Assoluta-mente Catania!
07/04/2013- Cala il sipario sul Campionato Italiano Assoluto 2013 ed è già possibile fare un bilancio: il primo “Tricolore dei Tricolori” del nuovo quadriennio olimpico è stato un discreto successo e rappresenta un punto di partenza importante per il nuovo quadriennio. E’ infatti soddisfatto il presidente del Comitato Regionale Sicilia, maestro Corrado Bongiorno: “Penso che la gara di […]
07/04/2013- Cala il sipario sul Campionato Italiano Assoluto 2013 ed è già possibile fare un bilancio: il primo “Tricolore dei Tricolori” del nuovo quadriennio olimpico è stato un discreto successo e rappresenta un punto di partenza importante per il nuovo quadriennio.
E’ infatti soddisfatto il presidente del Comitato Regionale Sicilia, maestro Corrado Bongiorno: “Penso che la gara di questi giorni sia stata un successo: dieci e lode al comitato organizzatore composto da Dynamic Center Gravina, Titania Catania e delegazione provinciale FIJLKAM di Catania. Mi è piaciuto anche quello che ho visto sul tatami: ci sono dei talenti che la nuova direzione tecnica saprà sicuramente coltivare al meglio per raccogliere ottimi risultati di qui ad un paio d’anni; l’unica cosa che manca è un po’ di fame: per un salto vero e proprio a livello internazionale serve più determinazione, più voglia di vincere…lavoriamoci e magari mettiamo i nostri atleti un po’ a “digiuno”!”
“La gara mi è piaciuta perché è stata una prova di ottimo livello – ha commentato il DTN Raffaele Toniolo – Il nostro judo è in crescita e questo ci fa capire che siamo sulla buona strada. Ho notato positivamente la partecipazione di tanti atleti tra i professionisti, così come la presenza di alcuni nomi già noti che mancavano da un po’.”
L’assoluto 2013 arriva in verità dopo una fase transitoria non semplice per l’avvio dell’attività sportiva ed può essere la pista di lancio di un nuovo modo partecipare e comunicare la vita federale.
Non per caso, in previsione di questo appuntamento la Direzione Tecnica Nazionale aveva comunicato i criteri di selezione degli atleti convocati per i prossimi Europei di Budapest, una cosa nomale, ma fino ad ora vista purtroppo soltanto di rado. In futuro certo, si potrà fare di più definendo e comunicando i criteri di selezione per gli appuntamenti più importanti con maggiore tempismo e di certo prima dell’inizio delle attività internazionali affinché tutti gli interessati vi possano prendere parte.
In quest’ottica, in verità, l’Assoluto di questo fine settimana non è comunque passato inosservato, come ha commentato Toniolo a fine gara: “Come ho anticipato nel comunicato della scorsa settimana la rosa degli atleti che parteciperanno ai prossimi europei di Budapest sarà allargata a fronte dei questo week-end: di qui a pochi giorni ufficializzeremo i nomi dei convocati. D’altronde l’assoluto deve avere un valore “assoluto”. Io penso che dopo questa gara tutti gli atleti nell’orbita della nazionale avranno l’occasione di trovare i percorsi a loro più idonei per esprimere il proprio valore. C’è da dire che con l’anno prossimo sarà necessario ricollocare la manifestazione nel calendario nazionale: occorrerà trovare una data migliore in funzione degli impegni internazionali, in modo che tutti vi possano prendere parte e che a partire dall’assoluto stesso vi siano dei percorsi più lineari verso i traguardi europei e mondiali.”
Catania tuttavia insegna che a partire da questo Assoluto, oltre agli atleti di vertice sarà necessario considerare attentamente anche la base. E’ lo spunto che arriva dalla maestraLaura Di Toma, della Commissione Nazionale Attività Giovanile: “In questo fine settimana abbiamo visto delle belle cose ma per far crescere il vertice bisogna guardare con attenzione ed interesse alla base fatta dai giovani emergenti, dagli atleti che si divertono e magari non puntano all’europeo e anche dai tecnici. C’è un vero e proprio apparato da riorganizzare che deve mettere al centro la formazione e la gratificazione di atleti e tecnici attraverso un sistema di scrematura meno ossessionato dal professionismo.”
