Elio Verde vola in Giappone
Pochi giorni fa Elio Verde annunciava l’imminente partenza dalla sua bacheca di Facebook: “Biglietto per il Giappone fatto … Ragazzi il 6 andrò in Giappone ad allenarmi … da solo ! Andrò via per staccare un po da tutto e per ritrovare le buone sensazioni che da un po mi mancano…che per un motivo o […]
Pochi giorni fa Elio Verde annunciava l’imminente partenza dalla sua bacheca di Facebook: “Biglietto per il Giappone fatto … Ragazzi il 6 andrò in Giappone ad allenarmi … da solo ! Andrò via per staccare un po da tutto e per ritrovare le buone sensazioni che da un po mi mancano…che per un motivo o l’altro ho un po dimenticato, ma parliamoci chiaro uno certe cose ce l’ha dentro e non le scorda mai…quindi mi aspetta una nuova avventura, ma sono convinto che ne uscirò come solo i campioni sanno fare…GOING FOR RIO …” Italiahudo l’ha intervistato per conoscere di più sul viaggio che lo attende.
La scorsa settimana hai annunciato sulla tua bacheca di Facebook che il prossimo 6 novembre partirai per il Giappone: l’obiettivo è “ritrovare le buone sensazioni”. Dove andrai e per quanto tempo starai?
Andrò a Tsukuba, è una delle università più forti del Giappone, dove si allena Hiraoka per intenderci. Là starò per 25 giorni: il meno forte di loro è comunque un atleta d’alto livello, ci sono ottime occasioni per confrontarsi.
Andare in Giappone significa andare alle radici del nostro sport…cos’è per te il Giappone?
Personalmente sono fermo da un po’, significa innanzitutto staccare con un periodo difficile sia sportivo che personale. Andare in Giappone significa tornare alle origini: lì c’è sempre aria di positività ed in questo momento ho davvero bisogno di questo cambiamento.
Quali sono le “buone sensazioni” da ritrovare?
Essere in pace col tatami. In questo momento ho la necessità di ritrovarmi ad alto livello e lì c’è gente davvero interessante da questo punto di vista…anche se siamo talenti e ci alleniamo al massimo è fondamentale girare spesso e confrontarsi con i migliori anche al di là delle gare.
Dopo Londra il cambio di categoria è stato meno semplice del previsto e l’infortunio ai Giochi del Mediterraneo non ti ha certo aiutato…cosa è cambiato rispetto al passato?
Diciamo che a 60 ormai poteva bastare…perdere 10 kg alla volta non mi permetteva più di divertirmi: il judo è la mia vita ed era fondamentale essere sereno. In verità pensavo che il ambio fosse più semplice: ho vinto delle World Cup importanti a 66 kg quando ancora combattevo a 60…andare in Giappone significa anche andare a capire perché non gira…ora è importante cercare le risposte per ritrovare l’Elio di prima.
C’è stato un cambio gestionale anche ai vertici della direzione tecnica nazionale: come hai vissuto questo passaggio di consegne?
Il cambiamento c’è stato anche per me! Sono nato con Dario Romano: ha creduto in me quando ancora non avevo grossi risultati, mi ha cresciuto…lui per me è un maestro sul tatami ed un punto di riferimento anche al di fuori; con lui e con Alberto Di Mario ho preparato Londra dopo aver affrontato un periodo difficilissimo legato al primo infortunio al ginocchio. Ora sono stato obbligato a trovare un nuovo equilibrio: Pino è un grande, lo è stato come atleta, lo è come tecnico e come uomo ma è comprensibile che a 26 anni non sia così facile cambiare da un giorno all’altro. Dopo il Giappone si vedrà come iniziare il nuovo percorso verso Rio.
Anche i tuoi compagni di nazionale sono cambiati: prima eri tra i più giovani, ora sei tu il veterano…come vedi questi ragazzi? Come ti trovi con loro?
Questi giovani sono davvero bravi: con loro il lavoro comincia proprio ora e anche se i risultati sembrano non venire, tempo un anno e saranno a livello. Per me ora si tratta di trovare il mio posto in questo nuovo gruppo: prima mi confrontavo con Meloni, Bianchessi, Ciano, Quintavalle e Scapin per dirne solo alcuni, loro erano i grandi da seguire, da imitare…ora il grande sono io e sono gli altri che guardano me! Non è certo semplice soprattutto perché significa imparare a trovare altri punti d’appoggio, altri compagni e per dare il massimo è fondamentale anche quando alle spalle hai tanta esperienza.
La tua strada passa per il Giappone ma è diretta a Rio. Qual la prossima tappa?
L’obiettivo è senz’altro Rio ma ora parto: l’importante è questo. Voglio arrivare a gennaio pronto per ricominciare alla grande; prima mi attende il Campionato Italiano a squadre con le Fiamme Oro, è la mia squadra ed è importante essere con loro…poi forse parteciperò alla finale di Coppa Europa per Team col TSV Abensberg. Ora però conta solo ritrovare le mie sensazioni e tornare l’Elio di prima.
una grande e impegnativa scelta, sarà dura ma se ne esce bene non si ferma più
Elio sei mitico, muaaasss
Chi non si evolve, si estingue.
IL FUTURO E’ QUI,COMINCIA ADESSO!
GRANDE ELIO!!!
VAI ELIO, SOLO CON I TUOI ZORI COME UN SAMURAI CHE CAMMINA VERSO LA BATTAGLIA, E’ IN DUBBIO CHE TU SIA DIVERSO DAGLI ALTRI ATLETI E QUESTA SCELTA ATIPICA LO DIMOSTRA ANCORA .
BUONA FORTUNA