Libera-mente con Carlo Grava
Io non voglio discutere di modalità di elezioni o di Statuto per non cadere in “porcellum” o simili perchè credo sia un problema da Costituzionalisti, come di chi ha gestito e sta gestendo in molti casi la Federazione da quando ho iniziato la pratica del judo in una palestra del Veneto per poi girare un […]
Io non voglio discutere di modalità di elezioni o di Statuto per non cadere in “porcellum” o simili perchè credo sia un problema da Costituzionalisti, come di chi ha gestito e sta gestendo in molti casi la Federazione da quando ho iniziato la pratica del judo in una palestra del Veneto per poi girare un po’ tutta l’ Italia. Ma essendo una persona semplice e pratica ed ormai per qualcuno troppo vecchio, mi permetto di fare solo delle riflessioni e proposte al mio livello.
Inizio dal fatto che sarei curioso di capire quante sono le società che compongono la Federazione e quali sono i numeri totali degli iscritti, con la loro distribuzione nel territorio e quindi ad esempio avere una valutazione della capacità reale di agire nel territorio locale di ogni società per poi proiettare le società migliori a livello nazionale con le loro professionalità. Secondo me una società sportiva in ambito Federale come in un ‘ ente qualunque di promozione deve essere valutato e quindi premiato per ciò che esprime e per l’utilità che può dare ad una organizzazione !!! Ciò che esprime è determinato sia dal campione, ma anche dalle proposte educative per migliorare la società nel suo complesso, mentre l’ utilità è determinata sia dalla capacità di fare qualcosa ma anche di proporla.
La parte facile è quella determinata dal numero di campioni e di iscritti, la parte difficile riguarda sia la possibilità di fare proposte educative che di proporre attività innovative, determinato da un fatto di educazione del sistema campanilistico – medievale della società italiana, come dimostrava anche l’ articolo di ENNEBI sul “punticino” , per cui è capace solo “chi mi fa comodo” e non la proposta in se e per se.
I tecnici e i responsabili delle società……..Mi chiedo quanti siano i professionisti, quanti i doppiolavoristi, quanti i volontari !! Perché? Perché se non conosco questi dati non posso scegliere in maniera corretta chi è veramente adatto a ricoprire responsabilità, ed inoltre quanti dei campioni sono rimasti con competenze specifiche e corsi atti a creare e migliorare l’ organizzazione della Federazione a livello nazionale ed internazionale ? Per cui è ovvio che bisogna creare un modo di identificare durante i corsi di aggiornamento e di qualificazione i tecnici e gli atleti che hanno professionalità e conoscenze su tutti gli ambiti lavorativi e che possano sviluppare anche ad esempio le nuove tecnologie di comunicazione e gestione dando la possibilità di crescita a chi vive di attività che fanno parte della Federazione.
Un sistema che vada oltre il campanilismo e che abbia un’ obiettivo Nazionale credo che sia auspicabile, anche perché così dovrebbe essere visto che la Federazione è costretta ad appoggiarsi ai gruppi militari, quindi Stato, per far crescere i propri campioni che così ottengono risultati importanti che portano un minimo di risonanza presso istituzioni e mass media. In questo contesto vedo la vecchia idea di Ostia centro delle finali Nazionali molto funzionale con l’ aggiunta ad esempio di un periodo di stage di specializzazione post finali sia per atleti che per tecnici come attività premiante. Senza dimenticare la possibilità di utilizzare lo stesso centro per stages con la Federazione europea con l’ uso degli alloggi a prezzo conveniente ed accordi con enti come Ferrovie – linee pullman……
I mass media sono croce e delizia di chi li vuole usare e convincere di avere prodotti interessanti, ma per arrivarci bisogna avere ottimi referenti non solo sportivi ma anche e soprattutto politico – economici (rugby docet), per cui si ritorna al discorso di utilità e di una organizzazione che sappia rispondere. Risposta che si può dare con una squadra di persone specializzate e coordinate ed interessate a non lasciar perdere nemmeno un’ occasione . Squadra che sarebbe interessante avere di tipo nazionale ma direttamente ed in tempo reale collegata a livello locale, in maniera tale che poi ci sia una coscienza comune e non una coscienza Federale separata da quella societaria. Fare squadra significa anche sacrificare gli interessi personali per condividere anche ciò che normalmente non “conviene”, ed in questo vedo la Via più difficile di crescita perché il sistema storico politico italiano del “Dividi et imperat” è nel nostro DNA.
Le attività giovanili dovrebbero avere la possibilità di essere soprattutto mirate ad una crescita tecnica e sociale, quindi con attività anche agonistico sportive ma ad esempio gestite da altri giovani come nel caso di gare bambini – fanciulli – ragazzi,dove gli esordienti e cadetti fanno le attività organizzative e arbitrali con i tecnici presenti solo come supervisori ……..Insomma mirare a creare una società futura più responsabile! Le attività di promozione sportiva nelle scuole che ha creato tanta documentazione di “come fare”, ma poco o nulla con “chi fare” per ottenere i migliori risultati ed inoltre un piano organizzativo che costringa o almeno convinca le scuole ad investire sulle attività della Federazione. Il piano migliore sulle scuole lo sta facendo il rugby che ha forse meno carte educative del judo o di altre attività della Federazione, ma che ha saputo usare mass media politica ed economia per raggiungere obiettivi che nemmeno il calcio ha raggiunto …..ed ha vinto molto meno del judo!
L’ indipendenza della classe arbitrale è un po’ come il pensare che togliere il pelo al lupo significa non avere più un lupo. Come del resto dimostra la corruzione in arbitri professionisti non solo in Italia ma anche in USA – Australia ……, in genere l’ uomo è dotato di coscienza e quindi ci si deve affidare a quella. Inoltre credo che un’ altro fattore è determinato dalle gare fiume che obbligano delle persone ad arbitrare per 10-16 ore in un giorno….per cui va pensato ad un modo più “umano” di fare le gare!!!
Un’ altra proposta è nel contesto del come si può decidere chi è il Presidente più adatto ad un momento così caotico e difficile. La proposta è quella di dare dei dati reali su cui lavorare a chiunque faccia parte della Federazione per poter creare un programma semplice e funzionale, anche con la possibilità di provare a dare dei nomi e cognomi a persone e squadre che dovranno coprire il quadriennio. Credo inoltre che sia utile avere un luogo comune ed interattivo tra tutti componenti della Federazione e di tutte quelle organizzazioni che trattano le stesse discipline stile “Libera – mente 2.0” , ma anche con la possibilità di inserire informazioni tecnico – scientifiche utili a sviluppare le conoscenze non solo delle attività sportive ma anche di gestione amministrativa, legislazione sportiva e amministrative……
Insomma mi auguro che oltre ad avere avuto la soddisfazione di conoscere tante cinture bianche e poche cinture nere ….si possa iniziare a conoscere un sacco di cinture nere e poche cinture bianco rosse !!
Buon lavoro a tutti.
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