Cirillo: sarà l’assoluto più amaro di sempre

Cirillo: sarà l’assoluto più amaro di sempre

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera e siamo chiaramente disponibili a dare spazio ad eventuali repliche da parte delle persone citate.   La mia è una lettera aperta al judo italiano: sono M. Cristina Cirillo, ieri atleta, oggi insegnate tecnico presso la ASD Polisportiva Cassa di Risparmio di Asti, la società che tra poco più di […]

Pubblicato da IJ Staff il 20 Nov 2014 in Milano

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera e siamo chiaramente disponibili a dare spazio ad eventuali repliche da parte delle persone citate.

 

La mia è una lettera aperta al judo italiano: sono M. Cristina Cirillo, ieri atleta, oggi insegnate tecnico presso la ASD Polisportiva Cassa di Risparmio di Asti, la società che tra poco più di una settimana ospiterà la finale dei Campionati Italiani Assoluti 2014.

Ho deciso di scrivere questa lettera dopo che, unitamente alla società che rappresento, sono  stata presa in giro ed insulta da chi il judo italiano lo rappresenta, se non su scala nazionale, almeno in Piemonte, la “grande regione” tra l’ altro spesso capofila per i grandi risultati.

Arrivata allo stremo, non tanto per le incombenze organizzative che una manifestazione come l’Assoluto può comportare, quanto per la pressione psicologica adoperata nei miei confronti negli ultimi giorni, ho pensato di rinunciare in extremis all’organizzazione della gara: avrei voluto dare un segno forte affinché le cose cambino e cambino a partire dal basso, cambino una volta per tutte.

Ho pensato poi che una scelta del genere, per quanto “plateale” e forse capace di creare una breccia nel muro contro il quale continuiamo a rimbalzare ormai da decenni, sarebbe stata irresponsabile nei confronti del judo italiano, dei club che si sono organizzati per raggiungere Asti e soprattutto degli atleti che si stanno preparando a questo appuntamento…so cosa significa, ci sono passata per anni e la responsabilità che mi ha fatto “tornare sui miei passi” è motivata da una sola considerazione: il judo, quello combattuto, è degli atleti e loro non centrano nulla col judo delle anticamere e delle telefonate che in questi giorni ha cercato di crocifiggermi.

Non esagero coi termini: sono stata messa alla gogna dal Vicepresidente del Comitato Regionale Piemontese Maurizio Innella che coi potenti strumenti di comunicazione moderna, ha svolto  un’operazione politica volta a screditarmi davanti al judo piemontese e nazionale, mentre  il  Presidente Regionale Fabrizio Marchetti e, mi duole dirlo, anche la  Federazione nazionale non hanno preso posizioni in merito.

Hanno voluto farmi passare per una “ladra” capace di approfittare della serenità finanziaria della FIJLKAM Piemontese, per aver chiesto al comitato regionale un contributo di 3.000 euro sui  16.000 preventivati per la manifestazione ed in gran parte a carico della  società che rappresento (agli assoluti di Novara 2011, il contributo del Comitato fu di 4.500 euro).

La pietra dello scandalo è stata una voce di bilancio (bilancio preventivo, oltretutto) corrispondente alla stessa cifra: “2 medici per 2 giorni”. Tanto o poco che fosse – la cifra in verità mi è stata fornita in preventivo da alcuni specialisti – lo scorso aprile  Maurizio Innella ha scelto a nome del Comitato di non elargire i 3.000 euro ma di fornirci i medici “allo stesso prezzo”. Ho accettato. Ho accettato, salvo poi scoprire a giugno  che i medici, messi a contratto dal comitato stesso per gli Assoluti e per tutti i “grandi eventi” che saranno organizzati a Torino nel 2015, costavano 800 euro per due giorni…ma io non avevo richiesto i medici: avevo richiesto 3000 euro. Che fine facevano gli altri 2.200 euro concordati ed approvati per l’Assoluto?

Scoperta l’anomalia, a settembre  il Comitato Regionale ha fatto retromarcia accettando di fornirci i due medici “a contratto” e di elargirci 2.200 euro come contributo.

La questione sarebbe finita lì.

Ma non è stato così perché nel corso dell’estate 30 società piemontesi hanno scritto una lettera di sfiducia chiedendo un’assemblea straordinaria per rivalutare la posizione del vicepresidente Innella. Anche il mio Presidente  ha  firmato per la mia società: avere avuto un contributo per organizzare una manifestazione non significava né approvare le linee generali del comitato regionale né del suo vicepresidente e nemmeno essere stati comprati alla cifra di 3000 euro…ho sempre pensato che perseguire un’idea o un’ideale venga prima del resto: ritenevo – e ritengo – che Maurizio Innella non fosse al posto giusto ed ero ancor più persuasa di questa posizione a fronte dell’equivoco dei “medici a contratto”. Aver risolto la situazione non  significava affatto aver cambiato posizione.

