiani non fanno più competizioni e raduni all’estero? Eppure sono tutti professionisti, hanno tutte le possibilità (anche economiche), perché non lo fanno allora? …o forse è più corretto dire, perché non gli viene fatto fare?
Fare gare internazionali, ritiri all’estero o solo andarsene ad allenarsi dove la gente fa veramente fatica a vivere, prima ancora che a fare judo, come il Brasile (mi ci sono allenata in due occasioni e parlo con piena cognizione di causa) è vero, ti migliora come atleta e, soprattutto, come persona. Ti dà quella consapevolezza di te stesso (come persona ed atleta) e quella forza di volontà che ti permette di andare anche oltre i tuoi limiti e più lontano ancora.
Anch’io sono pienamente d’accordo con quanto ha sempre sostenuto il Mº Paolo Natale in proposito, quando mi ripeteva dell’assoluta necessità di fare periodi di allenamento e gare all’estero, anche quando non si è informa o non si è “all’altezza”…altrimenti come si può fare esperienza? Allenandosi e combattendo sempre con le stesse persone forse?
Infine, mi sia concesso, non condivido affatto la presa di posizione del DT su Parigi…se i “primi judoka al mondo fanno solo i quattro Grand Slam e, forse, un Grand Prix per anno” è proprio perché sono i primi….ed i nostri ragazzi non mi pare, purtroppo, che siano i primi al mondo, quindi forse dovrebbero fare moooolte più gare e Parigi compresa.
Insomma, laddove si può andare che si vada ad abundantiam!
rimane solo da risolvere il problema dei falsi universitari ai CNU e poi siamo a posto…
amministratore says:
30 Aprile 2014
Vero, molto vero!
E bisogna anche vedere se da qui alle Universiadi del 2015 questo criterio verra’ effettivamente rispettato, oppure se si troveranno delle valide scuse o giustificazioni per qualcuno.
Tuttavia, sono fiducioso.
Vedremo.
Ennebi.
Sandro says:
30 Aprile 2014
Detto francamente, a me i paragoni fra gli atleti e le atlete fanno veramente ridere, perché se le gare fossero miste anziché divise in base del sesso, non esisterebbe alcuna vincitrice ma solo vincitori.
Claudio Zanesco says:
6 Maggio 2014
chiaro, serio, efficace.
Alessio Baiguini says:
6 Maggio 2014
Panem et circenses diceva Giovenale duemila anni orsono e si parlava proprio di Roma, la cosa qualche pensiero dovrebbe darlo.
Beh .. un po’ esagerato 🙂 ero presente a quella finale .. ma non ricordo l’episodio della stampella .. ma forse ero distratto 🙂 pero’ al grand slam di Parigi .. palazzetto pieno .. non mi sembra che sia successo nulla .. ma potrei citarne tanti altri casi .. verissimo che i palazzetti “ITALIANI” nelle fasi FINALI sono quasi sempre vuoti .. ma credo .. mia opinione personale .. che non possiamo MAI paragonare il TIFO dei JUDOKA con il TIFO degli ULTRAS !! Ma forse sono troppo di parte quindi la mia opinione vale meno di Zero 🙂 cmq sia ViVa il Judo *MAGHE*
amministratore says:
6 Maggio 2014
purtroppo la descrizione di chiorbaciov sull’episodio della stampella è stato fin troppo buono, le persone hanno addirittura occupato la materassina… e abbiamo perfino la registrazione che abbiamo deciso di non pubblicare.
per fortuna è stato un episodio isolato.
Ennebi
chiorbaciov says:
6 Maggio 2014
Ciao Maghe!
MAI paragonare il TIFO dei JUDOKA con il TIFO degli ULTRAS.
Vero, semplicemente perchè i judoka sono meno. Il problema è culturale. All’estero non succedono guai alle manifestazioni mondiali neppure nel calcio. Eppure smuove 100 volte persone in più rispetto al judo. Ricorda che un palazzetto pieno è capiente quanto la curva dell’Olimpico.
Fabio says:
7 Maggio 2014
Questa volta non mi trovo molto d’accordo, pur se apprezzo la leggerezza e l’ironia di Chiorbaciov. Non è vero che tutto il mondo è paese. Intendiamoci il calcio ha pure sempre il suo fascino, però io sono anche un grande appassionato di Rugby e mi sono trovato a seguire partite molto sentite a livello di tifo, tipo Inghilterra Vs Irlanda. Eppure i tifosi sono mischiati e non exists il divieto di vendita delle bevande alcoliche, stadi pieni e ordine impeccabile,
Direte che è un problema culturale….sbagliato, nel calcio si picchiano anche all’estero, provate a seguire una partita di calcio tra una squadra inglese ed una olandese….No, non accetto che si dica che tutto il mondo è paese, il problema a mio avviso è che spesso il tifoso di calcio non pratica sport, e chi non pratica sport è più portato verso la violenza gratuita, anche verbale.
Ricordo l’episodio di Frosinone di due anni fa ma se non erro i protagonisti sono stati deferiti e condannati del tribunale federale, e comunque un episodio negativo non può essere equiparato a ciò che succede quasi quotidianamente a tutti i livelli in uno stadio di calcio.
Quindi onore al calcio, che è seguitissimo e bellissimo però per favore non facciamo tutto di un erba un fascio
Chiorbaciov says:
7 Maggio 2014
Ciao Fabio!
Il punto e’ molto semplice: il tifo sfrenato non deriva dal calcio in quanto tale. Perche’ il calcio e’ uno sport proprio come il nostro. Non sto equiparando il tifo del judo a quello del calcio, ho semplicemente sottolineato come il problema sia insito nel nostro tessuto sociale, e ci riguarda tutti.
Non possiamo tirarci fuori dai problemi solo perche’ nel nostro sport avvengono episodi sporadici: lo sono anche nel calcio. Conta quante partite degenerano in rissa rispetto a quelle che si giocano ogni fine settimana…
La domanda e’: se facessimo ogni domenica gare a squadre (sono quelle che secondo me accendono maggiormente gli animi) ed avessimo il numero di tesserati del calcio, pensi che il nostro “essere judoka” ci renda immuni da cose come quella accaduta a Frosinone?
Io penso di no.
giuseppe says:
8 Maggio 2014
é vero che è un problema culturale… e la cultura la facciamo noi!!!
Io mi impegno quotidianamente nell’insegnamento del judo, lo faccio gratuitamente e con spirito di sacrificio, cercando di insegnare ai miei atleti fin dalla più tenera età le regole e il rispetto x le regole anche se non del tutto condivise. Si insegni che l’arbitro non si contesta e che x vincere è necessario fare ippon…
Poi faccio anche l’arbitro… con la stessa passione ed impegno con cui insegno (p.s. Vi garantisco che spesso è più difficile aver a che fare con alcuni tecnici che con i bambini in palestra)… In quest ambito noto spesso che già da piccoli si insegna il trucco e la malizia dell’atleta evoluto, perdendo di vista il bambino… Inoltre spesso gli stessi tecnici trasgrediscono le regole o hanno atteggiamenti incazzati e non danno un buon esempio ai loro atleti che in qualche caso, pochi x fortuna, rischiano di esagerare.
X concludere, il mondo del judo deve essere unito arbitri e tecnici siamo un tuttuno e dobbiamo rimanerlo anche in gare, ognuno nl rispetto dei ruoli. L’arbitro può sbagliera, lo ammetto (spero sempre e solo non volontariamente)… il tecnico pure… e ultimamente il care system aiuta molto.
Quindi insegnamo ed impariamo il rispetto, con la speranze che fra qualche anno avremo i palazzetti pieni anche noi…
buon judo a tutto
Fabio says:
14 Maggio 2014
Io credo che siamo arrivati ad un punto da cui non si può più tornare indietro. Se il Judo italiano vuol rimanere competitivo e al passo con il resto del mondo la strada da perseguire è quella della liberalizzazione: senza se e senza ma.
Un segnale forte può essere quello di liberalizzare il Gran Prix dell’Avana che tra l’altro è susseguente all’Open di Madrid e il costo aereo da Madrid all’Avana è piuttosto conveniente.
Non ripetiamo l’errore della mancata partecipazione al Gran Slam di Tokio e di Parigi, la politica dei piccoli passi non paga, l’avere coraggio e voglia di rischiare paga. Un intero movimento ha bisogno di questo coraggio per rilanciarsi, un premio per i tanti atleti che hanno il coraggio di puntare su se stessi ed è anche l’unico modo per avvicinare sponsor a questo meraviglioso sport.
laura says:
14 Maggio 2014
Allora era corretto…liberalizzare gli accessi (anche se a spese proprie purtroppo!) a queste competizioni ed aumentare le chances per gli atleti….ecco il risultato! Medaglie! Medaglie! Medaglie!
Ma se allora questa è, con tutta evidenza, la strada corretta, perché non aprire a tutte quante le Continental Open? Perché si continua a fare le cose a metà? Un po’ di coraggio e di intraprendenza…la chiediamo ai nostri ragazzi, ma è la classe dirigente che dovrebbe dare l’esempio per prima…sì, proprio questa nuova classe dirigente deve dare per prima un segnale! I tempi cambiano, la globalizzazione è arrivata da un pezzo e non ce ne siamo accorti (noi italiani sempre in ritardo…), il mondo è libero e di tutti.
Infondo la Federazione non ha proprio nulla da perderci: se i ragazzi che vogliono prendervi parte dovranno comunque pagarsi da soli le relative spese…la Federazione non spenderà nulla per loro, ma, allo stesso tempo, usufruirà di tutte le medaglie che i singoli si metteranno al collo e, cosa più importante, darà la possibilità di crescere e fare esperienza a chi lo desidera sul serio ed ha deciso di investire nella propria persona!
Allora apriamo a tutte le competizioni (…che poi, io povera ignorante, vorrei proprio capire quali sono i criteri di selezione usati dai tecnici federali, per dire alcune competizioni SI ed altre NO!). Ne consegue, di riflesso, che più gare possibili è uguale ad una maggior possibilità di fare podio e partecipare a gare del World Tour (…nonostante non condivida il criterio limitativo e selettivo di accesso alle medesime utilizzato in Italia).
Coraggio, è ora di aprire tutte le porte…
“quoto” Fabio,
credo che gli attuali freschi medagliati abbiano gli stessi diritti dei più “datati”, non può essere discriminato chi per la giovane età non ha potuto partecipare a precedenti competizioni Internazionali se ha dimostrato ad esempio di essere il detentore o detentrice del titolo Italiano ultimo scorso. Significa scoraggiare gli atleti e, come dice giustamente Fabio gli Sponsor. Più ce ne sono meglio è… stiamo parlando di ragazzi di ottimo livello preparati e che non hanno niente da temere dagli atleti di altre nazioni. Ancora : facciamoci notare sui media di qualsiasi genere dalla radio locale alle testate nazionali. E’ ora di uscire dal nostro recinto, pena l’inesistenza a livello nazionale e internazionale non dei nostri atleti ma dell’Italia come Federazione. Quando guardo in streaming le gare internazionali la prima cosa che faccio è andare a vedere quanti nostri connazionali sono scesi in campo…. sempre troppo pochi… La federazione non ha risorse? Io credo che più di qualcuno è disposto a sponsorizzarsi. Sono convinto che la strada giusta è la liberalizzazione TOTALE con la quale si potrà veramente vedere il bel judo che conosciamo . E’ bellissimo leggere le gesta dei nostri eroi su Italia Judo o sul sito federale o su FB perché in privato ho l’amicizia di questo o quell’altro atleta…. ma le testate nazionali???… martelliamole e per sfinimento pubblicheranno (magari non in penultima pagina) anche le nostre notizie.
Ancora una cosa e chiudo… Fabio fa giustamente notare che il costo aereo Madrid – L’Avana è accettabile… non sfruttare l’occasione per chi può, sarebbe sciocco. (cercate di fare punti ragazzi!!)
Allora non sono l’unico stupido che dopo trentanni non ci capisce più niente, abbiamo fatto il giro, siamo tornati alle tattiche degli anni 80 con le aggravanti che la qualità media del judoka è diminuita ( e non venite a parlarmi delle gare internazionali, guardiamo la nostra realtà nazionale e locale) quello del care system è una troiata immensa, nata per avere una moviola in aiuto è diventata il perno di tutto, un mio amico calciofilo che ha visto una gara mi ha chiesto, ma dite di noi del calcio, ma voi quanti arbitri dovete avere per arbitrare UN incontro?
alessio bonechi says:
16 Maggio 2014
La verita’ e’ che gli arbitri sono diventati i veri protagonisti di questo sport e non gli atleti,di conseguenza qualcosa che non torna c’e’,poi come dice giustamente Chiorvaciov,il problema diventa eponenziale se questisono anche scarsi.
Mah! Io sono combattuto tra lo starmene zitto ed il desiderio di offrire un contributo all’ eterna discussione sull’arbitraggio nel Judo. Dico eterna perché è da sempre che si parla di azioni valide e non valide, di tecniche eseguite dentro o fuori all’area di competizione e chi più ne ha piu’ ne metta. Non voglio quindi perdermi nei cavilli tecnici, anche se condivido le tante osservazioni sulle ultime modifiche arbitrali. Desidero solo sottolineare due aspetti della questione. Il primo riguarda l’eccessivo potere affidato nelle mani dell’ arbitro. Il vero potere dovrebbe averlo l’atleta migliore e capace di esprimere quello che un tempo si chiamava “un bel Judo” nella ricerca dell’ippon. Se al contrario invece di porre al centro dell’attenzione il judoka si sposta lo sguardo sull’arbitro e sull’applicazione di un regolamento in continuo cambiamento, non verremo mai fuori da queste discussioni. La stessa cosa accade nella scuola o nelle istituzioni pubbliche, quando si pensa che il centro dell’attenzione invece di essere l’ alunno debba essere il bidello, l’ insegnante, il dirigente e tutta quella catena di figure create e pagate per essere al servizio del giovane studente. In modo analogo, fino a quando penseremo che debba essere il solo l’atleta ad adattarsi passivamente al sistema di regole arbitrali sempre più’ complesse, senza al contrario cercare di adattare queste ultime al miglior rendimento espressivo del judoka, non andremo da nessuna parte. L’evidente calo progressivo del numero di agonisti e’ un segnale negativo più’ che eloquente e se vogliamo arrestarlo una delle prime cose da fare sarebbe quella di semplificare le gare senza invece scoraggiare atleti e pubblico con regolamenti sempre più astrusi. Così’ facendo si spegne l’agonismo, dimenticando che col calo degli atleti sarà conseguente anche la riduzione numerica degli arbitri ed insegnanti capaci di spronare i giovani al sacrificio ed all’impegno per emergere nelle competizioni. Il secondo punto che voglio toccare e’ strettamente legato al primo, perché un regolamento arbitrale complesso allontana il pubblico dalle nostre gare impedendo la diffusione del nostro meraviglioso sport e l’attenzione dei mezzi di comunicazione. Anche qui il problema e’ sotto gli occhi di chiunque voglia assistere ad una gara di Judo. Ormai le nostre competizioni sono riservate ai soli addetti ai lavori, quali unici e soli interpreti di un regolamento arbitrale che per far capire chi vince e chi perde in una gara richiede competenze inavvicinabili a chiunque. Vogliamo quindi continuare su questa strada? Non bastano i segnali negativi che sono sotto gli occhi di tutti? Ci rendiamo conto che anche cambiando domattina le cose, ci vorrenbbero anni ed anni per risalire la china? Scomparsi da tempo i seniores dalle gare, stanno ormai scomparendo anche gli Junior e stiamo ancora a guardare senza far nulla?
GB says:
16 Maggio 2014
Possiamo discutere all’infinito ma una cosa è chiara questo sport sta morendo.
Ormai a vincere è l’atleta più bravo nel far punire l’avversario, tutti ci siamo resi conto che appena ottenuto un vantaggio basta lavorare sulle prese per impedire ogni tipo di attacco. Ci si allena nelle palestre per questo e vogliamo continuare a chiamrlo judo?
Certo che finchè ai vertici si punta sulle gare master anzichè sui giovani come fannno tutti gli sport la tendenza non si invertirà mai.
Mi è capitato di vedere on line le gare di judo tradizionale organizzate dagli “amici del judo” bhe tanto abbiamo da imparara sia a livello tecnico che di regolamento.
giuseppe says:
16 Maggio 2014
da appasionato di judo, insegnante ed arbitro condivido quanto detto. Tecnicamente ci sono troppe incertezze ed un arbitro non sa mai se sbaglia o fa bene. Per chi non sa cm funziona, dovete sapere che un arbitro è giudicato da un commissario di gara o di tatami (e questi è a sua volta giudicato). Spesso l’arbitro (centrale o giudice) deve allinearsi al punto di vista del commissario del giorno. Anche li… difficile giudicare un arbitro… ma vi garantisco che si può essere giudicati molto negativamente da quael commissario e molto positivamente da un altro a distanza di 24 ore (esperienza personale). Senza considerare che spesso i commissari conducono gli incotri attraverso il care system e i giudici si allineano senza proferire parola per paura di non essere convocati per la prox gara.
Oggi le regole federali ci hanno imposto che dobbiamo dividere le qualifiche l’arbitro è arbitro… per me è sbagliato. Noi pratichiamo judo, mi dicono che devo frequentare la palestra peressere un buon arbitro… che senso ha non poter essere anche insegnate tecnico (non dico il titolare… ma un insegnate tecnico)…. un 40enne tutto rotto che va a fare in palestra se non può insegnare.
altro nodo cruciale è l’arruolamento degli arbitri… i grandi maestri e le grandi società hanno decine di tecnici ma non riescono a fare un arbitro. Le scuole di arbitraggio in Italia si contano sulle dita di una mano… è questo non va bene perchè si creano sperequazione siana nazionali (troppi arbitri di una determinata regione)… ma anche a livello regionale… dove 1/2 società dispongono degliarbitri migliori.
Sarebbe da cambiare il regolamento come dite voi … ma anche la mentalità… perchè l’arbitro non è un nemico… ma colui che permette di organizzare le gare… può sbagliare e v garantisco che il più delle volte lo fa perchè siamo umani e l’errore c sta e raramente per incopetenza (per i suddetti motivi che le società non formano arbitri.
grazie dello spunto
antonio says:
16 Maggio 2014
ciao a tutti, questione di regolamento del judo arbitrato,prima che la commissione arbitri fa delle modifiche ci sono i tecnici di tutto il mondo e vedono le modifiche, molto probabilmente a loro gli sta bene e vengono modificate, primo punto, alcune modifiche sono giuste ad esempio l’intervento del medico molti atleti ci giocavano, quanti atleti fanno le prese due passi e sono fuori? giusto lo shido, sul falso attacco è facile capire se un atleta fa un attacco reale o un falso attacco bisogna vedere l’uke se non ha subito nessun squilibrio è shido,ci sarebbe molto da dire sul arbitraggio ma mi fermo qui. leggevo che gli arbitri nessuno lo vuole fare, vi siete chiesto come mai ? i motivi sono tanti provate a riflettere
Bucci Pasquale says:
16 Maggio 2014
Come arbitro vi dico che la verità è che negli incontri di poca rilevanza in pratica ti tocca arbitrare da solo, perchè di moviole.. coi tempi che tirano ma quando si vedranno mai !!!
Così almeno prima se facevi una cazzata, perché non eri in buona posizione oppure stavi arbitrando da ore decine di incontri, c’erano i giudici che ti correggevano.
Adesso è peggio indiscutibilmente e pure per gli arbitri credetemi : le volte che mi è toccato dase hansoku-make perchè vedevo l’atleta che magari rispondeva con un te-guruma ad un attacco, mi faceva sentire che eraq una cosa sbagliatissima.
Ma tant’è, c’è chi ci ha pure pensato sopra. Ad ogni modo guardate che se tirate un uchi-mata senza effettuare kuzushi, gli arbitri non sono stupidi, la prima te la posso passare ma se me lo fai una seconda volta ti becchi shido.
E se esci su un vero attacco e non su un ancatina e magari rientri subito, come faccio a darti una sanzione ?!?! altra cosa è quando esci, avendo potuto schivare un attacco con un tai-sabaki…
Comunque anche io sono d’accordo; per esempio, come si fa a considerare non valida questa tecnica : http://vimeo.com/67426696 ?!?!
Difatti a riprova di ciò guardate un pò cosa è successo a Londra : http://www.youtube.com/watch?v=tBuVI167JBc&feature=related ….
Sarò un pessimo arbitro, non c’è dubbio, ma ancora non ho capito perchè il coreano non s’è preso hansoku-make….
Condivido in pieno sede non certo all’altezza di un evento che vede i migliori atleti studenti e nello stesso tempo atleti FIJLKAM che partecipano all’attività nazionale con la presenza anche di Campoini Italiani Assoluti “Ma non esiste una Commissione che prende visione delle sedi di gara ” prima di dare l’autorizzazione!
MB Giampaolo Magri DT ASDGJKano di Foligno c Nera 7 dan
Lucio says:
17 Maggio 2014
Sante parole. Il judo e gli atleti sono snaturati da arbitri ignoranti, impreparati, superbi e tracotanti. Più regole e regolette mettono e più mettono in crisi questi personaggi. Mi chiedo quante volte alla settimana un arbitro studia filmati per allenare la propria capacità di valutazione: secondo me le ore dedicate a questa attività preparatoria sono pari a zero.
Pasquale Bucci says:
24 Maggio 2014
Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda…
Non volevo attaccare la categoria arbitrale nè la voglio difendere adesso; fra l’altro ne faccio parte…
No, volevo puntare più in alto : con chi ha studiato il regolamento delle gare a cui un arbitro si deve attenere (suo malgrado e sono in tanti ve lo assicuro).
Ma tant’è, come si dice, non capisco ma mi adeguo.
Piuttosto, come è possibile notare, il criterio di utilizzo del mezzo della telecamera non viene applicato in maniera omogenea in tutti gli incontri : in quelli importanti spesso c’e’ un’attenzione da regista maniacale, mentre in altri incontri sembra sia partita una registrazione col timer….
Gli incontri più scorbutici e difficili non sono quelli coi campioni; lì la classe risolve di solito l’incontro e l’arbitro fa il ragioniere.
Ma in quelli dove i due atleti si equivalgono e non hanno un grande bagaglio tecnico, è lì che si vede la preparazione e la personalità degli arbitri; che di sbagli ne fanno sicuramente, ma vi assicuro che nella grande maggioranza lo fanno in buona fede, e per 2 spicci che ti rimborsano poco più della benzina.
Ciò che ti fa andare avanti è la passione di fare bene; una cosa proprio come quando eri atleta, non ce lo siamo scordati, tranquilli..
Sudare ore ed ore, sacrifici ed ore tolte alla famiglia, magari vanificate da uno sbaglio arbitrale : quando me ne accorgo o me lo fanno notare sto peggio degli atleti !!!
Ma anche io mi preparo e guardo filmati e materiale arbitrale : non è facile credetemi.
Molto più facile è per altre figure che sul tatami non ci salgono più o raramente lo fanno; ma forse, sai com’è … dai piedistalli delle statue non si vedono bene i fili d’erba…!!!
Bonfy says:
18 Maggio 2014
Sapete che c’è!? E che si puó anche dire: va beh dai non facciamo i pignoli, gli scansafatiche o figli di papà che vogliono tutto super bello! E invece no, non è quella la questione! perchè a me va anche bene bene tutto, ma sabato meno male che nessuno si è fatto male se no volevo vedere come faceva passare l’ambulanza dentro il mercato! Avrei voluto volentieri filmare e mandare ai vigili come un autobulanza potesse passare tra i banchi del mercato senza causare altri incidenti o disguidi!
Quindi non si tratta di essere pignoli o simili, si tratta di saper organizzare un campionato in un città come Milano, e non mi pare che sia una città senza le possibilità!
pat says:
20 Maggio 2014
non voglio assolutamente difendere la classe arbitrale ma rendere giustizia a chi sta dietro i tavoli
1° trovo giustissimo quello che ho letto sullo studio dei filmati
e probabilmente ha ragione chi dice che pochi(xchè secondo me c’è qualcuno che lo fa)lo fanno ma lancio una freccia e vi chiedo SAPETE QUANTO VIENE PAGATO un ARBITRO ? QUANDO VA’ BENE 50 EURO (solo quando arbitra)
certo non è una giustificante ma poichè tutti devono vivere potete ben pensare che gli stessi uomini e donne debbano fare un ‘altro lavoro x mantenersi?
2° Car system? Oggi x molti è diventato come la calcolatrice senza non si riesce più a fare i conti ecco poi xchè vediamo alcune scene che non ci piacciono
3° la professionalità? allora mi chiedo xchè i vari comitati regionali non mettono a spesa di mandare i propri arbitri ecc.ecc nei vari tornei internazionali ?forse potrebbero migliorare e non pesare sempre sul conto famiglia che di questi tempi è sempre più stretto
Per quello che mi riguarda negli anni ho cercato di inserire giovani a questa professione che se fatta bene può elevare la categoria e potrei dire che ci sono riuscita almeno il tempo me ne darà conto
Certo le parole si sprecano regolamento che cambia sempre (seguo le gare e molto spesso sono ai tavoli e posso dire che è un problema più degli istruttori che dei ragazzi) ma questo non è così allarmante il judo deve evolversi e cambiare ma sopratutto deve cambiare l’idea di come gestire il judo
Non E Che Sia Stato Un Caso Di Soldi, Che Come Al Solito Succede In Italia ?!
antonio says:
21 Maggio 2014
tutto giusto quello che ai scritto,ai dimenticato gli ufficiali di gara, che hanno dovuto affrontare molte difficoltà a partire dal care-sistem senza radio trasmittente poco spazio dietro ai PG atleti e pubblico (pochi)sopra ai tatami area di sicurezza zero, tavoli troppo vicino al tatami, il regolamento dice che ci deve essere almeno 50 cm di sicurezza.
lallo says:
21 Maggio 2014
e che dire che non c’era neanche la possibilità di comprare un panino o una bottiglietta d’acqua all’interno della struttura, passi anche per il caffè, ma si è contribuito a fare arricchire la bancarella del mercato davanti all’entrata che ha applicato prezzi non convenzionati e che ai ragazzi (ricordiamoci studenti) ha aggravato ulteriormente sulle proprie tasche oltre al viaggio ed al soggiorno. Tengo a precisare che la bancarella si è presentata anche la domenica ed era la sola. Forse un caso? e per completare non ho visto un scontrino di cassa. Mahhhhh. e l’organizzazione dove era?????? Grazie per quanto avete contribuito a far si che a Milano questo sport sia stato considerato solo un’evento. Se avveniva in un paesino sperduto sulle montagne sicuramente avrebbe avuto più importanza.
Rox says:
22 Maggio 2014
Lallo, se posso vorrei smentirti, la bancarella applicava prezzi più che regolari, per essere un bancarella, 1€ il caffè, 1,8€ la lattina… Non è per fare polemica o la precisina ma giusto per non fare di tutta l’ erba un fascio, che poi il palazzetto dello sport non era un palazzetto, e che non c’era la dovuta sicurezza; su questo siamo tutti d’accordo!
Fabio says:
22 Maggio 2014
Premetto che non ero a Milano ma chiunque, che conosco, vi è stato ha testimoniato lo stesso stato di abbandono e disorganizzazione.
Ora secondo me l’indigazione è importante ma se rimane circoscritta fra noi è questo splendido sito conta poco, lasciatemelo dire. Se vogliamo che queste cose non capitino più occorre che il CUS Milano sia oggetto di critiche e lamentele ufficiali da parte degli organi competenti, come anche da parte dei singoli. Occorre far capire la nostra forza. Poco importa se lo stesso è capitato anche ad altre federazioni, oggi come oggi occorre sempre più la capacità di trasformare un problema in un’opportunità.
Far sentire le ragioni del judo al CUS Milano e ai CUS territoriali è secondo me il primo passo per evitare che queste cose non capitino più.
laura says:
22 Maggio 2014
Mi associo completamente con il tuo pensiero Fabio…è come lamentarsi al vento. Se urli solo, per quanto tu possa farlo forte, ma poi non agisci di conseguenza (non so con lettere, raccolte firme, articoli sulla stampa ecc ecc) è come se non avessi fatto nulla…poi si sa, a voce gli italiani sono tutti bravi ma ad impegnarsi a mettere nero su bianco (con un documento scritto o un articolo), il che vuol dire metterci la faccia, ce ne sono veramente pochi!
Fabio says:
24 Maggio 2014
Sinceramente non riesco a capire il senso di questa politica dei piccoli passi, del “vorrei ma non posso”. Liberalizzare da una parte ma al contempo bloccare la partecipazione a tornei come Parigi, Tokyo o, ora, L’Avana. Non riesco a capire se è mancanza di coraggio, semplice prudenza o…….paura. Paura che il processo di cambiamento si compia. E non c’è dubbio che si compia, perché in questo mondo globalizzato non siamo più solo noi a scegliere. Questo i club civili più grandi credo che oramai lo sanno ed è per questo che devono muoversi a sostenere il cambiamento che, si badi bene, a mio avviso non va a scapito dei club militari, è solo un modo nuovo di vedere le cose.
Tocca agli atleti, più che ai dirigenti, ora fare i passi necessari affinché il processo di cambiamento e di vera liberalizzazione anche in Italia finalmente si compia.
laura says:
24 Maggio 2014
Già in altri articoli si è avuto modo di esporre la questione “liberalizzazzione” (subito ed a tutte le competizioni) ed oramai siamo tutti daccordo sul fatto che sia la SOLA strada percorribile per: fare più esperienza, essere più competitivi, essere più visibili, essere più appetibili ed allargare, anche e di conseguenza, la base dei praticanti…perché forse non ce ne siamo accorti, ma la contrazione degli iscritti è in corso da tempo…ed è proprio sulla base, quella fatta da “comuni” civili, che, a differenza del recente passato, si dovrebbe investire maggiormente per il bene di tutti, militari compresi…(ed anche le recenti medaglie lo hanno confermato).
Ed oggi, che finalmente con il sistema Interforze (…nonostante un nome tutt’altro che azzeccato, a mio sommesso avviso!) è stata data un’OPPORTUNITA’ proprio a questi “comuni” civili…ora non ci sono più scusanti, saranno proprio loro, atleti-tecnici-dirigenti civili, i responsabili del loro destino!
Quindi, cari club civili e soprattutto cari atleti, non accontentatevi come sempre delle briciole, non aspettate che le decisioni per voi siano prese da altri (“Cosa decideranno i responsabili delle squadre militari?” si legge nell’articolo) siate voi padroni della vostra vita judoistica e fatevi sentire…quale occasione migliore di questo allenamento “aperto”? Partecipate dunque ed esprimete il vostro pensiero costruttivamente, anche se non condiviso e non capito, per il bene di questo meraviglioso sport è necessario un pò di coraggio e di intraprendenza anche da parte dei “comuni” civili. E’ sotto gli occhi di tutti il processo di cambiamento che si stà avviando, i grandi club civili ed i gruppi militari probabilmente lo hanno già compreso…e voi?
laura says:
25 Maggio 2014
…forse anche qualcun altro ha compreso, ricollegandomi a quanto poco sopra detto, apprendo di recente l’iniziativa del COMITATO REGIONALE (sicura espressione della miriade di operatori – atleti tecnici dirigenti ecc. ecc. – CIVILI) EMILIA ROMAGNA, che si sarebbe fatta carico dei costi di soggiorno per gli atleti della propria Regione che fossero andati a combattere a L’Avana o ancora quello del VENETO che offre un soggiorno gratuito in Giappone ai propri agonisti disponibili alla trasferta…
Nonostante queste lodevoli e, soprattutto, concrete iniziative (che chiaramente indicano il cambiamento in atto) si continua a bloccare (…per quale motivo poi nessuno lo ha mai spiegato!) la partecipazione a tornei come Parigi, Tokyo, L’Avana e perciò si continua in modo evidentemente “discriminatorio” ad inibire la libera iniziativa e la libera circolazione, si continua ad impedire il proprio progresso tecnico/formativo (quel famoso background di cui gli atleti italiani sono carenti secondo anche il DT Toniolo e che quindi dovrebbe essere implementato bla bla bla…) e, in alcuni casi (se non erro anche nel caso dell’L’Avana), si impedisce anche la possibilità di vincere premi in denaro (…che in questo periodo non può essere considerata secondaria). Questioni tutte sicuramente problematiche ed in parte trattate anche dalla Corte di G. della C.E.
GR says:
24 Maggio 2014
Fabio sono d’accordo con te, difficile è avere coraggio.
Siamo un grande gruppo e insieme la forza di proseguire su questa strada che tanti credono renderebbe questo sport con valori più credibili ma se ci sono dei blocchi troviamo la strada interrotta e non c’è più continuità. Si deve partire da zero o prendere la deviazione.
I civili sono un gran numero di persone e tra tutti anche valide e potrebbero dare grande crescita a questa disciplina. Tuuti insieme per progredire in amicizia e mutua prosperità
lallo says:
26 Maggio 2014
Speriamo che queste nostre indignazione vengano lette da persone autoritarie e che agiscano per il bene dei nostri ragazzi.
Bell’articolo. Condivido gran parte di quanto scritto. Io parto dall’assunto che tutti sbagliamo, me compreso che faccio l’insegnante tecnico, ma credo che con la passione, la ragione ed il confronto si possano eliminare parecchi errori. In primis bisognerebbe che gli arbitri avessero passione per questo sport e quando vedo gente che non ha nulla di un judoka capisco perché poi si verificano certe situazioni. Inoltre, il nuovo regolamento, relativamente alle sanzioni e alla rottura delle prese, di certo non aiuta chi vorrebbe fare l’arbitro con passione, cercando di migliorarsi. Guardo tanti video di incontri di alto livello e mi rendo conto che ci sono pochi arbitri che durante la conduzione dell’incontro fanno in modo che i veri protagonisti siano gli atleti. Un esempio su tutti è stato Fuji. Se l’intento dell’IJF era quello di spettacolarizzare il Judo con l’introduzione delle nuove norme arbitrali, allora hanno fatto un buco nell’acqua. Basti pensare agli ippon degli anni ’90 e 2000 di Koga, Nomura, Inoue, Giovinazzo, Quellmanz, ecc. ecc. per vedere che il Judo era già altamente spettacolare e sarebbe bastato dare la sanzione ogni volta che si eseguiva un Kata guruma (o Kata otoshi) e non si faceva almeno yuko. Detto questo, la cosa peggiore è che grazie anche a questo regolamento perderemo, o per lo meno non incrementeremo i numeri, in quanto quando un profano si avvicina al Judo e vede che vince gli incontri colui che ha fatto mettere il piedino fuori dal quadrato all’altro (perché è molto più forte fisicamente o più furbo) e non vince chi cerca di eseguire le tecniche con efficacia, pensa che preferirebbe vincere in un modo più spettacolare (KO nella boxe, kick boxing o Thay boxe)!
Denison Soldani santos says:
29 Maggio 2014
Bravo allenamento ragazzi ed allenatore, complimenti per il judo di prima qualità.
Stefano says:
1 Giugno 2014
La vocazione da Maestro di Judo non si crea e non si distrugge! E’ bello sapere che da altre parti il Judo ha un ruolo di primo piano e che le anche le tue relazioni facilitano gli incontri per la nostra nazionale. Bravo Pierattilio!
Ebbene si sono un Hacker, dopo 30 anni di uso ininterrotto del computer finalmente mi sono finalmente guadagnato sul campo questo appellativo. Ma, Vostro Onore, lo sono per una buona causa: quella di dare maggiore risalto allo sport che amo e pratico, sfruttando un pubblico sondaggio (liberamente pubblicato) e votando una persona che ritengo rappresentativa. Intendiamoci, Ezio Gamba può stare più o meno simpatico ma lo ritengo una persona onesta, uno sportivo di valore e MERITEVOLE DEL TITOLO…. se come Judoisti abbiamo votato compatti è anche segno che siamo un gruppo unito che si è stancato di subire L’INDIFFERENZA di un giornalismo sportivo vecchio e becero.
Quindi ora, bando alle ciance, io scriverò alla Gazzetta e spero lo facciano in molti di noi. Basta lamentarsi e chiedere l’intervento della federazione.
Achille Piazza says:
4 Giugno 2014
fa niente … abbiamo vinto lo stesso. Ezio è il ns. simbolo ed è il simbolo di uno sport puro e incontrastabilmente unico per l’eccezionalità del gesto atletico. Questo a noi basta ed evidentemente basta anche al CONI che tanto fa per non valorizzare il più completo sport dell’universo sportivo e non sportivo avendolo riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Sono loro che temono il confronto…noi mai!!
NON IMPORTA SE INVALIDANO IL SONDAGGIO, NON IMPORTA SE “POSIZIONI POLITICHE” VOLEVANO UN ALTRO SETTORE COME VINCITORE. EZIO HA VINTO.
alessandro says:
11 Giugno 2014
ciao non dovrebbe essere l’ultima prova del GP…se nulla cambia a novembre in campania dovrebbe esserci la 4 e ultima come da paf…ciao
Lady Oscar says:
11 Giugno 2014
E poi ci sono i pseudo giornalisti come voi che per fare un articolo devono scriverci un miliardo e mezzo di parolacce o un miliardo e mezzo di insulti o un miliardo e mezzo di critiche!!! Bra!!
amministratore says:
11 Giugno 2014
mi spiace deluderla, Ma Nessuno di noi si è Mai definito giornalista, perche’ di fatto non Lo siamo. Ma abbiamo fatto di più per evitare confusione: abbiamo scritto bello Chiaro Che questo è un blog (non un quotidiano on line) dove ci possiamo scambiare opinioni. le Consiglio la Lettura Della nostra sezione ‘mission’.
La ringrazio per aver condiviso con noi il Suo pensiero.
Ennebi
Caro redattore riconosco nelle sue parole alcune mie frasi più volte divulgate nel web e dette direttamente in assemblea generale Penultima scorsa, dove evidenziavo l’anomalia che vede circa il 30 per cento della federazione decidere per tutti, nella totalità delle società iscritte la metà può accedere al voto con l’attività agonistica ma circa la metà non può accedere al voto perchè non ne fa. non parliamo poi delle attività che non siano judo lotta e karate in quanto, jujitsu, sumo, aikido e altre minori proprio non possono in quanto non hanno attività, o quasi, agonistica per racimolare punti. Su una cosa la devo però invitare a leggere preventivamente il REGOLAMENTO PER GLI STATUTI DEL CONI, in quanto il diritto di voto si acquisisce per aver svolto attività, amatoriale, divulgativa, agonistica, promozionale, ma vieta esplicitamente voti su base numerica.
Alessandro Comi says:
12 Giugno 2014
Gentile lettore, la ringrazio per la puntuale osservazione: ricordo diversi suoi interventi su questo blog in cui invitava a guardare gli altri come modello per crescere. Conosco la normativa a cui fa riferimento, ma nonostante ciò ho scelto di sbilanciarmi andando oltre, pioché, come dichiarato nelle premesse, questa rubrica vuole essere un’occasione per “sognare ad alta voce”, per creare spunti futuribili ma anche per “spararle grosse” con intento genuinamente provocatorio; d’altronde la realtà è un punto di partenza da cui, almeno in parte, ci si può anche discostare… a volte.
AC
Cianna says:
11 Giugno 2014
“Rubrica di SATIRA a cura di Chiorbaciov” Non riesco a trovare il termine “giornale/giornalistico” o “quotidiano/testata on line”, eppure ho fatto il giro del blog più volte…
Dal sito della “Treccani”: SATIRA Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizi o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore.
Mi sembra che la definizione stessa riassuma il carattere goliardico del post… Ma il mondo è bello perchè vario!
Maghe says:
12 Giugno 2014
Fabio Cherici non è SENESE .. è Aretino ASD OK JUDO AREZZO 🙂
Lady Oscar says:
12 Giugno 2014
Non mi garbate lo stesso!!! Leggo sempre una sottile dose di critica verso una federazione che ha sfornato e sforna campioni ogni giorno!! E voi state sempre a dire anzi a ridire!!!! Mai letto una nota positiva!!! Mio parere ovviamente!! Giornalisti o non!!
amministratore says:
12 Giugno 2014
Mi spiace che lei la pensi in questo modo.
Tuttavia, non possiamo nemmeno pensare di piacere ai 35 mila visitatori diversi che ogni mese raggiungiamo.
Aggiungo anche che la sua opinione e’ opinabile in parte, non sul fatto che non le piacciamo, e ci mancherebbe altro, e’ libero di pensarla cosi, ma mi viene difficile come Lei possa avere una opinione su un dato di fatto. Non so se lei sia un giornalista o meno, ma di certo non puo’ dire che non siamo mai stati propositivi e positivi, poiche’ non e’ affatto vero. Le innumerevoli mail che OGNI GIORNO riceviamo da quando siamo nati, ci raccontano cose diverse.
In ultimo, l’articolo che ha commentato non mi pare sia contro la Federazione, per niente! 🙂
E poi, noi crediamo nella sinergia e non nell’essere contro qualcuno. Abbiamo criticato e abbiamo elogiato.
Per concludere: puo’ sempre scegliere di non leggerci.
Grazie,
Ennebi
Marcaurelio says:
15 Giugno 2014
Carino st’articolo… ^__^
Vediamo : per me manca quello che saltapicchia tra la sedia da allenatore e le spalle della giuria a vedere accoppiamenti dopo ogni incontro..!!!
Marco Bottinelli says:
16 Giugno 2014
La polemica di Lady Oscar mi sembra fuori luogo salvo il fatto che a Lei la satira e l’umorismo possano non piacere. L’articolo secondo me manca di un modello. L’URLATORE ovvero colui con una voce simile alle casse di Vasco Rossi in concerto , che inizia non si sa con quali polmoni ad urlare (prima per tutti i 5 minuti ininterrotti) e di solito grida frasi tipo : Vai, adesso vai Tu, attacca, dai ancora o a terra : tienilo, chiuditi, tienilo. Esso si nota peché dopo 30 secondi intorno a Lui si genera il vuoto degli spettatori storditi dalla sua voce (lui é un po sordo e quindi non se ne rende conto)e alla fine gli arbitri lo buttano fuori con un bel rosso , non perchè ha insultato loro o l’avversario del suo allievo (in genere é molto corretto) ma perché gli ha distrutto i timpani e i mar….ni.
Un ultimo indizio, per chi mi conosce personalmente, sa che si tratta di una descrizione autobiografica. A me l’ironia piace. Marco
lallo says:
16 Giugno 2014
Bene, come previsto tutto tace. Questo è il valore del ns. Judo in Italia.
MG says:
17 Giugno 2014
Mea culpa, mea magna culpa, Maghe: svista clamorosa
Cinzia Bonfante says:
17 Giugno 2014
Corretto, grazie per la segnalazione!
Carlo Grava says:
18 Giugno 2014
Forse può essere solo una battuta, ma la lancio lo stesso.
Si legge in molti articoli di giornali di società professionistiche “private” di sport come calcio-pallaccanestro e così via che falliscono con milioni di debiti e che pagano degli atleti più o meno forti con cifre esagerate. Se si riuscisse ad avere un sistema serio e coordinato tra le varie società-federazioni per poter intercettare quei soldi per i cosidetti sport minori ( ma non minorati….), eviteremo di danneggiarci (ricordo che i corpi militari sono enti pubblici e quindi a costo tasse). Cosi facendo si creerebbe una rete di sport utile per tutti. In effetti credo che sia la funzione principale del CONI, che come ha detto il Presidente della Repubblica, in teoria dovrebbe separare gli interessi politici ed economici per migliorare il tessuto socioeconomico nel principio del “mens sana in corpore sano”. Infine un particolare, non possono esistere sportivi professionisti se non esiste un buon numero di praticanti di base, anche se poi basta far mettere le persone su un divano e pagare la tv-via cavo per mantenere certi sportivi. Ma siamo sicuri che sia la strada giusta per il futuro?
Rosalba52 says:
2 Luglio 2014
Tutte le puttanate che noi abbiamo scritto per quanto riguarda il mondiale di calcio, nel mio caso “evidente voglia di nn vincere”! é vera!!! Nn ho mai sentito nessuno che odia i judoka anzi proprio per l’umiltá che indossiamo e che nn millantiamo nn siamo visti ne come prolassi rettali n’è come spocchiosi! Nn estremizziamo nulla se nn un vero senso del sacrificio giusto messaggio che deve passare per le giovani leve che iniziano a praticare ogni genere di sport! Nn so chi tu sia dove sei nato se sei un judoka e ti hanno traumatizzato da piccolo dicendoti qualcosa, se ti sei chiuso a riccio o altro, ma nn ho mai sentito nulla del genere!! Poi che il judo faccia bene più degli altri sport nn è compito nostro dirlo ogni genere di attivitá sportivo ha dei benefici fisici e mentali per la crescita di un essere umano! Ma capisco i judoka che sponsorizzano il judo come tale, ognuno da che mondo é mondo tira l’ acqua al suo mulino!! E di questo nn mi scandalizzerei!! Nessun judoka si specchia e si vanta ma sicuramente ci si sente piú belli senza peccare di presunzione, perché ci sentiamoci piccoli eroi di grandi imprese e nessuno ci caga!! E anche se qualcuno ogni tanto si vanta lasciamoglielo fare magari se lo merita!!!
Chiorbaciov says:
2 Luglio 2014
Ciao Rosalba!
Anzitutto sono felicissimo: raramente, e parlo per altre esperienze, qualcuno di importante tende ad esporsi per esprimere il suo pensiero, e questo ti fa onore.
Ovviamente qualunque cosa venga vergata dalla mia penna digitale su questa rubrica è l’espressione di un mio personale punto di vista, e come tale si rifà al mio vissuto ed a cose che ho visto, sentito e passato. Lungi da me pensare che la mia sia l’unica realtà, ma so che è comunque un’esperienza comune a tante a persone che hanno apprezzato l’articolo. Insomma: non tutti i judoka sono così, ovviamente, ma non è neanche vero che non lo è nessuno. Per quanto mi riguarda penso che siano in parecchi.
Altro punto: non mi sono addentrato nelle critiche alla tremenda esibizione che i calciatori azzurri hanno sfoggiato durante il Mondiale. Quello che ho evidenziato è che si è usato a pretesto questo per criticare il calcio nel suo insieme, che, all’interno del Mondiale stesso, racconta invece di storie e sacrifici bellissimi.
E dunque, non sarebbe meglio prendere esempio da certe manifestazioni sportive o da certi tipi di eventi che coinvolgono un movimento enormemente più grande del nostro piuttosto che liquidarli con “il calcio è uno sport di merda?”.
Su una cosa siamo d’accordo (visto, non sono solo un brontolone) e cioè che i nostri sacrifici ed i nostri risultati (ma meglio dire i vostri, chè io ho la preparazione fisica di un frequentatore di bocciodromi)nessuno se li caga. Ed è giusto che ci si senta orgogliosi del proprio palmares, specialmente se si è professionisti e se si ha una medaglia olimpica. Il sacrificio, le lacrime e le medaglie dei judoka più in vista sono un motore eccezionale sia per chi già fa questo sport sia per chi ci guarda. E rientrano nell’esempio della bella gara a Recco di cui parlavo nell’articolo.
Altri atteggiamenti di disprezzo verso altre discipline (che, fidati, vedo e sento)non ci aiutano. Si tratta proprio di un cambio di mentalità che, ovviamente, non riguarda tutti.
Ciao!
giuseppe says:
3 Luglio 2014
sicuramente si può e si deve migliorare. Personalmente ho un bellissimo ricordo delle due settimane passate a Ostia. Ho avuto modo di conoscere gente nuova e reincontrare vecchi amici. Inoltre, ho potuto respirare l’aria del nostro centro olimpico… e siamo fra le poche federazioni a poterselo vantare.
Siceramente il corso ad Ostia nn mi disturba anzi… certo so di molti amici che x questioni lavorative o anche impegni con le palestre stesse non riescono ad assentarsi 2 settimane… forse sarebbe il caso di trovare una soluzione per queste persone…
i corsi e.learning dico assolutamente no. Sono poco produttivi e non ti formano. Molte amministrazioni li usano ma non ti formano e servono solo per giustificare dei finti aggiornamenti.
Sarebbe bello il discorso crediti formativi… sia per acquisire le qualifiche che per i corsi d’aggiornamento. C sono molte opzioni. Una potrebbe essere quella di dare la possibilità alle asd di organizzare dei corsi e a seconda dei tecnici delle ore e degli argomenti, dare crediti formativi ai frequentatori, validi x gli aggiornamenti e/o acquisire qualifiche superiori.
Ne esistono già molti, vedi quelli con Katanishi, Gamba e tanti altri. Gli argomenti possono essere diversi ed ognuno a seconda delle proprie prerogative può scegliere cosa preferisce.
resta il problema costi per i partecipanti e finaziamenti ai Comitati regionali… sicuramente risolvibile…
chissa … forse un giorno…????
mi piacerebbe leggere altre idee!!!!
grazie
In primo luogo, un forte in bocca al lupo a tutti i ragazzi che certamente onoreranno al meglio la maglia azzurra che sono la nostra forza del domani.
Vorrei, ancor prima di vedere i risultai, con tutto il cuore mi auguro siano strepitosi, dire una cosa. siamo nelle mani di persone approssimative e dannose per il ns movimento, hanno letteralmente spaccato le gambe ai nostri atleti giù a lipari con lavori assurdi, tanto da “imballare” le gambe dei ragazzi e qualcuno ha anche la pubalgia. Detto questo riformulo i sinceri auguri alla squadra con la speranza che siano affidati a tecnici capaci perchè i talenti vanno curati e non distrutti.
patrizia says:
5 Luglio 2014
come da anni gli addetti ai lavori sostengono era ora che cambiassero le cose x i sorteggi peccato x tutti gli atleti che negl’anni passati sono stati penalizzati da questo sistema
che non ha creato campioni ma impoverito il judo
Antonio says:
5 Luglio 2014
Pur senza togliere nulla all’atleta Angelo Pantano voglio precisare alcuni aspetti di questa disciplina che vengono insegnati sin da principio, primi fra tutti RISPETTO ed UMILTA’.Affermare che una possibile prestazione in gara a questi ultimi Campionati d’Europa dell’atleta sopracitato avrebbe portato una MEDAGLIA FACILE denota poco rispetto di coloro i quali, nella categoria stessa, non sono riusciti a giungere sul podio e nei confronti degli avversari stessi, oltre che ad un’eccessiva sicurezza ed arroganza, specialmente se riscontrate nei tecnici.RISPETTO ed UMILTA’ sono principi findamentali in questo sport e DOVREBBERO essere i TECNICI i primi trasmetterli ai loro atleti e tali affermazioni li sconfessa.
Alessandro Comi says:
6 Luglio 2014
A nome della redazione di Italiajudo la ringrazio per il suo contributo. Penso che le parole del M.° Moraci, che ho raccolto ieri al termine della gara, non manchino di rispetto a nessuno dei “non medagliati” primo fra tutti a Fabrizio Magozzi che ieri ha esordito in azzurro nei 55 kg con un settimo posto che ad inizio stagione poteva suonare quasi impensabile ma soprattutto combattendo da “grande”, come Moraci stesso ha in altro modo sottolineato. E’ innegabile d’altronde che un Campione Europeo in carica che ha iniziato la stagione con una medaglia d’oro in Coppa Europa a Zagabria – quale è Angelo Pantano – avrebbe avuto tutte le carte in regola per salire anche sul podio di Atene senza grosse difficoltà. Dire questo a mio avviso non significa mancare di rispetto agli altri, piuttosto significa conoscere il valore dei propri atleti ed essere loro vicini quando “cause di forza maggiore” hanno negato un Europeo alla loro portata.
AC
pat says:
9 Luglio 2014
sono mamma e da molto tempo sento questo problema che però a torino si è in parte (e dico in parte)risolto
C’è infatti una scuola (Quintino Sella )che si è molto bene attrezzata x gli studenti atleti e che molto ben gestita da professori che sanno di cosa parliamo essendo in parte stati atleti
un organizzazione che con le pianificazioni delle società riesce a coniugare impegni scolastici e impegni sportivi aiutando anche e soprattutto nel momento della famigerata maturità
quello che trovo mancante è Università,non ci sono facoltà che permettano ad uno studente di imparare via web ad esempio(naturalmente parliamo di università pubbliche) e così si va sul privato e i costi salgono, ci sono federazioni come AICS che riescono a fare una convenzione con le università telematiche facendosi scontare 1000 euro sulla tassa
Mauro says:
10 Luglio 2014
Ho partecipato al seminario tenuto dalla dott.ssa Iannucci. Ho riscontrato competenza e disponibilità nell’affrontare temi ed argomenti su cui ci si sente – a torto o a ragione – padroni della materia.
L’aspetto psicologico nello sport da combattimento andrebbe sviluppato ed approfondito, in quanto tocca aspetti spesso sottovalutati nell’economia e nella gestione della preparazione di un atleta.
Mi auguro che sia possibile ripetere tali incontri, magari portando esempi concreti, tratti dalla vita di palestra di tutti i giorni.
Gianluigi Giorda says:
15 Luglio 2014
Concordo pienamente con l’auspicio che finalmente TUTTE LE COMPETIZIONI INTERNAZIONALI SIANO LIBERALIZZATE.
Non mi trovo in sintonia con questa formula dove i tecnici debbano dare o meno il benestare per partecipare a talune competizioni di livello.
Fissato un parametro di Ranking credo sia opportuno dare , a chi ovviamente crede di investire su se stesso o i propri figli,la possibilità di crescere e ed ambire a conquistarsi un posto nel panorama internazionale.
Un atto dovuto a tutti gli atleti e alle loro famiglie che già hanno investito nella classe cadetti ed ora vogliono continuare a crescere.
un saluto a tutti i judoka e buone vacanze a chi le potrà fare.
jonathan says:
16 Luglio 2014
concordo in pieno, soprattutto bisogna fare chiarezza e essere più coerenti sui giudizi.. e che ci sia un regolamento tale che da rendere una stessa azione valutata allo stesso modo anche da arbitri diversi. un regolamento chiaro che diminuisca la soggettività del giudizio arbitrale. tutto questo da al fine di avere meno discussioni ad ogni incontro, senno prima o poi ogni gara finisce in rissa… Giusto o sbagliato che sia ci deve essere u regolamento CHIARO!!!
patrizia says:
17 Luglio 2014
sono d accordo su ciò che si dice nell articolo. Però liberalizzare alcune di queste gare solo con pochi giorni di anticipo é una presa in giro.
Tecnici e atleti scelgono il percorso di gare della stagione già all inizio o comunque con diversi mesi di anticipo. L’atleta deve avere il tempo di prepararsi bene ad una gara del genere e avere il tempo di fare il calo peso. Senza contare che, essendo a proprie spese, se si prenota un biglietto aereo all ultimo momento la differenza economica é notevole.
Quindi se si vogliono aprire queste gare a tutti, con i dovuti limiti e criteri, che si faccia per davvero e non in questo modo…oserei dire apparente.
Mi è piaciuto molto il titolo “l’Italia dei volontari” perché riassume in breve l’assurda situazione nella quale si trovano tanti judoka del nostro paese magari bravi e capaci, che devono improvvisarsi preparatori tecnici, allenatori, organizzatori di viaggi e soprattutto votati al sacrificio economico, quali ” volonterosi e coraggiosi” di un sistema sportivo che fa acqua da tutte le parti. Col volontariato non si va da nessuna parte o meglio ci si può solo improvvisare quando la fortunata casualità mette assieme un atleta di talento in una Società organizzata con almeno un insegnante capace ed una famiglia eroica e votata al sacrificio economico. In questo “non sistema” italiano manca un po’ di tutto per aiutare e supportare i giovani talenti, ma manca soprattutto un’organizzazione ed un metodo di preparazione e selezione organizzata per portare migliori ai livelli più alti del Judo internazionale. La cosa peggiore rimane però la rassegnazione ed il fatalismo che spegne sul nascere buona parte degli entusiasmi, spingendo giovani e famiglie ad abbandonare il nostro sport o il nostro arretrato paese.
pat says:
29 Luglio 2014
il judo ?cosa mi ha dato ? come mi ha formato?
ho cominciato a 12 anni,provenivo dal calcio e prima dalla ginnastica artistica, certo aver avuto un papà sportivo ai miei tempi era già un vantaggio,lui credeva nello sport come mezzo di crescita e questo sicuramente mi ha aiutato, ha formato il mio carattere,facendomi credere nelle mie capacità, con analisi e critica e facendomi sempre analizzare i pro e i contro di ogni attività che andavo a fare e che mi erano sottoposte
nel 1994 lavoravo x una società Italiana , con un Direttore commerciale giovane che proveniva da esperienza americana
dopo aver consegna dietro richiesta dello stesso tutti i dipendenti il proprio cv ,mi viene proposto di prendere in mano un nuovo prodotto in collaborazione con una collega già esperta che avrebbe dovuto passarmi le info, in quanto la stessa voleva (almeno a parole)cambiare lavoro e invece …….comincia il calvario. Questa signora tutto fa meno che trasmettermi quello che era il suo sapere e tutto faceva x mettermi in cattiva luce con lo stesso direttore che mi aveva scelta
inizialmente dopo un anno volevo abbandonare il tutto e chiedere il trasferimento , andando a parlare con il mio responsabile vengo a sapere le motivazioni x cui ero stata scelta, sul mio cv aveva letto che ero un agonista ,visto che parliamo di molti anni fa ero stata l’unica ad averlo riportato, pertanto ha ritenuto che x me fosse importante ,quindi mi sono ritrovata a pensare come arrivavo a vincere un incontro con una avversaria che non avevo mai battuto e mi sono detta “perchè non affrontare il tutto come una sfida sul tatami” Ho ragionato “diciamo” mi sono allenata e dopo 3 anni ho visto assegnarmi la vittoria e sono diventata la responsabile
Certo sono stati 4 anni pesantissimi ma senza la capacità che avevo sviluppato sul tatami , di sacrificio, di arguzia,perspicacia ecc ecc , non avrei mai superato l’ostacolo
Questo è stato forse il più eclatante degli episodi che hanno caratterizzato il mio periodo lavorativo ma senza dubbio in altre moltissime occasioni aver fatto AGONISMO mi ha reso forte da superare le difficoltà che la vita riserva e che il lavoro segue, al punto tale che quando sono diventata mamma ho inserito i miei ragazzi nello sport subito dandogli la possibilità di essere competitivi e oggi raccogliamo i frutti
Quindi aver fatto agonismo mi ha fatto vincere anche come MAMMA….
amministratore says:
31 Luglio 2014
Grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Luca says:
31 Luglio 2014
Agli ingegneri fategli leggere la Biomeccanica del Judo è vedrete che stanno contenti (parlo da ingegnere judoka!)
Carina la satira, ma la realtà’ e’ ben peggiore. Invece di semplificare i regolamenti arbitrali ogni anno vengono nuovamente modificati e complicati, allontanando sempre più’ lo scarso pubblico che tenta di avvicinarsi al nostro meraviglioso sport. Tante discipline hanno già fatto la scelta di semplificare le regole per rendere comprensibile e spettacolare quanto si svolge sul terreno di gara, mentre noi ci siamo ……”divertiti” a fare esattamente il contrario. Avete mai spostato lo sguardo dai tatamie alle tribune di una qualsiasi gara di Judo anche importante come una finale nazionale o un “assoluto”? Tolti gli atleti, gli accompagnatori e qualche amico, sono ben pochi i curiosi che entrano in un palasport per vedere le nostre gare. Eppure l’ ingresso e’ gratuito e non manca neppure il fascino di una disciplina orientale ricca di valori educativi. Cos’è’ allora che manca ? E’ mai possibile che altri sport riescano a riempire stadi e palasport a pagamento mentre noi riusciamo solo a lamentarci? Questi sono i temi sui quali bisognerebbe discutere e proporre soluzioni, invece di rovinarci il fegato perché’ un nostro atleta viene squalificato per aver sfiorato il pantalone dell’avversario
Fabio says:
31 Luglio 2014
Sinceramente non so se sono più imbecilli quelli che ancora confondono il Judo con il Karatè o quelli che ancora descrivono gli ingegneri come degli invasati del calcolo matematico.
Mi ricordo ancora quando feci il corso allenatori a Ostia la rabbia che provai quando una Psicologa (non dico il nome) disse che gli ingegneri non possono insegnare Judo.
Io invece seguo una squadra agonistica, dedico la mia vita al Judo e nel “tempo libero” progetto macchine automatiche per l’industria farmaceutica……va bene la satira ma per favore usciamo dagli stereotipi…
Cavallo pazzo says:
1 Agosto 2014
Beh non ci vuole uno studio a capire chi fosse la psicologa….. Capisco le tue obiezioni e le quoto, ma la satira è carina e centra il problema, secondo me. Ciaooooo e buon judo
Cavallo pazzo says:
1 Agosto 2014
il vero grande problema OLTRE un regolamento che di fatto dà la maggior parte della centralità dell’azione agli arbitri e non agli atleti, è che le gare di Judo sai quando iniziano ma NON SAI SE E QUANDO finiscono…. Questo lo rende assolutamente uno “scacciafiga” e, più in generale, uno scaccia pubblico. Mia opinione personale-
Cavallo pazzo says:
1 Agosto 2014
il vero grande problema OLTRE un regolamento che di fatto dà la maggior parte della centralità dell’azione agli arbitri e non agli atleti, è che le gare di Judo sai quando iniziano ma NON SAI SE E QUANDO finiscono…. Questo lo rende assolutamente uno “scacciafiga” e, più in generale, uno scaccia pubblico. Mia opinione personale- – See more at: http://www.italiajudo.com/il-judo-spiegato-ad-ingegnere/#comment-1533
Giuseppe says:
1 Agosto 2014
Bellissima….
il vero guaio e che gli arbitri sono in via di estinzione…. ragazzi provate a fare il corso…. avrete modo di fare un imporate esperienza judoistica imparando nel dettaglio il regolamento e sarete degli atleti e dei tecnici più preparafi sotto il profilo tattico. Italia judo… perché non fate un articolo in merito? Qst è un grosso problema di cui bisogna prendere coscienza. …
Giudicare il Judo parlando solo di agonismo e relativo arbitraggio, è come discutere di “cucina” parlando solo del “peperoncino”… Certo è un componente che può dare un tocco di gusto in più a certi piatti, ma, mi sembra ben chiaro, che l’arte culinaria è ben più vasta e può manifestarsi anche senza uso di peperoncino!!! Buon Judo a tutti!!!
patrizia says:
2 Agosto 2014
certo la scuola non aiuta gli atleti/e o perlomeno non sempre xchè ad esempio a Torino dopo svariate richieste un itituto superiore ha accolto circa 10 anni orsono l’appello delle famiglie di far entrare gli atleti nella scuola creando un corso (Liceo economico sportivo) dove gli atleti sono aiutati (non intendiamo come aiuto non farli studiare) Aiutati con lezioni di recupero quando sono assenti ,con interrogazioni programmate quando sono presenti
Certo per poter entrare bisogna produrre una serie di documenti (es.una lettera della federazione /società che attesta l’impegno sportivo che il ragazzo/a deve sostenere durante l’anno,le assenze x la nazionale giustificate ecc ecc)e il calendario gare ufficiale della federazione
inoltre gli stessi professori sono x la maggior parte ex atleti e questo naturalmente aiuta i ragazzi/e anche nella comprensione tipo il calo peso oppure quanto a livello emotivo possa la settimana prima di una competizione importante influire sul rendimento e altro
Quindi bisogna come sempre dividere certo i ns ragazzi di Torino sono fortunati come anche a Milano mi dicono che e,forse bisognerebbe uniformare tutto questo e farlo diventare non un singolo episodio ma qualcosa di concreto e magari didattico
mattia says:
3 Agosto 2014
Io ho la fortuna di frequentare un istituto tecnico economico a torino che ha creato appunto un corso per sportivi a livello agonistico. È una buona opportunità per chi fa molte assenze per impegni sportividi potersi organizzare con i professori e programmare le interrogazioni, esto dovrebbe essere l’aiuto che si da ai ragazzi.
Alessandro Comi says:
3 Agosto 2014
Grazie Patrizia e grazie Mattia per avere condiviso la vostra positiva esperienza. Purtroppo, esempi come il vostro, sono rari: in tutta l’Italia sono più che frequenti i casi in cui delle vere e proprie promesse, giovani ma cariche di successi internazionali, sono “vessate” da un sistema scolastico ed universitario frustrato e disinteressato alla crescita della persona nella sua globalità. E’ grave che il CONI, le Federazioni ed i ministeri di competenza non si adoperino per affrontare un problema che nazioni più evolute della nostra hanno da tempo risolto con discreto successo: l’auspicio è che le esperienze positive come quella che voi portate, siano studiate come punto di partenza per un cambio di prospettiva nazionale in materia di sport e scuola.
AC
mimmo says:
5 Agosto 2014
Amici, secondo un mio punto di vista, i casi di Torino e Milano tamponano il problema. I “capoccioni” lo dovrebbero risolvere. Io un idea la tengo e non mi danno l’opportunità di presentarla. Io non devo essere obbligato a fare una determinata scuola, io credo che TUTTI gli istituti scolastici devono avere classi dedicate a questi ragazzi, con riferimento insegnanti di educazione fisica i tecnici delle società e le federazioni. Esistono le raking list in tutti gli sport, quindi esiste la possibilità di vedere effettivamente se il ragazzo è un agonista “di passaggio” oppure è un agonista di interesse nazionale. PARLIAMOCI CHIARO, LA SCUOLA E’ LONTANO DAI GIOVANI, SE NE FOTTONO DI CHI FA SPORT, …l’importante come dice il nostro Mario, “è rispondere presente all’appello. Se c’è qualcuno che conta che può fare qualcosa io un idea la tengo…contattatemi pure ed insieme cercheremo di fare qualcosa. (questo un appello disperato, come tecnico e come padre ho inviato richieste e proposte ma non ho avuto nessuna risposta…non sottovalutiamo il problema, altrimenti saremo costretti che i nostri campioni pur di non abbandonare la scuola andranno all’estero…altro che bandiera dell’Italia)
Alessandro Grazie per aver dato voce al nostro ragazzo.
In Italia abbiamo avuto delle esperienze all’avanguardia per andare incontro a questo genere di problema. Il CONI Provinciale di Mantova alcuni anni fa era riuscito a farsi finanziare dalla Comunità Europea, grazie ai fondi sulle pari opportunità, un progetto che poggiava su due importanti piloni. Il primo era mirato all’inserimento nel mondo del lavoro di ex-atleti che passata la trentina e dopo anni di agonismo avevano difficoltà a trovare occupazione. Il secondo era mirato agli studenti/atleti e metteva a disposizione dei fondi per il recupero delle ore perse causa competizioni e ritiri. Quasi sempre queste ore erano gestite dalla scuola attraverso gli stessi insegnanti di ruolo che così vedevano gli studenti/atleti non come dei perditempo ma come giovani impegnati su più fronti. Il Presidente del Coni MN di allora Mauro Redolfini fu perfino invitato ad esporre i contenuti del progetto presso il Parlamento Polacco che ne voleva trarre spunto per farne una legge nazionale. In Italia è passato tutto quasi sotto silenzio. Personalmente sono convinto che se i fondi erano accessibili allora lo possano essere ancora basterebbe un ente capofila per ricostruire il progetto su larga scala.
Lo so che il commento non è prettamente sportivo, ma vorrei che con la situazione attuale fra Russia ed Europa il ministro degli esteri italiano sia EZIO GAMBA.
Zanesco Claudio says:
2 Settembre 2014
fosse
Giulio says:
3 Settembre 2014
Completamente d’ accordo su tutto. Bisognerebbe ripartire dai club e eliminare i gruppi sportivi militari che per alcuni potrebbero rappresentare solo una sicurezza economica
Alessandro Comi says:
3 Settembre 2014
I Gruppi Sportivi oggi sono l’unica risorsa per il professionismo e hanno l’onere e l’onore di ottenere il meglio dai migliori. Si tratta piuttosto di esigere e di non accomodare, di motivare e di non giustificare…A MONTE dei gruppi sportivi. AC
Gipsy says:
3 Settembre 2014
Sono in pieno disaccordo con il tuo commento e in parte sull’articolo che e’ stato scritto. Tutti sono sempre prontia dare contro ai gruppi sportivi militari. E’ vero a volte qualche atleta si siede o ha un momento di appannaggio e, guarda caso lo si nota sempre prendendo ad esempio i gruppi sportivi militari, pero’ molti non sann alcune cose e vale a dire
I ragazzi che vengono presi nei grupp sportivi militari hanno stipendi che vanno dai 1000 ai 1400 euro. Si pagano tutto ( almeno una buona parte di loro ) incluso palestra e preparatore atletico . Vale a dire circa 1000 euro anno. Poi per andare a gareggiare , qualora la commissione tecnica dia il benestare si pagano le trasferte . Per una coppa europa si parla di circa 400 euro e per una open almeno 600 euro . La nazionale paga poschissime gare ai soliti 6/10 atleti. Inoltre vogliamo dirla tutta??? perche’ non si parla di incapacita’ di costuire di mancanza di dialogo tra commissioni tecniche e palestre e non aggiungo altro….Chi scrive commenti deve essere anche informato sul sistema di costi che gli atleti devono far fronte per affrontare le gare perche’ la risposta quando e’ ora di fare esperienza in nazionale e’ : NON CI SONO SOLDI , cosi’ facendo non si fa esperienza e le varie commissioni dicono agli atleti, non hai esperienza quindi non ti possiamo mandare a gareggiare…. E’ il cane che si morde la coda non hai soldi , non fai esperienz, non sei tra gli eletti e cosi’ non ti mandiamo a far e gare etc etc .
amministratore says:
3 Settembre 2014
Grazie per il tuo commento.
