Il judo georgiano in rivolta contro il suo presidente
Continua la guerra aperta tra gli atleti del judo georgiano e il proprio presidente, David Kevkhishvili, accusato dal portavoce del team Zurab Zviadauri, oro olimpico ad Atene, di essere un pessimo manager e di essersi appropriato indebitamente di fondi economici.
La compattezza della selezione georgiana si è manifestata quando nessun atleta ha calcato i tatami al Grand Prix di Hohhot, prima tappa verso i posti per Tokyo 2020. In attesa di una soluzione, restano ombre e misteri sul futuro di una delle nazionali potenzialmente protagoniste del judo mondiale. Le ori
Tutto ha inizio dal campionato europeo di Tel Aviv, dove la selezione georgiana ha colto un clamoroso e inatteso flop, non portando a casa neppure una medaglia.
Era dal lontano 1993, prima partecipazione agli Europei della nazionale dopo lo scioglimento dell’URSS, che la Georgia non toccava un punto così basso a livello di risultati.
Dopo l’umiliazione israeliana è arrivato il classico giro di vite, con l’intero team di allenatori che ha rassegnato le dimissioni, su sppinta del presidente federale David Kevkhishvili.
In attesa di sapere il nome del coach che guiderà la Georgia ai prossimi Mondiali, il campione olimpico ad Atene 2004 Zurab Zviadauri ha accusato il presidente di aver distrutto il judo nel paese e, facendosi portavoce di parte degli atleti, ne ha chiesto le dimissioni.
L’accusa di Zviadauri è l’eccessivo egoismo e la mancanza di collaborazione che il presidente Kevkhishvili ha sempre mostrato dalla sua nomina nel 2013.
“Quando Kevkhishvili è salito a capo della federazione, ha portato la sua squadra di fiducia. Avevamo un grande team, e lui lavorava da solo. Voleva dimettere il coach Uznadze, che aveva ottenuto grandi risultati quell’anno. Abbiamo tutti fatto squadra intorno a lui e non venne licenziato, ma in seguito il presidente ha liberato Uznadze che ora è il tecnico della Turchia, mentre il presidente ha introdotto i suoi amici, compreso Irakli Tsirekidze, ” ha detto Zviadauri.
Una seconda accusa rivolta da Zviadauri è la cattiva gestione del team giovanile, completamente separato da quello più anziano, senza quindi garantire il passaggio di esperienze e consigli dagli atleti più vecchi a quelli più giovani
A sorpresa l’intera squadra georgiana non ha preso parte al Grand Prix di Hohhot, perdendo così la prima tappa del circuito che deciderà chi difenderà i colori nazionali alle Olimpiadi giapponesi del 2020.
In attesa di un incontro chiarificatore tra il presidente e alcuni dissidenti (tra cui Liparteliani e Shavdatuashvili), resta l’attesa per la nomina del nuovo allenatore.
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