Se si considerano i numeri di questo assoluto il suggerimento della Di Toma prende corpo: sbaglia infatti chi pensa ai 300 o poco più di Catania come alla florida punta di un iceberg: quegli atleti in verità sono l’iceberg stesso. Chi ha partecipato alle fasi di qualificazione 2013, ha infatti toccato con mano gli effetti di una preoccupante emorragia: anche nelle regioni di norma più affollate come Lazio, Piemonte e Lombardia è capitato che i finalisti siano stati gli unici atleti in gara o più spesso i migliori di una manciata. Se l’agonismo vero – quello che parte dagli assoluti per intenderci – costa troppo e rende poco in termini di soddisfazioni non è assurdo che molti preferiscano la “gloria” dell’affollato torneo dietro casa e la prima pagina del quotidiano cittadino che purtroppo considera alla stessa stregua ogni medaglia. La revisione dei sistemi di qualificazione auspicata per il 2014 non può non partire anche dall’esperienza di Catania creando un sistema per fasi e livelli che valorizza gli stadi intermedi e riconosce la giusta dignità anche a chi non ambisce all’attività internazionale. In questo caso, esperienze come quella francese hanno tanto da dire.
Ne gioverebbero i professionisti a cui è andato il 61% delle medaglie di Catania (percentuale che sale al 72% nelle categorie maschili e scende al 50% in quelle femminili), ne gioverebbero i 22 civili che sono saliti sul podio, ne gioverebbero gli altri che il podio l’anno sfiorato e continuano a puntare in alto ma anche quelli che a Catania ci son passati senza grandi ambizioni.
A proposito di “comunicazione”, Catania è stata anche l’occasione per mettere in atto la lezione che viene dal web lanciando per la prima volta la diretta streaming dell’Assoluto sul neonato canale YouTube “FIJLKAM Official Channel”, una grande risorsa per raggiungere tutta l’Italia del Judo e restituire un po’ di smalto all’Assoluto. Se l’esperimento può considerarsi più che superato grazie ad un’oculata regia, d’altronde sarà necessario lavorarci per garantire la trasmissione di tutti gli incontri di ciascun tatami secondo la lezione dei canali di streaming internazionale. La comunicazione più efficace per vendere bene il nostro sport è comunque sempre quella che parla a più voci…
Dopo l’esperienza delle finali cadetti e juniores, a Catania s’è adoperato ormai rodato anche il team arbitrale riorganizzato dal nuovo presidente della Commissione Arbitrale Gaetano Minissale. Interessante l’auspicio dichiarato dallo stesso Minissale intervistato dallo speaker Marchetti, di lavorare da un lato sull’alto livello valorizzando l’esperienza internazionale di alcuni degli arbitri internazionali emergenti in vista di Rio ma anche di puntare soprattutto sulla formazione dei giovani arbitri creando un vivaio. L’auspicio è che questo avvenga a partire dalle risorse che tutta l’Italia dispone poiché a Catania, in verità, alcune regioni tra i giudici di gara non erano nemmeno rappresentate.
Al di là della gara combattuta – che è, in verità, ciò che conta – il successo dell’Assoluto di Catania si gioca nella molteplicità di spunti che questo week-end ha saputo offrire: Catania può essere davvero un passaggio importante verso l’auspicato cambiamento che forse è già in atto.
L’esperienza di Catania non può restare a Catania, ma già oggi deve guardare a domani.
Onore infine, a chi a Catania ha dato il massimo e si è giocato fino in fondo; onore a chi di Catania coglierà gli spunti migliori e ne farà una preziosa occasione per la crescita del judo italiano.
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