Va fatta una precisazione: l’articolo non era di certo contro gli atleti militari. Su questo aspetto, rimanderei anche alla risposta da parte dell’autore al commento di Giulio, poco sopra.
Sulla mancanza di dialogo, sono in pieno accordo con quanto dici.
Su quanto invece riporti, circa le spese che siete costretti a sostenere, quali i 1.000 euro l’anno per preparatore atletico, palestra, ecc. – anche se devo dire che e’ un discorso che c’entra poco con quanto scritto nell’articolo – vorrei precisare che gli atleti che non hanno la fortuna di fare judo come lavoro e hanno l’esigenza di costruirsi un futuro, non solo devono affrontare le stesse spese che devi sostenere tu per allenarsi e fare gare in giro per l’Europa, ma di solito si trasferiscono fuori dalla loro terra natia per poter frequentare l’universita’ e fanno tutto cio’ senza avere uno stipendio.
Anche io che sono un ingegnere e lavoro dal 2009 ho frequentato e continuo a frequentare corsi di aggiornamento (costosissimi) a mie spese per poter primeggiare nel lavoro che faccio. Con una divergenza rispetto alla tua situazione di atleta-militare: se io performo male, vengo licenziato!
A mio modesto parere, investire su se stessi e’ fondamentale e necessario per migliorarsi.
Ti auguro una buona giornata,
Ennebi
Simone says:
3 Settembre 2014
Mi piace sia il tono che i contenuti dell’articolo!!
Sin dal livello giovanile (cadetti e junior) le scelte delle commissioni nazionali dovrebbero essere più coraggiose e determinate, certo a maggior ragione non rigide, ma neppure così nebulose come spesso appaiono!! Perché non rispolverare la vecchia “meritocrazia”? I diritti acquisiti possono valere solo negli ambiti di precise programmazioni, e non vita (sportiva) natural durante… Per come è “organizzato” lo sport in Italia abbiamo la necessità dei gruppi sportivi militari (e non solo per il judo), ma devono rimanere un “mezzo” e non un “fine”!!!!
eccoci qua a cercare come quasi sempre negli ultimi 30 anni ( prima non praticavo) , la soluzione all’annoso problema dei risultati sportivi di alto livello. Salvo, forse la parentesi di Sidney tutto il resto è riedizione di quello accaduto anni prima, abbiamo avuto tempi migliori ma quando sul tatami mondiale le forze erano inferiori, qualche fuoriclasse ogni tanto, nessuna vera scuola di formazione, se una ragazza giapponese di 19 anni vince un mondiale se Ryner imperversa da quando era con il biberon ci saranno ragioni, diverse ma ci saranno.
Preparare i giovani alle gare internazionali, OK ma a livello giovanile sembra che siamo bravi, allora? veramente non si sa che pesci pigliare.
Dal punto di vista manageriale però, vorrei dire che:
a) ce la prendiamo con gli atleti militari o non, ma chi li prepara? sempre in discussione i ragazzi mai gli staff tecnici, anacronistico che a differenza degli altri sport dove a pagare è di solito l’allenatore (magari con poche colpe) da noi siano gli atleti
b) siamo proprio sicuri che siano tecnicamente preparati? forse sanno fare bene le ultime cose agonisticamente imposte dall’ennesimo regolamento, ma le basi?
c) è vero atleticamente dovrebbero essere in grande forma, ma allora dov’è il cuore? la volontà, forse qualche peso in meno, qualche randori in più e una seria assistenza psicologica-sportiva
d) abbiamo la fortuna di avere Gamba, Fetto, Matsushita, a governare una grande nazione judositica, cercare umilmente contatti in quella direzione?
E NON INTENDO PARLARE CONTRO NESSUNO MA COME “ENNEBI” INGEGNERE SI DA’ DA FARE PER STARE A GALLA……….
amministratore says:
3 Settembre 2014
Mi permetto di evidenziare la conclusione dell’articolo, che personalmente ritengo importante: l’appello dell’autore e’ rivolto ai politici, ai dirigenti ed ai tecnici. Non agli atleti.
Grazie,
Ennebi
Gianluca says:
3 Settembre 2014
Buongiorno,
il discorso è molto complesso, in quanto oltre alle componenti economiche-politiche-tecniche, ci sono anche quelle umane che sono MOOOLTO delicate e purtroppo inevitabilmente legate alle precedenti.
Sopprimere i gruppi militari non lo ritengo giusto (lo dico da dipendente del Ministero degli Interni), perché se i nostri atleti non fossero sostenuti economicamente avrebbero poche possibilità di emergere. Tuttavia i nostri guerrieri/e e Tecnici dei vari gruppi sportivi , non sono nemmeno stimolati a dovere. Uno stimolo ad esempio potrebbe essere legato al MERITO: se non si raggiungono i risultati “ti sbatto a dirigere il traffico” (dicono nei film ma vi assicuro che capita ai comuni mortali). Non sei abile all’allenamento o sei in un periodo di recupero? Vai con i tuoi colleghi (meno fortunati di te) e fai “esperienza” di quello che dovrai fare una volta finita la carriera agonistica. Questo non deve suonare come una minaccia ma un toccare la realtà di quei Carabinieri-Poliziotti-Finanzieri-Penitenziari-Forestali che trasbordano clandestini infetti, arrestano tossici, raccolgono morti per la strada, vivono nelle corsie delle carceri gomito e gomito con delinquenti della peggior razza…. allo stesso stipendio e che se vogliono allenarsi o allenare i propri atleti altro che 1000 euro all’anno devono spendere.
Questa non vuole essere una polemica con i nostri ragazzi dei gruppi sportivi ma l’analisi della realtà che : NON PORTA RISULTATI.
Ci sono atleti che si allenano lontani dal gruppo sportivo e poi si confrontano con tecnici che non li conoscono nel profondo. Questo è un problema grande. Immagino la difficoltà del Tecnico che deve anche caricare psicologicamente l’atleta e che non conoscendolo va per tentativi che se sbagliati (sicuramente fatti in buona fede) raggiungono l’effetto opposto.
Perchè chiamare un gruppo sportivo “gruppo” quando lo è solo in determinati brevi periodi?
Chiaramente diventa difficile trovare una soluzione in questo periodo dove non ci sono le risorse nemmeno per sostituire gli pneumatici alla volante … ma sono sicuro che ci siano le persone adatte allo scopo e che chissà per quali motivi non vengono impiegate a dovere… Rompono il sistema?
Martina says:
3 Settembre 2014
La cosa più facile, come sempre, è scaricare la responsabilità agli atleti. Non mi riferisco all’articolo, con cui tra l’altro sono abbastanza d’accordo su alcune cose, ma ai commenti.
Pare che ci si dimentichi, in primis, che gli atleti militari quel posto se lo sono guadagnato: ciò significa che in un determinato momento, in determinate circostanze, hanno dimostrato di essere superiori ad altri in corsa per ottenerlo (ovviamente con le dovute eccezioni che confermano la regola). E quindi se adesso sono in una situazione privilegiata forse è perché se la meritano e non è dovuto alla fortuna, o quantomeno non esclusivamente a quella.
Sembra quasi che a stare in gruppo sportivo ci si sia ritrovati per estrazione alla lotteria e che si sia acquisito lo status di “stronzo della situazione” in omaggio. Com’era la storia della volpe e dell’uva?!
Scusatemi se pecco di presunzione.
La seconda cosa che pare difficile ricordare è che lo stipendio non ti compra la medaglia olimpica. Mi spiego: come vale per i calciatori miliardari vale anche per noi, i soldi non ti danno l’immunità e l’invincibilità in gara! A fare la differenza sono sempre e comunque il talento, il lavoro, l’impegno, l’ambizione, l’occasione ecc.
Lo stipendio, di questi tempi, è solo una condizione purtroppo necessaria che ti da modo di PROVARE a tirare fuori tutto il resto. Nessuno ha la ricetta della vittoria in tasca! Ripeto: secondo questo ragionamento, altrimenti, nessun calciatore dovrebbe mai perdere, eppure in ogni partita una squadra porta a casa tre punti e l’altra zero!
Poi ammetto che ci sono anche i casi (rari, le eccezioni appunto) in cui atleti hanno solo lo scopo di “sistemarsi”, ma i fatti dimostrano che la carriera di quegli atleti, ottenuto lo scopo, finisce lì.
Ma se io faccio judo con lo scopo di vincere una medaglia alle Olimpiadi, il mio scopo resta quello anche quando ho lo stipendio.
Non mi pare che il primo sia il caso di nessuno della nostra nazionale, né di quelli che girano attorno, perché come ha detto Gipsy, sono più i militari che investono su se stessi, anche se a regola non sarebbero tenuti a farlo, che quelli che “parassitano” (passatemi il termine).
Per quanto riguarda l’aggiunta di un qualcosa che stimoli di più la competizione interna ed esterna sono favorevolissima. Così come sono d’accordo con l’analisi di AC su molti punti, e così come sono aperta alle critiche se arrivano con lo scopo di migliorare e di crescere, tutti e insieme.
Ribadisco che il mio dissenso era per i commenti, sul contenuto dell’articolo non credo sia il luogo giusto, per quanto mi riguarda, per esprimermi.
Buona giornata e buon lavoro a tutti!
Martina
amministratore says:
3 Settembre 2014
Grazie per il tuo commento Martina, puntuale e preciso. Lo condivido appieno!
Ennebi
Martina says:
3 Settembre 2014
Ci tengo a dire che quando ho scritto il mio commento c’erano ancora solo i primi quattro commenti sul sito! Non ho il tempo di leggere adesso gli altri, devo correre ad allenamento (strano!), quindi non si sentano presi in causa gli autori degli altri commenti, perché non mi riferivo a loro!
amministratore says:
3 Settembre 2014
🙂
Alessandro Comi says:
3 Settembre 2014
Grazie Martina, condivido appieno!
AC
Fabio says:
3 Settembre 2014
Mi trovo pienamente d’accordo con l’articoli di ennebi, l’analisi è spietata ma lucida. Mi dispiace che a sentirsi tirati in causa siano solo gli atleti dei gruppi sportivi, anche perché il concetto è che non ci servono dei colpevoli ma delle soluzioni. Tra i tanti temi di riforma che la federazione deve affrontare penso che quello riguardante la collaborazione tra Club e GS debba avere priorità assoluta. A mio avviso una soluzione potrebbe essere quella adottata dalla Federazione Nuoto. Qualcosa va fatto comunque, anche perché siamo arrivati ad un livello tale che chi non riesce ad entrare in un gruppo sportivo e va a lavorare è destinato ad un abbandono dell’attività agonistica. Il livello di Drop Out è ai limiti di guardia.
Ricordiamoci anche (come giustamente sottolineato da Gianluca) che le risorse dei GS sono sempre meno e che paradossalmente mancano militari che svolgono le più elementari operazioni per il mantenimento dell’ordine pubblico (ricordo anche un bell’articolo su questa rubrica non molto tempo fa a riguardo). Quindi:
1) incrementare la collaborazione fra GS e club di provenienza dell’atleta.
2) Più collaborazione tra Comitati Regionali e staff tecnici nazionali
3) Più opportunità anche per chi non ha la fortuna di entrare in GS, magari incentivando le grandi aziende a investire nel Judo.
Chiudo ricordando che una parte dello stipendio di Loic Pietrì viene pagato dal comune di Nizza. Non critichiamo i calciatori perché prendono stipendi da favola, questo significa che i soldi ci sono dobbiamo essere bravi ad approfittarne anche noi come movimento
amministratore says:
4 Settembre 2014
Tanto per una questione di correttezza, l’articolo e’ di AC, non mio. Ad ogni modo, lo condivido in ogni sua sfumatura.
Grazie,
Ennebi
Ruggero F. says:
3 Settembre 2014
Ho alcuni dubbi che vi riassumo:
1) Perché i ns ragazzi non avevano tutti lo stesso judogi? chi delle FFOO chi dei CC chi di altro ancora. Vai a dire ad un Georgiano o ad una Cubana di levarsi la bandiera dal petto….. Condivido quindi quando si dice che la Naz non è abbastanza squadra/selezione
2) Quanti atleti di talento ho visto arruolati e spariti. Sono tanti. Sono troppi. O no?
3) Meno partitelle a pallone e più judo. Gioverebbe. Guardare su youtube cosa facevano i francesi a luglio. Non è sbagliato imitare i più bravi. O no?
pietro andreoli says:
4 Settembre 2014
Bisogna considerare che in una disciplina sportiva i risultati dipendono, oltre che dalla qualità dei tecnici, anche dal numero dei praticanti poichè ovviamente più persone praticano una sport maggiore è la possibilità di trovare tra di essi atleti di talento. Un maggior numero di praticanti di Judo però dipende anche e soprattutto dallo spazio che i nostri media danno alla nostra disciplina visto che oggi i ragazzi passano moltissimo tempo davanti alla TV. Credo che a tutti non sia sfuggito il fatto che ad esempio la RAI non ha dato la benchè minima notizia dei recenti mondiali e dei precedenti trasmettendo nel frattempo ore ed ore di pallavolo, calcio, nuoto ecc… Io insegno il Judo da molti anni e spesso i miei ragazzi mi dicono: ” Maestro perche in televisione non si vede mai il Judo?”. Se i nostri media mandassero spesso in onda il Judo, come avviene per esempio nel nuoto dove la Pellegrini è costantemente osannata come un idolo, diversamente da come accade nel Judo dove atleti del calibro di Maddaloni, di Quintavalle ecc…, tanto per fare qualche nome, sono illustri sconosciuti, noi avremmo le palestre piene di ragazzi motivati e vogliosi di raggiungere risultati. Io su questo argomento tempo mi sono fatto la ragione che il Judo non viene mandato in onda poichè è poco spettacolare ed i nostri media sono restii a mandarlo in onda poichè avrebbe poco audience e quindi meno ritorni economici dalla pubblicità. Tuttavia io chiederei comunque alla nostra Federazione di mettere in atto una sentita protesta nei confronti del vergognoso comportamento della nostra RAI che è di tutti ed a cui paghiamo regolarmente il canone e che non ci da mai il benchè minimo spazio. Infine una considerazione sulla utilità dei gruppi sportivi militari. Io credo che la loro presenza sia indispensabile per tutti gli sport dilettantistici come il Judo dove i ragazzi possono continuare la loro attività che altrimenti verrebbe interrotta o ridimensionata dovendo a venti anni scegliere se andare a lavorare o impegnarsi assiduamente negli studi riducendo drasticamente il tempo da dedicare al Judo.
mimmo says:
5 Settembre 2014
Se questo dibattito deve essere costruttivo, credo che sia il caso di parlare…..parlare…parlare e discuterne tantissimo. Se vogliamo continuare a nasconderci dietro al solito dito taciamo per sempre.
Io vorrei costruire quindi dico la mia.
Non credo, come vogliono far riflettere molti post, che la colpa sia dei gruppi sportivi, anche perché credo siano tutti o quasi tutti appartenenti ai gruppi sportivi. Anzi tanto di cappello per l’aiuto che danno assicurando ALMENO UN DEGNO ANCHE SE MISERO STIPENDIO ai nostri ragazzi,
In primis bisogna fare una distinzione di atleta e quindi di traguardi. In testa c’è chi vuole vincere (applauso), subito dopo c’è chi vuole essere il primo e quindi arrivare sull’olimpo dello sport (cosa difficilissima o quasi impossibile).
Purtroppo la maggior parte dei nostri atleti vogliono solo vincere (e non è poco), e non credo sia neppure tutta colpa loro.
Un parere sui cenni del dibattito aperto da Italia Judo:
ACCENNI STORICI: Effettivamente in un passato non troppo lontano il modo di fare campioni era diverso, praticamente meno caramelle e più “bastonate” (ovviamente nel senso di carichi di lavoro diversi e convincenti nonché valeva il discorso del più forte e più MEDAGLIATO).
MOTIVAZIONALE: E’ inutile che ci giriamo intorno, il mondo cammina e si muove con i soldi. Assicurarsi uno stipendio grazie ai gruppi militari con i tempi che corrono non è poco, quindi trovare serenità significa anche rilassarsi e magari accontentarsi, ma incentivare gli atleti a dare di più con piccoli incentivi non sarebbe male. Motivo pure che darebbe la possibilità di far accomodare eventuali atleti “stanchi”.
Non mi fate la morale….lo so questo è uno sport di valori, non siamo il calcio, non lo facciamo per danaro, ma noi stiamo parlando di professionisti, di ragazzi che si sacrificano una vita e non lo fanno per vincere una gara ma per portare la nostra bandiera la dove pochi possono osare.(praticamente modello europa dove “ANCHE GLI ATLETI E NON SOLI I BUROCRATI” vengono pagati dalle federazioni,anche perchè senza gli atleti i burocrati è inutile che esisterebbero )
POLITICO anche se io ritengo che si debba parlare di ORGANIZZAZIONE: Anche qui stiamo alle solite. MERITOCRAZIA PARI ALLO ZERO. Amici questo è uno sport duro, qui ci si gioca un posto nella storia, se non si è in forma o comunque non si hanno le carte per diventare campione, e “GLI ESPERTI DI SETTORE” DIMOSTRANO che non sei più valido o non sei valido, cortesemente abbi il coraggio di metterti da parte, almeno fallo per il futuro dei giovani atleti, questo che esso sia appartenente o meno di un gruppo sportivo, o per una qualsivoglia altra ragione.(ribadisco che secondo un mio punto di vista e particolare NON trascurabile – l’esperto di settore è colui che ha dimostrato nel tempo di aver cresciuto e fatto grandi campioni – junior e senior – di livello internazionale grazie alla professionalità, capacità intuitive, preparazione tecnica e tattica).
Fare nomi è inutile e superfluo, i fatti sono quelli che tutti sanno. Potremmo dare colpe e responsabilità, potremmo additare il sistema, i coach e atleti, ma non credo che sia costruttivo. Costruttivo sarebbe assumersi le responsabilità e farsi da parte nessuno escluso, atto questo che darebbe una reale svolta al futuro judoistico della nostra nazionale.
Mia cara federazione, facciamo un ultimo sforzo, aiutiamo i giovani MERITEVOLI a crescere e mettiamo qualche soldino nelle tasche dei nostri campioni, questo ci darebbe motivo ulteriore di pretendere e osare di più o nell’eventualità fargli un biglietto per la tribuna al prossimo mondiale.
E ricordate…il futuro lo costruiamo non lo possiamo inventare, quindi aiutiamo i giovani a crescere.
jonathan tarantini says:
5 Settembre 2014
La cosa spiacevole è che noi questi grandi tecnici li lasciamo andar altrove invece di spingerli ad arricchire il judo italiano, poi sicuramente avranno avuto i loro buoni motivi.
Valentina says:
13 Settembre 2014
I risultati della yubikai???
Giada Chioso says:
14 Settembre 2014
è sempre un gran bel torneo, complimenti alla’organizzazione!
Spero di poter partecipare anche l’anno prossimo
Judo Club Brugherio ……. Piccoli ma con tanta voglia di crescere
Antonia says:
23 Settembre 2014
Salve, dal mio punto di vista è scandalosa l’esclusione di Zanella Ares negli 81 kg dalla spedizione in Romania. Se poi si considera che l’Italia maschile avrebbe partecipato anche alla competizione a squadre, e che quindi aveva il “buco” a 81kg, questa scelta risulta a mio parere davvero assurda se non ridicola.
Antonia
frajudo81 says:
26 Settembre 2014
Secondo me invece giusta l’escluione vista l’incapacità dello stesso (un ultimo anno juniores, o penultimo che sia..) di fare dei risultati importanti in termine di medaglie a livello internazionale, meglio a quel punto la scelta fatta o puntare su un giovane, ma perfavore non difendiamo l’indifendibile!
luca says:
27 Settembre 2014
Vorrei vedere le gare.
cecilia says:
28 Settembre 2014
si possono vedere quelle di oggi?
Cinzia Bonfante says:
28 Settembre 2014
Ciao, devono ancora iniziare, appena ci sarà il nuovo link per visualizzare le gare dei cadetti, aggiorneremo!
🙂
cecilia says:
28 Settembre 2014
grazie mille!!!! 🙂
camilla says:
28 Settembre 2014
si riescono ad avere?
Cinzia Bonfante says:
28 Settembre 2014
Gentile Camilla,
oggi lo streaming non sarà effettuato!
roberto says:
27 Settembre 2014
ottimo
Carlos says:
28 Settembre 2014
passionato judoka cerca di guardare judo !!! (y)
Cinzia Bonfante says:
28 Settembre 2014
Gentile appassionato judoka :-),
purtroppo lo streaming in questa giornata no è presente!
Purtroppo non dipende dalla nostra volontà in quanto no c’è ne siamo occupati noi del servizio streaming, ma cercheremo di aggiornarvi con altri mezzi!
pietro mellone says:
28 Settembre 2014
vorrei sapere perche’ non si sia trasmesso il campionato italiano cadetto a squadre 2014. Non e’ interessante vedere il futuro del judo e dare visibilita’a questi giovani atleti?
Cinzia Bonfante says:
28 Settembre 2014
Gentile Pietro Mellone,
Capiamo il Suo rammarico e ci uniamo al Suo disappunto!
e’ possibile seguire anche le gare a squadre dei cadetti
Cinzia Bonfante says:
28 Settembre 2014
Gentile lino,
purtroppo lo streaming in questa giornata no è visibile!
La mancanza di servizio non dipende dalla nostra volontà, ma cercheremo di tenervi aggiornati!
Grazie!
michele says:
28 Settembre 2014
i risultati quando li comunicate?
da casa si e sempre in fibrillazione come i nostri figli
grazie
mimmo says:
28 Settembre 2014
Purtroppo siamo alle solite…cose a metà. ..eppure dovrebbero capire che il judo si mantiene soprattutto con i ragazzini. ..in questo caso i cadetti. Ma cosa interessa a loro eppure….i grandi sono grandi…ma vo ricordo chei piccoli però devono crescere.
il tuo ragionamento non fa non solo una piega ma addirittura una grinza.
Ad ognuno il proprio lavoro e la piena responsabilità di quello che si fa, poi lungo la strada vi possono essere delle rettifiche o dei giusti rimedi, tuttavia andare avanti senza nulla di chiaro è deleterio per l’intero movimento e per la crescita non solo internazionale ma anche interna, che sarà sempre scadente. Ritengo una grossa offesa a tutto il movimento judoistico italiano presentarsi a delle gare con buchi in alcune categorie se non vi sono validi atleti. Ebbene che si punti sui giovani.
Poi è interessante definire una volta per tutte i ruoli delle persone preposte alla guida nazionale, anche se il R.O. è chiaro il compianto Presidente tracciò chiaramente i ruoli, ancora sussiste sovrapposizione di competenze e nessuno apertamente mette ordine una volta per sempre. Sia ben chiaro, non ho nulla contro alcuno ma è giusto che i ruoli siano chiari non solo per noi tecnici ma soprattutto per gli atleti, i quali spesso restano smarriti e non sappiamo tutti come sia difficile per un atleta credere, come tu giustamente affermi, gli atleti hanno bisogno di una guida di cui fidarsi ciecamente.
laura says:
1 Ottobre 2014
In merito a tale argomento, già affrontato in passato, sembra retorico dire che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…cosa bisogna fare ancora per far capire alla Federazione (politici in primis e staff tecnico poi) che ora più che mai è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO (per la crescita agonistica del judo italiano, per l’incremento della visibilità, dei praticanti, degli sponsor e mille altri buoni motivi…) aprire i tornei del World Tour? E’ necessario fare un un sondaggio tra i club tesserati o porla all’ordine del giorno nella prossima Assemblea e votarla? Perchè, più semplicemente e onestamente, non viene fatta una scelta dai “nostri” dirigenti/politici? E’ comodo, rivestire un ruolo istituzionale-federale e poi non fare scelte e non esporsi! Mi, come moltissimi altri tesserati, siamo stufi di questo stato di cose, siamo stufi di questa “limitazione” (chissà poi se è così legittima, anche alla luce dei principi e delle norme costituzionali e comunitarie vigenti…)!
Forse qualcuno lassù in alto dovrebbe farsi un esame di coscienza e, se la situazione lo richiede, e mi pare proprio che lo richieda visti anche gli ultimi risultati di Tallin, DIMETTERSI…succede a livello territoriale, perchè non anche a livello centrale? Non è un disonore, ma un atto di responsabilità nei confronti dei tesserati!
Fabio says:
1 Ottobre 2014
Rispetto agli interventi precedenti mi sembra ci siano degli argomenti nuovi che fanno fare un deciso passo in avanti alla discussione, e che mi trovano molto d’accordo. Sono pienamente d’accordo con la liberalizzazione con l’Italia dei volontari, unico modo non solo per far crescere il movimento ma anche per dare speranze od obiettivi concreti a quelli che non l’avevano prima. Chissà che non si riesca a tornare ad allargare la base dei senior. Punto di novità molto interessante è quello relativo alla figura dell’insegnante del club di provenienza, quello che succede nel nuoto dovrebbe essere preso a riferimento. Coinvolgere il club ha anche l’indubbio vantaggio di aumentarne la visibilità è la possibilità di acquisire sponsor, rendendolo più appetibile agli sponsor.
Lo so non è facile, l’Italia è un paese fondamentalmente conservatore….dei NO preconcetti, il problema è che il mondo sta cambiando sia nel lavoro che nello sport e se non vogliamo rimanere marginale dobbiamo (tutti) essere pronti a fare scelte radicali e innovative.
mah, l’avv Zannier è Friulano non Trentino, poi la dirigente d’azienda era la sig. Gabriella Boniforti non la Bellone per il resto ovvio che il tempo…..
Luca says:
2 Ottobre 2014
“Il sospetto, che col tempo si tramuta sempre piu’ in una certezza, e’ che la liberalizzazione – quella vera – e’ vista piu’ come una minaccia che come una opportunita’.”
Ora più che mai abbiamo bisogno di liberalizzare per trovare risorse nuove e far si che le cosiddette “seconde linee” (poichè etichettate così) possano far vedere che poi seconde non sono tanto.
Ci sarà forse il timore che qualcuno veda spodestati i propri delfini? Spero proprio di no, non voglio crederlo. Tuttavia quello che accade è che nel silenzio più totale nessuno osa dire niente o tutt’al più si fanno le “supercazzule” come va tanto di moda fare e che come tali non portano proprio a nulla.
Sono un po’ seccato quando vedo che in una gara a squadre si torna a casa perchè alla squadra manca un elemento… e non mi si venga a dire che non abbiamo nella rosa dei candidati qualcuno da inserire: fosse anche l’ultima cintura marrone (si fa per dire) ce la metto a “tappare il buco”, male che vada il risultato non cambia ma non mi sono perso l’occasione di mandare avanti la SQUADRA CHE RAPPRESENTA LA MIA NAZIONE.
L’ho scritto bello grande perchè forse non si è capito che i signori che siedono sulle sedie azzurre, sono pagati per far quello che fanno, (visto che parte delle nostre tasse, oltre che dei nostri tesseramenti vanno a formare il loro stipendio) o meglio per quello che dovrebbero fare: mi colpisce il fatto che durante una finale (poi vinta dal nostro atleta) la sedia tel tecnico sia vuota…
Liberalizzare una minaccia?… caro NB pare proprio così.
Carlo says:
5 Ottobre 2014
Volontari…..in un mondo dello sport professionale. E’ un po’ come i nostri politici rispetto alla media europea, furbetti del quartierino in mezzo a professionisti della Politica. Insomma padroni dell’ “arte dell’ arrangiarsi” senza una vera e propria organizzazione. Organizzazione !!! Sì, quella dove si definisce funzioni-ruoli-attivi. In 35 anni di lavoro e sport come volontario, ho visto rarissimamente una vera organizzazione, soprattutto proiettata al futuro. Come mai non esiste una organizzazione secondo me ? Perchè : ognuno pensa al proprio orticello senza considerare che il Mondo e l’ Italia non sono orti così grandi; esiste poca collaborazione tra “volontari” i pochi professionisti si credono eterni ed invincibili (come i nostri furbetti nel pubblico). Il fatto che molti professionisti lo sono grazie allo Stato (=cittadini=contribuenti),dovrebbe far nascere un senso del rispetto e riconoscimento verso i “volontari”. Forse se accade l’ Italia, si può sperare che cambi !!!
amministratore says:
6 Ottobre 2014
Cari lettori,
ci tengo a fare una precisazione, tanto per non creare confusione.
Su Italiajudo abbiamo piu’ volte chiesto un’apertura totoale delle competizioni del World Tour, tuttavia non e’ intenzione di Italiajudo chiedere una apertura a caso per competizioni in cui di fatto si partecipa con la maglia azzurra. Provo a spiegarmi meglio: siamo d’accordo che vi debba essere un minimo criterio di accesso, ma non restrittivo come quello attualmente in vigore. Per esempio il podio ai campionati italiani oppure l’accesso alla lista degli AIN puo’ essere una buona soluzione.
Quando ci si riferisce alle limitazioni, ci si riferisce appunto a quelle norme che impediscono ai nostri migliori atleti di partecipare a tutte le European Open e a tutti i Grand Prix (infatti, solo alcune gare OPPORTUNAMENTE selezionate sono aperte) e anche ai tornei di Grand Slam (mai aperti fin ora).
Probabilmente, negli ultimi articoli pubblicati, incluso il presente, non siamo stati molto chiari su questo aspetto e mi scuso personalmente per qualsiasi misunderstanding che si possa essere creato.
Pertanto, non posso che condividere il pensiero di Andrea regis nella sua ultima intervista: nessun atleta che non abbia conquistato un podio in Italia (o quanto meno lo abbia sfiorato) puo’ essere libero di andare a rappresentare la Nazionale, mi pare giusto!
Mi farebbe invece piacere – e lo ritengo altresi’ oltremodo giusto – vedere Andrea e anche tanti altri atleti partecipare liberamente ad un grande slam, cosa attualmente non consentita.
Spero di essere stato piu’ chiaro di prima.
Grazie,
Ennebi
amministratore says:
6 Ottobre 2014
Cari lettori,
in riferimento alla risposta di Andrea al quesito 2 nell’intervista svolta da Andrea Bonechi, con il quale mi complimento per la scelta delle domande, ci tengo a fare una precisazione, tanto per non creare confusione.
Su Italiajudo abbiamo piu’ volte chiesto un’apertura totoale delle competizioni del World Tour, tuttavia non si e’ mai chiesto di aprire gare dove di fatto si partecipa con la maglia azzurra a chiunque ne abbia la volonta’ senza il benche’ minimo criterio… non chiediamo che tutti indistintamente possano partecipare, quanto meno non atleti che perdono gli Assoluti al primo incontro.
Si e’ invece chiesto di aprire i tornei del world tour al podio (o ai primi 5, cosidetti AIN – Atleti di Interesse Nazionale) dei campionati italiani, che’ e’ cosa ben diversa. Quando ci si riferisce alle limitazioni, ci si riferisce a quelle norme che impediscono ai migliori atleti italiani di partecipare a tutte le European Open e a tutti i Grand Prix (infatti, solo alcune gare OPPORTUNAMENTE selezionate sono aperte) e anche ai tornei di Grand Slam (mai aperti fin ora).
Probabilmente, negli ultimi articoli pubblicati non siamo stati molto chiari su questo aspetto e mi scuso personalmente per qualsiasi misunderstanding che si possa essere creato.
Pertanto, non posso che condividere il pensiero di Andrea: nessun atleta che non abbia conquistato un podio in Italia (o quanto meno lo abbia sfiorato) puo’ essere libero di andare a rappresentare la Nazionale, mi pare giusto!
Mi farebbe invece piacere – e lo ritengo altresi’ oltremodo giusto – vedere Andrea e anche altri atleti partecipare liberamente ad un grande slam, cosa attualmente non consentita.
Spero di essere stato piu’ chiaro di prima.
Grazie,
Ennebi
pat says:
18 Ottobre 2014
donata come sempre sei all’avanguardia ,da poco abbiamo parlato di molte iniziative che abbiamo nel cassetto e spero davvero che si riesca a metterle tutte in campo
Brava a presto pat
Angelo Marchetti says:
21 Ottobre 2014
Meno male che c’è qualcuno che la pensa come me!!!!
Sempre così Maestro.
Per quel pochissimo che conosco Donata Burgata ho l’impressione di vedere una persona che ha pienamente colto lo spirito del Judo. Ovvero nel ns. mondo spesso fatto da super maestri abbastanza pieni di sè parlare con Donata ti dà l’idea che dietro una tranquilla umiltà si celi quello spirito di ricerca, di innovazione e di applicazione dei propri principi tipico dei grandi judoka ma più in generale dei grandi sportivi. E questa interazione con il rugby ne é una sicura riprova. Complimenti.
Alessandra says:
21 Ottobre 2014
Sono totalmente d’accordo su quanto e stato scritto. Quando iniziamo?
zANESCO cLAUDIO says:
22 Ottobre 2014
Ma guarda te, che novità, mi piace che la cosa sia messa in evidenza su questo sito importante e letto da moltissimi praticanti, mi permetto di dire che alcune “scuole private” ma aperte al pubblico , hanno affrontato e risolto il problema da anni, tecnica didattica ecc. ecc.
Cara Odette la vincitrice MORALE sei TU ma questo non ripaga l’ingiustizia subita quei Signori Ufficiali di gara dovrebbero esseere messi a riposo per almeno 5 anni . Sei giovane sei brava vedrai che avrai grandi soddisfazioni , questo ti servirà per prenderti clamorose soddisfazioni alla BARBA di Ufficiali di Gra fazoisi ed incom
petenti
Luigi franco rossi says:
24 Ottobre 2014
Interssante …è la forza esplosiva ? Nel judo ,insieme al l’equilibrio e’ fondamentale !
laura says:
27 Ottobre 2014
L’ennesima SCADENTE prestazione della nazionale…ancora e ancora!
Nonostante le fandonie che ci vengono propinate (nel sito federale si legge “ma non c’è nulla da recriminare”, “Anche se molto amareggiato, lo staff azzurro è soddisfatto da quanto dimostrato”, “soddisfazione per come ciascuno degli azzurri ha affrontato la gara, lottando all’altezza di qualsiasi situazione”,”la consapevolezza del team azzurro di valere quanto chi ha vinto” ecc ecc) come fossimo TUTTI DECEREBRATI, incapaci di vedere e capire, è EVIDENTE che (giovani o meno giovani non fa più differenza a questo punto) la NAZIONALE fa veramente acqua da tutte le parti…dai dirigenti, ai tecnici, agli atleti, nessuno escluso! Non sono bastate le batoste prese ai Mondiali, Europei, Continental Open, Grand Prix e Grand Slam? E’ un’ECATOMBE continua e senza sosta da anni oramai!
Mi sono veramente stufata, come tesserata e come italiana prima ancora, di sentirmi dire che “lo staff azzurro è soddisfatto da quanto dimostrato” come se nulla fosse accaduto! Io non sono soddisfatta per niente e non dovrebbe esserlo né lo staff né la dirigenza, anzi, sono proprio ARRABBIATA NERA! Insomma, basta essere lì, che poi se si fa un pessima figura và sempre bene lo stesso…ma allora chiunque è capace di fare il tecnico/dirigente in questo modo!
Se avessi risultati così carenti nel mio lavoro, altro che “molto amareggiato…[ma] soddisfatto da quanto dimostrato”, i miei clienti mi darebbero un bel calcio nel sedere (passatemi il termine poco fine) e si andrebbero a cercare qualcuno più competente! E noi invece, nonostante tutto, nonostante le innumerevoli possibilità accordate, continuiamo ancora a tenerci (visto che non hanno MAI minimamente pensato, nonostante i pessimi risultati ottenuti, alle proprie DIMISSIONI) questi dirigenti e questi tecnici (NB: tra l’altro pagati con i nostri soldi!)? Ma non ci è dovuta neppure un’ammissione di colpa da costoro (che è sempre di qualcun altro o della sorte avversa!)? Non sarà ora di cambiare atteggiamento, strategie, politiche, programmazioni….e, soprattutto, staff e dirigenza?
8FJUDO says:
27 Ottobre 2014
Sono daccordo, ad eccezionale del primo punto, perche paragonare il livello continentale a un “campetto” rispetto a quello mondiale non ha senso, i nostri azzurri sono stati tra i migliori in europa e avrebbero potuto esserlo anche a livrlo mondiale. Ricordiamo anche che nella gara europea la fortuna è stata dalla nostra parte. Ai mondiali assolutamente no!
Fabio says:
27 Ottobre 2014
La prima cosa che noto è il poco dibattito generato da questi articoli, quasi come ci fosse timore a prendere una posizione. Eppure non dovremmo aver paura a farlo, in fondo si tratta del nostro sport e, in alcuni casi, del nostro futuro. Un sano dibattito, se mantenuto nei dovuti binari, non può che essere benefico.
Entrando nel merito, che il mondo del judo sia in forte evoluzione non lo scopriamo certo ora, è un processo che è in atto da almeno due quadrienni, sarà inesorabile ed irreversibile, soprattutto necessario se vogliamo evitare la fine della Boxe e della Lotta. Inevitabile non vuol dire che non siano necessari aggiustamenti, anzi, ma o siamo attori protagonisti nei cambiamenti all’attuale regolamento oppure ci troveremo inesorabilmente a subirlo (come sempre).
Tra questi cambiamenti, anche di mentalità, il cardine è la LIBERALIZZAZIONE delle gare internazionali, da questo non possiamo prescindere: sarà doloroso, sarà costoso ma la direzione non può che essere questa.
Il secondo a mio avviso passa per un ripensamento degli allenamento collegiali: perché non tornare agli intercentri? Modificati certo, ripensati certo ma così avremmo più possibilità di confronto e una base più allargata.
Terzo, perché non tornare ad una commissione tecnica giovanile che segua cadetti e junior? I risultati a suo tempo si sono visti, perché abbandonare qualcosa che funziona?
Quarto, i recuperi, si è vero, recuperare dai quarti può essere limitativo ma tutte le nazioni sono nelle stesse condizioni, non può essere un giustificativo per una spedizione “negativa”, magari un punto di miglioramento ma attenzione alla durata delle competizioni.
Arbitraggio, punto dolente….contiamo poco? Una ragione in più per intervenire a livello politico e federale…..però la stessa attenzione la gradirei anche a livello nazionale…
Convocazioni, non voglio questionare su chi hanno portato, sono tutti ragazzi di valore, ma forse qualcuno in più ci poteva stare.
Ultimo, i tecnici, è solo un mio pensiero ma se ognuno si deve portare il proprio tecnico personale che senso hanno i tecnici federali? è una provocazione chiaramente ma anche qui sarebbe meglio mettere delle regole certe e precise onde evitare personalismi e iniquità….che sia ancora l’intercentro la soluzione?
Come ribadiamo da tempo, la formula di recupero ai quarti è allucinante!!! se non sei IL MIGLIORE, il risultato dipende solo dalla fortuna del sorteggio!!! così abbiamo perso anche la Giuffrida ai mondiali !!!! ma c’è qualcuno dei nostri che si fa sentire, quando a livello internazionale prendono queste decisioni AGGHIACCIANTI ???? Lo scopo è solo quello di finire PRESTO, poi però spalmano le categorie su 5 giorni, così aumentano i costi per tutti !! e pensare che qualcuno vorrebbe introdurre la formula anche in Italia !!! Chi vuole finire le gare presto, può anche restare a casa !!!
m.g. says:
28 Ottobre 2014
sul fatto che i mondiali siano andati male non ci sono dubbi.
l’analisi fatta mi sembra corretta ma incomincerei parlando dando uno sguardo indietro nel tempo.
ovvero da quando la nazionale juniores e’ stata affidata allo staff che segue la nazionale maggiore.
forse dovrebbero scorporare le tre categorie ca-ju-se come fanno all’ estero nelle nazionali dove la programmazione e’ primaria e girano piu’ squadre contemporaneamente .
il fatto che non si faccia questo potrebbe essere un problema di budget, ma quando si sa’ che si porta una squadra femminile per una gara a squadre e la piu’ forte (odette) viene ritirata prima perche’ deve fare un altro torneo la settimana dopo e non ti tuteli portando un altra al suo posto o per lo meno riporti la squadra due giorni prima a casa per risparmiare, dove sta la programmazione di questi tecnici?
sono soldi buttati
non era meglio portare a questo punto una categoria in piu’? almeno quei nomi citati nell’ articolo o ad esempio il campione italiano 81 tagliato fuori anche agli europei? perche’?
si sono portati atleti meno competitivi di altri in tutte e due le competizioni (europei e mondiali) frutto di un clima di amicizia e commiserazione ;che chi e amico di chi…. puo’ partecipare alle gare e altri no.
un esempio futuro e’ il fatto che ci saranno gli europei u23 e ci sono gia’ degli atleti che sanno di essere convocati e altri no perche’? vi sembra giusto che qualche allenatore si avvivicini ad un atleta e gli confessa il fatto che lui fara’ una gara in cambio di un futuro appoggio di stima comprato? e come se la nazionale di calcio prima della convocazione ufficiale dei mondiali diceva gia’ da una settimana che rossi era tagliato fuori cosa sarebbe successo in quel caso a prandelli?
lo stile della tangente della parola all’ orecchio delle lobbi per favoritismi non so quando finira’ ma questo e’ il risultato.
teniamoci comunque i risultati positivi che ogni tanto escono fuori grazie alle capacita’ di atleti favolosi che anche noi possediamo
giuseppe says:
28 Ottobre 2014
Ragazzi vq bene il dibattito e le critiche… ma non possiamo sparare fango con un prestazione così ed essere entusiasti per qualche colpo di fortuna.
Sicuramente agli Europei abbiamo avuto fortuna, ma i ragazzi sono stati bravi ed avevano gli giusti stimoli… Dopo una prestazione del genere ci aspettavamo tanto ai mondiali e siamo rimasti delusi!!!… Magari hanno dato tanto… forse troppo agli europei e x questa gara sono mancati gli stimoli o si è dato troppo x scontato…
Credo che il problema della Commissione Giovanile x JU e CA era una buona cosa, perchè un JU è un atleta ancora giovane ed in fase evolutiva fisica e tecnica e ha necessità di insegnanti che lo allenino ma anche che lo istruiscano, perchè spesso nei club mancano basi fondamentali che non permettono hai ragazzi di rimanere competitivi nelle successive classi.
E’ altresì, vero che gli JU hanno necessità di confrontarsi (in gara ed in allenamento) più spesso a livello SE per crescere in esperienza.
I club sono spesso troppo isolati ed ognuno fa per se… questo non ci fa crescere, perchè le grosse società sono sempre le stesse ed inserirsi in un circuito del genere è difficile se non impossibile, partendo da piccole realtà.
Secondo me bisognerebbe migliorare il livello degli insegnati dei club… e poi formare realmente quelli della nazionale… perchè non è detto che un fortissimo atleta da un giorno all’altro passa dall’agonismo puro alla direzione tecnica…. devono studiare e dimostrare che sono capaci…
cmq speriamo bene e buon World Judo Day a tutti
mimmo says:
29 Ottobre 2014
Mi preme immediatamente fare una nota in riferimento alla dichiarazione di Mario Macalli, presidente della Lega Pro: ” amo il calcio limitatamente alla versione sportiva della parola. VOI ne avete fatto un business con milioni di euro che ci girano attorno, quindi VOI con lo sport non centrate NULLA, conferma mi viene data dall’affermazione che fate. Lei e i suoi “giocatori di palla” guadagnate in un mese quello che un judoka professionista all’apice della carriera e in forza ad un gruppo sportivo militare guadagna in diversi…ma diversi anni di DURO lavoro, lavoro che lei e i suoi “tiratori di palla” non si sogna neppure lontanamente di fare. E poi non mi offenda i tennisti, almeno quelli portano grandi risultati. Quindi abbia il sacrosanto coraggio di stare zitto, lasci valere più l’opinione di noi POVERELLI…(di soldi…ma di cuore siamo ricchissimi…..)
Passiamo al problema. Tutto lo possiamo raccogliere in una sola parola: MERITOCRAZIA. Si adesso se sei bravo vieni considerato e convocato (o comunque dovresti essere convocato obbligatoriamente) se sei meno bravo (…purtroppo..) stai a casa. Sono finiti i tempi belli…adesso servono medaglie…ma quelle vere…altrimenti VIA.
Per me è giusto….quindi l’atleta forte porta medaglie, le medaglie i soldi alla federazioni, i soldi portano qualità e preparazione agonistica, la qualità porta prestigio allo sport.
Signori…la musica è cambiata…e se non cambia…cambiamo sport…FACCIAMO CALCIO…hihihihih
buon allenamento a tutti…
pat says:
29 Ottobre 2014
bene bisogna dire che Malago aveva anticipato queste sue idee quando è stato votato e finalmente è riuscito a farlo ,penso che in un momento come quello che l’Italia sta vivendo sia doveroso x tutti pensare e agire in economia
So che nella stessa riunione si dovevano stabilire anche (oppure lo hanno già fatto) i parametri x l’altra azione, che reputo positiva , una card con tantissime agevolazioni x gli atleti del club olimpico e la nascita delle promesse olimpiche che avranno una borsa di studio di 10.000 euro
chissà se sono state approvate e se ci toccheranno e come ?ai posteri ardua sentenza
Personalmente credo ci sia un peccato originale nel problema “organizzazione gare”.
Perché un club inizia ad organizzare una manifestazione agonistica?
Spesso si inizia con manifestazioni giovanili e poi via via si cresce in ambizioni.
Le motivazioni possono essere varie od un mix di diverse ragioni.
Tra quelle dichiarate e quelle nascoste possiamo trovare: far fare esperienza ai propri ragazzi, fare cassa per il proprio club, avere visibilità nel proprio territorio con contatti con le autorità locali ed altro.
Ma se le andiamo a vedere una alla volta vediamo che spesso non sono realmente mirate all’obiettivo dichiarato.
1) Far fare esperienza ai ragazzi. Poi con le formule più diffuse i ragazzi, se va bene, fanno 2 incontri di media a testa. Ovviamente formule con gironi successivi permetterebbero meno quote di iscrizione…
2) Visibilità sul territorio. Sappiamo tutti che nemmeno gli addetti ai lavori vanno a “vedere” una gara di judo specie se dura 8-10 ore. Alternative? Gara a squadre, bianchi e rossi, ecc. Problema? Poche quote iscrizione.
3) Fare cassa? È l’aspetto più facilmente raggiungibile attraverso tanti atleti per tatami, pochi arbitri che lavorano tante ore.
Da atleta ho avuto la fortuna di poter partecipare a brevi manifestazioni come quadrangolari per squadre regionali (o di interclub) con durata limitata, presenza di pubblico e ritorno d’immagine del Judo e gratificazione degli atleti solo per il fatto di “esserci”.
Come tecnico e genitore ho assistito mio figlio nella sua partecipazione ad una Bianchi contro Rossi nel milanese con palestra piena di gente anche di non addetti ai lavori.
Credo che se tante gare minori avessero non solo libertà ma addirittura la spinta a cercare formule alternative si faciliterebbe la disponibilità di tutti a collaborare con chi nello stesso territorio organizza una gara di Gran Prix pretendendo a quel punto il rispetto assoluto dei dettami federali.
pat says:
30 Ottobre 2014
sono assolutamente d’accordo con tutto quanto scritto da Comi frequentando le competizioni internazionali vedo spesso cose che potrebbero essere adottate anche in un trofeo più casalingo ,come presidente di giuria mi ritrovo spesso di fronte a situazioni non consone al rispetto degli atleti spettatori ecc.ecc
proposte :1° competizioni divise x classi (non tutte le categorie x fare cassa) 2° supporto del comitato regionale alle società che si caricano l’onere dell’organizzazione (es il rimborso che viene dato agli arbitri e presidenti) fornitura dell’attrezzatura adatta –3°quando si richiede l’autorizzazione a organizzare una competizione elenco e foto della struttura –4° relazione finale del responsabile gara e arbitri e presidenti di giuria non che firma del comitato regionale
così facendo si responsabilizzerebbero di più sia gli organizzatori che i comitati regionali naturalmente non ho ripreso le idee che già hai inserito tu nel tuo articolo
Aggiunta di uno stage finita la competizione magari seguito da qualche insegnante della società organizzatrice non lo vedo male permetterebbe un ulteriore scambio sopratutto a quei istruttori che portano varie categorie e che magari i propri atleti fanno uno o due incontri e attendono tutta la giornata x tornare a casa ,così facendo si uniscono le due cose e si possono anche alzare le quote di iscrizione
anche in altre nazioni si fa e non sono francia germania ma nazioni cosiddette più povere
Al tempo, nella mia vita sportiva ho organizzato gare per bambini, per adulti, di judo e di jujitsu, due finali nazionali, 10 judoboy all’interno di 10 trofei A.Oldrini, gare con AISE, da atleta partecipato a qualche campionato Italiano, gare all’estero, ecc. ecc. qualche problema c’è ma bisogna uscire dal pantano delle abitudini e guardarsi attorno; chi fa gare lunghe nello sport con molti atleti di età categorie, diverse ecc. ecc.? non molti sport, nuoto, ginnastica, scherma?, . Un organizzatore deve far quadrare i conti e oggi è difficilissimo, infatti alcune gare storiche sono sparite, qualcuno si ricorda ad esempio il Guido Sieni o il Trofeo Tre Torri? oggi vi sono i circuiti grand prix negli anni 80 le interfasi che però organizzava la federazione e i relativi comitati.
far quadrare i conti in un bell’impianto ecc. ecc. senza l’aiuto federale è quasi impossibile, e infatti si taglia andando magari in strutture che costano poco o sono obsolete, contributi pubblici scarsi, sponsor privati un miraggio,ALLORA BISOGNA CAMBIARE TUTTO ad esempio con manifestazioni per poche categorie e un contorno spettacolare (OLDRINI Docet) oppure una serie di tornei ad arbitraggio degli insegnanti per farer “esperienza” poi ogni tanto la vera manifestazione federale in pompa magna, perchè per arrivare ai grand prix in spagna ne passa di acqua sotto i ponti
Carlo Grava says:
1 Novembre 2014
Non credo molto al grado di ascolto delle persone che hanno incarichi pubblici, quali ritengo siano i rappresentanti federali e non, ma invierò all’ indirizzo e-mail le cose che mi permetto di scrivere qui di seguito. Quello che scrivo sono cose che più volte ho sentito proporre e a volte mi sono provato a proporre.
Gare per :BAMBINI-FANCIULLI-RAGAZZI–gestione meno vincolata ad attività federale, con tecnici e genitori che partecipano nell’ organizzazione-svolgimento ed intrattenimento per una giornata da svolgere in un raggio di 50-80 km di distanza mentre di 2 giornate con distanze superiori ai 150-200 km con una giornata dedicata a giochi-scambi e simili; ESORDIENTI A e B-1- ci sia una seria e professionale coordinazione tra CONI- FEDERAZIONI e sistema del trasporto pubblico e privato per avere una gestione conveniente e convenzionata degli atleti-istruttori-arbitri che durante i fine settimana si muovono ;-2- codificare un sistema tramite dati statistici che dia modo al peso/iscrizione di avere il numero del tatami e l’ora di inizio della categoria;-3-avere sistemi tecnologici che possano garantire un’ aggionramento in tempo reale; -4- dare dei punti di locazione precisi alle società per tecnici e atleti nelle strutture delle competizioni per evitare “ricerche disperate”;-d- fornire intrattenimenti e zone di riscaldamento evitando bivaccamenti e sovraffolamenti che a volte risultano drammatici;-e- aumentare le gare a squadre permettendo anche con squadre miste, creando anche un circuito di tornei regionali/nazionali a scapito di prove individuali;-f- possibilità di uso diretto di sistemi tecnologici e di interazioni dirette, anche informali, ma atte ad ottenere il massimo chiarimento diretto tra arbitri e atleti-tecnici; CADETTI-JUNIOR-1-ovviamente una inversione di carico tra gare a squadre e individuali ;-2- una compilazione anonima fatto da tutti i tecnici-arbitri-atleti presenti ad ogni fine trofeo da consegnare ai tecnici/responsabili federali e all’organizzazione per commentare organizzazione/atleti/tecnici;-3-stage,incontri e simili da organizzare prima o dopo la gara non solo mirato agli atleti ma anche valutando l’andamento di un trofeo-gara-campionato .Inoltre credo che si dovrebbe puntare ad una Federazione Italiana con tutti coloro che vogliono condividere un percorso agonistico e non quello di Federazioni Regionali che si organizzano in maniera leopardesca sul territorio Italia. Per cui se non c’è la possibilità di condividere e collaborare (credo che un signore giapponese lo pensava…), in maniera allargata e coordinata avremo qualcuno che cresce di più degli altri e non una crescita comune e ovviamente di maggior livello!!! Grazie per lo spazio.
Fabio says:
3 Novembre 2014
Una iniziativa veramente lodevole e da pubblicizzare al massimo in modo che possa essere estesa anche ad altre facoltà. E’ un’iniziativa concreta che va nel senso di risolver il problema del drop out degli atleti senior
Jerry Luis says:
7 Novembre 2014
Buongiorno,
ho appena letto quanto scritto da Direttore di Judo Italiano. Tutto giusto necessita che colui che ha inviato la missiva si identifichi con gli addetti ai lavori per poter almeno verificare il contenuto di quanto asserito.
Dal mio punto di vista, non conoscendo le critiche rivolte dall’anonimo, ma da quanto fatto filtrare dal direttore direttore di Judo Italia, posso dire che in Federazione sta succedendo qualcosa di grave. La verità è che, con l’inizio del nuovo quadriennio nel gennaio del 2013 nulla è cambiato… “Tutto si rinnova ma nulla cambia”, questo modo di gestire le attività Tecniche non porterà mai beneficio agli atleti e ne tanto meno a tutti coloro che vivono di questo sport. La verità converrà nascosta a lungo, a breve sarà portata a conoscenza di tutti e ne vedremo delle belle. Io al posto del Presidente Federale chiederei conto allo staff tecnico di giustificare tutti gli sforzi economici che sono stati fatti fino ad oggi senza portare alcun risultato utile. E mi riferisco ad atleti convocati e portati alle gare senza averne alcun diritto in base ai regolamenti sanzionati dalla Federazione ad inizio quadriennio. Oppure di inutili, ma solo solo fini a se stessi, stage all’estero ove alcuni lavoravano seriamente mentre per altri era solo una vacanza a spese delle Federazione e dei contribuenti.
In attesa di sviluppi, porgo cordiali saluti.
A presto
Mister Ics says:
7 Novembre 2014
E’ purtroppo in grande quello che capita anche nei piccoli – medi o presunti “grandi” club. Quindi di che si lamentano ?
Diego Morelli says:
7 Novembre 2014
Cari signori,
Alla faccia dell’identificarsi, “mister ics” e “Gerry Luis” non voglio entrare in conflitto con le opinioni di nessuno, tutte legittime e sacrosante, ma non è inopportuno commentare un articolo del genere nascondendosi dietro nomi di fantasia?
Cordiali saluti
Diego Morelli
Diego Morelli says:
7 Novembre 2014
Chiedo scusa, ma io non sono collegato da nessuna parentela con il sig. Pino Morelli
Grazie
Che non sarebbe un disonore, ti posso assicurare! Ma hai fatto bene a specificare, grazie.
Diego Morelli says:
8 Novembre 2014
Caro Pino, anche per me sarebbe un onore e magari siamo parenti per davvero, ho scritto questa precisazione solo per essere sicuro che qualche benpensante non abbia l’idea che ho scritto solo perchè direttamente interessato. Invece condivido appieno il tuo pensiero solo perché lo trovo giusto e soprattutto senza fini personali.
Cordialmente Spiderman! Ahahahah
Spero di conoscerti di persona molto presto!
Jerry Luis says:
7 Novembre 2014
Cari amici da tanto tempo su Judo Italia e anche sul social network FB “EnneBi” ed altri hanno criticato l’operato della Direzione Tecnica sulla gestione degli atleti e dei risultati. Devo ammettere, con il senno di poi, che avevano e hanno pienamente ragione. Detto questo come si nota non è cambiato nulla, anzi le cose peggiorano sempre di più.
Per capire di quello che stiamo parlando invito a leggere il comunicato sul sito della FIJLKAM relativo alla riunione del Consiglio del Settore Judo. Dal comunicato si può immaginare cosa avrà scritto l’anonimo “Miki Salvi”.
Ho letto e riletto il comunicato e mi sono posto alcune domande, che elenco di seguito, con la speranza che qualcuno possa darmi delle risposte:
– è sicuro che le motivazioni delle dimissioni del DT sono quelle?;
– qualcuno sé chiesto perché il preparatore atletico ha dato le dimissioni?;
– per quale motivo gli atleti della cat. 73 kg dovranno essere affidato ad un solo tecnico, mentre fino ad ora la gestione tecnica dell’intero team era affidata ad una sola persona?,
la risposta a questa ultima domanda è semplice, vi invito a vedere, a breve, chi saranno gli atleti scelti dalla Commissione. Questa è e sarà una altra sconfitta per questo sport e tutto il movimento che c’è dietro. Il Judo in Italia, purtroppo, non potrà mai crescere ed avvicinarsi ai livelli di altre Nazioni come Francia, Germania, Portogallo, Polonia, Rep.Ceca etc. resteremo sempre ai margini. L’italia del Judo sarà, con rispetto parlando, come Malta nel calcio.
cordiali saluti
Scusate se mi intrometto in questa discussione. Io ero passato per dare uno sguardo ma voglio dire la mia, se permettete. Sapete perchè le cose non cambiano? Perchè non firmate le vostre considerazioni, le vostre affermazioni e questo non fa altro che far crescere ancor di più un potere che ha vissuto, fino ad oggi, sul ricatto, sulla minaccia, sull’esclusione. Voi, non firmando quanto sostenete gli date più forza. Di cosa avete paura che vi tolgano il vostro Dan? O la vostra cintura nera? Ma se state dicendo che è finito il judo italiano cosa pensate possano contare la vostra cintura o il vostro Dan. Continuando con questa mentalità lasciate agli altri la possibilità di gestire il vostro futuro e quello del vostro sport, non assumendovi la vostra responsabilità di quanto affermate distruggete, in un solo scritto, tutti gli anni che avete trascorso sul tatami. Non firmando, firmate la fine dei vostri sogni e delle vostre aspettative rispetto al judo. Se invece che fare judo aveste fatto gli idraulici avremmo avuto dei professionisti in più. Cordialmente, Batman
Jerry Luis says:
8 Novembre 2014
<>
Alle domande che mi ero posto ieri leggendo il comunicato della FIJLKAM, e che ho postato nell’editoriale “Rumors: siamo alle solite” del Direttore Morelli, l’ articolo di AC ha confermato tutti i miei dubbi sui reali motivi delle dimissioni/dismissione del DT.
Le motivazioni addotte dalla Commissione sono contraddittorie. Penso che già a suo tempo la scelta di nominare il Maestro Toniolo, fatta dal compianto Presidente Pellicone dava fastidio a tanti anche all’interno della Federazione. Ci sono stati e ci saranno sempre, elementi occulti che tramano da sempre e che trameranno anche nel futuro prossimo. Il fatto stesso che da diversi quadrienni lo staff tecnico delle nazionale è scelto tra elementi che provengono dai Club militari questo fa molto pensare.
Secondo me al vertice della DT dovrebbe essere nominato una persona che, oltre alle doti tecniche, sia fuori dagli schemi dei Club, per dirla tutta una persona “super partes”.
Per quanto riguarda la scelta di nominare un tecnico esclusivamente per seguire i soli kg.73 la dice lunga, come detto nel mio posto sull’articolo “Siamo alle solite” bisogna aspettare le scelte che farà la Commissione per definire gli atleti che meriterebbero di continuare a seguire il percorso per le qualificazioni Olimpiche per capire il perché della scelta ma soprattutto della tecnico scelto.
Ci saranno delle sorprese e si evidenzieranno alcuni aspetti del perché il DT è stato silurato.
JL
Dean Martin says:
8 Novembre 2014
Non capisco una cosa…forse più di una….comunque, quando capita una cosa del genere in altri sport a farne le spese è tutto lo staff, e cioè il DT e i sui allenatori, qui sembra che a farne le spese sia solo il solo vertice della piramide. Delle due una, o il M° Toniolo ha pagato per tutti oppure non è stato lui a potersi scegliere i suoi allenatori, e questo sarebbe gravissimo perché è indice che l’anatra era zoppa in partenza.
Sono Pitrelli Antonio Presidente e direttore tecnico dell’ASD Ken Kyu Kai Sporting Libertas, i problemi sono sempre gli stessi: la cattiva
organizzazione delle gare di judo; gran Prix e tornei privati hanno raggiunto un livello veramente vergognoso che demotivono sempre di più atleti genitori e noi maestri a partecipare alle competizioni di judo.
Problemi: Tempi biblici di attesa
Arbitri e presidenti di giuria costretti a svolgere le loro funzioni anche 12-14 ore di seguito
Regolamenti non rispettati !!! per accorciare i tempi di gara
Risoluzione (come proposto dal sottoscritto 12 anni fa per le finali nazionali)
Divisione obbligatoria dell’orario del peso con categorie pari al numero dei tatami allestiti
Obbligo d’inizio gara mezzora dopo il peso (gli atleti hanno diritto di sapere con certezza quando completare il riscaldamento)
Avvisare se eventualmente ci fossero dei ritardi con esposizione delle poole con ora d’inizio gara.
Vietare gare con promiscuità di categorie dividere NA Da AG in giorni differenti.
Vietare variazioni di regolamento (accorciare tempi di gara o golden score)
Multare le società che non si attengono alle regole che per far cassa prendono più iscritti di quelli che l’impianto allestito può sostenere mettendo in serio pericolo l’incolumità degli atleti e l’immagine del judo e della federazione che dà il patrocinio !!!!
Dare un tempo massimo alle gare ad es. quattro ore dal peso.
Per le gare lunghissime prevedere due turni di arbitri.
Colgo l’occasione per i miei sportivi saluti.
PS io sono anche l’organizzatore dei famosi bianchi e rossi che si svogevano a Somma Lombardo.
Gipsy says:
8 Novembre 2014
Non stupiamoci…. siamo in italia purtroppo … Serviva una vra ittima sacrificale e’ stata trovata a scapito della verita’. Il circolo e’ chiuso e lo rimarra’ come in tutte le lobbies italiane… non servono i sacrifici non serve l impegno o sei nel giro o sei fuori chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia… purtroppo. Si sa gia’ chi deve essere spinto e chi no e non e’ un discorso di merito ma di dove sei e da dove arrivi …. spero tanto che i giovani che sono animati da tanto spirito di sacrificio e da tante speranze prima o poi possano incontrare un ambiente sano con ilq uale misurarsi, per ora e’ un’utopia ed e’ sotto gli occhi di tutti. Paga sempr eil piu’ scomodo non chi commette errori o chi vede solo il proprio orticello… W L’Italia
Carlitos says:
8 Novembre 2014
Il mio commento di sicuro sarà fuori luogo e fuori tema…
Fijlkam:
Per 32 anni è stata presieduta dal compianto presidente Matteo Pellicone (32 anni??? Si….)
Dopo il Dott. Pellicone gli succede nel ruolo di presidente federale Domenico Falcone, che per trent’anni è stato al fianco di Matteo Pellicone con vari incarichi, fino ad essere nominato Segretario Generale dell’allora FILPJK nel 1999.
Concedetemi l’esempio, è un po’ come a Cuba che dopo 50 anni di presidenza, Fidel Castro si dimette e….chi diventa presidente? Mà suo fratello Raul Castro naturalmente… Cosa è cambiato a Cuba? Niente…
Il presidente della federazione Francese di Judo “JEAN-LUC ROUGE” è il presidente dal 2005 (9 anni), il presidente della Federazione Tedesca “Peter FRESE” è presidente dal 2005 (9 anni), in Olanda “Willem Jan Stegeman” è il presidente dal 2013 succeduto a “Jos Hell” presidente per 12 anni…
Secondo mè in Italia prima di allenatori e direttori tecnici bisognerebbe cambiare i vertici, persone che sono da 30 anni e più nella stanza dei bottoni, che sicuramente hanno fatto anche tanto bene al judo Italiano mà che ha tutto c’è una fine, e che ci vogliono persone, idee nuove, nuovo entusiasmo…
sorry says:
9 Novembre 2014
Siamo alle solite…..addirittura un tecnico assoluto per questa categoria speciale: 73 kg.Mi chiedo che cosa ha di tanto speciale questa categoria????.
Due tecnici su quattro hanno dato le dimissioni,direi bella media.Quali sono le motivazioni del dimissionario prof.ALBERTO DI MARIO???
Sono molto preoccupato per il futuro di questa disciplina speriamo in bene.Buon lavoro a tutti
Comino says:
9 Novembre 2014
certamente si tratta della solita “italianata” che in altra e per altra occasione ho definito ” Bandar Log” che poi un laico come il presidente Federale presieda una commissione tecnica…è forse un coinvolgimento tecnico atto a parare le terta ad altri? quanto al sig. Murakami dato e considerati i precedenti dove poteva finire se non in Italia……scadenze: solo biologiche, basta aspettare
Diego Morelli says:
9 Novembre 2014
Murakami? Dopo tutti gli scandali in terra nipponica? Beh, chi si somiglia si piglia………..
Che amarezza!
francesco says:
9 Novembre 2014
Il M.Toniolo quando era in collaborazione con i cadetti e juniores ha dimostrato le sue capacità nel crescere la squadra e facendo prendere importanti medaglie. Ho invece l’impressione che Pino non sia all’altezza della situazione visto i risultati dei maschi. Gli atleti vanno motivati e curati perchè sono loro il nostro futuro judoistico, naturalmente parlo dei giovani che sono stati messi da parte per ben due anni.All’estero portano ragazzi sempre più piccoli a fare gare di qualificazione, ovvio che all’inizio perdono con i colossi ma i risultati recenti della ranking list fa notare come pian piano siano saliti ai piani alti.Dove sono i nostri? A casa!!! Perchè lui si chiude in pochi atleti tra cui tanti veterani e non lascia spazio agli emergenti. Sig. Maddaloni ricordati che c’è anche il 2020 e se i ragazzi non li prepari adesso rimarranno sempre dei “bambocci” e questo per colpa tua che non sai fare il tuo lavoro!Io avrei rimosso lui prima che faccia altri danni e rovini i nostri TALENTI di cui l’Italia ha bisogno!
Antonio says:
11 Novembre 2014
Nel giudicare un professionista come Pino Maddaloni immagino avrai perlomeno pari esperienza. Come semplice appassionato della materia, dopo aver seguito delle World Cup, il mondiale junior a Lubiana e l’europeo a Montpellier posso dirti che se c’è qualcuno che mi ha positivamente impressionato come tecnico è stato Maddaloni. Se devo trovare un possibile limite a ciò che ho visto è che può raggiungere qualsiasi risultato ma solo con atleti simili a lui, chi ha visto combattere Esposito a Lubiana penso possa capire cosa intendo: molto coraggio e ritmo dal terzo minuto. A tratti Parlati ha mostrato gli stessi grandi potenziali a riguardo ma il contesto era diverso. Al di là delle opinioni personali ritengo che se bastasse additare qualcuno e sostituirlo avremmo già raggiunto da tempo la Francia nel medagliere.
Dartagnan says:
9 Novembre 2014
Al ristorante del centro Pellicone do Ostia, Raffaele Toniolo pranzava sedendosi ai tavoli normali.
Falcone invece mangia nel separè e non si mischia agli atleti ospiti…
Diego Morelli says:
11 Novembre 2014
A’ Dartagnan tu invece vai a cena com Portos, Athos e Aramis? Ma per piacere fai l’uomo che non costa niente!!
Dartagnan says:
16 Novembre 2014
Diego Morelli non m’interessa fare l’uomo con te.