Di qui il caos: nella sua risposta “disperata” alle società piemontesi Innella mi ha citato tra i “traditori” e probabilmente indispettito dalla mia replica ha inviato a tutte le società piemontesi il bilancio preventivo degli assoluti che avevo fornito al Comitato Regionale, con l’intento di farmi passare come quella che voleva approfittare delle casse del Comitato Regionale. Non basta: di lì è stata una corsa per screditarmi che la scorsa domenica è passata anche attraverso Facebook tramite la condivisione sul social network di quel bilancio preventivo con commenti spietati che ovviamente non possono prendere in considerazione la realtà dei fatti.

A seguito di questi  comportamenti palesemente scorretti e moralmente condannabili, ho chiesto quindi  le dimissioni di Maurizio  Innella dapprima a Fabrizio Marchetti e quindi a Domenico Falcone convinta che fossero un atto dovuto.

Maurizio Innella, vicepresidente di comitato, è un “uomo di Federazione”: è innegabile. Come rappresentante di un’istituzione ha il dovere, oltre che la responsabilità, di comportarsi in modo trasparente e con assoluta moralità nei confronti di tutti i tesserati.

Nel mio caso non è stato così, forse perché sono una donna e le mie considerazioni e la mia dignità valgono di meno? Forse perché dietro c’è dell’altro e un comportamento tutt’altro che etico – se non addirittura perseguibile – può passare in secondo piano?

La Federazione  mi ha comunicato che Maurizio Innella non ha intenzione di dare le dimissioni.

L’assoluto ci sarà, ma a me è mancato completamente il sostegno di una Federazione a cui consegnerò l’assoluto più amaro di sempre.

 


  1. Alessio LEO says:

    Brava! tieni duro! Il judo andrebbe fatto solo sulle materassine, ma purtroppo non sempre e’ possibile.

  2. Giuseppe says:

    Siamo con chi vuole contribuire a far crescere il judo sul tatami…. dobbiamo levare di mezzo i poltronisti inutili… e purtroppo ne abbiamo tanti… in bocca al lupo …

  3. Claudio Zanesco says:

    Non giudico i fatti specifici, sicuramente ancora una volta vi è uno scollamento fra società e organi federali che diventa sempre più preoccupante

  4. GB says:

    Il campionato assoluto è la massima espressione del judo italiano e meriterebbe oggi più che mai ben altra pubblicità. Mi auguro che la giustizia sportiva in primis e quella civile poi metta definitivamente in luce diffamati e diffamatori fra presidenti di società, delegati provinciali ecc ecc.

  5. dartagnan says:

    Complimenti alla Cirillo per l’impegno che s’è preso nell’organizzare gli Assoluti.
    Avrebbe meritato ben altro trattamento dalla Fijlkam piemontese.
    Maurizio Innella è stato democraticamente eletto vice presidente
    del comitato regionale piemontese con uno scarto di soli 3 voti rispetto al competitore. Chi vince governa ! Ma anziché cercare di rappresentare tutti i club , Innella ha formato una consulta di membri senza alcun titolo e merito. Si sono presi tutti i posti di comando.
    Risultato: Piemonte spaccato in 2 e mancata partecipazione alla gare federali delle più importanti societa’ con relativo scadimento tecnico delle competizioni.
    Il presidente Marchetti Fabrizio era titolare di una prestigiosa palestra il Centro Ginnastico,che ha forgiato campioni nel judo,seconda sola all’Akiyama Settimo. Bene ,anzi male ,il Centro Ginnastico ha chiuso i battenti sepolto dai debiti.
    Con che credibilita’ puà rappresentare il judo piemontese uno che ha fallito nella propria casa?

  6. FGC says:

    Non conosco a fondo la vicenda che ha coinvolto la Cirillo e non sono in gradi di giudicare.
    Sicuramente ci sono molte attività che sono state fatte dal nuovo comitato assenti in quello precedente e che giudico positivi:

    allenamenti regionali in cui confrontarsi, cosa che mancava da tempo
    trofeo samurai per bambini, con uno sforzo di comunicazione e di valorizzazione dell’evento per i bambini molto importanti
    gare per rappresentanti delle squadre regionali
    gare con presenza di monitor che permettono di seguire meglio le stesse da parte degli spettatori

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