Caparbie le donne under 21

Dopo una settimana di nuvole la gara a squadre ha regalato un raggio di sole nel cielo azzurro di Fort Lauderdale: la nazionale femminile impegnata nel mondiale under 21, ha infatti combattuto con determinazione sfiorando la finale per il bronzo. Nel primo incontro della giornata, l’Italia ha superato gli Stati Uniti con il punteggio di […]
Dopo una settimana di nuvole la gara a squadre ha regalato un raggio di sole nel cielo azzurro di Fort Lauderdale: la nazionale femminile impegnata nel mondiale under 21, ha infatti combattuto con determinazione sfiorando la finale per il bronzo.
Nel primo incontro della giornata, l’Italia ha superato gli Stati Uniti con il punteggio di 4-0: partenza alla pari infatti con entrambe le formazioni sul tatami orfane del 52 kg. Nel primo incontro Maria Centracchio ha superato Alisha Galles per differenza di sanzioni (S2/S3), così come Martina Greci su Nefeli Papadakis 1-0 (S2); micidiale dunque il koshi-jime di Alessandra Prosodocimo su Olivia Winsor 10-0 ed ancora il sankaku-jime di Melora Rosetta su Mackenzie Williams dopo uno yuko ottenuto con un rapidissimo seoi-nage.
Proibitivo il secondo turno con l’incontenibile Giappone che ha superato le nostre per 5-0: al punto regalato alla Uchio nei 52 kg, si sono aggiunti gli ippon al suolo della Deguchi su Miriam Boi e della Nabekura su Martina Greci, quindi il waza-ari subito da Alessandra Prosdocimo dalla Ike ed infine lo scontro impari tra Melora Rosetta ed il colosso Asashina terminato per resa al suolo da parte dell’azzurra dopo un inizio spumeggiante in tachi-waza.
Nell’incontro di recupero le ragazze si sono scontrate con il Brasile: dopo il primo punto regalato a Tawany Silva nei 52 kg, è stata Maria Centracchio a rimettere in pari la situazione surclassando Flavia Gomes, costretta dapprima alla passività, quindi dribblata nel seoi-nage vincente; Martina Greci ha avuto un bel da fare con Danielle Oliveira in un match giocato sul filo delle sanzioni fino al sorpasso in gaeshi della carioca ma a ritrovare la parità ci ha pensato Alessandra Prosdocimo che ha ingabbiato in kami-shio gatame Mariana Veiga. A Melora Rosetta la responsabilità del match decisivo, inaugurato con determinazione: è stato però fatale lo scontro con la rotolante Camila Nogueira che per differenza fisica ha trascinato l’azzurra al suolo dove l’incontro è terminato in osae-komi.
Per le ragazze l’avventura mondiale finisce in settima piazza con l’amaro di una finale sfiorata. Un vero peccato non aver avuto la squadra a pieno regime: con Odette infatti, la finale per il bronzo sarebbe stata una meta certa.
Un plauso alle ragazze che hanno combattuto con ritrovata determinazione dopo una settimana tutt’altro che facile, un plauso ad Odette che ha seguito da casa obbedendo nell’attesa di rimettersi in gioco.
A chi ha deciso, andrebbe invece presentato il conto di una scelta ingiusta in partenza e a fine gara sbagliata.
La gara a squadre è stata infine vinta dal Giappone sia nei maschi che nelle femmine; in seconda piazza la Francia per le donne e Georgia per gli uomini, terze Russia e Korea del sud sia per i ragazzi che per le ragazze.
“Abbiamo portato in gara undici persone che potevano giocarsi un gran mondiale” ha dichiarato Raffeale Toniolo, DTN, a margine della kermesse iridata “Purtroppo il fatto che buona parte di loro ha dovuto disputare degli scontri difficili di tipo ‘in or out’ al primo turno non ci ha messo nelle migliori condizioni. Posso dire con certezza che tutti gli atelti sono stati preparati a dovere e per questo il ringraziamento va ai loro club che sono stati responsabili della preparazione fino all’ultimo: nessuno infatti ha perso per motivi di atletici o fisici…sono stato contento per come si sono approcciati alla gara, poi…è Andata com’è andata, il judo è anche questo.”
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