Falcone è da decenni in federazione,che è governata da meridionali. Si sente una spanna sopra gli altri,chissà perché.
Diego Morelli says:
18 Novembre 2014
Ma io non sto criticando quello che dici , non dico che sia giusto o sbagliato, dico che non ci si deve nascondere per dire quello che si pensa. Questo si fa nei regimi dittatoriali.
E mi sembra che noi “apparentemente” siamo ancora in democrazia.
Diego Morelli says:
18 Novembre 2014
PS a questo punto mi viene da pensare che mi conosci! Nel caso ti invito a contattarmi per poter almeno confrontare civilmente le nostre opinioni.
Grazie
Assegno lucio says:
9 Novembre 2014
Siamo in Italia e le infrastrutture politiche che governano il Judo da 32 anni non fanno eccezione a quelle che ci governano lo stato da Montecitorio. Credo che le liti tra tecnico e staff (lecite, si è trovato uno staff calato dall’alto e non scelto da lui) siano solo il pretesto dell’allontanamento (gli impegni di lavoro sono una cazzata, ma chi vogliamo prendere in giro…). Molto probabilmente, come accade in tutte gli ambienti politici italiani, conoscendo personalmente il M. Toniolo, è presumibile che si sia inimicato la nomenclatura per ragioni diverse. La sua rettitudine ed il suo genuino impegno probabilmente hanno intaccato vecchi accordi e stavano minando vecchi privilegi che duravano da anni e che a noi italiani piace rimangano tali. Inoltre il M. Toniolo è una persona acuta molto intelligente e capace: un mix dirompente che ai nostri vecchi barbagianni fa paura. Per quello si preferisce avere personaggi con una capacità critica nettamente inferiore: non possono infastidirci e li manipoli meglio.
Gipsy says:
9 Novembre 2014
purtroppo vedo che bene o male siamo tutti d’accordo.. Il Maestro toniolo non poteva piu restare nel gruppo dove una lobby decide i predestinati non sulla base dei meriti ma per divisioni di parte non ermettendo a qualche emergente di provare . Chi sbaglia nel gruppo della lobby e’ assolto chi sbaglia al di fuori e’ sempre bastonato e probabilmente il M Toniolo questo non lo voleva, conoscendone l’impegno e la capacita’ critica e decisionale. Pertanto di male in oeggio chi doveva cambiare e’ rimasto si e’ aggiunto un Giapponese di turno e ttti vivranno felici e contenti .. Su tutto il resto meglio non esprimere giudizi …..
Claudio Zanesco says:
9 Novembre 2014
Bella questa, un sacco di commenti sul judo da parte di attori, personaggi dei fumetti e altro, zingari, moschettieri ecc. ecc. e VOI sareste quelli che vogliono cambiare il judo italiano? ma per favore, incominciate a scrivere il vostro nome e cognome e prima di preoccuparsi della direzione tecnica nazionale preoccupatevi del fatto che alle qualificazioni degli assoluti non ci va più nessuno, io ho solo il dato lombardo, una 60ina di atleti fra maschi e femmine in tutte le categorie e, mi rifersicono che molte altre regioni anche blasonate non stanno meglio, IL JUDO ITALIANO SPORTIVO E’ FINITO. Bisogna azzerare tutto e ricomnciare tutto da zero.
mimmo says:
10 Novembre 2014
Risposte a senso unico…tutte risposte di parte…tanto di cappello al maestro Toniolo che rispetto professionalmente, ma forse in questa veste è mancato qualcosa che forse non sapremo mai. (aspetterei anche una intervista dello stesso CT per cancellare qualche dubbio…non credete?)
Per me via Toniolo via tutti…ma non per una questione politica che inutile parlarne( non dimenticate che questa è l’Italia…) ma per una questione di risultati e scelte sbagliate. Forse in una squadra si dimettevano tutti, ma si vede che tanta squadra non erano…ovviamente tutto a discapito di chi lavora con sudore e per POCHISSIMI SPICCIOLI…o nulla …GLI ATLETI.
CLAUDIO Zanesco, concordo con te…praticamente molte critiche solo distruttive e non costruttive… pochi fatti…insieme dobbiamo dimostrare con fatti alla mano che si vuole cambiare un sistema forse “sbagliato”, insieme dobbiamo ricostruire o modificare un sistema lontano dalla meritocrazia, che forse un tempo dava i suoi risultati, oggi no. Far capire che bisogna intervenire immediatamente su tutti gli aspetti di questo grande sport…..MERITOCRAZIA MERITOCRAZIA e UMILTA’ alla base NO di un cambiamento, ma alla base di una correzione del sistema.
Amici non sognatevi di fare la guerra…essa non porta a nulla e poi sappiamo come finisce.
Aspetto qualche dichiarazione del nostro ex CT.
Io non mi vergogno a mettere il mio nome è cognome, anzi ci tengo a scrivere chi sono è da dove provengo!
Sono un atleta ora anche collaboratore dell’akiyama settimo, e ho avuto l’onore e sopratutto il piacere di essere allenato e di aver conosciuto personalmente il maestro Raffaele Toniolo, il nostro purtroppo ex DT!
Sono un laureato in scienze motorie e triennale scienze e tecniche del l’allenamento sportivo, oltre che in possesso dell D.u.e.p.p. Diploma europeo come preparatore fisico per gli sport di squadra e individuale con la specializzazione sul judo e le arti marziali.
Quello che è successo è scandaloso, quando una persona lavora in maniera onesta dettando delle regole e rispettandole in prima persona, non facendo favori a nessuno e chiedendo trasparenza ai vari responsabili,allenatori militari,”grandi vecchi ecc…” Viene mandato via con delle scuse”!
E poi le dimissioni di Alberto di Mario, l’unico dopo Stefano Frassinelli (che nota bene come preparatore e italiano in primis insieme a Ezio Gamba sta mietendo successi e risultati in Russia!) avesse non solo l’esperienza da atleta e praticante di questo sport,ma anche i titoli per fare il suo lavoro! E il concorso per la sua carica dov’è uscito di grazia? Dov’è il bando da preparatore per le squadre nazionali? Dove sono stati pubblicati i bandi di concorso per le cariche sempre da preparatore atletico per i gruppi militari? Le persone che ricoprono tale ruolo hanno i titoli per poterlo fare?
Siamo tutti scemi noi che abbiamo studiato???
In una federazione dove non ci sono veri
In una federazione dove non ci sono veri responsabili tecnici, non solo con un corso allenatore, o con una posizione politica,ma con una laurea o titolo academico eguale, abbiamo perso 2 seri professionisti e tecnici!
Mi auguro che tutti coloro che sono in carica come preparatori atletici nei gruppi militari, o come tecnici abbiano i titoli altrimenti almeno personalmente, come laureato e titolato per questi posti, darò battaglia per avere giustizia in ogni sede competente,su quanto spetterebbe a persone e ragazzi laureati e titolati per ricoprire veramente queste posizioni come il sottoscritto!
Ringrazio ancora il prof A.Di Mario per la sua supervisione nelle mie tesi e gli auguro il meglio per il suo continuo professionale!
Abbiamo fatto un passo indietro. Sono molto dispiaciuto per Raffaele Toniolo che finalmente aveva portato una ventata di onestà nella Nazionale Italiana. Io non ho l’esperienza per dire cosa fare per migliorare la situazione ma certamente avrei messo in gioco atleti di alto livello tecnico come Brambilla, Bruyere e Meloni per far crescere i ragazzi. Credo che gli azzurri abbiano bisogno di un continuo progresso tecnico sia nel ne waza che nel nage waza e di training camp programmati con le nazionali più forti (almeno le europee)!!! Adesso la vedo grigia…
Tiziana Zuppi says:
10 Novembre 2014
Poco posso aggiungere all’amarezza che provo per questo clima da “basso impero”.
Posso e voglio soltanto esprimere la grande stima persona, judoistica, intellettuale ed umana per il MAESTRO Toniolo.
Che tristezza
Tiziana Zuppi
Alessandro Comi says:
11 Novembre 2014
A nome della redazione di Italiajudo ringrazio chi sta alimentando il dibattito con il proprio commento. Ricordo però che la credibilità dei nostri interventi si basa sul fatto che con il nostro nome e cognome, mettiamo la faccia su quello che scriviamo: sarebbe bello che lasciando il proprio commento si agisse allo stesso modo, affinché questa discussione continui ad essere attendibile, credibile e costruttiva. A.Comi
mimmo says:
11 Novembre 2014
Soprattutto costruttiva…. aspettiamo un intervista che ci chiarisca il tutto….credo che sia necessario per additare o comunque costruire sul futuro. ..
mimmo says:
11 Novembre 2014
Soprattutto costruttiva…. aspettiamo un intervista che ci chiarisca il tutto….credo che sia necessario per additare o comunque costruire sul futuro. ..
marco bottinelli says:
11 Novembre 2014
Vedo con estremo piacere che dopo l’intervento dell’amico Zanesco tutti si sono qualificati con nome e cognome, meno male!!!.Sul tema de DT io penso che la coesistenza con uno staff non scelto e di estrazione diversa (società militari) possa aver comportato delle difficoltà,anche se con Tecnici di altissimo profilo ma….. in realtà io penso che il vero problema sia stato che il M° Toniolo era stato messo li per dare l’idea, e solo l’idea di un cambiamento, poi ai primi tentativi di cambiamento o ai primi risultati non positivi, si fa una restaurazione pesante che ci riporta ai Tecnici Giapponesi , che forse oggi se non fenomenali, non hanno tantissimo da dire, ma che sono più facilmente indirizzabili e non rompono. Per il resto Claudio Zanesco ha ragione, quello che contano sono i numeri ridicoli del ns. judo agonistico da una base cosi ristretta difficilmente si estraggono grandi campioni. Ed ancora la ns. invisibilità mediatica indirizza i giovani verso altri sport , ragazzi che fanno molti sacrifici non vengono debitamente riconosciuti e questo aumenta i tassi di scollamento dalle gare, strutturalmente non siamo visibili ed anche le scorse medaglie olimpiche non sono state sfruttate per visibilizzare il ns sport. Alla fine dopo 32 e qualche mese di ”continuità” forse dovrebbe essere la dirigenza a dimettersi e non il M° Toniolo.
Valentina La Forgia says:
11 Novembre 2014
Buonasera a tutti…
Il Sig. Toniolo ha pensato bene di accettare l’incarico di DT pur essendo consapevole dei limiti di tempo dovuti alla sua professione, ritenendo di poter gestire una nazionale in fase di ristrutturazione a distanza tramite posta elettronica. È sotto gli occhi di tutti il fatto che in occasione delle fasi salienti della preparazione ad obbiettivi importanti, come europei e mondiali, Toniolo sia stato praticamente assente dai raduni collegiali, alcuni esempi:
1. Raduno collegiale a Parma – presenti diverse nazioni,numerosi atleti italiani oltre che al nutrito gruppo della nazionale ma il DT era assente;
2. Raduno collegiale pre mondiale Ostia – durato quasi tutto il mese di agosto e il DT anche in questa occasione era assente( durante lo svolgimento del ritiro però era ad Izola con gli atleti della Ginnastica Triestina e Akyama Settimo).
3. OTC Roma – evento calendarizzato dall EJU.
Nonostante questa oggettiva situazione voglio fare presente che Toniolo aveva un contratto di diverse decine di migliaia di euro più gli eventuali premi.
In più risulta estremamente evidente che in occasione delle gare internazionali di qualificazione olimpica e circuito european cup,nonostante le competenze puramente manageriali e di coordinamento attribuitegli dalla federazione Toniolo abbia seguito tecnicamente alcuni atleti che,guarda caso risultano essere appartenenti all’asse Akyama/Ginnastica Triestina,fondate dal DT stesso. Purtroppo un episodio simile si è verificato anche durante il campionato italiano esordienti,occasione in cui Raffaele Toniolo indossando la tuta della nazionale ha tenuto il riscaldamento pre gara per gli atleti di una delle due società già citate in precedenza.
Purtroppo questi sono fatti oggettivi che evidenziano un certo conflitto di interessi che sarà sempre presente qualora il DT nazionale sarà scelto direttamente dal movimento judoistico italiano. È auspicabile quindi che in futuro la figura del Direttore Tecnico venga individuata in aree sportive differenti( come è stato Vittoriano Romanacci, “area di provenienza lotta”; Ezio Gamba, DT Russia “proveniente da diversa nazione”; Giorgio Vismara, DT Svizzera “proveniente da diversa nazione”; Daniel Lascau,DT Inghilterra “proveniente da diversa nazione” e se ne possono citare tanti altri anche in differenti sport.
Ritengo che sia sempre molto difficile individuare persone con la giuste professionalità che possano ricoprire i diversi ruoli all’interno di una squadra nazionale e sono sicuro che tali scelte sono state fatte in passato e vengono fatte tuttora direttamente dal consiglio federale,della nostra e di tutte le altre federazioni,senza alcun tipo di concorso,sempre con l’obbiettivo di ottenere il meglio dagli atleti per il raggiungimento di una medaglia olimpica. Per quello che riguarda il nuovo preparatore atletico Claudio Donatelli,leggendo da Google il suo curriculum è evidente che sia all’altezza del ruolo che ricpmpre.
Concludo dicendo che è importante documentarsi al meglio prima di esprimere il proprio giudizio.
.
VLF
Carlo Grava says:
11 Novembre 2014
Io da quando ho iniziato a fare questo sport ho sentito tanti criticare le dirigenze fuori del palazzetto, nei bar e in qualche stage…..ma al momento delle votazioni le persone sono sempre le stesse !!! Come avviene per i Nostri Dipendenti Pubblici. Ho si parla tutti bene e si razzola tutti male, o come si dice sempre : ” è colpa dei poteri forti” !! Ma chi è che mi aiuta a capire cosa sono i poteri forti? Inoltre chi è che ha il tempo e i soldi di fare questi lavori, visto che sembra che non ci siano professionisti dello sport e della politica sportiva, quindi non c’è la possibilità di guadagnare ? Ma anche questo è vero ? La redazione e le persone importanti hanno modo di rispondere ? Grazie
Claudio Zanesco says:
12 Novembre 2014
Con il tempo emergono tante considerazioni fra cui quella di Valentina La Forgia, anche questa da verificare, la considerazione che vorrei ribadire è che a parte il DT, il nostro problema è MOLTO più grande,e le soluzioni, vedi quelle per sostituire Raffaele molto dubbie nella loro vera utilità
mimmo says:
12 Novembre 2014
rieccoci alle solite balordie italiane…da vittima di complotto a colpevole di un comportamento anomalo o improprio, almeno così come dice la nostra amica Valentina (come crediamo ai precedenti post dobbiamo credere anche alla nostra amica)….
In tanto la versione ufficiale della federazione l’abbiamo letta tutti…. SECONDO ME CI TROVIAMO SOLO ALL’INIZIO DI UNA SOAP OPERA…..TUTTA MADY IN ITALY…..
io credo e ribadisco che sia il caso di sentire il nostro ex DT, in modo tale da debellare dubbi e perplessità.
La cosa che mi darebbe fastidio è sapere che nonostante il periodo di crisi, le decine di migliaia di euro sono spesi per la direzione tecnica e non per far crescere i ragazzi in gare ed eventi judoistici. Ragazzi che tra l’altro permettono loro di guadagnare bei soldoni…..
AMICI LA CINTOLA VA STRETTA PER TUTTI MA NON PER LA CRESCITA DEGLI ATLETI….SOPRATUTTO QUELLI GIOVANI. Scaviamo…scaviamo…scaviamo bene che qualche collaborazione o qualche consulenza la possiamo avere anche da bravi maestri e tecnici italiani, che in sordina portano la nostra “giovane” bandiera in giro per il mondo.
Per rispondere alla sig Vlf. Mi sono ovviamente documentato sul nuovo praratore, e so benissimo da dove arriva, (visto che anche io faccio il preparatore di lavoro sia nel calcio,che nel judo sport da dove arrivo e che pratico dal 25 anni.)nella fattispecie dal calcio professionistico e non dal Judo dal quale invece arrivavano il prof S.Frassinelli prima e il prof. A.Di Mario poi!
Mi domando solo chi è come lo abbiano scelto e se c’è stato un bando di concorso o una cosa analoga,o si è fatto,tutto in sordina!
E parlando,di allenatori e professionisti, perché non puntare su giovani ma preparati tecnici, come Ylenia Scapin,o Paduano, solo per citarne alcuni oppure i già citati e bravi Brambilla e Vismara???! Invece di andare a cercare un seppur bravo datato e non più giovane giapponese???
La riposta me la sto già dando da solo,e non mi piace perché la vedo come un mero tentativo di mettere una persona controllabile dalle eminenze grigie politiche che controllano da più di 20 anni il sistema judoistico Italiano!
Diamoci una sveglia e diamo spazio ai giovani!
Per esempio mi piacerebbe sapere, ma come è ovvio nessuno mi risponderà, chi sono i veri allenatori come carica e chi sono i veri preparatori sempre come carica e titoli, dei vari gruppi militari, che sono coloro denominato professionisti secondo la natura giuridiche del nostro sistema di diritto sportivo!
Visto che come me tanti altri ragazzi e ex atleti anche di buon livello e che si sono formati studiando,hanno fatto esperienze e speso soldi, e non hanno mai potuto accedere ad un bando di concorso o cose analoghe, per ricoprire o almeno candidarsi a quei ruoli!
Per poi Essere costretti a vedere, senza chiarezza a chi è in tanti casi affidata la figura di allenatore o di preparatore atletico e per esempio nella figura di direttore tecnico di alcuni gruppi sportivi militari, quindi persone stipendiate con i soldi di tutti,persone con a stento la 5 superiore (alcuni neanche quella.) e anche datati!
Adesso datemi una risposta visto che in Francia perché io ho preso il diploma europeo li, una persona seppur atleta e argento olimpico ecc, per bene ho frequentato con lui, dev’essere studiare per ricoprire il ruolo di allenatore o preparatore o direttore tecnicoe in Italia invece deve essere tutto sempre fatto a casaccio o per favoritismi?.??!!!
Perché per una buona volta qualcuno non mi risponde??? Paura o Ignoranza???
Scusate per gli errori di ortografia ma la mia mano rotta è il mio tablet mi impediscono di scrivere correttamente!
Valentina La Forgia says:
12 Novembre 2014
Buongiorno, caro Sig. Bertarione, mi faccia capire… Da quello che leggo dalle sue parole lei ha fatto judo per 25 anni e fa il preparatore atletico di calcio(oltre che di judo ovviamente..per quale società???) mentre il nuovo prep atletico federale che viene dal calcio(sicuramente non ai suoi livelli) non può allenare il judo. Di conseguenza,seguendo il suo ragionamento anche Vittoriano Romanacci,non essendo mai stato judoka,non avrebbe mai potuto svolgere il ruolo di DT o allenare la nazionale di judo……Per di più sono sicura che in tutte le nazionali del mondo di tutti gli sport abbiano concorsi pubblici per cercare il proprio preparatore atletico… Ma in che mondo vive??? I vari preparatori atletici dei gruppi sportivi militari se si informa vedrà che sono tutti laureati in scienze motorie, anche questo dato lo può benissimo trovare nel organigramma dei vari gruppi.
Dopodiché lei ha difeso per tutto il tempo il DT Toniolo che è laureato in Fisica(non Educazione….)trascurando le mie precedenti affermazioni nel precedente post .
Tutti i vari allenatori e collaboratori della nazionale compresa Ylenia Scapin che è già inserita nel quadro tecnico della nazionale so per certo che devono aver conseguito e ottenuto la qualifica di allenatore di IV livello europeo presso il coni e il grado di istruttore presso la FIJLKAM.
CONDIVIDO il pensiero del Sig. Zanesco sul fatto che per migliorare il judo italiano si debba ricominciare dal basso e lasciar lavorare con serenità uno staff tecnico scelto da una commissione che ha il nostro stesso obbiettivo comune(sicuramente con finalità diverse) di una medaglia olimpica..
Citando le sue parole penso si tratti di ignoranza……..la sua….!
Gabriele Zema says:
12 Novembre 2014
Buonasera, premetto di non essere né un tecnico né tanto meno un addetto ai lavori, ma solo il padre di due giovani judoka (per altro senza alcuna ambizione di entrare a far parte della nazionale maggiore ) che hanno voluto farmi partecipe di questa querelle intorno al Signor Toniolo.
La prima riflessione che faccio, ma nessuno me ne voglia, è che, in tempi di crisi, nessuno ha denunciato al Dott. Malagò il fatto che un semplice laureto in Fisica sia riuscito a farsi pagare decine di migliaia di euro ( certo sulla base di un contratto scritto )per non fare assolutamente niente mentre altri validissimi tecnici, in possesso di ben altra laurea, lavorano gratis ( affermazioni della Signora La Forgia che ha certamente dei riscontri reali a supporto delle Sue affermazioni… altrimenti si trovi un buon avvocato ). La seconda riflessione che faccio è la seguente: ma il Signor Toniolo ha parlato? Qualcuno, e mi riferisco in particolare alla Signora La Forgia e a Francesco Bertarione, ha avuto la versione dei fatti dell’ex DT? E basta guardare su Google per poter affermare che il nuovo preparatore atletico, che non ho idea di chi sia e che non conoscerò mai, sarà all’altezza del ruolo assegnato? Mah!?! Ultime due riflessioni, una amara e l’altra scherzosa: meno male che i miei figli non sono campioni e guai a chi finisce nel mirino dell’investigatore privato Signora La Forgia. Non credo che la Signora Monica Toniolo conosca così dettagliatamente il trascorrere della vita del marito.
Al Dottor Comi ancora complimenti per l’analisi come sempre precisa e illuminata.
Una buona serata a tutti. Gabriele Zema
Prima di tutto io non sono ignorante e so di cosa parlo, secondo io non so lei chi sia e che ruolo svolge in questo sport, ma sicuramente non mi risulta sia né un allenatore ne un preparatore ne un direttore tecnico di nessun gruppo sportivo militare o della nazionale italiana! Secondo so purtroppo bene dove vivo, cioè in un paese dove non esiste meritocrazia e regole chiare! Poi per chiarirle le idee io sono un atleta dell’Akiyama settimo e non sono ne un fenomeno ne un pagliaccio! Ma visto che io lavoro in questo settore, e ho studiato per questo,e ho girato parecchio, so che in ogni federazione nazionale,ci sono dei bandi di concorso per l’assegnazione dei posti come preparatore atletico, allenatore o direttore tecnico se le squadre sono statali, come i gruppi militari! Solo nelle squadre nazionali cariche sono elettive! Terzo io non ho mai detto di volermi sostituire a qualcuno,e comunque legga prima di rispondere a casaccio, perché io parlavo di preparatori e citavo, i preparati e qualificati anche accademicamente prof. Di Mario e Frassinelli, che in più venivano anche da ottime carriere nel Judo! E vittoriano romanacci comunque veniva dalla lotta sport sicuramente più vicino al judo del calcio! Ma detto questo prima di giudicare il nuovo preparatore atletico, bisogna lasciarlo lavorare, io vorrei solo capire come ci è arrivato! E mi sembra più che giusto il mio diritto di volerci vedere chiaro, e per questo le ripeto che come ci sono concorsi per arruolare gli atleti gli stessi per titoli (ci dovrebbero essere ) anche per i preparatori atletici e allenatori!
Claudio Zanesco says:
12 Novembre 2014
Mi ero ripromesso di non intervenire più,ma mi sembra che ci sia una deviazione di base, si parla molto di preparatori atletici ecc. ecc. ma di MAESTRI DI JUDO? ovvero figure che veramente insegnino questa disciplina agli atleti? di quelli non parla nessuno? qualcuno a livello nazionale si preoccupa di analizzare il perchè alle regionali degli assoluti vi siano 4 gatti (e non 44) perchè si spremino i ragazzini dai 12/13 anni in finali nazionali da paura e poi tra junior e senior sono tutti spariti? perchè la maggior parte delle società non riesca a fidelizzare il “cliente” judoista , perchè se ti va bene fai judo su un tatami abrasivo appoggiato a terra e ti spacchi le ossa cadendo? perchè ad una gara regionale domenica scorsa ho visto un tecnico far scaldare una ragazza facendogli fare una schifezza di seoi otoshi in ginocchio con contatto della spalla al polso? omicidio premeditato e lesioni gravi all’avversaria se ti va bene? poi Raffaele è un amico da tanto tempo , se avrà avuto ragione lui o qualcuno d’altro non lo so, ma vorrei che ci incazzassimo di più per altre cose
francesco says:
13 Novembre 2014
Sig.ra “Valentina” le vorrei ricordare che la nazionale Italiana è in prevalenza NAPOLETANA e che l’allenatore “combinazione” pure!!!! E lei sottolinea il fatto che il M. Toniolo seguiva alla sedia i pochi atleti del nord?? Ma si vergogni
mimmo says:
13 Novembre 2014
Stiamo andando oltre il seminato…purtroppo sapevo che questo “costruttivo dibattito” (secondo l’ideatore e amico COMI e pochi relatori) finiva così…Nord e Sud…soldi……mancati incarichi…politica e beghe sportive tra società.
Gli atleti che siano del Nord o del Sud che siano di un colore o dell’altro, bastino che siano bravi e che portino risultati…altrimenti fuori….e su questo punto basti vedere i risultati a tutti i livelli per sapere chi sono gli atleti più bravi, quelli da tenere in considerazione e chi potrebbe essere convocato…..
La questione DT Toniolo, non ancora chiarita ufficialmente dallo stesso DT è sapere i VERI motivi, questo per costruire un futuro per i nostri ragazzi, fatto di TRASPARENZA e MERITOCRAZIA, dove alla base ci deve essere l’esclusivo e indiscriminato interesse dell’atleta.
Cortesemente questi sono opinioni e pareri per costruire e informare il mondo Judo, ovviamente fatti su dati concreti (almeno credo)…qui tutti teniamo occhi per guardare e orecchie per sentire…poi se dobbiamo fare i finti tonti ditelo che cambiamo sport…quindi non parlatemi di avvocati e cose del genere altrimenti ci ritroveremo con i soliti post demenziali….
Amici…questo il motivo che insisto su di una versione ufficiale dell’ex DT….ad oggi cari amici non ancora resa….ma nel frattempo qui vi ammazzate di punzecchiature….
INVITO il nostro amico COMI, responsabile di questa pagina di interpellare l’attore principale, chiudendo così questo dibattito molto serenamente.
Buon Judo a tutti.
Luca says:
13 Novembre 2014
Come fa notare Mimmo ridurre tutto al solito nord vs sud è inutile e controproduttivo..è oggettivo però che esistono situazioni di favoritismo legate all’appartenenza a determinati club, regioni e santi patroni: basta vedere chi sono i più improbabili sparring convocati ai ritiri o chi è ammesso “di diritto” all’assoluto perché per lui o per lei il collegiale inizia proprio il giorno della qualificazione. Forse a Ostia regole e meriti non esistono perché politicamente costano troppo?
Porcari Giuseppe says:
16 Novembre 2014
Gent.mi
Alcuni giorni fà ho inviato, a qusta redazone alcune considerazioni sulle grosse anomalie che sono riportate nel nostro Statuto Federale e ho frmato l’articolo ma non l’ho visto pubblicato.
Forse l’argomento non è d’interesse? Come pensate di cambiare il sistema se non cominciamo una seria discussione sullo strumento (Statuto)ch lo governa? Cosa ne pensano gli amici Morelli e gli altri che animano questa rubrica?
Se non ci prenderemo cura della nostra Federazione suggerendo e partecipando al cambiamento necessario finiremo per lamentarci,sulle scelte inopportune fatte dalla governance fedrale,come il cambio del direttore tecnico, SUBIREMO PASSIVAMENTE FACENDO RUMORS senza concludere nulla.
Sono daccordo quando si dice che bisogna metterci la faccia
IO FIRMO PORCARI GIUSEPPE
amministratore says:
16 Novembre 2014
Gentile Giuseppe Porcari,
come puo’ vedere il suo commento, come tutti gli altri vengono pubblicati senza che venga applicato alcun filtro.
Se vuole postare qui le sue riflessioni verranno pubblicate senz’altro, come quelle degli altri utenti.
L’argomento e’ certamente di interesse ed e’ stato trattato molte volte. nAnzi, siamo stati i primi a parlarne pubblicamente e non nei sottoscala dei palazzetti.
Il fatto invece di pubblicare un articolo su questo canale e’ qualcosa che dipende dal lavoro di una redazione che lavora giorno e notte, al di fuori dell’orario lavoraritivo (in quanto non e’ per nessuno di noi la nostra attivita’ principale) al fine di tenere piu’ alta possibile la qualita’ degli articoli.
Ebbene, la redazione di comune accordo ha letto e ha deciso di non pubblicare i suoi commenti come un articolo a se’ stante. Tuttavia, qualora Lei voglia lasciarlo come commento non applicheremo nessuna forma di censura – cosa che tra l’altro non abbiamo mai fatto.
Italiajudo e’ un canale aperto alla discussione e al confronto: e’ per questo motivo che chiunque puo’ lasciare commenti contribuendo alla discussione. La invito caldamente a procedere in tal senso.
Spero di essere stato piu’ chiaro di quanto gia’ avessi fatto per email privata.
Grazie e cordialita’,
Ing. Nicandro Buono
alis Ennebi
Scusami, sono stato fuori alcuni giorni proprio per il judo, ma eccomi qui. Anche io ci metto la faccia e sono contento di sentirti in forma. Allora, è chiaro che un passaggio sullo statuto va fatto, è necessario e sono pienamente d’accordo con te, se non partiamo da questo presupposto non possiamo pretendere di cambiare nulla. Personalmente sono convinto che un periodo importante della nostra storia federale sia finito e che necessiti un cambiamento generale anche perchè il nostro judo è in discesa verticale e i ciechi che non vogliono vederlo sentiranno il botto, ma sarà troppo tardi. Da tutte queste parole, da questi scritti e discussioni vorrei che si salvassero i ragazzi della nazionale che vanno a combattere su tutti i tatami del mondo anche a nome nostro. Loro non possono e non devono essere criticati, devono essere i nostri ragazzi, la nazionale di tutti e dobbiamo sostenerli fino in fondo qualunque sia il loro risultato; saranno i direttori tecnici, semmai a prendere decisioni in merito alla loro partecipazione in nazionale. Diamo più fiducia ai nostri direttori tecnici e amiamo i nostri ragazzi. Questo è già un buon inizio. A proposito di metterci la faccia mi veniva in mente che possiamo fare una rubrica “selfie” (o autoritratto se volete) chiamata proprio “Io ci metto la faccia” – autoritratti sorridenti di chi ha capito che il cambiamento è alle porte e non se lo vuole perdere. Vi aspetto.
Non risponderò a nessuno che si firmi con nomi di fantasia…ma se dovesse scrivermi Robin gli invierò la mia mail personale, cordialmente Batman
Porcari Giuseppe says:
17 Novembre 2014
Gent.mo ing. Nicandro Buono
innanzi tutto ringrazio lei e tutta la redazione che vi prodigate nel dare voce e mantenere vivo l’interesse sulle carenze federali.
Il problema, come lei sa’, e sono certo sanno tutti gli appartenenti a questa federazione,e’ quello di dare corpo ad un movimento di azione che superi il momento dialettico ,che sono certo ha ormai ben chiaro le necessita’ di avere uno STATUTO, APERTO,MODERNO e DEMOCRATICO.
Pertanto dobbiamo, tutti insieme, raccogliere le nostre energie
ed invitare tutte le societa’ della FIJLKAM ad agire e richiedere alla federazione di porre all’ordine del giorno, nella prossima assemblea di verifica biennale, le modifiche statutarie.
Solo cosi’ facendo si potra’arrivare ad una soluzione, altrimenti continueremo a lamentarci e piangerci addosso, dando sempre la oolpa alla federazione e mai ricercare il fallimento nel nostro immobilismo.
Grazie e cordiali saluti Guseppe Porcari
mimmo says:
18 Novembre 2014
Mi caro Francesco….OGGI…analizzando la sua affermazione; la signorina Valentina non ha detto atleti del nord….ma ha detto atleti dell’Akyama Settimo (quindi molto diverso da quello che vuole far intendere lei traendo in inganno chi legge)…per quanto riguarda rapporto allenatore – atleti NAPOLETANI, questi hanno da sempre fatto parte della nazionale in quanto pluri medagliati (forse non ricorda gli atleti che ve ne hanno fatto parte in passato)e meritevoli sul campo del posto che ricoprono, l’unica differenza è che forse in percentuale gli atleti NON NAPOLETANI (quindi del resto dell’Italia)sono in minoranza. Questa percentuale è data dalla somma matematica di medaglie e titoli ottenuti e non “per combinazione”. Poi se bisogna escludere un tecnico napoletano dalla nazionale solo perchè ci sono atleti della stessa regione, lo dica pure…. purtroppo non è colpa degli atleti fare medaglie e stare li. Approfitto, da napoletano e da appassionato, vorrei fare i miei complimenti a Mimmo DI GUIDA e Antonio ESPOSITO per i titoli conquistati agli ultimi U23 in Polonia, nonché a tutti i ragazzi che vi hanno partecipato. Un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti della nazionale, senza distinzione alcuna,(l’elenco è lungo), per i prossimi impegni……
Poi ai tempi d’oggi fare ancora differenza tra atleti del NORD e atleti del SUD è un po…diciamo “riduttivo”…pensiamo a fare campioni senza barriere…GRAZIE.
Ho letto le varie considerazioni sulla “crisi” della Direzione Tecnica nazionale. C’è chi è a favore chi contro, chi dice che tutto lo staff tecnico andava mandato a casa assieme al DT. Chi pensa che invece il problema sia politico e da cambiare è prima di tutto la classe dirigente.
Personalmente da appassionato mi chiedo però 2 cose:
La prima riguarda le caratteristiche dovrebbe avere il nuovo DT.
Toniolo è stato accusato di essere di parte e quindi quello nuovo non dovrebbe essere espressione né dei militari né di un grosso club. Straniero? A quanto pare quelli bravi si fanno pagare cifre che sembrano non alla portata della FIJLKAM. Deve essere un SignorSi di fronte alle richieste politiche o una mente libera con un suo progetto autonomo?
La seconda questione è più giuridico-fiscale. Nel mio lavoro ho avuto a che fare con i controlli sui pubblici finanziamenti e mi chiedo: l’attuale e provvisoria Commissione Tecnica è composta anche dal Presidente e dal Segretario Generale. Ora le responsabilità Amministrative e le responsabilità Tecniche coincidono, ma trattandosi di spendere soldi pubblici siamo sicuri che questo sia lecito?
Cordialmente
Vittorio Serenelli
francesco says:
19 Novembre 2014
Ciao Mimmo la mia voleva essere una provocazione visto che la “Sig: Valentina” affermava che il M.Toniolo seguiva i ragazzi della Triestina e dell’ Akiyama. Questo è normale visto che conosce meglio i “suoi” ragazzi d’altro canto Pino conosce sicuramente di più i “suoi”.L’obbiettivo deve essere “UNICO” di far crescere gli atleti più promettenti a prescindere dalla natività.Vedremo…………………………………..
AAA CERCASI INGEGNERE MATEMATICO O QUALUNQUE GENIO IN MATEMATICA
LUOGO: MILANO
Ciao ragazzi/e sto cercando qualche buon’anima che mi aiuti a passare l’esame di matematica che ho il 4 ottobre…purtroppo sono una capra, anche se ho provato a studiare un sacco ma senza risultati…cerco il vostro aiuto.
Fatemi sapere se c’è qualcuno che abbia voglia di fare una buona azione
Una ragazza davvero in crisi..
Ciao, se mi scrivi una mail a info@italiajudo.com ti do’ il numero di un professore che fa ripetizioni a Milano, davvero bravo e disponibile.
Io mi sono trovato bene quando ho dovuto preparare analisi II 🙁
Cmq mi sa che hai scritto nel posto sbagliato ahaha
grande italiajudo siete i miei preferiti!!
Lo hanno sempre fatto. Lo stesso Ilias Iliadis ha tre o 4 anni in meno, detto da lui stesso… Roba da matti!
Si puo’ tranquillamente parlare di sistema pilotato.
e quelli poi che mi vengono a dire che il judo è uno solo… palle ormai chi fa gare internazionali o frega o è fregato
SVEGLIAAAAAAAA…….oltre gli atleti vanno condannati anche le singole federazioni che non hanno fatto attenzione….
Può darsi, gli azeni che conobbi all’alpe adria mi dissero che il loro titolare nei 90 kg cadetti ha 20 anni..male male
Vorrei però sottolineare che la presunta falsificazione dell’anno di nascita dei gemelli Khalmurzaev è un’illazione del blog “100 percent judo”, basata sul fatto che il team russo non li abbia schierati durante il campionato europeo juniores di Sarajevo. Tuttavia, per ora, non ci sono prove concrete ad avvalorare questa tesi. Personalmente credo che potrebbero aver saltato il campionato europeo in vista del più importante campionato del mondo juniores. Ricordiamoci inoltre che i Khalmurzaev vengono tenuti sott’occhio dai DT della nazionale maggiore che li incoraggia a prender parte a tornei senior per rendere meno duro il passaggio tra le due categorie d’età, infatti questo week end disputeranno il grand prix di Almaty. Detto questo, la storia del passaporto falso potrebbe essere anche vera ma, per ora, è prima di fondamento. Tra l’altro lo stesso blog che ha diffuso la notizia l’ha poi parzialmente ritrattata, guardare per credere.
C’è invece un altro judoka che ha innegabilmente falsificato la data di nascita è Magomed Magomedov (uno dei tanti con questo nome, ma NON è il campione europeo u23 in carica come riporta erroneamente il blog “100 percent judo”, quello è un altro judoka con lo stesso nome). Magomedov è stato un judoka juniores russo di altissimo livello negli ultimi anni (per esempio ha vinto a Lione l’anno passato) ma non è mai salito sul podio in occasione di un europeo o un mondiale juniores. Comunque, Magomedov da gennaio 2013 ha cambiato nazionalità (ora combatte per l’Azerbaijan), nome (ora si chiama Shekhmad Magomedov) e anche data di nascita (invece del 1993 ora il suo anno di nascita è il 1990). Ora mi chiedo, com’è possibile che questo judoka sia ancora libero di combattere? possibile che nessuno si sia accorto del cambio di età? é bastato un semplice cambio di nome per passare inosservato?
Ho fatto una piccola ricerca, allora l’azeno che dici te c’è, però corrisponderebbe a Magomed Magomedov III (vincitore del torneo di Lione 2012).
Confrontando le due foto non c’è nessuna somiglianza, inoltre dei tre M. Magomedov in 2 hanno vinto l’oro ai campionati europei u23 (il ’91 nel 2011 eil ’93 lo scorso anno).
Quest’ultimo in effeti è l’unico che non è mai salito sul podio continentale o mondiale junior, ma è campione europeo u23 in carica, anche se in effetti l’ultima competizione a cui ha partecipato è questa, dopo sembra essersi ritirato.
Qualcosa non torna di quello che hai scritto.
immmagino che tu abbia fatto la tua ricerca su judoinside, purtroppo quei dati non sono attendibili poichè chi ha compilato quel sito ha fatto molta confusione tra i due Magomedov! non sono giusto i risultati attribuiti ai due atleti e anche le foto sono sbagliate! d’altro canto è anche normale, tra i russi di Magomed Magomedov ce ne sono ben tre, uno un po’ più vecchiotto (dell’85 mi pare) che fa i 100 kg, gli altri due Magomed Magomedov fanno tutti e due i 90kg, quello che ha fatto il cambio di passaporto è quello che prima risultava un 93 sotto il nome di Magomed Magomedov e ora risulta un 90 sotto il nome di Shekhmad Magomedov, è lui NON ha vinto il campionato u23! Se hai voglia fai questa ricerca, per distinguere i Magomedov sono utili solo le foto, confronta le foto dei due campioni europei u23 90kg a Tyumen 2011 e Praga 2012 (la finale è sempre con Nhabali Quedjau) quello è il Magomed Magomedv “vero” che è del 91! Invece confronta le foto del campione 90KG del torneo juniores di Lione nel 2012 e la foto del campione della world cup di Tbilisi quest’anno, ti accorgerai anche tu che sono la stessa persona ma hanno due nomi diversi e combattono per due nazionalità diverse!!!!
Lungi da me voler apparire “saputella”, il fatto è che ho questa (strana) passione per il judo russo, mi piace proprio e guardo tutte le loro competizioni. Inoltre parlo un po’ il russo e questo mi aiuta, inoltre Magomed Magomedov e Shekhmad Magomedov li seguo sul facebook russo (si chiama vkontakte) ed è anche quello che mi ha aiutato a scoprire l’inganno. Spero di essere stata chiara, il mio intento non è assolutamente quello di generare una polemica ma di mettere in luce una cosa a dir poco strana.
In effetti ho controllato proprio lì, e non mi tornava molto.
In effetti guardando le foto il Magomedov è lo stesso in entrambe le foto, ma penso sia solo un errore di confusione di judoinside.. di Magomedov ce ne son davvero tanti.
Purtroppo del podio dei -90 kg di Lione non son riuscito a trovare una foto.
Come ho scritto nel commento sotto, se ti va confronta la foto del podio del torneo juniores di San Pietroburgo dell’aprile 2012, in quell’occasione (Magomed Magomedov è arrivato primo)con la foto della european open di Tbilisi del gennaio 2013,anche in quella gara Magomed Magomedov (sotto il nome di Shakhmad Magomedov) è arrivato primo. Si vede molto bene come sia la stessa persona sotto un nome diverso.
Formazione da novembre a maggio per diventare l’equivalente del nostro Aspirante allenatore?
Noi invece in mezza giorata…
Ho detto tutto!
Mi sono resa conto che sul sito dell’eju non c’è la foto del podio dei 90 kg di Lione 2012 ma solo alcune azioni di gara, e da lì si capisce poco. Consiglio di confrontare la foto del podio del torneo juniores di San Pietroburgo dell’aprile 2012, in quell’occasione (Magomed Magomedov è arrivato primo)con la foto della european open di Tbilisi del gennaio 2013,anche in quella gara Magomed Magomedov (sotto il nome di Shakhmad Magomedov) è arrivato primo. Si vede molto bene come sia la stessa persona sotto un nome diverso.
il grosso problema che abbiamo in Italia è che il judo è un hobby. Dovremmo cominciare a pensare che se anche fare l’insegnante di judo non ci fa mangiare, lo dobbiamo fare cmq da professionisti. Hai corsi d’agg.to la maggior parte quando ha il tesserino scappa via… e non è corretto nei confronti dei bambini e dei ragazzi a cui insegnano.
Poi è anche vero che i corsi d’aggiornamento sono spesso fatti male e non viene voglia di andarci. C sono regioni che x 4 o 5 anni hanno avuti sempre gli stessi tecnici che facevano sempre lo stesso repertorio o simile. Altri che x risparmiare chiamano un insegnate vicino che però non ha esperienza x insegnare ad altri tecnici. Forse per cominciare sarebbe meglio nn fare corsi obbligatori ma organizzare stage x insegnanti tecnici in tutta Italia e poi ognuno può partecipare a quello che preferisce in base al programma… c sono tante altre proposte ed idee che possono essere portate all’attenzione dei ns vertici, spero solo che le voci che ho sentito siano non vere… e cioè, il corso all.ri ridotto ad una sola settimana!!! Speriamo bene!!!
FORSE VOI NON SAPETE CHE ANNI FA, A SEGUITO DELL’INIZIATIVA DELL’ALLORA PRESIDENTE DEL SETTORE JUDO DELLA FEDERAZIONE, AUGUSTO CERACCHINI, PER DIVENTARE ASPIRANTE ISTRUTTORE DI JUDO SI DOVEVA FREQUENTARE L’ACCADEMIA NAZIONALE ITALIANA DI JUDO PER QUATTRO MESI CON QUATTRO ORE DI PRATICA LA MATTINA NELLA PALESTRA REALIZZATA SOTTO GLI SPALTI DEL VELODROMO OLIMPICO DELL’EUR E CINQUE ORE DI LEZIONI TEORICHE IL POMERIGGIO NELLA FORESTERIA DEL VELODROMO STESSO. PER ENTRARE IN ACCADEMIA SI DOVEVA SOSTENERE UN ESAME DI AMMISSIONE E DOPO UN MESE PER RESTARE SI DOVEVA POI SUPERARE UN ESAME DI CONFERMA. ALLA FINE DEL CORSO INFINE SI DOVEVA SOSTENERE UN ESAME FINALE SU TUTTE LE MATERIE STUDIATE E CON LA PRESENTAZIONE DI UNA TESI SU UN ARGOMENTO INERENTE IL JUDO.
E’ chiaro che uno scenario come quello che era stato prospettato in passato con ben 4 mesi un’accademia, oggigiorno non è più attuabile. Tuttavia, la formazione dei nostri tecnici resta un tema centrale che non può essere tralasciato. Le cose devono cambiare perché è davvero troppo semplice raggiungere qualifiche importanti, e ciò si traduce inevitabilmente in una cattiva immagine e nel contempo in una decrescita del nostro sport.
Le alternative possono essere molte, bisogna sceglierne una e attuarla. Non possiamo rimanere ancora a guardare.
La formazione è il cardine dell’evoluzione, l’Italia non ha una scuola di judo, perchè non forma gli atleti internazionali che ha, i quali volenterosi si mettono a disposizione e danno agli altri quello che sanno, ma non sanno abbastanza, nessuno che io sappia pratica Kata o Shinken Shobu ( provate a chiedere loro cos’è’) ma la colpa se in parte è dell’individuo, molto è della scuola che lo ha formato
Khasan in questo week-end ha vinto il grand prix di almaty..mmm
Ma Marta è rientrata dall’infortunio? Italiajudo o qualsiasi altro abbia info, mi fate sapere?
E’ la mia preferita: bellissima e bravissima 🙂
Guardero’ la tua gara a Ostia a Coppa Italia, sei il mio 73kg preferito, ti adoro!!!
Mi noterai tra la folla, puoi starne certo!
E’ folle pensare sopratutto in uno sport di situazione come il ns. che un’unica gara sia il criterio di scelta(se Teddy Riner non fa i campionati di Francia per indigestione non fa le gare internazionali????). Congruo sarebbe stabilire una serie di gare e trofei nazionali e internazionali a libera partecipazione atti a fare una ranking per accedere alla Nazionale, considerando le prime 2 o 3 posizioni.Poi liberalizzare dove possibile l’accesso ai tornei di serie A (alla federazione non costa nulla) se non la perdita del CONTROLLO. Purtroppo la ns. federazione rispecchia fedelmente la gestione del Bel Paese,che nelle gravi difficoltà correnti risulta spesso incomprensibile al singolo atleta (o cittadino) che concentrato sui propri obbiettivi si sente spesso non aiutato se non ostacolato dalle Istituzioni. cordialmente Marco Bottinelli
Se il buongiorno si vede dal mattino ahimè…
C’è un detto napoletano che dice scart frusc e pigl primmer, che in un gioco di carte vuol dire scarti una carta inutile e ne peschi un’altra..
Spero di sbagliarmi…
Se tale circolare verrà rispettata allora spero che il detto “ogni gara ha la sua storia” viene applicato. Almeno il campione Italiano (forse) avrà la possibilità di essere scelto per fare gare all’estero, ma mi sembra poco credibile la cosa. Troppe volte si fanno scelte in base alla palestra di provenienza o altro. Riguardo il chiudere le porte all’attività internazionale io rimango shockato. Infatti sono solo gli atleti delle forze armate che potranno permettersi tale privilegio, per via del fatto che anche se non prendono fior di migliaia di euro possono permettersi tale esperienza. E per un atleta che non è in un gruppo sportivo che deve fare? E se vale come atleta che fa?? L’unica soluzione sarebbe che costui si cerchi degli sponsor che lo aiutano nel suo piccolo sogno, ma ci sono le aziende che sono disposte a sborsare cifre senza avere un certezza?? Se si arriva a tal punto vuol dire che non si chiama più judo. E visti gli ultimi avvenimenti di corruzione e di false date di nascita non mi stupisco se scoppia uno scandalo nel Judo.
Bah…
e gli altri, ben venga la questione sui tornei internazionali ecc. ecc., ma come ci si arriva ad essere competitivi? che poi sia cosi non è una novità, hai mai visto qualcosa di diverso negli ultimi 25/30 anni?
Ma c’è un preciso disegno politico a monte o si tratta dell’ennesimo misunderstanding già sperimentato con la circolare di inizio anno?
Perché le cose sono due, o c’è una precisa volontà di affossare il judo agonistico, lasciandolo ad appannaggio di un ristretto gruppo di atleti, per poi puntare decisamente su kata e master, oppure mancano semplicemente soldi e (soprattutto) idee.
Quello che è certo è che si sta scegliendo una strada che è diametralmente opposta a quanto accade in europa e nel mondo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una classe senior sempre più scarna e demotivata, Campionati Italiani di livello sempre più basso….medaglie internazionali che arrivano con il lumicino.
Bisogna avere il coraggio di riprendersi questo sport meraviglioso e dargli una dimensione più internazionale. Il cammino tracciato dalla IJF e dalla EUJ è netto e deciso, dobbiamo solo seguirlo.
puntare sui master ?????
Dubito che sia mai stato nelle idee della FIJLKAM
Interessante articolo il vostro… ma mi pare che non ci sia nulla da meravigliarsi . Il Judo in Italia è da sempre una cenerentola e lo è sempre stato! troppi interessi di bottega , programmazione pari a zero , regole continuamente cambiate in base al pensiero o alla convenienza del giorno ! . Non credo poi che si voglia spostare tutto sui master e Kata perchè anche questi stanno soffrendo moltissimo (INFATTI SONO DELLE MUCCHE DA MUNGERE ), una timida organizzazione la si vede nella volonta FINALMENTE di mettere in piedi delle squadre come fanno le altre nazioni !! e su questi due settori si parla addirittura DI partecipazioni completamente a spese proprie anche per i convocati ufficiali nella nazionale di Kata alle manifestazioni importanti tipo mondiali ed europei dove altre nazioni si stanno strutturando per sorpassare alla grande l’ Italia ! Un esempio su tutti che fà molto arrabbiare; come si fà ad aumentare le tasse federali per l’ affiliazione ed il tesseramento atleti a palestre gia aperte da un pezzo !!!! cose da restare senza parole !! Una VERGOGNA !!
Quanto giustamente evidenziato e denunciato nell’articolo in commento mostra la fragilità della nostra FEDERAZIONE; le linee direttive indicate evidenziano una volontà precisa: il movimento non deve crescere, altrimenti, come accaduto in altre federazioni, addio controllo. Il Judo è per sua natura uno sport INDIVIDUALE, chi ha i titoli deve poter partecipare, come ad es. nel tennis, a qualsiasi competezioni nazionale ed internazionale, impedirlo è assurdo, anacronistico e purtroppo, spiace dirlo, fatto in mala fede. Mi spiego meglio, con la liberalizzazione e si intende sempre secondo regole precise (es. medagliati ai campionati italiani di categoria) la federazione perderebbe il controllo sugli atleti, è evidente che nessuno potrebbe impedire all’atleta che ha raggiunto il punteggio necessario di partecipare a qualsiasi manifestazione continentale, mondiale e olimpica, ciò determinerebbe automaticamente l’impossibilità della Federazione e della direzione tecnica di decidere in merito. Quante volte abbiamo letto le liste di atleti convocati di tutte le categorie a competizioni internazionali e ci siamo stupiti di leggere alcuni nomi ad esclusione di altri? Purtroppo quanto denunciato è lo specchio di un paese oramai in costante declino, che produce solo polvere e burocrazia; un giovane atleta che si allena, si sacrifica, che accarezza un sogno con queste ridicole regole già capisce che è tutto inutile, se non ha avuto la fortuna di aver avuto oltre al talento anche i natali in un luogo preciso ed alle spalle gli amici degli amici. Cari Signori della Federazione siete fuori tempo e fuori luogo.
Sono completamente d’accordo con quello che scrive Andrea. A me sembra (ma purtroppo ne ho da anni conferma) che siamo in presenza di una federazione che rema contro gli atleti e le società, sopratutto quelle provenienti dalle zone più svantaggiate dell’Italia. A loro non interessa se un atleta fa anni di sacrifici, studia, sta lontano dalla famiglia per mesi….
Dopo anni di sacrifici di atleta, rispettiva palestra e famiglia, a quest’atleta può capitare di essere convocato ai ritiri della nazionale in vista di europei e mondiali e vivere in un continuo assillo dalla mattina alla sera che in qualunque momento potrebbe essere scartato o addirittura sostituito senza nessun motivo apparente(!?). Ma cosa sta rincorrendo? Alla fine diventa deleterio e controproducente. Alla fine quest’atleta arriva anche, forse, a disputare una gara dove si gioca tutto e crolla al primo incontro! Ma si è chiesto qualcuno come mai sta accadendo questo sempre più spesso. Agli ultimi Europei Junior, dopo un mese di ritiro gli atleti hanno conosciuto i nomi della squadra il giorno prima della gara. Vi sembra possibile? (vedi articoli a tale proposito di Italia Judo). Non ho parole e sono molto amareggiata. Il judo scuola di vita!!!
C’è qualche anima buona disposta ad aiutare un’ignorante come me che vuole aprire un blog ma sa poco e niente a riguardo? Ricompensa: tanti sorrisoni 🙂 🙂 🙂
http://it.wordpress.com qui puoi trovare quello che cerchi, facile e veloce!
🙂
Ora come faccio a sapere chi sei per incassare la ricompensa?
esistono ancora i blog? o_0
Scusami Mando,
ma secondo te, quello dove hai appena postato il tuo commento, cosa è se non un blog? :))
ottimo
Ora si che faccio sogni tranquilli! 😉
Ho appena letto l’articolo e voglio ringraziare a nome del maestro Gianni Maddaloni e di tutti i ragazzi della Star Judo Club tutti voi, tutti i tecnici che hanno richiesto e appoggiato la nostra candidatura, tutti coloro che contribuiranno con noi a far si che del judo se ne parli e che ne vengano, attraverso noi, divulgati i sani principi con le sue regole e valori. Lo sport valore aggiunto nella vita, il judo nella formazione sana dei giovani. Grazie.
GRANDISSIMI !!!
Ho invitato anche tutti i miei amici di facebook a farlo….se lo meritano!
Qui si dicono delle cose fondamentali: sapremo chi farà quali gare con mesi di anticipo e sapremo con largo anticipo anche le gare che sono aperte alla partecipazione di tutti. Speriamo sia vero, perché io faccio fatica a crederlo! Me lo auguro!
E’ vero che abbiamo fatto tante medaglie sia a roma che in scozia, però c’era davvero poca gente, senza nulla togliere a chi ha ben figurato.
Se fate informazione, dovete dire anche questo… altrimenti stiamo omettendo qualcosa di importante. Non trovate?
….spero che la meritocrazia faccia da sfondo a queste belle parole. ..gli atleti fanno troppi sacrifici per essere presi in giro. Ricordate…MERITROCAZIA…altrimenti il judo finirà. Fare gare in quanto libere e poi decidiamo noi sulla base delle condizioni complessive dell’atleta….questo non mi piace….
Che grande, bentornataaaaaaaaa!
Ti ho seguita su rai sport, sei troppo forte! Avevo la pelle d’oca e le lacrime agli occhi
Che dire, sei davvero figa Rosalba
Grazie, grazie, grazie, grazie e ancora grazie
Ben vengano le aperture e ben venga la liberalizzazione dei tornei, purché con regole chiare e soprattutto stabili nel tempo, perché con la stabilità è possibile una precisa programmazione tecnica ed economica.
In bocca al lupo Rosalba sei un esempio per tutti!
Sono sempre più orgoglioso di avere una foto con te (Rimini)
Bellissimo ed emozionante articolo!!! Complimenti vivissimi a voi e a tutta la squadra che, con le parole di Odette e dei giovani che assistevano in tribuna, ma anche di tutti gli altri non riportati che ho avuto il piacere di sentire, si sono dimostrato ancora una volta TEAM. Anche questa è la nostra forza, e questi ragazzi faranno grandi cose. Grazie a tutti
Siete fantastici 🙂
Mi conosce la classifica squadre del trofeo sankàku 2012?
Ecco i risultati completi. 🙂
http://www.sankakubergamo.eu/
buona lettura!
Bel sito
Ciao Italiajudo
Salve sono cintura marrone il mio sogno più grande e quello di salire sul podio in una gara importantissima, ci vuole tanto lavora ciao
buonasera, sono interessato a ricevere le foto numero 268-269-270
vi sarei grato se mi indicaste come riceverne una copia.
Cordiali saluti, Marcello Bernarduzzi
Un plauso ai ragazzi ma sicuramente il più sentito va al TEAM di Italia Judo che riesce a dare emozioni a chi non riesce a seguire da vicino le innumerevoli manifestazioni di judo. Sempre precisi e professioni riescono a regalarci le prime emozioni dei ragazzi e a far si che i nostri atleti, almeno per un giorno diventano protagonisti…GRAZIE e continuate così…
una grande e impegnativa scelta, sarà dura ma se ne esce bene non si ferma più
Elio sei mitico, muaaasss
Chi non si evolve, si estingue.
IL FUTURO E’ QUI,COMINCIA ADESSO!
GRANDE ELIO!!!
VAI ELIO, SOLO CON I TUOI ZORI COME UN SAMURAI CHE CAMMINA VERSO LA BATTAGLIA, E’ IN DUBBIO CHE TU SIA DIVERSO DAGLI ALTRI ATLETI E QUESTA SCELTA ATIPICA LO DIMOSTRA ANCORA .
BUONA FORTUNA
Alla ragazza bionda che al trofeo sankaku era vicino lo stand di Italiajudo, non ci crederai ma di solito non son così sfacciato. Quando hai rifiutato il mio invito per un caffè me ne sono andato come se non me ne fosse fregato niente, ma in realtà mi è dispiaciuto molto.
Quel gesto, fatto così davanti a quei pochi presenti con cui eri ha richiesto molto coraggio da parte mia, almeno apprezza questo
Ad ogni modo non demordo. Ci vediamo la prossima volta 🙂
Come sono curioso di sapere …IL. PERCHÉ….. facciamola questa domanda.
ahahahahahahaha quale novità può essere questa, con il caos istituzionale generale siamo solo lo specchio di una porzione di società
“E’ infatti di questa mattina la comunicazione federale ….” cita il pezzo. Comunicazione Federale? Vogliamo dare un nome agli autori? Sarebbe utile sempre sapere CHI ha voluto certe cose. Ricordo lo scompiglio della circolare del periodo natalizio dello scorso anno che sembrava non avere ne padre e ne madre. Poi qualcuno si è svegliato ed ha fatto cambiare buona parte di quanto dichiarato. Sarebbe carino ricordare che in queste occasioni i nomi ed i meriti dicendo i signori Tizio Caio e Sempronio da soli od assieme ad altri hanno stabilito che…. Così giusto per ricordarlo
…………….e gli altri che hanno vinto le altre tappe del trofeo italia????? Tipo LUGO, L’AQUILA SANKAKU????? E allora quelli che saranno a Bellizzi????? A questo punto l’ultima tappa del torneo salernitano non conta una “cippa”?Visto che si terrà dopo le qualificazioni. E non mi si venga a dire che c’era il PAF 2013 al 31 marzo quando lo stop era stato dato il 7 gennaio!!!!!E quando comunque un Programma di attività federale mi si deve presentare ad ottobre\novembre e non ad anno in corso.
Caro Vittorio…ci fossero gli “autori”! Questa è la comunicazione inviata per e-mail, e come vedi non è firmata….”Con la presente comunichiamo ai Comitati Regionali -con preghiera di divulgare l’informazione alle Società Sportive Interessate- che, in occasione del prossimo Campionato Italiano Esordienti “B” di Judo, saranno ammessi in soprannumero alla Finale Nazionale gli Atleti primi classificati delle categorie maschili e femminili del Trofeo Internazionale Città di Taranto e del Trofeo Internazionale Vittorio Veneto.Cordiali saluti.FIJLKAM – Area Sportiva Settore Judo”
E’ noto d’altronde che come avvenne lo scorso dicembre i signori Tizio, Caio e Sempronio -come tu li chiami- non si palesino taqnto facilmente—se non altro perché
ma quindi gli esordienti al secondo anno potranno partecipare alle gare EJU cadetti in quanto “del 15esimo anno” ? Per me comunque il metodo di qualificazione migliore rimane quello della Ranking list basata su un tot di gare e in cui ogni atleta viene valutato per i suoi due migliori risultati. Invece che dare la possibiltà di qualificarsi con una gara sola..
Il metodo deve essere misto. Per esempio i primi 8 del ranking e poi 1 su 4 alle qualifiche. Ovviamente punti fatti in categoria perché questa è un’età dove i valori espressi a gennaio non sono quelli di novembre
programmare con queste sicurezze ……….è molto difficile
Ciao,
ma se si volesse contattare uno degli atleti nella lista come si fà?
Grazie!
Ciao Ali,
se un club volesse contattare l’atleta dovrà scriverci a info@italiajudo.com e provvederemo a mettere in contatto team e atleta.
Ci sembra la soluzione migliore, onde evitare di riportare le mail e i numeri di telefono di tutti i candidati.
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Grazie,
Ij Team
Saint Exupery : abbattuto
il piccolo Principe ; chiedere a Stefanel…..
Ciao,
vi conviene evidenziare che se un atleta ha partecipato alle qualificazioni con un club non potrà partecipare alle finali con un altro anche se il club delle qualificazioni non si è qualificato.
All’art. 26 comma 8 dello Statuto Federale:
b) I prestiti italiani devono essere tesserati per Società Sportive che non partecipano alla fase finale del Campionato Italiano a Squadre maschile
non v’è menzione ai club non qualificati. Ci sono novità?
Corretto, nulla da aggiungere.
Grazie,
Ij Team
Non è così, se il club ha preso parte alle qualifiche ma non si è qualificato, i rispettivi atleti possono essere prestati per la fase finale ad un altro club. L’importante è che il club dell’atleta che viene prestato non partecipi al Campionati Italiano di Lignano.
Grazie,
Ij Team
Dopo le prime proteste sta seguendo un silenzio assordante…
Vi inviamo di seguito un appello nostro e di altre società del Veneto inviato al consiglio di settore qualche settimana fa. Tutti i punti che abbiamo evidenziato sono perfettamente in linea con quanto da voi indicato.
18/10/2013
Alla C.A. Consiglio di Settore Judo
Alla C.A. Responsabile Attività Nazionale
OGGETTO: CONSIDERAZIONI sul prossimo programma attività federale 2014
In considerazione di quanto avvenuto lo scorso anno, quando a dicembre è stato reso noto il nuovo regolamento con sostanziali modifiche delle norme su cui verte l’attività nazionale, con la presente desideriamo sottolineare alcuni aspetti prima che il regolamento 2014 venga divulgato, con la speranza che alcune regole, già applicate a livello mondiale, non vengano recepite per l’attività nazionale svolta in Italia.
1- Recupero dai quarti.
In particolare, chiediamo che non venga recepita la modifica relativa ai ripescaggi dai quarti, che già a livello mondiale sta provocando danni incommensurabili, in quanto come vediamo ormai troppo spesso, la sola ranking list non è sufficiente a garantire che i migliori atleti siano in poule differenti, e di conseguenza la classifica finale non rispecchia l’effettivo valore degli atleti. Avendo già visto di persona quanto male funzioni il sistema in campo internazionale, possiamo tranquillamente affermare che tale sistema non premi assolutamente i migliori, ma la gara diventa pura fortuna nel trovarsi in punto o in un altro del tabellone.
Si pensi che danno potrebbe causare l’applicazione di tale sistema alle nostre competizioni nazionali, soprattutto a livello giovanile, dove le competizioni devono rappresentare non solo un test per identificare i migliori, ma hanno anche l’importantissimo compito di gratificare il maggior numero possibile di partecipanti, creando così un bacino di utenza il più ampio possibile. Gli atleti e i tecnici provenienti da tutta Italia investono tempo e denaro per partecipare alle competizioni, e non ha senso che un atleta dopo un incontro possa già essere escluso dalla gara senza poter sperare nel recupero.
A partire dagli Esordienti A che si affacciano per la prima volta all’agonismo, infatti, la fortuna/sfortuna del sorteggio giocherebbe un ruolo fondamentale, creando in giovani atleti e genitori un’idea altamente diseducativa del nostro sport, dove verrebbero ad essere premiati solo i più fortunati in base al sorteggio, e non certo i più meritevoli. Inoltre la norma sarebbe assolutamente assurda anche a livello giovanile, dove esordienti B, cadetti
e juniores cambiando categoria di peso o classe verrebbero a ritrovarsi privi dei punti guadagnati con la ranking list, e quindi totalmente in balia della dea bendata.
In questi tempi di abbandono giovanile dello sport è necessario agire sulla base, che dev’essere il più ampia possibile, ed agire per limitare con tutte le nostre forze l’abbandono, che come evidenzia il CONI è una delle maggiori piaghe di tutti gli sport. L’attuale sistema di doppio recupero è talvolta lungo, ma è l’unico che garantisce che vengano premiati gli atleti migliori.
2- Qualificazioni di diritto.
Nell’ottica sovra descritta riterremmo molto utile anche ripristinare il fatto che vengano premiati gli atleti che raggiungono risultati nazionali di rilievo:
– qualificazione di diritto per i primi e secondi classificati al Trofeo Italia o al Gran Prix Cadetti, anche se cambiano classe (tornando a dare un valore a questi circuiti, che ultimamente stanno perdendo completamente di significato)
– qualificazione di diritto ai primi quattro classificati ai Campionati Italiani, anche se cambiano classe tutti aspetti che non danneggiano certo nessuno, e che danno un minimo di gratifica a quegli atleti che con fatica e costanza sono riusciti ad ottenere suddetti risultati.
3– Criteri di qualificazione alle finali nazionali.
Il sistema attuale è valido, garantisce una scrematura e premia gli atleti che partecipano alla finale. Proprio considerando le classi più giovani (Esordienti) o quelle a maggior rischio abbandono (Juniores), per i ragazzi spesso già partecipare alla finale è un traguardo. Non dimentichiamoci anche dell’importanza dei Seniores, che sono pochi, e che sono importantissimi veicoli nel trasmettere la loro esperienza ai giovani.
E’ pur vero che lo scopo delle finali nazionali è quello di identificare gli atleti migliori, e su questo non c’è dubbio, ma anche chi non è un’eccellenza partecipando alle finali crea una base, e l’entusiasmo e la passione dei tanti permette anche ai migliori di allenarsi e di essere stimolati. Con una visione di lungo periodo, puntare solo alle eccellenze minerebbe la base, che, ribadiamo, dev’essere invece il più ampia possibile.
Potrebbe invece essere valido un sistema di qualificazione misto, dove ad esempio i migliori 10 della ranking list sono qualificati di diritto (o meno, per categorie poco numerose), e gli altri si qualificano con il sistema attuale.
4- Tecnici.
Ribadiamo nuovamente che sarebbe auspicabile che ci fossero incontri a livello nazionale fra arbitri, tecnici ed addetti ai lavori, e con immediate comunicazioni da parte della Federazione quando vengono adottate modifiche arbitrali (spesso per modifiche minori gli arbitri stabiliscono nuove linee, ma i tecnici non ne vengono informati).
5- Disposizione tabelloni di gara.
Come già più volte segnalato ai preposti a livello nazionale, chiediamo che i tabelloni di gara che illustrano punteggi e tempi di combattimento siano disposti in modo tale da consentire ai tecnici e conseguentemente al pubblico di seguire l’incontro nel modo più consono. L’attuale disposizione dei tabelloni preclude ai tecnici di verificare tempo e punteggi, e impedisce al pubblico di capire qual è lo stato dell’incontro, visto che i punteggi non sono visibili. Nell’ottica di una maggiore fruibilità e diffusione del nostro sport, riteniamo fondamentale che i punteggi siano visibili.
Confidenti che le nostre osservazioni saranno da voi analizzate e recepite nel prossimo regolamento federale 2014, attendiamo cortese riscontro
Manuela e Michele Pasini AS Judo Mestre 2001
non è che si potrebbe pubblicare tutti i qualificati esordienti ai campionati italiani? sarebbe ottimo
Tecnicamente potrebbe anche starci, se lo avessero detto chiaramente subito a Febbraio/ marzo , il dubbio è che non sia stato fatto per lasciare l’illusione che anche gli altri tornei fossero determinanti e quindi avere iscritti ecc. ecc. perchè altrimenti potevano perdere di valore,
approfitto dell’occasione per evidenziare un punto sul quale a mio parere non si è discusso abbastanza ( o forse niente ): la questione dei recuperi.
dal 2014 praticamente sparisce il doppio recupero, per altro già tolto a certi livelli.
ma le classi gioavnili, esordienti e direi anche cadetti, non lo si poteva lasciare ?
già sono state introdotti diversi cambiamenti tecnici, sui quali il tempo dirà se sono giusti o no, ma passare al recupero semplice è, a mio avviso, fortemente disincentivante verso la partecipazione alle gare, che poi sono l’anima dell’agonismo.
