Correva l’anno… 1980 (Parte II)

Correva l’anno… 1980 (Parte II)

Benvenuti al secondo appuntamento con la nostra rubrica “Correva l’anno”. Quest’oggi torniamo nel 1980, perchè il judo italiano non festeggia solo l’oro olimpico di Ezio Gamba, ma anche straordinari risultati in campo femminile, dove Margherita De Cal centra la storica doppietta Europeo e Mondiale. Si inizia nel mese di Marzo, quando nei Campioanti Europei svoltisi […]

Pubblicato da Alessandro Cau il 28 Set 2015 in Iglesias

Benvenuti al secondo appuntamento con la nostra rubrica “Correva l’anno”.

Quest’oggi torniamo nel 1980, perchè il judo italiano non festeggia solo l’oro olimpico di Ezio Gamba, ma anche straordinari risultati in campo femminile, dove Margherita De Cal centra la storica doppietta Europeo e Mondiale.

Si inizia nel mese di Marzo, quando nei Campioanti Europei svoltisi ad Udine, l’Italia conquista la medaglia d’oro con Patricia Montaguti (cat. -52 Kg.), Laura Di Toma (cat. -61 Kg.) e Margherita De Cal (cat. Over 72 Kg.) Medaglia d’argento per Paola Napolitano (cat. -48 Kg.), Nadia Amerighi (cat. -66 Kg.). 5° posto per Giovanna Parenti nella cat. Open.

I Campionati del Mondo si svolgono invece a New York nel mese di novembre – in questi anni i campionati del mondo e quelli europei si svolgono separatamente tra uomini e donne e i mondiali ad anni alterni – Margherita De Cal porta a casa uno storico oro (cat. Over 72 Kg.) completando una storica doppietta. Medaglia d’argento per Anna De Novellis (cat.-48 Kg.) e per Laura Di Toma (cat. -61 Kg.) che così completa una sua personalissima doppietta d’argento.

 

In campo maschile non si può non ricordare la medaglia d’oro, ai Campionati Europei tenutisi a Vienna, di Felice Mariani (cat. -60 Kg.)


  1. pat says:

    che ANNI d’oro avevamo una straordinaria nazionale femminile ………
    competizioni femminili con 120 atlete x categoria in Italia
    e un judo femminile tecnicamente eccezionale
    forse è solo come sempre il bello dei ricordi ma se qualcuno si prendesse la briga di andare a parlare qualche volta con quelle signore si renderebbe conto che loro parlano sempre del gruppo del lavoro che facevano insieme e mai in prima persona xchè allora crescevamo così nel rispetto e nell’umiltà

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