Con quale spirito un giovane, con famiglia ecc,affronta centinaia di km, col rischio di tornarsene subito a casa ?
staremo a vedere…
saluti a tutti
Nonostante il judo sia lo sport piu’ completo, si sta facendo di tutto per distruggerlo. In Italia facciamo di tutto per far scappare i giovani,i cervelli, le aziende e le regole che vengono “inventante” e imposte nel judo non fanno altro che far scazzare i nostri ragazzi che dopo aver fatto mille sacrifici ( scuola,allenamenti,dieta ecc.) si vedono penalizzati da regole assurde, arbitri incompetenti, organizzazioni incompetenti. Continuate cosi’ come il nostro governo, quando non avremo piu’ produzione, piu’ impiego, piu’ turismo, piu’ societa’ sportive, piu’ niente, non lamentatevi. Il fallimento del nostro paese e’ alle porte, e pensare che avevamo tutto!!
Assolutamente d’accordo.
Invece di migliorare l’essere umano italiano ha la particolarità di peggiorare tutto quello che tocca.
Ma le società qualificate alla finale del Campionato Italiano a Squadre sanno dell’esistenza di questa iniziativa?
Ciao Giada,
purtroppo non possiamo contattare i club uno ad uno. Ma considerati i nostri 35.000 visitatori diversi al mese, direi che il 90% del club è al corrente.
Grazie,
N.
Grandeeeeere
Ben detto! Condivido
Spett. sig. ENNEBI, sembra che Lei mi abbia letto nel pensiero o, forse si sia ricordato del mio intervento nell’ultima assemblea nazionale, dove il sottoscritto ha cercato di portare all’evidenza del mondo federale un’anomalia, ovvero quella che un terzo della federazione dirige gli altri 3 terzi, un intervento che sul posto aveva ricevuto i complimenti di molti addetti ai lavori, lo stesso Presidente Pellicone aveva risposto ufficialmente che ” cosa vuole Zanesco che in quattro anni non riesca a fare un punto con un esordiente?” , più o meno le parole erano state queste, ecco l’arcano, per la conservazione di un sistema di democrazia cosi esclusivo. Aggravato dal fatto che alcune gare sono inutili ” Coppa Italia” fa si che il risultato sia questo, non si cresce perchè non si vuole punto e basta e la colpa è solo dei diretti interessati. Dimenticavo il sottoscritto e Croceri erano soli a chiedere questa cosa, e l’invito al nuovo consiglio direttivo nazionale relativo ad affrontare questa situazione è rimasto un appello nel vuoto, Buona fortuna
Zanesco Claudio
Gentile Sig. Zanesco,
purtroppo l’anno scorso non ero presente all’assemblea della federazione, per cui non ho potuto ascoltare il suo intervento, né tantomeno la risposta “ufficiale” del presidente. Ne consegue che non mi sono limitato a copiare un suo concetto, piuttosto l’ho letta nel pensiero, come ha lei stesso sospettato 🙂
Battute a parte, credo che la mia e la sua tesi (e quella di Croceri) si sovrappongano in parte, per poi divergere nella sostanza, mi spiego meglio: direi che c’è un insieme intersezione tra il suo e il mio insieme. Tuttavia, ognuno di esso, gode di autonomia propria.
Ciò che ci tenevo a sottolineare nell’articolo è che a mio parere il diritto di voto va dato ad ogni club affiliato alla federazione, ma nello stesso tempo ritengo sia giusto premiare quelle associazioni che fanno attività sportiva agonistica (bene e seriamente).
A mio parere, legare il diritto di voto esclusivamente all’attività sportiva agonistica può portare ad esasperazioni e ad anomalie che impediscono l’innovazione e il miglioramento di tutto il movimento, si veda per esempio quanto riportato sopra per le qualificazioni.
Per quanto riguarda la coppa Italia, devo dissentire: è una gara che non porta punti, è vero, ma cela un significato importantissimo: è la gara di chi il judo lo fa per passione (non per professione) e lo fa mentre porta avanti gli studi oppure da lavoratore. In alcuni casi sussistono entrambe le cose.
Il portare punti o meno – a mio parere -non ha nessuna relazione con l’importanza della gara. Proprio per questo nel mio articolo invito tutti ad un cambio di prospettiva. Siamo tutti noi a dover dare importanza alla coppa Italia, al di là del punticino, e devo dire che quest’anno si è fatto un passo avanti con una organizzazione che ha dato la giusta importanza all’evento.
A cambiAre, o meglio, a migliorarci, dobbiamo essere disposti tutti, non dobbiamo aspettAre che chi decide prenda le decisioni giuste, o quelle che vorremmo attuare noi. Bisogna essere propositivi ed ottimisti, sempre secondo il mio modesto parere.
Ne approfitto per ringraziarla pubblicamente per i suoi interventi su questo blog, sempre presenti: l’interazione e lo scambio di pensieri è uno dei motivo principali per cui è nata Italiajudo ed è alla base di ogni forma di democrazia.
Grazie,
Ennebi
Spett.le sig.Ennebi
trovo molto strano il suo articolo..specialmente dopo la sua visita a Montebelluna. Si sa che ci sono regioni, che hanno più interesse di altre ad accorpamenti per le qualificazioni. E sono, guarda caso, le regioni che hanno maggior interesse a portare alle fasi finali il maggior numero di atleti, che in una fase a qualificazione regionale, vedrebbe parecchi suoi atleti non qualificati. Altro che punticini..Qualche anno fa, questo sistema di accorpamento di regioni, se non sbaglio, è stato recepito da ben poche regioni. (Una di queste fu il veneto/friuli/trentino. Dopo l’immediata uscita del trentino, è stata l’ultima a tornare indietro rispetto al resto d’Italia) E solo da chi aveva dietro un grosso movimento alle spalle..Strano che sia venuto a fare queste considerazioni alle qualifiche in Veneto..
Scusate, mi riprometto di non parlarne più dopo questa mia, anche per non essere noioso e ripetitivo, vero la Coppa Italia e il vero campionato italiano per non professionisti, allora meglio chiamarlo campionato Italiano, rimettendo in moto l’assoluto per tutti; per quanto riguarda la democrazia interna, vero nocciolo della questione, ribadisco che non è possibile che circa un terzo delle società affiliate possano esprimersi democraticamente con il voto e gli altri tre terzi NO, come di l’editorialista, tutti devono poter dare il proprio contributo, magari chi si impegna di più nell’agonistica qualcosa di più potrebbe aver diritto di dire, ma per la Fed, è meglio una società con 25/30 affiliati di livello nazionale o 200 tesserati che pagano la quota?, non saprei dire, di sicuro 200 affiliati non agonisti alle tariffe attuali sono bei soldini, è inevitabile che se votano tutti, jujitsu aikido, sumo compresi la geografia del potere potrebbe cambiare e qui… fate voi
Gentile sig. Carmine,
non sono venuto in Veneto con chissà quali intenzioni ‘malvagie’. Come ho già scritto nell’articolo, sono andato a Montebelluna per vedere dal vivo uno strumento eccezionale: kannon. Poi, avendo notato altre cose e ritenendole particolarmente importanti, ne ho parlato. Tuttavia, il ragionamento che ho fatto nell’articolo riguarda tutta Italia e non solo il veneto. Mi pare chiaro!
Spett.le sig.Ennebi
capisco che non sia venuto in Veneto con intenzioni malvage, però citando quello che ha detto nell’articolo “…Quest’accorpamento oltre ad avere indubbi vantaggi economici, che di questi tempi non si possono in alcun modo ignorare…” mi sarei aspettato che di questo accorpamento non si parlasse solo in termini di punticini ma anche allora di un accorpamento dei comitati regionali..! Ne sparirebbero ben due con relative poltrone. E allora adesso mi dica se è solo una questione di punticini?
Rispondendo al sig.Zannesco credo che chi si impegna nell’agonismo spendendo soprattutto tempo e anche denaro, dico che sicuramente ha più voce in capitolo(o dovrebbe averlo) di chi beatamente se ne sta ai margini e pretende di decidere su tematiche ed aspetti che non hanno nessuna ricaduta sulla propria attività amatoriale.
Saluti
Carmine
Sospetto seriamente di essere stato frainteso. Forse non è chiaro che L’accorpamento fatto in occasione delle qualifiche di coppa Italia è stato visto (perlomeno dal sottoscritto) in una chiave molto positiva. Al contrario, il fatto di non aver perseverato in tale accorpamento mi ha fatto capire che il punticino vale prima di ogni altra cosa. E poi ho detto che il punticino è uno strumento importante perché consente di dire la propria, peccato che spesso viene utilizzato come merce di scambio. In queste affermazioni non c’entra nulla il comitato regionale del veneto in sè. Le sue ulteriori riflessioni sull’accorpamento dei comitati possono essere condivisibili…. Ma mi permetta di aggiungere che non ho alcuna pretesa di risolvere la discussione con il mio pensiero e basta. La possibilità di commentare (meglio se con nome e cognome reali) è stata proprio attivata perché tutti potessero contribuire alla discussione.
Grazie,
Ennebi
Auguri al dott. Pellicone in primo luogo per la sua salute.
A Noi constatare che in questi 2 o 3 giorni abbiamo assistito alla caduta degli Dei. Cariche quasi a vita, carriere di lunghezza innaturali in un sistema democratico (e anche la federazione lo dovrebbe essere)arrestarsi senza preavviso, senza lo scricchiolio che precede i crolli. E’ forse il nuovo che avanza?? speriamo avanzi,lavori e dopo un po’ lascio spazio ad altro nuovo in un naturale e continuo avvicendamento che l’ITALIA raramente conosce.
Purtroppo, in questi 2 o 3 giorni, a me è toccato constatare quanto grande sia “la miseria umana”.Quanto sia facile per i “deboli” sentirsi “forti e democratici” solo quando ci si illude che il sistema “crolli”.
Le domande che, in questi 2 o 3 giorni , mi sono posta sono:
dove erano questi “democratici innovatori” negli ultimi quadrienni, visto che l’esito elettorale è stato sempre unanime e totalitario?
dove erano i sostenitori del Maestro Crocieri lasciato solo ad “immolarsi per la causa democratica?
Secondo il mio modesto parere,in questo momento, oltre che ha cercare fantomatici candidati, bisognerebbe prima fare una accurata ricerca per individuare “UOMINI” che abbiano la “RARA” capacità di capire quando sia il momento di un doveroso e rispettoso SILENZIO.
ERMINIA
Ricordare Pellicone e ricordare quello che sono stato nella Federazione è un tutt’uno, dai miei primi passi come consigliere regionale, organizzatore di gare, delegato provinciale, ecc. ecc. fino a quell’ultimo intervento in assemblea nazionale di un anno fa e alla sua chiamata successiva per chiedere un tentativo di dialogo con Croceri con cui se ne erano dette di tutto un pò poco prima, lo definirei uno zio, deciso, severo, ma conciliante con chi gli diceva le cose come le pensava, certamente un grande dirigente sportivo, un augurio a Lui per i problemi personali che lo affliggono.
E ora spetta ai judoKA, ai lottatori, ai karateKA, ai jujutsuKA, ai sumoKA, agli aikidoKA della Federazione decidere se rieleggere un nuovo Presidente con questo sistema, dove come ribadito più volte un terzo delle società decide per tutti o chiedere una maggiore democrazia elettiva
Alcuni aggiustamenti sono interessanti, altri troppo cervellotici. Si lascia troppa libertà interpretativa a mio parere.
Ma la cosa che mi lascia veramente interdetto è la riduzione del tempo di combattimento per le classi femminili, ma cosa significa? La federazione internazionale ci sta dicendo che la tanto sbandierata parità dei sessi in realtà non esiste.
Democrazia! E’ una parola che circola dal 1947, in maniera più insistente,in uno dei Paesi meno democratici d’ Europa perché legato da secoli alle regole del vassallaggio. Regole che non riguardano solo la politica, ma tutte le attività sociali della Nazione Italia. Questa premessa è per dire che ci vorrà molto coraggio per poter diventare un Paese, primo passo indispensabile, quindi il secondo sarà quello di saper decidere le regole con cui giocare e avere il dovere di rispettarle come avviene in un principio democratico e sociale evoluto di un Paese come dovrebbe essere l’ Italia. Immagino che già a Roma oggi ci saranno tentativi di inciuci, e accordi per mantenere le situazioni dei vassalli che cercheranno di convincere i valvassori e valvassini di quanto sarà meglio eleggere un governante X che……Intanto i contadini e servi della gleba che creano realmente il fondo cassa potranno sperare in un mondo che li faccia pagare meglio e vivere meglio !!! Se invece si riuscirà a distaccarsi dal sistema medievale e si cercherà di individuare realmente un’ organizzazione professionale seria organizzata e dinamica, che abbia come obiettivo principale l’ aumento di praticanti che in questo modo possano determinare un maggior peso sociale e volendo politico, forse potremo dimostrare che gli sport minori possono determinare, come fece un certo Davide con Golia, un miglioramento di un Paese come l’ Italia palesemente alla deriva.
TANTISSIMI AUGURI PRESIDENTE
il cammino verso una piena democrazia e sopratutto per un judo veramente partecipato e guidato da persone effettivamente competenti(qualcosa si sta muovendo), a tutti i livelli, soprattutto quelli di base, è ancora molto lungo…
viva il judo
il link ai tabelloni 55 kg apre il tabellone 50 Kg!!!!!!
Please, sostituitelo!
http://www.italiajudo.com/4Pj21/wp-content/uploads/2013/11/552.pdf
questo è il doc giusto…
POCHE PAROLE AD UN GRANDE PRESIDENTE. TANTISSIMI AUGURI PRESIDENTE LUIGI GAROFALO DA SALERNO
Dallo statuto delle federazione di Ginnastica, il diritto al voto si matura già nell’attività regionale, con le opportune modifiche questo basterebbe a stravolgere tutto nell’attuale FIJLKAm, e si parla della FederGinnastica non della luna
Art. 11 – Assemblea Nazionale
1. L’Assemblea Nazionale è il massimo organo della F.G.I., ed è
composta dagli aventi diritto a voto. Come tale esamina e
delibera su tutte le attività relative alla vita federale indicando, ove
necessario, i mezzi e gli strumenti, anche normativi, per il
raggiungimento dei fini statutari.
2. Partecipano all’Assemblea senza diritto di voto:
a) i Presidenti onorari della F.G.I.;
b) il Presidente della F.G.I.;
c) i componenti del C.D.F.;
d) i componenti del Collegio dei revisori dei conti;
e) componenti degli organi di giustizia;
f) i tesserati che ricoprono cariche elettive negli organismi
internazionali ai quali la F.G.I. risulta affiliata;
g) i Presidenti dei Comitati regionali e provinciali, partecipanti
nella loro specifica funzione, ed i Delegati regionali;
h) i rappresentanti delle A.S. affiliate che non hanno maturato il
diritto di voto.
3. Partecipa all’Assemblea con diritto di voto, nella quantità riportata
dalla tabella, la A.S. che al momento dello svolgimento sia
affiliata da almeno dodici mesi e che abbia svolto attività sportiva
ginnastica stabilita dai programmi federali e/o attività agonistica
stabilita nel calendario federale in una o più discipline sportive di
cui all’art. 1,comma 4 ed a condizione che alla data di
convocazione dell’Assemblea partecipi all’attività sportiva ufficiale
della FGI.
Alla A.S. che ha svolto, con carattere continuativo, effettiva attività
sportiva ginnastica stabilita dai programmi federali è riconosciuto
il voto di base (1° livello della tabella).
Alla A.S. che ha svolto, in una o più discipline sportive, attività
agonistica stabilita nel calendario federale, approvato con
deliberazione del C.D.F. ed emanato prima dell’inizio di ogni anno
sportivo, sono attribuiti i voti plurimi ( 2° e 3° livello della tabella). FEDERAZIONE GINNASTICA D’ITALIA
10
1° livello Voto di base
Voti 1 Attività sportiva Prevista nei programmi federali
Discipline
sportive
ARTISTICA
MASCHILE
ARTISTICA
FEMMINILE
RITMICA GINNASTICA
PER TUTTI
AEROBICA TRAMPOLINO
2° livello voti plurimi
Voti 1 Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale
Voti 2 Interregionale e
Nazionale
Interregionale e
Nazionale
Interregionale e
Nazionale
Interregionale,
Nazionale e
Internazionale
Interregionale e
Nazionale
Interregionale e
Nazionale
3° livello voti plurimi
Voti 4 Interregionale Interregionale Interregionale Assoluti ed
Internazionale
Assoluti ed
Internazionale
Voti 6 Nazionale
Internazionale
Universiadi
Giochi del
Mediterraneo
Campionati
Europei Junior
Nazionale
Internazionale
Universiadi
Giochi del
Mediterraneo
Campionati
Europei Junior
Nazionale
Internazionale
Universiadi
Campionati
Europei Junior
Coppa del Mondo
Camp.
Mondiali
Campionati Europei
Junior e Senior
Coppa del Mondo
Camp. Mondiali
Camp. Europei
Junior e Senior
Voti 8 Coppa del Mondo
Camp. Mondiali
Camp. Europei
Senior
Coppa del Mondo
Camp. Mondiali
Camp. Europei
Senior
Coppa del
Mondo
Camp. Mondiali
Camp .Europei
Senior
Voti 9
Giochi Olimpici Giochi Olimpici Giochi Olimpici Giochi Olimpici
Il voto di base ed i voti plurimi sono cumulabili. Non sono
cumulabili i voti acquisiti in una stessa disciplina ed alla A.S.
spettano i voti del maggior livello raggiunto. I voti acquisiti in
diverse discipline sono cumulabili, purché conseguiti con atleti
diversi. Sono cumulabili i voti conseguiti nelle gare di squadra con
atleti della stessa A.S. che abbiano gareggiato in altre discipline.
Nel caso in cui una A.S. svolga esclusivamente attività agonistica
di 2° e/o 3° livello, dei voti plurimi assegnati un voto viene
considerato quale voto di base.
Ai fini dell’assegnazione dei voti va considerata l’attività sportiva
ed agonistica dell’ultimo anno solare precedente l’Assemblea.
4. I voti acquisiti dall’atleta concesso in prestito nelle gare di squadra
sono attribuiti alla A.S. che lo ha in prestito.
Per tutta la rimanente attività agonistica i voti sono attribuiti alla
società di appartenenza.
5. Contro l’errata o omessa attribuzione dei voti è ammesso ricorso al
C.D.F. entro cinque giorni dalla pubblicazione dell’elenco degli
aventi diritto di voto. Il C.D.F. decide in via definitiva ed
inoppugnabile.
6. L’Assemblea Nazionale è composta dai legali rappresentanti
delle A.S. aventi diritto di voto, o dai loro delegati purché dirigenti
in carica.
Ogni Presidente di società, o il suo delegato, può rappresentare
oltre la propria, tramite delega anche un’altra società,
appartenente alla medesima regione, se all’Assemblea hanno
diritto di partecipare fino a 100 società votanti, due società fino a
200 società votanti, tre società fino a 500 società votanti quattro
società fino a 1000 società votanti e cinque società oltre le 1000
società votanti.
Le deleghe devono essere conferite per iscritto e contenere il
Mi sembra tutto molto buono… mi la perplesso come fare ad assegnare shidi senza dare il matte. Nn si capirà un tubo e soprattutto l atleta potrebbe nn accorgersi di aver subito shido e perché. E poi se ad es da una presa incrociata l arbitro assegna shido semza interrompere gli atleti. E da lu nasce un aziobe valutabile. Boh! Sarebbe bello una raking degli arbitri anche in talua e pubblica. Così ognuno puo sapere com è stata valutato ad ogni gara e capire perché è stato convicato un altro.
Dei grandi personaggi molti ne dicono bene, altri, sempre molti, ne dicono male… Dottor Pellicone, lei è stato il nostri Presidente per tanti anni (molti dicono per troppi), non sta a me discutere su questo, ma lei ci ha rappresentato, ci ha coeso e spinto in avanti, ci ha fatto sentire di essere “una forza”. Ora è il momento di cercare di dare a lei quello che lei ci ha dato: presenza assidua, rispetto delle regole… E’ il momento di esserle vicino, di farle sentira il calore della sua Federazione. Sono sicuro che tutti, come me, in questo momento stanno facendo questo. Con infinita stima…ASD I Samurai KGR Grosseto.
A che ora inizia la categoria femminile?
Complimenti a tutte!!
bravissime
Un caloroso augurio ad un grande Presidente da tutto il Ju Jitsu siciliano….
Complimenti a questo nostro ennesimo campione per le soddisfazioni che sta ricevendo. Peccato che ancora una volta ……arrivino dall’estero! Cos’è che rende questo paese così’ refrattario nel riconoscere i meriti dei nostri atleti ? E’ mai possibile che anche nello sport si ripeta il triste esodo verso l’estero dei nostri migliori talenti? Cosa rende difficile se non impossibile la valutazione meritocratica di ciò’ che nello sport e’ più’ che evidente visto che non si vince con le raccomandazioni ? Perché’ si continuano ad illudere atleti, famiglie, Società’ Sportive ed insegnanti sul grande futuro dei talenti che amano questo meraviglioso sport, quando vediamo che i nostri campioni ottengono riconoscimenti solo all’estero?
Sicuramente il momento é CRUCIALE il rinnovamento già espresso nella nuova dirigenza tecnica (Toniolo, Maddaloni,e i tanti nuovi collaboratori Tecnici) ora ha l’opportunità quasi inaspettata di espandersi nella componente Dirigenziale,rinnovandola ma sopratutto RINGIOVANENDOLA,perché a mio giudizio questo é il punto cruciale, non abbiamo più bisogno di PACATA SAGGEZZA ma di nuova PULSANTE ENERGIA, chi ha l’età pensionabile se la goda questa pensione, lasciando la Federazione a chi ha la forza e la voglia di guardare verso il FUTURO. La nuova dirigenza potrà essere tale solo e soltanto rivolgendosi alla base, che oggi é fatta di palestre medio piccole che lentamente ma inesorabilmente si stanno svuotando,forse perché non riusciamo a rendere appetibile ai giovani il ns. sport rispetto a quelli più diffusi quali calcio e basket ma anche rispetto a quelli emergenti quali rugby e volley. E qui sicuramente ci vogliono idee innovative e investimenti anche a livello di immagine usando i mezzi che la rete ci offre ma che finora sono stati sotto utilizzati. La speranza é nei giovani,lasciamoli provare anche a dirigerci magari ci faranno scorgere orizzonti che Noi (anche io sfioro i 50)non avevamo visto chiusi nei ns. pensieri
Cari Amici di ItaliaJudo,
colgo l’occasione che consentite meritoriamente per offrire il mio contributo sul delicatissimo argomento.
In primo luogo è chiaro che si apre una fase di passaggio fondamentale, l’uscita di scena del protagonista principale, a cui consegniamo il miglior in bocca al lupo e il plauso per la straordinaria opera svolta, crea sgomento e confusione. Sino ad oggi la Federazione era retta dall’incarnazione moderna del macchiavellico principe rinascimentale, figura che sfugge a qualsiasi catalogazione per la sua singolarità ed irripetibilità.
Purtroppo il destino di tutti gli uomini è fugace, fragile, però per fortuna resta il frutto del loro lavoro, che nel caso di specie è stato senza dubbio eccellente ed irripetibile.
Ora, stante le norme che regolamentano la Federazione, la successione è scritta e d’altra parte con un pò di buon senso si comprende che non poteva andare diversamente; io credo e spero che il Successore avrà le qualità e la tempra per reggere il peso della responsabilità che si assume insieme al consiglio federale che lo dovrà sostenere, ma credo e spero, che la prassi li convincerà che è ormai necessario cambiare le regole del gioco; come pacatamente hanno scritto l’indimenticato Maestro Nicola Tempesta e il grande Claudio Pollio in una lettera aperta, le regole devono essere cambiate. E’ necessario però non pensare che la responsabilità in tale senso debba essere assunta solo dai vertici federali e dal coni, la responsabilità principale deve essere assunta dalla base, che deve chiedere per ottenere, deve crescere. Matteo Pelicone ha avuto lo straordinario merito di saper comprendere e conoscere il movimento ed i suoi uomini, il metodo evidentemente ha funzionato benissimo, ora è il movimento che deve dimostrare al nuovo Presidente che tale metodo non è più efficace, invocando una modifica dello statuto, che consente una vera diretta partecipazione di tutti i tesserati all’agone elettorale. E’ chiaro che con l’attuale sistema la candidatura da parte di un qualsiasi tesserato è impensabile, ma questo era in qualche modo frutto delle esigenze del movimento, che necessitava della guida sicura ed incontrastabile del Presidente, se questo oggi non è più vero, come da più parti si sente dire, è il movimento che deve dimostrarlo con i fatti e non con le vane chiacchiere, diversamente demonizzare il sistema è sterile ed anche, scusate, puerile. Infine, per riprendere l’intervento dell’amico Bottinelli, sicuramente sincero ed apprezzabile, credo che un primo passo possa essere quello di valutare già a livello locale il lavoro svolto dai comitati regionali partendo da una semplicissima constatazione rigurardo all’opera promozionale svolta sul territorio, che si può valutare in un solo modo: i numeri. Mi spiego meglio, i comitati regionali hanno il principale compito, oltre quello di governare il movimento locale ed imporre il rispetto delle regole federali, di promuovere, appunto, la pratica delle nostre discipline e per verificare il corretto svolgimento di tale compito basta considerare il numero di tesserati, se il comitato alla fine del suo mandato non ha incrementato tale numero evidentemente ha fallito e deve essere cambiato. Altro punto fondamentale da affrontare sarebbe quello di prevedere regole che impediscano il verificarsi di enormi conflitti di interesse in campo aribtrale, che sappiamo tutti essere una leva di potere formidabile; basterebbe, come d’altra parte succede in tutti gli altri sport olimpici, creare un organismo separato che governi gli arbitri, immaginate cosa succederebbe se gli arbitri di calcio, come avviene nella Fijlkam, fossero tesserati delle società calcistiche; non nascondiamoci dietro un dito, lo sappiamo tutti, gli arbitri sono tutti tesserati con le varie asd ed è comprensibile che cerchino di fare i loro interessi, siamo italiani! come d’altra parte ci sono tantissime persone obiettive ed oneste; allora per eliminare ogni sospetto cambiamo le regole e creiamo un percorso separato, si è mai visto un calciatore che poi diventa arbitro!
Spero che il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio Federale siano pronti ad accogliere le istanze della base se ve ne saranno, diversamente ricordiamoci che “CHI SI FA PECORA IL LUPO SE LA MANGIA”.
LIBERA-MENTE 2.0
Come al solito Italia Judo si propone sempre con grandi tematiche che forse andrebbero da tutti noi più valorizzate e pubblicizzate. Comunque bando alle chiacchiere, ci siamo, si cambia il vertice. Prima di tutto onore a chi fino ad oggi ha cercato, con non poche difficoltà di portare in alto il judo e le discipline per le quali è stato chiamato a gestire. Voglio ricordare a Lor Signori che per fare grande una squadra serve il contributo di ogni singolo giocatore quindi se dobbiamo dare meriti o bacchettate diamole all’intera squadra e non usiamo un eventuale capo espiatorio. “RINNOVARE” questa è la parola giusta. RINNOVARE ma non RIVOLUZIONARE. Quindi rivedere ombre che fino ad oggi sono state sugli spalti del judo non vuol dire RINNOVARE. La storia è obbligatoria e indispensabile in questa nuova aria di RINNOVAMENTO ma affiancata da giovani idee, e sopratutto idee imprenditoriali. La nostra federazione ha bisogno di fare quel passo che fino ad oggi non ha fatto per paura di sbagliare e di essere additata. BASTA con quelle banali ipocrisie. Adesso servono i fatti.
QUESTE alcune IDEE PER UN RINNOVAMENTO SANO, queste alcune idee indispensabile per non rendere VANO il lavoro e i SACRIFICI dei nostri atleti e tecnici, mettendo in primo piano gli INTERESSI DEI GIOVANI.
-Primo punto: Un imprenditore con idee concrete e volontà di diventare grandi;
-Secondo punto: Giovani PREPARATI DEL SETTORE con idee INNOVATIVE nel gruppo federale;
-Terzo punto: ARBITRI indipendenti da TUTTI e da TUTTO con una commissione per la valutazione delle singole posizioni, con facoltà di ammonire e sospendere.
– Quarto punto: Creare un ponte organizzativo, operativo e strutturale tra scuole e federazione con possibilità di seguire i giovani atleti sin dalle scuole elementari in sinergia con i professori di educazione fisica.
– per il quinto punto e i restanti propongo un referendum tra i ragazzi per quello che più, secondo il loro punto di vista, ritengono indispensabile alle loro esigenze di sportivi.
AMICI INSIEME POSSIAMO FARE TANTO PER IL NOSTRO AMATO JUDO, LE DIVISIONI, LA CATTIVA POLITICA E GLI INTERESSI PERSONALI NON FARANNO ALTRO CHE DISTRUGGERE IL NOSTRO SPORT.
VOGLIO PRECISARE CHE SONO SOPRATUTTO UN GENITORE ALLE PRESE CON LE PROBLEMATICHE DI UN FIGLIO CHE HA DECISO DI FARE JUDO, E CHE SI E’ AFFACCIATO DA POCO NELLO SCENARIO TECNICO DI QUESTO SPORT. IL MIO CONTRIBUTO VA A QUELLE PERSONE CHE NEI PROSSIMI ANNI DOVRANNO FARE IL BELLO E CATTIVO TEMPO DELLE GIORNATE DI MIO FIGLIO E DI CENTINAI DI GIOVANI ATLETI.
x gli amici di Italia Judo, ancora grazie per aver dato l’opportunità di dare voce a tutti.
complimenti ad AKYAMA SETTIMO erano decenni che non si vedeva una società civile vincere il titolo a squadre ma sopratutto 3 società civili su 4 sul podio. Anche i dopolavoristi menano !!!!!
QUESTE LE MIE PROPROSTE
2.Modernizzazione e democraticità all’interno della Federazione attraverso i seguenti Step
ampliare la base d’accesso al voto nel rispetto dei regolamenti del CONI, prendendo ad esempio lo statuto della Feder Ginnastica, quindi di una Federazione inserita nel CONI propongo il seguente schema:
Un voto a tutte le associazioni Federali in regola, + 1 se queste associazioni partecipano alle fasi regionali di qualificazione ad un qualsiasi campionato nazionale (coppa Italia compresa) individuale, +1 se uno o più atleti si qualificano alle fasi successive Interregionali; +1 se uno o più atleti si qualificano alle fasi successive Nazionali; +2 se un atleta partecipa ad un torneo Internazionale fra quelli individuati di interesse Federale dalla D.T.; +5 se un atleta partecipa a campionati d’Europa, mondiali, olimpiadi, nel caso di atleti iscritti a gruppi sportivi militari il punteggio è sempre e comunque diviso a metà con la società sportiva non militare che ha tesserato per più anni l’atleta alla federazione;
Si tratta di voti effettivi riguardanti il singolo atleta, cumulabili fra loro, ( esempio, la società “Judo nazionale” ha effettuato il regolare tesseramento 1 voto, porta 5 atleti alle regionali, 6 voti, due di questi passano alle interregionali, 8 voti, uno va in finale, 9 voti, l’atleta va con la nazionale al Torneo X 11 voti, partecipa al mondiale 16 voti), il sistema è sicuramente migliorabile ma dentro al principio enunciato.
Le società dei settori che non partecipano all’attività sportiva hanno comunque un voto di base, intendendo l’affiliazione e il tesseramento il requisito minimo di partecipazione all’attività federale. –La stessa cosa vale per le discipline associate che non hanno attività sportiva, per il Sumo e il Jujitsu vale lo schema principale adattato ai loro sistemi di gara.
3.Questo riordino permette l’organizzazione di qualificazioni per regione, primo filtro, ad una fase interregionale, secondo filtro, facendo giungere alle finali nazionali i più meritevoli, creando una gradazione che stabilisca i valori di partecipazione alle finali, vero evento storico dell’anno da realizzarsi con ampia possibilità di visibilità e comunicazione attraverso i mass media. Inoltre si realizza un risparmio notevole per le società che potranno spostarsi per regionale e interregionali con gare da effettuarsi in giornata.
4.possibilità a chiunque di candidarsi alle cariche Federali senza nessun tipo di deleghe ma semplicemente proponendosi.
5.Istruzione e formazione degli atleti delle nazionali, i quali nei periodo di ritiro saranno formati anche in tutto quello che potrà essere utile a loro e quindi alla massa dei praticanti, una volta finita la parentesi agonistica.
6.Creazione di Intercentri (esperienza positiva degli anni passati) per la formazione di atleti e NOVITA’, anche dei tecnici. Potenziamento della struttura centrale di OSTIA per la super specializzazione
7.Decentramento totale delle attività per bambini fanciulli e ragazzi dando alle Province massima possibilità organizzativa, sempre coordinata dai C. Regionali
8.Abbassamento e riequilibrio delle quote di affiliazione ( obbiettivo massimo sarebbe tesserare i Pre Agonisti gratis o a cifre di 1 / 2 euro)
9.Rientro a pieno titolo dei settori JuJitsu nel settore Judo con la eliminazione della doppia affiliazione e formazione degli insegnanti di judo nel settore jujitsu da effettuarsi con particolare serietà per gli anni futuri lasciando agli attuali insegnanti la facoltà di inserirsi nella formazione.
10.Quanto sopra vale per i settori Lotta-Sumo
11.MGA di 1° livello obbligatorio per tutti gli istruttori delle discipline FIJLKAM
12.Elezioni da effettuarsi prima a livello regionale e poi nazionale
13.Riunioni degli organi eletti, nazionali e regionali da effettuarsi attraverso le moderne tecnologie al fine di effettuare i massimi risparmi su indennità e trasferte.
Energia sì, ma anche maggior informazione e condivisione con una rete capillare del territorio, che non esiste secondo me……
ci sarà lo streaming?
No, l’organizzazione della gara ha garantito il servizio solo per ieri. Riporteremo noi i risultati incontro per incontro.
ok grazie ..
i maschi partiranno subito dopo la finale femminile?
tra due squadre come posso vedere quali atleti hanno vinto? grazie
Purtroppo al momento non è possibile.
sicuramente c’è un errore di scrittura… se il Valpolicella ha vinto sul Grosseto , come fa la nippon ad affrontare il Grosseto… semmai dovrà affrontare il valpolicella sbsglio?
C’era un errore ed è stato corretto. Ringrazio per la segnalazione AC
di nulla..
in seguito si saprà quale atleta ha vinto sull’altro allora?
chi incontra adesso la besanese?
la besanese incontra chi vince tra s. angelo e grosseto.
grazie
la besanese farà la finale 3/5 contro il sant’Angelo
besanese bronzpo
c’è un’errore il dojo equipe bologna vince 4- 1 contro il KDK Judo Vittorio Veneto
Prondo Cordoglio e Sentite Condoglianze alla Famiglia e al Mondo del Judo Federale.
Sentite condoglianze alla famiglia
Condoglianze
Ma a proposito… quanto bisognerà attendere sto benedetto PAF2014?????? Il DT Toniolo in live streaming di Lignano avva detto che sarebbe dovuto uscirè domenica o in questi giorni…
Un Grande Uomo ci ha lasciato, il Popolo FIJLKAM è in lutto.
Condoglianze alla famiglia.
In questo doloroso momento il mio pensiero và alla Signora Pellicone, alla quale vorrei rivolgere un affettuoso ringraziamento per aver permesso di condividere all’intero mondo sportivo un “GRANDE UOMO” come Matteo Pellicone.
Grazie!
E’ encomiabile che in un momento così particolarmente doloroso si pensi a pianificare la propria attività ed in particolare al PAF 2014…comunque, nonostante tutto poichè pronto da qualche giorno, oggi è stato inviato ai Comitati Regionali il regolamento di partecipazione all’attività Internazionale 2014. Magari lasciamo passare ancora un paio di giorni, per rispetto ad un grande Uomo che purtroppo ci ha lasciato, cosicchè tutta la struttura Federale abbia modo di porgere al Dott. Pellicone il saluto che merita, e arriverà anche il PAF 2014…
Caro Luigi,
molto spesso non è la dedizione al lavoro a spingere alcuni uomini ad andare di fretta!! Molto spesso è la consapevolezza che il fermarsi, anche solo un attimo, li costringerebbe a rendersi conto che nessuno si fermerebbe a spendere una sola lacrima per loro!
Un Doveroso Saluto ad un Grande uomo.
Il cielo raccoglierà la tua vita.
Sentite condoglianze alla famiglia.
Sentite condoglianze dalla Palestra ASD JUDO OK AREZZO.
Grazie Presidente.
SENTITE CONDOGLIANZE BUON VIAGGIO PRESIDENTE
ASD POLISPORTIVA BESANESE
Come sempre la Signora Di Toma esprime in modo semplice, pacato, educato concetti corretti e precisi.
CAMBIARLE RUOLO SAREBBE UNA PERDITA NOTEVOLISSIMA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E NON SO NEMMENO COSA NE PENSA LEI, MA A MIO PERSONALISSIMO GIUDIZIO SAREBBE IL PRESIDENTE FEDERALE IDEALE PER DARE NUOVO IMPULSO AL NS. SPORT.
Sono perfettamente daccordo con Laura non capisco la motivazione del minuto in meno per le donne!!!!! Sarei inoltre molto felice se Laura si proponesse come Presidente il nostro sport ne trarrebbe giovamento in tutti i sensi.Comunque sempre grazie Laura per quel che hai fatto e che continui a fare!!!!!!
Per certi versi qualcosa di simile capita anche da noi voglio sperare per l’inerzia di volontà nel voler prendere decisioni drastiche. Cito ad esempio il caso evidenziato nel programma “Le iene” riguardo gli abusi sessuali perpetrati da un tecnico di Karate e che pur a conoscenza della Federazione non erano mai stati sanzionati. In ogni caso piccoli centri di potere e atti di dispotismo e mancanza di professionalità soprattutto a livello di piccoli club che utilizzano il paravento federale a scopi utilitaristici ed economici sono la causa del disamore e dell’abbandono di tanti atleti in erba che si allontanano loro malgrado dalla nostra disciplina
Come sempre grande Laura!
Solo una nota a chi ha scritto questo interessante articolo: “primo settimo dan italiano in rosa” Laura ha il judogi bianco, al massimo blu, in rosa non l’ho mai vista. Se volete fare un articolo a favore delle pari opportunità attenzione a quello che scrivete. E’ anche cambiando i luoghi comuni e i modi di dire che le cose piano piano si muoveranno verso un futuro privo di discriminazioni legate al genere.
dopo molti anni che faccio parte di questo sport mi ritrovo a combattere come quando era ragazza per le stesse cose ,ritrovogli stessi portavoce e come allora i soliti portavoce ,che non hanno paura di parlare esprimendo in modo pacato il loro personale (ma altamente qualificato )parere
Laura Di Toma presidende sarebbe l’unico vero cambiamnento X TUTTI ………………..ROSA O CELESTI che siano
In un deserto di idee ben vengano questi interventi purché non rimangano squarci di luce nella nebbia.
Chiunque prenda il comando della nostra federazione sappia trarre vantaggio da chi esprime le proprie opinioni e magari ha il coraggio di cantare fuori dal coro, nel rispetto e nella dialettica del confronto.
Brava Laura, come sempre, chiara lineare precisa.
Mi ritrovo nelle parole della Maestra Di Toma vuoi perchè la mia cariera di insegnante ha visto molte mie atlete medagliate alle finali Nazionali , ma in particolare anche come marito di una ex atleta di massimo livello e padre di due brave agoniste.
Per cui non devono svilire il judo femminile, ma se hanno ragioni valide per giustificare questi cambiamenti le portino a nostra conoscenza.
Un semplice Grazie per il grande insegnamento che mi ha dato fuori dal tatami.
Gian
ARRIVEDERCI MATTEO ?.
Ogni volta che un parente o una persona amica ci lascia mi interrogo sul mistero della vita e della morte. Purtroppo non possedendo, io, il dono assoluto della Fede, la scomparsa delle persone che ho amato o stimato o comunque conosciute lascia dentro di me una incertezza un vuoto che si rinnova ogni volta.
Matteo Pellicone è stato per me un punto di riferimento, un amico, un consigliere disinteressato. Egli mi ha onorato della sua amicizia. Quando nelle vicissitudini, non sempre positive, che la permanenza nella Federazione mi arrecava avevo una persona con la quale sfogarmi e che sempre, dico sempre, mi riconciliava con un mondo con il quale non sempre mi ritrovo e mi riconosco.
Ora di Matteo posso ricordare la sua grande forza d’animo, il suo coraggio in un momento che per chiunque di noi è e rimarrà un momento difficile della nostra vita.
In questo momento mi piace pensare che, forse, esiste un mondo dove le persone giuste come Matteo e come tanti altri con i quali ho passato gran parte della mia vita in un mondo difficile fatto, anche di meschinità e invidie, dove ritrovarsi con lo spirito giusto con il buonumore e l’ironia che erano la dote principale di Matteo Pellicone.
Grazie Matteo ora so e mi accorgo di cosa sei stato per tutti noi, di quanto eri necessario e quanto hai dedicata in ogni istante alla crescita della Federazione.
Forse per questo, che è comunque un momento triste, mi piace dire “ARRIVEDERCI MATTEO ARRIVEDERCI PRESIDENTE” ?.
Alberto Di Francia
Delle persone che ho conosciuto e con cui ho avuto a che fare nel mondo del judo ricordo soprattutto, Urrata Gianni arbitro e maestro appassionato, Giorgio Sozzi e non mi dilungo oltre per spiegare quello che ha fatto, Maurizio Bignami, per me il più doloroso addio, Cesare Barioli un MAESTRO, Ubaldo Paschini, un secondo padre, ora il Presidente Pellicone, mi piace pensare che prima o poi quando toccherà a me, arriverò su un tatami e ricominceremo a discutere come quando eravamo qui.
E ‘un peccato che solo ora ho trovato questo sito prima ho avuto così tante domande e tante risposte qui . Grazie!
Di solito, di fronte a cambiamenti regolamentari che hanno come motivazione quella di favorire il ritorno ad un judo più bello e più conforme a quello delle origini (quello, per intenderci, che una volta si definiva Kodokan Judo) cerco di avere un pregiudizio genericamente favorevole, prima di esprimermi.
E’ stato questo il caso della direttiva, emanata da WJF e UEJ, che sanzionando le tecniche con prese alle gambe, intendeva promuovere un Judo meno statico e favorire un ritorno a tecniche che potremmo definire più “classiche”.
Pur nutrendo qualche diffidenza ho preferito aspettare l’applicazione delle nuove regole prima di pronunciarmi.
Debbo constatare, purtroppo, che come tutte le regole astratte, la loro applicazione concreta –ovvero tradotta in gestione arbitrale – ha finito, paradossalmente, nel risolversi nell’esatto contrario.
Capita così di assistere a decisioni che finiscono per sanzionare anche il minimo sfioramento della gamba e, dunque, ad un aumento di interventismo arbitrale a danno dei contenuti tecnici reali.
Questo perché le nuove regole hanno omesso di suggerire una diversa considerazione della volontarietà dell’azione.
Tori attacca; nello svolgimento dell’azione un braccio (o addirittura un gomito, è capitato anche questo) tocca la gamba di uke; l’arbitro interviene e sanziona.
Il contrario di quanto avviene persino nel calcio, dove la volontarietà del fallo di mano conta e come! Questo nel Judo non esiste, basta un semplice contatto per instaurare una sorta di cortocircuito da punire con la massima severità.
Tralascio lo sbigottimento di atleti costretti a subire sanzioni che appaiono prive di fondamento e che comunque non permette riparo e riparazione (come ci si allena a non cadere nella casualità di un contatto involontario?).
Penso che i nostri dirigenti arbitrali potrebbero iniziare a premere sugli organismi internazionali per un ripensamento che non ci faccia pensare a quel vecchio proverbio per il quale le strade dell’inferno sono di solito lastricate di buone intenzioni.
Alberto Di Francia
MI associo al commento del Maestro Di Francia: secondo me il problema nasce prima ancora.
Sembra che nel judo moderno il vero protagonista sia la sanzione.
Da quando e stato inserito lo shido dopo una sola azione passiva abbiamo assistito ad un progredire di sanzioni sempre maggiori e diverse che hanno condizionato tutte le gare, dai regionali “esordienti” alle Olimpiadi.
Naturalmente gli effetti sono diversi: dopo aver perso due o tre gare perche “fa ippon” e viene dichiarato perdente, il ragazzo smette di fare judo (e questo e l aspetto piu terribile), ma a livello mondiale e un problema politico.
La possibilita dell arbitro di condizionare il combattimento diviene una cosa cosi palpabile che,anche in caso di assoluta buona fede, i dubbi non possono che crescere.
Nel Sumo, per esempio, l arbitro da il via quando i lottatori sono gia partiti: decidono LORO il momento della partenza, che nel Sumo e importantissimo.
Se nel Judo la massima importanza venisse data agli atleti, anziche a regolamenti o, peggio, ad arbitri, non assisteremmo a quello che ormai e riconosciuto come uno scempio del nostro sport.
Questo sarebbe anche di aiuto agli arbitri: con un regolamento cosi “interpretabile” e discrezionale anche chi e in assoluta buona fede puo sentirsi accusato di parteggiare…
Questo va tristemente a scapito di tutto il Judo: se notiamo ci sono corsi allentori, aspiranti tali, arbitri, presidenti di giuria ecc. pieni e sempre meno atleti!
Troppo spesso ci sentiamo dire che senza regole ed arbitri non si puo gareggiare, e… senza atleti?
Purtroppo i nuovi regolamenti (e anche i loro cambiamenti continui) fanno in modo che la gente si allontani dal nostro sport: forse in qualche altro Paese questo e lo scopo, allontanare tutti in modo da fare judo in 3 ed essere sempre campioni e membri della nazionale (con i conseguenti benefici econoimici e di “prestigio”).
Mi auguro che il nostro peso politco a livello internazionale continui a crescere in modo da avere sempre piu voce in capitolo per mantenere il Judo qualcosa che tutti vogliono fare!
Buon Judo!
Mi sembra che il M°Di Francia abbia assolutamente ragione e trovo che gli aspetti più penalizzanti siano 2 :
La sanzione assolutamente eccessiva uno shido e l’annullamento della tecnica eseguita mi sembrerebbero più ragionevoli.
Lo sterminio di quelle tecniche di contro lancio e contrattacco quali te guruma che la precedente versione del regolamento aveva salvato. Oltre a ciò mi sembra che la classe arbitrale avesse fatto fatica ma alla fine digerito la precedente versione del regolamento, e con l’aiuto delle riprese oggi in uso fosse comunque più facile valutare l’azione.
Ciò premesso l’attuale situazione mi sembra estremamente frustrante per atleti che accidentalmente toccano una gamba e subito dopo tornano a casa, molto lontano dallo spirito del Judo e il tutto senza far diventare più belli i combattimenti e quindi appetibili da sponsor e televisioni che continuano ad ignorarci.
La strada da seguire a mio avviso non passa dallo snaturamento del ns sport con l’eliminazione assoluta di alcune tecniche ma dal modo di proporsi al pubblico con punteggi semplici e se ci capita di andare in TV con sintesi registrate a base di IPPON che ne esaltino la spettacolarità.
Hanno ragione sia il M° Di Francia che Marco Bottinelli. Io avrei dato shido a chi prendeva le gambe e non realizzava nessun punteggio. Facendo così hanno snaturato il judo. Il te guruma ed il kata guruma sono tecniche tradizionali del judo ed inoltre sono molto spettacolari…se proprio volevano renderlo spettacolare!!! Se andiamo a vedere i video delle competizioni internazionali dai primi anni ’90 fino a Pechino 2008 si vede un judo spettacolare. Inoltre, volevo aggiungere che i vari Koga, Nomura, Inoue, Uchishiba, Quellmanz, ecc. hanno vinto alla grande anche contro chi si buttava a prendere le gambe in continuazione cercando di non farli combattere…è questo la dice lunga!
spesso fatico a capire degli Ippon che sono degli Ikkomigaeshi.
purtroppo sono rimasto a :
ippon :caduta sul dorso con lancio e distacco dei corpi.
wazari : quasi ippon
juko : caduta sul fianco
te guruma e kata guruma sono tecniche di judo : perche’ non devono essere ammesse
non capisco perche’ tutto questo debba essere distorto e in funzione di cosa.
forse sono troppo antico
la conclusione e’ che al grande slem di tokyo si vede solo uchi mata e poco altro
perchè non chiediamo ad una persona onesta la cui onesta è comprovata da anni di candidarsi e rappresentarci nelle prossimen elezioni? la famosa quota rosa è meglio che sia una persona speciale come solo LAURA DI TOMA PUO’ ESSERE
Offerte grandiose e sicuramente vi saranno altre iniziative, campioni di tutti i tipi, l’unica osservazione che mi permetto è che fra quelli elencati solo uno si rivolge allo studio del Judo senza finalità sportive, bisognerà colmare questa lacuna segnalando le eventuali iniziative o crearle se necessario
BRAVI, SEMPRE ALL’AVANGUARDIA
Gentile, editorialista, la sua analisi è decisamente onesta e corretta, ma secondo il mio inutile e modesto parere pongo alcune osservazioni che ho già pubblicamente espresso in più occasioni, chiaramente inutilmente nel senso che nessuno mi fila e quindi è probabile che sia io quello fuori posto, ma siccome la sua rubrica è pubblica basta firmarsi, ancora una volta voglio dire la mia.
Se concordo con Lei nel dire che i programmi per Rio siano fondamentali per la tenuta della Fed., altrettanto non capisco perchè ci si debba occupare sempre e solo di quel 3/8 per cento della Federazione, ovvero gli atleti di alto livello, si discute nelle palestre, anche in quelle di periferia dove un agonista serio è un miracolo dei criteri di ammissione ai tornei internazionali, quando questo non riguarda nessuno, non si parla quasi mai di didattica e di come trattenere nel dojo gli adulti, erroneamente nominati Amatori,corsi su corsi su come allenare i cadetti ecc. ecc. poi in Italia con più di 50 milioni di abitanti siamo costretti ad ammettere di diritto alle finali tutte le “donne”, , e questi sono alcuni esempi, mi rifaccio ad un vostro articolo su un ( o una non ricordo bene) judoka italiana ad un corso francese, dove tutti sapevano fare kata, mi ricordo nel 1983 o 84 ad una gara in Marocco il padre del Petri attuale campione del mondo, allora fortissimo atleta 78 kg che dopo gli allenamenti praticava Koshiki no kata, ed eravamo negli anni 80. Detto questo concludo con il mio totale disappunto su un eventuale governo “tecnico”, l’esempio avuto in politica è emblematico, alla nostra Federazione non serve un bravissimo tecnico fattosi Presidente, ma una persona che abbia il riconoscimento vero ed autentico della base, solo cosi si scateneranno le forze positive. E questo con il massimo rispetto delle capacità dei singoli.
Siccome immagino che Lei sia ad uno stage sulla neve la saluto e a rivederci alla prossima esaltante stagione sportiva
Lo sguardo io penso convenga sia proteso verso i fasti della prossima Olimpiade, verso la gara Top per definizione , anche perché se per caso lo sguardo ci cadesse sui ns. tatami di provincia sarebbe a mio avviso abbastanza desolante , sopratutto per numero di praticanti e situazione delle società sportive. Concordo abbastanza con le riflessioni dell’amico Zanesco riguardo la necessità di fare di più per i non agonisti (cosi non ci chiamiamo amatori)e per gli atleti di medio livello di ogni classe d’età.
Un pò tanto ” Democristiano ” e sinceramente poco consono alla vs. bellissima testata giornalistica mi sembra il richiamo ad :” individuare un’evoluzione positiva ed una successione matura ad un periodo storico che va concludendosi”.
Periodo storico di lunghezza e continuità ribadisco inusuali per qualsiasi organismo democratico, e a me personalmente invece fa un pò scandalo l’indicazione alla successione (prescindendo ovviamente dalla Persona e dalle Sue indubbie capacità). Senza voler essere in sintonia con nessun tipo di Robespierre, io penso che come già fatto nella parte tecnica la ns. beneamata federazione abbia bisogno per GUARDARE AVANTI di discontinuità, anche a costo di creare nuove difficoltà aggiuntiva, anche perché di continuità ne abbiamo avuta veramente tanta.
Trovo sbagliatissimo aver abolito i tornei regionali per l’acquisizione della cintura nera, limitandoli alle qualificazioni ed alle finali nazionali. Il PAF 2014 mi delude da questo punto di vista. Spero si consenta anche a chi non è un campione di poter raggiungere la cintura nera combattendo. A questo proposito non è stata ascoltata nessuna società sportiva. Basterebbe un sondaggio online al quale si accede con codice federale e password. Buon anno
Mi piacciono sia le considerazioni di Claudio Zanesco che quelle di Marco Bottinelli, mi piace un po’ meno l’assordante silenzio di chi nei bar e corridoi di palazzetti spesso si è lamentato di un sistema cristallizzato, bloccato e che oggi potrebbe ricevere uno slancio nuovo per un reale rinnovamento. Sono d’accordo che Domenico Falcone abbia le capacità per poter traghettare la Federazione fino alla fine del quadriennio, ma sono ancora più d’accordo nel condannare prima la “forma” poi la “sostanza”. Per forma intendo l’indicazione alla successione come fossimo in una dinastia monarchica e nella sostanza perché non mi piace il concetto di “traghettare” che a mio avviso risulta solo perdere del tempo prezioso. Sono convinto che a questa epocale elezione dovrebbero presentarsi dei candidati con dei chiari ed espliciti programmi, sui cui contenuti confrontarsi. Però, mi ripeto, la cosa che mi sconcerta di più è il non sentire le opinioni dei tanti che ho sentito negli anni opporsi, proporsi, lamentarsi. Dite la vostra, se non ora quando? Buon Anno Vittorio Serenelli
Bom dia a todos,
entro volentieri nell’ assunto, non fosse altro che, dopo 14 anni di emigrante in Brasile, mantengo in Italia il grado di 6º dan e la qualifica di maestro presso il mio J.C.Alghero. Noto come sempre una certa acredine nei confronti della Federazione nazionale, come se fosse la causa di tutti i societari insuccessi.
Signori miei, ognuno gestisce i propri corsi con indirizzi e finalitá che sono totalmente avulsi alla Federazione.
Chiamali come vuoi querido ex collega Claudio Zanesco i corsi amatoriali, sta di fatto che tocca a te promuoverli al meglio nell’ ambito sociale e territoriale nel quali ti devi per forza
geograficamente muovere, la Federazione non entra per nulla, non hanno di certo obbiettivo Rio 2016…. Anni 80 e 90 in provincia di Bergamo, oltretutto con risultati a livello nazionale mai piú ripetibili, ai miei corsi sempre brulicanti di bambini e ragazzi non interessava piú di tanto che 2 giorni prima Fabrizio Francese avesse fatto medaglia agli assoluti, o che il Body Pak
fosse promosso in serie “A” a squadre, erano solo estremamente vogliosi che gli presentassi una lezione diversa dalla precedente,
con nuovi stimoli,finalitá,impegno e professionalitá. Nel nostro (Vostro!) ambiente, purtroppo (o per fortuna??) navigano i piú disparati personaggi, dalle piú disparate capacitá tecnico-didattiche e dalle piú disparate finalitá:il professionista vero, il dopo-lavorista, l’ improvvisato,l’avventuriero, e colui che nell’ offerta globale del grande centro polifunzionale ci butta anche il Judo, forse per antico amore o forse per trarne vantaggi propagandistici e fiscali…tutti con problemi e finalitá oggettivamente differenti,
vogliamo farne carico e colpa alla Federazione?? Anno 2000, circoscizione di Cittá Alta (BG) ottengo l’uso della palestra comunale per 2 lezioni la settimana, me la proibiscono durante tutte le vacanze scolastiche (una manna per i dopo-lavoristi!) arrivo alla scrivania del Pres. di Circoscrizione con tanto di statuto federale richiestomi al momento della concessione e il calendario federale aggiornato: esami regionali per il 1º dan al 13 di ottobre,come posso mai preparare l’esaminando residente in Cittá Alta in 2 lezioni?? me ne andai “chiavi in mano” inizio 1º settembre uso a volontá…Credo che la Fed. nazionale abbia fatto molto per i cosidetti corsi amatoriali, gare di Master e Kata ufficializzate che possono dare ampia soddisfazione ad una parte non indifferente
di praticanti attivi ed interessati. Altro discorso le squadre nazionali, stando in Brasile ho capito (dopo la presidenza di Paulo Wanderley Teixeira perché prima era medioevo puro..Aurelio Miguel docet…)che agli atleti é doveroso riconoscere un pur minimo incentivo economico (aqui borsa di studio per risultati provinciali, statuali e nazionali)gli atleti di interesse nazionale sono pur arruolati nei vari corpo militari (la campionessa olimpica Sarah Menezes nella Marinha do Brasil)ne percepiscono lo stipendio ma rimangono pur sempre tesserati al loro originale Club di appartenenza e sono a disposizione del c.t. nazionale in vista delle piú importanti occasioni.I risultati chiamano e lo sponsor risponde: Infoareo (gestore in toto degli areoporti brasiliani), Banco Bradesco (la seconda banca del Brasile)Sadia (prima industria agroalimentare del Brasile)e via via..spazi televisivi a non finire, poi ancora premi nazionali (Sarah Menezes eletta atleta brasiliana dell’ anno premiata dall’ ex Pres. Lula)innumerevoli iniziative locali a promozione del Judô promosse e sponsorizzate in ambito locale…e la materia prima non manca di certo,la neo campionessa mondiale Rafaela Silva creciuta in un progetto di recupero in una favela di Rio de Janeiro… volonterosi e numerosi da non credere, con loro il mio successo da allenatore della squadra giovanile del Ceará 2000-2004….ma questo é altro mondo, indipendentemente dalla FIJLKAM, dai suoi I.T. e dalle sue Societá…se potete copiare qualcosa ben venga per voi…di certo non vi mancano personaggi qualificati e responsabili…il materiale umano alla fine nemmeno, esce sempre una gradita sorpresa…
abraços a todos
pierattilio maino-brasil
Un salutone all’amico Maino do Brasil
In realtà credo che siano tutti rivolti allo studio del judo, posto che non ci si ponga confini dettati da preconcetti.
In effetti cosa può regalare a qualcuno che si interessa al judo uno come, che so, Zantaraia, oppure Laura di Toma, o uno come Swain……..
Poi ci lamentiamo che il nostro judo non cresce, ma per favore facciamo un bagno di umiltà.
Belle cose, dette dall’amico DT della Nazionale Raffaele, non poteva che essere cosi da una persona capace e intelligente come lui, mi permetto solo di segnalare una cosa che è un mio pensiero, nessuno dei nostri grandi campioni di judo è poi diventato un vero esperto di Judo kodokan, ci sono filmati con Kosei Inoue che pratica un fantastico Nage No Kata, ecco ritengo sarebbe utile programmare per questi atleti anche lezioni di didattica, tecnica di base, kata, storia del judo, perchè questo farebbe aumentare il livello di conoscenza del Judo e di conseguenza il rispetto verso i nostri atleti, nonché una loro preparazione a 360 gradi nel momento in cui usciranno dal circuito delle gare, alla fine o smettono o diventano tecnici, sarebbe opportuno che diventassero tutti tecnici ma non solo del loro vissuto ma di tutto il judo
Per la mia modesta opinione penso che le novità introdotte vadano a interessare solo la piccola cerchia dei grandi club e non tengano alcuna considerazione delle piccole realtà che vanno avanti facendo conti con la crisi e il sempre più esiguo numero di persone che si affacciano al judo.
Spiegatemi che senso ha eliminare quasi del tutto l’attività regionale e abolire i grand prix 1 e 2 dan.
Magari si vuole fare un salto in alto e alzare il livello “imponendo” a tutti di partecipare a gare internazionali ma penso che il risultato potrebbe essere quello di allontanare ancor di più i praticanti.
Accolgo con piacere le critiche ed il dibattito generato da questo articolo: se fossimo capaci di dibattere sempre a viso aperto e non “tra pochi” nei bar dei palazzetti, sulle gradinate o nei parterre, probabilmente cresceremmo di più e più rapidamente…lo stesso – come saggiamente sottolinea Pierattilio Maino – accadrebbe se imparassimo a guardare con curiosità e voglia di imparare al di fuori dei nostri confini, siano essi l’orto di casa, la regione o l’Italia. Va anche detto che per crescere sarebbe fondamentale sostituire il piagnisteo “sempre e comunque” con una più utile – forse difficile – dialettica “construens” che alla critica faccia seguire in modo sistematico la proposta: siamo stati abituati male e purtroppo non è costume.
In quest’ottica mi piacciono gli spunti di Claudio Zanesco, che ribadisce l’importanza di curare la base con la stessa attenzione che in questi primi mesi del quadriennio si sta riservando ad una meticolosa, utile e necessaria “restaurazione” dell’alto livello: è fondamentale che “chi di dovere” si adoperi per promuovere iniziative di crescita per il settore didattico, per quello “amatoriale”. Rispetto a quanto c’era prima non è “nulla” l’organizzazione del Circuito nazionale Senior e dell’attività Master e Kata, ma anche la revisione del sistema di acquisizione dei dan che a ben guardare allo stato attuale moltiplica le possibilità (campionato regionale, qualificazioni regionali, Grand Prix e finali nazionali anche a squadre se si considera l’attività agonistica junior-senior; trofeo Italia e Campionato Italiano per i Master; Campionato Regionale, Grand Prix e Campionato Italiano per i praticanti del kata) proponendo anche un lieve innalzamento del livello richiesto, rappresentano un passo in avanti. Fatico piuttosto a leggere in questa prospettiva l’ammissione di tutte le donne alle finali nazionali: un tentativo bislacco di apertura che non solo non rende giustizia al judo femminile in termini di parità, dignità e livello, ma che rischia di trasformare le domeniche di finale in odissee interminabili.
Considero inoltre che il PAF non è dogma, ma è uno strumento di anno in anno migliorabile che è compito di tutto il judo italiano sperimentare e criticare in modo costruttivo laddove faccia acqua. Va riconosciuto che lo strumento di cui siamo stati dotati quest’anno, per quanto perfettibile, rappresenti un’evoluzione “storica” rispetto ai precedenti. Non basta, certo, ma è qualcosa: l’attenzione al settore didattico, alla formazione, alla promozione su larga scala del nostro sport, come anche una programmazione più sinergica e propositiva delle attività regionali DEVONO e POSSONO trasformarsi in progetti e scelte concrete che la prossima presidenza non potrà ignorare.
A proposito di presidenza chiarisco infine che “individuare un’evoluzione positiva ed una successione matura ad un periodo storico che va concludendosi”, significhi a mio avviso non fermarsi al prossimo Febbraio ma guardare a chi e come potrà dare forma alla Federazione di domani dal 2016 e non in corsa a costo di “nuove difficoltà” e “tempo perso” come suggerito dai commenti precedenti. Una leadership, d’altronde non si costruisce in due mesi scarsi, come anche una “discontinuità” cercata per crescere.
Punti di vista.
AC
Ben detto, condivido in pieno.
Ennebi
Well Said !
Ho avuto la fortuna di allenarmi, per quasi un anno, sotto la guida Laura Di Toma e Paolo Di Natale. Raramente ho visto, insieme, tanto talento, professionalità, serietà, educazione, e rispetto.
Ancor più grandi doti considerando il livello, immenso, dei risultati che Laura Di Toma può vantare.
Sarebbe bello se, dopo un presidente senz’altro grandissimo, la nostra federazione avesse come presidente un’atleta ed insegnante così grande.
Una persona in grado di capire, praticare ed insegnare realmente il judo. Quello vero.
Potrebbe riportare i valori del judo in alto, liberando la federazione ed il judo da santoni e burocrati
Ciao Ennebi purtroppo hai ragione su tutti i punti elencati!!! Questo nuovo direttivo ha già scelto chi mandare avanti e chi eliminare a priori. Era stato fatto un “progetto rio 2016” DOVE ALCUNI GIOVANI TALENTI ERANO STATI SCELTI per effettuare gare internazionali e quindi poter fare esperienza ed eventualmente punteggi per le Olimpiadi. questo sistema toglie all’atleta la sua autostima con le conseguenze negative registrate….secondo te??
A mio parere c’e’ una frase che vorrei non leggere piu’ e che spesso e volentieri trovo nei regolamenti, cito testualmente:
“In casi accezionali (quali?????) la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.
Questa non e’ affatto trasparenza, questo va contro il principio di meritocrazia, in questo modo ognuno agisce come meglio crede. Tutto cio’ che viene prima questa frase non ha senso e non ha senso perdere energie al fine di individuare dei criteri.
Le eccezioni ci possono essere ma devono essere normate chiaramente, a mio parere.
Io mi sento un po’ preso per i fondelli 🙂
Grazie per l’intervento.
Ennebi
Articolo interessantissimo e centrato sul problema.
Liberalizzare subito!!!!
credo che ci debba essere un filtro da parte dei dirigenti della nazionale ,ma che si debba rendere pubblico tutti i criteri di ammissione alle varie competizioni non soltanto chi può andare e chi no
come le altre nazioni si deve assolutamente avere una guida e in periodi come quelli che si vivono la federazione deve proteggere soprattutto le famiglie che spendono,dobbiamo renderci conto che sono le famiglie FAMIGLIE a dare alla federazione la forza di portare avanti TUTTI I PROGETTI RIO 2016 TOKYO ECC ECC perchè se le suddette si esauriscono non ci sarà più nulla x nessuno
ne per i gruppi sportivi militari (xchè non troveranno più atleti e di conseguenza non avranno la possibilità al loro interno di chiedere e avere atleti di judo) ne la federazione avrà la forza di proseguire su quel progetto che il presidente Pellicone stava portando avanti
Bisogna che tutti e dico TUTTI si rendano conto che la forza di una federazione sono gli atleti TUTTI E FARE QUALCOSA X TUTTI
Quindi trasparenza deve essere la parola chiave con tutto quello che ci va dietro
non ultimo approvo la tua richiesta di dare la borsa di studio a quegli atleti che hanno introiti minimi che con estrema fatica fanno l’attività agonistica xchè economicamente è sempre più pesante e naturalmente limita a pochi eletti la possibilità limitando anche poi la scelta su pochi atleti mentre è il numero che fa la differenza e lo dimostrano nazioni come la Francia la russia
E’ estremamente inutile dire che in altri paesi lavorano bene senza prendere dagli stessi esempio
direi che se la federazione non può direttamente sicuramente può con regole farsì che siano i comitati a farlo e non aspettare le regioni che cmq danno la borsa di studio ma è sempre x pochi
Sono pienamente in accordo, occorre LIBERALIZZARE TUTTI I TORNEI INTERNAZIONALI.
Aggiungo che i criteri di valutazione per la partecipazione ai camp. europei mondiali ecc.. vanno definiti sin da ora ma non solo per gli junior e senior, non dimentichiamo i cadetti.
Gian
D’accordissimo con tutto quanto scritto nell’articolo.
Quoto quanto scritto da pat per quanto riguarda le famiglie, che sono il motore dei nostri atleti ma non solo, aggiungo tutti quegli insegnanti e palestre che si privano dei rimborsi investendo sui ragazzi più meritevoli.
In un momento storico come questo, dove non c’è più trippa per gatti” rischiamo di far migrare fior di atleti ad altre discipline che sanno meglio investire.
Se neanche un AIN non potrà accedere a gare più importanti, chi sarà il prescelto? Da chi verrà scelto?, Con che criteri?
Meritocrazia assolutamente e tabelle alla mano, chi è più bravo va avanti.
Liberalizzazione assolutamente, che non vuol dire mandare un principiante ad un European Cup, ma significa dare la possibilità ad Atleti di Interesse Nazionale di potersi esprimere ad alti livelli, portando il bel Judo Italiano alla ribalta della scena internazionale. Credo che ne abbiamo dato prova nel tempo e ancora possiamo, anzi dobbiamo farlo per dare speranza anche a chi, pur crescendo in un piccolo club ha i numeri per potersi mettere in discussione e confrontarsi per migliorare.
Non c’è peggior politica che spegnere i sogni dei nostri ragazzi… se smettono di sognare la nostra federazione cesserà di essere un punto di riferimento.
Luca.
Grazie Luca per il tuo prezioso intervento.
Ennebi
La tentazione del doping puo’ colpire uno sportivo: l’avessero trovata positiva a diuretici o gh c’avrei creduto, alla coca mi pare proprio insensato.
Voto accidentale e spero possa essere scagionata in qualche maniera.
Pienamente d’accordo..con questi sistemi non si fa altro che dare ancora meno importanza ad un assoluto già in crisi negli ultimi anni..poca chiarezza e criteri che si sanno troppo tardi e che vengono modificati continuamente..
questione molto delicata, bisogna approfondire bene la questione
ah , un particolare, togliete la foto sopra l’articolo, non si capisce bene chi sia l’atleta, a me per prima impressione mi sembrava la Forciniti, sarebbe un accostamento quantomeno imprudente
Se forse è vero che agli atleti di interesse nazionale potrebbero essere date più possibilità, a me pare che si stia guardando solo un lato della medaglia che è –come da copione secondo un ormai trapassato sistema tipico di questa Italia – quello negativo. Un grande problema del judo italiano è infatti che la lettura dei fatti sia sempre e solo negativa: non me ne si voglia, ma è davvero raro che qualcosa venga accolto con spirito di interesse, di partecipazione, in modo propositivo e che la critica sia quella “costruttiva”, proprio da voi “decantata” in un commento all’articolo “Si guarda Avanti”. Quali sono le pretese nei confronti di un civile (unico negli ultimi decenni) posto alla direzione tecnica circondato da militari? A me l’impresa di Toniolo alle volte pare funambolica tra pressioni ed equilibri, senza perdere di vista l’obiettivo di cambiare “qualcosa”. Non me ne si voglia ma la persona in questione col suo team, è l’unica fino ad ora ad aver pubblicato dei criteri per regolamentare la partecipazione all’attività internazionale (non eravate voi lo scorso anno ad applaudire il maestro Guido per aver definito i criteri di partecipazione all’universiade? Ed ora che i criteri ci sono non vanno bene?) Oggi tutti possono partecipare alle European Cup, compresi gli junior, purché abbiano tre punti in Ranking List: questo primo step internazionale non solo apre la strada ad un elevato numero di atleti ma può dare accesso a quelli successivi…cosa c’è di strano? Perché i primi cinque classificati degli assoluti dovrebbero saltare uno step e passare subito al Continetal Open? Se il loro livello è alto, di certo dopo una medaglia in Coppa Europa, il Continental open diventa un dato di fatto…a maggior ragione ad un Grand Prix: perché dovrebbe parteciparvi chi non ha mostrato di essere all’altezza nei livelli precedenti ? Perché non dovrebbero sussistere dei criteri minimi? Finirebbe chel’Italia non si presenterebbe davanti al mondo con i “migliori”. Un sistema meritocratico richiede degli sbarramenti e dei criteri per superarli.
Della circolare 15, tra le varie, potremmo invece criticare le liste compilate con gli atleti di interesse internazionale ed olimpico che risultano lacunose…ma non l’adozione dei criteri di cui sopra. Il padre della liberalizzazione in Italia, a partire dai settori giovanili, è stato il signor Raffaele Toniolo: criticare questo a lui, significa non conoscere i fatti e la storia. Certo, quanto fatto fin’ora può non essere sufficiente: ma ancora non è trascorso un anno ed è noto a tutti che per cambiare sistemi calcificati da decenni ci vogliono tempo, determinazione e collaborazione che fino ad oggi si sono visti in minima parte. Di strada da fare ce n’è, è evidente: ma giudichiamo a tempo debito.
Grazie per il prezioso intervento Che mi dà l’opportunità di Essere più preciso ed esaustivo nello svelare questa enorme Truffa attuata dal regolamento Pubblicato nella circolare n. 15. Prima Di Tutto, ci tengo a precisare Che l’ossatura Attuale Della Nazionale maggiore basata Su atleti under 23 è il risultato di atleti di interesse Nazionale Che hanno avuto la possibilità di fare le world cup. La Maggior parte degli atleti scelti oggi dal dtn Toniolo ha avuto questa opportunità (sotto Mariani) e ora questa opportunita’ la stiamo togliendo ai futuri titolari Della Nazionale. Non mi pare proprio sensato.
La Seconda cosa Che vorrei sottolineare è Che i criteri definiti riguardano il passato per il 95% in caso delle World Cup, ora denominate European open, mentre riguardano il passato il 100% dei criteri definiti per l’accesso ai Grand Prix. Cio’ significa due cose: la prima è Che le regole del gioco non Sono note a priori, per cui non tutti hanno le medesime opportunitá; per essere più chiaro è come definire dei criteri a giochi quasi finiti, tradotto significa una grande presa per i fondelli (so Gia’ chi voglio mandare a fare determinate Gare e definisco dei criteri basandomi sul passato in funzione dei risultati dei Miei prediletti). Il secondo aspetto riguarda Qualcosa di ancora piu’ grave: ovvero Che Nessun Atleta Che faccia risultati anche in European cup nel 2014 e Che non Aveva risultati negli anni precedenti possa prendere parte a un Grand Prix in quanto i criteri per parteciparvi fanno riferimento a gare svoltesi nel 2012 e nel 2013. Nulla di più. Ció è proprio il contrario di quello Che tu asserisci Quando dici Che un Atleta con i propri risultati puó ambire a fare tornei sempre piú importanti. La Tua osservazione la trovo giusta, peccato Che non possa essere attuata Alle condizioni attuali. Facevano prima a dirci i nomi degli atleti Che volevano portare a fare un Grand Prix, avremmo senz’altro apprezzato l’onesta’. Secondo te se si definiscono dei criteri oggi, ha senso Che tali criteri identifichino oggi stesso in maniera univoca ed immodificabile nel tempo Una cerchia ristrettissima di atleti? Il problema tuttavia non è la cerchia Ristretta Che per il Grand Prix Potrebbe pure starci, anche se a mio parere ci starebbe meglio per il grand slam, il problema è Che I criteri a questo punto non valgono nulla. Avrei preferito leggere: “scegliamo tizio e caio e non vogliamo Che nessun altro faccia tornei di Grand Prix”. Questo è quello Che hanno fatto, volendolo peró camuffare come un grande atto di trasparenza. GIAMMAI!
Volevo precisare al nostro attento lettore Che più volte abbiamo chiesto dei criteri Su questo blog a condiZione Che non riguardino il passato. Quindi è ovvio Che ho criticato quelli definiti nella circolare 15. Ci tengo anche a precisare Che noi non abbiamo Mai criticato e Basta, siamo sempre stati propositivi, infatti se non è Chiaro in questo articolo si fa Una proposta: ovvero consentire agli AIN (e Quindi anche a un Campione italiano assoluto, non l’ultimo arrivato) di fare le European open. Gli attuali criteri definiti per le European open, con delle modifiche, vanno bene se parliamo di Grand Prix. Inoltre, bisogna identificare dei criteri Che non guardino solo al passato per l’accesso ai grand slam. Pertanto, mi vedo costretto a rispedire al mittente l’accusa di aver solamente criticato, nel miglior stile all’italiana. GIAMMAI! Infine, Sono d’accordo con te quando dici Che non vedi nulla Di male nel fatto Che vi siano diversi step per l’accesso Alle European open e ai Grand Prix. Giustissimo.
Ultima precisazione riguarda il fatto Che consetire agli ain di fare le European open darebbe di nuovo dignitá al nostro assoluto, caduto ormai nel dimenticatoio e snobbato da molti big. Solo in questo modo saremmo tutti a crescere. Chiudo dicendo Che l’inizio del tuo intervento mette in dubbio Che si debba dare piú spazio agli ain (“se forse è vero…”). Io insieme A tantissimi altri, Che numerosi mi hanno scritto Dopo questo articolo, non abbiamo alcun dubbio in merito: diamo agli ain la possibilità di esprimersi all’estero nelle competizioni Che contano.
Grazie,
Ennebi
Buonasera a tutti, e scusate se intervengo. Mi ero ripromesso di non farlo, ma ciò che scriverò è per doverosa chiarificazione. Il resto delle critiche le lascio ai lettori.
Forse c’è stato un malinteso, cioè una errata interpretazione di una parte del regolamento oppure è semplicemente stato espresso in maniera poco chiara: è OVVIO che chi otterrà una medaglia nelle Continental Open 2014 potrà essere preso in considerazione per le competizione di Grand Prix!!! Forse ci siamo espressi male, e di questo eventualmente chiedo scusa, ma le Squadre Nazionali per le gare di Grand Prix e campionati Europei OVVIAMENTE non sono ancora state stilate perché BISOGNA ATTENDERE I RISULTATI DELLE CONTINENTAL OPEN APERTE!! Credo che, poiché non “datate”, avranno anche un certo peso nelle scelte future rispetto a risultati del 2012/2013, ma sinceramente anche questa argomentazione mi pare talmente ovvia…
L’idea della DTN nella compilazione di questi criteri è stata proprio quella di dare step progressivi di crescita per gli agonisti, evitando di mandare atleti inesperti o senza background di esperienza Internazionale a partecipare a competizioni particolarmente dispendiose rispetto alle European Cup e soprattutto senza la possibilità della formula con doppio recupero, quella che permette di accrescere il bagaglio di esperienza per numero di incontri effettuati. L’augurio nostro è che arrivino CARRETTATE di medaglie nelle future competizioni aperte, perché in questo modo la nostra competitività Internazionale crescerà in maniera esponenziale, così come la sicurezza individuale e la motivazione di ogni atleta e dei propri tecnici. La “cerchia” in questo modo diventerà un grande gruppo di judoka competitivi a livello Internazionale Senior; questa è la nostra mission.
Chiedo ancora scusa se i criteri sono stati compilati in maniera poco chiara (a noi sinceramente non sembrava..), ma preciso ancora una volta che I RISULTATI IN CONTINENTAL OPEN 2014, A PARTIRE DAL PROSSIMO WEEKEND CON CASABLANCA, SARANNO ASSOLUTAMENTE CONSIDERATI, E CI MANCHEREBBE!!!
Invito anche, per chi ne avrà la possibilità, di acquisire una importante esperienza Internazionale nel circuito delle gare European Cup Senior, perché molto formativo, impegnativo e assolutamente non banale; anche qui, nel passato nonostante questo circuito fosse aperto non è stato utilizzato più di tanto, ma una medaglia in European Cup “certifica” che si è pronti per confrontarsi con il livello superiore, ben più impegnativo. Un abbraccio a tutti e soprattutto BUON LAVORO, ci aspettiamo tantissimi risultati e saremo contentissimi di dover fare scelte future difficili, perché avrete portato a casa tante medaglie di livello!!
Luigi Guido
Grazie Gigi per il tuo intervento chiarificatore.
Tuttuavia, che vi sia stata una politica restrittiva rispetto al passato e’ un dato di fatto. Infatti, gli AIN non possano fare le European Open diversamente da come era in passato.
E questo secondo me e’ di una gravita’ pazzesca. E cio’ e’ evidente dal fatto che gli atleti che oggi voi stessi (tu e la commissione tecnica) selezionate per europei e mondiali hanno avuto questa opportunita’ quando erano AIN negli anni precedenti. La stessa opportunita’ l’avete oggi tolta. Perche’? Boo, io questo non l’ho mica capito.
La chiusura rispetto al passato certamente non ostacola, come hai giustamente precisato tu, che si crei un folto gruppo col tempo, ma certamente rallenta la creazione e lo sviluppo di questo gruppo.
In ultimo, vorrei fare una ulteriore precisazione: quando dico che mi aspetto che tutto il movimento cresca e non solo pochi intimi amici, voglio intendere che tutti potendosi confrontare con chi e’ migliore puo’ migliorare, puo’ acquisire maggiore coscienza di se’, un miglioramento non per forza meramente judoistico, ma anche mentale, personale. Cio’ e’ del tutto indipendente dalle medaglie che la nazionale fara’ in campo internazionale, allenare la nazionale e’ un compito tuo e dei tuoi colleghi e le maggiori medaglie, sperando che arrivino, saranno un vostro merito e un merito degli allenatori di club. Ma questo e’ un discorso completamente diverso.
Ti auguro un buon lavoro anche io, nella speranza che vogliate ripensarci il prima possibile in merito ai nostri AIN.
Grazie,
Ennebi
Grazie a te Nicandro per avermi dato la possibilità di intervenire.
Abbiamo valutato bene prima di pubblicare dei criteri, come immaginerai, controllando anche le pregresse presenze italiane in European Cup ed ex World Cup ed i risultati conseguiti (chiaramente chiunque li può verificare online). Nonostante l’apertura fosse dedicata a tutti gli AIN pochi, molto pochi rispetto ai più di 70 atleti aventi diritto hanno partecipato alle World Cup, ma ancora meno alle European Cup, che ripeto costano meno e utilizzano il sistema del doppio recupero, quindi teoricamente con possibilità ben superiori di confronto ed acquisizione di esperienza come ben dicevi prima. Inoltre credo che il nostro Team sia chiamato ad un compito “educativo”, poichè è nostra volontà, sempre con l’aiuto di società e famiglie che mai finiremo di ringraziare, incrementare questi numeri finora inesorabilmente esigui, nonostante tutto. Come? Attraverso un percorso di crescita progressiva, senza dimenticare come primo step il circuito “Grand Prix Senior” istituito da quest’anno. Se ci fosse stata una liberalizzazione indiscriminata, si correva il pericolo di veder disertate le competizioni di carattere nazionale, e anche questa non sarebbe stata una buona cosa. A ben pensare, per un atleta che ambisce a mettersi seriamente in gioco a livello Internazionale, basterebbe un 7° posto al Trofeo di Vittorio Veneto per avere accesso alla partecipazione delle European Cup, potrebbe andare a Sarajevo il 30 marzo e fare una medaglia, e quindi avrebbe “certificato” il suo livello per partecipare alla prima Continental Open aperta. Arriverà un risultato anche lì? FANTASTICO, di sicuro ci sarà lo spazio per un Grand Prix minimo o quant’altro!! Ecco questo era il nostro semplice pensiero, in assoluta buona fede e con la volontà di incrementare movimento, numeri, livello e di conseguenza risultati.
Un abbraccio
Luigi Guido
Ti ripeto Gigi, e’ un dato di fatto che ci sia stata una chiusura rispetto al passato. Quando si inserisce una novita’ ci vuole tempo perche’ le persone ne approfittino appieno e ne comprendano l’importanza, di qui la partecipazione ridotta alle european Open rispetto ai 70 possibili partecipanti, che tuttavia ha dato a molti degli alteti che ora tu schieri come titolare delle opportunita’ di crescita che ora avete eliminato. La crescita in questa maniera viene rallentata notevolemente.
Parlo con la sincerita’ piu’ assoluta: a mio modesto parere avete individuato dei criteri piu’ ristrettivi del passato perche’ in questo modo potete da un lato dire di essere stati bravi e fighi proprio perche’ avete individuato dei criteri, dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi. Sarebbe bello se anche questo conflitto di interessi fosse eliminato, ma e’ altro discorso.
Per quanto riguarda incentivare l’attivita’ nazionale, di certo i criteri individuati non aiutano per niente l’attivita’ nazionale. Mentre negli ultimi anni chi si poteva permettere di snobbare un assoluto erano i big (e lo hanno fatto alla grande), ora lo possono fare tutti, a maggior ragione perche’ non vale nulla. L’importante e’ andare a fare la gara piu’ vicina a casa, in modo da spendere il meno possibile, e accumulare i tre punti per andare in Europa cup. I soldi piuttosto che investirli per attravesare l’italia e fare un assoluto, li investo per fare un european cup. Cio’ ha ripercussioni disastrose sulla crescita di tutto il movimento judoistico. Se un atleta generico medio va a fare gli assoluti e si confronta con i suoi pari come fa a crescere? E cosi’ via…
Invece, avrei apprezzato se la sola partecipazione ai campionati italiani fosse un requisito necessario a cui sommare tutti gli altri. Magari in questo modo avremmo potuto vedere di nuovo medaglie olimpiche calpestare il tatami degli assoluti, cosa che accade nelle grandi potenze di questo sport (si pensi alla francia).
Inoltre, nel commento precedente dici di dovre per forza e “ovviamente” aspettare i risultati dei tornei liberalizzati (e non) per poter definire la squadra degli europei. Ma perche’? Non si possono definire dei criteri adesso in modo che vi sia veramente e finalmente trasparenza?
Nel 2005 il “tiranno” Mariani (probabilemtne in un momento di eccessiva bonta’) aveva stabilito che chi avesse vinto gli assoluti di Genova avrebbe fatto gli Europei. E cosi’ fu. Mi ricordo che all’indomani delle Olimpiadi di Atene, gente del calibro del bronzo mondiale Michele Monti fu costretto a fare gli Assoluti che non faceva piu’ non so da quanti anni. Potremmo mai pensare di avere ancora tanta trasparenza e chiarezza nel futuro?
Con cio’ non voglio assolutamente difendere la “gestione Mariani”, che credo voi abbiate migliorato nel complesso. Ma ad ogni modo qualcosa di buono lo ha fatto e questo ne e’ un chiaro esempio. E dalle cose buone e giuste bisogna prendere spunto, almeno secondo il mio modesto parere.
Poi ti chiedo ancora per quale assurdo motivo se in una categoria e’ iscritto un atleta della nazionale, perche’ in quella categoria di peso non puo’ parteciparvi un altro atleta a proprie spese? La partecipazione in questo modo diventa una questione di fortuna e non piu’ di criteri. Non solo, ma cio’ significa che atleti di categorie diverse hanno possibilita’ diverse. Non ha mica senso.
Infine sarebbe bello ricevere una spiegazione del perche’ avete inserito una frase che vi consente di fare cio’ che volete, non perche’ sono io ad interpretare questa cosa, ma proprio perche’ lo scrivete voi stessi nero su bianco, e che sarebbe bello – a mio parere – che in un grande atto di autocritica eliminiate immediatamente. Cito testualmente: “In casi accezionali – (quali?????) – la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.
Se vi sono dei casi, come potrebbe essere un ifnortunio, allora scrivete che gli atleti che hanno avuto determinati risultati in passato e che sono stati infortunati, hanno (e aggiungo GIUSTAMENTE) diritto di poter effettuare un certo numero di European Open. Le eccezzioni ci sono ed e’ giusto, come nel caso appena specificato, tuttavia devono essere normate in modo chiaro se vogliamo che ci sia meritocrazia e trasparenza.
E’ tutto questo che viene contestato, non il fatto di avere criteri diversi in funzione del livello di gara. Come ho scritto in un commento precedente, questa cosa mi pare giusta, anche se bisogna capire, poi, come declinarla nella maniera piu’ corretta in modo che tutti abbiano le stesse opportunita’, senza favoritismi.
Grazie,
Ennebi
Caro Nicandro,
ti rispondo cercando di andare per ordine solo ed esclusivamente per chiarezza dei lettori, poichè non condivido assolutamente il tuo punto di vista e mi pare che, nonostante cerchi di far capire quale è stata la nostra linea di condotta, comprendo che può non essere condivisibile ma comprendo anche che non c’è più sordo di chi non vuole capire.
1)Gli atleti che oggi appartengono al gruppo trainante della Nazionale Senior hanno sviluppato il loro bagaglio di esperienza in particolare nel circuito di European Cup, e ti invito ad andare a controllare le partecipazioni:
2) Nessuno ha mai pensato di regolamentare l’attività con dei criteri per farsi dire bravo, bensì perchè si crede ad una costruzione progressiva e con solide fondamenta; questo è l’obiettivo, gli applausi non ci interessano;
3) Il Campionato italiano Assoluto è stato posizionato a fine anno proprio per permettere di incentivare la partecipazione degli atleti che svolgono per loro merito o per partecipazione “aperta” l’attività con la Nazionale, quindi, anche in questo caso, vedremo…l’idea è quella che gli Assoluti vadano a concludere il ciclo di competizioni dell’anno, per poter tirare le somme totali e formare i gruppi per gli impegni dell’anno successivo; va da sè che gli Assoluti avranno il loro peso nelle scelte future, e gli atleti lo comprenderanno.
4) Nel 2005 la scelta di designare i Campioni Italiani Assoluti quali partecipanti al Campionato Europeo Senior fu condivisa in quanto lo Staff tecnico era appena stato designato e non c’era tempo di fare altro se non fare una selezione diretta agli Assoluti, riportando inoltre quella dignità alla gara “principe” Nazionale che nei quattro anni precedenti era stata completamente snobbata. Inoltre mi pare, ma forse tu me lo dirai meglio, che agli Assoluti 2013 fossero presenti Giuffrida, Moretti, Regis, Lo Giudice, Gwend, Pitzanti, Cantoni, galeone, Marchiò, Ferrera, Andreoli, basile, Di Loreto, Verde, Bruno, Meloni, Maddaloni, Parlati, Faraldo, Carollo Giovanni, Poeta, Facente, Lo Porchio, Miranda, D’Arco, Ardizio…oppure ho visto un’altra gara? Ti ricordo anche che Moscatt, Marconcini, Mascetti, Ciano, Forciniti erano assenti per infortunio…e come noterai, all’appello ne mancano be pochi…
5) Io ti ho sempre riconosciuto una certa onestà intellettuale, ma offendere le persone, in questo caso me e tutto lo Staff oltre alle scelte operate da quel grand’uomo del Presidente Pellicone, dicendo che “dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi”. Di questo sono profondamente rammaricato, perchè io mi ritengo un professionista a 360° che svolge il suo lavoro con estrema oculatezza, e mi guardo bene dal “fare quello che mi pare” o favorire un atleta per un dovere “imposto dallo stipendio che prendo”; non ho parole per descrivere la gravità di queste parole, e non vado oltre.
6) La DTN ritiene che possano accadere “casi eccezionali”; di solito sono un infortunio, ma potrebbe essere una sospensione medica cautelativa, un problema di natura personale o familiare, o chissà che altro…quindi, invece di elencare tutta la casistica di ciò che potrebbe capitare, si è scritto semplicemente “casi eccezionali”. Tranquillizzo i lettori oltre che te, nessun secondo fine…
Spero di essere stato abbastanza esaustivo perchè, considerando i termini verso cui sono scadute le tue argomentazioni, diventando oltremodo offensive verso la mia persona, avendo ricevuto negli anni innumerevoli attestati di stima verso il mio operato e mai una offesa simile rivolta a me nonchè allo Staff Tecnico, alla Federazione e nel mio caso all’Arma dei Carabinieri, questo sarà l’ultimo mio intervento sul vostro sito.
Sempre cordialmente (soprattutto ad AC)
Luigi Guido
Mi spiace che tu l’abbia presa in questo modo, non era per nulla mia intenzione offendere né te, né nessun altro membro della commissione, né tantomeno Pellicone, che non ho nemmeno nominato. Ci mancherebbe altro. Se le mie parole ti hanno arrecato offesa, ne sono molto rammaricato e me ne dispiace molto. Ti faccio pertanto le mie scuse per questo.
Tuttavia, ho solamente sollevato una questione di conflitto di interesse che è obiettiva e che a mio parere sarebbe bello eliminare in futuro.
Quando dico che potete fare quello che volete, non ho detto che lo avete fatto, tuttavia, mia opinione, il regolamento attuale ve lo consente. E’ una mia opinione espressa senZa offendere chicchessia e non è un ragionamento campato per aria, bensì motivato.
Mi spiace altresì che tu abbia preso la decisione di non scrivere più commenti su questo mezzo di comunicazione. Il confronto è qualcosa di assolutamente importante perché tutti possano crescere e magari capire le scelte e le decisioni altrui. Spero che tu possa ripensarci.
Nel rinnovarti le mie scuse se le mie parole ti hanno offeso, ti saluto.
Cordialmente,
Ennebi
Lo sport e in questo caso il judo ha l’abilita’ di abbattere le barriere, quelle che a volte noi stessi abbiamo ispiegabilmente costruito.
Ennebi
Secondo me non c’era bisogno. Comunque Italia Judo è grande anche per questo.
Tu non hai offeso nessuno..hai solo espresso il pensiero di tutti….grazie
Mi sono letto tutta la polemica in un noioso viaggio in treno e mi sembra che il tono sia un po trasceso a causa di un eccesivo trasporto emotivo, che abbia fatto perdere di vista i fatti passando poisu argomenti secondari come la doppia funzione di allenatori di club e di nazionale che a mio avviso non crea particolari problemi e comune ad altri sport.Il discorso fondamentale e ‘ che bisogna far coesistere una certa gradualita con la legittima possibilita di ogni atleta a partecipare a proprie spese alle gare internazionali dei vari livelli .Il nuovo regolamento pare in effetti perfettibile in vari punti e secondo me sarebbe utile fare una raccolta delle varie proposte da sottoporre alla DTN che liberamente potra trarne magari qualche utile spunto , potendo cosi avere chiarissima la visione della base. Altre polemiche divisioni e richiami al passato lasciamole ad altri sport che possono permetterselo. Forse sono stato troppo democristiano ma la polemica oggi necessariamente deve lasciare spazio alla costruzione di nuovi rapporti tra praticanti e federazione
Forse non ho capito… Ma la norma è stata modificata semplicemente togliendo una parentesi dal documento del 10 Gennaio 2014. Tuttavia non è scritto che le medagliate dell’anno precedente sono qualificate di diritto alle finali nazionali senza disputare le qualifiche regionali. Dov’è che sbaglio? C’è qualche altro documento che dopo il 10 Gennaio (mi riferisco sempre al PAAF 2014) smentisca quanto ho detto?
Grazie.
Jigoro Kano per conto dell’ASD CENTRO CIRIE’ (TORINO)
Di seguito il testo della comunicazione federale inviata ieri alle società sportive in merito alla rettifica di cui sopra.
“La scrivente Federazione ha stabilito che le Atlete medagliate dell’anno precedente sono qualificate direttamente alle Finali Nazionali previa iscrizione tramite il Comitato Regionale di appartenenza e pagamento ad esso delle prescritte quote di iscrizione (Punto 3, Art.3 PAAF). Inoltre viene eliminato il Punto 11, Art.3 del PAAF (certificato medico). Cogliamo l’occasione per precisare che nell’anno in corso, i vincitori del Trofeo Italia e del Grand Prix 2013 non sono qualificati di diritto alle Finali Nazionali. Infine, comunichiamo che gli Organizzatori del Trofeo Internazionale Vittorio Veneto hanno anticipato a sabato 01 marzo lo svolgimento del Grand Prix Seniores/Juniores. Cordiali saluti. FIJLKAM – Segreteria Settore Judo”
…abbiamo ricevuto anche noi la comunicazione, ora non si capisce se vale anche per le atlete che cambiano classe…..
Grazie.
Grande, Cinzia, come sempre
Non condivido nulla di questo elezione, nel sistema, praticamente guidato, incanalato e deciso a tavolino con una votazione che serve a ratificare decisioni prese altrove, ma se sono tutti d’accordo vuol dire che va bene cosi, AUGURO COMUNQUE UN BUON LAVORO AL NUOVO PRESIDENTE E MI AUGURO DI ESSERE SMENTITO E DI DOVERMI PENTIRE DI QUELLO CHE PENSO OGGI
la pool 81/90/+90 dove si possono trovare ?
Abemus Papa,(in puro latino maccheronico), per una volta registriamo che il Vaticano é più coraggioso nelle sue scelte della ns. federazione, e questo senza nulla togliere alla capacità del dott. Falcone che mi auguro sarà un ottimo e capace Presidente, speriamo magari con una temporalità al potere un pochino inferiore del suo Predecessore. Che dire tutto era scritto e tutto si é compiuto, ma spero che da ora fino a fine mandato in nessun bar di nessun palazzetto italiano nessun Maestro, Istruttore, Arbitro o altro si lamenti che a Ostia non cambia nulla e che le cose non funzionano. Senza un minimo di coraggio e di rischio nessun nuovo potrà mai avanzare, e nessun mutamento potrà avvenire. Speriamo solo che da oggi in poi anche da Noi si possa avere un po’ di sana alternanza dei vertici dirigenziali, tra chi e con chi sarà tutto da comprendere.
Per il resto congratulazioni ed auguri al ns. nuovo Presidente che di lavoro ne ha veramente tanto sopratutto nel campo della diffusione e della visibilità mediatica degli sport che la ns federazione rappresenta.
bel film, bella interpretazione, bel finale con la contrapposizione della lotta fra la ragazzina e l’ipovedente per amore e la finale olimpica di Toni
Grazie per la Vostra attenzione, grazie per l’attenzione del mondo judoistico e non, grazie per migliaia messaggi pervenuti sulla nostra pagina….questa è l’ennesima vittoria del judo. Continueremo a gridare fino a che Dio ci darà forza. VIVA LO SPORT…JUDO….JUDO….JUDO…PER SEMPRE (staff amministrazione)
Quante donne fanno judo?
contando velocemente la categoria 57 kg femminile sono arrivato a 87 atlete e sicuramente avrò sbagliato perchè non so chi era qualificato di diritto, ora mi chiedo chi è il responsabile di questo scempio che ci costringerà a presenziare ad una gara di circa 90 atlete? possibile che nessuno abbia pensato a questo risultato?
kg 48= 43
kg 52= 78
Kg 57= 105
kg 63= 90
kg 70= 54
anche se suppongo ci saranno alcune defezioni……. questa è pazzia!!!!
Ancora non hanno capito che devono ri inserire la classe speranze come negli anni 80… Tre classi di età 97\98\99 sono tropp, cosi come le classi juniores… Neanche ai mondiali ci sono cosi tante persone…
ciao claudio.. comunque ci sono troppi errori.. nel lazio mancano i qualificati di diritto… in umbria i 57 kg femminili non sono qualificate 5 ma 1… nel friuli Villatora è segnato negli 81 maschili invece dalla fijlkam friuli è qualificato nei 90… cmq la aggiorneranno man mano…
Confermiamo che la lista è in via d’aggiornamento. Mancano i qualificati di diritto del Lazio e Villatorta è stato spostato a 90 kg come correttamente ossservato. Per quanto riguarda i 57 kg femminili dell’Umbria, le nostre fonti confermano 5 atlete ammesse alla finale nazionale.
IJ Team
INDECENTI
A parte i numeri spropositati nelle categorie femminili centrali, che senso ha tenere ancora una categoria 40 kg femminile con questi numeri ridottissimi? Non sarebbe meglio togliere questa ed aggiungere la 78 cosi come nella classe junior?
Vedendo questi numeri alcuni allenatori per il semplice gusto di poter dire:”ho creato una nuova cintura nera” faranno scendere di peso le atlete, visto che l’ acquisiscono la 1-2 e le due terze………
Che soddisfazione………………
Giusta osservazione. L’indecenza è che a differenza dei maschi, in cui la categoria minimo dei 40 per gli esB, sale a 46 nei cadetti, per compiere un salto a 55kg negli junior, per le femmine la categoria minima dei 40 kg rimane nei cadetti (riconosciuta anche a livello intrnazionale…)e anche credo nella categoria junior. I numeri sono ridicoli. Basta guardare la finale cadetti 2013.
Basta non portare le ragazze alla gara se si sono qualificate senza vincere almeno un match. Io con le mie faccio così.
Giusto, magari seguissero tutti il tuo esempio
Tu sei, allora, uno dei pochi allenatori veri e con la testa sulle spalle.
E non c’e’ mai nessuno contento!!! fino a qualche mese fa tutti volevano poter votare all’interno della FIJKAM, ma per far questo bisognava avere 1 punticino nel quadriennio. Difficile a farsi? evidentemente per qualcuno si. Adesso basta tesserare una donna under 19, presentarla a una qualificazione e il punto si ottiene.
Il free-pass per le donne e’ stato fatto per questo, mica per altro! l’anno prossimo si torna ai vecchi regimi, state tranquilli. Per quest’anno, in bocca al lupo ad atleti e SOPRATUTTO ad accompagnatori….
Per pesarle tutte entro le 9.00 devono tenere una media di una ogni 10 secondi… e mancano ancora gli atleti di 6 regioni
quante polemiche però! aspettiamo di vedere prima. ormai le cose andranno così, magari la gara sarà ugualmente accettabile nei tempi e molto più competitiva
cortesemente a quando gli aggiornamenti? grazie
Scusate ma nei 60 kilogrammi del lazio dei 22 atleti partecipanti non dovrebbero passare anche i 7′ ? Qui sono segnati solo i 5′
Verifichiamo!
Cortesemente quando ci sarà l’aggiornamento definitivo? grszie
amici novità sugli ultimi aggiornamenti dei qualificati mancanti…
Caro ItaliaJudo.com, sarò sabato e domenica a Roma per le finali, e la vergogna delle qualificazioni femminili è chiara e palese, potrebbe anche funzionare tutto a meraviglia con il peso ogni 36 secondi di atlete perfette e ordinate, silenziosamente e ordinatamente in fila come i martelli di The Wall, ma sarò presente per chiedere al Presidente se ritiene giusto e consono ai regolamenti di cui come Presidente e Segretario generale garante del CONI deve essere, avere favorito palesemente le società sportive con atlete femmine a cui andrà comunque un punto per la partecipazione alle finali in contrasto a quelle che hanno solo atleti maschi, magari bravi, che non si sono qualificati rendendo i punti per le prossime votazioni inquinati da un vizio di forma che addirittura potrebbe essere solo casuale per un anno sui quattro del quadriennio olimpico.
Concordo pienamente con la Sua riflessione.
Ennebi
Solo in İtalia succedono cose del genere
Claudio hai perfettamente ragione.
Ma questa scelta è dettata solo da interessi economici, pensa al giro di affari.
Sportivamente parlando invece è assurdo che in certe categorie femminili basterà vincere un incontro oppure se si è fortunati neppure quello, per aggiudicarsi la cintura nera. Basti pensare che di diritto acquisiscono il 1° Dan il 1°-2 e i 2 terzi a parimerito. in categorie di 6 atlete il gioco è fatto.
Tutto questo è assurdo specialmente per quelle società che non hanno categorie femminili.
Molto meglio le gare degli amici del judo del maestro Vismara.
“Sarebbe grave se in una gara a punteggio i rinunciatari fossero in gran parte determinati dalla geografia.”
Non capisco l’uso del condizionale.
Ho 5 ragazze tesserate nella classe cadette, ne ho portate due ai regionali, non ne porterò nessuna ad Ostia. Ma se la finale fosse nel raggio di un’ora dalla nostra sede avrei fatto in modo di portarle tutte cinque? Forse no.
A mio parere sicuramente questo criterio favorisce chi geograficamente è vicino al Palafijlkam che potrà permettersi di portare atlete non completamente formate magari solo per far fare “esperienza” ma intando sfalsando tutte le classifiche.
Una “DENUNCIA”… per questa sperimentazione.
Alle qualifiche ho visto alcune ragazze (anche molto forti) salire sul tatami e rinunciare all’incontro con il semplice gesto della mano. Io credo che onorare l’avversario con un combattimento dovrebbe essere il “minimo” dello spirito sportivo.
“L’occasione fa l’uomo ladro” non diamo più queste occasioni
non si fanno esperimenti ad un campionato Italiano, dove è finita la parità uomo/donna? ovviamente poi quanto a punteggi….. chi è il ” genio della lampada”?
il problema è che andremo alla prossima…..
Poveri arbitri!!!!!
GLI ARBITRI SONO PAGATI… POVERI RAGAZZI CHE HANNO IL PESO 13/14… E DOVRANNO ASPETTARE LE 20 PER GAREGGIARE SPECIE LE CATEGORIE 81/90/+90 …
quando ci sarà l’aggiornamento per la BASILICATA e MOLISE e se ci sono i qualificati di diritto del LAZIO? GRAZIE
spero che al peso i giudici rispettino ilpeso giusto e non come le finali degli esordienti 2013 dove sono stati accettati atleti che pesavano 1 o 2 etti di piu’ del peso dichiarato.
La domanda secondo me é: avevamo bisogno di questo esperimento? Non si vedeva a priori che stiamo andando a piè sospinto verso il caos ed il ridicolo? Chi partorisce queste idee geniali lavora in questo settore ? I danni sono già evidenti prima di iniziare, punticini per il voto distribuiti a pioggia,facilitazioni geografiche e sopratutto incertezza per la macchina organizzativa con disagi sicuri per gli atleti e per chi sul campo lavorerà per dirigere e coordinare la gara. Tutto per……….qualche migliaio di euro di iscrizioni in più, 300 atlete in più sono sonanti 3000 euro, ci mancavano veramente ?
Non era più semplice alzare magari il numero delle qualificate (anche 1 su 2) e accorpare le qualifiche in gironi che dire nord-est, nord-ovest,centro,sud,isole o altro sui generis in modo da salvare la dignità delle qualifiche e fare una pur minima selezione portando a Roma ragazze che seppur meno dei colleghi maschi qualche sacrificio lo avevano fatto per arrivare li (alla faccia della parità tra i sessi).
Forse queste mie sono banalità ma di fronte a questi ultimi interessanti esperimenti tutti possiamo davvero sentirci liberi di esprimere completamente le ns. osservazioni.
grazie per gli aggiornamenti.
se riuscita a mettere on line i risultati definitivi sareste grandissimi.
Grazie
Il secondo dei 90 kg è Lorenzo Lucci 🙂
Come non condividere l’attenta analisi, dirò anche che se qualcuno a Roma vociferava che il tutto è nato da una riunione in uno stage invernale due capodanni fa, devo smentire, la maestra Alessandra Di Francia non aveva chiesto l’ammissione alle finali di tutte le donne, ma una rivalutazione del criterio di selezione per gli assoluti e la conquista della cintura nera in campo femminile. Se invece la scelta è dovuta ad altre ragioni allora chiedo scusa per l’intervento
Sicuramente la scelta di qualificare tutte le ragazze di diritto alla finale non é stata delle più felici.
Ma guardando i numeri iniziali delle qualificate mi domando : ma in Italia sono così poche le nostre atlete praticanti ed agoniste, se così è quali possibilità abbiamo di crescere effettivamente in futuro.
Tornando a al problema iniziale , non mi preoccuperei troppo di quante ragazze abbiano partecipato alla finale , ma bensì come mai abbiamo così poche ragazze che praticano judo.
Colpa nostra di noi tecnici? della Federazione? dei Midia? COSA SI PUO FARE IN MERITO?
Pienamente d’accordo con quanto espresso nell’articolo.
Non può esistere una finale se prima non si fanno le qualificazioni. In tutti gli sport succede questo.
Andrebbero poi riviste anche le categorie di peso assurdo avere dei pesi con 100 atlete e altre con 5.
daccordo i pesi vanno rivisti
i 57 e i 63 raccolgono gran parte dell’atlete ci vorrebbe una fascia intermedia
Quello francese e’ un gran movimento. Sono un gradino sopra.
cari amici io sono una voce fuori dal coro… questa finale mi è piaciuta tantissimo e vi dico il perchè…. è innegabile che le competizioni femminili siano di livello inferiore rispetto a quelle maschili, ovvero prima di questa gara, io assistevo a competizioni che entravano nel vivo solo nelle fasi finali. questa volta oltre alle capacita tecniche, oltre alla preparazione atletica, dato il numero ingente di partecipanti è stata rilevante la capacità di tenuta mentale delle atlete, la gara è entrata nel vivo già a partire dagli ottavi mettendo alla fine in risalto davvero l’atleta più forte in tutti i sensi e offrendo in tante categorie incontri davvero belli e combattuti…ovviamente ci sono degli aggiustamenti da fare (ad esempio c’è disparita tra chi si ritrova con 90 evversarie e chi ne ha solo 4), però nel complesso a me è davvero piaciuta, tra l’altro tutto è filato liscio…se tutte le sedi, anche quelle che ospiteranno assoluti e juniores potranno organizzarsi con sei tatami, io approvo…ciaooo
Ma se questa scelta è stata fatta per mettere in risalto le atlete femmine che hanno tenuta psicologica e fisica per sette o otto incontri , o per evitare che le più forti rimanessero fuori per colpa di qualificazioni in regioni molto competitive ( solo questi possono essere i motivi per cui è stata fatta questa scelta) Allora si dovrebbe fare anche con i maschi.
Poi questa decisione, come quella dei 4 minuti per le donne senior , sono discriminative!
penso che non è una conquista ciò che ti viene regalato quindi le qualifiche devono esistere
che il judo femminile sia in discesa lo abbiamo sotto gli occhi e bisogna fare qualcosa xchè ciò si inverta
Nello stesso tempo è logico che una finale dove x arrivare sul primo gradino si debba fare 6 o 7 incontri i fattori che si mettono in gioco non sono pochi e concordo con chi dice che resistenza psicologica e fisica hanno fatto da padroni per arrivare alla fine
ma trovo che tutto questo non debba essere fatto in una finale,belle erano le finali degl’anni 80 quando si arrivava in 24 ed erano sicuramente la crema del judo e non erano solo x donne (che è descriminante ) ma x tutti allo stesso livello
si sono visti poi i risultati che hanno prodotto ,un judo di livello internazionale con grandi risultati
Vorrei aggiungere a questa bella discussione che sono veramente sconcertato dal potere dell’arbitraggio, soprattutto la mancanza di dialogo fra arbitri, cosa che prima avveniva, e la decisione unilaterale dell’uomo al video, è veramente una cosa che non trovo giusta, anche perchè le analisi al video non sempre comportano una valutazione sulle dinamiche
Ritengo che l’analisi al video sia uno strumento importante di SUPPORTO agli arbitri. Non e’ lo strumento principale su cui prendere le decisioni. Ogni strumento deve essere utilizzato nella maniera corretta e non si puo’ nemmeno pretendere – a mio parere – che senza un minimo di formazione gli arbitri siano in grado si utilizzarlo al meglio.
ma c’erano Italiani a Parigi?
C’erano 15 italiani in rappresentanza della FIJLKAM a Parigi in quel week end, ma erano lottatori, li’ per un grand prix molto importante di lotta!
Nessun italiano ha preso parte al grande slam di judo, purtroppo.
Sabato 1 Marzo trofeo juniores-seniores. Ovviamente si parte dai 60 kg..Una settimana fa eravamo qui che si discuteva sull’inutilità (in quanto i numeri sono infimi ed irrisori) di certe categorie (40-44) femminili con numeri, ai campionati italiani, ridicoli. Però per gli uomini, per questo torneo che sarebbe anche per junior, si parte dai 60kg.. Boh..Comincio a credere che ci siano pesi e misure diverse per i maschi e le femmine…
http://www.asaps.it/44968-Polizia_di_Stato,_via_gli_agenti_dalle_strade,_largo_alle_Fiamme_OroMentre_il_Viminale_annuncia_chiusure_di_reparti_e_lo_smantellamento_di_interi_settori,_esce_un_concorso_per_atleti_delle_FFOO…html#
Credo che bisogna cambiare qualcosa anche nella gestione dei “talenti” che fanno sacrifici e spendono migliaia di euro x raggiungere i risultati di cui poi si fregia l’intera nazione
la spesa media di una famiglia che porta il proprio figliolo fino alla laurea e di circa 100000 mila euro x una famiglia che ha anche un atleta ci vanno circa il doppio senza contare gli spiccioli
e il ns sistema ( era l’unica alternativa negli anni passati)è ormai opsoleto
in paesi dove lo sport non è considerato un benefit x pochi ma un bene sociale si lavora in modo diverso
es. lasciando i ragazzi nei propri club di origine ai quali viene passato uno stipendio x il mantenimento che gli permette di continuare ad allenarsi e naturalmente far crescere i compagni,(ci sono raduni più numerosi durante l’anno della nazionale e gli allenatori vanno nelle società di appartenenza) ,con la propria esperienza
non credo che paesi come la Francia non siano da emulare magari si può variare qualcosa ma sicuramente i loro risultati in tutti gli sport ci dovrebbero far pensare
Quel’è la parte più importante del gruppo sportivo ?avere la possibilità di allenarsi ma anche di avere poi un posto di lavoro
Quindi xchè non pensare invece a lasciare gli atleti nelle loro società e poi utilizzare il grande bagaglio che sono riusciti ad ottenere con anni di lavoro,magari nelle scuole ecc.ecc?
Mi auguro che l’avvento del presidente Malagò che già ha utilizzato alcune varianti quando era presidente del nuoto aiuti a far cambiare le cose come lui e solito dire “lo sport può aiutare la ns nazione ad uscire fuori dalla crisi” io la penso nello stesso modo
sarebbero risolti i problemi sollevati dai vari sindacati dei gruppi militari, che mi vedono moralmente vicino ed hanno sicuramente ragione
certo che fino a che non si risolve la questione i gruppi sportivi militari sono l’unica scappatoia ,anche se forse bisognerebbe gestirli in modo diverso
Si potrebbe creare un unico gruppo……….e si dimezzerebbero i costi
insomma sicuramente ha ragione ASAPS dobbiamo anche cambiare in funzione dei tempi e delle situazioni REALI
QUINDI ……………….
E’ una proposta interessante… poi va considerato che in questo modo non ci sarebbero costi di struttura, quali vitto, alloggio, il costo per tanti tecnici, eccetera, e lo Stato risparmierebbe tanti tanti soldi per poter fare la stessa cosa, forse anche per poterla fare meglio di ora. Per rispondere alla domanda posta: si, secondo me esistono tanti altri modi. E sopratutto grazie Italia Judo per averci invitato tutti a parlare e a scambiarci idee su questo aspetto 🙂
numeri uno!
discussione interessantissima e il tema va affrontato. a mio avviso ci sta la sperimentazione, anche perché ha sollevato una questione importante com’è quella del sistema di qualificazione, che comunque va rivisto tenendo conto di tanti fattori: per esempio in quelle regioni che già qualificano pochi atleti ed atlete un sistema interregionale darebbe possibilità di un maggior numero di partecipanti e quindi di qualificati/e e la qualità sarebbe senz’altro più alta.
Assolutamente d’accordo infine sul rivedere alcune categorie di peso, soprattutto quelle più basse, per le quali spesso ci si trova con troppi pochi atleti a contendersi il titolo: in certi casi troppo facile…
ciao
buonasera..volevo dare la mia personale opinione su questo argomento…
La realtà dei gruppi sportivi la si puo’ immaginare ma viverla è un po diverso..io credo che non sia adatta a tutti, sopratutto per i gruppi sportivi che obbligano a cambiar posto, cambiar allenatori, cambiar abitudini… cose che fino ad allora ti hanno permesso di vincere, cose importanti per far si che arrivasse una richiesta da parte dei gruppi militari… per tanti ragazzi è la svolta, mentre per altri solo una brutta parentesi (e potrei farne mille di esempi)..
io credo ci debba essere una giusta via di mezzo, cioè se un atleta non è pronto a fare un cambiamento radicale ed i risultati lo dimostrano, se ha bisogno di avere al suo fianco la sua famiglia o il suo primo allenatore o chi per esso è giusto metterlo in condizione di avere un alternativa.
chiusa questa parentesi, per non andare troppo fuori tema, la mia opinione è che nei gruppi sportivi ci sono troppi sprechi, atleti che si barcamenano facendo una o 2 gare all’anno, senza più voglia di allenarsi ma solo di parassitare altri 3,4 0 5 anni finche’ non li prendono a calci nel sedere. Dico atleti ma potrei dire allenatori, dirigenti ed altro, chi vuol capir capisca.
ecco questo marcio che purtroppo credo ci sia in qualsiasi altro ambiente di lavoro danneggia gli atleti che vogliono davvero emergere,g li agonisti “quelli veri”
Sono pienamente d’accordo con il tuo commento. Ho avuto esperienza nella vicina Francia in altro ambito sportivo e ti posso assicurare che non esistono per nulla gruppi sportivi militari e nonostante ciò i risultati sportivi sono di molto superiori ai nostri e con minor dispendio di risorse economiche grazie ad una organizzazione che permette di investire sul territorio e direttamente verso gli atleti e le società di appartenenza con il vantaggio di contribuire maggiormente al proselitismo ed alla promozione dello proprio sport di appartenenza
Il judo insegna, nel suo complesso, che con il miglioramento del corpo e della mente si migliora la societa’ .L’attivita’agonistico sportiva crea le condizioni di stimolo al miglioramento della societa’ e quindi il rifiutare o limitare tale possibilita’ significa limitare lo sviluppo social, come del resto vale per lo sviluppo culturale attraverso un sistema scolastico contorto e malgestito in Italia quanto il sistema sportivo……..MANCANO I SOLDI?….. se il sindacato non solo di polizia, ma anche di altri organi pubblici e privati reagisse in maniera diversa dai dipendenti pubblici in questo video, forse sarebbe meglio per tutti…http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/condonati_98_miliardi_per_le_slot_machine_i_nostri_politici_non_ne_sanno_nulla/index.html
Io sono l’autore dell’articolo e mi fa piacere, da sportivo e da autore, che il tono con cui si discute della questione sia così pacato e costruttivo.
Sono in polizia da venti anni e nonostante mi faccia un immenso piacere vedere che ci sono molti atleti che primeggiano in campo mondiale che appartengono alla mia amministrazione, mi sono sempre chiesto: che ci incastra?
Perché un dipartimento che si occupa di sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità deve investire milioni di euro in strutture sportive, allenatori, trasferte e atleti?
La risposta sarebbe scontata se avessimo soldi da buttare, ma qui non ci sono più giustificazioni. Siamo senza auto, senza benzina, senza carta (anche quella igienica).
Io credo che le federazioni dovrebbero occuparsi degli atleti, non gruppi sportivi ai quali vanno finanziamenti a pioggia dello Stato con tutte le ipocrisie che ne conseguono.
Grazie del contributo e perdonate la mia intrusione.
Buonasera, i Gruppi Militari sono il retaggio di un mondo che non esiste più. In una nazione in cui le città non sono pattugliate, in cui le indagini sono svolte da sempre meno persone con sempre meno tecnologie, in cui i tagli sono continui e indiscriminati, viene da sorridere ( forse sarebbe meglio dire da piangere ) di fronte ad un bando di concorso per l’assunzione di ben 37 atleti nel Gruppo Fiamme Oro. E’ evidente che lo Sport dilettantistico in Italia non ha trovato altri modi per supportare gli atleti degli sport minori ( anche se non posso dimenticare l’Alberto Tomba carabiniere con sponsorizzazioni , allora, miliardarie in lire ), ma è necessario che il Sistema cambi sulla falsariga di quello che è stato fatto in altre nazioni. Preferisco, nonostante la mia enorme passione per lo sport in generale e per il judo in particolare, 37 agenti di Pubblica Sicurezza a tutela dell’ordine pubblico che 37 atleti delle Fiamme Oro. Non me ne vogliano gli amici judoka dei vari Gruppi.
che bellezza e scusate che SOGNO ……….quando in Italia si potrà parlare anche solo di un piccolo stipendio ?
si un SOGNO che difficilmente potrà avverarsi in Italia….anche se la speranza è l’ultima a morire
ho seguito la trasferta a zagabria e non riesco a spiegarmi una cosa, non so se voi di italia judo potete darmi questa risposta…
a mio sapere per partecipare alle competizioni dell’european cup ci vogliono almeno 5 punti nella ranking nazionale, come ha fatto a partecipare il judocka Jacopo Mencarelli che ha soltano 3 punti in ranking?… grazie
Sono sufficienti TRE punti in Ranking e non cinque.
Prendi esempio cara Italia..ormai siamo diventati uno dei paesi in degrado..
vorrei aggiungere al mio commento ancora un pensiero ,è di questi giorni che la federazione Americana ha assegnato degli stipendi ad atleti di judo xchè possano mantenersi negli allenamenti e competizioni,allora mi chiedo xchè le federazioni di tutto il mondo stanno cambiando e la ns no?perchè continuiamo a bendarci gli occhi per non vedere quello che è davanti a tutti ,le cose cambiano cambiano i tempi le esigenze e i ruoli quindi chiediamo tutti che un cambiamento avvenga anche in Italia
importante in questo momento non è che spariscano i gruppi sportivi militari ma che si cominci a dare una deversa opportunità anche a chi non vuole andare o non può andare in un gruppo magari con borse di studio date meritocraticamente ad atleti che non percepiscono stipendi e che così possono continuare a gareggiare e studiare
E’ utopia che anche in Italia si creino delle scuole (tipo college )dove si studia e si fa sport
insomma è ora che tutti insieme cominciamo a chiedere che questi cambiamenti siano attivati e deve partire da noi, dagli sportivi cioè quelli che lo sposrt lo vivono tutti i giorni
E’ la voce di tutti che potrà in qualche modo smuovere il colosso come sempre un movimento può diventare forte se tutti lo mantengono vivo
Per pura curiosità ho provato a fare un conteggio.
Prendendo le classifiche degli Assoluti 2012 e 2013 ho contato 59 militari di 6 gruppi sportivi militari che percepiscono uno stipendio lordo di 1397 euro. Teniamo presente che non tutti i militari arruolati hanno preso parte agli assoluti tuttavia questa cifra da un totale di oltre un milione di euro. Se a questi 6 gruppi attribuiamo 2 tecnici, 1 persona d’ufficio e il 50% di un “quadro” dirigente, viene fuori un altro mezzo milione di euro. Metti qualche trasferta la gestione dei “Centri Sportivi” il totale supera i 2 Milioni di euro l’anno per far fare Judo con le stellette. Se dicessi al DT di turno ti do 8 Milioni nel quadriennio per preparare la prossima olimpiade senza l’aiuto dei militari cosa mi risponderebbe? Sarebbe in grado di fare quello che si auspica Sonia?
E’ tutto il mondo sportivo nazionale che gira sugli arruolamenti militari, non solo il judo, quindi deve cambiare dal vertice il sistema, anni fa ad uno stage un allenatore inglese disse che i suoi atleti vivevano con il sussidio di disoccupazione qualche sterlina giusto per pagarsi le spese, ora i conti di Serenelli dimostrano che volendo si possono recuperare dei soldi ma finchè i vertici non cambiano non cambia nulla, provate a dirlo ai ragazzi del sud che ancora vedono nell’arruolamento una delle poche strade per uscire da situazione gravose, forse la risposta non sarebbe cosi contrari alla situazione attuale.
vorrei ricordare a tutti che i gruppi sportivi sono nati x aiutare gli atleti a sovenzionarsi x arrivare alle olimpiadi (vi ricordo proprio x parlare del sud dei fratelli abbagnale) non sono nati x dare un posto di lavoro quindi fare assistenzialismo ,e sarebbe opportuno che anche questo non finisse come tutto quello che si fa in Italia …..dai voti in poi
per cui ribadisco che non ho nulla contro i gruppi sportivi ma credo che dovrebbero essere regolati e super visionati dal Coni (che magari dovrebbe dire la sua sulle scelte degli atleti)e poi è ora che anche la federazione dia una strada nuova a chi non è dentro oppure non vuole entrare o non se la sente e x le altre cento ragioni
Malagò ha già affrontato (quando era presidente del nuoto) questa problemetica e ha trovato la scappatoia quindi xchè non applicare anche a tutto il resto dello sport la stessa via?
Il mio conteggio non voleva dire che sono contro i Gruppi Sportivi Militari. Voleva solo dimostrare che ci sono delle risorse economiche “pubbliche” investite nel Judo ad alto livello. Se idealmente fossero tutte disponibili su un tavolo chi decide potrebbe re-investirle nella stessa logica attuale o pensare a soluzioni alternative
no ,Vittorio non ho frainteso anzi……..certo il tuo conteggio non fa altro che pensare a come un buon amministratore potrebbe gestire quella cifra facendo molto forse MOLTISSSSSIMO
bene questo è molto bene, brava
ahahaha bello, divertente, ironico, condivisibile, bravo all’autore di questo spaccato di realtà
Un bell’articolo che dovrebbe far riflettere i vertici del judo nazionale. Spesso le “guerre” fra piccole società non fanno altro incrementare il fenomeno dell’abbandono. L’autore dell’articolo dimentica però una cosa, una delle cause principali dell’abbandono giovanile del judo è da ricercarsi nella carenza di risultati agonistici ( a nessuno piace perdere sempre ) e finchè si continuerà a far gareggiare dei professionisti con gli amatori nulla si potrà fare. Pensate al confronto fra una squadra di calcio di terza categoria e una di serie A oppure ad una corsa ciclistica fra amatori e i prof. del giro d’Italia. Anche nel judo andrebbero introdotte le gare di serie A – B ecc e solo dopo aver vinto nella categoria inferiore si potrebbe passare a quella superiore. Sicuramente tanta gente sarebbe più motivate a gareggiare sapendo di confrontarsi con dei pari livello e piano piano i migliori emergerebbero.
Grazie Claudio.
GB, non mi sono dimenticato. Però tieni conto che l’emoraggia grossa è nella fase adolescenziale, quella cioè in cui ancora non c’è distinzione fra professionisti e dilettanti (e in cui si scopre la figa).
Detto questo, sono favorevole ad una divisione a fasce. Anzi direi che sarebbe una cosa assolutamente logica e di buon senso.
Condivido il pensiero di GB.
A mio parere ci vuole un circuito locale (che in alcuni casi puo’ accorpare piu’ regioni, se pensiamo a regioni come basilicata, valle d’aosta o molise) in altri casi puo’ sussistere all’interno di una provincia, si pensi a milano e ai territori limitrofi, oppure a torino o roma. Questo circuito locale si esaurirebbe all’interno della propria zona, senza avere ripercussioni di qualificazione a livello nazionale. Con quale vantaggio? Bassi costi di spostamento, bassissimi direi, torneo accessibile a tutti, anche gli alteti non da campionato italiano, accessibile perfino a quegli ex atleti di medio o alto livello che vogliono solo divertirsi senza per forza confrontarsi con gente che si allena due volte al giorno, praticabile ogni week end all’interno della propria palestra nel 90% dei casi ( se pensiamo ad una formula andata e ritorno, e tanti tanti altri…
Diciamo che potrebbe essere una serie c. La serie b la farei solo in secondo momento, quando dover fare la gara di judo nel week end verra’ considerata una cosa normale, essendosi diffusa questa pratica. Un progetto che dura qualche anno, con risultati sul lungo periodo. Insomma, quella che nelle aziende si chiama STRATEGIA.
In italia il judo è la fotocopia della politica italiana quindi è difficile intravvedere un cambiamento . Pochi eletti hanno in mano le sorti e il futuro del nostro sport in italia .
complimenti all’articolista,
si ragiona solo in termini agonistici, e dice una SACROSANTA VERITA’ siamo noi i detrattori della nostra amata disciplina, ci nascondiamo dietro la cintura nera o addirittura rossa e bianca e non andiamo oltre per nascondere la personale ignoranza. Ricercare la colpa di questo smacco sarebbe troppo lungo e ognuno di noi troverebbe argomentazioni in merito, quindi non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare, lavorare e ancora lavorare.Come lavorare, in primis modificare lo statuto, poi ricercare visibilità e il nostro sport ha una sola possibilità di visibilità quella dei campionati a squadre ( ma con andata e ritorno e dislocate nell’arco dell’anno e non la solita ammucchiata che scoccia anche a noi interessati) dando la possibilità agli atleti di tesserarsi con chi vogliono in accordo con la società di appartenenza , e arrivare a fare le finali dando il punteggio solo ai primi otto quindi trovare la soluzione che potrebbe essere punteggio a livello REGIONALE in maniera che chi sa che non passerà neanche ai 16 non va. by
Un articolo simpatico. Ribadisce ciò che viene scritto e gridato da molti. Il paragone con il “ZUMBA” forse è inopportuno. Non credo che il ZUMBA debba definirsi uno sport, così come a mio avviso il calcio…che non me ne vogliano ma credo che il ZUMBA è solo un ballo ben ritmato per sudare e il calcio è un lavoro (milionario). Il JUDO si può definire sport in quanto completo, competitivo, formativo e con caratteristiche sociali uniche. Sono vicino a tutte le ipotesi proposte come tutte le nuove idee proponibili per avvicinare i ragazzi a questa nobile arte, ma se non guardiamo il futuro con occhi imprenditoriali non credo che i nostri ragazzi andranno molto avanti, se non per formazione e/o soddisfazione personale. Quante…forse troppe belle parole…ma voglio evidenziare che l’invidia…la figa…la gelosia…fare gruppo…perdere e vincere fa parte del gioco e della crescita dell’atleta e dell’uomo sportivo che si mette in gioco e vuole crescere. Tutti e tutto in questo gioco sono importanti ma nessuno o tutto è indispensabile…un atleta di JUDO può diventare campione o comunque imparare a crescere dalle sconfitte…il ZUMBA e il CALCIO non credo abbiano questa caratteristica quindi non possono essere da paragonare. A noi serve una federazione che abbia funzioni imprenditoriali e che faccia dei suoi operai (atleti) i leader…la visibilità arriverà di conseguenza.
Passiamo alla fiction su Maddaloni…. non credo che 7 milioni di telespettatori la pensino come te anche se Padre Pio con un’altro vestito abbia fatto ciò che il maestro Gianni Maddaloni e tanti altri bravi maestri fanno giornalmente nelle loro palestre. La fiction era solo, almeno credo, un pezzo di storia sportiva e sociale italiana, dove sono stati raccontati pezzi di vittorie e sconfitte…sociali e agonistiche. Sicuramente è stato un modo di gridare al mondo che il JUDO esiste e serve a qualcosa, infatti il solo motivo di paragone e una dato che del JUDO se ne parla.
Che buffo, nell’articolo la foto di Elio Verde, un ragazzo della periferia napoletana, un ragazzo nato dal nulla, un ragazzo che oggi è un leader del JUDO italiano e nel mondo, un ragazzo che non ha mai fatto ZUMBA, un ragazzo che timidamente ha solo dato quattro calci ad un pallone…io alla luce di questo sono fiero che mio figlio faccia JUDO anche per questo motivo…..
In conclusione…lasciamo che i nostri amici facciano ZUMBA…lasciamo pure che facciano CALCIO… NOI siamo superiori…noi siamo judoka…noi facciamo JUDO…con o senza sudare…con o senza soldi…noi lo facciamo per il gusto di sacrificarci e crescere sani.
ciao…..
Ciao Mimmo!
“ZUMBA è solo un ballo ben ritmato per sudare e il calcio è un lavoro milionario”. Si, lo zumba è qualcosa che non ha niente a che vedere con lo sport, ma ha più successo di noi nonostante lo scopo sia tenersi in forma. E NO. Il calcio è uno sport, con I suoi valori. Lascia perdere la serie A e gli ultras: solo il numero di tesserati UISP toscani supererà quello della Fijlkam. Non semplifichiamo le cose.
“Passiamo alla fiction su Maddaloni…. non credo che 7 milioni di telespettatori la pensino come te”. E menomale! L’articolo è ovviamente un’opinione personale.
“Sicuramente è stato un modo di gridare al mondo che il JUDO esiste e serve a qualcosa”. Verissimo. Infatti non nego questo, anzi. Solo che vorrei ci muovessimo un po’ tutti senza elemosinare attenzione mediatica (che solitamente vuol dire un basso prodotto, al di là della fiction)
“In conclusione…lasciamo che i nostri amici facciano ZUMBA…lasciamo pure che facciano CALCIO… NOI siamo superiori…noi siamo judoka…noi facciamo JUDO…con o senza sudare…con o senza soldi…noi lo facciamo per il gusto di sacrificarci e crescere sani”.
Certo. E poi magari ci verranno le stimmate. Noi siamo sportivi e artisti marziali come altri migliaia in altre discipline. Facciamo vedere la bellezza della nostra senza snobbare le altre 🙂
Lo sport è l’attività fisica , perciò il calcio è senza dubbio lo sport per eccellenza , che il judo sia migliore per completezza è scontato. Il “zumba” può considerarsi un pseudo-sport, principalmente perchè gli mancano molti aspetti dello sport come quello competitivo. L’articolo è davvero divertente da leggere, e sono molto d’accordo soprattutto sul fatto che la maggior parte di chi lascia il judo lo fa per divergenze all’interno della sua palestra. Verissimo
credo che la cosi detta emorragia non sia da imputarsi a molti fattori se non a quello principale La ns federazione deve cambiare le regole
deve cambiare i sistemi di gareggiare e soprattutto deve dare ai suoi giovani il modo di mettere a frutto gli anni che passano nelle palestre
se si facesse qualcosa x aiutare i giovani a guadagnarsi dei soldini credo che molti ,in questo momento resterebbero.
quando in una società ci sono i senior la stessa riesce ad avere anche più junior xchè sono trainanti e da esempio
sono d’accordo che debbano (come era in passato e come è ancora all’estero vedi la francia) esistere le divisioni dentro le quali tutti gareggiano prima a livello regionale (e magari sono i comitati che devono trovare il modo di premiare questi atleti ) che poi potranno se lo vogliono e hanno le prerogative passare nelle divisioni successive
ricordo a tutti che da quest’anno i campionati Italiani a squadre cambieranno introducendo proprio le divisioni A/B e vediamo come finirà
aggiungo solo un pensiero
in Italia deve soprattutto cambiare l’idea dello sport
non è un optional ma qualcosa di istruttivo e utile alla comunità
oltre che alla prevenzione
si dovrebbe dividere le società (come nel nominato calcio) x serie e che ognuna faccia la propria parte
chi si specializzerà nelle categorie più basse (es. la serie D del calcio la promozione ecc.ecc )e chi farà la serie A
anche perchè così facendo si potrà regolamentare meglio i vari passaggi da una società all’altra magari senza che la prima ci perda e ci guadagni solo la seconda non crede?
Ottimo articolo, la colpa dell’emorragia nelle palestre è assolutamente tutta nostra, mi ritrovo spessissimo a dire: “si faccio judo” e il mio amico/conoscente di turno mi risponde: “anche io facevo judo da piccolo, sono arrivato fino a cintura verde” se va bene, altre volte si fermano prima !
Ma scusate di chi è la colpa se un bambino di circa 8/10 anni smette a cintura verde…no di certo colpa della figa (almeno spero!).
Colleghi tecnici e società prendiamoci le nostre responsabilità, se non sappiamo trasmettere il judo ai nostri piccoli judoka è solo colpa nostra, dire diversamente è come se un agonista dice che ha perso per colpa dell’arbitro…
Certo il calcio non aiuta a diffondere il nostro sport, ma siamo judoka dobbiamo essere capaci di affrontare le situazioni ostiche!
Anche il rugby 10 anni fa non l’ho conosceva nessuno e non possiamo dire che l’Italia eccella in questa disciplina, ma è comunque molto seguita!
In conclusione, diamoci da fare e buon lavoro a tutti quanti !!!
Vi lamentate di fare meno notizia dello Zumba !! Per non citare sempre il calcio! Ma poi che fa la federazione??? Posso anche capire i poveri giornalisti che non possono seguire tutti gli sport…… Ma dove le possono prendere le notizie sul nostro judo … Che ancora oggi il sito della regione lombardia non ha pubblicato i qualificati juniores!! Sito non aggiornato con i risultati dei ragazzi da oltre un anno!! Non ci sono nemmeno i risultati dei grand prix !!!! Tantomeno i qualificati cadetti di pochi mesi fa!!! Mentre se si vuole conoscere il risultato della partita della nostra squadra oratoriale che gioca in terza categoria cj si mette due secondi!!!! Quindi invece di lamentarsi che lo Zumba è poi conosciuto che comincino le federazioni regionali a fare più risalto almeno con i propri siti….. Aggiornandoli!!!
Il sito del comitato della Lombardia é quanto di piú penoso esista. Peró aggiornano continuamente i calendari delle attività regionali ( per forza sono sempre sbagliati e da rettificare ).
Come giustamente sostiene qualcuno, la perdita di ragazzi in palestra è anche colpa di noi insegnanti che non sappiamo stimolare l’interesse e la passione per uno sport.
E’ impensabile continuare a creare aspiranti allenatori,, maestri ecc che molte volte acquisiscono questi titoli senza la necessaria preparazione. Ovvio questo porta soldi attraverso i corsi di “aggiornamento” obbligatori. Che dire poi dei tanti dan regalati grazie alle conoscenze è scandaloso. Un ottimo esempio viene dagli Amici del judo, ma ovviamente i vertici federali non li riconoscono e sapete il perchè? Semplicemente per la paura del confronto.
Lo sport si è evoluto ma in tante società gli allenamenti sono nelle mani di persone rimaste all’età della pietra che nulla sanno e neppure vogliono sapere cosa sono le nuove metodologie di allenamento, questo annoia i praticanti che così si rivolgono ad altri sport.
Non ci sono solo otto tipi, di cui stare attenti.
Noi siamo così.
ASCOLTA QUESTA…..
Metafora.
Del giorno.
Non esiste una regola assoluta.
C’era una famosa storiella su un leone che s’imbatte in un gregge e con sua sorpresa trova un leone tra le pecore. Si trattava di un leone cresciuto nel greggio da quando era cucciolo. Belava come una pecora e si muoveva come una pecora. Il leone si diresse dritto verso di lui, e quando il leone- pecora si trovò di fronte il leone vero, si mise a tremare come un fuscello.
Il leone gli disse: >> Cosa fai in mezzo a queste pecore?>>.
Il leone-pecora gli rispose: >> Sono una pecora>>.
E l’altro; >>Oh, no che non lo sei. Adesso vieni con me>>.
Portò il leone-pecora fino a uno specchio d’acqua e disse: >>Guarda!>>.
Quando il leone-pecora vide il proprio riflesso nell’acqua emise un potente ruggito. In quel momento si trasformò, e non fu mai più lo stesso.
Noi siamo, cosi fin quando non scopriamo noi stessi.
Al mattino quando ci svegliamo, dobbimo guardarci allo specchio.
E porci la doamanda?
Chi sono io… cosa voglio io.
Quanti di noi si pongono questa doamanda?
Lascio a voi la risposta.
Felice giornata.
Con i miei compagni di judo abbiamo individuato un’altra simpatica categoria:
Il “vorrei, ma non posso” : colui che dopo un mese di allenamenti ne passa subito dopo 3 per fare riabilitazione.
Questo per chi, nonostante l’età, gli infortuni e gli acciacchi vari, è innamorato del judo e non perde occasione di tornare sul tatami, costi quel che costi.
O il fragile, quello che fa le stesse cose del “vorrei ma non posso…” perchè ha la soglia del dolore di una bambina di due anni 😀
Complimenti.
Ottimo da poter fare formazione. Oggi quello che manca e la formazione. E come dice un detto: senza formazione non crei l’azione. Felice Giornata.
manca cmq la categoria “chi si fa il cul……” sono quegli atleti che non mancano mai ,dopo ogni competizione cmq sia andata sono in palestra a ricominciare o a migliorarsi a seconda dei risultati
che non sentono oppure hanno obbiettivi così forti da bay-passare il dolore e continuano in nome di una passione che non conosce dolore,fatica,delusioni,gioie
solo un AMORE x questo ns pazzo pazzo sport
Grande Gennaro, bellissimo spunto per riflettere sul judo, sulla vita, un po’ su tutto…
I Predestinati:sono coloro i quali,fin da piccoli,nelle movenze e nei colpi sono judoka nati per questo sport,poi magari nel crescere,li perdi per strada..non tutti fortunatamente.
Aggiungerei una nuova categoria: ” I lecchini” sono solitamente cinture nere con tanti dan arrivati non per merito, ma per grazia ricevuta ( senza esami oppure con esami farsa ) avendo utilizzato bene la lingua.
Sul tatami girano guardando dall’alto al basso ma se qualche cintura gialla chiede delle informazioni non rispondono perchè sono troppo importanti.
Con la lingua sanno spiegare in qualche modo tutte le tecniche ma non sanno metterne in pratica neppure una.
Giusto GB.
E’ quella categoria che fa le cadute rialzandosi su un ginocchio. E ne ho visti parecchi.
Il “millantatore” mi ha fatto tornare alla mente un personaggio che ebbi modo di scovare qualche anno fa negli Stati Uniti. Per lavoro mi ero trasferito in Colorado e qui iscritto ad un club. Gli amici locali mi parlarono da subito di un grande campione italiano che dopo aver rappresentato l’Italia alle Olimpiadi di Seoul si era trasferito li e aperto una palestra. Vi lascio immaginare la mia perplessità nel cercare di ricordarlo tra i nostri titolari di allora (Cattedra, Gamba, Fazi, Venturelli). Cercai di rimediare alla mia ignoranza consultando gli archivi FILPJ dell’epoca ma ahimè manco nelle classifiche degli assoluti lo trovai.
Purtroppo non mi concesse mai l’occasione di chiedergli un autografo…
…se definisci timide le ragzze di fakeagent….
Vorrei riflettere sullo streaming.
Sabato verso le 12,30 durante le finali c’erano solo circa 180 connessioni. Mi sembrano poche. Se si riuscisse ad incentivare di più forse la federazione potrebbe giovare di piccoli spot e trovare nuovi sponsor.
Belli i commenti di Marchetti e Bruyere in evidente difficolta con la regia proprio per il sovrapporsi di alcune finali.
esisteranno statistiche più precisire per studiare il fenomeno e creare spazi commerciali anche in qst senso?
Certo le connessioni erano 180 perchè non si può riprendere solo, salvo sporadici cambi, solo una categoria di peso.
l’altro giorno ero presente e ho combattuto soli 2 incontri…..bella gara, ma francamente ho visto gente perdere 2 shido vs 1 shido……bah nuove regole altro sport…..facciamo sumo se nn si può uscire….
Tanti i commenti dopo questa finale nazionale, ma su alcuni punti penso sia utile fare alcune riflessioni. Per prima cosa e’ ormai evidente l’ inarrestabile flessione qualitativa e soprattutto quantitativa del Judo nazionale. Se i Senior sono ormai scomparsi nella più’ totale indifferenza, la stessa cosa sta gradualmente avvenendo anche per gli Junior e continuando su questa strada è’ solo questi e di tempo ma cominceranno a calare anche i Cadetti. Vi sembrano tanti i quasi 500 Juniores che hanno rappresentato il meglio d’ Italia a Fidenza? Ma ci rendiamo conto che in campo internazionale riusciamo ormai ad essere competitivi solo con i Cadetti? Insomma vogliamo porre dei correttivi ad un sistema che non produce numeri ne’ risultati , o preferiamo far finta di niente continuando a nasconderci dietro ad un fatalismo che non seve a nessuno? Se le grandi riforme proposte consistono nel concedere agli insegnanti in gara il “diritto di parola” attraverso un loro rappresentante che per quanto possa essere bravo non è materialmente in grado di seguire contemporaneamente tutti gli incontri su cinque tatami, dove pensiamo di andare? Pur ringraziando la buona volontà’ e disponibilità di chi cerca di farsi nostro interprete in gara, penso proprio che la direzione non sia quella giusta. Invece di snellire e rendere più’ efficiente l’ organizzazione delle gare, le stiamo al contrario appesantendo con una serie incredibile di “responsabili” e “commissari” di tatami, di gara e quant’ altro possa staccare sempre di più’ le competizioni dalla realtà di un Judo agonistico sempre più’ difficile oneroso e poco gratificante per atleti e società. Invece di motivare e meglio organizzare la”linfa vitale” di quei pochi atleti e Società’ che ancora se la sentono di affrontare il sempre più’ difficile percorso agonistico, si fa esattamente il contrario. Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare. Qui mi fermo, perché sono talmente tante le cose che andrebbero affrontate e discusse con la massima urgenza pe togliersi dalla palude nella quale stiamo sprofondando ogni giorno di più, che queste mie poche osservazioni sono ben poca cosa.
scusate, ma dove erano i rappresentanti Federali la domenica a già impegnati con comunioni cresime o per la gita fuori porta, ,vergogna non c’era nessuno anzi vi erano i due non rieletti che hanno incarichi di lustro ma di certo non rappresentano la Federazione. Partendo da questo cosa dire al M° vascellari che ha pienamente ragione,ma scusate, con tutto il massimo rispetto per la commissione, ma la riunione fatta è solo per i pochi e certo questo ormai consueto e ridicolo indire riunioni il venerdi sera sul luogo di gara è semplicemente ridicolo e mi meraviglia che tecnici, allenatori e dirigenti vi prendano parte facendosi prender per il CULO e quando c’è vo ‘c’è vò. questo basta per dire come siamo ridicoli noi e chi vul il suo male pianga se stesso.
Caro Berny,
non solo condivido il tuo disappunto,
ma aggiungo anche che questa é la evidenza che i nostri consiglieri non solo sono lontano dalla gente e quindi dai judoka, ma si sentono lontani da tutti noi.
E’ un dato importante affinché ognuno rifletta, la prossima volta…
….”Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare….”Questo dice il Maestro Vascellari. E riassume in questo tutto il problema che c’è alla base del problema. Regole assurde che sono l’esatto contrario delle regole di solo un anno prima. Regole che i tecnici in palestra si affrettano, con notevole spirito di sacrificio(usi obbedir tacendo e tacendo morir..chiedo scusa all’Arma per l’accostamento)a far capire ed applicare. Con il risultato che il giorno della gara, la maggior parte delle novità partorite dalle fervide menti della federazione, rimangono al 90% inapplicate. Dispiace per quel 10% rimanente che ha subito senza potersi ribellare decisioni arbitrali nettamente in contrasto con decisioni(sullo stesso tatami)avvenute in precedenza. Quando si vogliono complicare le regole ad uno sport di una semplicità estrema, le conseguenze sono quelle esplicitate dal Maestro Vascellari.
LE FINALI DEL DENTRO TUTTE, LE FINALI DI TANTI CADETTI A MEDAGLIA O MOLTO COMPETITIVI (MA DOVE ERANO GLI JUNIOR NEI 55 KG MASCHILI),LE FINALI DELLE 180 CONNESSIONI VIA WEB, LE FINALI SENZA PUBBLICO (FATTA ECCEZIONE DI QUALCHE PARENTE STRETTO, MA MOLTO STRETTO ) SONO STATE A MIO AVVISO UN ALTRO PASSO SUL VIALE DEL TRAMONTO DI QUESTO SPORT ALMENO IN ITALIA.
UN VIALE CHE PARTE DALLE PALESTRE SEMPRE PIU’ VUOTE ,ATTRAVERSA GLI ABBANDONI PRECOCI (TANTI) TRA CADETTI E JUNIOR E ARRIVA A FINALI DI CUI NESSUN ORGANO DI STAMPA SI E’ ACCORTO DELLO SVOLGIMENTO. SARA’ L’ABBRACCIO MORTALE DEL CALCIO E DI ALTRI SPORT PIU’ DI MODA, SARA’ LA NS. IN CAPACITA’ DI RINNOVARCI (30 E ROTTI ANNI DI CONTINUITA’ NON SONO POCHI) MA TRA POCO DA NOI IL JUDO…… SARA’ UNO SPORT PER VECCHI (E VAI CON I CAMPIONATI MASTER)
Ahahahahah…bellissime questa idee..meglio queste delle ultime che hanno messo..non è più judo è diventato davvero un gioco di abilità..vince chi riesce a far prendere più shido all altro,in 2 minuti riescono a dare 4shido e a buttare nel …. tutti i sacrifici che un atleta fa..ma fatemi il favore Altro che premiare la tecnica..
il cerchio di fuoco, belve feroci che scorazzano fra i tatami, e considerato che è vietata la presa alle gambe, far combattere le ragazze in slip con relativa sponsorizzazione sul fondo schiena
Come non condividere molte delle osservazioni riportate nel forum. Aggiungo solo una cosa: si diceva, perlomeno hanno cercato di convincerci, che con il nuovo regolamento sarebbero aumentati gli ippon, la spettacolarità del judo per renderlo maggiormente fruibile ai “non addetti”. A Fidenza quello che si è osservato sono stati numerosi incontri terminati, vinti, con uno shido di vantaggio. Ma chi le stila le statistiche che dicono che gli ippon sono veramente aumentati? Io ho osservato solamente un esasperato tatticismo mirato a far prendere la sanzione all’avversario. Poveri arbitri, che devono ogni giorno assumersi responsabilità a volte su valutazioni poco chiare anche a loro!!
In tempi non sospetti avevo proposto l’ingresso di uno spettatore sorteggiato a caso in un punto altrettanto casuale del tabellone.
Ma la federazione non mi ascolto’.
Di proposte per vivacizzare lo sport che qualche coraggioso ha definito il più’ bello del mondo se ne possono far tante, ma non è’ di certo mettendo i combattenti in gabbia o con i petardi in gara che possiamo invertire lil lento ma continuo abbandono del Judo agonistico. Tutti i cosiddetti “rimedi” fino ad ora non hanno fatto altro che accelerare l’ allontanamento di atleti e pubblico dalle gare di Judo. I motivi sono tanti e per sentirli basta andare in una qualsiasi gara ed ascoltare i commenti (a microfono spento)dei pochi insegnanti rimasti in trincea a lottare per far sopravvivere il nostro sport. Il problema vero e’ però’ un altro, perché basta chiedere a chi brontola e si lamenta di farsi avanti che l’agitarsi delle mani si spegne ed ogni bocca si chiude improvvisamente. In altre parole l’ italico male del ” ci pensino gli altri” o del ” tanto non cambia nulla” per non parlare del ” meglio non esporsi con opinioni che potrebbero non piacere a qualcuno” e pienamente presente anche nel Judo come in qualsiasi altro ambiente del nostro paese. Un banale esempio su mille, che chiunque potrebbe citare nel normale vivere quotidiano, l’ ho avuto proprio nella recente finale Junior, dove al mattino è’ stata ufficializzata in una riunione con i rappresentanti di Società, la presenza di un rappresentante degli insegnanti tecnici quale tramite col settore arbitrale. Dopo aver raccolto al mattino le più’ disparate lamentele non tanto per la buona volontà’ di chi si prestava all’ennesimo volontariato federale non retribuito, ma per la concreta impossibilità’ di seguire contemporaneamente quanto accadeva su ben cinque tatami, mi aspettavo che almeno uno di quelli che si erano lamentati alzasse la mano per dir la sua. Alla classica domanda finale ” c’ e’ qualcuno che desidere chieder qualcosa? ” nessuno però (come in ogni altra occasione) ha però alzato la mano o aperto bocca. Che ci sia bisogno di qualcuno che si esprime l’ho però’ visto subito dopo, quando ho stimolato i presenti che stavano per andarsene con alcune personali osservazioni in merito. Le osservazioni sono state infatti subito condivise da più’ d’ uno, con un assenso riassumibile nella proposta alternativa di un “rappresentante di collegamento” per ogni tatami. E’ solo un piccolo ma significativo episodio della rassegnazione trasversale che dilaga nel settore agonistico, ma che potrebbe trovare sponda solo a livello di vertice, con la nomina o meglio l’elezione di ” Pietro Micca” votato al sacrificio personale pur di arrestare il lento ma fino ad ora inarrestabile declino del Judo agonistico.
Hai pienamente ragione. Mentre i “vertici” continuano a pontificare dicendo: il nostro è lo sport migliore,siamo i più bravi ecc ecc” Gli altri ridono e ci soffiano tutti i tesserati. Il judo agonistico così com’è non è più attraemte per la maggior parte dei ragazzi del giorno d’oggi. E la federazione, i delgati provinciali ecc ecc cosa fanno? Pensano alle gare Master come se questo fosse il futuro.
Io credo che l’argomento vada invece affrontato in maniera seria se vogliamo che il Judo non abbia i problemi che ha avuto la Lotta. Tempo fà ho mandato un articolo che è stato pubblicato con alcune mie proposte per renderlo più spettacolare aumentandone le proiezioni durante gli incontri. Forse sarebbe il caso di pubblicarlo di nuovo per averne il parere dai tecnici e dei praticanti.
concordo pienamente su quanto l’amico Andreoli ha pubblicato tempo indietro. Vorrei sicuramente regole meno penalizzanti per gli atleti,mi riferisco per es. alla squalifica per aver toccato sotto la cintura,e meno contorte per il sempre assente pubblico, ma anche vorrei che in palestra si insegnassero tecniche e comportamenti di judo,non solo il modo per vincere subito il torneo del quartiere.Trovo poi assurdo che si possano ancora fare gare dove un genitore,magari neanche appassionato di judo, porti il proprio figlio ad una gara alle otto di mattina, vederlo prendere un ippon al primo incontro alle due del pomeriggio , salire in macchina e tornare a casa alla sera….tutto cio’ poi nel caos della gara.E’spettacolo questo?
I propongo questo:
1) Valide tutte le tecniche codificate nel gokyo
2) Valide tutte le prese senza le inutili complicazioni del regolamento di oggi.
3) dividere in combattimento in due riprese da 2 minuti e 1 minuto di recupero.
4) abolire la partecipazione di atleti alle finali nazionali senza la fase di qualificazione ( per evitare che tanti “super” si vantino di nulla ) che fanno sembrare le finali gare da oratorio.
cosa ne dite?
Apparte per i tempi di ripresa va bene 🙂
Sempre molto interessanti i tuoi articoli. Si nota molta ironia ma condita ogni volta da un fondo di verità. Fantastici comunque sono quegli allenatori che si lasciano traviare dai genitori dei loro atleti i quali spesso non hanno mai messo un piedi sul tatami.
Sfortunati quei ragazzi che si alleano in queste società dove continueranno ad illuderli dicendo frasi del tip: ” Sei trai favoriti della categoria” peccato però che vengano eliminati al primo combattimento.
Grazie GB.
L’ironia ha sempre una base di verità.
Sono da circa trent’anno un judoka discreto..da qualche anno insegnate tecnico…e da solo qualche mese padre!!! Tutto vero quello che c’è scritto nell’articolo ma è anche vero che io mio figlio nelle mani di CERTI insegnanti tecnici non lo metterei nemmeno morto…meglio che cambi sport allora!!! E’ facile prendersela sempre con i genitori ma qualche volta bisognerebbe buttare un occhio anche dentro le palestre!!
Ciao Marco!
Discreto? Non fare il modesto 🙂
Hai ragione da vendere. Dammi il tempo. Scriverò un post anche sugli insegnanti. Ma forse ne servirebbero anche due o tre…
😀
Già… Anni fa vidi un genitore (un padre) cacciato dall’allenatore perchè stava non solo cazziando ma stracazziando il figlioletto di 6/7 anni perchè aveva perso contro una bimba.
Ma ho anche visto più di una volta un “tecnico” (vorrei evidenziare le virgolette) stracazziare un suo piccolo atleta perche’ non ha vinto l’incontro. E stracazziare vuol dire che lo stava insultando. E in quel caso certo che io (genitore) mi metto in mezzo, mandando io affanculo tecnico e (forse) judo, a meno che, giustamente, non sia mio figlio a farlo prima di me.
sicuramente in molti casi le tue parole sono veritiere,e spesso i genitori si vestono da allenatori ,cercano il riscatto personale e riversano sui figli le loro carenze eccecc.
E’ anche vero però che senza di loro noi allenatori non avremmo atleti quindi credo che anche in questo caso debbano essere educati così come educhiamo i ns atleti
Naturalmente dipende tutto dall’onestà di chi sta dall’altra parte della barricata
Spesso proprio gli allenatori non sono preparati quindi l’ ORCO GENITORE riesce ad avere la meglio
Quindi signori Maestri siate professionalmente preparati e forse il risultato potrebbe cambiare e non illudete nessuno xchè la verità e l’onesta nella distanza pagano
Esistono pessime persone che sono inevitabilmente pessimi genitori. Ma non dimentichiamo che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, non esiste scuola che ti prepari adeguatamente! Le parole d’ordine, secondo la mia modesta opinione, sono pazienza e dialogo. Ricordiamo che un buon maestro è anche un buon educatore non solo per il bambino ma anche per il genitore. Ultima cosa ma non meno importante: esistono ottimi genitori che portano i figli in palestra e li seguono con passione e amore.. Non dimentichiamoci che i successi che un bambino-ragazzo-atleta-agonista sono anche merito loro!
Ciao, è la prima volta che commento, e cercherò di farlo con cognizione di causa…seguo da sempre italiaJudo, e ultimamente mi sto davvero divertendo con i tuoi articoli, ironici (tanto da poter sembrare appena fuori le righe), quanto veritieri…purtroppo la “piaga” dei genitori credo che sia una questione comunque un po’ in tutti gli sport, calcio su tutti, basti pensare ai genitori che la domenica mattina urlano ai figli di spaccare gambe a destra e a manca. Comunque il mio post è soprattutto per complimentarmi per questo articolo, che centra perfettamente il tutto, te lo dico per esperienza personale (di insegnate, non di figlio, ho la fortuna di avere dei genitori eccezionali sotto questo punto di vista) e non senza un pizzico di polemica…COMPLIMENTI
Grazie Ciccio! Per il tema del confronto non c’è che da ringraziare ItaliaJudo per questa possibilità. Per quanto riguarda il “fuori le righe”, diciamo che ho dei confini linguistici ampi 🙂
tante volte mi sono sentito come il genitore rompiballe dell’articolo. Mentre lo leggevo mi sono sentito in colpa per certi miei atteggiamenti,ma poi vedendo i commenti di Montanari e altri, mi sono risollevato il morale. Il Maestro deve sapersi guadagnare la fiducia ed il rispetto per poter lavorare senza intromissioni. GRAZIE per l’occasione di confrontarci che questa rubrica ci da’.
Una domanda: il kata otoshi cosa sarebbe? Mai sentita
scrivo da persona che ( per i miei figli ) è stato costretto a cambiare feudo. inizio col dire che il nuovo feudatario non voleva accollarsi i miei figli in nessun modo, per il rispetto che portava per il vecchio feudatario, ho dovuto sudare sette camicie, nonostante tutto mi ha fatto redigere domanda agli organi superiori e solo dopo la richiesta di approvazione ha accolto i miei figli.
non ha promesso niente di quello che dite sopra anzi l’unica cosa promessa è stata ” la mia palestra è aperta tutti i giorni per chi si vuole allenare ” non è facile per ragazzi di 10 anni sobbarcarsi ogni giorno 90 km. se lo fanno è per l’amore di questa disciplina e non certo per rancori su altre persone, la federazione ha accolto il tutto perchè non ha voluto magari perdere tesserati.la stessa federazione conosce i vecchi feudatari ed i loro comportamenti, ciò nonostante non ha mai preso provvedimenti.
P.S. dopo i miei figli dal vecchio feudo sono andati via almeno altri 15 atleti.
Mi chiedo come faccia un Maestro così bravo da perdere 15 atleti ad avere l’abilitazione 😀
caro amico con questo articolo hai superato te stesso centrando appieno il vero problema del judo
chi dice che le palestre si svuotano x colpa degli allenatori coglie in parte la problematica che và ben oltre xchè se il sistema non si evolve, andando magari a prendere quello che in altri sport da anni viene praticato e che non reputo così sbagliato quale la capacità di ogniuno di specializzarsi in una fascia di età dando poi allo stesso cavaliere la possibilità di crescere cambiando kodokan ma rimanendo fedele con il cuore al proprio, come hai saputo esprimere molto concretamente assisteremo alla fine di un movimento che x anni è cresciuto ma che da decenni è fermo .il tutto però deve assolutamente essere regolamentato da regole che solo la federazione può stabilire
Facendo un esempio concreto vi siete mai chiesti xchè una società di calcio che gioca in promozione non tenta di arrivare alla serie A xchè non è nei suoi obbiettivi,xchè ha come primario dare foraggio alle società che fanno il campionato maggiore
stesso sistema viene usato in quella che ormai è la nazione dalla quale bisognerebbe prendere spunto la Francia
Grazie.
Quello che dici te sarebbe fattibile all’interno dello stesso Kodokan, con corsi separati ed insegnanti adatti per le fasce d’età alle quali insegnano.
Su questo articolo si potrebbe scrivere una tesi.
Purtroppo queste guerra stanno distruggendo il judo, ma finchè ci saranno allenatori che intralciano la carierà dei ragazzi solo per non lasciarli andare in un altro feudo non si potrà fare nulla. Contro l’ignoranza non vale ragione.
Vivo in una provincia dove ci sono molte piccole palestre di judo ognuna con 8 – 10 atleti ma piuttosto che unire le forze per crescere continuano sulla loro strada rovinando i ragazzi e promettendo loro risultati ma mai nell’anno corrente ma nel prossimo che però non arriverà mai.
Signor polillo, non la penso affatto come lei, Una palestra, una società ma più che altro una famiglia, possiamo anche dire che siano stati loro a inserire la propria citta nel mondo del judo, e anche con notevoli risultati, i ragazzi di cui lei parla Come d’altronde i vostri figli stessi hanno deciso di cambiare ‘feudo’ perché non si sentivano seguiti, o meglio, perché il maestro aveva fatto una scelta, la scelta tra ragazzi seri con voglia di allenarsi e ragazzi svogliati, senza chiamare nessun altro in causa, ma facendogli comunque riferimento gli altri ragazzi hanno seguito ‘la massa’ per questione di amicizia, e per non sentirsi soli. Il gesto da voi compiuto é stato di una ingratitudine grandissima, un maestro che butta l’anima per i ragazzi, che sacrifica pure la famiglia per andare a fare svariate ore al giorno in palestra, viene ripagato così? Anche da persone che non pagavano il mese? E questo vi sembra giusto… 7 ragazzi per colpa dell’ignoranza e dell’ingratitudine sono andati via, e hanno cambiato ‘feudo’ proprio per una palestra di cui il ‘maestro’ se così si può chiamare era allievo della stessa palestra, no comment proprio, la vostra ignoranza non ha limiti. Cordiali saluti, un vostro ex amico
no quello che ho scritto è qualcosa che forse x il judo è ancora fantascienza perchè se le società si mettessero in testa che non è possibile seguire dei ragazzi in tutte le fascie di età capirebbero che si può lavorare meglio e soprattutto x il judo e i ragazzi
nella ns palestra adottiamo da tempo questo metodo senza creare nulla di particolarmente difficile ma i ns ragazzi sono cmq seguiti da noi anche quando cambiano feudo xchè seguirli vuol dire mantenere quei rapporti che domani tornano ,e ti garantisco che è già avvenuto portando aria nuova quando si riaprono le porte di un castello che non ha mai alzato il ponte levatoio
inizio col dire di essere onorato ad appartenere alla schiera degli ex amici anche se amici COMICI come lei si definisce “micu u pulice”non ricordo di averne mai avuti o meglio erroneamente di non considerarli tali, mi fa piacere che mi dia questa facoltà di ammaliare le persone e di influenzarli fino a fargli cambiare feudo.
sono altresì onorato che mi ribadisca la stima dagli atleti-colleghi nei confronti dei miei figli al tal punto da lasciare una palestra sotto casa.
forse la verità di queste scelte vanno cercate altrove, e come dice lei ” per non sentirsi soli”,quindi il problema esisteva e forse esiste.
in una scuola che si rispetti tutti i ragazzi nonchè i genitori non dovrebbero gioire se il compagno perde, ( non mi riferisco alle perdite dei miei figli )
per quando riguarda la voglia di sacrifici penso che tutti gli atleti nonchè i genitori si ricordano una ragazzina di 10 anni, TUTTE LE SERE durante il turno dei grandi invece di aspettare su dei divani accanto al caminetto, da sola si allenava a bordo tatami per ore.
ribadisco ancora, mentre il nuovo maestro ha proibito in maniera categorica di fare alcun tipo di commento sia dentro che fuori i tatami. constato che il cabaret da voi continua.
penso che questa disciplina “dovrebbe insegnare la lealtà, il rispetto verso i compagni e soprattutto verso gli avversari, naturalmente dovrebbe essere insegnata.
chiunque lei sia, a proposito di ingratitudine di non essermi sentito mai ingrato nei confronti di nessuno ne quantomeno della scuola in questione offrendo più volte sia la mia persona che i mezzi di cui dispongo.
penso infine che non si riferisca a me per i mesi da pagare in quando ho tanto da dire e sopratutto da ricevere. ciò nonostante ho messo una pietra sopra.
Obbiettivo centrato esempio classico di come e cosa succede nei feudi almeno dai primi del 300 ad oggi
BAY BAY
Purtroppo queste situazioni esisteranno sempre e i poveri atleti inconsapevolmente sono le vittime.
Comosco queste situazioni per averle vissute personalmente in una palestra del novarese. Quanto tempo buttato al vento…………..
Premesso che vieterei a chiunque di cambiare palestra, una soluzione ce l’avrei.
Una palestra per ogni atleta riceve circa 40€/mese, euro più euro meno, per un totale di circa 10 mesi/anno.
L’atleta se ne vuole andare? Versasse le rimanenti quote che deve alla palestra per riscattare il suo “cartellino” e poter essere libero di andarsene. La societá che tessererá l’atleta proveniente da altra societá potrá:
Farlo allenare gratis (ci credo poco),
Pagare essa stessa il riscatto del tesseramento (d’altronde se proprio lo vuole pagasse!!!!!)
Far pagare regolarmente la quota all’atleta infischiandosene se questo ha giá pagato dall’altra parte (d’altronde son fatti suoi se gli piace cambiare palestra….)
Pagare il cartellino ha senso, ma nella misura in cui l’atleta firma un contratto che lo vincola per un determinato asso temporale.
Cio’ significa che l’atleta viene pagato.
Perche’ bisgnerebbe vietare di cambiare palestra? Ma stiamo scherzando? Ci siamo andati giu’ pesante con la grappa dopo pranzo in questo venerdi’ pre pasquale.
Aggiungo:
Un atleta agonista non dovrebbe di certo pagare la quota. Va in giro per l’italia e per il mondo a spese proprie (e non a spese del club come invece dovrebbe essere), fa pubblicità al club nel quale si allena e all’allenatore pure… E dovrebbe pure pagare se se ne vuole andare?
Io con i miei soldi faccio quello che mi pare. Cosi come tu con i tuoi fai il tuo comodo.
Discorso diverso se gli atleti fossero pagati. Non lo si può fare perché non ci sono soldi o non c’e’ la voglia o il coraggio di investire in tal senso? Allora il club o l’allenatore non dovrebbe pretendere nulla e non può pretendere nulla.
Ma come pensiamo di rendere più popolare il judo se nel calcio, basket, pallavolo, rugby le trasferte sono pagate con tanto di pranzo e cena annesse e noi facciamo pagare tutto agli atleti (o meglio alle povere famiglie che stanno alle spalle)? Mi sapete rispondere a questa domanda?
Cerchiamo di vedere la cosa in un punto di vista un po’ (non del tutto) più distaccato dall’INTERESSE della propria tasca.
l’asso temporale è dato dal vincolo federale e il contratto lo firma quando chiede di essere ammesso (così funzionano le ASD) ad una palestra affiliata.
Basta con l’ipocrisia. Se un allenatore segue un ragazzo in gara e magari dorme fuori e di conseguenza ci mangia pure, la quota pagata dall’atleta é giá andata….. Vi ricordo che le ASD vivono sulle quote mensili, se queste non ci sono non ci sono manco le palestre…..
L’atleta agonista é di certo il più oneroso per la ASD, IL PRIMO quindi che deve pagare la quota.
Cmq fatti di chi ha palestre ed atleti, io dal canto mio me ne frego altamente. Vi guardo, vi leggo e sorrido…
Ah guarda cara Aurora che nel calcio e nel basket lo svincolo degli atleti funziona proprio come ho detto io.
Ce l’hanno sì poi i soldini per pagarti la cenetta e il pranzetto dopo/prima della partita.
Su dai un po’ meno ingenui per favore……
Lo splendido articolo omette solo di dire che un “cavaliere in più” fa comodo al “feudo” anche perché è UNA QUOTA IN PIU…..
Ma cosa c’entra e cosa stai dicendo?
E’ vero che nel basket e nel calcio funziona come da noi il cartellino, ma nel calcio e nel basket un atleta non si paga da solo la trasferta. Nessuna trasferta.
Ma vivi in italia o dove?
a proposito di quello che mi è successo (o di quello che ho deciso di farmi succedere) inizio col dire che conservo i pagamenti delle annualità avvenute sempre in una sola rata anticipata, la federazione impone che fino ai cadetti lo svincolo avviene al 31 dicembre dell’anno in questione e come è successo a me, i punti fino a quella data vanno a confluire nella vecchia palestra ( a proposito di ragazzi seri una allieva dei 7 ha fatto podio al campionato italiano e quindi i punti sono stati attribuiti alla vecchia società). per quando invece concerne le trasferte e quindi i costi, lasciamo perdere altrimenti si scatena una bufera. penso che quando si tratta di ragazzi fino a 14-15 anni non dovrebbe esserci nessun vincolo di cartellini
cosa diversa e dai juniores in poi dove l’atleta è vincolato alla società di appartenenza per quattro anni
Reintrodotti anche i tornei 1-2-3 dan dei vari comitati regionali!!
Ciao a tutti, sono un insegnante di judo per passione e un educatore per professione. Spesso mi capita di osservare dei bambini e pensare che sarebbero fortunati ad essere orfani. Credo anche però che i nostri tecnici, se non per propensione personale, non siano preparati e formati all’approccio pedagogico della nostra disciplina, nè al “tatto” da usare nelle relazioni con i genitori: come insegnanti ci troviamo in trincea, investiti di un ruolo educativo per cui spesso non siamo pronti e che viene periodicamente distrutto e ricostruito a seconda degli umori del momento. Credo che a parte gli importantissimi aspetti tecnici, che ognuno ha fatto più o meno propri nella sua storia judoistica, i corsi di formazioni e di aggiornamento dovrebbero curare molto di più l’aspetto della relazione, che è alla base della riuscita di qualunque insegnamento. Dopo 15 anni, pur sentendomi un privilegiato a causa della mia formazione personale, non ho mai assistito ad una SERIA lezione di educazione e credo che intervenendo sull’educazione e la formazione dei tecnici potremmo limitare di molto le situazioni equivoche e dannose nel nostro dojo.
Personalmente ritengo che il judo proprio per la ricerca della spettacolarità sta perdendo la faccia ogni giorno di più.
Vogliono farlo diventare una stregua WWE di televisiva reminiscenza?
Dico io… ci sono decine di tecniche meravigliose nel Gokyo e ad oggi penso che solo 1/10 sia sfruttabile…
Un giorno arbitrando uno shiai in palestra, il compianto m° cesare mi dette ippon contro perchè mi girai al volo su seoi giustificando “siamo judoka, non circensi” e oggi invece si vede di tutto e di più.
Nel mio gruppo, cosa devo continuare ad insegnare? Judo o altro? Perchè sinceramente ormai non lo so più!
A questo punto gradirei una presa di posizione da parte anche degli altri tecnici e società… Non è possibile continuare ad essere solo spettatori quando invece noi praticanti, tecnici ed atleti dovremmo essere i protagonisti!!!
Scusate lo sfogo, ma davvero non si capisce più nulla. A questo punto con il background del judo tantovale spostarsi verso il sambo, il grappling, il BJJ o altre forme lottatorie. Mi sembrano ad oggi molto meno inquinate dell’ambiente targato IJF.
Ma è normale che le altre discipline soffino via tesserati… Ci rendiamo conto che i sacrifici che un atleta compie durante tutta la stagione possono essere vanificati perchè se anche involontariamente la mano va al pantalone si becca la squalifica?
Ora la mia è un’esagerazione provocatoria…Ma è normale se, capitando sempre più spesso cose come queste, l’atleta si stufa e cambia disciplina.
Altro discorso quello del pubblico che condivido al 100% con quanto scritto nell’articolo! Bisognerebbe essere insegnanti anche di affiatamento 🙂
Scusatemi, ma a me sembra che Toniolo si sia fatto un bicchierino di troppo.
Prima di tutto, e chiaro che a vincere sono i primi al mondo, altrimenti sarebbe una classifica che non rappresenta la realta. Bella osservazione quella che chi non e testa di serie arriva piu difficilmente a medaglia… ma guarda un po.
Forse Toniolo vuole dire che bisogna fare tante gare facili come casablnca per avanzare in classifica e poter fare qualche incontro di piu ad un europeo. Ma questo e un discorso diverso. E cmq prima o poi i primi al mondo li devi beccare. Poi, Andrea Regis e Waltewr Facente non sono giovani, per niente. Facevano le loro prime World Cup nel 2011. Sono piu di tre anni fa o mi sbaglio? Andrea Regis credo che sia al terzo o quarto europeo di fila, ha fatto anche i mondiali, forse due o tre. Ed e giovane? Secondo voi ci possiamo accontentare di fare un bell’incontro con il georgiano? Mah… che poi cosa aveva di bello questo incontro? Stesso discorso per Assunta Galeone, Edwige Gwend e Valentina Moscatt.Poi voglio precisare che Assunta Galeone ha fatto tre incontri a Tbilisi e non ha beccato nessuna di forte. La mia riflessione e che questi qua devono stare a casa e bisogna investire sui giovani veri, a loro bisogna mandare in giro adesso per raccogliere i risultati nel prossimo quadriennio. A loro serve esperienza in gare come queste, a loro serve confrontarsi con il primo al mondo e con il numero 15 e poi con il numero 30. A loro serve capire i propri limiti e le proprie potenzialita, sentirle in gara, avvertirle nelle proprie braccia e nelle proprie gambe.Poi perche a 100 kg non c’era nessuno, perche a 52 l’assenza di rosalba non e stata rimpiazzata?ad esempio con le 57kg non mi sembra che abbiamo tutta questa esperienza.. Perche gli italiani non hanno partecipato alla gara a squadre che poteva dare agli atleti la possibilita di incrementare il proprio background in termini di numero di incontri, come dice toniolo stesso. Se un europeo deve diventare come bere un caffe,mi piace come paragone, belle parole, ma allora il grande slam va fatto, proprio perche la numero 1 al mondo la devo incontrare prima di arrivare all’europeo e non all’europeo per la prima volta. E se invece il livello deve sempre crescere allora l’europeo non si fa fin quando non sono pronti. Io vedo tante contraddizioni. O sono cieca o poco vedente io, oppure lo sono gli altri.
Cara Giulia,
Innanzi tutto ti ringrazio per aver condiviso con noi il tuo pensiero. Quando abbiamo fondato Italiajudo il nostro scopo (ancora attuale) era quello di creare un luogo di partecipazione e confronto. Devo dire che le numerose mail che riceviamo, i commenti e l’interazione che i nostri articoli suscitano sono una conferma di quanto siamo riusciti nell’intento. Aggiungo che la cosa ci rende alquanto orgogliosi, tanto piu’ perche’ riteniamo il nostro lettore fondamentale.
Ora ti rispondo al commento, invece.
Purtroppo i nostri atleti hanno avuto quasi un anno di stop all’indomani delle Olimpiadi. In questo lasso temporale gli azzurri hanno fatto una sola gara, e solo perche’ si svolgeva a Roma, altrimenti sarebbero stati a casa anche in quell’occasione.
Non e’ colpa dei tecnici e non e’ colpa degli atleti, piuttosto di chi ha temporeggiato quasi un anno prima di nominare un nuovo staff tecnico. Sicuramente stiamo pagando questa assenza e cio’ vale anche per chi ha esperienza.
Io ritengo, personalmente, che bisogna lasciarli lavorare serenamente e che sia prematuro, oggi, tirare delle somme.
Solo il tempo potra’ dirci se la strategia adottata dal Maestro Toniolo e’ vincente oppure no. Del resto nessuno ha la bacchetta magica.
Grazie,
Ennebi
Sicuramente il mestiere del DT non è semplice, men che meno in uno sport come il Judo dove non ci si inventa e dove la lungimiranza, il sapere guardare oltre, è un’arma vincente.
Detto questo mi viene da dire che in fondo aveva ragione il Mº Paolo Natale, e con lui altri Maestri, quando sosteneva che bisogna fare le gare all’estero, le gare del circuito internazionale intendo, compresi i Gran Prix,
anche a costo di investire in prima persona. Investire sul proprio futuro, questo è il concetto.
È una tendenza già sperimentata nel tennis, quando per anni l’Italia è rimasta ai margini dei tabelloni principali perché non ha saputo investire non tanto nei giovani ma sulla crescita internazionale del movimento.
Colgo l’occasione per intromettermi in un discorso più grande di me…
Non ho l’esperienza del nostro DT, e nemmeno degli altri commentatori ma ho potuto constatare che oggi come non mai è fondamentale fare gli investimenti sui giovanissimi e portarli a fare esperienza all’estero. E’ quasi 10 anni che collaboro con il Dojo Equipe Bologna (vedi M° Natale) e il ritornello è sempre lo stesso : andate all’estero.
Ma non solo per per le competizioni, anche per far maturare i nostri giovani, per farli confrontare con loro coetanei che a mio giudizio affrontano in maniera più “matura” il loro cammino agonistico. Ho ancora negli occhi e nel cuore gli allenamenti in Kosovo a casa del DT Driton Kuka e di Majlinda Kelmendi … ragazzi che “mordono” la materassina già prima di salirci sopra… e se è vero che Majlinda era la star, le altre ragazze non erano qualitativamente inferiori… chi ha avuto l’occasione di testarle a Varallo ne sa qualcosa… Credo che il discorso sia molto più ampio della sola considerazione delle gare all’estero. Occorre un percorso di maturazione concreto che va fatto con degli investimenti importanti sui nostri ragazzi.
Chi ha la fortuna di essere stipendiato per fare judo, non abbia paura di investire su se stesso, utilizzi le proprie ferie e prenda l’aereo per andarsi ad allenare dove la gente fa fatica a vivere… sicuramente tornerà più ricco di forza di volontà e di spunti per raggiungere gli obbiettivi che a noi piacciono tanto.
E’ bellissimo esultare per i nostri ragazzi sui podi internazionali.
Alla luce delle dichiarazioni del DT la considerazione a voce alta che mi viene istintiva è: perché i ragazzi italiani non hanno ancora questo volume di incontri? Perchè stiamo scontando un gap di ben due anni di ritardo? Se c’è, come lo stesso DT ammette, questa presa di coscienza, che cosa si è aspettato sino ad ora per incrementare il detto gap? Bisognava aspettare fino a questi Europei? Perché i ragazzi italiani non fanno più competizioni e raduni all’estero? Eppure sono tutti professionisti, hanno tutte le possibilità (anche economiche), perché non lo fanno allora? …o forse è più corretto dire, perché non gli viene fatto fare?
Fare gare internazionali, ritiri all’estero o solo andarsene ad allenarsi dove la gente fa veramente fatica a vivere, prima ancora che a fare judo, come il Brasile (mi ci sono allenata in due occasioni e parlo con piena cognizione di causa) è vero, ti migliora come atleta e, soprattutto, come persona. Ti dà quella consapevolezza di te stesso (come persona ed atleta) e quella forza di volontà che ti permette di andare anche oltre i tuoi limiti e più lontano ancora.
Anch’io sono pienamente d’accordo con quanto ha sempre sostenuto il Mº Paolo Natale in proposito, quando mi ripeteva dell’assoluta necessità di fare periodi di allenamento e gare all’estero, anche quando non si è informa o non si è “all’altezza”…altrimenti come si può fare esperienza? Allenandosi e combattendo sempre con le stesse persone forse?
Infine, mi sia concesso, non condivido affatto la presa di posizione del DT su Parigi…se i “primi judoka al mondo fanno solo i quattro Grand Slam e, forse, un Grand Prix per anno” è proprio perché sono i primi….ed i nostri ragazzi non mi pare, purtroppo, che siano i primi al mondo, quindi forse dovrebbero fare moooolte più gare e Parigi compresa.
Insomma, laddove si può andare che si vada ad abundantiam!
rimane solo da risolvere il problema dei falsi universitari ai CNU e poi siamo a posto…
Vero, molto vero!
E bisogna anche vedere se da qui alle Universiadi del 2015 questo criterio verra’ effettivamente rispettato, oppure se si troveranno delle valide scuse o giustificazioni per qualcuno.
Tuttavia, sono fiducioso.
Vedremo.
Ennebi.
Detto francamente, a me i paragoni fra gli atleti e le atlete fanno veramente ridere, perché se le gare fossero miste anziché divise in base del sesso, non esisterebbe alcuna vincitrice ma solo vincitori.
chiaro, serio, efficace.
Panem et circenses diceva Giovenale duemila anni orsono e si parlava proprio di Roma, la cosa qualche pensiero dovrebbe darlo.
Beh .. un po’ esagerato 🙂 ero presente a quella finale .. ma non ricordo l’episodio della stampella .. ma forse ero distratto 🙂 pero’ al grand slam di Parigi .. palazzetto pieno .. non mi sembra che sia successo nulla .. ma potrei citarne tanti altri casi .. verissimo che i palazzetti “ITALIANI” nelle fasi FINALI sono quasi sempre vuoti .. ma credo .. mia opinione personale .. che non possiamo MAI paragonare il TIFO dei JUDOKA con il TIFO degli ULTRAS !! Ma forse sono troppo di parte quindi la mia opinione vale meno di Zero 🙂 cmq sia ViVa il Judo *MAGHE*
purtroppo la descrizione di chiorbaciov sull’episodio della stampella è stato fin troppo buono, le persone hanno addirittura occupato la materassina… e abbiamo perfino la registrazione che abbiamo deciso di non pubblicare.
per fortuna è stato un episodio isolato.
Ennebi
Ciao Maghe!
MAI paragonare il TIFO dei JUDOKA con il TIFO degli ULTRAS.
Vero, semplicemente perchè i judoka sono meno. Il problema è culturale. All’estero non succedono guai alle manifestazioni mondiali neppure nel calcio. Eppure smuove 100 volte persone in più rispetto al judo. Ricorda che un palazzetto pieno è capiente quanto la curva dell’Olimpico.
Questa volta non mi trovo molto d’accordo, pur se apprezzo la leggerezza e l’ironia di Chiorbaciov. Non è vero che tutto il mondo è paese. Intendiamoci il calcio ha pure sempre il suo fascino, però io sono anche un grande appassionato di Rugby e mi sono trovato a seguire partite molto sentite a livello di tifo, tipo Inghilterra Vs Irlanda. Eppure i tifosi sono mischiati e non exists il divieto di vendita delle bevande alcoliche, stadi pieni e ordine impeccabile,
Direte che è un problema culturale….sbagliato, nel calcio si picchiano anche all’estero, provate a seguire una partita di calcio tra una squadra inglese ed una olandese….No, non accetto che si dica che tutto il mondo è paese, il problema a mio avviso è che spesso il tifoso di calcio non pratica sport, e chi non pratica sport è più portato verso la violenza gratuita, anche verbale.
Ricordo l’episodio di Frosinone di due anni fa ma se non erro i protagonisti sono stati deferiti e condannati del tribunale federale, e comunque un episodio negativo non può essere equiparato a ciò che succede quasi quotidianamente a tutti i livelli in uno stadio di calcio.
Quindi onore al calcio, che è seguitissimo e bellissimo però per favore non facciamo tutto di un erba un fascio
Ciao Fabio!
Il punto e’ molto semplice: il tifo sfrenato non deriva dal calcio in quanto tale. Perche’ il calcio e’ uno sport proprio come il nostro. Non sto equiparando il tifo del judo a quello del calcio, ho semplicemente sottolineato come il problema sia insito nel nostro tessuto sociale, e ci riguarda tutti.
Non possiamo tirarci fuori dai problemi solo perche’ nel nostro sport avvengono episodi sporadici: lo sono anche nel calcio. Conta quante partite degenerano in rissa rispetto a quelle che si giocano ogni fine settimana…
La domanda e’: se facessimo ogni domenica gare a squadre (sono quelle che secondo me accendono maggiormente gli animi) ed avessimo il numero di tesserati del calcio, pensi che il nostro “essere judoka” ci renda immuni da cose come quella accaduta a Frosinone?
Io penso di no.
é vero che è un problema culturale… e la cultura la facciamo noi!!!
Io mi impegno quotidianamente nell’insegnamento del judo, lo faccio gratuitamente e con spirito di sacrificio, cercando di insegnare ai miei atleti fin dalla più tenera età le regole e il rispetto x le regole anche se non del tutto condivise. Si insegni che l’arbitro non si contesta e che x vincere è necessario fare ippon…
Poi faccio anche l’arbitro… con la stessa passione ed impegno con cui insegno (p.s. Vi garantisco che spesso è più difficile aver a che fare con alcuni tecnici che con i bambini in palestra)… In quest ambito noto spesso che già da piccoli si insegna il trucco e la malizia dell’atleta evoluto, perdendo di vista il bambino… Inoltre spesso gli stessi tecnici trasgrediscono le regole o hanno atteggiamenti incazzati e non danno un buon esempio ai loro atleti che in qualche caso, pochi x fortuna, rischiano di esagerare.
X concludere, il mondo del judo deve essere unito arbitri e tecnici siamo un tuttuno e dobbiamo rimanerlo anche in gare, ognuno nl rispetto dei ruoli. L’arbitro può sbagliera, lo ammetto (spero sempre e solo non volontariamente)… il tecnico pure… e ultimamente il care system aiuta molto.
Quindi insegnamo ed impariamo il rispetto, con la speranze che fra qualche anno avremo i palazzetti pieni anche noi…
buon judo a tutto
Io credo che siamo arrivati ad un punto da cui non si può più tornare indietro. Se il Judo italiano vuol rimanere competitivo e al passo con il resto del mondo la strada da perseguire è quella della liberalizzazione: senza se e senza ma.
Un segnale forte può essere quello di liberalizzare il Gran Prix dell’Avana che tra l’altro è susseguente all’Open di Madrid e il costo aereo da Madrid all’Avana è piuttosto conveniente.
Non ripetiamo l’errore della mancata partecipazione al Gran Slam di Tokio e di Parigi, la politica dei piccoli passi non paga, l’avere coraggio e voglia di rischiare paga. Un intero movimento ha bisogno di questo coraggio per rilanciarsi, un premio per i tanti atleti che hanno il coraggio di puntare su se stessi ed è anche l’unico modo per avvicinare sponsor a questo meraviglioso sport.
Allora era corretto…liberalizzare gli accessi (anche se a spese proprie purtroppo!) a queste competizioni ed aumentare le chances per gli atleti….ecco il risultato! Medaglie! Medaglie! Medaglie!
Ma se allora questa è, con tutta evidenza, la strada corretta, perché non aprire a tutte quante le Continental Open? Perché si continua a fare le cose a metà? Un po’ di coraggio e di intraprendenza…la chiediamo ai nostri ragazzi, ma è la classe dirigente che dovrebbe dare l’esempio per prima…sì, proprio questa nuova classe dirigente deve dare per prima un segnale! I tempi cambiano, la globalizzazione è arrivata da un pezzo e non ce ne siamo accorti (noi italiani sempre in ritardo…), il mondo è libero e di tutti.
Infondo la Federazione non ha proprio nulla da perderci: se i ragazzi che vogliono prendervi parte dovranno comunque pagarsi da soli le relative spese…la Federazione non spenderà nulla per loro, ma, allo stesso tempo, usufruirà di tutte le medaglie che i singoli si metteranno al collo e, cosa più importante, darà la possibilità di crescere e fare esperienza a chi lo desidera sul serio ed ha deciso di investire nella propria persona!
Allora apriamo a tutte le competizioni (…che poi, io povera ignorante, vorrei proprio capire quali sono i criteri di selezione usati dai tecnici federali, per dire alcune competizioni SI ed altre NO!). Ne consegue, di riflesso, che più gare possibili è uguale ad una maggior possibilità di fare podio e partecipare a gare del World Tour (…nonostante non condivida il criterio limitativo e selettivo di accesso alle medesime utilizzato in Italia).
Coraggio, è ora di aprire tutte le porte…
“quoto” Fabio,
credo che gli attuali freschi medagliati abbiano gli stessi diritti dei più “datati”, non può essere discriminato chi per la giovane età non ha potuto partecipare a precedenti competizioni Internazionali se ha dimostrato ad esempio di essere il detentore o detentrice del titolo Italiano ultimo scorso. Significa scoraggiare gli atleti e, come dice giustamente Fabio gli Sponsor. Più ce ne sono meglio è… stiamo parlando di ragazzi di ottimo livello preparati e che non hanno niente da temere dagli atleti di altre nazioni. Ancora : facciamoci notare sui media di qualsiasi genere dalla radio locale alle testate nazionali. E’ ora di uscire dal nostro recinto, pena l’inesistenza a livello nazionale e internazionale non dei nostri atleti ma dell’Italia come Federazione. Quando guardo in streaming le gare internazionali la prima cosa che faccio è andare a vedere quanti nostri connazionali sono scesi in campo…. sempre troppo pochi… La federazione non ha risorse? Io credo che più di qualcuno è disposto a sponsorizzarsi. Sono convinto che la strada giusta è la liberalizzazione TOTALE con la quale si potrà veramente vedere il bel judo che conosciamo . E’ bellissimo leggere le gesta dei nostri eroi su Italia Judo o sul sito federale o su FB perché in privato ho l’amicizia di questo o quell’altro atleta…. ma le testate nazionali???… martelliamole e per sfinimento pubblicheranno (magari non in penultima pagina) anche le nostre notizie.
Ancora una cosa e chiudo… Fabio fa giustamente notare che il costo aereo Madrid – L’Avana è accettabile… non sfruttare l’occasione per chi può, sarebbe sciocco. (cercate di fare punti ragazzi!!)
Bravooooooo belin bravooooo!!!
Allora non sono l’unico stupido che dopo trentanni non ci capisce più niente, abbiamo fatto il giro, siamo tornati alle tattiche degli anni 80 con le aggravanti che la qualità media del judoka è diminuita ( e non venite a parlarmi delle gare internazionali, guardiamo la nostra realtà nazionale e locale) quello del care system è una troiata immensa, nata per avere una moviola in aiuto è diventata il perno di tutto, un mio amico calciofilo che ha visto una gara mi ha chiesto, ma dite di noi del calcio, ma voi quanti arbitri dovete avere per arbitrare UN incontro?
La verita’ e’ che gli arbitri sono diventati i veri protagonisti di questo sport e non gli atleti,di conseguenza qualcosa che non torna c’e’,poi come dice giustamente Chiorvaciov,il problema diventa eponenziale se questisono anche scarsi.
Mah! Io sono combattuto tra lo starmene zitto ed il desiderio di offrire un contributo all’ eterna discussione sull’arbitraggio nel Judo. Dico eterna perché è da sempre che si parla di azioni valide e non valide, di tecniche eseguite dentro o fuori all’area di competizione e chi più ne ha piu’ ne metta. Non voglio quindi perdermi nei cavilli tecnici, anche se condivido le tante osservazioni sulle ultime modifiche arbitrali. Desidero solo sottolineare due aspetti della questione. Il primo riguarda l’eccessivo potere affidato nelle mani dell’ arbitro. Il vero potere dovrebbe averlo l’atleta migliore e capace di esprimere quello che un tempo si chiamava “un bel Judo” nella ricerca dell’ippon. Se al contrario invece di porre al centro dell’attenzione il judoka si sposta lo sguardo sull’arbitro e sull’applicazione di un regolamento in continuo cambiamento, non verremo mai fuori da queste discussioni. La stessa cosa accade nella scuola o nelle istituzioni pubbliche, quando si pensa che il centro dell’attenzione invece di essere l’ alunno debba essere il bidello, l’ insegnante, il dirigente e tutta quella catena di figure create e pagate per essere al servizio del giovane studente. In modo analogo, fino a quando penseremo che debba essere il solo l’atleta ad adattarsi passivamente al sistema di regole arbitrali sempre più’ complesse, senza al contrario cercare di adattare queste ultime al miglior rendimento espressivo del judoka, non andremo da nessuna parte. L’evidente calo progressivo del numero di agonisti e’ un segnale negativo più’ che eloquente e se vogliamo arrestarlo una delle prime cose da fare sarebbe quella di semplificare le gare senza invece scoraggiare atleti e pubblico con regolamenti sempre più astrusi. Così’ facendo si spegne l’agonismo, dimenticando che col calo degli atleti sarà conseguente anche la riduzione numerica degli arbitri ed insegnanti capaci di spronare i giovani al sacrificio ed all’impegno per emergere nelle competizioni. Il secondo punto che voglio toccare e’ strettamente legato al primo, perché un regolamento arbitrale complesso allontana il pubblico dalle nostre gare impedendo la diffusione del nostro meraviglioso sport e l’attenzione dei mezzi di comunicazione. Anche qui il problema e’ sotto gli occhi di chiunque voglia assistere ad una gara di Judo. Ormai le nostre competizioni sono riservate ai soli addetti ai lavori, quali unici e soli interpreti di un regolamento arbitrale che per far capire chi vince e chi perde in una gara richiede competenze inavvicinabili a chiunque. Vogliamo quindi continuare su questa strada? Non bastano i segnali negativi che sono sotto gli occhi di tutti? Ci rendiamo conto che anche cambiando domattina le cose, ci vorrenbbero anni ed anni per risalire la china? Scomparsi da tempo i seniores dalle gare, stanno ormai scomparendo anche gli Junior e stiamo ancora a guardare senza far nulla?
Possiamo discutere all’infinito ma una cosa è chiara questo sport sta morendo.
Ormai a vincere è l’atleta più bravo nel far punire l’avversario, tutti ci siamo resi conto che appena ottenuto un vantaggio basta lavorare sulle prese per impedire ogni tipo di attacco. Ci si allena nelle palestre per questo e vogliamo continuare a chiamrlo judo?
Certo che finchè ai vertici si punta sulle gare master anzichè sui giovani come fannno tutti gli sport la tendenza non si invertirà mai.
Mi è capitato di vedere on line le gare di judo tradizionale organizzate dagli “amici del judo” bhe tanto abbiamo da imparara sia a livello tecnico che di regolamento.
da appasionato di judo, insegnante ed arbitro condivido quanto detto. Tecnicamente ci sono troppe incertezze ed un arbitro non sa mai se sbaglia o fa bene. Per chi non sa cm funziona, dovete sapere che un arbitro è giudicato da un commissario di gara o di tatami (e questi è a sua volta giudicato). Spesso l’arbitro (centrale o giudice) deve allinearsi al punto di vista del commissario del giorno. Anche li… difficile giudicare un arbitro… ma vi garantisco che si può essere giudicati molto negativamente da quael commissario e molto positivamente da un altro a distanza di 24 ore (esperienza personale). Senza considerare che spesso i commissari conducono gli incotri attraverso il care system e i giudici si allineano senza proferire parola per paura di non essere convocati per la prox gara.
Oggi le regole federali ci hanno imposto che dobbiamo dividere le qualifiche l’arbitro è arbitro… per me è sbagliato. Noi pratichiamo judo, mi dicono che devo frequentare la palestra peressere un buon arbitro… che senso ha non poter essere anche insegnate tecnico (non dico il titolare… ma un insegnate tecnico)…. un 40enne tutto rotto che va a fare in palestra se non può insegnare.
altro nodo cruciale è l’arruolamento degli arbitri… i grandi maestri e le grandi società hanno decine di tecnici ma non riescono a fare un arbitro. Le scuole di arbitraggio in Italia si contano sulle dita di una mano… è questo non va bene perchè si creano sperequazione siana nazionali (troppi arbitri di una determinata regione)… ma anche a livello regionale… dove 1/2 società dispongono degliarbitri migliori.
Sarebbe da cambiare il regolamento come dite voi … ma anche la mentalità… perchè l’arbitro non è un nemico… ma colui che permette di organizzare le gare… può sbagliare e v garantisco che il più delle volte lo fa perchè siamo umani e l’errore c sta e raramente per incopetenza (per i suddetti motivi che le società non formano arbitri.
grazie dello spunto
ciao a tutti, questione di regolamento del judo arbitrato,prima che la commissione arbitri fa delle modifiche ci sono i tecnici di tutto il mondo e vedono le modifiche, molto probabilmente a loro gli sta bene e vengono modificate, primo punto, alcune modifiche sono giuste ad esempio l’intervento del medico molti atleti ci giocavano, quanti atleti fanno le prese due passi e sono fuori? giusto lo shido, sul falso attacco è facile capire se un atleta fa un attacco reale o un falso attacco bisogna vedere l’uke se non ha subito nessun squilibrio è shido,ci sarebbe molto da dire sul arbitraggio ma mi fermo qui. leggevo che gli arbitri nessuno lo vuole fare, vi siete chiesto come mai ? i motivi sono tanti provate a riflettere
Come arbitro vi dico che la verità è che negli incontri di poca rilevanza in pratica ti tocca arbitrare da solo, perchè di moviole.. coi tempi che tirano ma quando si vedranno mai !!!
Così almeno prima se facevi una cazzata, perché non eri in buona posizione oppure stavi arbitrando da ore decine di incontri, c’erano i giudici che ti correggevano.
Adesso è peggio indiscutibilmente e pure per gli arbitri credetemi : le volte che mi è toccato dase hansoku-make perchè vedevo l’atleta che magari rispondeva con un te-guruma ad un attacco, mi faceva sentire che eraq una cosa sbagliatissima.
Ma tant’è, c’è chi ci ha pure pensato sopra. Ad ogni modo guardate che se tirate un uchi-mata senza effettuare kuzushi, gli arbitri non sono stupidi, la prima te la posso passare ma se me lo fai una seconda volta ti becchi shido.
E se esci su un vero attacco e non su un ancatina e magari rientri subito, come faccio a darti una sanzione ?!?! altra cosa è quando esci, avendo potuto schivare un attacco con un tai-sabaki…
Comunque anche io sono d’accordo; per esempio, come si fa a considerare non valida questa tecnica : http://vimeo.com/67426696 ?!?!
Difatti a riprova di ciò guardate un pò cosa è successo a Londra : http://www.youtube.com/watch?v=tBuVI167JBc&feature=related ….
Sarò un pessimo arbitro, non c’è dubbio, ma ancora non ho capito perchè il coreano non s’è preso hansoku-make….
Condivido in pieno sede non certo all’altezza di un evento che vede i migliori atleti studenti e nello stesso tempo atleti FIJLKAM che partecipano all’attività nazionale con la presenza anche di Campoini Italiani Assoluti “Ma non esiste una Commissione che prende visione delle sedi di gara ” prima di dare l’autorizzazione!
MB Giampaolo Magri DT ASDGJKano di Foligno c Nera 7 dan
Sante parole. Il judo e gli atleti sono snaturati da arbitri ignoranti, impreparati, superbi e tracotanti. Più regole e regolette mettono e più mettono in crisi questi personaggi. Mi chiedo quante volte alla settimana un arbitro studia filmati per allenare la propria capacità di valutazione: secondo me le ore dedicate a questa attività preparatoria sono pari a zero.
Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda…
Non volevo attaccare la categoria arbitrale nè la voglio difendere adesso; fra l’altro ne faccio parte…
No, volevo puntare più in alto : con chi ha studiato il regolamento delle gare a cui un arbitro si deve attenere (suo malgrado e sono in tanti ve lo assicuro).
Ma tant’è, come si dice, non capisco ma mi adeguo.
Piuttosto, come è possibile notare, il criterio di utilizzo del mezzo della telecamera non viene applicato in maniera omogenea in tutti gli incontri : in quelli importanti spesso c’e’ un’attenzione da regista maniacale, mentre in altri incontri sembra sia partita una registrazione col timer….
Gli incontri più scorbutici e difficili non sono quelli coi campioni; lì la classe risolve di solito l’incontro e l’arbitro fa il ragioniere.
Ma in quelli dove i due atleti si equivalgono e non hanno un grande bagaglio tecnico, è lì che si vede la preparazione e la personalità degli arbitri; che di sbagli ne fanno sicuramente, ma vi assicuro che nella grande maggioranza lo fanno in buona fede, e per 2 spicci che ti rimborsano poco più della benzina.
Ciò che ti fa andare avanti è la passione di fare bene; una cosa proprio come quando eri atleta, non ce lo siamo scordati, tranquilli..
Sudare ore ed ore, sacrifici ed ore tolte alla famiglia, magari vanificate da uno sbaglio arbitrale : quando me ne accorgo o me lo fanno notare sto peggio degli atleti !!!
Ma anche io mi preparo e guardo filmati e materiale arbitrale : non è facile credetemi.
Molto più facile è per altre figure che sul tatami non ci salgono più o raramente lo fanno; ma forse, sai com’è … dai piedistalli delle statue non si vedono bene i fili d’erba…!!!
Sapete che c’è!? E che si puó anche dire: va beh dai non facciamo i pignoli, gli scansafatiche o figli di papà che vogliono tutto super bello! E invece no, non è quella la questione! perchè a me va anche bene bene tutto, ma sabato meno male che nessuno si è fatto male se no volevo vedere come faceva passare l’ambulanza dentro il mercato! Avrei voluto volentieri filmare e mandare ai vigili come un autobulanza potesse passare tra i banchi del mercato senza causare altri incidenti o disguidi!
Quindi non si tratta di essere pignoli o simili, si tratta di saper organizzare un campionato in un città come Milano, e non mi pare che sia una città senza le possibilità!
non voglio assolutamente difendere la classe arbitrale ma rendere giustizia a chi sta dietro i tavoli
1° trovo giustissimo quello che ho letto sullo studio dei filmati
e probabilmente ha ragione chi dice che pochi(xchè secondo me c’è qualcuno che lo fa)lo fanno ma lancio una freccia e vi chiedo SAPETE QUANTO VIENE PAGATO un ARBITRO ? QUANDO VA’ BENE 50 EURO (solo quando arbitra)
certo non è una giustificante ma poichè tutti devono vivere potete ben pensare che gli stessi uomini e donne debbano fare un ‘altro lavoro x mantenersi?
2° Car system? Oggi x molti è diventato come la calcolatrice senza non si riesce più a fare i conti ecco poi xchè vediamo alcune scene che non ci piacciono
3° la professionalità? allora mi chiedo xchè i vari comitati regionali non mettono a spesa di mandare i propri arbitri ecc.ecc nei vari tornei internazionali ?forse potrebbero migliorare e non pesare sempre sul conto famiglia che di questi tempi è sempre più stretto
Per quello che mi riguarda negli anni ho cercato di inserire giovani a questa professione che se fatta bene può elevare la categoria e potrei dire che ci sono riuscita almeno il tempo me ne darà conto
Certo le parole si sprecano regolamento che cambia sempre (seguo le gare e molto spesso sono ai tavoli e posso dire che è un problema più degli istruttori che dei ragazzi) ma questo non è così allarmante il judo deve evolversi e cambiare ma sopratutto deve cambiare l’idea di come gestire il judo
Minchia !
Non E Che Sia Stato Un Caso Di Soldi, Che Come Al Solito Succede In Italia ?!
tutto giusto quello che ai scritto,ai dimenticato gli ufficiali di gara, che hanno dovuto affrontare molte difficoltà a partire dal care-sistem senza radio trasmittente poco spazio dietro ai PG atleti e pubblico (pochi)sopra ai tatami area di sicurezza zero, tavoli troppo vicino al tatami, il regolamento dice che ci deve essere almeno 50 cm di sicurezza.
e che dire che non c’era neanche la possibilità di comprare un panino o una bottiglietta d’acqua all’interno della struttura, passi anche per il caffè, ma si è contribuito a fare arricchire la bancarella del mercato davanti all’entrata che ha applicato prezzi non convenzionati e che ai ragazzi (ricordiamoci studenti) ha aggravato ulteriormente sulle proprie tasche oltre al viaggio ed al soggiorno. Tengo a precisare che la bancarella si è presentata anche la domenica ed era la sola. Forse un caso? e per completare non ho visto un scontrino di cassa. Mahhhhh. e l’organizzazione dove era?????? Grazie per quanto avete contribuito a far si che a Milano questo sport sia stato considerato solo un’evento. Se avveniva in un paesino sperduto sulle montagne sicuramente avrebbe avuto più importanza.
Lallo, se posso vorrei smentirti, la bancarella applicava prezzi più che regolari, per essere un bancarella, 1€ il caffè, 1,8€ la lattina… Non è per fare polemica o la precisina ma giusto per non fare di tutta l’ erba un fascio, che poi il palazzetto dello sport non era un palazzetto, e che non c’era la dovuta sicurezza; su questo siamo tutti d’accordo!
Premetto che non ero a Milano ma chiunque, che conosco, vi è stato ha testimoniato lo stesso stato di abbandono e disorganizzazione.
Ora secondo me l’indigazione è importante ma se rimane circoscritta fra noi è questo splendido sito conta poco, lasciatemelo dire. Se vogliamo che queste cose non capitino più occorre che il CUS Milano sia oggetto di critiche e lamentele ufficiali da parte degli organi competenti, come anche da parte dei singoli. Occorre far capire la nostra forza. Poco importa se lo stesso è capitato anche ad altre federazioni, oggi come oggi occorre sempre più la capacità di trasformare un problema in un’opportunità.
Far sentire le ragioni del judo al CUS Milano e ai CUS territoriali è secondo me il primo passo per evitare che queste cose non capitino più.
Mi associo completamente con il tuo pensiero Fabio…è come lamentarsi al vento. Se urli solo, per quanto tu possa farlo forte, ma poi non agisci di conseguenza (non so con lettere, raccolte firme, articoli sulla stampa ecc ecc) è come se non avessi fatto nulla…poi si sa, a voce gli italiani sono tutti bravi ma ad impegnarsi a mettere nero su bianco (con un documento scritto o un articolo), il che vuol dire metterci la faccia, ce ne sono veramente pochi!
Sinceramente non riesco a capire il senso di questa politica dei piccoli passi, del “vorrei ma non posso”. Liberalizzare da una parte ma al contempo bloccare la partecipazione a tornei come Parigi, Tokyo o, ora, L’Avana. Non riesco a capire se è mancanza di coraggio, semplice prudenza o…….paura. Paura che il processo di cambiamento si compia. E non c’è dubbio che si compia, perché in questo mondo globalizzato non siamo più solo noi a scegliere. Questo i club civili più grandi credo che oramai lo sanno ed è per questo che devono muoversi a sostenere il cambiamento che, si badi bene, a mio avviso non va a scapito dei club militari, è solo un modo nuovo di vedere le cose.
Tocca agli atleti, più che ai dirigenti, ora fare i passi necessari affinché il processo di cambiamento e di vera liberalizzazione anche in Italia finalmente si compia.
Già in altri articoli si è avuto modo di esporre la questione “liberalizzazzione” (subito ed a tutte le competizioni) ed oramai siamo tutti daccordo sul fatto che sia la SOLA strada percorribile per: fare più esperienza, essere più competitivi, essere più visibili, essere più appetibili ed allargare, anche e di conseguenza, la base dei praticanti…perché forse non ce ne siamo accorti, ma la contrazione degli iscritti è in corso da tempo…ed è proprio sulla base, quella fatta da “comuni” civili, che, a differenza del recente passato, si dovrebbe investire maggiormente per il bene di tutti, militari compresi…(ed anche le recenti medaglie lo hanno confermato).
Ed oggi, che finalmente con il sistema Interforze (…nonostante un nome tutt’altro che azzeccato, a mio sommesso avviso!) è stata data un’OPPORTUNITA’ proprio a questi “comuni” civili…ora non ci sono più scusanti, saranno proprio loro, atleti-tecnici-dirigenti civili, i responsabili del loro destino!
Quindi, cari club civili e soprattutto cari atleti, non accontentatevi come sempre delle briciole, non aspettate che le decisioni per voi siano prese da altri (“Cosa decideranno i responsabili delle squadre militari?” si legge nell’articolo) siate voi padroni della vostra vita judoistica e fatevi sentire…quale occasione migliore di questo allenamento “aperto”? Partecipate dunque ed esprimete il vostro pensiero costruttivamente, anche se non condiviso e non capito, per il bene di questo meraviglioso sport è necessario un pò di coraggio e di intraprendenza anche da parte dei “comuni” civili. E’ sotto gli occhi di tutti il processo di cambiamento che si stà avviando, i grandi club civili ed i gruppi militari probabilmente lo hanno già compreso…e voi?
…forse anche qualcun altro ha compreso, ricollegandomi a quanto poco sopra detto, apprendo di recente l’iniziativa del COMITATO REGIONALE (sicura espressione della miriade di operatori – atleti tecnici dirigenti ecc. ecc. – CIVILI) EMILIA ROMAGNA, che si sarebbe fatta carico dei costi di soggiorno per gli atleti della propria Regione che fossero andati a combattere a L’Avana o ancora quello del VENETO che offre un soggiorno gratuito in Giappone ai propri agonisti disponibili alla trasferta…
Nonostante queste lodevoli e, soprattutto, concrete iniziative (che chiaramente indicano il cambiamento in atto) si continua a bloccare (…per quale motivo poi nessuno lo ha mai spiegato!) la partecipazione a tornei come Parigi, Tokyo, L’Avana e perciò si continua in modo evidentemente “discriminatorio” ad inibire la libera iniziativa e la libera circolazione, si continua ad impedire il proprio progresso tecnico/formativo (quel famoso background di cui gli atleti italiani sono carenti secondo anche il DT Toniolo e che quindi dovrebbe essere implementato bla bla bla…) e, in alcuni casi (se non erro anche nel caso dell’L’Avana), si impedisce anche la possibilità di vincere premi in denaro (…che in questo periodo non può essere considerata secondaria). Questioni tutte sicuramente problematiche ed in parte trattate anche dalla Corte di G. della C.E.
Fabio sono d’accordo con te, difficile è avere coraggio.
Siamo un grande gruppo e insieme la forza di proseguire su questa strada che tanti credono renderebbe questo sport con valori più credibili ma se ci sono dei blocchi troviamo la strada interrotta e non c’è più continuità. Si deve partire da zero o prendere la deviazione.
I civili sono un gran numero di persone e tra tutti anche valide e potrebbero dare grande crescita a questa disciplina. Tuuti insieme per progredire in amicizia e mutua prosperità
Speriamo che queste nostre indignazione vengano lette da persone autoritarie e che agiscano per il bene dei nostri ragazzi.
Bell’articolo. Condivido gran parte di quanto scritto. Io parto dall’assunto che tutti sbagliamo, me compreso che faccio l’insegnante tecnico, ma credo che con la passione, la ragione ed il confronto si possano eliminare parecchi errori. In primis bisognerebbe che gli arbitri avessero passione per questo sport e quando vedo gente che non ha nulla di un judoka capisco perché poi si verificano certe situazioni. Inoltre, il nuovo regolamento, relativamente alle sanzioni e alla rottura delle prese, di certo non aiuta chi vorrebbe fare l’arbitro con passione, cercando di migliorarsi. Guardo tanti video di incontri di alto livello e mi rendo conto che ci sono pochi arbitri che durante la conduzione dell’incontro fanno in modo che i veri protagonisti siano gli atleti. Un esempio su tutti è stato Fuji. Se l’intento dell’IJF era quello di spettacolarizzare il Judo con l’introduzione delle nuove norme arbitrali, allora hanno fatto un buco nell’acqua. Basti pensare agli ippon degli anni ’90 e 2000 di Koga, Nomura, Inoue, Giovinazzo, Quellmanz, ecc. ecc. per vedere che il Judo era già altamente spettacolare e sarebbe bastato dare la sanzione ogni volta che si eseguiva un Kata guruma (o Kata otoshi) e non si faceva almeno yuko. Detto questo, la cosa peggiore è che grazie anche a questo regolamento perderemo, o per lo meno non incrementeremo i numeri, in quanto quando un profano si avvicina al Judo e vede che vince gli incontri colui che ha fatto mettere il piedino fuori dal quadrato all’altro (perché è molto più forte fisicamente o più furbo) e non vince chi cerca di eseguire le tecniche con efficacia, pensa che preferirebbe vincere in un modo più spettacolare (KO nella boxe, kick boxing o Thay boxe)!
Bravo allenamento ragazzi ed allenatore, complimenti per il judo di prima qualità.
La vocazione da Maestro di Judo non si crea e non si distrugge! E’ bello sapere che da altre parti il Judo ha un ruolo di primo piano e che le anche le tue relazioni facilitano gli incontri per la nostra nazionale. Bravo Pierattilio!
Siamo Sempre all Frutta ! JUST JUDO SEMPRE !
Ebbene si sono un Hacker, dopo 30 anni di uso ininterrotto del computer finalmente mi sono finalmente guadagnato sul campo questo appellativo. Ma, Vostro Onore, lo sono per una buona causa: quella di dare maggiore risalto allo sport che amo e pratico, sfruttando un pubblico sondaggio (liberamente pubblicato) e votando una persona che ritengo rappresentativa. Intendiamoci, Ezio Gamba può stare più o meno simpatico ma lo ritengo una persona onesta, uno sportivo di valore e MERITEVOLE DEL TITOLO…. se come Judoisti abbiamo votato compatti è anche segno che siamo un gruppo unito che si è stancato di subire L’INDIFFERENZA di un giornalismo sportivo vecchio e becero.
Quindi ora, bando alle ciance, io scriverò alla Gazzetta e spero lo facciano in molti di noi. Basta lamentarsi e chiedere l’intervento della federazione.
fa niente … abbiamo vinto lo stesso. Ezio è il ns. simbolo ed è il simbolo di uno sport puro e incontrastabilmente unico per l’eccezionalità del gesto atletico. Questo a noi basta ed evidentemente basta anche al CONI che tanto fa per non valorizzare il più completo sport dell’universo sportivo e non sportivo avendolo riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Sono loro che temono il confronto…noi mai!!
Grande Campione e un Grande Uomo
Un Grande Campione come Atleta e come Tecnico
Un Grande
NON IMPORTA SE INVALIDANO IL SONDAGGIO, NON IMPORTA SE “POSIZIONI POLITICHE” VOLEVANO UN ALTRO SETTORE COME VINCITORE. EZIO HA VINTO.
ciao non dovrebbe essere l’ultima prova del GP…se nulla cambia a novembre in campania dovrebbe esserci la 4 e ultima come da paf…ciao
E poi ci sono i pseudo giornalisti come voi che per fare un articolo devono scriverci un miliardo e mezzo di parolacce o un miliardo e mezzo di insulti o un miliardo e mezzo di critiche!!! Bra!!
mi spiace deluderla, Ma Nessuno di noi si è Mai definito giornalista, perche’ di fatto non Lo siamo. Ma abbiamo fatto di più per evitare confusione: abbiamo scritto bello Chiaro Che questo è un blog (non un quotidiano on line) dove ci possiamo scambiare opinioni. le Consiglio la Lettura Della nostra sezione ‘mission’.
La ringrazio per aver condiviso con noi il Suo pensiero.
Ennebi
Caro redattore riconosco nelle sue parole alcune mie frasi più volte divulgate nel web e dette direttamente in assemblea generale Penultima scorsa, dove evidenziavo l’anomalia che vede circa il 30 per cento della federazione decidere per tutti, nella totalità delle società iscritte la metà può accedere al voto con l’attività agonistica ma circa la metà non può accedere al voto perchè non ne fa. non parliamo poi delle attività che non siano judo lotta e karate in quanto, jujitsu, sumo, aikido e altre minori proprio non possono in quanto non hanno attività, o quasi, agonistica per racimolare punti. Su una cosa la devo però invitare a leggere preventivamente il REGOLAMENTO PER GLI STATUTI DEL CONI, in quanto il diritto di voto si acquisisce per aver svolto attività, amatoriale, divulgativa, agonistica, promozionale, ma vieta esplicitamente voti su base numerica.
Gentile lettore, la ringrazio per la puntuale osservazione: ricordo diversi suoi interventi su questo blog in cui invitava a guardare gli altri come modello per crescere. Conosco la normativa a cui fa riferimento, ma nonostante ciò ho scelto di sbilanciarmi andando oltre, pioché, come dichiarato nelle premesse, questa rubrica vuole essere un’occasione per “sognare ad alta voce”, per creare spunti futuribili ma anche per “spararle grosse” con intento genuinamente provocatorio; d’altronde la realtà è un punto di partenza da cui, almeno in parte, ci si può anche discostare… a volte.
AC
“Rubrica di SATIRA a cura di Chiorbaciov” Non riesco a trovare il termine “giornale/giornalistico” o “quotidiano/testata on line”, eppure ho fatto il giro del blog più volte…
Dal sito della “Treccani”: SATIRA Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizi o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore.
Mi sembra che la definizione stessa riassuma il carattere goliardico del post… Ma il mondo è bello perchè vario!
Fabio Cherici non è SENESE .. è Aretino ASD OK JUDO AREZZO 🙂
Non mi garbate lo stesso!!! Leggo sempre una sottile dose di critica verso una federazione che ha sfornato e sforna campioni ogni giorno!! E voi state sempre a dire anzi a ridire!!!! Mai letto una nota positiva!!! Mio parere ovviamente!! Giornalisti o non!!
Mi spiace che lei la pensi in questo modo.
Tuttavia, non possiamo nemmeno pensare di piacere ai 35 mila visitatori diversi che ogni mese raggiungiamo.
Aggiungo anche che la sua opinione e’ opinabile in parte, non sul fatto che non le piacciamo, e ci mancherebbe altro, e’ libero di pensarla cosi, ma mi viene difficile come Lei possa avere una opinione su un dato di fatto. Non so se lei sia un giornalista o meno, ma di certo non puo’ dire che non siamo mai stati propositivi e positivi, poiche’ non e’ affatto vero. Le innumerevoli mail che OGNI GIORNO riceviamo da quando siamo nati, ci raccontano cose diverse.
In ultimo, l’articolo che ha commentato non mi pare sia contro la Federazione, per niente! 🙂
E poi, noi crediamo nella sinergia e non nell’essere contro qualcuno. Abbiamo criticato e abbiamo elogiato.
Per concludere: puo’ sempre scegliere di non leggerci.
Grazie,
Ennebi
Carino st’articolo… ^__^
Vediamo : per me manca quello che saltapicchia tra la sedia da allenatore e le spalle della giuria a vedere accoppiamenti dopo ogni incontro..!!!
La polemica di Lady Oscar mi sembra fuori luogo salvo il fatto che a Lei la satira e l’umorismo possano non piacere. L’articolo secondo me manca di un modello. L’URLATORE ovvero colui con una voce simile alle casse di Vasco Rossi in concerto , che inizia non si sa con quali polmoni ad urlare (prima per tutti i 5 minuti ininterrotti) e di solito grida frasi tipo : Vai, adesso vai Tu, attacca, dai ancora o a terra : tienilo, chiuditi, tienilo. Esso si nota peché dopo 30 secondi intorno a Lui si genera il vuoto degli spettatori storditi dalla sua voce (lui é un po sordo e quindi non se ne rende conto)e alla fine gli arbitri lo buttano fuori con un bel rosso , non perchè ha insultato loro o l’avversario del suo allievo (in genere é molto corretto) ma perché gli ha distrutto i timpani e i mar….ni.
Un ultimo indizio, per chi mi conosce personalmente, sa che si tratta di una descrizione autobiografica. A me l’ironia piace. Marco
Bene, come previsto tutto tace. Questo è il valore del ns. Judo in Italia.
Mea culpa, mea magna culpa, Maghe: svista clamorosa
Corretto, grazie per la segnalazione!
Forse può essere solo una battuta, ma la lancio lo stesso.
Si legge in molti articoli di giornali di società professionistiche “private” di sport come calcio-pallaccanestro e così via che falliscono con milioni di debiti e che pagano degli atleti più o meno forti con cifre esagerate. Se si riuscisse ad avere un sistema serio e coordinato tra le varie società-federazioni per poter intercettare quei soldi per i cosidetti sport minori ( ma non minorati….), eviteremo di danneggiarci (ricordo che i corpi militari sono enti pubblici e quindi a costo tasse). Cosi facendo si creerebbe una rete di sport utile per tutti. In effetti credo che sia la funzione principale del CONI, che come ha detto il Presidente della Repubblica, in teoria dovrebbe separare gli interessi politici ed economici per migliorare il tessuto socioeconomico nel principio del “mens sana in corpore sano”. Infine un particolare, non possono esistere sportivi professionisti se non esiste un buon numero di praticanti di base, anche se poi basta far mettere le persone su un divano e pagare la tv-via cavo per mantenere certi sportivi. Ma siamo sicuri che sia la strada giusta per il futuro?
Tutte le puttanate che noi abbiamo scritto per quanto riguarda il mondiale di calcio, nel mio caso “evidente voglia di nn vincere”! é vera!!! Nn ho mai sentito nessuno che odia i judoka anzi proprio per l’umiltá che indossiamo e che nn millantiamo nn siamo visti ne come prolassi rettali n’è come spocchiosi! Nn estremizziamo nulla se nn un vero senso del sacrificio giusto messaggio che deve passare per le giovani leve che iniziano a praticare ogni genere di sport! Nn so chi tu sia dove sei nato se sei un judoka e ti hanno traumatizzato da piccolo dicendoti qualcosa, se ti sei chiuso a riccio o altro, ma nn ho mai sentito nulla del genere!! Poi che il judo faccia bene più degli altri sport nn è compito nostro dirlo ogni genere di attivitá sportivo ha dei benefici fisici e mentali per la crescita di un essere umano! Ma capisco i judoka che sponsorizzano il judo come tale, ognuno da che mondo é mondo tira l’ acqua al suo mulino!! E di questo nn mi scandalizzerei!! Nessun judoka si specchia e si vanta ma sicuramente ci si sente piú belli senza peccare di presunzione, perché ci sentiamoci piccoli eroi di grandi imprese e nessuno ci caga!! E anche se qualcuno ogni tanto si vanta lasciamoglielo fare magari se lo merita!!!
Ciao Rosalba!
Anzitutto sono felicissimo: raramente, e parlo per altre esperienze, qualcuno di importante tende ad esporsi per esprimere il suo pensiero, e questo ti fa onore.
Ovviamente qualunque cosa venga vergata dalla mia penna digitale su questa rubrica è l’espressione di un mio personale punto di vista, e come tale si rifà al mio vissuto ed a cose che ho visto, sentito e passato. Lungi da me pensare che la mia sia l’unica realtà, ma so che è comunque un’esperienza comune a tante a persone che hanno apprezzato l’articolo. Insomma: non tutti i judoka sono così, ovviamente, ma non è neanche vero che non lo è nessuno. Per quanto mi riguarda penso che siano in parecchi.
Altro punto: non mi sono addentrato nelle critiche alla tremenda esibizione che i calciatori azzurri hanno sfoggiato durante il Mondiale. Quello che ho evidenziato è che si è usato a pretesto questo per criticare il calcio nel suo insieme, che, all’interno del Mondiale stesso, racconta invece di storie e sacrifici bellissimi.
E dunque, non sarebbe meglio prendere esempio da certe manifestazioni sportive o da certi tipi di eventi che coinvolgono un movimento enormemente più grande del nostro piuttosto che liquidarli con “il calcio è uno sport di merda?”.
Su una cosa siamo d’accordo (visto, non sono solo un brontolone) e cioè che i nostri sacrifici ed i nostri risultati (ma meglio dire i vostri, chè io ho la preparazione fisica di un frequentatore di bocciodromi)nessuno se li caga. Ed è giusto che ci si senta orgogliosi del proprio palmares, specialmente se si è professionisti e se si ha una medaglia olimpica. Il sacrificio, le lacrime e le medaglie dei judoka più in vista sono un motore eccezionale sia per chi già fa questo sport sia per chi ci guarda. E rientrano nell’esempio della bella gara a Recco di cui parlavo nell’articolo.
Altri atteggiamenti di disprezzo verso altre discipline (che, fidati, vedo e sento)non ci aiutano. Si tratta proprio di un cambio di mentalità che, ovviamente, non riguarda tutti.
Ciao!
sicuramente si può e si deve migliorare. Personalmente ho un bellissimo ricordo delle due settimane passate a Ostia. Ho avuto modo di conoscere gente nuova e reincontrare vecchi amici. Inoltre, ho potuto respirare l’aria del nostro centro olimpico… e siamo fra le poche federazioni a poterselo vantare.
Siceramente il corso ad Ostia nn mi disturba anzi… certo so di molti amici che x questioni lavorative o anche impegni con le palestre stesse non riescono ad assentarsi 2 settimane… forse sarebbe il caso di trovare una soluzione per queste persone…
i corsi e.learning dico assolutamente no. Sono poco produttivi e non ti formano. Molte amministrazioni li usano ma non ti formano e servono solo per giustificare dei finti aggiornamenti.
Sarebbe bello il discorso crediti formativi… sia per acquisire le qualifiche che per i corsi d’aggiornamento. C sono molte opzioni. Una potrebbe essere quella di dare la possibilità alle asd di organizzare dei corsi e a seconda dei tecnici delle ore e degli argomenti, dare crediti formativi ai frequentatori, validi x gli aggiornamenti e/o acquisire qualifiche superiori.
Ne esistono già molti, vedi quelli con Katanishi, Gamba e tanti altri. Gli argomenti possono essere diversi ed ognuno a seconda delle proprie prerogative può scegliere cosa preferisce.
resta il problema costi per i partecipanti e finaziamenti ai Comitati regionali… sicuramente risolvibile…
chissa … forse un giorno…????
mi piacerebbe leggere altre idee!!!!
grazie
In primo luogo, un forte in bocca al lupo a tutti i ragazzi che certamente onoreranno al meglio la maglia azzurra che sono la nostra forza del domani.
Vorrei, ancor prima di vedere i risultai, con tutto il cuore mi auguro siano strepitosi, dire una cosa. siamo nelle mani di persone approssimative e dannose per il ns movimento, hanno letteralmente spaccato le gambe ai nostri atleti giù a lipari con lavori assurdi, tanto da “imballare” le gambe dei ragazzi e qualcuno ha anche la pubalgia. Detto questo riformulo i sinceri auguri alla squadra con la speranza che siano affidati a tecnici capaci perchè i talenti vanno curati e non distrutti.
come da anni gli addetti ai lavori sostengono era ora che cambiassero le cose x i sorteggi peccato x tutti gli atleti che negl’anni passati sono stati penalizzati da questo sistema
che non ha creato campioni ma impoverito il judo
Pur senza togliere nulla all’atleta Angelo Pantano voglio precisare alcuni aspetti di questa disciplina che vengono insegnati sin da principio, primi fra tutti RISPETTO ed UMILTA’.Affermare che una possibile prestazione in gara a questi ultimi Campionati d’Europa dell’atleta sopracitato avrebbe portato una MEDAGLIA FACILE denota poco rispetto di coloro i quali, nella categoria stessa, non sono riusciti a giungere sul podio e nei confronti degli avversari stessi, oltre che ad un’eccessiva sicurezza ed arroganza, specialmente se riscontrate nei tecnici.RISPETTO ed UMILTA’ sono principi findamentali in questo sport e DOVREBBERO essere i TECNICI i primi trasmetterli ai loro atleti e tali affermazioni li sconfessa.
A nome della redazione di Italiajudo la ringrazio per il suo contributo. Penso che le parole del M.° Moraci, che ho raccolto ieri al termine della gara, non manchino di rispetto a nessuno dei “non medagliati” primo fra tutti a Fabrizio Magozzi che ieri ha esordito in azzurro nei 55 kg con un settimo posto che ad inizio stagione poteva suonare quasi impensabile ma soprattutto combattendo da “grande”, come Moraci stesso ha in altro modo sottolineato. E’ innegabile d’altronde che un Campione Europeo in carica che ha iniziato la stagione con una medaglia d’oro in Coppa Europa a Zagabria – quale è Angelo Pantano – avrebbe avuto tutte le carte in regola per salire anche sul podio di Atene senza grosse difficoltà. Dire questo a mio avviso non significa mancare di rispetto agli altri, piuttosto significa conoscere il valore dei propri atleti ed essere loro vicini quando “cause di forza maggiore” hanno negato un Europeo alla loro portata.
AC
sono mamma e da molto tempo sento questo problema che però a torino si è in parte (e dico in parte)risolto
C’è infatti una scuola (Quintino Sella )che si è molto bene attrezzata x gli studenti atleti e che molto ben gestita da professori che sanno di cosa parliamo essendo in parte stati atleti
un organizzazione che con le pianificazioni delle società riesce a coniugare impegni scolastici e impegni sportivi aiutando anche e soprattutto nel momento della famigerata maturità
quello che trovo mancante è Università,non ci sono facoltà che permettano ad uno studente di imparare via web ad esempio(naturalmente parliamo di università pubbliche) e così si va sul privato e i costi salgono, ci sono federazioni come AICS che riescono a fare una convenzione con le università telematiche facendosi scontare 1000 euro sulla tassa
Ho partecipato al seminario tenuto dalla dott.ssa Iannucci. Ho riscontrato competenza e disponibilità nell’affrontare temi ed argomenti su cui ci si sente – a torto o a ragione – padroni della materia.
L’aspetto psicologico nello sport da combattimento andrebbe sviluppato ed approfondito, in quanto tocca aspetti spesso sottovalutati nell’economia e nella gestione della preparazione di un atleta.
Mi auguro che sia possibile ripetere tali incontri, magari portando esempi concreti, tratti dalla vita di palestra di tutti i giorni.
Concordo pienamente con l’auspicio che finalmente TUTTE LE COMPETIZIONI INTERNAZIONALI SIANO LIBERALIZZATE.
Non mi trovo in sintonia con questa formula dove i tecnici debbano dare o meno il benestare per partecipare a talune competizioni di livello.
Fissato un parametro di Ranking credo sia opportuno dare , a chi ovviamente crede di investire su se stesso o i propri figli,la possibilità di crescere e ed ambire a conquistarsi un posto nel panorama internazionale.
Un atto dovuto a tutti gli atleti e alle loro famiglie che già hanno investito nella classe cadetti ed ora vogliono continuare a crescere.
un saluto a tutti i judoka e buone vacanze a chi le potrà fare.
concordo in pieno, soprattutto bisogna fare chiarezza e essere più coerenti sui giudizi.. e che ci sia un regolamento tale che da rendere una stessa azione valutata allo stesso modo anche da arbitri diversi. un regolamento chiaro che diminuisca la soggettività del giudizio arbitrale. tutto questo da al fine di avere meno discussioni ad ogni incontro, senno prima o poi ogni gara finisce in rissa… Giusto o sbagliato che sia ci deve essere u regolamento CHIARO!!!
sono d accordo su ciò che si dice nell articolo. Però liberalizzare alcune di queste gare solo con pochi giorni di anticipo é una presa in giro.
Tecnici e atleti scelgono il percorso di gare della stagione già all inizio o comunque con diversi mesi di anticipo. L’atleta deve avere il tempo di prepararsi bene ad una gara del genere e avere il tempo di fare il calo peso. Senza contare che, essendo a proprie spese, se si prenota un biglietto aereo all ultimo momento la differenza economica é notevole.
Quindi se si vogliono aprire queste gare a tutti, con i dovuti limiti e criteri, che si faccia per davvero e non in questo modo…oserei dire apparente.
Mi è piaciuto molto il titolo “l’Italia dei volontari” perché riassume in breve l’assurda situazione nella quale si trovano tanti judoka del nostro paese magari bravi e capaci, che devono improvvisarsi preparatori tecnici, allenatori, organizzatori di viaggi e soprattutto votati al sacrificio economico, quali ” volonterosi e coraggiosi” di un sistema sportivo che fa acqua da tutte le parti. Col volontariato non si va da nessuna parte o meglio ci si può solo improvvisare quando la fortunata casualità mette assieme un atleta di talento in una Società organizzata con almeno un insegnante capace ed una famiglia eroica e votata al sacrificio economico. In questo “non sistema” italiano manca un po’ di tutto per aiutare e supportare i giovani talenti, ma manca soprattutto un’organizzazione ed un metodo di preparazione e selezione organizzata per portare migliori ai livelli più alti del Judo internazionale. La cosa peggiore rimane però la rassegnazione ed il fatalismo che spegne sul nascere buona parte degli entusiasmi, spingendo giovani e famiglie ad abbandonare il nostro sport o il nostro arretrato paese.
il judo ?cosa mi ha dato ? come mi ha formato?
ho cominciato a 12 anni,provenivo dal calcio e prima dalla ginnastica artistica, certo aver avuto un papà sportivo ai miei tempi era già un vantaggio,lui credeva nello sport come mezzo di crescita e questo sicuramente mi ha aiutato, ha formato il mio carattere,facendomi credere nelle mie capacità, con analisi e critica e facendomi sempre analizzare i pro e i contro di ogni attività che andavo a fare e che mi erano sottoposte
nel 1994 lavoravo x una società Italiana , con un Direttore commerciale giovane che proveniva da esperienza americana
dopo aver consegna dietro richiesta dello stesso tutti i dipendenti il proprio cv ,mi viene proposto di prendere in mano un nuovo prodotto in collaborazione con una collega già esperta che avrebbe dovuto passarmi le info, in quanto la stessa voleva (almeno a parole)cambiare lavoro e invece …….comincia il calvario. Questa signora tutto fa meno che trasmettermi quello che era il suo sapere e tutto faceva x mettermi in cattiva luce con lo stesso direttore che mi aveva scelta
inizialmente dopo un anno volevo abbandonare il tutto e chiedere il trasferimento , andando a parlare con il mio responsabile vengo a sapere le motivazioni x cui ero stata scelta, sul mio cv aveva letto che ero un agonista ,visto che parliamo di molti anni fa ero stata l’unica ad averlo riportato, pertanto ha ritenuto che x me fosse importante ,quindi mi sono ritrovata a pensare come arrivavo a vincere un incontro con una avversaria che non avevo mai battuto e mi sono detta “perchè non affrontare il tutto come una sfida sul tatami” Ho ragionato “diciamo” mi sono allenata e dopo 3 anni ho visto assegnarmi la vittoria e sono diventata la responsabile
Certo sono stati 4 anni pesantissimi ma senza la capacità che avevo sviluppato sul tatami , di sacrificio, di arguzia,perspicacia ecc ecc , non avrei mai superato l’ostacolo
Questo è stato forse il più eclatante degli episodi che hanno caratterizzato il mio periodo lavorativo ma senza dubbio in altre moltissime occasioni aver fatto AGONISMO mi ha reso forte da superare le difficoltà che la vita riserva e che il lavoro segue, al punto tale che quando sono diventata mamma ho inserito i miei ragazzi nello sport subito dandogli la possibilità di essere competitivi e oggi raccogliamo i frutti
Quindi aver fatto agonismo mi ha fatto vincere anche come MAMMA….
Grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Agli ingegneri fategli leggere la Biomeccanica del Judo è vedrete che stanno contenti (parlo da ingegnere judoka!)
bello, complimenti per la satira, direi all’ingegnere, non guardare una gara ma prova a fare
Carina la satira, ma la realtà’ e’ ben peggiore. Invece di semplificare i regolamenti arbitrali ogni anno vengono nuovamente modificati e complicati, allontanando sempre più’ lo scarso pubblico che tenta di avvicinarsi al nostro meraviglioso sport. Tante discipline hanno già fatto la scelta di semplificare le regole per rendere comprensibile e spettacolare quanto si svolge sul terreno di gara, mentre noi ci siamo ……”divertiti” a fare esattamente il contrario. Avete mai spostato lo sguardo dai tatamie alle tribune di una qualsiasi gara di Judo anche importante come una finale nazionale o un “assoluto”? Tolti gli atleti, gli accompagnatori e qualche amico, sono ben pochi i curiosi che entrano in un palasport per vedere le nostre gare. Eppure l’ ingresso e’ gratuito e non manca neppure il fascino di una disciplina orientale ricca di valori educativi. Cos’è’ allora che manca ? E’ mai possibile che altri sport riescano a riempire stadi e palasport a pagamento mentre noi riusciamo solo a lamentarci? Questi sono i temi sui quali bisognerebbe discutere e proporre soluzioni, invece di rovinarci il fegato perché’ un nostro atleta viene squalificato per aver sfiorato il pantalone dell’avversario
Sinceramente non so se sono più imbecilli quelli che ancora confondono il Judo con il Karatè o quelli che ancora descrivono gli ingegneri come degli invasati del calcolo matematico.
Mi ricordo ancora quando feci il corso allenatori a Ostia la rabbia che provai quando una Psicologa (non dico il nome) disse che gli ingegneri non possono insegnare Judo.
Io invece seguo una squadra agonistica, dedico la mia vita al Judo e nel “tempo libero” progetto macchine automatiche per l’industria farmaceutica……va bene la satira ma per favore usciamo dagli stereotipi…
Beh non ci vuole uno studio a capire chi fosse la psicologa….. Capisco le tue obiezioni e le quoto, ma la satira è carina e centra il problema, secondo me. Ciaooooo e buon judo
il vero grande problema OLTRE un regolamento che di fatto dà la maggior parte della centralità dell’azione agli arbitri e non agli atleti, è che le gare di Judo sai quando iniziano ma NON SAI SE E QUANDO finiscono…. Questo lo rende assolutamente uno “scacciafiga” e, più in generale, uno scaccia pubblico. Mia opinione personale-
il vero grande problema OLTRE un regolamento che di fatto dà la maggior parte della centralità dell’azione agli arbitri e non agli atleti, è che le gare di Judo sai quando iniziano ma NON SAI SE E QUANDO finiscono…. Questo lo rende assolutamente uno “scacciafiga” e, più in generale, uno scaccia pubblico. Mia opinione personale- – See more at: http://www.italiajudo.com/il-judo-spiegato-ad-ingegnere/#comment-1533
Bellissima….
il vero guaio e che gli arbitri sono in via di estinzione…. ragazzi provate a fare il corso…. avrete modo di fare un imporate esperienza judoistica imparando nel dettaglio il regolamento e sarete degli atleti e dei tecnici più preparafi sotto il profilo tattico. Italia judo… perché non fate un articolo in merito? Qst è un grosso problema di cui bisogna prendere coscienza. …
Gia fatto
http://www.italiajudo.com/linsostenibile-leggerezza-degli-shido/
Giudicare il Judo parlando solo di agonismo e relativo arbitraggio, è come discutere di “cucina” parlando solo del “peperoncino”… Certo è un componente che può dare un tocco di gusto in più a certi piatti, ma, mi sembra ben chiaro, che l’arte culinaria è ben più vasta e può manifestarsi anche senza uso di peperoncino!!! Buon Judo a tutti!!!
certo la scuola non aiuta gli atleti/e o perlomeno non sempre xchè ad esempio a Torino dopo svariate richieste un itituto superiore ha accolto circa 10 anni orsono l’appello delle famiglie di far entrare gli atleti nella scuola creando un corso (Liceo economico sportivo) dove gli atleti sono aiutati (non intendiamo come aiuto non farli studiare) Aiutati con lezioni di recupero quando sono assenti ,con interrogazioni programmate quando sono presenti
Certo per poter entrare bisogna produrre una serie di documenti (es.una lettera della federazione /società che attesta l’impegno sportivo che il ragazzo/a deve sostenere durante l’anno,le assenze x la nazionale giustificate ecc ecc)e il calendario gare ufficiale della federazione
inoltre gli stessi professori sono x la maggior parte ex atleti e questo naturalmente aiuta i ragazzi/e anche nella comprensione tipo il calo peso oppure quanto a livello emotivo possa la settimana prima di una competizione importante influire sul rendimento e altro
Quindi bisogna come sempre dividere certo i ns ragazzi di Torino sono fortunati come anche a Milano mi dicono che e,forse bisognerebbe uniformare tutto questo e farlo diventare non un singolo episodio ma qualcosa di concreto e magari didattico
Io ho la fortuna di frequentare un istituto tecnico economico a torino che ha creato appunto un corso per sportivi a livello agonistico. È una buona opportunità per chi fa molte assenze per impegni sportividi potersi organizzare con i professori e programmare le interrogazioni, esto dovrebbe essere l’aiuto che si da ai ragazzi.
Grazie Patrizia e grazie Mattia per avere condiviso la vostra positiva esperienza. Purtroppo, esempi come il vostro, sono rari: in tutta l’Italia sono più che frequenti i casi in cui delle vere e proprie promesse, giovani ma cariche di successi internazionali, sono “vessate” da un sistema scolastico ed universitario frustrato e disinteressato alla crescita della persona nella sua globalità. E’ grave che il CONI, le Federazioni ed i ministeri di competenza non si adoperino per affrontare un problema che nazioni più evolute della nostra hanno da tempo risolto con discreto successo: l’auspicio è che le esperienze positive come quella che voi portate, siano studiate come punto di partenza per un cambio di prospettiva nazionale in materia di sport e scuola.
AC
Amici, secondo un mio punto di vista, i casi di Torino e Milano tamponano il problema. I “capoccioni” lo dovrebbero risolvere. Io un idea la tengo e non mi danno l’opportunità di presentarla. Io non devo essere obbligato a fare una determinata scuola, io credo che TUTTI gli istituti scolastici devono avere classi dedicate a questi ragazzi, con riferimento insegnanti di educazione fisica i tecnici delle società e le federazioni. Esistono le raking list in tutti gli sport, quindi esiste la possibilità di vedere effettivamente se il ragazzo è un agonista “di passaggio” oppure è un agonista di interesse nazionale. PARLIAMOCI CHIARO, LA SCUOLA E’ LONTANO DAI GIOVANI, SE NE FOTTONO DI CHI FA SPORT, …l’importante come dice il nostro Mario, “è rispondere presente all’appello. Se c’è qualcuno che conta che può fare qualcosa io un idea la tengo…contattatemi pure ed insieme cercheremo di fare qualcosa. (questo un appello disperato, come tecnico e come padre ho inviato richieste e proposte ma non ho avuto nessuna risposta…non sottovalutiamo il problema, altrimenti saremo costretti che i nostri campioni pur di non abbandonare la scuola andranno all’estero…altro che bandiera dell’Italia)
Alessandro Grazie per aver dato voce al nostro ragazzo.
In Italia abbiamo avuto delle esperienze all’avanguardia per andare incontro a questo genere di problema. Il CONI Provinciale di Mantova alcuni anni fa era riuscito a farsi finanziare dalla Comunità Europea, grazie ai fondi sulle pari opportunità, un progetto che poggiava su due importanti piloni. Il primo era mirato all’inserimento nel mondo del lavoro di ex-atleti che passata la trentina e dopo anni di agonismo avevano difficoltà a trovare occupazione. Il secondo era mirato agli studenti/atleti e metteva a disposizione dei fondi per il recupero delle ore perse causa competizioni e ritiri. Quasi sempre queste ore erano gestite dalla scuola attraverso gli stessi insegnanti di ruolo che così vedevano gli studenti/atleti non come dei perditempo ma come giovani impegnati su più fronti. Il Presidente del Coni MN di allora Mauro Redolfini fu perfino invitato ad esporre i contenuti del progetto presso il Parlamento Polacco che ne voleva trarre spunto per farne una legge nazionale. In Italia è passato tutto quasi sotto silenzio. Personalmente sono convinto che se i fondi erano accessibili allora lo possano essere ancora basterebbe un ente capofila per ricostruire il progetto su larga scala.
🙂
beato lei che riesce a vedere un bicchiere. mezzo pieno o mezzo vuoto poco importa, io non vedo proprio il bicchiere.
un grande maestro che riesce a dare il megloi con grandi atleti
Lo so che il commento non è prettamente sportivo, ma vorrei che con la situazione attuale fra Russia ed Europa il ministro degli esteri italiano sia EZIO GAMBA.
fosse
Completamente d’ accordo su tutto. Bisognerebbe ripartire dai club e eliminare i gruppi sportivi militari che per alcuni potrebbero rappresentare solo una sicurezza economica
I Gruppi Sportivi oggi sono l’unica risorsa per il professionismo e hanno l’onere e l’onore di ottenere il meglio dai migliori. Si tratta piuttosto di esigere e di non accomodare, di motivare e di non giustificare…A MONTE dei gruppi sportivi. AC
Sono in pieno disaccordo con il tuo commento e in parte sull’articolo che e’ stato scritto. Tutti sono sempre prontia dare contro ai gruppi sportivi militari. E’ vero a volte qualche atleta si siede o ha un momento di appannaggio e, guarda caso lo si nota sempre prendendo ad esempio i gruppi sportivi militari, pero’ molti non sann alcune cose e vale a dire
I ragazzi che vengono presi nei grupp sportivi militari hanno stipendi che vanno dai 1000 ai 1400 euro. Si pagano tutto ( almeno una buona parte di loro ) incluso palestra e preparatore atletico . Vale a dire circa 1000 euro anno. Poi per andare a gareggiare , qualora la commissione tecnica dia il benestare si pagano le trasferte . Per una coppa europa si parla di circa 400 euro e per una open almeno 600 euro . La nazionale paga poschissime gare ai soliti 6/10 atleti. Inoltre vogliamo dirla tutta??? perche’ non si parla di incapacita’ di costuire di mancanza di dialogo tra commissioni tecniche e palestre e non aggiungo altro….Chi scrive commenti deve essere anche informato sul sistema di costi che gli atleti devono far fronte per affrontare le gare perche’ la risposta quando e’ ora di fare esperienza in nazionale e’ : NON CI SONO SOLDI , cosi’ facendo non si fa esperienza e le varie commissioni dicono agli atleti, non hai esperienza quindi non ti possiamo mandare a gareggiare…. E’ il cane che si morde la coda non hai soldi , non fai esperienz, non sei tra gli eletti e cosi’ non ti mandiamo a far e gare etc etc .
Grazie per il tuo commento.
Va fatta una precisazione: l’articolo non era di certo contro gli atleti militari. Su questo aspetto, rimanderei anche alla risposta da parte dell’autore al commento di Giulio, poco sopra.
Sulla mancanza di dialogo, sono in pieno accordo con quanto dici.
Su quanto invece riporti, circa le spese che siete costretti a sostenere, quali i 1.000 euro l’anno per preparatore atletico, palestra, ecc. – anche se devo dire che e’ un discorso che c’entra poco con quanto scritto nell’articolo – vorrei precisare che gli atleti che non hanno la fortuna di fare judo come lavoro e hanno l’esigenza di costruirsi un futuro, non solo devono affrontare le stesse spese che devi sostenere tu per allenarsi e fare gare in giro per l’Europa, ma di solito si trasferiscono fuori dalla loro terra natia per poter frequentare l’universita’ e fanno tutto cio’ senza avere uno stipendio.
Anche io che sono un ingegnere e lavoro dal 2009 ho frequentato e continuo a frequentare corsi di aggiornamento (costosissimi) a mie spese per poter primeggiare nel lavoro che faccio. Con una divergenza rispetto alla tua situazione di atleta-militare: se io performo male, vengo licenziato!
A mio modesto parere, investire su se stessi e’ fondamentale e necessario per migliorarsi.
Ti auguro una buona giornata,
Ennebi
Mi piace sia il tono che i contenuti dell’articolo!!
Sin dal livello giovanile (cadetti e junior) le scelte delle commissioni nazionali dovrebbero essere più coraggiose e determinate, certo a maggior ragione non rigide, ma neppure così nebulose come spesso appaiono!! Perché non rispolverare la vecchia “meritocrazia”? I diritti acquisiti possono valere solo negli ambiti di precise programmazioni, e non vita (sportiva) natural durante… Per come è “organizzato” lo sport in Italia abbiamo la necessità dei gruppi sportivi militari (e non solo per il judo), ma devono rimanere un “mezzo” e non un “fine”!!!!
eccoci qua a cercare come quasi sempre negli ultimi 30 anni ( prima non praticavo) , la soluzione all’annoso problema dei risultati sportivi di alto livello. Salvo, forse la parentesi di Sidney tutto il resto è riedizione di quello accaduto anni prima, abbiamo avuto tempi migliori ma quando sul tatami mondiale le forze erano inferiori, qualche fuoriclasse ogni tanto, nessuna vera scuola di formazione, se una ragazza giapponese di 19 anni vince un mondiale se Ryner imperversa da quando era con il biberon ci saranno ragioni, diverse ma ci saranno.
Preparare i giovani alle gare internazionali, OK ma a livello giovanile sembra che siamo bravi, allora? veramente non si sa che pesci pigliare.
Dal punto di vista manageriale però, vorrei dire che:
a) ce la prendiamo con gli atleti militari o non, ma chi li prepara? sempre in discussione i ragazzi mai gli staff tecnici, anacronistico che a differenza degli altri sport dove a pagare è di solito l’allenatore (magari con poche colpe) da noi siano gli atleti
b) siamo proprio sicuri che siano tecnicamente preparati? forse sanno fare bene le ultime cose agonisticamente imposte dall’ennesimo regolamento, ma le basi?
c) è vero atleticamente dovrebbero essere in grande forma, ma allora dov’è il cuore? la volontà, forse qualche peso in meno, qualche randori in più e una seria assistenza psicologica-sportiva
d) abbiamo la fortuna di avere Gamba, Fetto, Matsushita, a governare una grande nazione judositica, cercare umilmente contatti in quella direzione?
E NON INTENDO PARLARE CONTRO NESSUNO MA COME “ENNEBI” INGEGNERE SI DA’ DA FARE PER STARE A GALLA……….
Mi permetto di evidenziare la conclusione dell’articolo, che personalmente ritengo importante: l’appello dell’autore e’ rivolto ai politici, ai dirigenti ed ai tecnici. Non agli atleti.
Grazie,
Ennebi
Buongiorno,
il discorso è molto complesso, in quanto oltre alle componenti economiche-politiche-tecniche, ci sono anche quelle umane che sono MOOOLTO delicate e purtroppo inevitabilmente legate alle precedenti.
Sopprimere i gruppi militari non lo ritengo giusto (lo dico da dipendente del Ministero degli Interni), perché se i nostri atleti non fossero sostenuti economicamente avrebbero poche possibilità di emergere. Tuttavia i nostri guerrieri/e e Tecnici dei vari gruppi sportivi , non sono nemmeno stimolati a dovere. Uno stimolo ad esempio potrebbe essere legato al MERITO: se non si raggiungono i risultati “ti sbatto a dirigere il traffico” (dicono nei film ma vi assicuro che capita ai comuni mortali). Non sei abile all’allenamento o sei in un periodo di recupero? Vai con i tuoi colleghi (meno fortunati di te) e fai “esperienza” di quello che dovrai fare una volta finita la carriera agonistica. Questo non deve suonare come una minaccia ma un toccare la realtà di quei Carabinieri-Poliziotti-Finanzieri-Penitenziari-Forestali che trasbordano clandestini infetti, arrestano tossici, raccolgono morti per la strada, vivono nelle corsie delle carceri gomito e gomito con delinquenti della peggior razza…. allo stesso stipendio e che se vogliono allenarsi o allenare i propri atleti altro che 1000 euro all’anno devono spendere.
Questa non vuole essere una polemica con i nostri ragazzi dei gruppi sportivi ma l’analisi della realtà che : NON PORTA RISULTATI.
Ci sono atleti che si allenano lontani dal gruppo sportivo e poi si confrontano con tecnici che non li conoscono nel profondo. Questo è un problema grande. Immagino la difficoltà del Tecnico che deve anche caricare psicologicamente l’atleta e che non conoscendolo va per tentativi che se sbagliati (sicuramente fatti in buona fede) raggiungono l’effetto opposto.
Perchè chiamare un gruppo sportivo “gruppo” quando lo è solo in determinati brevi periodi?
Chiaramente diventa difficile trovare una soluzione in questo periodo dove non ci sono le risorse nemmeno per sostituire gli pneumatici alla volante … ma sono sicuro che ci siano le persone adatte allo scopo e che chissà per quali motivi non vengono impiegate a dovere… Rompono il sistema?
La cosa più facile, come sempre, è scaricare la responsabilità agli atleti. Non mi riferisco all’articolo, con cui tra l’altro sono abbastanza d’accordo su alcune cose, ma ai commenti.
Pare che ci si dimentichi, in primis, che gli atleti militari quel posto se lo sono guadagnato: ciò significa che in un determinato momento, in determinate circostanze, hanno dimostrato di essere superiori ad altri in corsa per ottenerlo (ovviamente con le dovute eccezioni che confermano la regola). E quindi se adesso sono in una situazione privilegiata forse è perché se la meritano e non è dovuto alla fortuna, o quantomeno non esclusivamente a quella.
Sembra quasi che a stare in gruppo sportivo ci si sia ritrovati per estrazione alla lotteria e che si sia acquisito lo status di “stronzo della situazione” in omaggio. Com’era la storia della volpe e dell’uva?!
Scusatemi se pecco di presunzione.
La seconda cosa che pare difficile ricordare è che lo stipendio non ti compra la medaglia olimpica. Mi spiego: come vale per i calciatori miliardari vale anche per noi, i soldi non ti danno l’immunità e l’invincibilità in gara! A fare la differenza sono sempre e comunque il talento, il lavoro, l’impegno, l’ambizione, l’occasione ecc.
Lo stipendio, di questi tempi, è solo una condizione purtroppo necessaria che ti da modo di PROVARE a tirare fuori tutto il resto. Nessuno ha la ricetta della vittoria in tasca! Ripeto: secondo questo ragionamento, altrimenti, nessun calciatore dovrebbe mai perdere, eppure in ogni partita una squadra porta a casa tre punti e l’altra zero!
Poi ammetto che ci sono anche i casi (rari, le eccezioni appunto) in cui atleti hanno solo lo scopo di “sistemarsi”, ma i fatti dimostrano che la carriera di quegli atleti, ottenuto lo scopo, finisce lì.
Ma se io faccio judo con lo scopo di vincere una medaglia alle Olimpiadi, il mio scopo resta quello anche quando ho lo stipendio.
Non mi pare che il primo sia il caso di nessuno della nostra nazionale, né di quelli che girano attorno, perché come ha detto Gipsy, sono più i militari che investono su se stessi, anche se a regola non sarebbero tenuti a farlo, che quelli che “parassitano” (passatemi il termine).
Per quanto riguarda l’aggiunta di un qualcosa che stimoli di più la competizione interna ed esterna sono favorevolissima. Così come sono d’accordo con l’analisi di AC su molti punti, e così come sono aperta alle critiche se arrivano con lo scopo di migliorare e di crescere, tutti e insieme.
Ribadisco che il mio dissenso era per i commenti, sul contenuto dell’articolo non credo sia il luogo giusto, per quanto mi riguarda, per esprimermi.
Buona giornata e buon lavoro a tutti!
Martina
Grazie per il tuo commento Martina, puntuale e preciso. Lo condivido appieno!
Ennebi
Ci tengo a dire che quando ho scritto il mio commento c’erano ancora solo i primi quattro commenti sul sito! Non ho il tempo di leggere adesso gli altri, devo correre ad allenamento (strano!), quindi non si sentano presi in causa gli autori degli altri commenti, perché non mi riferivo a loro!
🙂
Grazie Martina, condivido appieno!
AC
Mi trovo pienamente d’accordo con l’articoli di ennebi, l’analisi è spietata ma lucida. Mi dispiace che a sentirsi tirati in causa siano solo gli atleti dei gruppi sportivi, anche perché il concetto è che non ci servono dei colpevoli ma delle soluzioni. Tra i tanti temi di riforma che la federazione deve affrontare penso che quello riguardante la collaborazione tra Club e GS debba avere priorità assoluta. A mio avviso una soluzione potrebbe essere quella adottata dalla Federazione Nuoto. Qualcosa va fatto comunque, anche perché siamo arrivati ad un livello tale che chi non riesce ad entrare in un gruppo sportivo e va a lavorare è destinato ad un abbandono dell’attività agonistica. Il livello di Drop Out è ai limiti di guardia.
Ricordiamoci anche (come giustamente sottolineato da Gianluca) che le risorse dei GS sono sempre meno e che paradossalmente mancano militari che svolgono le più elementari operazioni per il mantenimento dell’ordine pubblico (ricordo anche un bell’articolo su questa rubrica non molto tempo fa a riguardo). Quindi:
1) incrementare la collaborazione fra GS e club di provenienza dell’atleta.
2) Più collaborazione tra Comitati Regionali e staff tecnici nazionali
3) Più opportunità anche per chi non ha la fortuna di entrare in GS, magari incentivando le grandi aziende a investire nel Judo.
Chiudo ricordando che una parte dello stipendio di Loic Pietrì viene pagato dal comune di Nizza. Non critichiamo i calciatori perché prendono stipendi da favola, questo significa che i soldi ci sono dobbiamo essere bravi ad approfittarne anche noi come movimento
Tanto per una questione di correttezza, l’articolo e’ di AC, non mio. Ad ogni modo, lo condivido in ogni sua sfumatura.
Grazie,
Ennebi
Ho alcuni dubbi che vi riassumo:
1) Perché i ns ragazzi non avevano tutti lo stesso judogi? chi delle FFOO chi dei CC chi di altro ancora. Vai a dire ad un Georgiano o ad una Cubana di levarsi la bandiera dal petto….. Condivido quindi quando si dice che la Naz non è abbastanza squadra/selezione
2) Quanti atleti di talento ho visto arruolati e spariti. Sono tanti. Sono troppi. O no?
3) Meno partitelle a pallone e più judo. Gioverebbe. Guardare su youtube cosa facevano i francesi a luglio. Non è sbagliato imitare i più bravi. O no?
Bisogna considerare che in una disciplina sportiva i risultati dipendono, oltre che dalla qualità dei tecnici, anche dal numero dei praticanti poichè ovviamente più persone praticano una sport maggiore è la possibilità di trovare tra di essi atleti di talento. Un maggior numero di praticanti di Judo però dipende anche e soprattutto dallo spazio che i nostri media danno alla nostra disciplina visto che oggi i ragazzi passano moltissimo tempo davanti alla TV. Credo che a tutti non sia sfuggito il fatto che ad esempio la RAI non ha dato la benchè minima notizia dei recenti mondiali e dei precedenti trasmettendo nel frattempo ore ed ore di pallavolo, calcio, nuoto ecc… Io insegno il Judo da molti anni e spesso i miei ragazzi mi dicono: ” Maestro perche in televisione non si vede mai il Judo?”. Se i nostri media mandassero spesso in onda il Judo, come avviene per esempio nel nuoto dove la Pellegrini è costantemente osannata come un idolo, diversamente da come accade nel Judo dove atleti del calibro di Maddaloni, di Quintavalle ecc…, tanto per fare qualche nome, sono illustri sconosciuti, noi avremmo le palestre piene di ragazzi motivati e vogliosi di raggiungere risultati. Io su questo argomento tempo mi sono fatto la ragione che il Judo non viene mandato in onda poichè è poco spettacolare ed i nostri media sono restii a mandarlo in onda poichè avrebbe poco audience e quindi meno ritorni economici dalla pubblicità. Tuttavia io chiederei comunque alla nostra Federazione di mettere in atto una sentita protesta nei confronti del vergognoso comportamento della nostra RAI che è di tutti ed a cui paghiamo regolarmente il canone e che non ci da mai il benchè minimo spazio. Infine una considerazione sulla utilità dei gruppi sportivi militari. Io credo che la loro presenza sia indispensabile per tutti gli sport dilettantistici come il Judo dove i ragazzi possono continuare la loro attività che altrimenti verrebbe interrotta o ridimensionata dovendo a venti anni scegliere se andare a lavorare o impegnarsi assiduamente negli studi riducendo drasticamente il tempo da dedicare al Judo.
Se questo dibattito deve essere costruttivo, credo che sia il caso di parlare…..parlare…parlare e discuterne tantissimo. Se vogliamo continuare a nasconderci dietro al solito dito taciamo per sempre.
Io vorrei costruire quindi dico la mia.
Non credo, come vogliono far riflettere molti post, che la colpa sia dei gruppi sportivi, anche perché credo siano tutti o quasi tutti appartenenti ai gruppi sportivi. Anzi tanto di cappello per l’aiuto che danno assicurando ALMENO UN DEGNO ANCHE SE MISERO STIPENDIO ai nostri ragazzi,
In primis bisogna fare una distinzione di atleta e quindi di traguardi. In testa c’è chi vuole vincere (applauso), subito dopo c’è chi vuole essere il primo e quindi arrivare sull’olimpo dello sport (cosa difficilissima o quasi impossibile).
Purtroppo la maggior parte dei nostri atleti vogliono solo vincere (e non è poco), e non credo sia neppure tutta colpa loro.
Un parere sui cenni del dibattito aperto da Italia Judo:
ACCENNI STORICI: Effettivamente in un passato non troppo lontano il modo di fare campioni era diverso, praticamente meno caramelle e più “bastonate” (ovviamente nel senso di carichi di lavoro diversi e convincenti nonché valeva il discorso del più forte e più MEDAGLIATO).
MOTIVAZIONALE: E’ inutile che ci giriamo intorno, il mondo cammina e si muove con i soldi. Assicurarsi uno stipendio grazie ai gruppi militari con i tempi che corrono non è poco, quindi trovare serenità significa anche rilassarsi e magari accontentarsi, ma incentivare gli atleti a dare di più con piccoli incentivi non sarebbe male. Motivo pure che darebbe la possibilità di far accomodare eventuali atleti “stanchi”.
Non mi fate la morale….lo so questo è uno sport di valori, non siamo il calcio, non lo facciamo per danaro, ma noi stiamo parlando di professionisti, di ragazzi che si sacrificano una vita e non lo fanno per vincere una gara ma per portare la nostra bandiera la dove pochi possono osare.(praticamente modello europa dove “ANCHE GLI ATLETI E NON SOLI I BUROCRATI” vengono pagati dalle federazioni,anche perchè senza gli atleti i burocrati è inutile che esisterebbero )
POLITICO anche se io ritengo che si debba parlare di ORGANIZZAZIONE: Anche qui stiamo alle solite. MERITOCRAZIA PARI ALLO ZERO. Amici questo è uno sport duro, qui ci si gioca un posto nella storia, se non si è in forma o comunque non si hanno le carte per diventare campione, e “GLI ESPERTI DI SETTORE” DIMOSTRANO che non sei più valido o non sei valido, cortesemente abbi il coraggio di metterti da parte, almeno fallo per il futuro dei giovani atleti, questo che esso sia appartenente o meno di un gruppo sportivo, o per una qualsivoglia altra ragione.(ribadisco che secondo un mio punto di vista e particolare NON trascurabile – l’esperto di settore è colui che ha dimostrato nel tempo di aver cresciuto e fatto grandi campioni – junior e senior – di livello internazionale grazie alla professionalità, capacità intuitive, preparazione tecnica e tattica).
Fare nomi è inutile e superfluo, i fatti sono quelli che tutti sanno. Potremmo dare colpe e responsabilità, potremmo additare il sistema, i coach e atleti, ma non credo che sia costruttivo. Costruttivo sarebbe assumersi le responsabilità e farsi da parte nessuno escluso, atto questo che darebbe una reale svolta al futuro judoistico della nostra nazionale.
Mia cara federazione, facciamo un ultimo sforzo, aiutiamo i giovani MERITEVOLI a crescere e mettiamo qualche soldino nelle tasche dei nostri campioni, questo ci darebbe motivo ulteriore di pretendere e osare di più o nell’eventualità fargli un biglietto per la tribuna al prossimo mondiale.
E ricordate…il futuro lo costruiamo non lo possiamo inventare, quindi aiutiamo i giovani a crescere.
La cosa spiacevole è che noi questi grandi tecnici li lasciamo andar altrove invece di spingerli ad arricchire il judo italiano, poi sicuramente avranno avuto i loro buoni motivi.
I risultati della yubikai???
è sempre un gran bel torneo, complimenti alla’organizzazione!
Spero di poter partecipare anche l’anno prossimo
Judo Club Brugherio ……. Piccoli ma con tanta voglia di crescere
Salve, dal mio punto di vista è scandalosa l’esclusione di Zanella Ares negli 81 kg dalla spedizione in Romania. Se poi si considera che l’Italia maschile avrebbe partecipato anche alla competizione a squadre, e che quindi aveva il “buco” a 81kg, questa scelta risulta a mio parere davvero assurda se non ridicola.
Antonia
Secondo me invece giusta l’escluione vista l’incapacità dello stesso (un ultimo anno juniores, o penultimo che sia..) di fare dei risultati importanti in termine di medaglie a livello internazionale, meglio a quel punto la scelta fatta o puntare su un giovane, ma perfavore non difendiamo l’indifendibile!
Vorrei vedere le gare.
si possono vedere quelle di oggi?
Ciao, devono ancora iniziare, appena ci sarà il nuovo link per visualizzare le gare dei cadetti, aggiorneremo!
🙂
grazie mille!!!! 🙂
si riescono ad avere?
Gentile Camilla,
oggi lo streaming non sarà effettuato!
ottimo
passionato judoka cerca di guardare judo !!! (y)
Gentile appassionato judoka :-),
purtroppo lo streaming in questa giornata no è presente!
Purtroppo non dipende dalla nostra volontà in quanto no c’è ne siamo occupati noi del servizio streaming, ma cercheremo di aggiornarvi con altri mezzi!
vorrei sapere perche’ non si sia trasmesso il campionato italiano cadetto a squadre 2014. Non e’ interessante vedere il futuro del judo e dare visibilita’a questi giovani atleti?
Gentile Pietro Mellone,
Capiamo il Suo rammarico e ci uniamo al Suo disappunto!
e’ possibile seguire anche le gare a squadre dei cadetti
Gentile lino,
purtroppo lo streaming in questa giornata no è visibile!
La mancanza di servizio non dipende dalla nostra volontà, ma cercheremo di tenervi aggiornati!
Grazie!
i risultati quando li comunicate?
da casa si e sempre in fibrillazione come i nostri figli
grazie
Purtroppo siamo alle solite…cose a metà. ..eppure dovrebbero capire che il judo si mantiene soprattutto con i ragazzini. ..in questo caso i cadetti. Ma cosa interessa a loro eppure….i grandi sono grandi…ma vo ricordo chei piccoli però devono crescere.
il tuo ragionamento non fa non solo una piega ma addirittura una grinza.
Ad ognuno il proprio lavoro e la piena responsabilità di quello che si fa, poi lungo la strada vi possono essere delle rettifiche o dei giusti rimedi, tuttavia andare avanti senza nulla di chiaro è deleterio per l’intero movimento e per la crescita non solo internazionale ma anche interna, che sarà sempre scadente. Ritengo una grossa offesa a tutto il movimento judoistico italiano presentarsi a delle gare con buchi in alcune categorie se non vi sono validi atleti. Ebbene che si punti sui giovani.
Poi è interessante definire una volta per tutte i ruoli delle persone preposte alla guida nazionale, anche se il R.O. è chiaro il compianto Presidente tracciò chiaramente i ruoli, ancora sussiste sovrapposizione di competenze e nessuno apertamente mette ordine una volta per sempre. Sia ben chiaro, non ho nulla contro alcuno ma è giusto che i ruoli siano chiari non solo per noi tecnici ma soprattutto per gli atleti, i quali spesso restano smarriti e non sappiamo tutti come sia difficile per un atleta credere, come tu giustamente affermi, gli atleti hanno bisogno di una guida di cui fidarsi ciecamente.
In merito a tale argomento, già affrontato in passato, sembra retorico dire che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…cosa bisogna fare ancora per far capire alla Federazione (politici in primis e staff tecnico poi) che ora più che mai è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO (per la crescita agonistica del judo italiano, per l’incremento della visibilità, dei praticanti, degli sponsor e mille altri buoni motivi…) aprire i tornei del World Tour? E’ necessario fare un un sondaggio tra i club tesserati o porla all’ordine del giorno nella prossima Assemblea e votarla? Perchè, più semplicemente e onestamente, non viene fatta una scelta dai “nostri” dirigenti/politici? E’ comodo, rivestire un ruolo istituzionale-federale e poi non fare scelte e non esporsi! Mi, come moltissimi altri tesserati, siamo stufi di questo stato di cose, siamo stufi di questa “limitazione” (chissà poi se è così legittima, anche alla luce dei principi e delle norme costituzionali e comunitarie vigenti…)!
Forse qualcuno lassù in alto dovrebbe farsi un esame di coscienza e, se la situazione lo richiede, e mi pare proprio che lo richieda visti anche gli ultimi risultati di Tallin, DIMETTERSI…succede a livello territoriale, perchè non anche a livello centrale? Non è un disonore, ma un atto di responsabilità nei confronti dei tesserati!
Rispetto agli interventi precedenti mi sembra ci siano degli argomenti nuovi che fanno fare un deciso passo in avanti alla discussione, e che mi trovano molto d’accordo. Sono pienamente d’accordo con la liberalizzazione con l’Italia dei volontari, unico modo non solo per far crescere il movimento ma anche per dare speranze od obiettivi concreti a quelli che non l’avevano prima. Chissà che non si riesca a tornare ad allargare la base dei senior. Punto di novità molto interessante è quello relativo alla figura dell’insegnante del club di provenienza, quello che succede nel nuoto dovrebbe essere preso a riferimento. Coinvolgere il club ha anche l’indubbio vantaggio di aumentarne la visibilità è la possibilità di acquisire sponsor, rendendolo più appetibile agli sponsor.
Lo so non è facile, l’Italia è un paese fondamentalmente conservatore….dei NO preconcetti, il problema è che il mondo sta cambiando sia nel lavoro che nello sport e se non vogliamo rimanere marginale dobbiamo (tutti) essere pronti a fare scelte radicali e innovative.
mah, l’avv Zannier è Friulano non Trentino, poi la dirigente d’azienda era la sig. Gabriella Boniforti non la Bellone per il resto ovvio che il tempo…..
“Il sospetto, che col tempo si tramuta sempre piu’ in una certezza, e’ che la liberalizzazione – quella vera – e’ vista piu’ come una minaccia che come una opportunita’.”
Ora più che mai abbiamo bisogno di liberalizzare per trovare risorse nuove e far si che le cosiddette “seconde linee” (poichè etichettate così) possano far vedere che poi seconde non sono tanto.
Ci sarà forse il timore che qualcuno veda spodestati i propri delfini? Spero proprio di no, non voglio crederlo. Tuttavia quello che accade è che nel silenzio più totale nessuno osa dire niente o tutt’al più si fanno le “supercazzule” come va tanto di moda fare e che come tali non portano proprio a nulla.
Sono un po’ seccato quando vedo che in una gara a squadre si torna a casa perchè alla squadra manca un elemento… e non mi si venga a dire che non abbiamo nella rosa dei candidati qualcuno da inserire: fosse anche l’ultima cintura marrone (si fa per dire) ce la metto a “tappare il buco”, male che vada il risultato non cambia ma non mi sono perso l’occasione di mandare avanti la SQUADRA CHE RAPPRESENTA LA MIA NAZIONE.
L’ho scritto bello grande perchè forse non si è capito che i signori che siedono sulle sedie azzurre, sono pagati per far quello che fanno, (visto che parte delle nostre tasse, oltre che dei nostri tesseramenti vanno a formare il loro stipendio) o meglio per quello che dovrebbero fare: mi colpisce il fatto che durante una finale (poi vinta dal nostro atleta) la sedia tel tecnico sia vuota…
Liberalizzare una minaccia?… caro NB pare proprio così.
Volontari…..in un mondo dello sport professionale. E’ un po’ come i nostri politici rispetto alla media europea, furbetti del quartierino in mezzo a professionisti della Politica. Insomma padroni dell’ “arte dell’ arrangiarsi” senza una vera e propria organizzazione. Organizzazione !!! Sì, quella dove si definisce funzioni-ruoli-attivi. In 35 anni di lavoro e sport come volontario, ho visto rarissimamente una vera organizzazione, soprattutto proiettata al futuro. Come mai non esiste una organizzazione secondo me ? Perchè : ognuno pensa al proprio orticello senza considerare che il Mondo e l’ Italia non sono orti così grandi; esiste poca collaborazione tra “volontari” i pochi professionisti si credono eterni ed invincibili (come i nostri furbetti nel pubblico). Il fatto che molti professionisti lo sono grazie allo Stato (=cittadini=contribuenti),dovrebbe far nascere un senso del rispetto e riconoscimento verso i “volontari”. Forse se accade l’ Italia, si può sperare che cambi !!!
Cari lettori,
ci tengo a fare una precisazione, tanto per non creare confusione.
Su Italiajudo abbiamo piu’ volte chiesto un’apertura totoale delle competizioni del World Tour, tuttavia non e’ intenzione di Italiajudo chiedere una apertura a caso per competizioni in cui di fatto si partecipa con la maglia azzurra. Provo a spiegarmi meglio: siamo d’accordo che vi debba essere un minimo criterio di accesso, ma non restrittivo come quello attualmente in vigore. Per esempio il podio ai campionati italiani oppure l’accesso alla lista degli AIN puo’ essere una buona soluzione.
Quando ci si riferisce alle limitazioni, ci si riferisce appunto a quelle norme che impediscono ai nostri migliori atleti di partecipare a tutte le European Open e a tutti i Grand Prix (infatti, solo alcune gare OPPORTUNAMENTE selezionate sono aperte) e anche ai tornei di Grand Slam (mai aperti fin ora).
Probabilmente, negli ultimi articoli pubblicati, incluso il presente, non siamo stati molto chiari su questo aspetto e mi scuso personalmente per qualsiasi misunderstanding che si possa essere creato.
Pertanto, non posso che condividere il pensiero di Andrea regis nella sua ultima intervista: nessun atleta che non abbia conquistato un podio in Italia (o quanto meno lo abbia sfiorato) puo’ essere libero di andare a rappresentare la Nazionale, mi pare giusto!
Mi farebbe invece piacere – e lo ritengo altresi’ oltremodo giusto – vedere Andrea e anche tanti altri atleti partecipare liberamente ad un grande slam, cosa attualmente non consentita.
Spero di essere stato piu’ chiaro di prima.
Grazie,
Ennebi
Cari lettori,
in riferimento alla risposta di Andrea al quesito 2 nell’intervista svolta da Andrea Bonechi, con il quale mi complimento per la scelta delle domande, ci tengo a fare una precisazione, tanto per non creare confusione.
Su Italiajudo abbiamo piu’ volte chiesto un’apertura totoale delle competizioni del World Tour, tuttavia non si e’ mai chiesto di aprire gare dove di fatto si partecipa con la maglia azzurra a chiunque ne abbia la volonta’ senza il benche’ minimo criterio… non chiediamo che tutti indistintamente possano partecipare, quanto meno non atleti che perdono gli Assoluti al primo incontro.
Si e’ invece chiesto di aprire i tornei del world tour al podio (o ai primi 5, cosidetti AIN – Atleti di Interesse Nazionale) dei campionati italiani, che’ e’ cosa ben diversa. Quando ci si riferisce alle limitazioni, ci si riferisce a quelle norme che impediscono ai migliori atleti italiani di partecipare a tutte le European Open e a tutti i Grand Prix (infatti, solo alcune gare OPPORTUNAMENTE selezionate sono aperte) e anche ai tornei di Grand Slam (mai aperti fin ora).
Probabilmente, negli ultimi articoli pubblicati non siamo stati molto chiari su questo aspetto e mi scuso personalmente per qualsiasi misunderstanding che si possa essere creato.
Pertanto, non posso che condividere il pensiero di Andrea: nessun atleta che non abbia conquistato un podio in Italia (o quanto meno lo abbia sfiorato) puo’ essere libero di andare a rappresentare la Nazionale, mi pare giusto!
Mi farebbe invece piacere – e lo ritengo altresi’ oltremodo giusto – vedere Andrea e anche altri atleti partecipare liberamente ad un grande slam, cosa attualmente non consentita.
Spero di essere stato piu’ chiaro di prima.
Grazie,
Ennebi
donata come sempre sei all’avanguardia ,da poco abbiamo parlato di molte iniziative che abbiamo nel cassetto e spero davvero che si riesca a metterle tutte in campo
Brava a presto pat
Meno male che c’è qualcuno che la pensa come me!!!!
Sempre così Maestro.
Mi piace, quando si inizia?
Per quel pochissimo che conosco Donata Burgata ho l’impressione di vedere una persona che ha pienamente colto lo spirito del Judo. Ovvero nel ns. mondo spesso fatto da super maestri abbastanza pieni di sè parlare con Donata ti dà l’idea che dietro una tranquilla umiltà si celi quello spirito di ricerca, di innovazione e di applicazione dei propri principi tipico dei grandi judoka ma più in generale dei grandi sportivi. E questa interazione con il rugby ne é una sicura riprova. Complimenti.
Sono totalmente d’accordo su quanto e stato scritto. Quando iniziamo?
Ma guarda te, che novità, mi piace che la cosa sia messa in evidenza su questo sito importante e letto da moltissimi praticanti, mi permetto di dire che alcune “scuole private” ma aperte al pubblico , hanno affrontato e risolto il problema da anni, tecnica didattica ecc. ecc.
Cara Odette la vincitrice MORALE sei TU ma questo non ripaga l’ingiustizia subita quei Signori Ufficiali di gara dovrebbero esseere messi a riposo per almeno 5 anni . Sei giovane sei brava vedrai che avrai grandi soddisfazioni , questo ti servirà per prenderti clamorose soddisfazioni alla BARBA di Ufficiali di Gra fazoisi ed incom
petenti
Interssante …è la forza esplosiva ? Nel judo ,insieme al l’equilibrio e’ fondamentale !
L’ennesima SCADENTE prestazione della nazionale…ancora e ancora!
Nonostante le fandonie che ci vengono propinate (nel sito federale si legge “ma non c’è nulla da recriminare”, “Anche se molto amareggiato, lo staff azzurro è soddisfatto da quanto dimostrato”, “soddisfazione per come ciascuno degli azzurri ha affrontato la gara, lottando all’altezza di qualsiasi situazione”,”la consapevolezza del team azzurro di valere quanto chi ha vinto” ecc ecc) come fossimo TUTTI DECEREBRATI, incapaci di vedere e capire, è EVIDENTE che (giovani o meno giovani non fa più differenza a questo punto) la NAZIONALE fa veramente acqua da tutte le parti…dai dirigenti, ai tecnici, agli atleti, nessuno escluso! Non sono bastate le batoste prese ai Mondiali, Europei, Continental Open, Grand Prix e Grand Slam? E’ un’ECATOMBE continua e senza sosta da anni oramai!
Mi sono veramente stufata, come tesserata e come italiana prima ancora, di sentirmi dire che “lo staff azzurro è soddisfatto da quanto dimostrato” come se nulla fosse accaduto! Io non sono soddisfatta per niente e non dovrebbe esserlo né lo staff né la dirigenza, anzi, sono proprio ARRABBIATA NERA! Insomma, basta essere lì, che poi se si fa un pessima figura và sempre bene lo stesso…ma allora chiunque è capace di fare il tecnico/dirigente in questo modo!
Se avessi risultati così carenti nel mio lavoro, altro che “molto amareggiato…[ma] soddisfatto da quanto dimostrato”, i miei clienti mi darebbero un bel calcio nel sedere (passatemi il termine poco fine) e si andrebbero a cercare qualcuno più competente! E noi invece, nonostante tutto, nonostante le innumerevoli possibilità accordate, continuiamo ancora a tenerci (visto che non hanno MAI minimamente pensato, nonostante i pessimi risultati ottenuti, alle proprie DIMISSIONI) questi dirigenti e questi tecnici (NB: tra l’altro pagati con i nostri soldi!)? Ma non ci è dovuta neppure un’ammissione di colpa da costoro (che è sempre di qualcun altro o della sorte avversa!)? Non sarà ora di cambiare atteggiamento, strategie, politiche, programmazioni….e, soprattutto, staff e dirigenza?
Sono daccordo, ad eccezionale del primo punto, perche paragonare il livello continentale a un “campetto” rispetto a quello mondiale non ha senso, i nostri azzurri sono stati tra i migliori in europa e avrebbero potuto esserlo anche a livrlo mondiale. Ricordiamo anche che nella gara europea la fortuna è stata dalla nostra parte. Ai mondiali assolutamente no!
La prima cosa che noto è il poco dibattito generato da questi articoli, quasi come ci fosse timore a prendere una posizione. Eppure non dovremmo aver paura a farlo, in fondo si tratta del nostro sport e, in alcuni casi, del nostro futuro. Un sano dibattito, se mantenuto nei dovuti binari, non può che essere benefico.
Entrando nel merito, che il mondo del judo sia in forte evoluzione non lo scopriamo certo ora, è un processo che è in atto da almeno due quadrienni, sarà inesorabile ed irreversibile, soprattutto necessario se vogliamo evitare la fine della Boxe e della Lotta. Inevitabile non vuol dire che non siano necessari aggiustamenti, anzi, ma o siamo attori protagonisti nei cambiamenti all’attuale regolamento oppure ci troveremo inesorabilmente a subirlo (come sempre).
Tra questi cambiamenti, anche di mentalità, il cardine è la LIBERALIZZAZIONE delle gare internazionali, da questo non possiamo prescindere: sarà doloroso, sarà costoso ma la direzione non può che essere questa.
Il secondo a mio avviso passa per un ripensamento degli allenamento collegiali: perché non tornare agli intercentri? Modificati certo, ripensati certo ma così avremmo più possibilità di confronto e una base più allargata.
Terzo, perché non tornare ad una commissione tecnica giovanile che segua cadetti e junior? I risultati a suo tempo si sono visti, perché abbandonare qualcosa che funziona?
Quarto, i recuperi, si è vero, recuperare dai quarti può essere limitativo ma tutte le nazioni sono nelle stesse condizioni, non può essere un giustificativo per una spedizione “negativa”, magari un punto di miglioramento ma attenzione alla durata delle competizioni.
Arbitraggio, punto dolente….contiamo poco? Una ragione in più per intervenire a livello politico e federale…..però la stessa attenzione la gradirei anche a livello nazionale…
Convocazioni, non voglio questionare su chi hanno portato, sono tutti ragazzi di valore, ma forse qualcuno in più ci poteva stare.
Ultimo, i tecnici, è solo un mio pensiero ma se ognuno si deve portare il proprio tecnico personale che senso hanno i tecnici federali? è una provocazione chiaramente ma anche qui sarebbe meglio mettere delle regole certe e precise onde evitare personalismi e iniquità….che sia ancora l’intercentro la soluzione?
Come ribadiamo da tempo, la formula di recupero ai quarti è allucinante!!! se non sei IL MIGLIORE, il risultato dipende solo dalla fortuna del sorteggio!!! così abbiamo perso anche la Giuffrida ai mondiali !!!! ma c’è qualcuno dei nostri che si fa sentire, quando a livello internazionale prendono queste decisioni AGGHIACCIANTI ???? Lo scopo è solo quello di finire PRESTO, poi però spalmano le categorie su 5 giorni, così aumentano i costi per tutti !! e pensare che qualcuno vorrebbe introdurre la formula anche in Italia !!! Chi vuole finire le gare presto, può anche restare a casa !!!
sul fatto che i mondiali siano andati male non ci sono dubbi.
l’analisi fatta mi sembra corretta ma incomincerei parlando dando uno sguardo indietro nel tempo.
ovvero da quando la nazionale juniores e’ stata affidata allo staff che segue la nazionale maggiore.
forse dovrebbero scorporare le tre categorie ca-ju-se come fanno all’ estero nelle nazionali dove la programmazione e’ primaria e girano piu’ squadre contemporaneamente .
il fatto che non si faccia questo potrebbe essere un problema di budget, ma quando si sa’ che si porta una squadra femminile per una gara a squadre e la piu’ forte (odette) viene ritirata prima perche’ deve fare un altro torneo la settimana dopo e non ti tuteli portando un altra al suo posto o per lo meno riporti la squadra due giorni prima a casa per risparmiare, dove sta la programmazione di questi tecnici?
sono soldi buttati
non era meglio portare a questo punto una categoria in piu’? almeno quei nomi citati nell’ articolo o ad esempio il campione italiano 81 tagliato fuori anche agli europei? perche’?
si sono portati atleti meno competitivi di altri in tutte e due le competizioni (europei e mondiali) frutto di un clima di amicizia e commiserazione ;che chi e amico di chi…. puo’ partecipare alle gare e altri no.
un esempio futuro e’ il fatto che ci saranno gli europei u23 e ci sono gia’ degli atleti che sanno di essere convocati e altri no perche’? vi sembra giusto che qualche allenatore si avvivicini ad un atleta e gli confessa il fatto che lui fara’ una gara in cambio di un futuro appoggio di stima comprato? e come se la nazionale di calcio prima della convocazione ufficiale dei mondiali diceva gia’ da una settimana che rossi era tagliato fuori cosa sarebbe successo in quel caso a prandelli?
lo stile della tangente della parola all’ orecchio delle lobbi per favoritismi non so quando finira’ ma questo e’ il risultato.
teniamoci comunque i risultati positivi che ogni tanto escono fuori grazie alle capacita’ di atleti favolosi che anche noi possediamo
Ragazzi vq bene il dibattito e le critiche… ma non possiamo sparare fango con un prestazione così ed essere entusiasti per qualche colpo di fortuna.
Sicuramente agli Europei abbiamo avuto fortuna, ma i ragazzi sono stati bravi ed avevano gli giusti stimoli… Dopo una prestazione del genere ci aspettavamo tanto ai mondiali e siamo rimasti delusi!!!… Magari hanno dato tanto… forse troppo agli europei e x questa gara sono mancati gli stimoli o si è dato troppo x scontato…
Credo che il problema della Commissione Giovanile x JU e CA era una buona cosa, perchè un JU è un atleta ancora giovane ed in fase evolutiva fisica e tecnica e ha necessità di insegnanti che lo allenino ma anche che lo istruiscano, perchè spesso nei club mancano basi fondamentali che non permettono hai ragazzi di rimanere competitivi nelle successive classi.
E’ altresì, vero che gli JU hanno necessità di confrontarsi (in gara ed in allenamento) più spesso a livello SE per crescere in esperienza.
I club sono spesso troppo isolati ed ognuno fa per se… questo non ci fa crescere, perchè le grosse società sono sempre le stesse ed inserirsi in un circuito del genere è difficile se non impossibile, partendo da piccole realtà.
Secondo me bisognerebbe migliorare il livello degli insegnati dei club… e poi formare realmente quelli della nazionale… perchè non è detto che un fortissimo atleta da un giorno all’altro passa dall’agonismo puro alla direzione tecnica…. devono studiare e dimostrare che sono capaci…
cmq speriamo bene e buon World Judo Day a tutti
Mi preme immediatamente fare una nota in riferimento alla dichiarazione di Mario Macalli, presidente della Lega Pro: ” amo il calcio limitatamente alla versione sportiva della parola. VOI ne avete fatto un business con milioni di euro che ci girano attorno, quindi VOI con lo sport non centrate NULLA, conferma mi viene data dall’affermazione che fate. Lei e i suoi “giocatori di palla” guadagnate in un mese quello che un judoka professionista all’apice della carriera e in forza ad un gruppo sportivo militare guadagna in diversi…ma diversi anni di DURO lavoro, lavoro che lei e i suoi “tiratori di palla” non si sogna neppure lontanamente di fare. E poi non mi offenda i tennisti, almeno quelli portano grandi risultati. Quindi abbia il sacrosanto coraggio di stare zitto, lasci valere più l’opinione di noi POVERELLI…(di soldi…ma di cuore siamo ricchissimi…..)
Passiamo al problema. Tutto lo possiamo raccogliere in una sola parola: MERITOCRAZIA. Si adesso se sei bravo vieni considerato e convocato (o comunque dovresti essere convocato obbligatoriamente) se sei meno bravo (…purtroppo..) stai a casa. Sono finiti i tempi belli…adesso servono medaglie…ma quelle vere…altrimenti VIA.
Per me è giusto….quindi l’atleta forte porta medaglie, le medaglie i soldi alla federazioni, i soldi portano qualità e preparazione agonistica, la qualità porta prestigio allo sport.
Signori…la musica è cambiata…e se non cambia…cambiamo sport…FACCIAMO CALCIO…hihihihih
buon allenamento a tutti…
bene bisogna dire che Malago aveva anticipato queste sue idee quando è stato votato e finalmente è riuscito a farlo ,penso che in un momento come quello che l’Italia sta vivendo sia doveroso x tutti pensare e agire in economia
So che nella stessa riunione si dovevano stabilire anche (oppure lo hanno già fatto) i parametri x l’altra azione, che reputo positiva , una card con tantissime agevolazioni x gli atleti del club olimpico e la nascita delle promesse olimpiche che avranno una borsa di studio di 10.000 euro
chissà se sono state approvate e se ci toccheranno e come ?ai posteri ardua sentenza
Personalmente credo ci sia un peccato originale nel problema “organizzazione gare”.
Perché un club inizia ad organizzare una manifestazione agonistica?
Spesso si inizia con manifestazioni giovanili e poi via via si cresce in ambizioni.
Le motivazioni possono essere varie od un mix di diverse ragioni.
Tra quelle dichiarate e quelle nascoste possiamo trovare: far fare esperienza ai propri ragazzi, fare cassa per il proprio club, avere visibilità nel proprio territorio con contatti con le autorità locali ed altro.
Ma se le andiamo a vedere una alla volta vediamo che spesso non sono realmente mirate all’obiettivo dichiarato.
1) Far fare esperienza ai ragazzi. Poi con le formule più diffuse i ragazzi, se va bene, fanno 2 incontri di media a testa. Ovviamente formule con gironi successivi permetterebbero meno quote di iscrizione…
2) Visibilità sul territorio. Sappiamo tutti che nemmeno gli addetti ai lavori vanno a “vedere” una gara di judo specie se dura 8-10 ore. Alternative? Gara a squadre, bianchi e rossi, ecc. Problema? Poche quote iscrizione.
3) Fare cassa? È l’aspetto più facilmente raggiungibile attraverso tanti atleti per tatami, pochi arbitri che lavorano tante ore.
Da atleta ho avuto la fortuna di poter partecipare a brevi manifestazioni come quadrangolari per squadre regionali (o di interclub) con durata limitata, presenza di pubblico e ritorno d’immagine del Judo e gratificazione degli atleti solo per il fatto di “esserci”.
Come tecnico e genitore ho assistito mio figlio nella sua partecipazione ad una Bianchi contro Rossi nel milanese con palestra piena di gente anche di non addetti ai lavori.
Credo che se tante gare minori avessero non solo libertà ma addirittura la spinta a cercare formule alternative si faciliterebbe la disponibilità di tutti a collaborare con chi nello stesso territorio organizza una gara di Gran Prix pretendendo a quel punto il rispetto assoluto dei dettami federali.
sono assolutamente d’accordo con tutto quanto scritto da Comi frequentando le competizioni internazionali vedo spesso cose che potrebbero essere adottate anche in un trofeo più casalingo ,come presidente di giuria mi ritrovo spesso di fronte a situazioni non consone al rispetto degli atleti spettatori ecc.ecc
proposte :1° competizioni divise x classi (non tutte le categorie x fare cassa) 2° supporto del comitato regionale alle società che si caricano l’onere dell’organizzazione (es il rimborso che viene dato agli arbitri e presidenti) fornitura dell’attrezzatura adatta –3°quando si richiede l’autorizzazione a organizzare una competizione elenco e foto della struttura –4° relazione finale del responsabile gara e arbitri e presidenti di giuria non che firma del comitato regionale
così facendo si responsabilizzerebbero di più sia gli organizzatori che i comitati regionali naturalmente non ho ripreso le idee che già hai inserito tu nel tuo articolo
Aggiunta di uno stage finita la competizione magari seguito da qualche insegnante della società organizzatrice non lo vedo male permetterebbe un ulteriore scambio sopratutto a quei istruttori che portano varie categorie e che magari i propri atleti fanno uno o due incontri e attendono tutta la giornata x tornare a casa ,così facendo si uniscono le due cose e si possono anche alzare le quote di iscrizione
anche in altre nazioni si fa e non sono francia germania ma nazioni cosiddette più povere
Al tempo, nella mia vita sportiva ho organizzato gare per bambini, per adulti, di judo e di jujitsu, due finali nazionali, 10 judoboy all’interno di 10 trofei A.Oldrini, gare con AISE, da atleta partecipato a qualche campionato Italiano, gare all’estero, ecc. ecc. qualche problema c’è ma bisogna uscire dal pantano delle abitudini e guardarsi attorno; chi fa gare lunghe nello sport con molti atleti di età categorie, diverse ecc. ecc.? non molti sport, nuoto, ginnastica, scherma?, . Un organizzatore deve far quadrare i conti e oggi è difficilissimo, infatti alcune gare storiche sono sparite, qualcuno si ricorda ad esempio il Guido Sieni o il Trofeo Tre Torri? oggi vi sono i circuiti grand prix negli anni 80 le interfasi che però organizzava la federazione e i relativi comitati.
far quadrare i conti in un bell’impianto ecc. ecc. senza l’aiuto federale è quasi impossibile, e infatti si taglia andando magari in strutture che costano poco o sono obsolete, contributi pubblici scarsi, sponsor privati un miraggio,ALLORA BISOGNA CAMBIARE TUTTO ad esempio con manifestazioni per poche categorie e un contorno spettacolare (OLDRINI Docet) oppure una serie di tornei ad arbitraggio degli insegnanti per farer “esperienza” poi ogni tanto la vera manifestazione federale in pompa magna, perchè per arrivare ai grand prix in spagna ne passa di acqua sotto i ponti
Non credo molto al grado di ascolto delle persone che hanno incarichi pubblici, quali ritengo siano i rappresentanti federali e non, ma invierò all’ indirizzo e-mail le cose che mi permetto di scrivere qui di seguito. Quello che scrivo sono cose che più volte ho sentito proporre e a volte mi sono provato a proporre.
Gare per :BAMBINI-FANCIULLI-RAGAZZI–gestione meno vincolata ad attività federale, con tecnici e genitori che partecipano nell’ organizzazione-svolgimento ed intrattenimento per una giornata da svolgere in un raggio di 50-80 km di distanza mentre di 2 giornate con distanze superiori ai 150-200 km con una giornata dedicata a giochi-scambi e simili; ESORDIENTI A e B-1- ci sia una seria e professionale coordinazione tra CONI- FEDERAZIONI e sistema del trasporto pubblico e privato per avere una gestione conveniente e convenzionata degli atleti-istruttori-arbitri che durante i fine settimana si muovono ;-2- codificare un sistema tramite dati statistici che dia modo al peso/iscrizione di avere il numero del tatami e l’ora di inizio della categoria;-3-avere sistemi tecnologici che possano garantire un’ aggionramento in tempo reale; -4- dare dei punti di locazione precisi alle società per tecnici e atleti nelle strutture delle competizioni per evitare “ricerche disperate”;-d- fornire intrattenimenti e zone di riscaldamento evitando bivaccamenti e sovraffolamenti che a volte risultano drammatici;-e- aumentare le gare a squadre permettendo anche con squadre miste, creando anche un circuito di tornei regionali/nazionali a scapito di prove individuali;-f- possibilità di uso diretto di sistemi tecnologici e di interazioni dirette, anche informali, ma atte ad ottenere il massimo chiarimento diretto tra arbitri e atleti-tecnici; CADETTI-JUNIOR-1-ovviamente una inversione di carico tra gare a squadre e individuali ;-2- una compilazione anonima fatto da tutti i tecnici-arbitri-atleti presenti ad ogni fine trofeo da consegnare ai tecnici/responsabili federali e all’organizzazione per commentare organizzazione/atleti/tecnici;-3-stage,incontri e simili da organizzare prima o dopo la gara non solo mirato agli atleti ma anche valutando l’andamento di un trofeo-gara-campionato .Inoltre credo che si dovrebbe puntare ad una Federazione Italiana con tutti coloro che vogliono condividere un percorso agonistico e non quello di Federazioni Regionali che si organizzano in maniera leopardesca sul territorio Italia. Per cui se non c’è la possibilità di condividere e collaborare (credo che un signore giapponese lo pensava…), in maniera allargata e coordinata avremo qualcuno che cresce di più degli altri e non una crescita comune e ovviamente di maggior livello!!! Grazie per lo spazio.
Una iniziativa veramente lodevole e da pubblicizzare al massimo in modo che possa essere estesa anche ad altre facoltà. E’ un’iniziativa concreta che va nel senso di risolver il problema del drop out degli atleti senior
Buongiorno,
ho appena letto quanto scritto da Direttore di Judo Italiano. Tutto giusto necessita che colui che ha inviato la missiva si identifichi con gli addetti ai lavori per poter almeno verificare il contenuto di quanto asserito.
Dal mio punto di vista, non conoscendo le critiche rivolte dall’anonimo, ma da quanto fatto filtrare dal direttore direttore di Judo Italia, posso dire che in Federazione sta succedendo qualcosa di grave. La verità è che, con l’inizio del nuovo quadriennio nel gennaio del 2013 nulla è cambiato… “Tutto si rinnova ma nulla cambia”, questo modo di gestire le attività Tecniche non porterà mai beneficio agli atleti e ne tanto meno a tutti coloro che vivono di questo sport. La verità converrà nascosta a lungo, a breve sarà portata a conoscenza di tutti e ne vedremo delle belle. Io al posto del Presidente Federale chiederei conto allo staff tecnico di giustificare tutti gli sforzi economici che sono stati fatti fino ad oggi senza portare alcun risultato utile. E mi riferisco ad atleti convocati e portati alle gare senza averne alcun diritto in base ai regolamenti sanzionati dalla Federazione ad inizio quadriennio. Oppure di inutili, ma solo solo fini a se stessi, stage all’estero ove alcuni lavoravano seriamente mentre per altri era solo una vacanza a spese delle Federazione e dei contribuenti.
In attesa di sviluppi, porgo cordiali saluti.
A presto
E’ purtroppo in grande quello che capita anche nei piccoli – medi o presunti “grandi” club. Quindi di che si lamentano ?
Cari signori,
Alla faccia dell’identificarsi, “mister ics” e “Gerry Luis” non voglio entrare in conflitto con le opinioni di nessuno, tutte legittime e sacrosante, ma non è inopportuno commentare un articolo del genere nascondendosi dietro nomi di fantasia?
Cordiali saluti
Diego Morelli
Chiedo scusa, ma io non sono collegato da nessuna parentela con il sig. Pino Morelli
Grazie
Che non sarebbe un disonore, ti posso assicurare! Ma hai fatto bene a specificare, grazie.
Caro Pino, anche per me sarebbe un onore e magari siamo parenti per davvero, ho scritto questa precisazione solo per essere sicuro che qualche benpensante non abbia l’idea che ho scritto solo perchè direttamente interessato. Invece condivido appieno il tuo pensiero solo perché lo trovo giusto e soprattutto senza fini personali.
Cordialmente Spiderman! Ahahahah
Spero di conoscerti di persona molto presto!
Cari amici da tanto tempo su Judo Italia e anche sul social network FB “EnneBi” ed altri hanno criticato l’operato della Direzione Tecnica sulla gestione degli atleti e dei risultati. Devo ammettere, con il senno di poi, che avevano e hanno pienamente ragione. Detto questo come si nota non è cambiato nulla, anzi le cose peggiorano sempre di più.
Per capire di quello che stiamo parlando invito a leggere il comunicato sul sito della FIJLKAM relativo alla riunione del Consiglio del Settore Judo. Dal comunicato si può immaginare cosa avrà scritto l’anonimo “Miki Salvi”.
Ho letto e riletto il comunicato e mi sono posto alcune domande, che elenco di seguito, con la speranza che qualcuno possa darmi delle risposte:
– è sicuro che le motivazioni delle dimissioni del DT sono quelle?;
– qualcuno sé chiesto perché il preparatore atletico ha dato le dimissioni?;
– per quale motivo gli atleti della cat. 73 kg dovranno essere affidato ad un solo tecnico, mentre fino ad ora la gestione tecnica dell’intero team era affidata ad una sola persona?,
la risposta a questa ultima domanda è semplice, vi invito a vedere, a breve, chi saranno gli atleti scelti dalla Commissione. Questa è e sarà una altra sconfitta per questo sport e tutto il movimento che c’è dietro. Il Judo in Italia, purtroppo, non potrà mai crescere ed avvicinarsi ai livelli di altre Nazioni come Francia, Germania, Portogallo, Polonia, Rep.Ceca etc. resteremo sempre ai margini. L’italia del Judo sarà, con rispetto parlando, come Malta nel calcio.
cordiali saluti
Scusate se mi intrometto in questa discussione. Io ero passato per dare uno sguardo ma voglio dire la mia, se permettete. Sapete perchè le cose non cambiano? Perchè non firmate le vostre considerazioni, le vostre affermazioni e questo non fa altro che far crescere ancor di più un potere che ha vissuto, fino ad oggi, sul ricatto, sulla minaccia, sull’esclusione. Voi, non firmando quanto sostenete gli date più forza. Di cosa avete paura che vi tolgano il vostro Dan? O la vostra cintura nera? Ma se state dicendo che è finito il judo italiano cosa pensate possano contare la vostra cintura o il vostro Dan. Continuando con questa mentalità lasciate agli altri la possibilità di gestire il vostro futuro e quello del vostro sport, non assumendovi la vostra responsabilità di quanto affermate distruggete, in un solo scritto, tutti gli anni che avete trascorso sul tatami. Non firmando, firmate la fine dei vostri sogni e delle vostre aspettative rispetto al judo. Se invece che fare judo aveste fatto gli idraulici avremmo avuto dei professionisti in più. Cordialmente, Batman
<>
Alle domande che mi ero posto ieri leggendo il comunicato della FIJLKAM, e che ho postato nell’editoriale “Rumors: siamo alle solite” del Direttore Morelli, l’ articolo di AC ha confermato tutti i miei dubbi sui reali motivi delle dimissioni/dismissione del DT.
Le motivazioni addotte dalla Commissione sono contraddittorie. Penso che già a suo tempo la scelta di nominare il Maestro Toniolo, fatta dal compianto Presidente Pellicone dava fastidio a tanti anche all’interno della Federazione. Ci sono stati e ci saranno sempre, elementi occulti che tramano da sempre e che trameranno anche nel futuro prossimo. Il fatto stesso che da diversi quadrienni lo staff tecnico delle nazionale è scelto tra elementi che provengono dai Club militari questo fa molto pensare.
Secondo me al vertice della DT dovrebbe essere nominato una persona che, oltre alle doti tecniche, sia fuori dagli schemi dei Club, per dirla tutta una persona “super partes”.
Per quanto riguarda la scelta di nominare un tecnico esclusivamente per seguire i soli kg.73 la dice lunga, come detto nel mio posto sull’articolo “Siamo alle solite” bisogna aspettare le scelte che farà la Commissione per definire gli atleti che meriterebbero di continuare a seguire il percorso per le qualificazioni Olimpiche per capire il perché della scelta ma soprattutto della tecnico scelto.
Ci saranno delle sorprese e si evidenzieranno alcuni aspetti del perché il DT è stato silurato.
JL
Non capisco una cosa…forse più di una….comunque, quando capita una cosa del genere in altri sport a farne le spese è tutto lo staff, e cioè il DT e i sui allenatori, qui sembra che a farne le spese sia solo il solo vertice della piramide. Delle due una, o il M° Toniolo ha pagato per tutti oppure non è stato lui a potersi scegliere i suoi allenatori, e questo sarebbe gravissimo perché è indice che l’anatra era zoppa in partenza.
Sono Pitrelli Antonio Presidente e direttore tecnico dell’ASD Ken Kyu Kai Sporting Libertas, i problemi sono sempre gli stessi: la cattiva
organizzazione delle gare di judo; gran Prix e tornei privati hanno raggiunto un livello veramente vergognoso che demotivono sempre di più atleti genitori e noi maestri a partecipare alle competizioni di judo.
Problemi: Tempi biblici di attesa
Arbitri e presidenti di giuria costretti a svolgere le loro funzioni anche 12-14 ore di seguito
Regolamenti non rispettati !!! per accorciare i tempi di gara
Risoluzione (come proposto dal sottoscritto 12 anni fa per le finali nazionali)
Divisione obbligatoria dell’orario del peso con categorie pari al numero dei tatami allestiti
Obbligo d’inizio gara mezzora dopo il peso (gli atleti hanno diritto di sapere con certezza quando completare il riscaldamento)
Avvisare se eventualmente ci fossero dei ritardi con esposizione delle poole con ora d’inizio gara.
Vietare gare con promiscuità di categorie dividere NA Da AG in giorni differenti.
Vietare variazioni di regolamento (accorciare tempi di gara o golden score)
Multare le società che non si attengono alle regole che per far cassa prendono più iscritti di quelli che l’impianto allestito può sostenere mettendo in serio pericolo l’incolumità degli atleti e l’immagine del judo e della federazione che dà il patrocinio !!!!
Dare un tempo massimo alle gare ad es. quattro ore dal peso.
Per le gare lunghissime prevedere due turni di arbitri.
Colgo l’occasione per i miei sportivi saluti.
PS io sono anche l’organizzatore dei famosi bianchi e rossi che si svogevano a Somma Lombardo.
Non stupiamoci…. siamo in italia purtroppo … Serviva una vra ittima sacrificale e’ stata trovata a scapito della verita’. Il circolo e’ chiuso e lo rimarra’ come in tutte le lobbies italiane… non servono i sacrifici non serve l impegno o sei nel giro o sei fuori chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia… purtroppo. Si sa gia’ chi deve essere spinto e chi no e non e’ un discorso di merito ma di dove sei e da dove arrivi …. spero tanto che i giovani che sono animati da tanto spirito di sacrificio e da tante speranze prima o poi possano incontrare un ambiente sano con ilq uale misurarsi, per ora e’ un’utopia ed e’ sotto gli occhi di tutti. Paga sempr eil piu’ scomodo non chi commette errori o chi vede solo il proprio orticello… W L’Italia
Il mio commento di sicuro sarà fuori luogo e fuori tema…
Fijlkam:
Per 32 anni è stata presieduta dal compianto presidente Matteo Pellicone (32 anni??? Si….)
Dopo il Dott. Pellicone gli succede nel ruolo di presidente federale Domenico Falcone, che per trent’anni è stato al fianco di Matteo Pellicone con vari incarichi, fino ad essere nominato Segretario Generale dell’allora FILPJK nel 1999.
Concedetemi l’esempio, è un po’ come a Cuba che dopo 50 anni di presidenza, Fidel Castro si dimette e….chi diventa presidente? Mà suo fratello Raul Castro naturalmente… Cosa è cambiato a Cuba? Niente…
Il presidente della federazione Francese di Judo “JEAN-LUC ROUGE” è il presidente dal 2005 (9 anni), il presidente della Federazione Tedesca “Peter FRESE” è presidente dal 2005 (9 anni), in Olanda “Willem Jan Stegeman” è il presidente dal 2013 succeduto a “Jos Hell” presidente per 12 anni…
Secondo mè in Italia prima di allenatori e direttori tecnici bisognerebbe cambiare i vertici, persone che sono da 30 anni e più nella stanza dei bottoni, che sicuramente hanno fatto anche tanto bene al judo Italiano mà che ha tutto c’è una fine, e che ci vogliono persone, idee nuove, nuovo entusiasmo…
Siamo alle solite…..addirittura un tecnico assoluto per questa categoria speciale: 73 kg.Mi chiedo che cosa ha di tanto speciale questa categoria????.
Due tecnici su quattro hanno dato le dimissioni,direi bella media.Quali sono le motivazioni del dimissionario prof.ALBERTO DI MARIO???
Sono molto preoccupato per il futuro di questa disciplina speriamo in bene.Buon lavoro a tutti
certamente si tratta della solita “italianata” che in altra e per altra occasione ho definito ” Bandar Log” che poi un laico come il presidente Federale presieda una commissione tecnica…è forse un coinvolgimento tecnico atto a parare le terta ad altri? quanto al sig. Murakami dato e considerati i precedenti dove poteva finire se non in Italia……scadenze: solo biologiche, basta aspettare
Murakami? Dopo tutti gli scandali in terra nipponica? Beh, chi si somiglia si piglia………..
Che amarezza!
Il M.Toniolo quando era in collaborazione con i cadetti e juniores ha dimostrato le sue capacità nel crescere la squadra e facendo prendere importanti medaglie. Ho invece l’impressione che Pino non sia all’altezza della situazione visto i risultati dei maschi. Gli atleti vanno motivati e curati perchè sono loro il nostro futuro judoistico, naturalmente parlo dei giovani che sono stati messi da parte per ben due anni.All’estero portano ragazzi sempre più piccoli a fare gare di qualificazione, ovvio che all’inizio perdono con i colossi ma i risultati recenti della ranking list fa notare come pian piano siano saliti ai piani alti.Dove sono i nostri? A casa!!! Perchè lui si chiude in pochi atleti tra cui tanti veterani e non lascia spazio agli emergenti. Sig. Maddaloni ricordati che c’è anche il 2020 e se i ragazzi non li prepari adesso rimarranno sempre dei “bambocci” e questo per colpa tua che non sai fare il tuo lavoro!Io avrei rimosso lui prima che faccia altri danni e rovini i nostri TALENTI di cui l’Italia ha bisogno!
Nel giudicare un professionista come Pino Maddaloni immagino avrai perlomeno pari esperienza. Come semplice appassionato della materia, dopo aver seguito delle World Cup, il mondiale junior a Lubiana e l’europeo a Montpellier posso dirti che se c’è qualcuno che mi ha positivamente impressionato come tecnico è stato Maddaloni. Se devo trovare un possibile limite a ciò che ho visto è che può raggiungere qualsiasi risultato ma solo con atleti simili a lui, chi ha visto combattere Esposito a Lubiana penso possa capire cosa intendo: molto coraggio e ritmo dal terzo minuto. A tratti Parlati ha mostrato gli stessi grandi potenziali a riguardo ma il contesto era diverso. Al di là delle opinioni personali ritengo che se bastasse additare qualcuno e sostituirlo avremmo già raggiunto da tempo la Francia nel medagliere.
Al ristorante del centro Pellicone do Ostia, Raffaele Toniolo pranzava sedendosi ai tavoli normali.
Falcone invece mangia nel separè e non si mischia agli atleti ospiti…
A’ Dartagnan tu invece vai a cena com Portos, Athos e Aramis? Ma per piacere fai l’uomo che non costa niente!!
Diego Morelli non m’interessa fare l’uomo con te.
Falcone è da decenni in federazione,che è governata da meridionali. Si sente una spanna sopra gli altri,chissà perché.
Ma io non sto criticando quello che dici , non dico che sia giusto o sbagliato, dico che non ci si deve nascondere per dire quello che si pensa. Questo si fa nei regimi dittatoriali.
E mi sembra che noi “apparentemente” siamo ancora in democrazia.
PS a questo punto mi viene da pensare che mi conosci! Nel caso ti invito a contattarmi per poter almeno confrontare civilmente le nostre opinioni.
Grazie
Siamo in Italia e le infrastrutture politiche che governano il Judo da 32 anni non fanno eccezione a quelle che ci governano lo stato da Montecitorio. Credo che le liti tra tecnico e staff (lecite, si è trovato uno staff calato dall’alto e non scelto da lui) siano solo il pretesto dell’allontanamento (gli impegni di lavoro sono una cazzata, ma chi vogliamo prendere in giro…). Molto probabilmente, come accade in tutte gli ambienti politici italiani, conoscendo personalmente il M. Toniolo, è presumibile che si sia inimicato la nomenclatura per ragioni diverse. La sua rettitudine ed il suo genuino impegno probabilmente hanno intaccato vecchi accordi e stavano minando vecchi privilegi che duravano da anni e che a noi italiani piace rimangano tali. Inoltre il M. Toniolo è una persona acuta molto intelligente e capace: un mix dirompente che ai nostri vecchi barbagianni fa paura. Per quello si preferisce avere personaggi con una capacità critica nettamente inferiore: non possono infastidirci e li manipoli meglio.
purtroppo vedo che bene o male siamo tutti d’accordo.. Il Maestro toniolo non poteva piu restare nel gruppo dove una lobby decide i predestinati non sulla base dei meriti ma per divisioni di parte non ermettendo a qualche emergente di provare . Chi sbaglia nel gruppo della lobby e’ assolto chi sbaglia al di fuori e’ sempre bastonato e probabilmente il M Toniolo questo non lo voleva, conoscendone l’impegno e la capacita’ critica e decisionale. Pertanto di male in oeggio chi doveva cambiare e’ rimasto si e’ aggiunto un Giapponese di turno e ttti vivranno felici e contenti .. Su tutto il resto meglio non esprimere giudizi …..
Bella questa, un sacco di commenti sul judo da parte di attori, personaggi dei fumetti e altro, zingari, moschettieri ecc. ecc. e VOI sareste quelli che vogliono cambiare il judo italiano? ma per favore, incominciate a scrivere il vostro nome e cognome e prima di preoccuparsi della direzione tecnica nazionale preoccupatevi del fatto che alle qualificazioni degli assoluti non ci va più nessuno, io ho solo il dato lombardo, una 60ina di atleti fra maschi e femmine in tutte le categorie e, mi rifersicono che molte altre regioni anche blasonate non stanno meglio, IL JUDO ITALIANO SPORTIVO E’ FINITO. Bisogna azzerare tutto e ricomnciare tutto da zero.
Risposte a senso unico…tutte risposte di parte…tanto di cappello al maestro Toniolo che rispetto professionalmente, ma forse in questa veste è mancato qualcosa che forse non sapremo mai. (aspetterei anche una intervista dello stesso CT per cancellare qualche dubbio…non credete?)
Per me via Toniolo via tutti…ma non per una questione politica che inutile parlarne( non dimenticate che questa è l’Italia…) ma per una questione di risultati e scelte sbagliate. Forse in una squadra si dimettevano tutti, ma si vede che tanta squadra non erano…ovviamente tutto a discapito di chi lavora con sudore e per POCHISSIMI SPICCIOLI…o nulla …GLI ATLETI.
CLAUDIO Zanesco, concordo con te…praticamente molte critiche solo distruttive e non costruttive… pochi fatti…insieme dobbiamo dimostrare con fatti alla mano che si vuole cambiare un sistema forse “sbagliato”, insieme dobbiamo ricostruire o modificare un sistema lontano dalla meritocrazia, che forse un tempo dava i suoi risultati, oggi no. Far capire che bisogna intervenire immediatamente su tutti gli aspetti di questo grande sport…..MERITOCRAZIA MERITOCRAZIA e UMILTA’ alla base NO di un cambiamento, ma alla base di una correzione del sistema.
Amici non sognatevi di fare la guerra…essa non porta a nulla e poi sappiamo come finisce.
Aspetto qualche dichiarazione del nostro ex CT.
Io non mi vergogno a mettere il mio nome è cognome, anzi ci tengo a scrivere chi sono è da dove provengo!
Sono un atleta ora anche collaboratore dell’akiyama settimo, e ho avuto l’onore e sopratutto il piacere di essere allenato e di aver conosciuto personalmente il maestro Raffaele Toniolo, il nostro purtroppo ex DT!
Sono un laureato in scienze motorie e triennale scienze e tecniche del l’allenamento sportivo, oltre che in possesso dell D.u.e.p.p. Diploma europeo come preparatore fisico per gli sport di squadra e individuale con la specializzazione sul judo e le arti marziali.
Quello che è successo è scandaloso, quando una persona lavora in maniera onesta dettando delle regole e rispettandole in prima persona, non facendo favori a nessuno e chiedendo trasparenza ai vari responsabili,allenatori militari,”grandi vecchi ecc…” Viene mandato via con delle scuse”!
E poi le dimissioni di Alberto di Mario, l’unico dopo Stefano Frassinelli (che nota bene come preparatore e italiano in primis insieme a Ezio Gamba sta mietendo successi e risultati in Russia!) avesse non solo l’esperienza da atleta e praticante di questo sport,ma anche i titoli per fare il suo lavoro! E il concorso per la sua carica dov’è uscito di grazia? Dov’è il bando da preparatore per le squadre nazionali? Dove sono stati pubblicati i bandi di concorso per le cariche sempre da preparatore atletico per i gruppi militari? Le persone che ricoprono tale ruolo hanno i titoli per poterlo fare?
Siamo tutti scemi noi che abbiamo studiato???
In una federazione dove non ci sono veri
In una federazione dove non ci sono veri responsabili tecnici, non solo con un corso allenatore, o con una posizione politica,ma con una laurea o titolo academico eguale, abbiamo perso 2 seri professionisti e tecnici!
Mi auguro che tutti coloro che sono in carica come preparatori atletici nei gruppi militari, o come tecnici abbiano i titoli altrimenti almeno personalmente, come laureato e titolato per questi posti, darò battaglia per avere giustizia in ogni sede competente,su quanto spetterebbe a persone e ragazzi laureati e titolati per ricoprire veramente queste posizioni come il sottoscritto!
Ringrazio ancora il prof A.Di Mario per la sua supervisione nelle mie tesi e gli auguro il meglio per il suo continuo professionale!
Abbiamo fatto un passo indietro. Sono molto dispiaciuto per Raffaele Toniolo che finalmente aveva portato una ventata di onestà nella Nazionale Italiana. Io non ho l’esperienza per dire cosa fare per migliorare la situazione ma certamente avrei messo in gioco atleti di alto livello tecnico come Brambilla, Bruyere e Meloni per far crescere i ragazzi. Credo che gli azzurri abbiano bisogno di un continuo progresso tecnico sia nel ne waza che nel nage waza e di training camp programmati con le nazionali più forti (almeno le europee)!!! Adesso la vedo grigia…
Poco posso aggiungere all’amarezza che provo per questo clima da “basso impero”.
Posso e voglio soltanto esprimere la grande stima persona, judoistica, intellettuale ed umana per il MAESTRO Toniolo.
Che tristezza
Tiziana Zuppi
A nome della redazione di Italiajudo ringrazio chi sta alimentando il dibattito con il proprio commento. Ricordo però che la credibilità dei nostri interventi si basa sul fatto che con il nostro nome e cognome, mettiamo la faccia su quello che scriviamo: sarebbe bello che lasciando il proprio commento si agisse allo stesso modo, affinché questa discussione continui ad essere attendibile, credibile e costruttiva. A.Comi
Soprattutto costruttiva…. aspettiamo un intervista che ci chiarisca il tutto….credo che sia necessario per additare o comunque costruire sul futuro. ..
Soprattutto costruttiva…. aspettiamo un intervista che ci chiarisca il tutto….credo che sia necessario per additare o comunque costruire sul futuro. ..
Vedo con estremo piacere che dopo l’intervento dell’amico Zanesco tutti si sono qualificati con nome e cognome, meno male!!!.Sul tema de DT io penso che la coesistenza con uno staff non scelto e di estrazione diversa (società militari) possa aver comportato delle difficoltà,anche se con Tecnici di altissimo profilo ma….. in realtà io penso che il vero problema sia stato che il M° Toniolo era stato messo li per dare l’idea, e solo l’idea di un cambiamento, poi ai primi tentativi di cambiamento o ai primi risultati non positivi, si fa una restaurazione pesante che ci riporta ai Tecnici Giapponesi , che forse oggi se non fenomenali, non hanno tantissimo da dire, ma che sono più facilmente indirizzabili e non rompono. Per il resto Claudio Zanesco ha ragione, quello che contano sono i numeri ridicoli del ns. judo agonistico da una base cosi ristretta difficilmente si estraggono grandi campioni. Ed ancora la ns. invisibilità mediatica indirizza i giovani verso altri sport , ragazzi che fanno molti sacrifici non vengono debitamente riconosciuti e questo aumenta i tassi di scollamento dalle gare, strutturalmente non siamo visibili ed anche le scorse medaglie olimpiche non sono state sfruttate per visibilizzare il ns sport. Alla fine dopo 32 e qualche mese di ”continuità” forse dovrebbe essere la dirigenza a dimettersi e non il M° Toniolo.
Buonasera a tutti…
Il Sig. Toniolo ha pensato bene di accettare l’incarico di DT pur essendo consapevole dei limiti di tempo dovuti alla sua professione, ritenendo di poter gestire una nazionale in fase di ristrutturazione a distanza tramite posta elettronica. È sotto gli occhi di tutti il fatto che in occasione delle fasi salienti della preparazione ad obbiettivi importanti, come europei e mondiali, Toniolo sia stato praticamente assente dai raduni collegiali, alcuni esempi:
1. Raduno collegiale a Parma – presenti diverse nazioni,numerosi atleti italiani oltre che al nutrito gruppo della nazionale ma il DT era assente;
2. Raduno collegiale pre mondiale Ostia – durato quasi tutto il mese di agosto e il DT anche in questa occasione era assente( durante lo svolgimento del ritiro però era ad Izola con gli atleti della Ginnastica Triestina e Akyama Settimo).
3. OTC Roma – evento calendarizzato dall EJU.
Nonostante questa oggettiva situazione voglio fare presente che Toniolo aveva un contratto di diverse decine di migliaia di euro più gli eventuali premi.
In più risulta estremamente evidente che in occasione delle gare internazionali di qualificazione olimpica e circuito european cup,nonostante le competenze puramente manageriali e di coordinamento attribuitegli dalla federazione Toniolo abbia seguito tecnicamente alcuni atleti che,guarda caso risultano essere appartenenti all’asse Akyama/Ginnastica Triestina,fondate dal DT stesso. Purtroppo un episodio simile si è verificato anche durante il campionato italiano esordienti,occasione in cui Raffaele Toniolo indossando la tuta della nazionale ha tenuto il riscaldamento pre gara per gli atleti di una delle due società già citate in precedenza.
Purtroppo questi sono fatti oggettivi che evidenziano un certo conflitto di interessi che sarà sempre presente qualora il DT nazionale sarà scelto direttamente dal movimento judoistico italiano. È auspicabile quindi che in futuro la figura del Direttore Tecnico venga individuata in aree sportive differenti( come è stato Vittoriano Romanacci, “area di provenienza lotta”; Ezio Gamba, DT Russia “proveniente da diversa nazione”; Giorgio Vismara, DT Svizzera “proveniente da diversa nazione”; Daniel Lascau,DT Inghilterra “proveniente da diversa nazione” e se ne possono citare tanti altri anche in differenti sport.
Ritengo che sia sempre molto difficile individuare persone con la giuste professionalità che possano ricoprire i diversi ruoli all’interno di una squadra nazionale e sono sicuro che tali scelte sono state fatte in passato e vengono fatte tuttora direttamente dal consiglio federale,della nostra e di tutte le altre federazioni,senza alcun tipo di concorso,sempre con l’obbiettivo di ottenere il meglio dagli atleti per il raggiungimento di una medaglia olimpica. Per quello che riguarda il nuovo preparatore atletico Claudio Donatelli,leggendo da Google il suo curriculum è evidente che sia all’altezza del ruolo che ricpmpre.
Concludo dicendo che è importante documentarsi al meglio prima di esprimere il proprio giudizio.
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VLF
Io da quando ho iniziato a fare questo sport ho sentito tanti criticare le dirigenze fuori del palazzetto, nei bar e in qualche stage…..ma al momento delle votazioni le persone sono sempre le stesse !!! Come avviene per i Nostri Dipendenti Pubblici. Ho si parla tutti bene e si razzola tutti male, o come si dice sempre : ” è colpa dei poteri forti” !! Ma chi è che mi aiuta a capire cosa sono i poteri forti? Inoltre chi è che ha il tempo e i soldi di fare questi lavori, visto che sembra che non ci siano professionisti dello sport e della politica sportiva, quindi non c’è la possibilità di guadagnare ? Ma anche questo è vero ? La redazione e le persone importanti hanno modo di rispondere ? Grazie
Con il tempo emergono tante considerazioni fra cui quella di Valentina La Forgia, anche questa da verificare, la considerazione che vorrei ribadire è che a parte il DT, il nostro problema è MOLTO più grande,e le soluzioni, vedi quelle per sostituire Raffaele molto dubbie nella loro vera utilità
rieccoci alle solite balordie italiane…da vittima di complotto a colpevole di un comportamento anomalo o improprio, almeno così come dice la nostra amica Valentina (come crediamo ai precedenti post dobbiamo credere anche alla nostra amica)….
In tanto la versione ufficiale della federazione l’abbiamo letta tutti…. SECONDO ME CI TROVIAMO SOLO ALL’INIZIO DI UNA SOAP OPERA…..TUTTA MADY IN ITALY…..
io credo e ribadisco che sia il caso di sentire il nostro ex DT, in modo tale da debellare dubbi e perplessità.
La cosa che mi darebbe fastidio è sapere che nonostante il periodo di crisi, le decine di migliaia di euro sono spesi per la direzione tecnica e non per far crescere i ragazzi in gare ed eventi judoistici. Ragazzi che tra l’altro permettono loro di guadagnare bei soldoni…..
AMICI LA CINTOLA VA STRETTA PER TUTTI MA NON PER LA CRESCITA DEGLI ATLETI….SOPRATUTTO QUELLI GIOVANI. Scaviamo…scaviamo…scaviamo bene che qualche collaborazione o qualche consulenza la possiamo avere anche da bravi maestri e tecnici italiani, che in sordina portano la nostra “giovane” bandiera in giro per il mondo.
Per rispondere alla sig Vlf. Mi sono ovviamente documentato sul nuovo praratore, e so benissimo da dove arriva, (visto che anche io faccio il preparatore di lavoro sia nel calcio,che nel judo sport da dove arrivo e che pratico dal 25 anni.)nella fattispecie dal calcio professionistico e non dal Judo dal quale invece arrivavano il prof S.Frassinelli prima e il prof. A.Di Mario poi!
Mi domando solo chi è come lo abbiano scelto e se c’è stato un bando di concorso o una cosa analoga,o si è fatto,tutto in sordina!
E parlando,di allenatori e professionisti, perché non puntare su giovani ma preparati tecnici, come Ylenia Scapin,o Paduano, solo per citarne alcuni oppure i già citati e bravi Brambilla e Vismara???! Invece di andare a cercare un seppur bravo datato e non più giovane giapponese???
La riposta me la sto già dando da solo,e non mi piace perché la vedo come un mero tentativo di mettere una persona controllabile dalle eminenze grigie politiche che controllano da più di 20 anni il sistema judoistico Italiano!
Diamoci una sveglia e diamo spazio ai giovani!
Per esempio mi piacerebbe sapere, ma come è ovvio nessuno mi risponderà, chi sono i veri allenatori come carica e chi sono i veri preparatori sempre come carica e titoli, dei vari gruppi militari, che sono coloro denominato professionisti secondo la natura giuridiche del nostro sistema di diritto sportivo!
Visto che come me tanti altri ragazzi e ex atleti anche di buon livello e che si sono formati studiando,hanno fatto esperienze e speso soldi, e non hanno mai potuto accedere ad un bando di concorso o cose analoghe, per ricoprire o almeno candidarsi a quei ruoli!
Per poi Essere costretti a vedere, senza chiarezza a chi è in tanti casi affidata la figura di allenatore o di preparatore atletico e per esempio nella figura di direttore tecnico di alcuni gruppi sportivi militari, quindi persone stipendiate con i soldi di tutti,persone con a stento la 5 superiore (alcuni neanche quella.) e anche datati!
Adesso datemi una risposta visto che in Francia perché io ho preso il diploma europeo li, una persona seppur atleta e argento olimpico ecc, per bene ho frequentato con lui, dev’essere studiare per ricoprire il ruolo di allenatore o preparatore o direttore tecnicoe in Italia invece deve essere tutto sempre fatto a casaccio o per favoritismi?.??!!!
Perché per una buona volta qualcuno non mi risponde??? Paura o Ignoranza???
Scusate per gli errori di ortografia ma la mia mano rotta è il mio tablet mi impediscono di scrivere correttamente!
Buongiorno, caro Sig. Bertarione, mi faccia capire… Da quello che leggo dalle sue parole lei ha fatto judo per 25 anni e fa il preparatore atletico di calcio(oltre che di judo ovviamente..per quale società???) mentre il nuovo prep atletico federale che viene dal calcio(sicuramente non ai suoi livelli) non può allenare il judo. Di conseguenza,seguendo il suo ragionamento anche Vittoriano Romanacci,non essendo mai stato judoka,non avrebbe mai potuto svolgere il ruolo di DT o allenare la nazionale di judo……Per di più sono sicura che in tutte le nazionali del mondo di tutti gli sport abbiano concorsi pubblici per cercare il proprio preparatore atletico… Ma in che mondo vive??? I vari preparatori atletici dei gruppi sportivi militari se si informa vedrà che sono tutti laureati in scienze motorie, anche questo dato lo può benissimo trovare nel organigramma dei vari gruppi.
Dopodiché lei ha difeso per tutto il tempo il DT Toniolo che è laureato in Fisica(non Educazione….)trascurando le mie precedenti affermazioni nel precedente post .
Tutti i vari allenatori e collaboratori della nazionale compresa Ylenia Scapin che è già inserita nel quadro tecnico della nazionale so per certo che devono aver conseguito e ottenuto la qualifica di allenatore di IV livello europeo presso il coni e il grado di istruttore presso la FIJLKAM.
CONDIVIDO il pensiero del Sig. Zanesco sul fatto che per migliorare il judo italiano si debba ricominciare dal basso e lasciar lavorare con serenità uno staff tecnico scelto da una commissione che ha il nostro stesso obbiettivo comune(sicuramente con finalità diverse) di una medaglia olimpica..
Citando le sue parole penso si tratti di ignoranza……..la sua….!
Buonasera, premetto di non essere né un tecnico né tanto meno un addetto ai lavori, ma solo il padre di due giovani judoka (per altro senza alcuna ambizione di entrare a far parte della nazionale maggiore ) che hanno voluto farmi partecipe di questa querelle intorno al Signor Toniolo.
La prima riflessione che faccio, ma nessuno me ne voglia, è che, in tempi di crisi, nessuno ha denunciato al Dott. Malagò il fatto che un semplice laureto in Fisica sia riuscito a farsi pagare decine di migliaia di euro ( certo sulla base di un contratto scritto )per non fare assolutamente niente mentre altri validissimi tecnici, in possesso di ben altra laurea, lavorano gratis ( affermazioni della Signora La Forgia che ha certamente dei riscontri reali a supporto delle Sue affermazioni… altrimenti si trovi un buon avvocato ). La seconda riflessione che faccio è la seguente: ma il Signor Toniolo ha parlato? Qualcuno, e mi riferisco in particolare alla Signora La Forgia e a Francesco Bertarione, ha avuto la versione dei fatti dell’ex DT? E basta guardare su Google per poter affermare che il nuovo preparatore atletico, che non ho idea di chi sia e che non conoscerò mai, sarà all’altezza del ruolo assegnato? Mah!?! Ultime due riflessioni, una amara e l’altra scherzosa: meno male che i miei figli non sono campioni e guai a chi finisce nel mirino dell’investigatore privato Signora La Forgia. Non credo che la Signora Monica Toniolo conosca così dettagliatamente il trascorrere della vita del marito.
Al Dottor Comi ancora complimenti per l’analisi come sempre precisa e illuminata.
Una buona serata a tutti. Gabriele Zema
Prima di tutto io non sono ignorante e so di cosa parlo, secondo io non so lei chi sia e che ruolo svolge in questo sport, ma sicuramente non mi risulta sia né un allenatore ne un preparatore ne un direttore tecnico di nessun gruppo sportivo militare o della nazionale italiana! Secondo so purtroppo bene dove vivo, cioè in un paese dove non esiste meritocrazia e regole chiare! Poi per chiarirle le idee io sono un atleta dell’Akiyama settimo e non sono ne un fenomeno ne un pagliaccio! Ma visto che io lavoro in questo settore, e ho studiato per questo,e ho girato parecchio, so che in ogni federazione nazionale,ci sono dei bandi di concorso per l’assegnazione dei posti come preparatore atletico, allenatore o direttore tecnico se le squadre sono statali, come i gruppi militari! Solo nelle squadre nazionali cariche sono elettive! Terzo io non ho mai detto di volermi sostituire a qualcuno,e comunque legga prima di rispondere a casaccio, perché io parlavo di preparatori e citavo, i preparati e qualificati anche accademicamente prof. Di Mario e Frassinelli, che in più venivano anche da ottime carriere nel Judo! E vittoriano romanacci comunque veniva dalla lotta sport sicuramente più vicino al judo del calcio! Ma detto questo prima di giudicare il nuovo preparatore atletico, bisogna lasciarlo lavorare, io vorrei solo capire come ci è arrivato! E mi sembra più che giusto il mio diritto di volerci vedere chiaro, e per questo le ripeto che come ci sono concorsi per arruolare gli atleti gli stessi per titoli (ci dovrebbero essere ) anche per i preparatori atletici e allenatori!
Mi ero ripromesso di non intervenire più,ma mi sembra che ci sia una deviazione di base, si parla molto di preparatori atletici ecc. ecc. ma di MAESTRI DI JUDO? ovvero figure che veramente insegnino questa disciplina agli atleti? di quelli non parla nessuno? qualcuno a livello nazionale si preoccupa di analizzare il perchè alle regionali degli assoluti vi siano 4 gatti (e non 44) perchè si spremino i ragazzini dai 12/13 anni in finali nazionali da paura e poi tra junior e senior sono tutti spariti? perchè la maggior parte delle società non riesca a fidelizzare il “cliente” judoista , perchè se ti va bene fai judo su un tatami abrasivo appoggiato a terra e ti spacchi le ossa cadendo? perchè ad una gara regionale domenica scorsa ho visto un tecnico far scaldare una ragazza facendogli fare una schifezza di seoi otoshi in ginocchio con contatto della spalla al polso? omicidio premeditato e lesioni gravi all’avversaria se ti va bene? poi Raffaele è un amico da tanto tempo , se avrà avuto ragione lui o qualcuno d’altro non lo so, ma vorrei che ci incazzassimo di più per altre cose
Sig.ra “Valentina” le vorrei ricordare che la nazionale Italiana è in prevalenza NAPOLETANA e che l’allenatore “combinazione” pure!!!! E lei sottolinea il fatto che il M. Toniolo seguiva alla sedia i pochi atleti del nord?? Ma si vergogni
Stiamo andando oltre il seminato…purtroppo sapevo che questo “costruttivo dibattito” (secondo l’ideatore e amico COMI e pochi relatori) finiva così…Nord e Sud…soldi……mancati incarichi…politica e beghe sportive tra società.
Gli atleti che siano del Nord o del Sud che siano di un colore o dell’altro, bastino che siano bravi e che portino risultati…altrimenti fuori….e su questo punto basti vedere i risultati a tutti i livelli per sapere chi sono gli atleti più bravi, quelli da tenere in considerazione e chi potrebbe essere convocato…..
La questione DT Toniolo, non ancora chiarita ufficialmente dallo stesso DT è sapere i VERI motivi, questo per costruire un futuro per i nostri ragazzi, fatto di TRASPARENZA e MERITOCRAZIA, dove alla base ci deve essere l’esclusivo e indiscriminato interesse dell’atleta.
Cortesemente questi sono opinioni e pareri per costruire e informare il mondo Judo, ovviamente fatti su dati concreti (almeno credo)…qui tutti teniamo occhi per guardare e orecchie per sentire…poi se dobbiamo fare i finti tonti ditelo che cambiamo sport…quindi non parlatemi di avvocati e cose del genere altrimenti ci ritroveremo con i soliti post demenziali….
Amici…questo il motivo che insisto su di una versione ufficiale dell’ex DT….ad oggi cari amici non ancora resa….ma nel frattempo qui vi ammazzate di punzecchiature….
INVITO il nostro amico COMI, responsabile di questa pagina di interpellare l’attore principale, chiudendo così questo dibattito molto serenamente.
Buon Judo a tutti.
Come fa notare Mimmo ridurre tutto al solito nord vs sud è inutile e controproduttivo..è oggettivo però che esistono situazioni di favoritismo legate all’appartenenza a determinati club, regioni e santi patroni: basta vedere chi sono i più improbabili sparring convocati ai ritiri o chi è ammesso “di diritto” all’assoluto perché per lui o per lei il collegiale inizia proprio il giorno della qualificazione. Forse a Ostia regole e meriti non esistono perché politicamente costano troppo?
Gent.mi
Alcuni giorni fà ho inviato, a qusta redazone alcune considerazioni sulle grosse anomalie che sono riportate nel nostro Statuto Federale e ho frmato l’articolo ma non l’ho visto pubblicato.
Forse l’argomento non è d’interesse? Come pensate di cambiare il sistema se non cominciamo una seria discussione sullo strumento (Statuto)ch lo governa? Cosa ne pensano gli amici Morelli e gli altri che animano questa rubrica?
Se non ci prenderemo cura della nostra Federazione suggerendo e partecipando al cambiamento necessario finiremo per lamentarci,sulle scelte inopportune fatte dalla governance fedrale,come il cambio del direttore tecnico, SUBIREMO PASSIVAMENTE FACENDO RUMORS senza concludere nulla.
Sono daccordo quando si dice che bisogna metterci la faccia
IO FIRMO PORCARI GIUSEPPE
Gentile Giuseppe Porcari,
come puo’ vedere il suo commento, come tutti gli altri vengono pubblicati senza che venga applicato alcun filtro.
Se vuole postare qui le sue riflessioni verranno pubblicate senz’altro, come quelle degli altri utenti.
L’argomento e’ certamente di interesse ed e’ stato trattato molte volte. nAnzi, siamo stati i primi a parlarne pubblicamente e non nei sottoscala dei palazzetti.
Il fatto invece di pubblicare un articolo su questo canale e’ qualcosa che dipende dal lavoro di una redazione che lavora giorno e notte, al di fuori dell’orario lavoraritivo (in quanto non e’ per nessuno di noi la nostra attivita’ principale) al fine di tenere piu’ alta possibile la qualita’ degli articoli.
Ebbene, la redazione di comune accordo ha letto e ha deciso di non pubblicare i suoi commenti come un articolo a se’ stante. Tuttavia, qualora Lei voglia lasciarlo come commento non applicheremo nessuna forma di censura – cosa che tra l’altro non abbiamo mai fatto.
Italiajudo e’ un canale aperto alla discussione e al confronto: e’ per questo motivo che chiunque puo’ lasciare commenti contribuendo alla discussione. La invito caldamente a procedere in tal senso.
Spero di essere stato piu’ chiaro di quanto gia’ avessi fatto per email privata.
Grazie e cordialita’,
Ing. Nicandro Buono
alis Ennebi
Scusami, sono stato fuori alcuni giorni proprio per il judo, ma eccomi qui. Anche io ci metto la faccia e sono contento di sentirti in forma. Allora, è chiaro che un passaggio sullo statuto va fatto, è necessario e sono pienamente d’accordo con te, se non partiamo da questo presupposto non possiamo pretendere di cambiare nulla. Personalmente sono convinto che un periodo importante della nostra storia federale sia finito e che necessiti un cambiamento generale anche perchè il nostro judo è in discesa verticale e i ciechi che non vogliono vederlo sentiranno il botto, ma sarà troppo tardi. Da tutte queste parole, da questi scritti e discussioni vorrei che si salvassero i ragazzi della nazionale che vanno a combattere su tutti i tatami del mondo anche a nome nostro. Loro non possono e non devono essere criticati, devono essere i nostri ragazzi, la nazionale di tutti e dobbiamo sostenerli fino in fondo qualunque sia il loro risultato; saranno i direttori tecnici, semmai a prendere decisioni in merito alla loro partecipazione in nazionale. Diamo più fiducia ai nostri direttori tecnici e amiamo i nostri ragazzi. Questo è già un buon inizio. A proposito di metterci la faccia mi veniva in mente che possiamo fare una rubrica “selfie” (o autoritratto se volete) chiamata proprio “Io ci metto la faccia” – autoritratti sorridenti di chi ha capito che il cambiamento è alle porte e non se lo vuole perdere. Vi aspetto.
Non risponderò a nessuno che si firmi con nomi di fantasia…ma se dovesse scrivermi Robin gli invierò la mia mail personale, cordialmente Batman
Gent.mo ing. Nicandro Buono
innanzi tutto ringrazio lei e tutta la redazione che vi prodigate nel dare voce e mantenere vivo l’interesse sulle carenze federali.
Il problema, come lei sa’, e sono certo sanno tutti gli appartenenti a questa federazione,e’ quello di dare corpo ad un movimento di azione che superi il momento dialettico ,che sono certo ha ormai ben chiaro le necessita’ di avere uno STATUTO, APERTO,MODERNO e DEMOCRATICO.
Pertanto dobbiamo, tutti insieme, raccogliere le nostre energie
ed invitare tutte le societa’ della FIJLKAM ad agire e richiedere alla federazione di porre all’ordine del giorno, nella prossima assemblea di verifica biennale, le modifiche statutarie.
Solo cosi’ facendo si potra’arrivare ad una soluzione, altrimenti continueremo a lamentarci e piangerci addosso, dando sempre la oolpa alla federazione e mai ricercare il fallimento nel nostro immobilismo.
Grazie e cordiali saluti Guseppe Porcari
Mi caro Francesco….OGGI…analizzando la sua affermazione; la signorina Valentina non ha detto atleti del nord….ma ha detto atleti dell’Akyama Settimo (quindi molto diverso da quello che vuole far intendere lei traendo in inganno chi legge)…per quanto riguarda rapporto allenatore – atleti NAPOLETANI, questi hanno da sempre fatto parte della nazionale in quanto pluri medagliati (forse non ricorda gli atleti che ve ne hanno fatto parte in passato)e meritevoli sul campo del posto che ricoprono, l’unica differenza è che forse in percentuale gli atleti NON NAPOLETANI (quindi del resto dell’Italia)sono in minoranza. Questa percentuale è data dalla somma matematica di medaglie e titoli ottenuti e non “per combinazione”. Poi se bisogna escludere un tecnico napoletano dalla nazionale solo perchè ci sono atleti della stessa regione, lo dica pure…. purtroppo non è colpa degli atleti fare medaglie e stare li. Approfitto, da napoletano e da appassionato, vorrei fare i miei complimenti a Mimmo DI GUIDA e Antonio ESPOSITO per i titoli conquistati agli ultimi U23 in Polonia, nonché a tutti i ragazzi che vi hanno partecipato. Un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti della nazionale, senza distinzione alcuna,(l’elenco è lungo), per i prossimi impegni……
Poi ai tempi d’oggi fare ancora differenza tra atleti del NORD e atleti del SUD è un po…diciamo “riduttivo”…pensiamo a fare campioni senza barriere…GRAZIE.
Ho letto le varie considerazioni sulla “crisi” della Direzione Tecnica nazionale. C’è chi è a favore chi contro, chi dice che tutto lo staff tecnico andava mandato a casa assieme al DT. Chi pensa che invece il problema sia politico e da cambiare è prima di tutto la classe dirigente.
Personalmente da appassionato mi chiedo però 2 cose:
La prima riguarda le caratteristiche dovrebbe avere il nuovo DT.
Toniolo è stato accusato di essere di parte e quindi quello nuovo non dovrebbe essere espressione né dei militari né di un grosso club. Straniero? A quanto pare quelli bravi si fanno pagare cifre che sembrano non alla portata della FIJLKAM. Deve essere un SignorSi di fronte alle richieste politiche o una mente libera con un suo progetto autonomo?
La seconda questione è più giuridico-fiscale. Nel mio lavoro ho avuto a che fare con i controlli sui pubblici finanziamenti e mi chiedo: l’attuale e provvisoria Commissione Tecnica è composta anche dal Presidente e dal Segretario Generale. Ora le responsabilità Amministrative e le responsabilità Tecniche coincidono, ma trattandosi di spendere soldi pubblici siamo sicuri che questo sia lecito?
Cordialmente
Vittorio Serenelli
Ciao Mimmo la mia voleva essere una provocazione visto che la “Sig: Valentina” affermava che il M.Toniolo seguiva i ragazzi della Triestina e dell’ Akiyama. Questo è normale visto che conosce meglio i “suoi” ragazzi d’altro canto Pino conosce sicuramente di più i “suoi”.L’obbiettivo deve essere “UNICO” di far crescere gli atleti più promettenti a prescindere dalla natività.Vedremo…………………………………..